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Gabriele D’Annunzio:

l’ultimo esteta
Una vita ‘‘inimitabile’’
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / UNA VITA ‘‘INIMITABILE’’

UNA VITA SEMPRE IN SCENA

Facendosi interprete dell’estetismo D’Annunzio concepisce la sua


stessa vita come opera d’arte.
Ogni sua azione, così come ogni suo componimento, deve essere
votato al criterio della bellezza.
L’autore vive con l’ossessione dell’esibizione di sé e, con la sua
condotta, riesce ad attrarre l’attenzione del pubblico.
Nelle opere traspone ogni impresa che vive.
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / UNA VITA ‘‘INIMITABILE’’

GABRIELE D’ANNUNZIO: DA PESCARA A ROMA

1 LE ORIGINI
E LA FORMAZIONE 2 LA VITA
MONDANA 3 GLI
AMORI 4 IL
SUCCESSO

Nasce a Pescara nel 1863. Nel 1881 torna a Pescara e Nel 1883 organizza una fuga Nel 1889 dà alle stampe Il
stringe amicizia con un d’amore con la contessina Maria piacere, che riscontra un
Studio al prestigioso collegio gruppo di artisti legati a Hardouin di Gallese, che sfocia enorme successo.
Cicognini di Prato. Riceve Francesco Paolo Michetti. inevitabilmente con il matrimonio,
un’educazione di ottimo livello. osteggiato dal padre della donna.
Si trasferisce a Roma, dove
inizia a frequentare i salotti Nel 1884 diventa padre di Mario, Continua a scrivere in
Scopre la sua vocazione poetica
mondani, le feste, le redazioni poi di Gabriellino e Veniero. versi e in prosa; continua
leggendo le Odi barbare di
giornalistiche. Si trasforma in a collaborare con
Carducci.
un perfetto esempio di dandy, numerose riviste, tra cui
Si separa nel 1890. ‘‘Cronaca bizantina’’, che
Inizia a comporre poesie: del immerso nel lusso, corteggiato
1879 è la raccolta Primo vere, dalle donne e dai giornali. propone un seduttivo
che incontra il favore del Nel 1886 pubblica Isaotta rimando all’Oriente, e ‘‘Il
pubblico anche grazie alla sua Pubblica i versi Canto novo Guttadàuro. Convito’’, che ospiterà la
intuizione di accompagnare la (1882), le novelle di Terra prima puntata del romanzo
pubblicazione con un ‘‘lancio vergine (1882), la raccolta Tra le relazioni extraconiugali la Le vergini delle rocce.
pubblicitario’’, in cui fa circolare Intermezzo di rime (1883). più intensa è quella con Barbara
la notizia della sua morte. Si dedica al giornalismo. Leoni.
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / UNA VITA ‘‘INIMITABILE’’

GABRIELE D’ANNUNZIO: DA NAPOLI ALLA GRECIA

1 LA FASE DELLA
BONTÀ 2 IL
SUPERUOMO 3 IL TEATRO E LA
RELAZIONE CON LA DUSE

Nel 1891 raggiunge Napoli e Rientra in Abruzzo, porta a Nel 1895 compie una crociera in
inizia una relazione con la compimento Trionfo della Grecia, da cui scaturirà la
principessa Maria Gravina, morte e pubblica Le vergini composizione della tragedia La
ancora sposata. Ciò gli costa un delle rocce (1895). città morta (1898).
processo per adulterio. Influenzato dagli scritti di
A Napoli frequenta un ambiente Nietzsche, elabora una nuova Inizia la relazione con Eleonora
vivace, aperto alle correnti figura di intellettuale: quello Duse, per la quale compone
europee. È la fase produttiva dell’individuo eccezionale che Francesca da Rimini (1901) e La
della ‘‘bontà’’, caratterizzata da si afferma attraverso l’azione. figlia di Iorio (1904).
contenuti intimistici. Nel 1897 si presenta alle Si trasferisce nella villa della
Pubblica i romanzi Giovanni elezioni come candidato alle Capponcina, vicino alla proprietà
Episcopo, L’innocente e l’opera forze di destra; al termine del della Duse. La loro relazione è
in versi Poema paradisiaco. mandato, che dura pochi anni, molto chiacchierata.
Stringe amicizia con Matilde passa clamorosamente alle Nel 1903 compone Maia, Elettra
Serao, una delle prime donne forze di sinistra. Inizia la sua e Alcyone, primi tre libri del ciclo
giornaliste. attività di oratore pubblico. delle Laudi.
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / UNA VITA ‘‘INIMITABILE’’

