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Giacomo leopardi

1798= nascita (40 anni dopo la Società dei Pugni)


Leopardi si colloca alla fine del periodo luminoso
Avvento dell’800= si sviluppa la corrente artistica letteraria e cultura = ROMANTICISMO
 dall’elemento razionale che governava prima col romanticismo di torna alla parte passionale
=rivalutare aspetto emotivo dell’uomo
Non nasce in Italia ma nel nord dell’Europa tra il 700-800 = Inghilterra, Germania, Francia
Arriva con ritardo in Italia ma tanti artisti guardavano piuttosto all’epoca classica

 Vincenzo Monti traduce l’Iliade in endecasillabi sciolti= senza collegamento della rima=
neoclassicismo
Ispirazione al classicismo
 aspra polemica tra le istanze romantiche e neoclassiche = romanticismo guardava al medioevo
= sfere cupe
Si contendono la supremazia

LEOPARDI= emotività, interiorità  romanticista


 però nella forma e stile dei testi L si ispira al neoclassicismo
Grande stimatore del greco antico= modello insuperabile (perfezione)  scelta di campo netta
 assorbe anche le istanze romantiche a suo modo = ma non possiamo definirlo un poeta
romantico = sfugge alla categorizzazione

(Manzoni è molto più romantico di Leopardi)

Lopardi vs. Manzoni = diversi sotto tutti i punti diversi

GIULIO II: Giuliano della Rovere


papa guerriero, no paura di scendere in guerra
ha formato le guardie svizzere
appassionato d’arte

--BIOGRAFIA—
- 1798: nascita = famiglia nobile/aristocratica  reazionari
 contesto geografico = reazionario e arretrato
- Inizia studi molto legati al cristianesimo (precettori gesuiti) = studio accanito
- 1816: conversione letteraria  dall’erudizione al bello = da studi eruditi (ampliare conoscenza)
alla composizione di opere letterario originali
1° poesia originale = composizione dantesca “Appressamento della morte” in terzine dantesche
- 1819: 2° conversione da una religione ad una visione filosofica materialista  non esiste altro
che materia No sostanza spirituale = NO vita al di fuori della materia (ateismo)
 visione sempre più pessimista su uomo, vita e natura = pessimismo radicale
+ “L’Infinito”: breve ma denso
(sensismo: tutto ciò che sappiamo/desideriamo proviene dai nostri sensi = finestra sul mondo 
può sfociare nel materialismo)
- 1822 novembre: Roma (da zio) evadere da Recanati (1° viaggio di Leopardi)
 scrive operette morali (24) = brevi opere in prosa di argomento filosofico (insegnamenti sulla
vita= morali non moralistiche)
Sotto forma dialogica (per o +)  protagonisti non umani ma personificazioni di oggetti inanimati
o personaggi fantastici
- 1824-25: traduce 4 autori greci  epicureismo, stoicismo, scetticismo= scuole elleniche
sommo bene dell’uomo è la felicità (per stoicismo la si raggiunge con l’atarassia = comportamento
di imperturbabilità per i mali del mondo = di cui non siamo responsabili
 virtù= comportarci bene nelle cose che dipendono da noi)
- 1830-31: amore infelice per Fanny Targioni-Tozzetti
 scrive alcuni canti/poesie

Gli idilli (1818-1821):


 6 poesie: XII L’infinito (1819)
 Stile lieve (testi brevi)

Le canzoni (1818-1823):
 10 poesie: I All’Italia
 Stile difficile ed elaborato (testi lunghi)

I canti pisano-recanatesi (1828-1830):


 5 poesie: XXI A Silvia
 Stile simbolico e metaforico (lieve)

Ciclo di Aspasia (1830-1835):


 4 poesie: XXVIII A sé stesso
 Stile spoglio arido e disadorno

--DALLO ZIBALDONE—A SILVIA


No passione amorosa  suscita ammirazione che porta l’osservante in una dimensione
paradisiaca
Donna (silvia= Teresa Fattorini) = vergine = innocente = non ha nessun presagio delle sventure
dell’età adulta
 innocenza = ignoranza del male

No interesse morboso suscita rispetto (non donna matura con attrazione erotica/fisica)

