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Salvatore Quasimodo Ed subito sera 1 9
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Salvatore Quasimodo
Salvatore Quasimodo
Per la sua poetica lirica, che con ardente classicit esprime le tragiche esperienze della vita dei nostri tempi (Motivazione del Premio Nobel)
Salvatore Quasimodo (Modica, 20 agosto 1901 Napoli, 14 giugno 1968) stato un poeta italiano, esponente di rilievo dell'ermetismo, ha contribuito alla traduzione di testi classici e soprattutto dei lirici greci, e stato vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1959.
Biografia
I primi anni e gli studi
Salvatore Quasimodo nacque a Modica[1] (dove il padre, capostazione, era stato assegnato nella locale stazione) il 20 agosto 1901 da Gaetano e Clotilde Ragusa. In seguito all'alluvione di Modica, il 26 settembre 1902, qualche giorno dopo il suo primo compleanno, si trasfer, assieme alla madre ed al fratello Enzo poco pi grande di lui (era nato nel 1899), nella pi sicura casa di famiglia a Roccalumera dal nonno paterno Vincenzo. Questi, il nonno di Salvatore, sarebbe partito con mezzi di fortuna per recuperare lui neonato e la madre Clotilde perch il padre Gaetano sarebbe stato impossibilitato a lasciare il servizio presso la stazione. Il padre Gaetano era stato intanto trasferito, dopo circa due mesi dalla nascita di Salvatore, in un'altra stazione[2]. La famiglia del piccolo Salvatore fu costretta a spostarsi frequentemente, al seguito del padre, nelle varie stazioni ferroviarie siciliane: Aragona Caldare, Sferro, Comitini, Roccalumera, Valsavoja). Nel 1908 a Gela inizi a frequentare le scuole elementari. Nel febbraio del 1909 sono a Messina dove il padre Gaetano viene incaricato di riorganizzare il traffico ferroviario dopo il disastroso terremoto e successivo maremoto del 28 dicembre 1908. In quel periodo vissero in un carro merci parcheggiato su un binario morto della stazione. Quegli anni rimarrano impressi nella memoria del poeta e rivivono nella poesia Al Padre inserita nella raccolta poetica La Terra Impareggiabile e scritta in occasione dei 90 anni del padre e dei 50 dal disastroso terremoto di Messina:
Dove sullacque viola era Messina, tra fili spezzati e macerie tu vai lungo binari e scambi col tuo berretto di gallo isolano. Il terremoto ribolle da due giorni, dicembre duragani e mare avvelenato. (Salvatore Quasimodo, Al Padre)
Nel 1916 si iscrisse all'Istituto Tecnico Matematico-Fisico di Palermo per poi traferirsi a Messina nel 1917 e continuare gli studi presso l'Istituto "A. M. Jaci" di Messina dove consegu il diploma nel 1919. Durante la permanenza in questa citt conobbe il giurista Salvatore Pugliatti ed il futuro sindaco di Firenze Giorgio La Pira, con i quali strinse un'amicizia destinata a durare negli anni e con i quali nel 1917 fond il Nuovo Giornale Letterario una pubblicazione mensile, sul quale pubblic le sue prime poesie, venduta nella locale tabaccheria di uno zio di La Pira che divenne luogo di ritrovo per giovani letterati. Nel 1919 si trasfer a Roma dove pensava di terminare gli studi di ingegneria ma, subentrate precarie condizioni economiche, dovette abbandonarli per impiegarsi in pi umili attivit: disegnatore tecnico presso un'impresa edile, e in seguito impiegato presso un grande magazzino[3]. Nel frattempo collabor ad alcuni periodici e inizi lo studio del
Salvatore Quasimodo greco e del latino con la guida di monsignor Mariano Rampolla del Tindaro dedicandosi ai classici, destinati anch'essi a divenire per lui fonte di ispirazione. Le precarie condizioni economiche di questo periodo terminarono quando nel 1926 venne assunto dal Ministero dei Lavori Pubblici ed assegnato come geometra al Genio Civile di Reggio Calabria. Qui strinse amicizia con i fratelli Enzo Misefari e Bruno Misefari, entrambi esponenti (il primo comunista, il secondo anarchico) del movimento antifascista di Reggio Calabria, che lo invogliarono a ritornare a scrivere. Nello stesso anno spos Bice Donetti, una donna di otto anni pi grande, con la quale aveva convissuto ed a cui dedicher una poesia dopo la sua morte avvenuta nel 1946:
Con gli occhi alla pioggia e agli elfi della notte, l, nel campo quindici a Musocco, la donna emiliana da me amata nel tempo triste della giovinezza. (Salvatore Quasimodo, Epitaffio per Bice Donetti)
Nel periodo di Reggio Calabria nacque la nota lirica Vento a Tindari, dedicata alla storica localit presso Patti:
Tindari, mite ti so fra larghi colli pensile sull'acque dell'isole dolci del dio, oggi m'assali e ti chini in cuore. (Salvatore Quasimodo, Vento a Tindari)
Il padre and in pensione nel 1927 e dopo una breve permanenza a Firenze si ritir definitivamente nella sua casa di Roccalumera, dove visse con due sorelle che non si erano sposate. Molti anni dopo il poeta emigrato si raffigurer con questi versi:
quel ragazzo che fugg di notte con un mantello corto e alcuni versi in tasca. (Salvatore Quasimodo, Lettera alla madre)
Salvatore Quasimodo Nel 1938 pubblic a Milano una raccolta antologica intitolata Poesie, e nel 1939 inizi la traduzione dei lirici greci. Nel 1941 venne nominato professore di Letteratura italiana presso il Conservatorio di musica "Giuseppe Verdi" di Milano, incarico che mantenne fino alla fine del 1968.
Salvatore Quasimodo
Il poeta e lo scrittore
Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo. (Salvatore Quasimodo, da Uomo del mio tempo)
La prima raccolta di Quasimodo, Acque e terre (1930), incentrata sul tema della sua terra natale, la Sicilia, che l'autore lasci gi nel 1919: l'isola diviene l'emblema di una felicit perduta cui si contrappone lasprezza della condizione presente, dellesilio in cui il poeta costretto a vivere (cos in una delle liriche pi celebri del libro, Vento a Tindari). Dalla rievocazione del tempo passato emerge spesso unangoscia esistenziale che, nella forzata lontananza, si fa sentire in tutta la sua pena. Questa condizione di dolore insopprimibile assume particolare rilievo quando il ricordo legato ad una figura femminile, come nella poesia Antico inverno. Se in questa prima raccolta Quasimodo appare legato a modelli abbastanza riconoscibili (soprattutto D'Annunzio, del quale viene ripresa la tendenza allidentificazione con la natura), in Oboe sommerso (1932) ed Erato e Apollion (1936) il poeta raggiunge la piena e personale maturit espressiva.
La ricerca della pace interiore affidata ad un rapporto col divino che , e rester successivamente, tormentato, mentre la Sicilia si configura come terra del mito, terra depositaria della cultura greca: non a caso Quasimodo pubblicher, nel 1940, una notissima traduzione dei Lirici greci. In particolare, nel libro del 1936 vengono celebrati Apollo - il dio del sole ma anche il dio cui sono legate le Muse, e quindi la stessa creazione poetica che resa dolorosa dalla distanza fisica dellisola - ed Ulisse, lesule per eccellenza. in queste raccolte che si pu cogliere appieno la suggestione dellermetismo, di un linguaggio che ricorre spesso allanalogia e tende ad abolire i nessi logici tra le parole: importante in questo senso luso frequente dellarticolo indeterminativo e degli spazi bianchi, che, allinterno della lirica, sembrano rimandare continuamente a una serie di significati nascosti che non possono trovare una piena espressione. Nelle Nuove poesie (pubblicate insieme alle raccolte precedenti nel volume Ed subito sera del 1942 e scritte a partire dal 1936), il ritmo diventa pi disteso grazie anche alluso pi frequente dellendecasillabo: il ricordo della Sicilia ancora vivissimo ma si avverte nel poeta un'inquietudine nuova, la voglia di uscire dalla sua solitudine e confrontarsi con i luoghi e le persone della sua vita attuale. In alcune liriche compare infatti il paesaggio lombardo, esemplificato