GABRIELE D’ANNUNZIO: AZIONE POLITICA E NUOVI MODELLI DI SCRITTURA

1 A PARIGI 2 IL RIENTRO
IN ITALIA 3 L’IMPRESA
DI FIUME 4 IL RAPPORTO
CON IL FASCISMO

A seguito della morte di Nel 1915 rientra in Italia e Nel 1919 conquista la città Stringe rapporti ambigui
Carducci, si proclama suo erede. inizia un’accesa campagna a di Fiume e ne assume il col fascismo, che, di fatto,
favore dell’intervento in controllo. L’impresa si lo sorveglia: da un lato ne
Per gli ingenti problemi guerra. conclude con il ‘‘Natale di sfrutta la celebrità,
economici, nel 1910 si Sorvola, gettando volantini sangue’’: la città viene dall’altro contiene la sua
trasferisce a Parigi. propagandistici, Trieste, Trento e bombardata dal mare. esuberanza, isolandolo.
Qui sperimenta le ‘‘faville’’, prose Vienna. Compie incursioni aeree Si stabilisce sul Lago di Chiuso nei confini del
brevi e di carattere e per mare, partecipa a Garda, nella villa che personaggio che ha creato,
autobiografico e si misura con bombardamenti e combattimenti. trasforma nel Vittoriale degli trascorre gli ultimi anni nel
nuove forme, come quella
Nel 1916 subisce un grave Italiani. Vittoriale, isolandosi dalla
librettistica o cinematografica.
trauma all’occhio destro, che realtà esterna.
comporterà la perdita parziale Riprende a scrivere, senza
Nel 1935 si schiera a
della vista. Scrive uno dei suoi abbandonare la politica.
favore della Guerra
libri più innovativi, il Notturno. Ogni iniziativa è però
d’Etiopia. Muore nel 1938.
bloccata dalla marcia su
Roma.
I mille volti di D’Annunzio
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / I MILLE VOLTI DI D’ANNUNZIO

IL PERSONAGGIO CHE PROMUOVE SE STESSO

La bellezza è il criterio guida alla base della vita e dell’opera letteraria


di D’Annunzio. Vita e opera d’arte sono un tutt’uno: ogni esperienza
vissuta diventa materia di scrittura. Complementare alla ricerca della
bellezza è, per il poeta, la costruzione della propria immagine in
chiave eroica. D’Annunzio diventa personaggio, unico, inimitabile, in
continua esibizione. Promuove se stesso anche ricorrendo alle nuove
risorse comunicative: sceglie le copertine dei suoi volumi e
accompagna i lanci con la diffusione di aneddoti della sua vita privata.
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / I MILLE VOLTI DI D’ANNUNZIO

LA PRODUZIONE DI D’ANNUNZIO: LE FASI

Lettore informato e aggiornato, D’Annunzio coglie sul nascere le


nuove tendenze, sul piano letterario, musicale e artistico.
Conosce la tradizione classica, quella moderna, gli scrittori italiani e
gli stranieri. Nella sua produzione è possibile individuare diverse fasi
narrative:

fase fase
fase fase
della poetica del ‘‘notturno’’
giovanile- dell’Estetismo
della bontà-
Simbolismo
superuomo
Il simbolismo
Il simbolismo è un movimento artistico e culturale che nasce in Francia nella seconda metà dell’Ottocento
coinvolgendo arti figurative, poesia e musica. La sua data di nascita ufficiale è il 18 settembre 1886, data in cui il
poeta Jean Moréas pubblica sul quotidiano francese “Le Figaro” il Manifesto Simbolista ma le prime
manifestazioni del movimento risalgono già agli anni Sessanta dell’Ottocento.

Il Simbolismo nasce in contrapposizione al realismo, con l’obiettivo di penetrare al di là delle apparenze


del reale. Per gli artisti simbolisti la realtà autentica non va individuata nell’esistenza oggettiva delle cose ma
nelle idee; per i simbolisti l’essenza della realtà non sta in ciò che si vede con gli occhi ma in ciò che si
percepisce con l’anima.
A tale proposito il Simbolismo vede affermarsi temi legati
alla religione,
alla mitologia,
al sogno
e alla nostalgia decadente di un mondo antico ormai cancellato dalla tirannia della ragione che impone
una realtà unica imposta dall’oggettività della scienza.
Il legame tra la letteratura e le opere d’arte simboliste è molto stretto. Saranno infatti le emozioni evocate dai
sinistri racconti di Edgar Allan Poe o dalle poesie dei “poeti maledetti” Baudelaire, Rimbaud, Verlaine e
Mallarmé a fornire spunto di ispirazione per le opere dei pittori simbolisti.
Il Simbolismo attecchisce anche in Italia,
anche se con caratteristiche molto diverse e
più legate all’attualità. Il pittore Giovanni
Pellizza da Volpedo ad esempio trova
ispirazione nelle rivolte operaie e contadine
per realizzare opere che traducano sotto
forma di simboli i problemi politici del tempo
Il quarto stato, dipinto diventato manifesto
dell’orgoglio e della consapevolezza del
popolo, che marcia deciso verso il futuro.

