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ALAN TURING

Alan era un bambino solitario. A scuola le sue pagelle erano pessime. L'insegnante di lettere delle
medie lo considerava l'ultimo della classe. "Io posso perdonare la sua calligrafia, sebbene sia la
peggiore che abbia mai visto, e posso tentare di essere tollerante verso la sua eterna imprecisione, il
suo lavoro trasandato, sporco, ma non posso perdonare la stupidit del suo atteggiamento verso una
sana discussione sul nuovo testamento". Al liceo il preside in una lettera aveva scritto alla madre:
"Alan il tipo di ragazzo condannato a rappresentare un problema in ogni tipo di scuola o
comunit". Cos Turing si era diplomato a stento ma poi era riuscito ad entrare in un'universit
prestigiosa: il "King's College" dell'universit di Cambridge. Questo cambiamento era stato
possibile grazie all'incontro con un altro ragazzo: Christopher Morcom. Anche al College Turing
veniva considerato un tipo bizzarro. Era appassionato di maratona, ciclismo, canottaggio, in
un'universit dove molti intellettuali disprezzavano l'attivit fisica. Compariva spesso in facolt con
le unghie sporche o la barba incolta alle ore pi improbabili. A volte indossava la giacca del pigiama
al posto della camicia. Altre volte arrivava al College con la maschera antigas per difendersi dalle
allergie. Molti affermano di averlo visto giocare a tennis con un impermeabile sotto al quale non
indossava nulla. Non frequentava gli altri studenti. Se si trovava nel mezzo di una discussione che
non gli sembrava interessante, se ne andava alzandosi di scatto senza dire una parola, lasciando
allibiti i colleghi. Alan era un autodidatta incorreggibile. Studiava poco e male, ma a volte gli
capitava di riscoprire da solo teoremi importanti del calcolo delle probabilit o della logica
matematica. Capit cos anche quel pomeriggio sui prati di Granchester: Alan stava pensando al
cosiddetto problema della decidibilit che era stato posto ai matematici del tempo da David Hilbert,
grande matematico tedesco e teorizzatore del formalismo.
Un progetto ambizioso per cercare un insieme di proposizioni logiche dalle quali potesse essere
derivata tutta la matematica. Turing intu che una macchina universale poteva occuparsi di
qualunque tipo di operazione logica o matematica che si potesse scrivere tramite un algoritmo: una
successione di un numero finito di istruzioni. Tesi di Church-Turing, che afferma che qualsiasi
funzione intuitivamente calcolabile - cio tale che noi abbiamo l'impressione, o la convinzione, di
riuscire a calcolarla in qualche modo, con le idee e le tecniche che ci possono venire in mente al
momento, questa funzione calcolabile anche da una Macchina di Turing.
Turing cap anche che la macchina, pur potendo risolvere infiniti problemi matematici, ne avrebbe
incontrati alcuni che l'avrebbero costretta a calcolare l'area all'infinito senza poter trovare una
soluzione. La teoria cosi potente che ci permette di dimostrare che esistono dei problemi per i
quali possiamo dimostrare che non esiste nessun algoritmo di decisione, cio nessun procedimento
meccanico, nessun programma, che ci permetta di rispondere con un SI o con un NO alla domanda
posta. Partendo da questa intuizione, Turing riusc a rispondere al quesito di Hilbert. Nei secoli
precedenti molti scienziati avevano immaginato macchine calcolatrici. Nel '600 Pascal e Leibniz
avevano costruito macchine capaci di effettuare somme e moltiplicazioni.

La sua risposta al problema di Hillbert non fu l'unica. Poco prima di Turing un logico americano ,
Alonso Church, annunci al mondo di aver risolto il problema di Hillbert della decidibilit, ma
Curch dichiar pubblicamente che Alan era riuscito nel suo intento in maniera indipendente. Nel
1936 invit Turing a Princetone, negli Stati Uniti. Turing vi rimase un paio d'anni. A Princetone
lavoravano alcuni dei maggiori scienziati del mondo: fisici del calibro di Albert Einstein, logici
come Kurt Godel, fisici e matematici come John Von Neumann, un altro fra i pionieri della
computer scienze.

John Von Neumann si accorse delle capacit del matematico inglese e gli offr di lavorare con lui.
Molti scienziati avrebbero creato carte false per un lavoro cos, ma Turing rifiut.
L'unica cosa che desiderava era tornare a casa prima che scoppiasse la guerra. Nel 1938 l'Europa era
sotto l'incubo nazista. Alan era preoccupato da mesi e pensava sempre pi alle sue macchine
logiche. Durante la prima guerra mondiale il governo inglese aveva creato all'interno del Ministero
della Difesa, un dipartimento per lo studio dei codici segreti. Negli anni '20 questo dipartimento
venne aggiornato ed ebbe il compito di studiare i metodi di comunicazione in cifra usati dalle
potenze straniere ed esprimere pareri in ordine alla sicurezza dei codici e dei cifrari britannici.
Durante la seconda guerra mondiale l'esercito tedesco aveva messo appunto la famosa macchina
"Enigma", che una macchina assai complessa che permetteva la cifratura e la decifratura in

maniera tale che se non si avevano doppie o triple chiavi non si riusciva a entrare direttamente nel
merito del messaggio stesso.

Per affrontare la crittografia geniale di Enigma, ci voleva un grande matematico. Era il lavoro
giusto per Alan Turing. Dal suo ritorno in Inghilterra, Turing ufficialmente era un borsista del
"King's College" che in segreto era diventato un dipendente dell'impero britannico di criptoanalisi,
cio un addetto alla decifrazione dei codici segreti. Assieme a lui erano reclutati matematici,
ingegneri, logici. Il gruppo era ospitato a Bletchley Park, un paesino di campagna, in una villa
vittoriana sorvegliata giorno e notte da agenti in borghese. I servizi segreti avevano procurato
alcune macchine Enigma catturate in territorio tedesco e le avevano smontate, ma capire come
funzionava la macchina non era sufficiente per riuscire a risolvere il problema. Cosa fece Turing?
Analizz il problema dal punto di vista matematico e pens che per risolvere il problema non
bastava la matematica ma ci voleva una macchina. Cominciarono a costruire colossali calcolatori
elettrici e meccanici. Il pi grande di questi si chiam "Colossus". Queste macchine fecero
aumentare grandemente la rapidit e regolarit con cui il Dipartimento era in grado di scoprire le
chiavi di "Enigma", che erano diverse tutti i giorni. Le macchine, con i loro interruttori a rel, che

