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Francesco Petrarca
L’oro et le perle e i fior’ vermigli e i bianchi (dal Canzoniere, XLVI)
Nel seguente sonetto Petrarca lamenta la vanità di Laura, che ha occhi solo per se stessa e ignora le
sofferenze d’amore del poeta.
1. vermigli: rossi.
2. devria: dovrebbe. Il v. 2 può essere interpretato in più modi: Petrarca si augura che l’inverno
faccia appassire i fiori e impedisca a Laura di agghindarsi e ammirarsi allo specchio; oppure si
rammarica che ciò non sia avvenuto e che la donna riesca a procurarseli anche nei mesi freddi;
oppure, ancora, si riferisce al fatto che i fiori sono naturalmente destinati a fiorire e seccarsi, come
la giovinezza.
3. stecchi: spine.
5. Però: perciò • fien: saranno • manchi: manchevoli, scarsi.
6. duol: dolore • rade volte: raramente.
7. colpo: incolpo • micidiali: assassini.
8. vagheggiar: rimirare.
9. poser silentio: hanno ridotto al silenzio • signor mio: Amore.
10. per me: a mio nome, per mio conto.
12. fuor: furono.
12-13. sopra l’acque / d’abisso: presso le acque dell’abisso, cioè nell’inferno • ne l’eterno
oblio: nell’eterna dimenticanza del Leto, fiume infernale.
Comprensione e analisi
Puoi rispondere punto per punto oppure costruire un unico discorso che comprenda le risposte alle
domande proposte.
2. Analizza, nella prima parte (vv. 1-9), la disposizione a coppie di aggettivi e sostantivi, e mettila
in relazione con la frequenza di tale uso nella lirica petrarchesca.
4. Attraverso quale nesso grammaticale è annunciata la svolta tematica tra la prima e la seconda
parte del sonetto?
Interpretazione
La rappresentazione che Petrarca fa di Laura in questa poesia può ricordare lo stereotipo medievale
della donna? Per quali aspetti, invece, si differenzia nettamente dalla idealizzazione stilnovistica? Ti
pare che la Laura di questa poesia sia più “terrena”, più realistica del solito? Tale rappresentazione
dell’amata è riconoscibile in altri testi petrarcheschi?