“La pittura è un bel sogno romantico di


qualcosa che non è mai stato, né mai
sarà, in una luce migliore di qualsiasi
luce che sia mai brillata, in una terra che
nessuno può individuare o ricordare,
solo desiderare”. (Burne – Jones)
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LA FASE GIOVANILE FINO AL SIMBOLISMO

fase fase fase fase


giovanile- dell’Estetismo della poetica del ‘‘notturno’’
Simbolismo della bontà-
superuomo

influenza di Carducci, Verga, confronto con la letteratura classica (poesia erotica latina), modelli romantici
CARATTERISTICHE (Novalis, Hugo) e del Decadentismo (Baudelaire, Mallarmé), Simbolismo (artista come demiurgo, la realtà
ha un senso solo se a decifrarla è l’immaginazione dell’artista)

Primo vere (1879) • uso del metro barbaro

• NATURA ESUBERANTE E SOLARE


Canto Novo (1882)
COMPOSIZIONI • accentuato vitalismo
PRINCIPALI
• influenza di Verga: PAESAGGI CAMPESTRI, uso del DISCORSO
opere in prosa INDIRETTO LIBERO, personaggi ai margini della libertà
Terra Vergine (1882) • universo agreste dominato da pulsioni e sensualità
• descrizioni con taglio evocativo
L’estetismo Jean Des Esseintes, il protagonista del
romanzo “Controcorrente”, scritto da
L’Estetismo è un movimento artistico - letterario nato in Europa Huysmans. Il dandy, volendosi
nella seconda metà del XIX secolo, che appartiene alla differenziare dalle comuni e volgari masse,
decide di evadere dalla vita reale,
sfera culturale del Decadentismo.
rifugiandosi in un mondo artificiale e,
Il principio fondamentale di questa corrente culturale è quello quindi, andando “controcorrente”
dell’ARTE PER L’ARTE: essa ha una vita completamente
distaccata da quella della gente comune, considerata Il conte Andrea Sperelli, protagonista del
inferiore. romanzo “Il piacere” di Gabriele
La figura che meglio rappresenta l’Estetismo è il DANDY (o D’Annunzio. Discendente di un’antica
esteta): egli è un grande cultore dell’arte, valore assoluto famiglia nobiliare, egli è stato educato dal
da raggiungere ad ogni costo e con qualunque mezzo, e padre attraverso numerosi viaggi, quindi a
contatto con la realtà, affinché si possa
cerca di diffonderla alla “massa”, completamente
rendere conto di quello che è veramente la
indifferente a questa forma di cultura. Per questo motivo, il vita umana, non come viene descritta sui
dandy si sente superiore a tutto. Egli, inoltre, non assume libri.
caratteristiche positive o negative, ma solo quelle che ritiene Sperelli, il quale rappresenta l’eroe
appartenenti alla categoria del “bello” e, su questa base, decadente, rimane sempre affascinato
giudica la realtà. dal genere femminile, tanto che è
In lui, quindi, arte e vita si mescolano, confondendosi fra follemente innamorato
contemporaneamente di due donne,
loro in modo terrificante, con la conseguenza che egli si
Elena e Maria, completamente diverse fra
mette alla continua ricerca di rare ma forti emozioni. loro.
Tutte queste caratteristiche, infine, vengono esplicitate
durante occasioni pubbliche, nelle quali il dandy si diverte a Dorian Gray, protagonista del romanzo
provocare il pubblico, ma in realtà vuole solamente la loro “Il ritratto di Dorian Gray”, composto da
attenzione. Oscar Wilde
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / I MILLE VOLTI DI D’ANNUNZIO

LA FASE DELL’ESTETISMO

fase fase fase fase


giovanile- dell’Estetismo della poetica del ‘‘notturno’’
Simbolismo della bontà-
superuomo