scattavano uno dopo l'altro, facevano un frastuono come quello di mille ferri da calza che si
muovessero tutti insieme. Nel primo anno di guerra, gli affondamenti da parte dei sommergibili
tedeschi, misero a nudo la fragilit della flotta mercantile britannica. Era necessaria quindi un
azione pi efficace, contro i sommergibili tedeschi u-boat, che infestavano i mari. Decodificare i
messaggi cifrati della marina tedesca era di importanza vitale per l'Inghilterra, ma la decifrazione di
"Enigma" sarebbe rimasta un segreto militare fino agli anni '70. Nel 1946, Turing, pur non essendo
mai stato al fronte, fu insignito della medaglia dell'ordine dell'impero britannico. Qualche anno
prima lo stesso Churchill, aveva elogiato il gruppo di Bletchley Park, primo fra tutti Alan Turing.
Bisogna sottolineare che l'attivit di Alan Turing nel gruppo di Bletchley Park fu coperta dal segreto
pi assoluto. Finita la guerra il governo inglese impose a tutti coloro che avevano lavorato alla
decrittazione, realizzando macchine e sistemi per violare i codici crittografici tedeschi, giapponesi e
italiani, il divieto di parlare o, ancor peggio, scrivere di qualsiasi argomento trattato in quel periodo.
Tale "silenzio" quindi imped che Turing, come altri suoi colleghi anche meno famosi, ricevesse i
riconoscimenti in campo scientifico che in altro ambito gli sarebbero stati ampiamente e
pubblicamente riconosciuti. Dati e informazioni su queste attivit cominciarono a essere pubblicate,
previa autorizzazione dei servizi segreti inglesi, solo nel 1974, quando Turing e molti altri suoi
colleghi nella decrittazione erano gi defunti da tempo. Durante e dopo la guerra negli Stati Uniti
vennero costruiti i primi grandi calcolatori elettronici programmabili, come Enia o Empac. Gli
Inglesi non vollero restare indietro e progettarono un computer chiamo "Ace" (asso) l'Automatic
Computing Engine (ACE, Motore per il Calcolo Automatico), ma ebbe scarso successo a causa
degli alti costi preventivati. Turing partecip al progetto ma era gi stufo di costruire grandi
macchine per calcoli numerici. Il suo sogno ormai era pi ambizioso. Eterno sognatore, Turing
cominci a parlare dell'idea di costruire un cervello. Ormai pensava che la sua macchina universale
potesse riprodurre le facolt del pensiero umano; che potesse, se programmata nella maniera giusta,
pensare. Nel 1947 Turing si chiedeva: " E' stato detto che le macchine calcolatrici possono
effettuare solo ci per cui vengono istruite. E' vero che l'intenzione nel costruire tali macchine,
quella di trattarle come schiavi, di dare loro solo compiti che sono stati pensati in dettaglio e tali che
l'utente della macchina sappia in ogni istante, cosa sta succedendo. Fino ad oggi le macchine sono
state usate solo in questa maniera, ma necessario che sia sempre cos?". Nel 1950 , per rispondere
a coloro che ritenevano impossibile che una macchina potesse pensare, Turing pubblic sulla rivista
"Mind" un articolo in cui immaginava una macchina capace di ingannare, di fingersi un essere
umano, un bambino elettronico bugiardo. Turing si chiedeva:"Se avessimo una macchina tanto
sofisticata da reagire in tutto e per tutto come una persona, non dovremmo ammettere che essa
pensi?". Turing intu anche che l'intelligenza e la mente, non esistono se non connesse a un corpo.
Pens che i computer del futuro dovevano essere capaci di percepire l'esterno. Immagin di dotarli
di occhi, orecchie, mani, gambe per permettergli di esplorare in mondo e sviluppare cos la
coscienza e l'iniziativa. Turing stava inventando l'intelligenza artificiale. Scrisse:"Credo che per la
fine del secolo, l'uso delle parole e l'opinione comune della gente colta, saranno mutate a tal punto
che si potr parlare di macchine pensanti senza temere di venire contraddetti".
Scrive: "L'uomo come macchina":
"...Un modo di affrontare l'impresa di costruire una "macchina pensante " sarebbe quello di
prendere una persona intera e cercare di rimpiazzare tutte le sue parti con sostituti meccanici:
telecamere, microfoni, altoparlanti, ruote e servomeccanismi di gestione, come anche un qualche
tipo di "cervello elettronico ". Certo, sarebbe un'impresa enormemente impegnativa. L'oggetto
risultante, se prodotto con le tecniche attualmente disponibili, sarebbe di dimensioni immense,

anche se la parte del "cervello " fosse fissa e controllasse il corpo a distanza. Per poter avere la
possibilit di farsi un'esperienza, dovrebbe essergli permesso di aggirarsi per la campagna con serio
pericolo per gli abitanti "normali ". Inoltre, anche se le fossero fornite tutte le caratteristiche viste
prima, la creatura ancora non avrebbe esperienza di cibo, sesso, sport e molte altre cose di interesse
per gli esseri umani. Perci, anche se con questo metodo si probabilmente "certi " di produrre una
macchina pensante, in definitiva sembra essere troppo lento e impraticabile.
Ci proponiamo invece di vedere cosa possa essere fatto con un "cervello " che sia, pi o meno,
senza un corpo, provvisto al massimo di organi di vista, parola e udito. Dobbiamo affrontare allora
il problema di trovare campi adatti del pensiero in cui la macchina possa esercitare i suoi poteri. I
seguenti mi sembrano adatti:
1.
Diversi giochi, come scacchi, filetto, bridge, poker
2.
L'apprendimento delle lingue
3.
La traduzione delle lingue
4.
La crittografia
5.
La matematica.

Di questi, (1) (4) e in misura minore (3) e (5) si prestano bene, in quanto richiedono poco contatto
con il mondo esterno.
Ad esempio, perch la macchina sia in grado di giocare a scacchi i suoi soli organi devono essere
"occhi " capaci di distinguere le varie posizioni su una scacchiera appositamente costruita, e mezzi
per comunicare le proprie mosse. La matematica dovrebbe essere preferibilmente ristretta a settori
dove non si faccia molto uso di diagrammi. Dei campi citati, l'apprendimento delle lingue sarebbe il
pi sbalorditivo, perch la pi "umana " di tutte queste attivit. Essa tuttavia sembra dipendere
troppo da organi di senso e di locomozione per essere praticabile.
Il campo della crittografia sar forse quello che dar pi soddisfazioni. Tra i problemi fisici e quelli
crittografici sussiste un notevole parallelismo. Il sistema su cui basata la cifratura corrisponde alle
leggi dell'universo, i messaggi intercettati corrispondono all'evidenza sperimentale, le chiavi
adottate per un giorno o per un messaggio a importanti costanti che devono essere determinate. L
corrispondenza molto stretta, ma la crittografia, a differenza della fisica, si affronta in modo molto
facile con macchine discrete.
Anche se abbiamo abbandonato il progetto di costruire una "persona intera ", faremo bene a
confrontare ogni tanto le caratteristiche della nostra macchina con quelle di una persona. Non
sarebbe leale aspettarsi che una macchina uscita fresca dalla fabbrica competa con un laureato su un
livello di parit. Il laureato ha avuto contatti con altri esseri umani per venti e pi anni, contatto che
ha continuato a modificare il suo modello di comportamento lungo tutta la vita: I suoi insegnanti,
anzi, si sono sforzati intenzionalmente di modificarlo e alla fine di quel periodo un gran numero di
rigide procedure si trovano super-imposte sullo schema originale del suo cervello. Queste procedure
sono note alla comunit nel suo complesso. Egli quindi nella posizione che gli permette di tentare
nuove combinazioni, di apportare leggere variazioni, e applicarle in modi nuovi.
Possiamo dire che, nella misura in cui una persona una macchina, lo solo come macchina
soggetta a moltissime interferenze. (In effetti l'interferenza sar la norma piuttosto che l'eccezione).
Un uomo in costante comunicazione con altri uomini, e riceve continuamente stimoli visuali e di
altro genere che di per s costituiscono una forma di interferenza. E' solo quando la persona si
"concentra" con l'obiettivo di eliminare stimoli o "distrazioni " che viene ad approssimare una
macchina
senza interferenza.
A noi interessano soprattutto macchine con relativamente poca interferenza, per le ragioni dette nel
precedente paragrafo, ma importante ricordare che, bench una persona quando si concentra si

