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MONTALE

Vita: 5Terre → 1WW → Genova → Firenze → Milano


· 1896 a Genova, famiglia agiata
· Fino ad adolescenza vive nelle Cinque Terre → immagini che usa in Ossi di seppia
· Diploma da ragioniere e poi studi da autodidatta, non va all’università
· 1917 parte volontario per la prima guerra mondiale, torna 1920 e va a Genova
· Mussolini al potere → si espone contro fascismo – antifascista
· 1925 pubblica Ossi di seppia
· 1927 va a Firenze: importanti rapporti umani ed intellettuali
Si dedica assiduamente ad attività di traduttore
· 1939 pubblica Le occasioni → dedicata a studiosa americana Irma Brandeis → è la
Clizia di Una bufera ed altro
· Conosce Drusilla Tanzi, a quel tempo sposata, con cui poi convive per più di 20aa →
è la Mosca di Satura
· Seconda guerra mondiale: Irma deve andarsene perché ebrea, lui vorrebbe seguirla
ma alla fine resta con Drusilla
A fine guerra si iscriva al Partito d’Azione
· Si trasferisce a Milano e sposa Drusilla (1aa dopo lei muore)
· 1971 esce Satura
· 1975 premio nobel per la letteratura
· 1981 morte

Tematiche
- SOCIETA’: rapporto complesso, spesso di contrasto spt in ultimi anni in cui è contro
degenerazione della società di massa → disagio ed inquietudine, ma trattati con
ironia
- POLITICA: antifascista MA mai esibito e non in un partito politico. Solo a fine guerra
si iscrive a Partito d’Azione, ma questo dura poco tempo.
Dice di non schierarsi, né con comunisti né con democristiani.
Criticato da altri autori perché non si espone politicamente
- la sua poesia si concentra solo su condizione umana in sé → male della
condizione umana
- nella sua poesia rifugge da ogni ideologia e da ogni moda culturale
→ solitudine alla base dei suoi scritti e dell’attività letteraria e civile
- RELIGIONE: per un certo periodo si confronta con cristianesimo, ma poi si discosta.
Rimane nelle sue opere nostalgia del sacro → rielabora morali e valori religiosi in
chiave laica
- TEMA CHIAVE: crisi dell’uomo contemporaneo → disarmonia non ricomponibile con
la realtà → solitudine, mancanza di certezze, coscienza di essere destinati alla
morte.
MA non c’è cinismo → alla base c'è una tensione verso la conoscenza di una verità
che sarà però soltanto in negativo. Fondamentale è la ricerca - tensione conoscitiva, che
però non si appaga mai – non trova una verità o fede.

OSSI DI SEPPIA
· prima raccolta poetica – 1925
· 4 sezioni principali, per cui pare avere architettura solida e calcolata
1) movimenti
2) Ossi di seppia (in origine doveva chiamarsi rottami – si rifà a Sbarbaro
“Trucioli”)
3) Mediterraneo
4) Meriggi e ombre
· titolo da conchiglia interna del corpo della seppia → oggetto minimo e privo di valore,
che può essere trovato su qualunque spiaggia della Liguria. Riferimenti ad ossi di
seppia:
→ intento antiretorico e “basso” della poesia.
→ Liguria: paesaggio marino he è paesaggio principale
→ da pv formale durezza pietrosità ed asprezza
· Consapevolezza della finitudine della condizione umana che lo porta ad ammettere
l'impossibilità di offrire altri messaggi → testimonianza disillusa, lontana dai poeti
laureati = dannunziani (criticati in Limoni)

Tematiche
1. Paesaggio ligure che è vero protagonista della raccolta –
a. restituisce al poeta uno specchio impietoso, immagine di una vita fatta di
solitudine e di insensatezza, di male
b. solo il mare può compensare l'angoscia esistenziale, offrendo l'illusione di
una partecipazione a tumultuosa energia che anima al mondo → fusione tra
io e tutto = come panismo dannunziano
c. durezza ed aridità delle cose descritte + loro misura minima → differenza con
D’annunzio
2. Concezione filosofica: rifiuto del positivismo
Filosofia risolta in immagini → minerali, piante, animali, paesaggi sono
elementi che raccontano la dolorosa esperienza esistenziale del poeta →
mancanza di senso e durezza insuperabile delle cose, per quanto
resta in attesa del miracolo che permetta di scoprire uno sbaglio di
natura. anche se il miracolo non arriva, rimane una inquieta sospensione
davanti all'immobilità misteriosa della natura
3. Donna: figura compare solo negli ultimi testi come alternativa alla desolata solitudine
→ Arletta

