o della pubblicazione del Porto Sepolto di Ungaretti. Tuttavia, fra i 2 modi contemporanei di fare poesia, intercorrono delle differenze; se Ungaretti ricorre alla distruzione del verso tradizionale, Montale invece lo elabora in modo originale. Ungaretti vuole mettere in evidenza limportanza di ogni singola parola perch vede in essa la possibilit di raggiungere lassoluto:per questo i suoi versi diventano frammentari, brevi, a volte formati anche da una singola parola. Montale invece ritiene che la parola non possa arrivare immediatamente allassoluto ma che invece debba prima confrontarsi inesorabilmente con la realt. Per questo, lutilizzo dellanalogia intesa in senso simbolista e adoperata da Ungaretti, non pu essere impiegata: nellanalogia infatti, si esprimono sensazioni indefinite e indeterminate accostando fra loro realt antitetiche e lontanissime. La parola di Montale al contrario, indica con precisione oggetti definiti, stabilendo fra loro trame e legami. La poetica di Montale quindi una poetica delle cose: alle realt generiche ed astratte dei simbolisti, il poeta contrappone il colore e il sapore dei suoi Limoni(poesia che infatti pu essere definita il manifesto della poetica Montaliana). Se nellanalogia spesso i 2 termini di paragone sembrano entrambi infiniti, in Montale invece si nota subito che uno fra essi un ente concreto ritrovabile nella realt quotidiana. Gli oggetti divengono degli emblemi in cui trascritto in modo oscuro il destino delluomo. Si parla in Montale di correlativo oggettivo in quanto anche i concetti e i sentimenti pi astratti trovano la loro espressione (si correlano) in oggetti ben definiti e concreti. Questo procedimento erastato utilizzato da Eliot, poeta di cui lo stesso Montale aveva tradotto delle poesie. Secondo Eliot, il correlativo oggettivo consiste nello spersonalizzare sentimenti e idee attraverso una catena di oggetti o di eventi Il correlativo oggettivo di Montale pu essere inoltre definito come un procedimento vicino allallegoria Dantesca in quanto tutti gli elementi della natura posso rappresentare condizioni spirituali e morali (proprio come le tre Fiere di Dante nellInferno): se nella Commedia, lallegoria trova una completa risoluzione nella menta divina, nella poetica di Montale, il correlativo oggettivo espressione della condizione di dolore in cui luomo vive. La poesia di Montale non dice cosa sia la realt e quale sia la sua essenza assoluta perch impossibile da scoprire: essa riflette infatti una realt cifrata e inconoscibile. La poesia di Montale quindi la poesia della conoscenza in negativo: Non domandarci la formula che mondi possa aprirti, si qualche storta sillaba e secca come un ramo Codesto solo oggi possiamo dirti, ci che non siamo,ci che non vogliamo Non chiederci la parola Tuttavia la poesia conserva la sua utilit in quanto testimonianza del continuo cercare e interrogarsi delluomo di fronte al suo destino. Un chiaro esempio del correlativo oggettivo e della visione del mondo di Montale ci offerto dalla poesia Il male di vivere Spesso il male di vivere ho incontrato era il rivo strozzato che gorgoglia era l'incartocciarsi della foglia riarsa, era il cavallo stramazzato. Bene non seppi, fuori del prodigio che schiude la divina Indifferenza: era la statua nella sonnolenza del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato. Il poeta riconosce, in alcuni elementi della natura, il dolore e la sofferenza che fanno parte del destino delluomo e che si manifestano in ogni cosa sotto gli occhi impietosi della Divina indifferenza.