• contrapposizione del culto della bellezza all’inciviltà della moderna società borghese e capitalistica
CARATTERISTICHE • arte inserita in una sfera autonoma, svincolata da economia, politica, società
• intellettuale assorbito dal culto del bello, in una dimensione privilegiata e intoccabile
Intermezzo di rime (1883) • tematiche decadenti, di disfacimento e corruzione
• opera ispirata al testo di Basinio da Parma, celebrativo di Isotta degli Atti
Isaotta Guttadàuro (1886) • ispirazione dal gusto preraffaelita
COMPOSIZIONI • citazioni da testi antichi del Duecento
PRINCIPALI
• opera che testimonia la crisi dell’Estetismo del poeta
IL PIACERE (1889) • il protagonista, Andrea Sperelli, cerca rifugio nel godimento di una raffinata
dimensione estetica, ma è costretto ad assistere al fallimento dei suoi
amori e a patire le conseguenze della sua debole volontà
Il filosofo F. Nietzsche introduce la figura Il superomismo
dell’oltreuomo (Ubermensch) nella sua
opera «Così parlò Zarathustra». Il soggetto
scelto è un profeta che ha compreso i
Il superuomo di D’Annunzio non vuole
segreti del mondo e che decide di rivelarli
convertire i popoli alla filosofia di
alle masse. Esordisce con la morte di Dio e
Nietzsche, ma vuole affermare se stesso al
l’avvento dell’oltreuomo. La morte di Dio
di sopra delle masse, vuole imporsi
rappresenta la fine di tutte le credenze che
attraverso l’azione con un atteggiamento
hanno bendato gli occhi degli uomini,
reazionario. Questa figura si adatta alla
limitandoli nell’ascesa al mondo delle idee.
figura del poeta stesso e alla sua vita,
Solo con questa morte l’uomo può andare
infatti, il poeta fu autore di numerose
oltre l’umano, diventando altro da sé. Si
imprese caratterizzate da un forte senso
tratta dunque di un eroe che libera gli
patriottico.
uomini dalla schiavitù della morale
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / I MILLE VOLTI DI D’ANNUNZIO

LA FASE DELLA POETICA DELLA BONTÀ, FINO A QUELLA DEL SUPERUOMO

fase
fase fase fase
della poetica
giovanile- dell’Estetismo del ‘‘notturno’’
della bontà-
Simbolismo superuomo

poetica della • dolore di umili e inermi come principio ispiratore


bontà • tematiche più intime
• artista dotato di forte volontà, interviene con energia sul presente per modificarlo
CARATTERISTICHE • superuomo (condensato di forza e bellezza) che interviene sulla realtà e la domina
modello del
secondo la sua volontà; azione pratica, eroica e politica
superuomo
• influenza di Nietzsche, il cui pensiero viene forzato in direzione antiborghese e
antidemocratica

COMPOSIZIONI
PRINCIPALI Trionfo della morte (1894) opere teatrali
modello del Le vergini delle rocce (1895) Novelle della Pescara (1902)
superuomo Il fuoco (1900)
Forse che sì forse che no (1910)
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / I MILLE VOLTI DI D’ANNUNZIO

LA FASE DEL ‘‘NOTTURNO’’

fase fase fase fase


giovanile- dell’Estetismo della poetica del ‘‘notturno’’
Simbolismo della bontà-
superuomo

CARATTERISTICHE • nuova tappa del percorso poetico

Laudi (1903-1904)
• superomismo innestato sul motivo della fusione panica con la natura
• Maia
• unione elemento umano-elemento naturale
• Elettra
• influenza di simbolismo e tradizione classica
COMPOSIZIONI • Alcyone
PRINCIPALI
• composto durante il periodo di cecità e convalescenza dell’autore
Notturno (1921) • introspezione e autobiografia
• forma stilisticamente perfetta
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / I MILLE VOLTI DI D’ANNUNZIO

LE ‘‘COSTANTI’’ DI D’ANNUNZIO

Nonostante le metamorfosi che lo scrittore attraversa nel corso della


sua esistenza, è possibile individuare nella sua produzione letteraria
alcune tematiche costanti:
• un’accesa sensualità
• una sensibilità di tipo decadente, che si manifesta con la crisi
d’identità del soggetto e dell’intellettuale, e che determina una
costante ricerca di un ruolo per l’arte e per la poesia
• i temi della morte, della malattia, del disfacimento.
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / I MILLE VOLTI DI D’ANNUNZIO

IL PRIMATO DELLO STILE

LA CURA DELLA FORMA


Lo stile prevale sul contenuto, affidandosi all’onnipotenza del linguaggio poetico.
La forma espressiva ha un posto in primo piano rispetto all’eventuale trasmissione di
contenuti. La scrittura letteraria è autonoma, non condizionata da vincoli.

LA PROSA LIRICA
La prosa è ricca di vocaboli preziosi, poco comuni, arcaici.
La sintassi è paratattica, percorsa da un filo melodico, da un ritmo musicale.
LO STILE DI La parola si dissolve in musica.
D’ANNUNZIO IL LESSICO
L’autore coltiva un vero e proprio culto della parola: le scelte sono attente,
studiate, il lessico è colto, raffinato, prezioso ed erudito. Le parole sono
utilizzate in tutte le loro sfumature, il loro significato originario viene rinnovato.
Fondamentale il suono delle parole, evocativo e ricco di significati.