I LIMONI
1° opera della raccolta in cui dichiara il programma poetico: si discosta da poeti laureati e
D’annunzio
→ Montale punta a ricchezza sostanziale, diversa da quella formale dei
dannunziani
→ ricerca della verità nascosta dietro l’apparenza delle cose.
Concetti:
· “Ascoltami” – si rivolge direttamente a tu generico, eco di d’annunzio
· Mentre dannunziani amano piante che conoscono solo loro (più letterarie che reali),
lui ama paesaggi quotidiani, di erbe che crescono in pozzanghere mezze secche
(aridità) dove giocano bambini e sguazzano anguille (simbolo di resistenza contro
avversità). Lui parla di piante di limoni. Confronto con d’annunzio:
§ Abbassamento lessicale e dei riferimenti: cambiano le piante, per
quanto a volte ci sono espressioni colte o uso di rime interne,
assonanze etc
§ Molti temi dell’Alcyone rovesciati come mare, solarità estiva, paesaggio
mediterraneo
§ Poeta per montale è solo testimone del male di vivere
· Descrive paesaggio (tipico ligure) in cui crescono limoni e dove lui si sente a proprio
agio:
o Metafora del cielo azzurro così intenso “come se inghiottisse ogni cosa”
o Se stai in silenzio, senti il fruscio dei rami delle piante di limone
o Se sei vicino ne senti anche l’odore (che non arriva lontano) che ti porta a
provare una dolcezza inquieta
· Dopo aver descritto il paesaggio, parla delle sensazioni e sofferenze dell’uomo: la
natura per miracolo fa tacere le passioni dell’animo sempre in lotta tra loro
· Qui tocca anche a noi poveri poeti la nostra parte di ricchezza che è l’odore dei limoni
→ è l’inquietudine di vivere
· Montale parla quindi di come dietro alle cose sembri esserci di più detto come
o Il loro ultimo segreto o anche
o uno sbaglio di Natura – non tutto è determinato, perché anche se la natura è
perfetta potrebbe sbagliare.
o Il punto morto del mondo → punto dove si ferma tutto il dinamismo del
mondo
o L’anello che non tiene
o Il filo da disbrogliare
→ che ci metta nel mezzo di UNA verità
· L’uomo cerca questa verità ma l’illusione manca e si torna al quotidiano → L’azzurro
si mostra soltanto a pezzi.
· Poesia si chiude in positivo comunque: dopo tutta la pioggia, torna il giallo dei limoni a
preannunciare il sole, visibile dalla porta di un portone aperta. INQUIETUDINE MA
NON PESSIMISMO

NON CHIEDERCI LA PAROLA - 1923


L’uomo contemporaneo non può capire sé né il mondo – nemmeno la poesia può aiutare, può
dare solo qualche storta e secca sillaba, solo risposte in negativo.
→ composta in maniera concentrica.
Ci sono ancora le rime
Contenuto:
· Non chiederci una parola per squadrare = definire/limitare l’animo o per descriverlo
come un sigillo = in modo netto e definito. Animo in un prato polveroso = routine
quotidiana, è polveroso perché non adatto per ns animo.
Sembra essere anche presa di distanza da fascismo spt per sigillo di fuoco e croco.
· Parla dell’uomo che non si cura dei suoi problemi = sani di Svevo, cioè quelli che non
si curano di nulla = indifferenti a tutto e che rifiutano di capire. Non si accorgono di
nulla, nemmeno della loro ombra sul muro → immagini chiave
o muro è immagine della chiusura nella prigionia incomprensibile dell’esistenza
o ombra è la labilità dell’esistenza dell’uomo
· non chiederci la formula che ti faccia comprendere il mondo MA solo qualche pezzo
di parola per lo piu storta e secca come un ramo
· OGGI (differenza con passato) possiamo dirti solo quello che NON siamo, solo quello
che NON vogliamo → il poeta non ha e non puo dare certezze.

MERIGGIARE PALLIDO E ASSORTO - 1916


Prima poesia composta, più famosa.
È poesia degli infiniti – tempo indefinito.
Contenuto:
1 - paesaggio ligure descritto con tutti i sensi
- Il meriggio passa soltanto su un muro rovente (vedi commento muro sopra) = tatto
- Riferimento a natura comune: schiocchi di merli, frusci di serpi = udito
- Crepe del suolo → terreno inaridito
- Osservare il palpitare di scaglie di mare = Vista
→ paesaggio ligure con tutti i sensi
2 - ultima strofa: usa il gerundio = tempo indefinito → passaggio al paesaggio interiore con il
sole che ci abbaglia = ci fa vedere le cose, ma così ci fa vedere anche dolore della vita, una
muraglia che in cima ha cocci di vetro
→ immagine negativa della vita, bloccata da un muro insuperabile
→ meriggio di Montale è opposto di quello di D’annunzio → è solarità pallido e assorto.