Redazioni:
- a Silvia scritto a Pisa, 19-20 aprile 1828 (soggiorno pisano dal novembre 1827 al giugno 1828)
- Canti pisano-recanatesi = “grandi idilli”
 idillio: sostantivo, indica qcs di paradisiaco, bello, sereno, suscita felicità
In greco significa piccola immagine, quadretto, bozzetto = indica il contenitore non il contenuto
In letteratura idillio rappresenta un genere = ambiente sereno con natura (vita campagnola o
bucolica)
 Raffigurazione di una vita serena e in armonia
 “grandi” perché sono più lunghi

FORMA
- 6 lasse/movimenti (strofe)  lassa= non schema fisso = libera
- Disuguali endecasillabi e settenari  liberamente alternati, rimati e assonanzati
Rima interna= rimalmezzo
Anarimi: mortale-limitare = si richiamano grazie alla consonanza
Vita-lieta = consonanza
Per L la vera poesia è quella degli antichi  canto
Gli antichi erano davvero capaci di fare poesia = antichi greci  occhi poetici
Occhi che vedono l’immaginazione

 Idillio di L: situazioni, affezioni, avventure storiche del mio animo  legato all’io lirico
Alla propria esperienza personale= vita interiore
sentimento del protagonista
= proiezione della sua interiorità nell’ambiente circostante

canti pisano-recanatesi divisi in 2 parti


1) Idillio
2) Apologo: storia breve che finisce con una morale = insegnare
 le due parti sono in opposizione fra loro
L’apologo toglie il velo all’idillio = toglie l’illusione dell’armonia
 Dice la verità dietro l’idillio

STRUTTURA
- I sq., vv. 1-31: Idillio (tu rimembri, v.1) = ricordare una fase, non puntuale
a) vv. 1-14: tu Silvia
b) vv. 15-27: Io lirico (Giacomo)
c) vv. 28-31: noi (io Giacomo, tu Silvia)
- II sq., vv. 32-63: Apologo (tu sovviemmi, v.32) = ricordarsi qcs di puntuale
a) vv. 32-39: io
b) vv. 40-48: tu
c) vv. 49-63: noi (io Giacomo, tu speranza)

Silvia= speranza del poeta (allegoria)  speranze destinate a morire quando si entra nell’età
adulta
- Idillio si apre nella primavera
- Apologo si apre in inverno

Silvia muore giovane  prima della fase adulta = da una malattia segreta
 poco dopo la morte di Silvia, assieme a lei sono morte le speranze dell’autore

Elementi allocutivi riferirsi a chi si parla = nome


Si rivolge a Silvia senza alcun elemento prima del nome = entrata molto diretta = come un’urgenza
Il nome che apre il canto viene ripreso in anagramma nel verbo che chiude la prima lassa
incorniciata
 Domina il TU

In relazione con il verbo “sovviemmi” – “rimembri” = relativo all’IO  sfumatura lessicale


 Canto intriso di ricordi (inizialmente voleva usarlo all’inizio con silvia “sovvienti”)
 Ricordo di un passato che si sviluppa su un tempo ampio
 Verbi che dominano questa parte al tempo imperfetto

Anticipazione del destino di silvia  morte precoce (non c’è un effetto a sorpresa)
IMPERFETTO DURATIVO: indica un passato che ha una durata

Splendeva + occhi esprimevano gioia e fuggitivi (dagli sguardi altrui)  non si da arie per quanto
bella fosse = timida/umile
Lieta e pensosa riflessiva e pensava al futuro adulto
Stava per entrare nella giovinezza= periodo che precede l’età adulta  stava oltrepassando la
soglia
Canto si silvia si dirada nelle vie  le vie suonano al canto di S = appariva PERPETUO ma in realtà
mortale = idea di essere immortali
Vago= incerto o bello

IO si oppone a TU  S accompagna lavoro col canto, il poeta studia


In quegli anni ah studiato ma ha consumato i suoi migliori anni (adolescenza)  quasi sprecare
Nei momenti in cui interrompeva gli studi, ascoltava il suo canto
Vedeva silvia alla finestra, non solo a sentiva Silvia sempre in movimento

Ogni lassa si apre e si chiude con i settenari

Non temevano nulla dalla vita umana e dal fato = speranza


Silvia incarnava le speranze del poeta = specchio dell’IO

FINISCE IDILLIO

Ribadisce la speranza della sequenza prima


Torna a pensare alla propria sventura = sentimento acerbo e sconsolato
Pensa a Silvia ma sta parlando di sé

