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GUIDO GOZZANO

- Nasce a Torino nel 1883 da una famiglia dell’alta borghesia piemontese;


- Nome intero: Guido Gustavo Riccardo Gozzano (gli altri nomi appaiono ironicamente
nelle sue poesie)
- Si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza all’ UniTo ma abbandona gli studi  nonostante
ciò nelle sue poesie spesso e volentieri si autoproclama “l’Avvocato”
- Inizia a frequentare le lezioni di Arturo Graf presso Lettere, al contemplo collabora con
giornali e riviste
- 1907 esce La via del rifugio e intrattiene un rapporto sentimentale con Amalia
Guglielminetti
- 1908 va a Ronco Canavese per curarsi dalla tubercolosi (diagnosticatagli quattro anni
prima)
- 1911 escono I colloqui
- 1912 parte per l’India nel tentativo di alleviare i sintomi (da febbraio ad aprile)
- Muore a Torino nell’agosto del 1916

Letteratura:
- Si avvicina al dannunzianesimo, poi manipola in senso manieristico il linguaggio,
riportandolo a un patetismo borghese, ingenuo e provinciale, criticamente realistico, e
soprattutto capace di uno straniamento ironico rispetto al "sublime" poetico proclamato dal
'canto' dannunziano = dannunzianesimo rientrato
- Recuperando la lezione pascoliana, distanziandosi dal liberty e dal simbolismo, rinnova lo
status stesso della poesia evidenziando la collocazione equivoca del poeta nella cultura e
nella società contemporanea
- Ritenuto il maggior esponente del crepuscolarismo:
 abbassamento dei contenuti e dello stile della lirica alta tramite la componente
ironica
 poesia con funzione consolatoria ed espressione di un ripiegamento interiore
 immersione nella dimensione privata del ricordo (rispetto agli atteggiamenti
superomistici dell’estetismo)
 demistificazione dell’amore e della figura femminile = l’amore si trasforma in
disinganno, nell’illusione di relazioni impossibili e la fascinazione per donne umili (al
posto della femme fatale appaiono ragazze di paese, vecchie ballerine ecc.) (Le due
strade, La signorina Felicita, L’amica di nonna speranza, Cocotte, Ketty
 le ambientazioni sono umili e familiari (non più dimore rinascimentali); gli oggetti
descritti sono cose di tutti i giorni = «buone cose di pessimo gusto», ovvero oggetti
kitsch e tuttavia cari all’autore perché rappresentano il legame con il passato (L’amica di
nonna speranza)
 figura dell’inetto
 tematiche della malattia (spirituale ma anche fisica) e la morte

Stile:
- dettato che tende ad avvicinarsi alla prosa
- onomatopee, interiezioni, reticenze, vocaboli nuovi (legati alla scienza e alle lingue
straniere  Alle soglie)
- rime paradossali (La signorina Felicita – rima camicie Nietzsche
- diffusi diminuitivi e vezzeggiativi
- rispetto agli altri esponenti crepuscolari si attiene alle forme metriche della tradizione (anche
a quelle più rare: versi martelliani nel Le due strade)
- “plagio” = continua ripresa della letteratura tradizionale italiana (Dante, Petrarca) e
contemporanea (Pascoli, D’Annunzio)  Gozzano è l’autore più letterato del Novecento:
guardare la realtà attraverso la letteratura (non sempre del tutto digerita) è l’unica
modalità di approccio al reale che Gozzano conosca e il suo modo di fare letteratura non
può che adeguarsi alla sua generale attitudine
 l’assimilazione della tradizione avviene anche tramite l’ironia (talvolta critica) nei
confronti del mondo, di sé stesso e delle sue letture

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