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Nel 1893 la coppia affronta un processo per adulterio, che non fa altro che
far nascere nuove avversità nei confronti del poeta negli ambienti
aristocratici. I problemi economici spronano D'Annunzio ad affrontare un
intenso lavoro (infatti, oltre ai debiti da lui contratti si sommano quelli del
padre deceduto il 5 giugno 1893).
Il nuovo anno si apre nuovamente nel segno della solitudine del convento,
dove D'Annunzio elabora il "Trionfo della morte". In settembre, trovandosi
a Venezia, conosce Eleonora Duse, già avvicinata a Roma in veste di
cronista della Tribuna. In autunno si stabilisce nel villino Mammarella, a
Francavilla con la Gravina e la figlia e inizia la faticosa elaborazione del
romanzo "Le vergini delle rocce" apparso a puntate sul convito e poi in
volume presso Treves con data 1896.
Assediato dai creditori, fugge in Francia, dove si reca nel marzo 1910,
accompagnato dal nuovo amore, la giovane russa Natalia Victor de
Goloubeff. Trascorre anche qui cinque anni immerso negli ambienti
mondani intellettuali. La permanenza è allietata non solo dalla russa, ma
anche dalla pittrice Romaine Brooks, da Isadora Duncan e dalla danzatrice
Ida Rubinstein, a cui dedica il dramma "Le martyre de Saint Sébastien",
musicato in seguito dal superbo genio di Debussy.