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ancora più forte che nelle lingue neolatine, tanto che justice può
indicare non solo la funzione, ma anche il detentore della fun-
zione: il Lord Chief justice, ad esempio.
Non è casuale che la giustizia evochi un giudice; e che lo
evochi con tanta forza da identificarsi quasi con esso. Attribuire
al rendere giustizia un ruolo centrale e strategico è infatti una
tendenza tanto antica quanto diffusa. È noto come la società
medievale e in buona parte anche la società proto-moderna ve-
dessero nel nesso fra giustizia e giudice il sigillo e l’emblema
del potere. La stessa celebre definizione aristotelica di giustizia,
destinata (come tante intuizioni dello stagirita) ad attraversare i
secoli, evoca spontaneamente l’immagine del giudice; se è giusto
attribuire a ciascuno ciò che gli spetta (la giustizia distributiva),
se è giusto garantire l’equivalenza delle prestazioni (la giustizia
commutativa), se la giustizia è un criterio di attribuzione e uno
strumento di misurazione, occorre che qualcuno si faccia carico
dell’attribuzione e della misurazione: la bilancia implica un ope-
ratore che distribuisca i pesi e controlli i risultati.
Giustizia e giudice si implicano a vicenda in tutto l’arco della
storia occidentale ed è dunque plausibile affermare che la storia
della giustizia è la storia del dicere ius, delle forme da esso as-
sunte, degli apparati che lo hanno reso possibile. Questa affer-
mazione è plausibile, ma è forse riduttiva: lo è almeno quando
si voglia ragionare (come intendono fare gli organizzatori del
nostro convegno) di una possibile ‘storia della giustizia’ senza
dare per scontato il suo oggetto, senza assumerlo già plasmato e
definito da consolidate abitudini culturali. In questa prospettiva,
allora, la giustizia può non coincidere con l’insieme delle istitu-
zioni che hanno reso possibile l’applicazione delle norme vigenti,
ma può presentarsi come un simbolo, come un principio intorno
al quale vengono a gravitare le aspettative, i timori, le delusioni
che una determinata società manifesta nei confronti del proprio
assetto potestativo e istituzionale. Proprio perché la giustizia ap-
pare come uno dei grandi, inesauribili simboli o principî della
cultura filosofico-giuridica dell’occidente, dal mondo antico a
oggi, il campo semantico che si è venuto costituendo intorno
ad essa include, sì, un costante riferimento allo ius dicere, ma
Di che cosa fa storia la storia della giustizia? Qualche considerazione di metodo 19
1 È impossibile dar conto della ricca messe di ricerche che negli ultimi anni hanno
Di che cosa fa storia la storia della giustizia? Qualche considerazione di metodo 23
affrontato il problema della giustizia. Non è forse casuale che fra queste siano nume-
rose le opere collettive, a riprova implicita della necessità di ricorrere a moltepli-
ci competenze per tentare di dominare un oggetto così complesso. Valgano come
esempi i seguenti riferimenti: Laurent Mayali, Antonio Padoa-Schioppa, Dieter Simon
(hrsg.), Officium avocati, Frankfurt am Main, Klostermann, 2000; Maria Gigliola Di
Renzo Villata (a cura di), Il diritto fra scoperta e creazione. Giudici e giuristi nella
storia della giustizia civile, Napoli, Jovene, 2003; Guido Alpa, Remo Danovi (a cura
di), Un progetto di ricerca sulla storia dell’avvocatura, Bologna, il Mulino, 2003;
Nicola Labanca, Pier Paolo Rivello (a cura di), Fonti e problemi per la storia della
giustizia militare, Torino, Giappichelli, 2004; Marco Nicola Miletti (a cura di), Riti,
tecniche, interessi. Il processo penale tra Otto e Novecento, Milano, Giuffrè, 2006;
Maria Gigliola Di Renzo Villata (a cura di), L’arte del difendere. Allegazioni avvocati
e storie di vita a Milano fra Sette e Ottocento, Milano, Giuffrè, 2006; Vito Piergio-
vanni, Hinc publica fides: il notaio e l’amministrazione della giustizia, Milano, Giuf-
frè, 2006; Marta Lorente Sariñena (coord.), De justicia de jueces a justicia de Leyes.
Hacia la España de 1870, Madrid, Consejo General del Poder Judicial, 2007. Alla
giustizia coloniale è dedicata l’impressionante collezione, ancora in progress, curata
da Bernard Durand: Bernard Durand (sous la dir. de), Le juge et l’Outre-mer, les
roches bleues de l’Empire colonial, Lille, Presses universitaires de Lille, 2004; Bernard
Durand, Martine Fabre (sous la dir. de), Le juge et l’Outre-mer: Phinée le devin ou
les leçons du passé, Lille, Presses Universitaires de Lille, 2005; Bernard Durand, Enric
Gasparini (sous la dir. de), Le juge et l’Outre-mer: Médée ou les impératifs du choix,
Lille, Presses Universitaires de Lille, 2007; Bernard Durand, Martine Fabre (sous la
dir. de), Le juge et l’outre-mer: Le royaume d’Aiètès. Produire de l’ordre, Lille, Presses
Universitaires de Lille, 2008.