possa comportare come una macchina non soggetta a interferenza, il suo comportamento durante la
concentrazione determinato in larga misura dai modi in cui stato condizionato dall'interferenza
precedente.
Se stiamo cercando di costruire una macchina intelligente, e abbiamo deciso di seguire per quanto
possibile il modello umano, dovremmo incominciare con una macchina che abbia una capacit
minima di eseguire operazioni elaborate o di reagire in modo disciplinato ai comandi (che prendono
la forma di interferenza). Nel seguito, applicando un'interferenza adatta, simulando l'educazione,
dovremmo sperare di modificare la macchina finch si possa far affidamento sul suo produrre
reazioni definite a certi comandi. Questo sarebbe l'inizio del processo. Per ora non cercher di
seguirlo pi oltre".
Una notte di Marzo del 1952 un paio di ladruncoli si introdussero in casa di Alan Turing. Alan
raccont agli agenti di polizia di essere certo dell'identit di uno dei ladri, un adolescente conosciuto
giorni prima in strada. Turing confess l'avventura omosessuale con un ragazzo.
Le leggi dell'Inghilterra condannano il suo abominevole vizio con la galera, ma tuttavia gli offre la
possibilit di poter commutare la pena in un ricovero medico per potersi curare dalla "malattia"
mediante un trattamento intensivo. Per un intero anno Turing si sottopone alla teoria di castrazione
chimica. La somministrazione continua di estrogeni lo rende impotente e gli fa crescere il seno.
Turing ne uscir devastato fisicamente e psicologicamente.
il 7 Giugno 1954, venne trovato morto, riverso sul letto della sua stanza, con accanto una mela
intrisa di cianuro. Il medico legale scrisse sul rapporto:"Causa del decesso: cianuro di potassio
autosomministrato in un momento di squilibrio mentale". Dietro la semplice evidenza di una mela
morsicata, un mistero avvolge le cause che possono aver portato il timido matematico ad una cos
drammatica fine.
Se il suicidio rimane l'ipotesi pi probabile, da quale stato d'animo pu essere stato indotto? Dalla
disperazione nel constatare quanto le torture mediche lo avessero indebolito, fiaccando la sua
tempra di atletico maratoneta? Dalla frustrazione di non vedersi riconoscere meriti e notoriet dalla
comunit scientifica, dato che i suoi lavori erano in gran parte coperti dal segreto militare? o al
contrario, si forse trattato di un' uscita di scena teatrale? Una specie di schiaffo morale alla societ
che lo aveva etichettato e condannato, consigliandogli di tacere riguardo i suoi impulsi
sconvenienti?
O forse era stato fatto fuori perch era diventato un personaggio scomodo e pericoloso per il
governo. Secondo una tesi elaborata Alan avrebbe inscenato questo tipo di morte per non far
impensierire la mamma, che mai l'avrebbe creduto capace del gesto di suicidio.

Solo due anni dopo la sua morte, nell'Agosto del 1956, venne coniato il termine "intelligenza
artificiale". Oggi non sappiamo ancora cosa ne sar del sogno di Alan Turing, del sogno di quel
ragazzo che guardando le nuvole si chiedeva: "Pu una macchina pensare?"

An example of Victorian hypocrisy is the court case of Oscar Wilde, that ended with the
sentence to hard labour due to homosexuality. For the same reason was imprisoned
Turing. After so many years by the suicide of Turing, widely explained by the persecutory
treatment reserved for him, only in 2009 there was a declaration of an official apology from
the government of the United Kingdom, made by the Prime Minister Gordon Brown. Oscar
Wilde lived openly challenging the bourgeois ideals of Victorian society, which was very
amused to see him to dictate law in the fields of fashion and art, and covered him with
honors for his skills, but as soon as the scandal emerged publicly, the conventions of that
society imposed the original sentence. Wilde had broken some taboos of society and
therefore what mattered was to save appearances, even at the cost of ruining a man.
Wilde, (as it is possible to see in his works and particularly in "the picture of Dorian Gray"),
reacts against materialism and against the bourgeoisie. He has the need to redefine the
role of art. "Art for art's sake" was a moral imperative. He believed in art "As the cult of
beauty". Artist is an alien in the materialistic world and he writes only to please himself.
The art isn't moral: "Books are well written or bad written. That is all". Didactic character of
art is typical of Victorian Age. Now life should be lived as a work of art. The writer task is to
feel sensations and to experience beauty. As result, art doesn't have to be didactic. The
story of Dorian Gray is profoundly allegorical. Wilde plays on the Renaissance idea that
good aspect people are moral people and ugly people are immoral people. The picture has
the signs of experiences, ages, sins and Dorian wears a mask of beauty. Dorian and his
pure aspect are symbols of bourgeois hypocrisy.
Economic power and progress give to the Victorian Age an optimistic outlook. An important
term in this period is : respectability, that was guaranteed by a good education, and was
typical of the ownership of the houses with a carriage and servants (for ex. Jekyll). The
middle class is the one of respectability. The first example of it is the same life of the
Queen Victoria: a modest family life with nine children. In this period people believed in the
necessity of hard work and in the sense of duty. Sunday schools and compulsory
elementary schools gave attention on punctuality and application. Diligence and good
behavior were rewarded with the gift of books. Philanthropy had a large range f interests:
to help stray children, fallen women and drunken man. Family was a patriarchal unit
where the figure of husband dominated. The man was the breadwinner and source of
discipline, this role was given him by God. Sexuality was repressed in every form: the
denounce of nudity in art, the rejection of words with sexual connotation from the
vocabulary. The Victorian Age is characterized by the faith in progress: printing
mechanization, scientific discoveries. there is a growing sense of "white man's burden"
(like Crusoe) toward uncivilized countries. England wanted to bestow their language(this
was called Jingoism). Self confidence and moral certainties were only an aspect of
Victorian society that was also characterized by hypocrisy: there was a great differences
between rich and poor and there were workhouses and slums, that were overcrowded and
there wasn't sanitation.

Edonista, colto, amorale, insoddisfatto ed


egoista

Oscar Wilde visse dunque una tipica vita da dandy, dettando legge nel campo della
moda e dell'arte e andando contro le ipocrisie del suo tempo. Anche l'uscita di scena
teatrale di Turing sarebbe stata degna dei pensieri di un esteta! Turing decise infatti di
suicidarsi in modo teatrale. Egli amava molto il teatro e la nota favola di "Biancaneve".
Sopraffatto dalle cure (torture) a cui fu sottoposto a causa della sua omosessualit,
egli decise di togliersi la vita mangiando una mela intrisa di cianuro di potassio.