NATURA: cambiamento progressivo  madre divina che culla i figli, tenere all’oscuro dalla triste
verità POI diventa matrigna responsabile del male dell’uomo
 Non mantiene le promesse

Maggio= giovinezza dell’uomo allegorizzato dalle stagioni


Inverno= vecchiaia (ma non arriva per Silvia)
 Muore prima di inaridire come tagliata da una falce
Non ha neanche visto l’estate il pieno vigore degli anni

La lode dei capelli neri e degli sguardi innamorati schivi


 Il fato che prima li faceva sorridere adesso gli ha negato la giovinezza e lo fa soffrire
 non ha goduto la fanciullezza = situazione peggiore di silvia che è morta = lui soffre e non ha
neanche goduto la fanciullezza

Silvia diventa la speranza si rivolge alla speranza adesso non a silvia


Silvia muore e con lei le speranze
Destino dell’uomo= essere infelice

I canti di Leopardi è un libro che si forma nel tempo= macrotesto


 testi singoli (liriche) che vanno a formare un insieme coerente/coeso
 Testimonianza dell’evoluzione dell’intelletto di un uomo

TEST:
CANTO PISANO-RECANATESE strutture opera, collocare canti all’interno della vita di leopardi e il
genere (cosa li contraddistingue rime particolari, suddividere, …)
Costruiti in 2 parti

L ha scritto + prosa che poesia  ma si pensa comunque al poeta leopardi


Fra le sue opere in prosa spiccano le OPERETTE MORALI
L poeta= raziocinante unisce poesia e filosofia

--OPERETTE MORALI--
Piccole opere raccolta di testi brevi in prosa (macrotesto)
Scritte sull’arco di un periodo ampio

Morali: non sinonimo di moralismo (moralista= persone che eccedono nel voler far vedere agli altri
come comportarsi) MORALE= costumi (abitudini comportamentali) degli uomini
Dette morali perché parlano dei costumi degli uomini, il loro modo di fare/di atteggiarsi
argomenti filosofici  ricadute sul nostro modo di affrontare la vita
Idee filosofiche sulle verità ultime

 24 operette: + dialogiche (maggioranza) = dialoghi filosofici (socratici-platonici)


Alcune con impianto maieutico (penultima)

 La composizione (fasi redazionali) e le edizioni


- Febbraio 1819: scrive lettera a grande intellettuale Pietro Giordani = dice che sta meditando di
scrivere “certe operette”
- Settembre 1820: sempre P.G gli dice di aver “immaginato e abbozzato certe prosette satiriche”
Insegnamento filosofico morale costruito attraverso un discorso che mira alla comicità
= sorridere
 messa in ridicolo dei costumi degli uomini= i nostri atteggiamenti spesso sono ridicoli
Sorriso che sottende una certa amarezza
- 1824: in 10 mesi di lavoro = 20 operette periodo dove si dedica alla prosa
- 1927: 1° edizione, Milano (stesso momento di edizione dei Promessi Sposi= 2 opere in prosa
tot diverse)
Manzoni e L frequentano il Gabinetto (centro culturale che riuniva gli intellettuali) e Nicolò
Tommaseo (odio verso L)
Idea che la condizione umana migliora = progressione = idea liberale
Per L il problema sta nell’essere umano che è infelice di natura =non può migliorare col tempo
- 1832: altre 2 operette= ultime 2
- 1834: 2° edizione, Firenze
- 1835: 3° edizione, Napoli  doveva essere la definitiva, dovevano essere 2 volumi= 1°: 1-13; 2°
non uscirà mai a causa della censura
- 1845: 4° edizione, Firenze= postuma

ARTICOLO DI GIORNALE:
L si reca ad un caffè dove incontra 2 napoletani che gli parlano delle sue operette
Stoicismo= l’uomo deve ridere di sé (propria piccolezza) e delle proprie sventure= uomo non al
centro dell’universo
Relativismo= l’uomo non è nulla in confronto all’universo = nullità
 la terra va avanti cmq senza gli uomini (anche meglio)

ZIBALDONE:
Qcs può essere comico solo se riguarda argomenti alti (tutt’altro che ridicoli, inutili) = argomenti di
grande importanza
 Argomenti tragici da affrontare come fossimo comici

LUCIANO DI SAMOSATA:
bisogna saper ridere delle disavventure affinché si riesca a stare in piedi
disperazione magnanima

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