dalla dolce collina dArdenno che porta all'orecchio del poeta un fremere di passi umani (La dolce collina). Questa volont di dialogo si fa evidente nelle raccolte successive, segnate da un forte impegno civile e politico sollecitato dalla tragedia della guerra; la poesia rarefatta degli anni giovanili lascia il posto ad un linguaggio pi comprensibile, dai ritmi pi ampi e distesi. Cos avviene in Giorno dopo giorno (1947) dove le vicende belliche costituiscono il tema dominante. La voce del poeta, annichilita di fronte alla barbarie (anche le nostre cetre erano appese, afferma in Alle fronde dei salici), non pu che contemplare la miseria della citt bombardata, o soffermarsi
Salvatore Quasimodo sul dolore dei soldati impegnati al fronte, mentre affiorano alla memoria delicate figure femminili, simboli di un'armonia ormai perduta (S'ode ancora il mare). L'unica speranza di riscatto allora costituita dalla piet umana (Forse il cuore). In La vita non sogno (1949) il Sud cantato come luogo di ingiustizia e di sofferenza, dove il sangue continua a macchiare le strade (Lamento per il Sud); il rapporto con Dio si configura come un dialogo serrato sul tema del dolore e della solitudine umana. Il poeta sente l'esigenza di confrontarsi con i propri affetti, con la madre che ha lasciato quandera ancora un ragazzo (e che continua a vivere la sua vita semplice ed ignara dell'angoscia del figlio ormai adulto), o col ricordo della prima moglie Bice Donetti. Nella raccolta Il falso e vero verde (1956) dove lo stesso titolo indicativo di unestrema incertezza esistenziale, unintera sezione dedicata alla Sicilia, ma nel volume trova posto anche una sofferta meditazione sui campi di concentramento che esprime un no alla morte, morta ad Auschwitz (Auschwitz). La terra impareggiabile (1958) mostra un linguaggio pi vicino alla cronaca, legato alla rappresentazione della Milano simbolo di quella civilt dell'atomo che porta ad una condizione di devastante solitudine e conferma nel poeta la voglia di dialogare con gli altri uomini, fratelli di dolore. L'isola nata luogo mitizzato, terra impareggiabile appunto, ma anche memoria di eventi tragici come il terremoto di Messina del 1908 (Al padre). L'ultima raccolta di Quasimodo, Dare e avere, risale al 1966 e costituisce una sorta di bilancio della propria esperienza poetica ed umana: accanto ad impressioni di viaggio e riflessioni esistenziali molti testi affrontano, in modo pi o meno esplicito, il tema della morte, con accenti di notevole intensit lirica.
Opere
Acque e terre. Poesie, Firenze, Edizioni di "Solaria", 1930. Oboe sommerso, Genova, Edizioni di "Circoli", 1932. Odore di eucalyptus ed altri versi, Firenze, Antico Fattore, 1933. Erato e Apllon, Milano, Scheiwiller, 1936. Francesco Messina, Milano, Casa d'arte Ariel, 1938. Poesie, Milano, Primi Piani, 1938. Lirici greci, tradotti da, Milano, Edizioni di Corrente, 1940; Milano, A. Mondadori, 1944. Ed subito sera. Poesie, Milano-Verona, A. Mondadori, 1942. Il fiore delle "Georgiche", Milano, Edizioni della Conchiglia, 1942; Milano, Gentile, 1944; Milano, A. Mondadori, 1957. Petrarca e il sentimento della solitudine, Milano, Garotto, 1945. Il Vangelo secondo Giovanni, tradotto dal greco da, Milano, Gentile, 1945. Giorno dopo giorno, Milano, A. Mondadori, 1947. Alle fronde dei salici Lettera 19 gennaio 1944 Neve Specchio Giorno dopo giorno Forse il cuore La notte dinverno Milano, agosto 1943 La muraglia Uomo del mio tempo O miei dolci animali
Salvatore Quasimodo Sode ancora il mare Elegia Il traghetto Il tuo piede silenzioso La vita non sogno, Milano, A. Mondadori, 1949. Il falso e vero verde, Milano, Schwarz, 1953. La terra impareggiabile, Milano, A. Mondadori, 1958. Il poeta e il politico e altri saggi, Milano, Schwarz, 1960. Dare e avere. 1959-1965, Milano, A. Mondadori, 1966. Leonida di Taranto, Milano, Guido Le Noci ed., 1968; Manduria, Lacaita, 1969.