24 Pietro Costa
3 Si richiama alla terribilità (‘sacra’) del giudicare Luigi Lacchè, “Non giudicate”.
Antropologia della giustizia e figure dell’opinione pubblica tra Otto e Novecento,
Napoli, Satura, 2009, pp. 64-65.
Di che cosa fa storia la storia della giustizia? Qualche considerazione di metodo 27
dirci chi sono questi uomini, da dove provengono, che cosa pen-
sano, che cosa fanno. A questo già amplissimo spettro tematico
è comunque possibile aggiungere una domanda ulteriore: una
domanda che concerna non tanto ciò che i giudici pensano in
generale o ciò che essi pensano sul diritto, ma ciò che pensano di
se stessi. Mi sembra insomma che possa trovar posto in un’ide-
ale ‘storia della giustizia’ anche il tema dell’auto-comprensione
del giudice. La storia della giustizia è anche la storia dei ceti pro-
fessionali coinvolti nel dicere ius, la ricostruzione delle modalità
di formazione delle loro identità collettive5.
Sarebbe sicuramente possibile enumerare altre direzioni di
ricerca riconducibili alla storia della giustizia-giurisdizione. Non
è peraltro nelle mie intenzioni delineare una mappa completa
dei sentieri: il senso del mio monotono elenco è soltanto quello
di sottolineare la complessità dell’oggetto sul quale ci stiamo in-
terrogando e contrapporre alla sua apparente univocità la mol-
teplicità delle facce che lo compongono. Mi ero chiesto di che
cosa facesse storia la storia della giustizia ed era plausibile atten-
dersi che la prima e più elementare risposta a questa domanda
(la storia della giustizia come storia del dicere ius) ci mettesse a
contatto con un oggetto univoco, ma non sembra essere così.
Gli oggetti sono molteplici e diversi, diverse sono le fonti e dif-
ferenti di conseguenza le strumentazioni euristiche volta a volta
impiegate: lavorare sulle sentenze e sulla loro retorica è molto
diverso dallo scrivere la storia della cassazione o dal ricostruire
la coscienza di ceto di un ordine professionale.
Possiamo nonostante tutto scommettere sul carattere in ulti-
ma istanza unitario di una storia della giustizia come storia del
dicere ius? Mi sembra che almeno due elementi suggeriscano
una risposta (cautamente) affermativa. In primo luogo, questo
insieme eterogeneo di istituzioni, uomini, ceti, discorsi è una
sorta di gigantesco imbuto che ha un collo stretto e un termi-
ne obbligato: interviene sempre e comunque su snodi specifici
dell’interazione sociale, su determinati, concreti viluppi di indi-
7 Reinhart Koselleck, Storia dei concetti e storia sociale, in Id., Futuro Passato.
Per una semantica dei tempi storici, Genova, Marietti, 1986, p. 102. Sulla metodo-
logia storiografica di Koselleck cfr. Luca Scuccimarra, La Begriffsgeschichte e le sue
radici intellettuali, «Storica», 10/IV, 1998, pp. 7-99.
Di che cosa fa storia la storia della giustizia? Qualche considerazione di metodo 31
12 Cfr. ad es. Quentin Skinner, Ambrogio Lorenzetti: The Artist as Political Philo-
sopher, «Proceedings of the British Academy», 72, 1986, pp. 1-56; Pierangelo Schiera,
Il Buongoverno “melancolico” di Ambrogio Lorenzetti e la “costituzionale faziosità”
della città, «Scienza & Politica», 34, 2006, pp. 93-108; Gerhard Dilcher, Säkulari-
sierung von Herrschaft durch Sakralisierung der Gerechtigkeit? überlegungen zur
Gerechtigkeitskonzeption bei Kaiser Friedrich II. und Ambrogio Lorenzetti, in Inge
Kroppenberg, Martin Löhnig, Dieter Schwab (hrsg.), Recht – Religion – Verfassung.
Festschrift für Hans-Jürgen Becker zum 70. Geburtstag, Bielefeld, Gieseking Verlag,
2009, pp. 10-47.
