VITA
Gli anni a cavallo tra i due secoli,sono caratterizzati da una febbrile attività
letteraria,che si esprime sia nelle opere teatrali che nella prosa,soprattutto
con il progetto delle LAUDI,i cui primi tre libri
“Maia,Elettra,Alcyone”pubblicati tra il 1903 e il 1904,segnano il momento
più significativo della poesia dannunziana.Egli si impegna anche in
politica,facendosi eleggere nel 1897 come deputato della destra nel
collegio di Ortona.In seguito però,nel marzo del 1900,al tempo
dell’ostruzionismo della Sinistra,contro le leggi repressive del governo
Pelloux,passò clamorosamente all’estrema sinistra,dicendo che come uomo
di intelletto”andava verso la vita”. Intanto la relazione con La Duse volge
ormai a termine.Nel frattempo anche la sua situazione economica si fa man
mano sempre più drammatica,tant’è che è costretta a fuggire,recandosi in
Francia,dove resterà per cinque anni.Tuttavia mantiene i rapporti con la
patria,inviando al “corriere della sera”le prose di memorie poi raccolte
sotto il titolo di “le faville del maglio”.Nel 1914 tenta il successo
nell’industria cinematografica,firmando la sceneggiatura di Cabiria.
Una volta tornato in Italia,nel 1915 uno dei suoi bersagli principali di
D’Annunzio fu Giolitti.L’occasione di D’annunzio per ritornare con un’azione
eroica gli fu offerta dalla Prima guerra mondiale dove si distingue per la
sua posizione accesamente interventista(uno dei maggiori rappresentanti
dei Nazionalisti).I discorsi a favore dell’entrata dell’italia nel
conflitto,influenzarono le folle a sostenere l’entrata in guerra dell’Italia,in
particolare con un discorso a Roma,dove aizzò la folla a sostenere l’entrata
in guerra ed istigandola al contempo a scagliarsi contro Giolitti.Allo scoppio
della guerra,sebbene già cinquantenne,si arruolò volontario
nell’esercito.Ferito all’occhio destro in un incidente di volo è costretto a
una temporanea cecità,e dal 1916 inizia la composizione del “
Notturno”.Nel 1918 compie numerosi azioni di valori,tra cui “La beffa di
Buccari”,il cui consiste in un attacco condotto da 3 torpediniere
italiane,contro la flotta austriaca ancorata nella rada Buccari,in Croazia;in
seguito “il volo su Vienna”,compiuto da una squadriglia di apparecchi che
lanciarono sulla città migliaia di manifesti tricolori.Finita la guerra,poiché
gli alleati non volevano riconoscere l’annessione di Fiume all’Italia,(ancora
in possesso dela Jugoslavia)nel 1919,con i suoi legionari,parti da Ronchi e
occupò Fiume fino al Natale del 1920,dove proclama uno Stato
indipendente:”la reggenza italiana del Carnaro”,dove vara una costituzione
provvisoria provvisoria che si basava su un modello di società che si
attingeva all’età comunale e al corporativismo e dalla quale Mussolini
prenderà spunto per la propria dottrina politica economica.Ma nel 1920,egli
e le sue truppe sono costretti a ritirarsi,poiché vennero assediati dalle
truppe del governo di Roma presieduto da Francesco Nitti.