Salvatore Quasimodo
Curiosit
A Quasimodo, il poeta leccese Carlo Infante, ha dedicato nel 2011 l'Ode a Salvatore Quasimodo, pubblicata nella settima edizione dell'antologia poetica nazionale La Poesia nel Cassetto, Pubbligrafica Romana, Roma, 2011. Appare in un piccolo cameo nel film La notte (film 1961) di Michelangelo Antonioni. Quasimodo, lui stesso traduttore di classici dell'antichit, ha avuto traduzioni delle sue opere in diverse decine di lingue. Anche in sardo stata tradotta da ultimo tutta la sua opera poetica: Salvatore Quasimodo, Edd est subitu sero. Tottu sas poesias, tradotte da Gian Gavino Irde, Cagliari, Aipsa, 2007, con introduzione di Alessandro Quasimodo e prefazione di Giulio Angioni, ISBN 8887636958, 9788887636956.
Note
[1] Sebbene oggi faccia parte della Provincia di Ragusa, Modica fino al 1926 faceva parte della Provincia di Siracusa, vedi Storia di Modica [2] Stazione di Aragona Caldare in provincia di Agrigento vedi [3] Fu impiegato presso la Rinascente da dove fu licenziato, come dice lui stesso, per aver organizzato uno sciopero il giorno precedente l'applicazione della legge fascista contro lo sciopero vedi [4] Essi hanno sostenuto personalmente ingenti investimenti economici, riuscendo anche a calamitare fondi comunitari, per restaurare la Torre Saracena, cara al Poeta e fonte di ispirazione poetica, nonch la Stazione ferroviaria, trasformata in Museo-Giardino, con caff d'arte, biblioteca, sale multifunzionali, centro di orientamento, ricavate anche in cinque carri merci collegati a galleria, venendo considerato un caso di studio per la singolarit architettonica e la originalit museale, che vede la struttura all'avanguardia anche sotto il profilo della musealit virtuale [5] Altri soci, sono i fondatori del Premio internazionale di poesia quasimodiano in Ungheria, Franco Cajani, Poeta lombardo, e Lszl Cserp, Assessore alla Cultura della Citt di Balatonfred; Sergio Mastroeni, fondatore del Parco Letterario Quasimodo di Roccalumera, la cittadina siciliana della famiglia Quasimodo; Bla Szomaraky, italianista, traduttore, giornalista della televisione e della radio nazionale ungherese; Imre Barna, editore ed italianista ungherese, Tomaso Kmeny, professore di letteratura italiana allUniversit di Pavia, Istvn Boka, Presidente della Fondazione Quasimodo Ungherese, Sindaco di Balatonfred, e membro del Parlamento nazionale, i direttori dellIstituto Italiano di Cultura di Mosca Dr. Alberto Di Mauro, e dellIstituto Italiano di Cultura di Stoccolma Dr. Paolo Grossi, ed il Direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Budapest, Dr. Salvatore Ettorre.
Voci correlate
Ermetismo (letteratura) Uomo del mio tempo (poesia)
Bibliografia
AA.VV., Tutto. Poesia Italiana del Novecento, De Agostini Novara, 2011. ISBN 978-88-418-6921-5. Rosalma Salina Borello; Patrizio Barbaro, Salvatore Quasimodo. Biografia per immagini, Gribaudo, 1995. ISBN 88-8058-081-7. Michele Tondo, Salvatore Quasimodo, Mursia, 1976. Michele Ainis; Mario Fiorillo, L'ordinamento della cultura, Giuffr Editore, Milano, 2008. ISBN 881413877X.