13 Include riferimenti a immagini iconiche Michael Stolleis, L’occhio della legge.
Storia di una metafora, edizione italiana a cura di Alessandro Somma, Roma, Caroc-
ci, 2007. Si muove nella direzione di una storia del diritto costruita (anche) attraverso
l’iconografia il recente studio di Patrizia Graziano, L’arco di Alfonso. Ideologie giuri-
diche e iconografia nella Napoli aragonese, Napoli, Editoriale Scientifica, 2009 (cfr. in
merito la recensione di Giulio Cianferotti, La storia del diritto al tempo della “iconic
turn” in un libro sull’arco trionfale di Alfonso d’Aragona, «Materiali per una storia
della cultura giuridica», 1, 2010, pp. 255-260).
36 Pietro Costa
gli storici (anche gli storici delle istituzioni e delle idee politico-
giuridiche) valorizzino i reperti iconici del passato, dal momento
che anche essi non possono non essere sensibili al protagonismo
delle immagini nella comunicazione sociale contemporanea; un
protagonismo che ha indotto Christa Maar e Hubert Burda a
parlare, nel 2004, di «iconic turn»: di una svolta che coincide
con la scoperta del ruolo centrale delle immagini nella dinamica
sociale; una scoperta in qualche misura analoga a quella che
aveva condotto a valorizzare il linguaggio negli anni sessanta-
settanta del Novecento14.
Fra i grandi concetti della tradizione politico-giuridica occi-
dentale, la giustizia si presta in modo eccellente ad essere rap-
presentata visivamente. Non sono dunque soltanto innumerevo-
li discorsi a parlarci di giustizia; anche le immagini hanno svol-
to, storicamente, un ruolo non meno importante, come hanno
mostrato il saggio di Mario Sbriccoli, del 200115, e la recente
monografia di Adriano Prosperi16. Un’enorme ed eterogenea
quantità di reperti verbali ed iconici si riferisce alla ‘giustizia’,
la rappresenta, la invoca, la critica, insomma la mette in scena
come uno dei profili determinanti dell’esperienza collettiva.
Per quanto riguarda infine la storia contemporanea (del di-
ritto e della giustizia) non dobbiamo trascurare il fatto che, in
una direzione sostanzialmente parallela a quella inaugurata da-
gli studi di Law and literature, hanno preso ad essere praticate
ricerche di Law and film17: nella legittima convinzione che una
vastissima filmografia è stata ed è in grado di rispecchiare e ri-
frangere l’esperienza giuridica nelle sue molteplici espressioni; e
una di queste (e forse addirittura la più rilevante) è proprio la
giustizia, in particolare la giustizia-giurisdizione, data la struttu-
razione essenzialmente ‘drammatica’, ‘teatrale’ del processo.
14 Christa Maar, Hubert Burda (hrsg.), Iconic Turn: die neue Macht der Bilder,
Köln, DuMont, 2004.
15 Mario Sbriccoli, La benda della Giustizia. Iconografia, diritto e leggi penali
dal medioevo all’età moderna, in AA.VV., Ordo iuris. Storia e forma dell’esperienza
giuridica, Milano, Giuffrè, 2003, pp. 41-95.
16 Adriano Prosperi, Giustizia bendata: percorsi storici di un’immagine, Torino,
Einaudi, 2008.
17 Cfr. Stefan Machura, Peter Robson (eds.), Law and film, «Journal of law and
society», 1/XXVIII, 2001.
Di che cosa fa storia la storia della giustizia? Qualche considerazione di metodo 37
18 È ancora rilevante (nonostante il lungo tempo trascorso) l’importanza del lavo-
ro di Luigi Lombardi, Saggio sul diritto giurisprudenziale, Giuffrè, Milano, 1967.
19 Cfr. ad es. Alessandro Pizzorusso, La produzione normativa in tempi di globa-
lizzazione, Torino, Giappichelli, 2008; Massimo Vogliotti (a cura di), Il tramonto
della modernità giuridica. Un percorso interdisciplinare, Torino, Giappichelli, 2008.
Il tema del ruolo ‘creativo’ del giurista nell’orizzonte della globalizzazione occupa un
Di che cosa fa storia la storia della giustizia? Qualche considerazione di metodo 43
posto di rilievo nella riflessione di Paolo Grossi. Valga il riferimento ai saggi raccolti
in Paolo Grossi, Società, diritto, Stato: un recupero per il diritto, Milano, Giuffrè,
2006.
Storia della giustizia e storia del diritto
Prospettive europee di ricerca
Indice
7 Introduzione. Storia del diritto come storia della giustizia:
materiali per una riflessione metodologica
di Luigi Lacchè e Massimo Meccarelli
Pietro Costa
17 Di che cosa fa storia la storia della giustizia? Qualche conside-
razione di metodo
Bernard Durand
73 Justice coloniale ou justiceS colonialeS. L’apport d’une histoire
comparative des institutions
Antonio Padoa-Schioppa
101 Note sulla giustizia medievale nella ricerca storico-giuridica