Dopo l’impresa di Fiume, ,visse fino alla sua morte avvenuta nel 1938,a
Gardone Riviera vicino Brescia,sulle rive del lago di Garda,nella villa
Cargnacco da lui acquistata e chiamata “il vittoriale degli italiani”perché in
essi si raccolsero numerosi cimeli della Grande guerra.Essa viene arredata e
finanziata dallo Stato,e dopo la morte di D’annunzio,viene ereditata dallo
Stato stesso,in onore del poeta.Essa rappresenta una sorta di museo delle
sue gesta,circondato dal lusso e accudito dal suo amante Baccarà,dove
D’annunzio vive appartato e controllato dalle spie di Mussolini,che
ufficialmente lo esalta come vate della patria,ma che al contempo ne teme
la forte personalità.Egli celebra con scritti,’l’impresa di Etiopia,ma non si
schiera mai apertamente con Mussolini.Tuttavia,il consenso al fascismo,è
dettato da motivi utilitaristici,per poter dunque usufruire di sovvenzioni
notevoli.Ha un rapporto abbastanza articolato con il fascismo,perché se da
un lato firmò il manifesto degli intellettuali dei fascisti insieme a
Marinetti,dall’altro non si schierò mai apertamente con Mussolini,non prese
mai la tessera del Partito Fascista. Mussolini lo stimava e da egli ne riprese
motti,simboli idee,ma allo stesso tempo lo temeva,e per distrarlo dalla vita
politica,gli assegno varie carichee cosi,con l’annessione di Fiume ,nel
1924,egli viene nominato da Mussolini:Principe di Montevenoso.Tra il 27 e il
36,egli ordina i suoi scritti nei 49 volumi dell’”opera omnia”.Avviato a una
graduale decadenza fisica,egli trascorre gli ultimi anni della sua
esistenza,in un crescente isolamento,fino al 1938,quando muore stroncato
da una forte emorragia cerebrale.
IL PENSIERO E LA POETICA
il mito del superuomo è una risposta ideologica alla crisi che l’intellettuale
stava vivendo all’epoca.Infatti la figura dell’artista in seguito alla
affermazione della società borghese,perse quell’aspetto che gli permetteva
un’elevata posizione socile e fu costretto a svolgere compiti che non
tollerava.Egli non volendo farlo si impone il compito di guidare l’elite verso
il meritato dominio e di riscattare l’Italia dalla decadenza che stava
attraversando.
ISOTTEO-1886-
CHIMERA-1886-
ELEGIE ROMANE-1892-
MAIA-1903-
ELETTRA -1904-
Venne pubblicata con l’Alcyone nel 1904, è il secondo libro delle Laudi e si
presenta come raccolta di liriche in cui è molto evidente la sua ideologia
nazionalistica,e l’esaltazione e celebrazione dell’eroismo e del mito del
superuomo. La raccolta unisce componimenti celebrativi di eroi del passato
dedicati all’impresa dei Mille e di figure illustri di “eroi” come, Victor
Hugo,Bellini,Vittorio emanuele II Dante e Verdi. Dopo i canti eroici,seguono
le liriche della “Città del silenzio”,in cui si evoca lo splendore di alcune
città italiane Ferrara, Pisa e Ravenna,Rimini,Perugia ecc..fin qui.
L’Italia viene celebrata nel Canto augurale per la nazione eletta, in cui il
sentimento patriottico di D’Annunzio diventa sempre più forte fino a
giungere a concezioni nazionalistiche.
MEROPE -1912-
ALCYONE
Estetismo e panismo sono due facce della stessa medaglia,e da qui la sua
figura del poeta sacerdote (vate) che è in grado di accedere alla sfera
privilegiata dei significati (corrispondenze).
TERRA VERGINE-1882-
D’Annunzio nel 1911,inizia a pubblicare delle prose brevi sul “corriere della
sera”,unificate dal titolo “FAVILLE DEL MAGLIO”,ossia volumi di prose,molto
autobiografiche, scritte in Francia;Essi sono Il venturiero senza ventura e
altri studi del vivere inimitabile (1924), dedicato alla Duse, e Il compagno
dagli occhi senza cigli (1928), sorta di testamento della propria
esistenza.Contemporanee alle Faville furono le prose di Contemplazione
della Morte (1912), dedicate alla commemorazione di Pascoli e dell’amico
francese Henri Brémond.
ROMANZI DI D’ANNUNZIO
come i romanzi ciclici dell’Ottocento,egli progetta un ciclo di romanzi
strutturato in TRE TRILOGIE:LA ROSA-IL GILGIO-IL MELOGRANOd,i cui
protagonisti sono la proiezione dello stesso D’Annunzio.Si tratta di un nuovo
tipo di romanzo,caratterizzato dalla descrizione di sensazioni raffinate,stati
d’animo eccezionali e uno stile molto elevato.