SPESSO IL MALE DI VIVERE HO INCONTRATO


Male di vivere indica che il vivere stesso è il male per cui non ci sono rimedi a questa negatività
assoluta
1 – prima strofa → male di vivere = CORRELATIVO OGGETTIVO → SI CONCRETIZZA UN
CONCETTO/UN’ESPERIENZA; male di vivere infatti non è descritto “come” MA da concetto
astratto diventa concreto in natura umanizzata
1. Il rivo strozzato che gorgoglia
2. Incartocciarsi della foglia riarsa (=inaridito, ancora una volta)
3. Cavallo stramazzato = idea di fatica e dolore fino al sacrificio estremo
→ il BENE di vivere non posso incontrarlo
2 - seconda strofa: indifferenza è unico modo per sopravvivere al male di vivere, descritto come
1. Statua che resta immobile nonostante caldo del meriggio
2. Nuvola
3. Falco che vola alto

FORSE UN MATTINO ANDANDO IN UN’ARIA DI VETRO


Mondo è solo apparenza = inganno dei sensi,
poeta aspetta una rivelazione = miracolo che forse comparirà un mattino d’aria limpida ed
asciutta quando vedrà comparire il nulla → tutte le cose scompariranno nel vuoto.
Questo durerà solo un attimo ma dopo questa il poeta non sarà più illuso, saprà che le cose non
hanno vera consistenza MA non può rivelarlo a nessuno perché uomini credono a ciò che
vedono e non vedono il nulla alle loro spalle.
Contenuto:
· Inizia con forse – tempo sospeso, un mattino
· Aria di vetro = aria chiara trasparente, arida
· Per vedere il miracolo devo voltarmi di spalle all’improvviso, cogliendo di sorpresa –
terrore di ubriaco
· Così posso vedere il nulla che c’è dietro alle immagini date dalle cose
· Le quali cercheranno di rimettersi come sono sempre, ma ormai ho visto
· E io me ne andrò zitto tra gli uomini che non si voltano
→ a differenza di Ungaretti, io che ho visto non dico a nessuno perché le persone attorno non
capirebbero (sani di Svevo)

NO natura determinata a differenza di altri ossi di seppia;

OCCASIONI
· Opera più difficile
· Occasioni sono momenti fatali dell’esistenza che caratterizzano la vita dell’uomo →
si vede ciò che succede, ma non si capisce la causa
· Noi vediamo SOLO correlativo oggettivo, non capiamo la causa perché abbiamo solo
quello che succede
· Struttura: rigoroso criterio unitario → 4 sezioni come ossi di seppia + lirica iniziale
o Lirica isolata iniziale = introduzione → “il balcone”
o La seconda è formata da 20 liriche – unica con ttolo = mottetti
· Temi nella prima parte = memoria e sua problematicità → cosa impariamo? Possiamo
mantenerla
· Donna è donna assente. Figura principale è clizia → figura angelica, che trasformata
in figura-mito con ali → aiuta a volare via da degradazione mondana → alternativa
alla realtà ostile. Clizia è Irma che durante la guerra è dovuta tornare in USA perché
ebrea

Tematiche
- Paesaggio non è piu solo la liguria ma anche toscana
- Presenza della storia personale (amore) + collettiva (guerra imminente) diventa
centrale MA non autobiografico
- È sempre questione del correlativo oggettivo: lui lascia immagini di oggetti → non
spiega, per cui tutto un po’ oscuro nei suoi testi.

NON RECIDERE FORBICE QUEL VOLTO


→ è volto di Clizia, che forbice sta tagliando dalla memoria.
Tema centrale è memoria e sua fragilità
Contenuto:
1 Parte: Forbice è correlativo oggettivo – è elemento dietro cui si trova elemento
astratto che causa inquietudine del poeta. Capiamo che clizia se n’è andata e poeta
ha paura di perderne la memoria
Nebbia di sempre: incombe il solito oblio destinato ai ricordi
2 Stato d’animo del poeta: cala il freddo = perde sentimenti

LA CASA DEI DOGANIERI


È casa sul mare di Monterosso che era usata da guardia costiera per controllare navi. È frontiera
1. Confine terra mare
2. Guardia di finanza: chi evade e chi no
Questa era diroccata già quando montale era piccolo. Lui si chiede SE VARCO è QUI →
domanda esistenziale pura
Figura femminile = annetta-arletta che lui immagina morta

- Aspro paesaggio marino è correlativo oggettivo per inquietudine/ansia del poeta, per
possibile varco alla verità, per ricerca di legame tra passato e presente
- Donna è perduta nel passato, morta MA è viva nella memoria del poeta ed è colei
che fa sperare nella possibile presenza del varco

Contenuto
· Paesaggio ligure con casa doganieri a strapiombo sul mare, desolata. Dentro donna
cerca irrequieta un senso, proprio come poeta
· La bussola va impazzita all’avventura = correlativo oggettivo, non c’è piu
orientamento, non c’è piu direzione certa.
Il calcolo dei dadi piu non torna = correlativo oggettivo con stesso significato di
prima.
C’è filo che si addiapana ma che la donna non ricorda → è quello per trovare
salvezza
· Autore ne tiene un capo, ma si allontana e lei resta sola.
· Oh l’orizzonte in fuga dove s’accende rara la luce della petroliera! → orizzonte è dove
vede immensità del mare e passare del tempo; ma è anche punto da dove può
vedere la casa dei doganieri. Nel mare c’è petroliera che fa da punto di riferimento!
Il varco è qui? Domanda chiave, no risposta ma tre punti di sospensione = non
detto, per dare senso di mistero ed ambiguità.
Tu non ricordi […] ed io non so chi va e chi resta.

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