LA SCRITTURA IPERRETORICA
Lo stile dell’autore rimane pressoché immutato (monostilismo); è caratterizzato da:
tendenza all’enfasi e all’amplificazione, artificiosità, abbondanza di figure retoriche,
uso di perifrasi, ripetizione.
L’estetismo e i suoi limiti
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / L’ESTETISMO E I SUOI LIMITI

IL PIACERE

Il primo romanzo di D’Annunzio è Il piacere, pubblicato nel 1889 e poi


riunito, con L’innocente e Trionfo della morte, nel ciclo I romanzi della
rosa (il fiore simboleggia l’amore sensuale).
Nella struttura, Il PIACERE si mantiene fedele alla tradizione
REALISTICA, ma lo studio dei personaggi rivela un’analisi delle loro
personalità ambigue, delle loro pulsioni e manie. Di fatto, ciò denota un
abbandono dell’autore a un’adesione al Simbolismo europeo, a cui si
aggiungono le influenze di Wilde, Huysmans.
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / L’ESTETISMO E I SUOI LIMITI

IL PIACERE: LA TRAMA IN SINTESI

Andrea Sperelli, che incarna la figura dell’esteta, è un dandy raffinato, elegante, circondato dal lusso e
amante del bello.
Tuttavia, è un uomo debole: manca di una personalità marcata ed è incapace di prendere decisioni.
Si tratta di un personaggio ‘‘malato’’, che porta in sé i segni della decadenza.
Prova attrazione per due donne, che rappresentano le due caratteristiche opposte, ma inscindibili,
dell’amore:
• Elena Muti, incarnazione della donna fatale, sensuale e voluttuosa, simbolo dell’erotismo che porta
alla perdizione
• Maria Ferres, donna innocente e casta, simbolo di un sentimento puro che può salvare.
L’opposizione, però, è solo apparente, in quanto il protagonista prova per entrambe le donne solo un
sentimento di profonda seduzione sensuale.
Infatti Maria, quando comprende le intenzioni del protagonista, lo abbandona.
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / L’ESTETISMO E I SUOI LIMITI

ANDREA SPERELLI: IL FALLIMENTO DELL’ESTETA

Il protagonista del romanzo rappresenta il fallimento della figura


dell’intellettuale-esteta, inadeguato rispetto al mondo moderno.
Nei suoi confronti, l’autore mantiene un atteggiamento ambivalente: lo
giudica, condannandone debolezza, lussuria, eccessiva sensibilità;
contemporaneamente, però, ne rimane affascinato, identificandosi nella
sua sensualità, o nella sua lotta contro una donna ‘‘nemica’’.
Le vicende di Sperelli sono narrate con una lirica preziosa, con parole
ricercate, immagini evocative, descrizioni suggestive.
Il Poema paradisiaco
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / IL POEMA PARADISIACO

Il POEMA PARADISIACO

Nel 1893 D’Annunzio pubblica Il poema paradisiaco, una raccolta


poetica che nasce dalle suggestioni del suo soggiorno napoletano,
oltre che dall’influenza dei poeti simbolisti.
I versi di questa poetica presentano un andamento melodico e
cantilenante, ottenuto mediante l’uso di riprese foniche, lessicali e di
sintagmi, ma anche di frequenti interrogative e puntini di sospensione.
I versi sono artificiosi e il lessico prezioso.
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / IL POEMA PARADISIACO

I TEMI DE IL POEMA PARADISIACO

toni estenuanti e temi


malinconici decadenti
purezza

ritorno alla
semplicità IL POEMA
PARADISIACO morte
figura
affetti familiari
materna malattia
sentimenti:
pentimento lontananza e separatezza
stanchezza
tema ambiguo
pazienza rievocazione nostalgica
MA ANCHE nostalgia
perdita irrevocabile
Le contraddizioni del
superuomo
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / LE CONTRADDIZIONI DEL SUPERUOMO

VERSO IL SUPERUOMO

Nel 1892, D’Annunzio dichiara in un articolo il progressivo


allontanamento dalla maniera che aveva ispirato i romanzi appena
pubblicati (Giovanni Episcopo e L’innocente).
L’autore intende ora utilizzare figure positive, forti, potenti: non più la
bontà, ma l’energia del superuomo che si oppone alla decadenza del
suo tempo. Il Trionfo della morte ben rappresenta questa fase
transitoria verso il superuomo, che si compie nei romanzi Le vergini
delle rocce, Il fuoco, Forse che sì forse che no.
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / LE CONTRADDIZIONI DEL SUPERUOMO

TRIONFO DELLA MORTE

Trionfo della morte


• contenuto: l’opera narra le vicende di Giorgio Aurispa, discendente di una nobile famiglia
abruzzese a cui lo zio ha lasciato una buona eredità.
Giorgio intreccia una relazione con la sensuale Ippolita Sanzio, che per lui lascia il marito.
I due lasciano Roma e si trasferiscono in Abruzzo, nel tentativo di recuperare insieme una
vita sana e vitale.
Giorgio però rimane un uomo inetto, debole, sogna di diventare un uomo sicuro, energico,
deciso, ma la sua rimane solamente un’aspirazione vana.
• influenze: scritti di Nietzsche (in particolare Così parlò Zaratustra); temi comuni sono:
- il rifiuto del conformismo borghese
- l’esaltazione dello spirito dionisiaco, inteso come vitalismo pieno che innalza l’uomo
sopra la massa
• atmosfera: il romanzo è pervaso da un’atmosfera lugubre; sono frequenti le immagini e i
simboli di morte.
L’opera si apre e si chiude con una scena di suicidio. Il romanzo diventa simbolico, oggetti
particolari e fatti rimandano alle angosce del protagonista.
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / LE CONTRADDIZIONI DEL SUPERUOMO

LE VERGINI DELLE ROCCE: LA TRAMA IN SINTESI

Claudio Cantelmo racconta in prima persona la sua vicenda.


