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Il Piacere: descrizione del personaggio di

Andrea Sperelli
Sperelli è un personaggio a cui lo scrittore dedica molta attenzione,
illustrando in modo preciso e minuzioso i pensieri del protagonista. Forse è
il più famoso dei personaggi dannunziani. Andrea rappresenta la
personificazione dell’autore.

Andrea Sperelli incarna la figura dell’eroe decadente. E’ un esteta, dotato


di grande sensibilità e ciò lo rende incline alla bellezza ed al piacere, ai
piaceri.

D’Annunzio ne descrive le ambizioni, le idee, i gusti artistici e le


contraddizioni. È un personaggio che disprezza la mediocrità, lo spirito
antidemocratico, la carenza di umanità, inoltre si distingue per la sapiente
ricerca del piacere.

L’esistenza di Andrea Sperelli, così come lo ha educato il padre, è


concepita come un’opera d’arte. Lui vive in un edificio del Cinquecento,
palazzo Zuccari, a Trinità dei Monti a Roma. E’ totalmente arredato e pieno
di opere d’arte e oggetti molto raffinati. Insomma conduce una vita piena di
fascino, uno stile di vita aristocratico ed elegante. L’autore di lui descrive
anche le debolezze morali.

Le debolezze di Sperelli
Andrea è un uomo privo di genuinità e di spontaneità, è incoerente e si
arrende agli istinti. Andrea incentra la sua vita sull’artificio e la finzione, di
conseguenza questo lo porta a costruire un rapporto ambiguo e distaccato
da tutto ciò che lo circonda.
E’ un uomo dalla volontà molto debole, che non ha uno slancio morale, il
suo agire è puramente cerebrale. È incapace di provare dei veri sentimenti.
Ciò lo conduce alla solitudine e all’isolamento e ne esce anche sconfitto nel
rapporto con le donne. Questo aspetto è ben delineato alla fine del
romanzo.

Il Piacere: i personaggi femminili


Tra le donne protagoniste c’è Elena Muti, duchessa di Scerni: lei è la
donna fatale, sensuale e aggressiva, che incarna l’erotismo lussurioso. La
donna è il grande amore di Andrea, o meglio: il grande piacere. Infatti tra i
due il sentimento vero è assente: è conquista e corteggiamento, è
sensualità.

Poi c’è la donna pura, dolce, piena di curiosità intellettuali: Maria Ferres.
Ella rappresenta una femminilità opposta a quella di Elena. Maria è per
Sperelli un’alternativa, un’opportunità di riabilitazione. Ella però – in seguito
– diventa solo una parte di un gioco erotico in sostituzione di Elena, che
Andrea desidera ancora ma che lo respinge.

La scelta dei nomi femminili è simbolica: Elena evoca infatti Elena di Troia,
che portò a causa della sua bellezza a sciagure terribili. Mentre Maria
(donna angelo) evoca la madre di Gesù e la purezza della Vergine.

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