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Tematiche
- SOCIETA’: rapporto complesso, spesso di contrasto spt in ultimi anni in cui è contro
degenerazione della società di massa → disagio ed inquietudine, ma trattati con
ironia
- POLITICA: antifascista MA mai esibito e non in un partito politico. Solo a fine guerra
si iscrive a Partito d’Azione, ma questo dura poco tempo.
Dice di non schierarsi, né con comunisti né con democristiani.
Criticato da altri autori perché non si espone politicamente
- la sua poesia si concentra solo su condizione umana in sé → male della
condizione umana
- nella sua poesia rifugge da ogni ideologia e da ogni moda culturale
→ solitudine alla base dei suoi scritti e dell’attività letteraria e civile
- RELIGIONE: per un certo periodo si confronta con cristianesimo, ma poi si discosta.
Rimane nelle sue opere nostalgia del sacro → rielabora morali e valori religiosi in
chiave laica
- TEMA CHIAVE: crisi dell’uomo contemporaneo → disarmonia non ricomponibile con
la realtà → solitudine, mancanza di certezze, coscienza di essere destinati alla
morte.
MA non c’è cinismo → alla base c'è una tensione verso la conoscenza di una verità
che sarà però soltanto in negativo. Fondamentale è la ricerca - tensione conoscitiva, che
però non si appaga mai – non trova una verità o fede.
OSSI DI SEPPIA
· prima raccolta poetica – 1925
· 4 sezioni principali, per cui pare avere architettura solida e calcolata
1) movimenti
2) Ossi di seppia (in origine doveva chiamarsi rottami – si rifà a Sbarbaro
“Trucioli”)
3) Mediterraneo
4) Meriggi e ombre
· titolo da conchiglia interna del corpo della seppia → oggetto minimo e privo di valore,
che può essere trovato su qualunque spiaggia della Liguria. Riferimenti ad ossi di
seppia:
→ intento antiretorico e “basso” della poesia.
→ Liguria: paesaggio marino he è paesaggio principale
→ da pv formale durezza pietrosità ed asprezza
· Consapevolezza della finitudine della condizione umana che lo porta ad ammettere
l'impossibilità di offrire altri messaggi → testimonianza disillusa, lontana dai poeti
laureati = dannunziani (criticati in Limoni)
Tematiche
1. Paesaggio ligure che è vero protagonista della raccolta –
a. restituisce al poeta uno specchio impietoso, immagine di una vita fatta di
solitudine e di insensatezza, di male
b. solo il mare può compensare l'angoscia esistenziale, offrendo l'illusione di
una partecipazione a tumultuosa energia che anima al mondo → fusione tra
io e tutto = come panismo dannunziano
c. durezza ed aridità delle cose descritte + loro misura minima → differenza con
D’annunzio
2. Concezione filosofica: rifiuto del positivismo
Filosofia risolta in immagini → minerali, piante, animali, paesaggi sono
elementi che raccontano la dolorosa esperienza esistenziale del poeta →
mancanza di senso e durezza insuperabile delle cose, per quanto
resta in attesa del miracolo che permetta di scoprire uno sbaglio di
natura. anche se il miracolo non arriva, rimane una inquieta sospensione
davanti all'immobilità misteriosa della natura
3. Donna: figura compare solo negli ultimi testi come alternativa alla desolata solitudine
→ Arletta
I LIMONI
1° opera della raccolta in cui dichiara il programma poetico: si discosta da poeti laureati e
D’annunzio
→ Montale punta a ricchezza sostanziale, diversa da quella formale dei
dannunziani
→ ricerca della verità nascosta dietro l’apparenza delle cose.