In polemica con la realtà politica e sociale che lo circonda, Claudio vuole realizzare in sé il concetto di
superuomo e generare il dominatore che ricondurrà l’Italia all’antica gloria.
Lascia Roma e torna nella sua terra di origine. Qui va alla ricerca della donna che possa generare con lui
il nuovo superuomo.
Fa visita ai Montaga, famiglia aristocratica in decadenza, e decide che la prescelta deve essere una delle
tre sorelle.
Anatolia è maestosa e forte, Violante è affascinante e sensuale: Claudio è indeciso tra le due.
Alla fine sceglie Anatolia che, però, lo rifiuta in quanto deve prendersi cura del padre vecchio e malato,
della madre, condannata alla follia e dei fratelli anch’essi malati.
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / LE CONTRADDIZIONI DEL SUPERUOMO

LE VERGINI DELLE ROCCE

Le Vergini delle rocce


• parallelismo con pittura: l’opera richiama il quadro La Vergine delle rocce di Leonardo
da Vinci; il quadro ritrae la Madonna: il parallelismo conferisce quindi un significato sacro
alla vicenda narrata
• temi:
il superuomo
L’opera celebra la figura del superuomo che, forte, vigoroso, deciso, utilizza la sua energia
per dominare il mondo. Questa nuova figura di intellettuale non nega il bello, ma lo ingloba
in sé: ad esso associa una volontà sicura, energica e potente.
la polemica culturale e sociale
La società borghese si è ormai imbarbarita: ne è simbolo la condizione di Roma,
deturpata dalla ricostruzione postunitaria. Spetta al superuomo ricondurre Roma, e l’Italia
intera, all’antica potenza.
il fallimento del superuomo
Il progetto del protagonista del romanzo, alla fine, fallisce. D’Annunzio teorizza il ruolo del
nuovo intellettuale, ma ne registra subito l’impossibilità di agire.
Simbolo del decadimento è il giardino in cui si rifugiano le donne: anche in questa opera
gli oggetti sono simboli che rimandano a verità nascoste.
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / LE CONTRADDIZIONI DEL SUPERUOMO

IL FUOCO

Il fuoco
• trama: l’opera, ambientata a Venezia, descrive la relazione tra il giovane scrittore Stelio
Èffrena e Foscarina, donna affascinante, ma ormai matura, ossessionata dal proprio
declino fisico. Sarà lei a lasciarlo, nonostante il sentimento di gelosia che prova per lui:
comprende che la relazione ostacola la realizzazione dell’opera artistica vagheggiata da
Stelio. È netto il parallelismo con la relazione tra D’Annunzio e la Duse.
• temi:
il nuovo superuomo
È una figura forte e solare, un artista, che vuole comunicare con le masse popolari,
trasmettere loro la bellezza ed elevarle dalla mediocrità in cui si trovano.
la bellezza per tutti
Non più limitata ad una èlite privilegiata, la bellezza è per tutti.
gli ostacoli del superuomo
Il nuovo artista non ha solo un compito estetico, ma anche politico: deve riportare l’Italia al
suo passato glorioso. Intervengono però molteplici ostacoli: la realtà, meschina e
mediocre, la sua insicurezza, l’amore di Foscarina, la ‘‘stanca’’ città di Venezia.
• lingua e stile: la scrittura ha una forte componente lirica e musicale; la prosa dà
l’impressione di un continuo rincorrersi di echi musicali.
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / LE CONTRADDIZIONI DEL SUPERUOMO

FORSE CHE SÌ FORSE CHE NO

Forse che sì forse che no


• trama: le vicende ruotano attorno a:
- una coppia di amici, Paolo Tarsis e Giulio Cambiaso, che hanno rinsaldato il loro
rapporto in una serie di viaggi in Estremo Oriente
- una coppia di donne, Isabella e Vana, che incarnano i due volti opposti della
femminilità (passione morbosa e sentimento salvifico).
• temi:
il superuomo borghese
A vestire i panni del superuomo questa volta è un borghese: Paolo Tarsis è concreto,
pragmatico, audace. Non è in contrasto con la realtà, ma la domina.
il fascino della decadenza
Il superuomo contrasta e vince la decadenza, che continua comunque a esercitare un
fascino malato: lo testimonia la presenza di passioni torbide e ambigue, dell’amore
sensuale e della follia, dei paesaggi che richiamano simbolicamente i pensieri più intimi
dei personaggi.
• miti: D’Annunzio si confronta con i nuovi miti della modernità, come la macchina e la
velocità, predicati dal nascente Futurismo.
Il teatro come arte totale
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / IL TEATRO COME ARTE TOTALE