L'estetismo un movimento artistico ma soprattutto letterario della seconda


met
dell'800.
Rappresentava
una
tendenza
del Decadentismo autonomamente sviluppatasi grazie a figure come Walter
Pater e John
Ruskin.
Esso indica il considerare la bellezza formale elemento determinante dell'arte.
Il suo principio fondamentale quello dell'arte per l'arte: l'arte possiede una
vita indipendente rispetto al reale e procede in maniera autonoma rispetto a
quest'ultimo e all'epoca in cui essa stessa si sviluppa. "Non esistono libri morali
o immorali. I libri sono scritti bene o scritti male: questo tutto". (Oscar Wilde)
Ecco perci che l'esteta pu ben dire che non l'arte a imitare la vita, ma la
vita a imitare l'arte. Anzi, D'Annunzio, il pi famoso degli esteti italiani, afferma
che compito dell'uomo superiore quello di "fare" la propria vita come
un'opera d'arte, e in questo egli si pone al di fuori di qualsiasi costrizione etica
e morale, essendo - come diceva il filosofo Nietzsche - "al di l del bene e del
male". E fuori dal comune, superlativo e brillante deve essere l'artista, che
anela a raggiungere e a identificarsi con il bello. Secondo quanto Oscar Wilde
scrive nella Prefazione al suo romanzo Il ritratto di Dorian Gray, "L'artista il
creatore di cose belle".
L'esteta (un esempio del quale fornito da Des Esseintes, protagonista del
celebre romanzo A rebours - cio "A ritroso" - del francese Joris Karl Huysmans,
considerato "La Bibbia" del movimento) tende a vivere circondato solo da Arte

e Bellezza, distaccandosi con orrore dalla vita comune, dal contatto coi ceti
inferiori e dalla volgarit di una societ dominata esclusivamente dai principi
del profitto e del materialismo. L'artista il Superuomo di Nietzsche, colui che
vive "sulle pi alte vette", colui che disprezza tanto il proletario quanto il
borghese, tutti troppo rivolti alla terra. Dietro l'apparente vitalismo dell'esteta e
la sua propensione a godere di piaceri difficilmente immaginabili, abbiamo per
la consapevolezza di una sconfitta esistenziale: l'esteta, il decadente, sa che la
bellezza e la giovent sono transitorie e che il piacere, quanto pi artificiale e
raffinato, tanto prima si esaurisce, abbandonando l'uomo all'insopportabile
tedio della quotidianit. Ecco dunque che Des Esseintes cade in una nevrosi
dalla quale, secondo il suo medico, potrebbe guarirlo solo il ritorno nella
aborrita societ delle persone comuni.
L'esteta, uomo e letterato, una figura complessa e molto intrigante. Lo
scrittore si propone, con ogni mezzo, di suscitare nel lettore emozioni rare, forti
e sconvolgenti. La letteratura degna si distingue soprattutto in base alla forma:
la parola poetica una rivelazione delle energie interne e ha la funzione di
eccitate l'animo del lettore, di accarezzare l'orecchio con la sua musicalit, di
comunicare immagini attraverso il suono. Dell'arte del passato l'artista
decadente apprezza soprattutto quella che dimostra il maggior grado di
artificio, di innaturalezza, addirittura di morbosit: in questa concezione
dell'arte c' poco spazio per un sereno e apollineo classicismo.
Luso di stupefacenti non disdegnato: l'alcool e l'oppio sono certamente dei
vizi, ma esistono per ragioni estetiche. Lartista convinto che il senso della
vita non nella realt, ma nellimmaginarla.
Di qui nasce la ricerca del piacere e la convinzione dellesteta che la sua
salvezza risieda proprio nel vizi. Egli intraprende una rotta contro la virt, non
quella vera, ma quella che appare tale, che si fa credere e lodare come virt:
combatte il fariseo, l'ipocrita, l'ingiusto che sembra giusto. Non gli resta che
contrapporre alla falsa virt il peccato vero, eccezionale, eroico, che s'imponga
all'attenzione dei falsi benpensanti e moralisti.
In fin dei conti l'esteta non fa altro che evadere dalla vita per rifugiarsi in
uninerzia e in un disimpegno dalla politica, dagli affari, dal mondo. Egli
convinto che il mondo degli affari e delle macchine, della produzione e del
denaro sia brutto, mentre ritiene quello delle lotte politiche e sociali ottuso e
avvilente. Egli pertanto se ne disinteressa e se ne sta col suo ideale di arte e di
bellezza, per il quale pronto a sacrificare la vita. A nulla valgono la fede
scientifica e gli imperativi della morale, n tanto meno va presa in
considerazione l'ipocrisia della religione.
La sua una nobilt che spesso si manifesta con l'eccentricit nel vestire,
nellatteggiarsi, e nello spirito di provocazione, ovvero nel dandismo.
Il dramma dell'esteta sta nellinvecchiare, nel perdere il prestigio, e la
considerazione conseguiti nella tumultuosa e sregolata giovane et.

Paul Dirac e lequazione della bellezza


Lei disse: Dimmi qualcosa di bello, lui rispose ( + m)
= 0.

Privo di tatto, impermeabile ai sentimenti altrui, solitario e taciturno. Al punto


che i colleghi gli avevano forgiato addosso ununit di misura: il Dirac, pari a
una parola lora, il pi piccolo numero di vocaboli che una persona potesse
pronunciare in compagnia.
Luomo che corrisponde cos precisamente al pi frusto stereotipo dello
scienziato Paul Adrien Dirac, uno dei padri fondatori della meccanica
quantistica.
Dietro alleccentricit umana del personaggio c una segreta tensione che
motiva tutta la sua ricerca scientifica e la illumina come in pochi altri casi nella
storia della scienza: la costante ricerca del bello. Lanelito a costruire teorie

scientifiche che, oltre a spiegare qualche aspetto della natura, siano anche
belle, nella convinzione che una volta trovato un formalismo matematico
elegante, questo certamente descriver qualche fenomeno naturale.
Dirac sosteneva che la bellezza dovrebbe essere il criterio guida dello
scienziato. Quando gli fu chiesto di tenere una lezione sulla filosofia della
scienza, si limit a scrivere con il gesso sulla lavagna: Le leggi fisiche devono
avere bellezza matematica. Lequazione di Dirac semplicemente bellissima.