Concetti:
· “Ascoltami” – si rivolge direttamente a tu generico, eco di d’annunzio
· Mentre dannunziani amano piante che conoscono solo loro (più letterarie che reali),
lui ama paesaggi quotidiani, di erbe che crescono in pozzanghere mezze secche
(aridità) dove giocano bambini e sguazzano anguille (simbolo di resistenza contro
avversità). Lui parla di piante di limoni. Confronto con d’annunzio:
§ Abbassamento lessicale e dei riferimenti: cambiano le piante, per
quanto a volte ci sono espressioni colte o uso di rime interne,
assonanze etc
§ Molti temi dell’Alcyone rovesciati come mare, solarità estiva, paesaggio
mediterraneo
§ Poeta per montale è solo testimone del male di vivere
· Descrive paesaggio (tipico ligure) in cui crescono limoni e dove lui si sente a proprio
agio:
o Metafora del cielo azzurro così intenso “come se inghiottisse ogni cosa”
o Se stai in silenzio, senti il fruscio dei rami delle piante di limone
o Se sei vicino ne senti anche l’odore (che non arriva lontano) che ti porta a
provare una dolcezza inquieta
· Dopo aver descritto il paesaggio, parla delle sensazioni e sofferenze dell’uomo: la
natura per miracolo fa tacere le passioni dell’animo sempre in lotta tra loro
· Qui tocca anche a noi poveri poeti la nostra parte di ricchezza che è l’odore dei limoni
→ è l’inquietudine di vivere
· Montale parla quindi di come dietro alle cose sembri esserci di più detto come
o Il loro ultimo segreto o anche
o uno sbaglio di Natura – non tutto è determinato, perché anche se la natura è
perfetta potrebbe sbagliare.
o Il punto morto del mondo → punto dove si ferma tutto il dinamismo del
mondo
o L’anello che non tiene
o Il filo da disbrogliare
→ che ci metta nel mezzo di UNA verità
· L’uomo cerca questa verità ma l’illusione manca e si torna al quotidiano → L’azzurro
si mostra soltanto a pezzi.
· Poesia si chiude in positivo comunque: dopo tutta la pioggia, torna il giallo dei limoni a
preannunciare il sole, visibile dalla porta di un portone aperta. INQUIETUDINE MA
NON PESSIMISMO
OCCASIONI
· Opera più difficile
· Occasioni sono momenti fatali dell’esistenza che caratterizzano la vita dell’uomo →
si vede ciò che succede, ma non si capisce la causa
· Noi vediamo SOLO correlativo oggettivo, non capiamo la causa perché abbiamo solo
quello che succede
· Struttura: rigoroso criterio unitario → 4 sezioni come ossi di seppia + lirica iniziale
o Lirica isolata iniziale = introduzione → “il balcone”
o La seconda è formata da 20 liriche – unica con ttolo = mottetti
· Temi nella prima parte = memoria e sua problematicità → cosa impariamo? Possiamo
mantenerla
· Donna è donna assente. Figura principale è clizia → figura angelica, che trasformata
in figura-mito con ali → aiuta a volare via da degradazione mondana → alternativa
alla realtà ostile. Clizia è Irma che durante la guerra è dovuta tornare in USA perché
ebrea
Tematiche
- Paesaggio non è piu solo la liguria ma anche toscana
- Presenza della storia personale (amore) + collettiva (guerra imminente) diventa
centrale MA non autobiografico
- È sempre questione del correlativo oggettivo: lui lascia immagini di oggetti → non
spiega, per cui tutto un po’ oscuro nei suoi testi.
- Aspro paesaggio marino è correlativo oggettivo per inquietudine/ansia del poeta, per
possibile varco alla verità, per ricerca di legame tra passato e presente
- Donna è perduta nel passato, morta MA è viva nella memoria del poeta ed è colei
che fa sperare nella possibile presenza del varco
Contenuto
· Paesaggio ligure con casa doganieri a strapiombo sul mare, desolata. Dentro donna
cerca irrequieta un senso, proprio come poeta
· La bussola va impazzita all’avventura = correlativo oggettivo, non c’è piu
orientamento, non c’è piu direzione certa.
Il calcolo dei dadi piu non torna = correlativo oggettivo con stesso significato di
prima.
C’è filo che si addiapana ma che la donna non ricorda → è quello per trovare
salvezza
· Autore ne tiene un capo, ma si allontana e lei resta sola.
· Oh l’orizzonte in fuga dove s’accende rara la luce della petroliera! → orizzonte è dove
vede immensità del mare e passare del tempo; ma è anche punto da dove può
vedere la casa dei doganieri. Nel mare c’è petroliera che fa da punto di riferimento!
Il varco è qui? Domanda chiave, no risposta ma tre punti di sospensione = non
detto, per dare senso di mistero ed ambiguità.
Tu non ricordi […] ed io non so chi va e chi resta.