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DANTE LI HA COMPOSTI IN UN AMPIO ARCO DI TEMPO, CHE VANNO DALLA SUA GIOVINEZZA FINO AI PRIMI ANNI DEL SUO ESILIO.
SONO DIVISE IN 54 COMPONIMENTI : 34 SONETTI, 13 CANZONI, 5 BALLATE E 2 SESTINE (A QUESTI VANNO AGGIUNTI 26 + 26 TESTI
DI POETI VICINI A DANTE : es. GUIDO CAVALCANTI, CECCO ANGIOLIERI E CINO DA PISTOIA )
DANTE SI RIFA’ SU DIVERSI MODELLI : DAI SICULO-TOSCANI DELLE RIME GIOVANILI AGLI STILNOVISTI FINO AI PROVENZALI DEL
TROBAR CLUS E AI POETI COMICO-REALISTI.
TENZONE
RIME PETROSE
RIME DELL’ESILIO
1. RIME GIOVANILI E STILNOVISTICHE
Costituiscono LE RIME più numerose e comprendono i testi della prima produzione lirica di Dante, secondo i modelli della poesia
cortese, siciliana e siculo-toscana.
- le rime composte all'epoca della Vita nuova, tra il 1283-1293, con alcuni testi dedicati a Beatrice, altri a donne diverse
che vengono indicati con vari senhals (per esempio Lisetta, Fioretta, Violetta).
- sonetti che rientrano nell'atmosfera della cerchia stilnovistica (per es. il sonetto Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io, in cui si
celebra l'amicizia con gli altri due membri della scuola). Molte di queste liriche sono state composte a Firenze, altre a Bologna.
I sonetti sono per lo più polemici con l'amico e rivale poetico Forese Donati.
Questi sonetti sono stati composti dopo la Vita Nuova, tra gli anni 1290-1296 e sopravvalutavano la filosofia sulla teologia in uno
stile di vita diverso che aveva proprio Forese, suo compagno.
La tenzone ha uno stile della poesia comico-realistica e le accuse che i due si scambiano reciprocamente sono a volte volgari.
Questo scambio va interpretato come un gioco letterario.
3. RIME PETROSE
Si tratta di due canzoni, una sestina e una sestina doppia, tra il 1296-1298.
Nello specifico:
Le rime vengono chiamate “petrose” perché dedicate a una donna definita “Petra” o “Pietra”, dove la metafora della sua durezza
nei confronti del poeta ha funzione di “senhal”. La donna è crudele, dura come una “pietra” e indifferente all’amore di Dante.
In questi versi, viene proposto da Dante un amore passionale e carnale in cui si sprigiona una grande forza erotica, molto
lontano dall’amore ideale e spirituale che Dante prova per Beatrice.
Dopo la morte di Beatrice nel 1290 e la composizione della “Vita nuova”, nei temi della poesia di Dante ci sono dei cambiamenti:
nel “Convivio” Dante racconta come nasce in lui una vera passione per la filosofia, identificata allegoricamente con la donna
“gentile” che aveva consolato il suo dolore. Da questo nuovo amore, nascono alcune canzoni con lo stile “dolce” ma sempre
allegoriche, infatti l’immagine della donna di cui il poeta canta l’amore, risulta astratta.
Rientrano alcune rime sull’amore per una “pargoletta”, caratterizzata dalla giovinezza e dal rifiuto di ricambiare l’amore del poeta,
che ne muore ( lezione di Guido Cavalcanti).
5. RIME POLITICHE E DELL’ESILIO
Sono componimenti scritti nei primi anni dell’esilio e sono dedicati a temi politici e civili, tra il 1302 e il 1307.
Dante si lamenta della mancanza di moralità nel mondo di cui il suo esilio è la dimostrazione più evidente.
In diverse di queste rime si sofferma sull’esilio, mentre in qualche caso i testi hanno una struttura allegorica: nella famosa canzone
“Tre donne intorno al cor mi son venute”, in cui Dante immagina che tre figure simboliche (la Giustizia universale, la Giustizia
umana e la Legge naturale) dialoghino con lui sui mali del mondo.