Intorno agli anni Venti stava nascendo la pi straordinaria e profonda teoria del
mondo fisico: la meccanica quantistica.
Nel 1925 il grande fisico Erwin Schrdinger propose lequazione che porta il
suo nome. Una equazione splendida che descrive levoluzione temporale
quantistica di una qualsiasi particella. Ma con un problema. Lequazione di
Schrdinger sembrava in insanabile conflitto con i requisiti matematici della
relativit. In altre parole, era matematicamente brutta. Ecco, Dirac la rese
bella. Sulla base solo di criteri estetici trov una formulazione della stessa
equazione che spiegava in modo naturale lo spin (una grandezza fisica a quel
tempo gi sperimentalmente osservata ma senza una spiegazione) e, cosa ben
pi sorprendente, prevedeva una nuova particella: il positrone. A quel tempo si
conoscevano solo lelettrone, il protone e il fotone. Sembrava proprio strano
che potessero esistere altre particelle. Cos strano che allinizio Dirac non pens
di aver trovato una nuova particella di carica positiva, ma semplicemente una
giustificazione matematica allesistenza del protone. Si sbagliava. Di l a
poco,nel 1932, i fisici sperimentali scoprono i positroni (gli antielettroni) .
Fu un trionfo. Nacque una nuova scienza: lelettrodinamica quantistica. Tutta la
moderna fisica delle particelle si basa sullequazione di Dirac. La pi bella
equazione della fisica. Per arrivarci il fisico inglese adotta un metodo
particolare. Parte dai principi, formula la teoria in termini matematici corretti e
poi ne deduce le previsioni. E la bellezza delle equazioni che ha scritto un
criterio di verit. Nel 1933, insieme a Heisenberg e ad Schroedinger, Dirac

ricever il Nobel in fisica per i suoi contributi alla meccanica quantistica. Nel
cuore dellEuropa che sta per partorire lobbrobrio, Dirac ha appena illuminato
di bellezza il mondo.

( + m) = 0
L'equazione sopra quella di Dirac ed la pi bella equazione conosciuta della
fisica. Grazie a questa si descrive il fenomeno dell'entanglement quantistico
(reso in italiano con: "non-separabilit") e in pratica afferma che: se due
sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono
separati, non possiamo pi descriverli come due sistemi distinti, ma in qualche
modo sottile diventano un unico sistema. Quello che accade a uno di loro
continua ad influenzare l'altro, anche se distanti chilometri o anni luce.
Oggi, quando facciamo una Pet (Positron Emission Tomography) usiamo
lantimateria prevista da Dirac.

Introduzione: Alan Turing nel 1936 si trasfer per un paio d'anni a vivere a Princeton, negli Stati
Uniti. Qui vi rimase un paio d'anni. A Princetone lavoravano alcuni dei maggiori scienziati del
mondo: fisici del calibro di Albert Einstein, logici come Kurt Godel, matematici come John Von
Neumann. Neumann si accorse delle capacit del matematico inglese e gli offr di lavorare con lui.
Molti scienziati avrebbero creato carte false per un lavoro cos, ma Turing rifiut. L'unica cosa che
desiderava era tornare a casa prima che scoppiasse la guerra. Nel 1938 l'Europa era sotto l'incubo
nazista.

"Per parte mia, accetto il parere di coloro i quali ritengono che gli abitanti della
Germania, non contaminati da nozze con altre popolazioni, siano una gente a
parte, di sangue puro e somigliante solo a se stessa". ("Germania"- Tacito)
Lideologia politica nazista per legittimare la propria validit, si servita anche
dellautorevolezza del passato, trovando in alcune opere, come la "Germania"
di Tacito, non un supporto culturale, ma volgari spunti di propaganda. I capitoli
sulla purezza della stirpe dei Germani sono stati invocati a fondamento di una
pericolosa tradizione nazionalistica, senza neppure tenere conto che
l'isolamento dei Germani era inteso da Tacito in modo assai negativo e
spietato, con la difficile accessibilit del territorio : "Il clima e la povert del
suolo li avvezza a sopportare il freddo e la fame". Ma alla mentalit romana era
completamente estraneo il mito della razza! Come osserva il critica Canfora,
fenomeni come l'espansionismo di Roma, l'allargamento della cittadinanza,
sono tutti in direzione opposta alla gelosa tutela d una stirpe romana originaria.
Molti aspetti degli antichi costumi germanici presentati da Tacito furono
strumentalizzati dalla propaganda nazista per accreditare l'idea di un filo ideale
che congiungesse gli antichi Germani al Terzo Reich, e quindi legittimare alcuni
dei riti e delle pratiche sociali inventati da Hitler e dalla propaganda nazista.
Tacito descrive cos il "comitatus", la forma associativa che regolava il rapporto
tra il principe e il suo seguito in guerra: "Molti giovani di stirpe nobile si
uniscono di loro iniziativa a quei popoli che sono allora impegnati in qualche
guerra, perch quella gente trova fastidio della pace e pi facilmente
acquistano fama nei pericoli e non si potrebbe mantenere un grande seguito
(comitatum) se non con azioni di violenza e di guerra". A questo proposito
Canfora afferma che il comitatus la forma portante della comunit germanica
descritta da Tacito, ed al tempo stesso la forma fondamentale del rapporto
tra Fuhrer e nazione, nel nazismo. Il partito il seguito del Fuhrer la

identificazione Partito/Stato estende all'intera nazione il rapporto di comitatus


rispetto al Fuhrer.
Ci che nel sottinteso e, talora, esplicito confronto con la societ di Roma egli
pi sembra apprezzare nei Germani e la mancanza di civilt, identificando egli,
a quanto pare, la civilt con la corruzione. Su questo sfondo dove trova posto
lesaltazione dello stato di natura come stato felice per luomo, stato che non
conosce le convinzioni e le leggi imposte dalla civilt, vanno collocati ed intesi i
passi in cui Tacito elogia i Germani per la loro noncuranza a riguardo delloro e
dellargento; espone il loro genere di vita impegnata esclusivamente nelle
guerre, e, fuori dalle guerre trascorsa in perpetuo ozio, esalta lonest delle
famiglie nelle quali non c posto per ladulterio: qui massimamente evidente
il confronto con la vita e la corruzione dellalta societ romana.
La pudicizia delle donne ben difesa. Queste non si trovano esposte agli
allettamenti degli spettacoli e neppure agli eccitamenti dei banchetti. Gli
uomini, non diversamente dalle donne, non sanno che cosa siano i messaggi
damore segreti. In un popolo cos numeroso, pochissimi sono gli adulteri, che
vengono puniti immediatamente, e la punizione compete al marito: il quale,
alla presenza dei parenti, tagliate le chiome alla donna la caccia nuda di casa e
a forza di bastonate le fa percorrere tutto il villaggio. Non c remissione per
colei che ha profanato il suo onore: non la bellezza, non la giovent, non le
ricchezze le potrebbero procurare un altro marito. Fra i Germani nessuno
prende in ridere i vizi, nessuno dice che corrompere e lasciarsi corrompere sia
vivere alla moda. I Germani sono anche sfrenatamente dediti al gioco dei dadi,
nel quale spesso mettono come posta addirittura se stessi, riducendosi in
condizioni di schiavi, se perdono.
Nel "De Germania" Tacito ha come punto di riferimento fisso, quasi ossessivo,
Roma; egli apprezza l'integrit e l'austerit dei costumi morali dei Germani per
condurre una chiara polemica con quelli corrotti che invece si erano diffusi
nella societ romana. Non esalta insomma i Germani per glorificare la loro
razza, bens per condurre una velata polemica con la societ in cui egli viveva.
Tenendo conto della data di composizione, il 98 d. C. , si pensato ad un
duplice intento dellautore nello scrivere lopera:
-informativo, nel far conoscere una popolazione che da un paio di secoli era
entrata in contatto e in conflitto con Roma;
-politico, quasi come nello spiegare lindugio del neoimperatore Traiano in
operazioni militari proprio sul fronte germanico e, forse, nellavvertirlo del
pericolo e della necessit di un intervento deciso contro popolazioni
minacciose, la cui discordia era, per il momento, lunica protezione per Roma,
quasi come se lautore volesse orientare e preparare la pubblica opinione
intorno alle imprese cui il novello imperatore attendeva o sembrava dover
attendere; poich mentre veniva eletto, Traiano si trovava proprio in Germania
sul Reno e l rimaneva con il suo esercito per tutto il 98, sebbene lo
attendessero impazientemente a Roma.
-Altri studiosi spiegano la Germania, in modo pi tecnico, destinata ad essere,
inglobata nelle "Historiae";
- Altri ancora le attribuiscono un intento morale nel porre a confronto
lincorrotta per quanto primordiale purezza dei Germani con la corruzione di
Roma. Con ogni probabilit quella della "purezza razziale" dei Germani non
che una notizia inerte, tanto rumore per nulla!