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Collegamenti esterni
Approfondimento biografico (http://www.italialibri.net/autori/quasimodos.html) Sito Ufficiale del Parco Letterario "Salvatore Quasimodo - La terra impareggiabile" (http://www. parcoquasimodo.it/) Sito dedicato a Salvatore Quasimodo e basato su materiale rilasciato dal figlio Alessandro (http://www. salvatorequasimodo.it/) Le poesie di Salvatore Quasimodo (http://www.0web.it/poesia/salvatore-quasimodo) Premio di poesia Salvatore Quasimodo (http://www.impegnocivile.it/) Parco Letterario Salvatore Quasimodo (http://www.siciliajonica.it/impegnocivile/inaugurazione_torre/ inn_manifesto.htm) (EN) Biografia di Salvatore Quasimodo sul sito ufficiale del Premio Nobel (http://nobelprize.org/nobel_prizes/ literature/laureates/1959/quasimodo.html) Scheda (http://www.treccani.it/enciclopedia/salvatore-quasimodo/) sull'Enciclopedia Treccani A Roma La Poesia nel Cassetto nel segno di Salvatore Quasimodo e Alda Merini (http://www.lsdmagazine. com/a-roma-la-poesia-nel-cassetto-nel-segno-di-salvatore-quasimodo-e-alda-merini/9171/) La vita burrascosa di Salvatore Quasimodo a cura di Danilo Ruocco (http://www.salvatorequasimodo.it/p/ biografia.html) Biografia su Lombardia Beni Culturali a cura di Federico Francucci (http://www.lombardiabeniculturali.it/ archivi/soggetti-produttori/persona/MIDC0002CE/) Salvatore Quasimodo: una misera gioventu', ma che gia' lo vedeva poetare (http://www.fogliodisicilia.it/index. php?option=com_content&view=article& id=860:salvatore-quasimodo-una-misera-gioventu-ma-che-gia-lo-vedeva-poetare&catid=62:storie-di-sicilia& Itemid=79) Controllo di autorit VIAF: 59097336 (http:/ / viaf. org/ viaf/ 59097336) LCCN: n79060266 (http:/ / id. loc. gov/ authorities/names/n79060266) SBN: IT\ICCU\CFIV\006167 (http://id.sbn.it/af/IT\ICCU\CFIV\006167)
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Ed subito sera
Ed subito sera
Ed subito sera una poesia di Salvatore Quasimodo, una delle pi brevi e famose dell'autore, scritta sotto l'impulso di un'improvvisa folgorazione, secondo il criterio ermetico. La sua struttura brevissima, con versi liberi molto intensi. Quest'opera appartiene ad Acque e terre, la prima raccolta, pubblicata nel 1930, delle liriche scritte dal poeta dal 1920 al 1929 (alcune delle quali erano gi apparse su Solaria) e rappresenta, insieme a Oboe sommerso, la fase del primo Quasimodo. Ed subito sera compresa nella raccolta omonima (pubblicata nel 1942), delle sue poesie.
In questa poesia il poeta ha racchiuso i tre momenti della vita dell'uomo: la solitudine, derivata dall'incomunicabilit; l'alternarsi della gioia e del dolore; il senso della precariet della vita. Ognuno, dice il poeta, pur vivendo in mezzo agli uomini (sul cuor della terra) si sente fortemente solo (a causa dell'impossibilit di stabilire un rapporto duraturo con qualcuno). Tuttavia, pur essendo solo, viene stimolato dalle illusioni (un raggio di sole), dalla ricerca di una felicit a volte apparente. Questa ricerca nello stesso tempo gioia e dolore, perci il poeta usa il termine "trafitto", cio, ferito dal raggio di sole stesso. E intanto, come alla luce del giorno succede rapidamente l'oscurit notturna, per la vita dell'uomo giunge la morte: ed subito sera.
Ed subito sera
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Note
[1] Vermondo Brugnatelli, Mi Spezzo Ma Non Mi Piego La Poesia Di Si Mohand Ou-Mhand (http:/ / unimib. academia. edu/ VermondoBrugnatelli/ Papers/ 300122/ _Mi_Spezzo_Ma_Non_Mi_Piego_La_Poesia_Di_Si_Mohand_Ou-Mhand) in unimib.academia.edu, 2006
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