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D’Annunzio)
Considerata dai critici letterari uno dei capolavori di Gabriele D’Annunzio,
“Alcyone” è l’opera in cui il poeta dimostra la sua massima capacità
artistica. In questo libro l’autore celebra la stagione estiva, che
simbolicamente rappresenta la fase più rigogliosa nella vita di un uomo.
Alcyone nella mitologia greca classica è la figlia di Eolo, il re dei venti. Il
libro, che in sostanza è una raccolta di liriche, si compone di 88 testi ed è
suddiviso in cinque sezioni.
Prima sezione
In questa prima parte, ambientata nel mese di Giugno, quando la
primavera lascia il posto all’estate, il poeta descrive il paesaggio tra Fiesole
e Firenze attraverso lodi (laudi pagane), che esaltano gli elementi naturali e
paesaggistici del luogo.
Seconda sezione
L’ambientazione si sposta in Versilia, durante il mese estivo di Luglio.
L’uomo si abbandona alla bellezza della natura fino a fondersi con essa
(vedi liriche “Le Stirpi canore” e “La pioggia nel pineto”).
Terza sezione
Anche in questa parte dell’opera si celebra la stagione estiva nella sua
pienezza, e qui il panismo si armonizza perfettamente con la teoria del
“Superuomo”, di cui il poeta si fa portavoce.
Quarta sezione
Compaiono i primi assaggi autunnali, l’estate sta per finire. Dal punto di
vista simbolico, il poeta intende affermare che, così come si assiste al
tramonto della stagione estiva, così tramontano i miti improntati sulla
ricchezza e i beni strettamente materiali. Ciò che rimane per sempre sono
invece l’Arte e la Poesia.
Quinta sezione
Questa parte del libro, intitolata Sogni di terre lontane, è dedicata
interamente al mese di Settembre, quando l’estate volge al termine
lasciando il posto all’autunno. Nel testo si trova anche una dedica al poeta
Pascoli ed un saluto a Carducci. Qui è presente la poesia “I pastori“.