Ma
quanto

anche
possa

della
politici,
cos
per lo storico
nazista.

"Massima: non aver


rapporti con nessuno che
prenda parte alla bugiarda
impostura delle razze"

una
riprova
di
essere pericolosa la
strumentalizzazione
letteratura per fini
come avvenuto
Tacito nel periodo

Per avvalorare la teoria nazista dellesistenza di una razza ariana pura,


destinata a conquistare e comandare il mondo, il Fhrer utilizz ogni possibile
espediente. Il pensiero di Nietzsche, come quello di Tacito, fu sfruttato dai
nazisti per rinsaldare i fondamenti ideologici delle loro teorie razziali.
Tra i temi pi importanti del filosofo, due erano quelli pi cari ed utilizzati da
Hitler:
Il concetto di superuomo
Il concetto di volont di potenza.
Ma Nietzsche fu veramente un anticipatore del nazismo?
Quando Nietzsche muore comincia il processo di falsificazione della sua opera.
Regista: la sorella Elisabeth. Lei vuole, a tutti i costi, trasformare l'opera del
fratello in una specie di base ideologica della destra dell'epoca. Pubblica dei
frammenti postumi di Nietzsche selezionati in modo tendenzioso con il titolo
"Volont di Potenza". Trasforma Nietzsche in un apologeta del potere, in un
ammiratore incondizionato del successo, dell'arbitrio pi brutale. Lo fa
diventare uno che prevarica sui deboli, sui poveri sugli umili. Elizabeth per
commise un errore grossolano e significativo; manipol i testi del fratello
rendendoli sistematici e ben strutturati. Un grave sbaglio, visto che Nietzsche
era famoso per lanti-schematicit delle sue opere. La manipolazione dei testi
di Nietzsche fu agevolata dal fatto che il filosofo tedesco era solito utilizzare
aforismi, massime, frasi profetiche, che potevano e possono essere tuttora
interpretati in pi modi. Con la presenza di questambiguit di fondo, fu molto
difficile quindi riconoscere il vero Nietzsche dal falso Nietzsche nazista.
Ma tutto questo una violenza sull'opera di Nietzsche: egli non mai stato
nazionalista, anzi. Detestava quelli che osannano il nuovo stato "Germania"
nato nel 1871. Detestava l'antisemitismo che andava di moda in quell'epoca.
Certo, Nietzsche contraddittorio, alcuni aspetti della sua opera si prestano ad

essere interpretati in modo tendenzioso. Soprattutto il concetto di


"bermensch" che stato tradotto "uomo superiore" o "superuomo" stato
usato dai nazisti identificandolo con l'uomo superiore della
razza
ariana.
In realt il concetto di "bermensch" corrisponde pittosto ad un "oltre-uomo",
cio ad un uomo che va oltre i limiti posti dalla tradizionale metafisica. Questo
"bermensch" ha, secondo Nietzsche, abbandonato ogni fede, ogni desiderio di
certezza, per reggersi "sulle corde leggere di tutte le possibilit". Non subisce i
valori tradizionali, bens crea quelli nuovi. Il "superuomo" di Nietzsche un
uomo senza patria n mta che ama la ricchezza e la transitoriet del mondo.
Questo ovviamente un concetto dell'uomo che non ha niente a che fare con
quello del nazismo.
Le frasi che compromisero Nietzsche
I greci ci offrono un modello di razza e civilt divenute pure: e speriamo che
un giorno si riescano a realizzare anche una razza e una civilt europee pure
(272, Aurora).
evidente come Hitler potesse fare affidamento su tale enunciazione,
facendone risaltare un logica razzista, soprattutto in funzione delle
parole razza, civilt, pure, che erano comuni nel vocabolario nazista. Tale
frase ha per una valenza tuttaltro che discriminatoria, infatti qui Nietzsche
intendeva sottolineare quanto i popoli europei dovessero, concorrere a
costruire delle civilt in base ai modelli greci (con la ripresa dei valori
dionisiaci), ritenuti dal filosofo ineguagliabili.
Vedete, io vi insegno il superuomo! Il superuomo il senso della terra, La
vostra volont vi dica: sia il superuomo il senso della terra!
Vi scongiuro, fratelli, rimanete fedeli alla terra e non credete a quelli che vi
parlano di speranze ultraterrene! Essi sono degli avvelenatori, che lo sappiano
o no.
Sono spregiatori della vita, moribondi ed essi stessi avvelenati, dei quali la
terra stanca: se ne vadano pure!
Una volta il sacrilegio contro Dio era il sacrilegio pi grande, ma Dio morto, e
sono morti con Dio anche quei sacrileghi. Commettere sacrilegio contro la terra
ora la cosa pi spaventosa, e fare delle viscere dell'imperscrutabile maggior
conto che del senso della terra!
Un tempo l'anima guardava al corpo con disprezzo: e allora questo disprezzo
era la cosa pi alta: essa lo voleva macilento, orribile, affamato. Cos pensava
di sfuggire ad esso e alla terra.

Questo periodo, uno dei pi importanti del Cos Parl Zarathustra, contiene
il concetto di legame con la terra, da parte del superuomo, che deve
dissuadere dal farsi intaccare dalle religioni che sostengono lesistenza di una
realt ultraterrena ( in sostanza quella cristiana, ed ebraica), considerate
come avvelenatori dello spirito.
Per il nazismo invece, tale espressione veniva utilizzata per far risaltare il
legame delluomo con la terra, e quindi con la nazione ed il popolo, ma
soprattutto la critica nietzschiana dei valori religiosi ultraterreni, era usata
contro gli ebrei, ritenuti dal regime come traditori della Germania.
Le dichiarazioni che lo scagionano
Per il momento gli spiriti liberi, dediti alla meditazione, hanno la loro
missione: essi spazzano via tutte le barriere che si frappongono a una fusione
degli uomini: religioni, Stati, istinti monarchici, illusioni dei ricchi e dei poveri,
pregiudizi igienici e di razza, ecc.
No, non amiamo lumanit: e daltro canto siamo ben lontani dallesser
tedeschi abbastanza, nel senso in cui oggi ricorre la parola tedesco nelluso
comune, per metterci dalla parte del nazionalismo e dellodio di razza

E' TEMPO DI
Molti dei cortometraggi di Paperino durante
la guerra eranoGUERRA
film di propaganda
antinazista, in particolare "il volto di Der
PAPERINO!
Fuehrer" , pubblicato nel 1943.
In esso, Donald gioca il ruolo di un operaio
in una fabbrica di artiglieria tedesca. Egli lotta con lunghi orari di
lavoro,
razioni di cibo molto povere e con il fatto di dover
salutare ogni volta che vede una foto del Fhrer ( Hitler ). Queste
immagini appaiono in molti luoghi, come ad esempio sulla linea di
montaggio dei detonatori.