Eugenio Montale nasce a Genova nel 1896, studia da ragioniere, partecipa come sottotenente alla prima guerra mondiale. Dopo la guerra entra in contatto con il gruppo torinese di Piero Gobetti per il quale pubblica nel 1925 Ossi di seppia, la sua prima raccolta di poesie. Montale firma il manifesto antifascista elaborato da Croce e nel 1927 si trasferisce a Firenze e comincia a collaborare alla rivista Solaria. Nel 1929 diviene il direttore del gabinetto letterario Viessaux, ma viene destituito nel 1938 perch non iscritto al partito fascista. Durante la guerra aderisce al CLN. e al Partito dazione e ospita nella sua casa Umberto Saba e Carlo Levi perseguitati per motivi razziali. Nel 1949 viene pubblicata La bufera e altro. Dopo un lungo silenzio, nel 1971, esce la raccolta poetica Satura e nel 1975 riceve il Premio Nobel per la letteratura, pronunciando, presso lAccademia di Svezia, il discorso E ancora possibile la letteratura?. Muore a Milano nel 1981. Meglio se le gazzarre degli uccelli si spengono inghiottite dall' azzurro: All'inizio degli Ossi di seppia, questa pi chiaro si ascolta il susurro poesia costituisce nel contenuto, nel dei rami amici nell' aria che quasi non si linguaggio e nei modi stilistiche lo muove, sottendono, la prima messa a punto di e i sensi di quest' odore una poetica "in fieri", con caratteri gi che non sa staccarsi da terra ben delineati. In questo senso la e piove in petto una dolcezza inquieta. polemica contro i poeti laureati, con Qui delle divertite passioni quella sua ambivalenza di toni e di per miracolo tace la guerra, concetti tra l'uso compiaciuto di una qui tocca anche a noi poveri la nostra parte terminologia rara e preziosa e il rifiuto di ricchezza di una simile maniera di poetare, si ed l' odore dei limoni. presenta con il doppio valore di scelta letteraria e di indicazione biografica Vedi, in questi silenzi in cui le cose precisa. "L'inizio - scrive Solmi s' abbandonano e sembrano vicine contiene, implicitamente, un'ars poetica a tradire il loro ultimo segreto, che , nel suo fondo, quella della talora ci si aspetta grande fase moderna della poesia che si di scoprire uno sbaglio di Natura, suol chiamare con termine il punto morto del mondo, l' anello che non Decadentismo. Nel rifiutare la tiene, predilezione dei luoghi comuni della il filo da disbrogliare che finalmente ci poesia aulica contenuto il rifiuto di metta ogni aulicit...". Cos anche i residui nel mezzo di una verit crepuscolari e dannunziani ancora Lo sguardo fruga d' intorno, avvertibili nel linguaggio (nel profumo la mente indaga accorda disunisce che dilaga / quando il giorno pi nel profumo che dilaga languisce, rami amici, dolcezza quando il giorno pi languisce. inquieta) sono poi riscattati e capovolti Sono i silenzi in cui si vede nella ricerca di una verit, di una in ogni ombra umana che si allontana dimensione umana nuova che penetri il qualche disturbata Divinit segreto delle cose e liberi l'individuo dall'oppressione e dal soffocamento che Ma l' illusione manca e ci riporta il tempo lo minacciano nelle citt rumorose dove nelle citt rumorose dove l' azzurro si l'azzurro si mostra soltanto a pezzi, in mostra alto, tra le cime. soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase. (da "Tutte le opere" a cura di Giacinto La pioggia stanca la terra, di poi; s' affolta
Spagnoletti, Bruno Mondadori) I limoni il tedio dell' inverno sulle case, Ascoltami, i poeti laureati la luce si fa avara - amara l' anima. si muovono soltanto fra le piante Quando un giorno da un malchiuso portone dai nomi poco usati: bossi ligustri o tra gli alberi di una corte acanti. ci si mostrano i gialli dei limoni; Io, per me, amo le strade che riescono e il gelo del cuore si sfa, agli erbosi e in petto ci scrosciano fossi dove in pozzanghere le loro canzoni mezzo seccate agguantano i ragazzi le trombe d' oro della solarit. qualche sparuta anguilla: le viuzze che seguono i ciglioni, discendono tra i ciuffi delle canne (Eugenio Montale, Ossi di seppia) e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.