IL RUOLO DEL TEATRO

D’Annunzio presta particolare attenzione al rapporto con il pubblico,


sia per ragioni economiche sia perché il canale gli permette di
diffondere le proprie teorie.
Il teatro diventa lo strumento con cui l’intellettuale può agire nella
realtà, modellando la società secondo i propri valori. L’autore intende
scalzare il teatro borghese, a favore di un ‘‘teatro di poesia’’.
Il racconto dovrebbe purificare lo spirito del pubblico, ambizione che
si scontra con la realtà ostile.
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / IL TEATRO COME ARTE TOTALE

LA PRODUZIONE TEATRALE

La città morta
tragedia in prosa, scritta dopo una crociera in Grecia e ispirata alle scoperte
1896 dell’archeologo Schliemann
La gloria, Più che l’amore
tragedie in prosa, non apprezzate dal pubblico
1899-1906
Francesca da Rimini
• tragedia in versi, ispirata alla vicenda narrata da Dante nel V canto dell’Inferno
1901
• ambientazione abruzzese, contrapposizione tra amore come sogno e come violenza
Figlia di Iorio
• tragedia pastorale, narra l’amore di Mila, considerata una strega, per il pastore Aligi
1904
• ambientazione abruzzese, arcaica e superstiziosa

La fiaccola sotto il moggio tragedia di matrice classica: Angizia uccide la padrona per sposarne il marito. La figlia
1905 Gigliola decide di vendicare la madre uccidendo Angizia con dei serpenti, noncurante
del fatto che morirà anche lei; la trova però già morta, uccisa dal padre.

La nave, Fedra • La nave: ambientata a Venezia, unisce tema amoroso e politico


1908-1909 • Fedra: tema dell’amore incestuoso della protagonista per il figliastro Ippolito
Il ciclo delle Laudi
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / IL CICLO DELLE LAUDI

IL CICLO DELLE LAUDI

Il progetto delle Laudi nasce nel 1899: l’autore intende produrre


un’opera in grado di celebrare ogni aspetto del reale; prevede sette
libri intitolati alle sette Pleiadi, ma si arresta ai primi cinque:
• Maia
• Elettra
• Alcyone
• Merope
• Asterope.
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / IL CICLO DELLE LAUDI

MAIA

Maia compare nel 1903: è il primo volume delle Laudi.

Sezione Titolo Contenuto

Componimento celebra il mito di Ulisse, guidato dal desiderio


Alle Pleiadi e ai fati
d’esordio di oltrepassare i limiti umani
INTRODUZIONE
Seconda lirica L’Annunzio inno alla pienezza della vita

Laus ispirato al viaggio in Grecia del 1895, ma alimentato da


Vitae letture classiche e moderne guide di viaggio
celebrazione della vita, immersione nella motivo
Canti I-II
natura
dell’impresa
Poema di 21 canti • tappe del viaggio in Grecia, ripresa di un eroica e
POEMA
(8.400 versi) passato mitico ed eroico, inno a una vita titanica
Canti IV- sublime e titanica
XIX • il viaggio si conclude con l’approdo nel
Deserto e il raggiungimento della Felicità
• visione della modernità come negatività con
possibilità di riscatto

CONCLUSIONE ripresa della figura di Ulisse


GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / IL CICLO DELLE LAUDI

ELETTRA

Elettra risale al 1903: è il secondo volume delle Laudi.

civile
ISPIRAZIONE
politica

mito del superuomo

celebrazione dei modelli che hanno incarnato la virtù italiana:

TEMI • Dante, Garibaldi, figure eroiche, Leonardo Da Vinci


• Victor Hugo, Giovanni Segantini, Friedrich Nietzsche

attesa di una nuova guida, l’eroe per la nuova Italia

Si attende uno ‘‘Spirito ignoto’’ (Alle montagne), un ‘‘Risvegliatore’’ (A Dante) che ridesti un’Italia sonnolente.
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / IL CICLO DELLE LAUDI

ALCYONE

Viene pubblicato insieme ad Elettra, nel 1903: è il terzo volume delle Laudi.
eroico-civile
ISPIRAZIONE
lirica
contemplazione della natura come fonte di rigenerazione
diversi scenari geografici e diversi momenti
TEMI
alternanza tra atteggiamento apollineo (atmosfere solari e profonda serenità) e dionisiaco (scatenarsi di forze
istintive e irrazionali)
• diario in versi, cinque sezioni inframmezzate da quattro ditirambi
STRUTTURA
• 88 poesie, poi riunite in una struttura organica
• scrittura pacata, evocativa, suggestiva, musicale
STILE
• attenzione all’aspetto fonico delle parole, presenza di analogie e sinestesie