Alla fine diventa poco pi di una piccola parte in una macchina


senza volto senza altra scelta che obbedire, fino a che non cede e
soffre di una crisi di nervi. Poi Donald si sveglia per scoprire che la
sua esperienza era in realt un sogno.
Durante la seconda guerra mondiale i cartoni animati Disney non
potevano essere importati in Europa a causa del loro contenuto
antipropagandistico.

ENIGMA

"Mi arrampicai dalla sala di comando verso la torretta, fino al ponte. Il


comandante era l, in piedi. Dissi: - Signore, i materiali segreti sono ancora di
sotto! Lui rispose soltanto: - Lascia stare, tanto il sommergibile sta
affondando. Le ultime parole famose! Il sommergibile bombardato, invece,
non affond, e gli inglesi poterono impadronirsi dei preziosi materiali segreti."

(Heinz Wilde- operatore radio del sommergibile U-110)

Il codice Enigma
La macchina Enigma nasce molto prima della Seconda Guerra Mondiale e, a
dispetto di quanto si potrebbe credere, non stata creata per scopi militari.
Realizzata nel 1918 dall'ingegnere berlinese Scherbius, la famosa macchina era
stata ideata con lo scopo di soddisfare le esigenze dei grandi industriali
dell'epoca, che subito dopo la fine della Prima guerra mondiale, si videro
costretti a fronteggiare il nuovo fenomeno dello spionaggio industriale. Nel
1923 fu esposta la prima macchina Enigma al Congresso Internazionale
dell'Unione Postale, per essere poi messa in commercio suscitando l'interesse
di acquirenti inaspettati, come gli stati maggiori degli eserciti di Germania,
Giappone, Polonia e Stati Uniti. Il sistema di codifica della macchina Enigma era
cos sofisticato che nessuno riteneva possibile la decrittazione dei suoi
messaggi: il modello iniziale, costituito da soli tre rotori (che in seguito
diventarono pi di cinque) permetteva gi di arrivare a circa 150 trilioni (cio
150 milioni di milioni di milioni) di combinazioni diverse.
Se la situazione degener, fu a causa di un curioso personaggio, amante delle
donne e della bella vita: Hans Thilo Schmidt. Spinto dal desiderio di un tenore
di vita che il suo stipendio da funzionario dell'Ufficio Cifra dell'esercito tedesco
non gli permetteva, nel 1931 cominci a passare ai servizi segreti francesi i
manuali operativi di Enigma usati dall'esercito tedesco, continuando a rivelare
informazioni fino al 1943 quando, scoperto dalla polizia nazista, si suicid in
carcere per evitare le torture.
Tuttavia, visto l'imponente numero di combinazioni rese possibili da Enigma, i
documenti passati da Schmidt, pur essendo utili, non potevano rendere
possibile la comprensione dei messaggi. I manuali di utilizzo, infatti, non
consentivano da soli di capire la chiave utilizzata per codificare un testo, anche
perch le chiavi di cifratura venivano cambiate costantemente, persino pi
volte al giorno. Consapevoli di questo, i servizi segreti francesi decisero di
rivolgersi alla Polonia, con la quale, gi pochi mesi dopo il primo incontro con
Schmidt, avevano sviluppato una strana triangolazione: Schmidt consegnava i
documenti ai francesi e questi li passavano all'ufficio Cifra del governo polacco
a Varsavia. I servizi segreti polacchi, infatti, erano riusciti a intercettare una
valigia diplomatica contenente un esemplare della macchina Enigma. A
Varsavia operava un agguerrito gruppo di crittografi che nell'agosto 1932 riusc
per la prima volta a violare Enigma. Si trattava tuttavia di vittorie molto
relative: il problema, infatti, non era solamente comprendere la chiave
utilizzata per codificare un determinato testo, ma anche farlo velocemente.
Conoscere in tempo reale il senso delle comunicazioni intercettate era di
fondamentale importanza, mentre i polacchi spesso stentavano a capire il

senso di messaggi risalenti a mesi o a settimane prima. Se fosse scoppiata la


guerra, quindi, il lavoro svolto sarebbe stato del tutto inutile.
La situazione si aggrav ulteriormente tra il 1937 e il 1938, quando la Marina e
l'Esercito tedesco modificarono il sistema base delle trasmissioni, trasformando
le macchine Enigma da tre a cinque rotori. Parallelamente si sviluppava la
politica aggressiva della Germania Nazista verso gli stati vicini, Polonia e
Francia in primis, e nel settembre 1939 la situazione sfoci nello scoppio della
Seconda Guerra Mondiale. All'indomani dell'invasione della Polonia, i
crittoanalisti polacchi abbandonarono Varsavia e ricostituirono il gruppo in
Francia, iniziando a collaborare con il progetto di lavoro che gli inglesi e i
francesi avevano avviato nel 1938 a Bletchley Park. Qui si combatteva una
guerra parallela in un continuo alternarsi di vittorie e sconfitte, in cui gli inglesi
cercavano di decrittare il pi velocemente possibile i messaggi dei tedeschi, e i
tedeschi cambiavano continuamente le chiavi e perfezionavano le macchine,
rendendo cos inutili molti dei successi ottenuti dal gruppo. Tuttavia, mese dopo
mese, per quanti sforzi facessero i tedeschi, ogni cambio dei parametri di
regolazione di Enigma veniva "recuperato" sempre pi rapidamente dagli
uomini di Bletchley Park. E questo grazie all'intuizione di Alan Turing, giovane
ingegnere matematico, destinato a diventare uno dei grandi geni del XX secolo.
Basandosi su un sistema ideato dai crittografi polacchi, nel 1940, Turing ide le
cosiddette "Bombe", macchine che contenevano vari gruppi di rotori simili a
quelli di Enigma che, girando a forte velocit, calcolavano velocemente tutte le
combinazioni possibili. Grazie a "The Bombe", l'ago della bilancia inizi a
pendere decisamente a favore degli uomini di Bletchley Park. Si trattava di un
prototipo di computer elettromeccanico contenente moltissime rotelle
meccaniche, su ognuna delle quali erano scritte le cifre da 0 a 9 e tutte le
lettere dell'alfabeto tedesco (nello stesso modo in cui erano configurate le
ruote della macchina tedesca Enigma). Lo scopo era quello di simulare il
funzionamento della macchina Enigma tedesca, in modo tale da individuare le
combinazioni di lettere che si allineavano durante la ricezione di un messaggio
crittografato. Con l'aiuto di The Bombe si riusci' infatti a risalire alla chiave di
lettura dei messaggi trasmessi dai tedeschi con la macchina Enigma. Nel 1941
fu intercettato e decodificato un messaggio radio che annunciava entro una
certa data il bombardamento di una citt sulla costa inglese. Il Primo Ministro
inglese Churchill si trov di fronte a un delicato dilemma: dando l'ordine di
evacuazione alla citt, avrebbe fatto capire ai tedeschi che i loro messaggi
crittografati non erano piu segreti per gli inglesi: Churchill decise di non dare
l'ordine di evacuare la citt, determinando in questo modo la morte di duemila
persone sotto le macerie del bombardamento. Da buon conoscitore della lingua
tedesca, Turing scopr inoltre che i milioni di combinazioni della macchina
Enigma per decodificare un messaggio potevano ridursi a qualche migliaio. Nel
1942 i tedeschi forse capirono che i loro messaggi venivano intercettati e
decodificati e cambiarono la codifica della Macchina Enigma. Da allora per

