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La nascita e lo sviluppo del

Partito Nazional Socialista in Germania


Con la sconfitta della potenza tedesca, dapprima nella Prima guerra mondiale e poi, nel
1919, durante la pace di Parigi, si verificarono alcuni fatti molto negativi per la politica e
l’economia della Germania. Anzitutto, i tedeschi furono costretti a cedere l’Alsazia-Lorena ai
francesi e a ospitare in Renania contingenti militari francesi.
I tedeschi ebbero l’obbligo di rifondere i danni di guerra ai paesi vincitori (132 miliardi di
marchi in oro: i pagamenti iniziarono nel 1921)
In Germania si consumò la fine del SECONDO REICH (il secondo impero, nel 1918) e
nacque in contemporanea la REPUBBLICA DI WEIMAR: governo parlamentare gestito dalle
forze del centro cristiano democratico (il partito di Angela Merkel oggi) e dal centrosinistra
(SPD, ovvero i socialisti riformisti italiani). La repubblica di Weimar aveva una costituzione
molto progressista, ma i partiti su cui si reggeva erano molto frammentati e non
permettevano di formare governi molto duraturi: ciò era simile alla situazione italiana tra il
1920-21 (con il governo Giolitti).
Anche la Germania, come l’Italia, visse il Biennio rosso (1918-20), che portò alla rivolta degli
SPARTACHISTI (da Spartaco, il gladiatore di Nola che indusse alla rivolta gli schiavi durante
il secondo triunvirato, I sec. a.C.).
Gli Spartachisti, guidati da ROSA LUXEMBURG e KARL LIEBKNECHT, volevano ottenere
una rivoluzione socialista che portasse i proletari al potere (sullo stile della Rivoluzione
Russa).
Per ripristinare l’ordine pubblico, si formarono, guidati dai partiti di destra, Corpi Franchi,
milizie di picchiatori volontari autorizzati ad essere violenti contro i membri delle sinistre (tutti
i membri dei corpi franchi erano di estrema destra).
Molto spargimento di sangue nelle piazze tedesche tra 1919 e 1920.
Tra il 1921 e il 1923 l’estrema destra tedesca, minoritaria, iniziò a compiere attentati contro i
politici di centro e di sinistra: era una protesta contro il pagamento dei danni di guerra
iniziato nel 1921 (e attribuito alla debolezza politica del governo repubblicano).
Disoccupazione enorme
Inflazione che cresceva
Nel 1923, Hitler, giovane pittore fallito, guida il cosiddetto Putsch di Monaco, rivolta contro il
governo repubblicano che venne soffocata dall’esercito, che sparò sui nazisti e li disperse (al
contrario di quanto avvenne durante la marcia su Roma del 1922).
Hitler venne arrestato e scontò un anno di carcere, nel quale scrisse il libro che rese
pubbliche le sue idee ariane, anti slave e antisemite: Mein Kampf (La mia battaglia, edito
nel 1925). Egli uscì di prigione grazie agli appoggi della destra conservatrice tedesca, che lo
stimava per le sue idee contrarie al socialismo.
Hitler era contro gli slavi e contro gli ebrei perché riteneva che non fosse giusto che la
Germania avesse perso molti territori a favore della Polonia e della Cecoslovacchia, stati
formatisi dopo il 1919. Lì abitavano moltissime persone di lingua e cultura tedesca:
dovevano rientrare a far parte della cosiddetta Grande Germania. I popoli slavi, inferiori per
razza (vedere nazionalismo e razzismo) non potevano governare uomini e donne tedesche.
Gli ebrei, invece, erano stati incolpati di tradimento per non aver combattuto contro
l’avanzata dei Francesi e degli Inglesi negli ultimi scontri della Prima guerra mondiale. Era
una fandonia, però permetteva di dare la colpa della sconfitta del 1918 ad una minoranza
interna della Germania, gli ebrei appunto.
Il crollo della repubblica di Weimar (1923-34)
NEL 1924, il Piano DAWES, dal nome del finanziere americano che lo propose, permise alla
Germania di usufruire di molto denaro, prestatole a basso tasso di interesse dagli USA, per
riprendersi dopo le distruzioni della guerra e la terribile inflazione del periodo 1921-23.
Purtroppo per la Germania e la democrazia, il crollo di Wall Street del 1929 (ovvero la borsa
valori di New York, la più importante al mondo, ieri come ora) bruciò enormi capitali in una
sola settimana dell’ottobre di quell’anno, fece fallire numerose aziende in America e bloccò,
insieme ai fondi del piano Dawes, l’enorme ripresa economica che era stata resa possibile
da questi prestiti americani. L’economia americana, da alcuni anni, era viziata da
investimenti in industrie, allevamenti o aziende agricole che stavano fallendo, senza
dichiararlo: per questo gli investitori non poterono difendersi e recuperare il denaro prima del
crack finanziario: si ritrovarono in mano azioni che non valevano nemmeno il costo della
carta su cui erano stampate…
La Germania, che più di tutti i paesi europei si basava su quei prestiti, cadde in profonda
crisi finanziaria, mancando il denaro da investire nelle proprie attività produttive.
Ciò causò una nuova grave crisi finanziaria e politica, che condusse il sistema parlamentare
della repubblica di Weimar ad un rapido crollo (1929-1932).
I tedeschi smisero di credere alle promesse dei partiti moderati e, dopo un periodo in cui il
Partito Nazionale Socialista di Hitler non era riuscito ad andare oltre il 3% dei voti (nei cinque
anni tra il 1924 e il 1928), nel 1930 i nazisti passarono al 18,5% dei voti.
Solo due anni dopo, nel 1932, a causa della disoccupazione galoppante (circa 6 milioni di
tedeschi senza lavoro), le forze moderate vennero abbandonate dagli elettori, oramai
sempre più coinvolti dalle adunanze e dalle manifestazioni del sabato pomeriggio
organizzate dai nazionalsocialisti (che garantivano una uniforme, luoghi di incontro riscaldati
e pasti ai loro frequentatori, cosa che invece gli altri partiti non riuscivano ad organizzare per
mancanza di finanziamenti dell’imprenditoria privata, ormai sempre più vicina agli ideali di
ordine sociale proposti da Hitler).
Nella primavera 1932 Hitler ottenne il 37% dei voti alle elezioni per la presidenza della
repubblica, vinte però dall’anziano eroe di guerra maresciallo Hindenburg (appartenente ai
partiti di centro-destra).
Nel novembre 1932, alle nuove elezioni convocate a causa dell’impossibilità di formare un
governo stabile, l’estrema destra nazista si confermò primo partito tedesco (33% dei voti).
Ciò convinse Hindenburg a convocare Hitler e a dargli la presidenza del consiglio nel
gennaio 1933.
Da quel momento, e per i successivi 12 anni, la Germania precipitava nella follia nazionalista
e razzista del nazionalsocialismo. Fu bruciato il parlamento di Berlino e la colpa fu
addossata ad un comunista (che invece era solo una persona labile di mente): ciò permise
di mettere fuori legge il partito comunista tedesco, nato dagli Spartachisti.
Nel 1934, con Hitler presidente del consiglio e presidente della Repubblica (era infatti
appena morto Hindenburg), nasceva il Terzo Impero tedesco (il TERZO REICH)

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