TEMPO: non è quello reale, ma quello del ciclo del mito. L’estate è il tempo dell’esaltazione; è seguita nella sua
parabola:
preludio esplosione declino presagi
Lungo l’Affrico Furit aestas Madrigali dell’estate dell’Autunno
La sera fiesolana Novilunio

LUOGO: il paesaggio si antropomorfizza, la sera diventa una figura femminile, l’estate una donna nuda.
La figura umana si trasforma in elemento naturale (le parole diventano ‘‘gocciole’’).
La poesia mira a creare le realtà rappresentate, non solo a descriverle.
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / IL CICLO DELLE LAUDI

MEROPE E ASTEROPE

Dopo Maia, Elettra e Alcyone il ciclo delle Laudi sembra interrompersi.


Il quarto libro, Merope, vede la luce solo nel 1912 ed è ispirato alla
guerra di Libia. Celebra infatti l’impresa militare italiana.
Asterope comprende invece scritti composti tra il 1914 e il 1918,
ispirati alla Prima guerra mondiale e pubblicati postumi nel 1949.
La guerra è celebrata come sacrificio per la patria: i caduti sono
venerati come santi.
L’ultima stagione:
la prosa ‘‘notturna’’ e gli
scritti autobiografici
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / L’ULTIMA STAGIONE: LA PROSA ‘‘NOTTURNA’’ E GLI SCRITTI AUTOBIOGRAFICI

UN NUOVO TIPO DI SCRITTURA

L’ultima produzione di D’Annunzio utilizza una scrittura autobiografica


e introspettiva, con la volontà di tracciare la propria storia interiore.
La dimensione prescelta è quella breve, a volte brevissima, fino ad
arrivare al frammento.

La scrittura rimane enfatica, preziosa, aristocratica.


GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / L’ULTIMA STAGIONE: LA PROSA ‘‘NOTTURNA’’ E GLI SCRITTI AUTOBIOGRAFICI

LE PROSE DI ‘‘RICERCA’’

Nel 1911 D’Annunzio inizia a pubblicare le ‘‘faville’’, brevi prose di


carattere lirico che nascono da un’ispirazione autobiografica e
memorialistica. Allo stesso genere di scrittura appartengono:
Contemplazione della morte
opera scritta in occasione della morte di Giovanni Pascoli
1912

La Leda senza cigno


opera incentrata su una torbida storia d’amore che si conclude con il suicidio
1916 della donna

Queste prose sono definite ‘‘di ricerca’’, perché si presentano come


una serie di ricordi e visioni in un libero divagare.
GABRIELE D’ANNUNZIO: L’ULTIMO ESTETA / L’ULTIMA STAGIONE: LA PROSA ‘‘NOTTURNA’’ E GLI SCRITTI AUTOBIOGRAFICI

IL NOTTURNO

Notturno
• antefatto: nel gennaio 1916 D’Annunzio riporta un grave trauma all’occhio destro
durante un ammaraggio di fortuna.
Gli viene prescritto un periodo di totale immobilità, al buio. Assistito dalla figlia Renata,
scrive su delle piccole strisce di carta.
2.500 di questi cartigli vengono riuniti a formare il Notturno, pubblicato del 1921.
• temi:
- tema funebre (predominante), con la meditazione intorno alla morte di amici e
compagni di guerra, la descrizione di corpi e animali straziati
- descrizione delle esperienze sensoriali che sostituiscono la vista
- la memoria (intreccio dei piani temporali).
Gli episodi del passato si caricano di valori simbolici: l’infanzia viene ricordata in una
prospettiva mitica.
• scrittura:
- visionaria, allucinata
- nella prosa vengono inserite delle poesie (il Notturno diventa prosimetro)
- si procede per frammenti
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LE FAVILLE DEL MAGLIO E IL LIBRO SEGRETO

Faville del maglio


• obiettivo: nel 1924 D’Annunzio intende raccogliere le faville già pubblicate sui giornali
in un’unica raccolta; ad esse ne aggiunge altre, appositamente scritte: nasce le Faville
del maglio
• tomi: dei sei previsti, ne vengono pubblicati due
• temi: la scrittura autobiografica si intreccia con la volontà di costruire un mito attorno
alla propria figura

Libro segreto
• anno: 1935
• obiettivo: lasciare un testamento poetico ai posteri attraverso un’autobiografia
• narrazione:
- manca una narrazione ordinata e conseguente
- immagini, ricordi, annotazioni sono accostati per analogia
- la scrittura è astratta, frammentaria, breve (fino all’aforisma)
• forma: prosimetro

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