l'Intelligence inglese non fu pi possibile decrittare i messaggi trasmessi dai


tedeschi. Per farlo i cacciatorpedinieri inglesi dovettero catturare il sottomarino
tedesco U-110 nelle acque islandesi. Questo decret la fine della battaglia
nell'Atlantico, consegnando la vittoria nelle mani degli Alleati. I britannici
riuscirono a prelevare dal sottomarino una versione navale del dispositivo di
cifratura Enigma, e poi fecero affondare il mezzo per tenere segreta la
scoperta.
La macchina Enigma, usata dalla per codificare e decodificare i messaggi
scambiati tra il comando di terra e le navi in mare, fu subito portata a Bletchley Park, in
Inghilterra. L, un'quipe di scienziati esperti in crittografia, tra cui figurava anche
Alan Turing, riusc con successo a penetrare nel codice e decifrarlo. I tedeschi,
pensando che il proprio sottomarino fosse affondato con la macchina, non
capirono che la cifratura era saltata: le informazioni successive che si
scambiarono, facilmente intercettabili dagli Alleati, costarono loro la sconfitta
della guerra
in
mare.
da notare come la cattura di un sottomarino sia un evento davvero fortuito,
perch gli equipaggi sono soliti far affondare il proprio mezzo piuttosto che
farlo cadere in mano nemica. Ma quel 9 maggio le cose andarono
diversamente: il comandante Fritz-Julius Lemp, pensando che il suo
sottomarino stesse per essere speronato e quindi sarebbe affondato, ordin
all'equipaggio di abbandonare la nave. Ma gli inglesi virarono ed evitarono
la collisione, riuscendo a impadronirsi dell'U-110 ormai indifeso. Non si sa molto
sulla fine che fece Lemp: secondo gli inglesi, scomparve in mare. I tedeschi
sostengono invece che fu ucciso dai britannici mentre
cercava
di
tornare
al
sottomarino.
La cosa pi sorprendente di tutta la storia per il finale, non tanto quello vero,
quanto quello che sarebbe potuto essere. Da tempo, infatti, gli storici discutono
su cosa sarebbe accaduto se la guerra in Europa, anzich finire nel maggio
1945, fosse durata pi a lungo. Si sa che i tedeschi erano sul punto di schierare
nuove armi micidiali: missili, aerei a reazione, forse anche la bomba atomica. E
nel maggio 1945 stavano per attuare una decisione che forse avrebbe messo
Bletchley Park con le spalle al muro. A Berlino, infatti, si era deciso di cambiare
radicalmente le tabelle per definire le chiavi per cifrare i messaggi in codice.
Chiss se Alan Turing e gli altri crittoanalisti di Bletchley Park sarebbero stati in
grado di risolvere questo nuovo "enigma"...

La Macchina Enigma: Struttura e Funzionamento


Nella sua struttura di base Enigma era costituita da tre "rotori" disposti in serie,
uno dopo l'altro, ciascuno dei quali era in sostanza uno spesso disco di gomma
con ventisei contatti, tanti quante le lettere dell'alfabeto, situati sulla corona
esterna da ciascuna parte. I contatti sulle due facce del disco erano poi
collegati internamente a due a due per mezzo di una complicata e segreta
trama di fili elettrici, attraverso i quali si realizzava automaticamente una serie
si
sostituzioni
alfabetiche.
Il tutto si presentava come una massiccia macchina da scrivere con una
tastiera, su cui battere le lettere del testo "in chiaro", avente, nella parte
superiore, un visore a lampadine su cui si illuminavano le corrispondenti lettere
del testo cifrato. Gli impulsi elettrici che si propagavano all'interno dei tre rotori
determinavano
in
questo
modo
l'alfabeto
cifrante.
Naturalmente
l'impenetrabilit di Enigma non era dovuta tanto alla struttura della macchina,
quanto alla disposizione iniziale dei rotori; questa veniva cambiata ogni meno
di 24 ore in base a una regola prefissata; in definitiva la vera chiave, il vero
"Enigma" risiedeva proprio in questa regola. Anche i collegamenti interni dei
rotori erano segreti. I tre (o pi) rotori, inoltre, potevano essere scambiati tra di
loro. E a ogni combinazione corrispondeva un codice di cifra diverso:
l'operatore regolava la macchina, iniziava a battere sulla tastiera il messaggio
in chiaro e ogni volta che premeva un tasto la corrispondente lettera cifrata si
illuminava. Per esempio, la parola "cane" poteva diventare "wzik". Ma con una
regolazione iniziale differente "cane" avrebbe potuto diventare "stfr". Per
riottenere il messaggio in chiaro, l'operatore ricevente doveva regolare rotori e
spinotti sull'identica posizione iniziale della macchina trasmittente, digitare
sulla sua tastiera il messaggio cifrato e leggere sul pannello la parola "cane",
ma solo se la regolazione iniziale era quella giusta, altrimenti si ottenevano
solo lettere senza senso. Anche con una copia esatta della macchina Enigma,
quindi, restava da scoprire la regolazione giornaliera dei rotori.

La leggenda vuole che il logo di Apple sia anche una dedica ad Alan Turing.
Questa leggenda non venne mai smentita ufficialmente ed facile capire perch la
mela del primo logo di Apple potrebbe essere una sorta di omaggio a Turing. Il frutto, lo
spicchio mordicchiato e i colori del logo, che ricordano quelli della bandiera dellorgoglio
omosessuale.

Lidea intrigante e la Apple non ha mai smentito del tutto queste


supposizioni. C per una prova inconfutabile che dimostra limpossibilit di
questo scenario, in quanto la bandiera del 1978, mentre il logo venne
disegnato da Rob Janoff su richiesta di Steve Jobs nel 1977.
La creazione del logo di Apple ha forse un'origine differente:

La mela della Apple fu disegnata con un morso solamente perch


altrimenti senza "sembrava una ciliegia" (ma anche un pomodoro)

Qualcuno immagina che sia un riferimento al racconto biblico di Adamo


ed Eva.

Altri invece credono si riferisca al frutto caduto che ha portato Isaac


Newton al concetto di gravit. La realt sembra essere ben pi semplice:
a quanto pare, per il marchio di Apple venne scelta la mela
semplicemente perch Steve Jobs considerava il frutto "perfetto" e facile
da sbucciare, senza contare che ne era ghiotto.

La maggioranza degli interpreti crede che si sia voluto scherzare con un


gioco di parole: byte-bite (morso).

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