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3. Nicolas Boilieu
Nicholas Boilieu (1636-1711) sarò considerato uno dei più fedeli rappresentanti di quello
che viene definito l'esprit classique insieme Racine. Uscito da un'ambiente di pubblici
impiegati Boilieu ha per certo una mentalità borghese. Ostile all' alta aristocrazia cortigiana
non ama la letteratura mondana e galante e la letteratura che alimenta le feste delle corti.
La sua prima produzione trova i suoi modelli nella classicità in polemica con gli stereotipi
della poesia galante. Inizia così, intorno al 1657, la composizione delle Satires. La scelta del
genere riporta ad Orazio, infatti tra il 1670 è il 1698, pubblica dodici Epistole e nel 1674 un
Art poetique in quattro canti.
la stesura delle satire rappresenta la scelta estetica del realismo e della concisione
dell'impegno morale ma scandisce le rivolte esistenziali dell'autore e la sua evoluzione
spirituale. Le prime 5 satire e la settima sono composte tra il 1657 e il 1665. negli anni 1653-
55 Boilieu la legge con grande successo nei circoli dal libertinaggio ma non le pubblica per
prudenza.
Sei infatti poteva essere gradita al potere la denuncia dell'arricchimento illecito di
Foucquet sarebbero stati però oggetto di censura gli attacchi ma l'omosessualità del fratello
del re e di altri aristocratici.
I personaggi alla berlina gridano allo scandalo: Boilieu stravolgerebbe Il genere della
satira con i suoi attacchi personali e le sue satire apporterebbero un appoggio ai circoli
libertini sovversivi che minacciano lo stato e la chiesa. alcuni chiedono addirittura la prigione
per Boilieu Che reagisce pubblicando un'edizione arricchita di altri numeri edizione però
purgata scompaiono nomi importanti così come la denuncia della venalità della giustizia e
riferimenti all'omosessualità.
Intorno al 1667, Boilieu rompe con i circoli libertini e stringe rapporti con il primo
presidente del Parlamento parigino che aveva vietato la produzione del secondo Taruffe.
Abbandona la satira per l'epistola metrica genere oraziano di tonno meno crudo aggressivo.
Prevalgono la confessione e il moralismo e prendono corpo encomi di Luigi XIV e della sua
politica con un discorso non molto coerente.
Come moralista non è molto originale. Ha delle affinità con il giansenismo da cui deriva la
perfezione della corruzione umana e alla debolezza dell'uomo unisce una fiducia nella
ragione. il razionalismo è connesso al senso di norma del classicismo inteso come riferimento
agli antichi quali modello di regolarità.
Anche nelle Epistole, Boilieu dà il meglio di sé stesso quando abbandona la vena
moralizzante e si lascia andare alle polemiche letterarie prendendo parte a querelles e cabales.
Pubblica il poema eroicomico Le Lutrin, Inseganti per racconta la guerra ridicola
scoppiata per futili motivi fra i membri del Capitolo della Sainte-Chapelle A Parigi. Vuole
tentare un burlesco nuovo più raffinato che inverte il procedimento abituare dei poemi
burleschi la voi caratteristica era di trattare un argomento epico classico con un linguaggio
triviale.
Una svolta importante nella produzione poetica di Boilieu avviene negli anni 90 quanto il
poeta abbandona la Corte e la vita mondana. Malgrado alcune eccezioni i testi più interessanti
sono caratterizzati da tematica religiosa è un esempio di grande rilievo della spiritualità
francese di fine 600 nella linea dell’agostinismo più rigido: l'uomo è costretto al male dalla
sua natura.
Questa poesia di tono aspro sarà dimenticata e Boilieu passerà la storia come il grande
normalizzatore di una letteratura ridotta a strutture considerate canoniche. Tale operazione
sarà il risultato dell’Art poetique (1674) in quattro canti:
- nel primo, l'elaborazione di un metodo di scrittura;
- Nel secondo sono passati rassegna i piccoli generi letterari;
- Nel terzo, i grandi generi letterari: tragedia, poema eroico e commedia;
- Nel quarto, consigli morali e letterari.
L’Art poetique non apporta vera novità. Boilieu Riconosce l'insufficienza delle regole:
l'essenziale e la capacità di piacere e il gusto rappresenta il vero criterio di giudizio.