Sei sulla pagina 1di 7

TORQUATO TASSO

Torquato Tasso nacque a Sorrento nel 1544. La madre era una Ma, con la conclusione della fatica del poema, si spezzò anche
nobildonna toscana, ed il padre, Bernardo, di nobile famiglia l’equilibrio felice della sua esistenza. Alla sua opera egli guardava
bergamasca, era gentiluomo di corte e poeta, autore di un con inquietudine e insoddisfazione, ed era tormentato dallo
poema cavalleresco, l’Amadigi, che contemperava la materia scrupolo di renderla perfettamente aderente ai canoni letterari e
romanzesca con le esigenze di unità imposte dalla cultura religiosi vigenti. Agli scrupoli letterari concernenti il poema si
dell’epoca. collegavano strettamente quelli religiosi. A questi sintomi
inquietanti si univano manie di persecuzione; il duca lo fece
Nel 1559 seguì il padre a Venezia e lì, per suggestione rinchiudere nel convento di San Francesco, ma egli ne fuggi.
dell’ambiente della città, impegnata nel conflitto contro i Turchi, a Tornò a Ferrara nel 1579; non trovando l’accoglienza calorosa
soli quindici anni iniziò un poema epico sulla prima crociata, il che si aspettava, diede in escandescenze, tanto che il duca lo
Gierusalemme, lasciandolo però interrotto. fece rinchiudere come pazzo furioso nell’ospedale di Sant’Anna,
dove rimase ben sette anni, sino al 1586.
Sull’esempio del padre del 1562, a diciotto anni, scrisse il poema
epico di argomento cavalleresco, il Rinaldo, e cominciò a Negli anni in cui il poeta era rinchiuso a Sant’Anna la
comporre rime d’amore per Lucrezia e per Laura. Gerusalemme fu pubblicata senza il suo assenso, in un’edizione
incompleta e scorretta, e questo lo turbò profondamente. Non
Nel 1565 fu assunto a servizio del cardinale Luigi d’Este, e si solo ma, nonostante il grande successo di pubblico, il poema
trasferì a Ferrara. Qui il giovane poeta trascorse gli anni più scatenò una violenta polemica tra i suoi sostenitori e quelli che
sereni e più fecondi dal punto di vista creativo. La corte ferrarese ritenevano superiore il Furioso. Il poeta ne fu amareggiato, e
era stata particolarmente amante della letteratura cavalleresca: scrisse un’Apologia della “Gerusalemme liberata”, dedicandosi nel
per questo probabilmente Tasso fu stimolato a lavorare al poema contempo ad una revisione radicale dell’opera, al fine di renderla
epico sulla crociata, che già aveva ripreso nel 1565. Vi attese dal più conforme ai precetti retorici e moralistici. La prigionia ebbe
1570 al 15 75, e nell’estate di quell’anno poté leggere il poema termine nel 1586, ma l’irrequietezza che ormai gli era propria
completo al duca Alfonso. Nel frattempo, nel ’73, per gli ozi non consentì al Tasso di restare a lungo a Mantova. Nel 1594 il
festosi della corte aveva composto un dramma pastorale, papa Clemente VIII gli propose l’incoronazione poetica a Roma;
l’Aminta, e aveva anche tentato la tragedia con il Galealto re di ma Tasso, ammalatosi gravemente e ritiratosi nel convento di
Norvegia, lasciato però interrotto. Sant’Onofrio sui Granicolo, vi morì nell’aprile del 1595.

LA GERUSALEMME LIBERATA

Preoccupato soprattutto della riuscita stilistica e della


correttezza religiosa e morale del poema, Tasso volle che questo
Capolavoro di Tasso è il poema in ottave Gerusalemme liberata. fosse giudicato da alcuni intellettuali fra i più prestigiosi con i
Argomento del poema è la prima crociata. Essa fu bandita dal quali egli era in rapporto.
papa Urbano II nel 1095 e si svolse tra il 1096 e il 1099 sotto la
guida militare di Goffredo di Buglione. Il successo dell'esercito Al momento della reclusione nell'Ospedale di Sant'Anna, la
cristiano aveva permesso la conquista di Gerusalemme sottratta situazione cominciarono ad apparire edizioni parziali e complete
al controllo ottomano. con il titolo di Gerusalemme liberata, non autorizzate dall'autore
e spesso rimaneggiate dagli editori; neanche il titolo era quello
Negli anni della giovinezza di Tasso le minacce della potenza voluto dall'autore, ma è con questo che rimarrà alla storia della
turca e dei pirati saraceni avevano riproposto all'attualità il tema letteratura italiana.
delle crociate, coerente la Controriforma.
In seguito Tasso rivide nuovamente e quasi riscrisse totalmente
Il primo abbozzo del poema risale agli anni tra il 1599 e il 1561. l'opera, dandole il nome di Gerusalemme conquistata. Ma questo
Tasso riprese in mano il progetto e intorno al 1565 si rimise al è un clamoroso caso di mancato rispetto della volontà
lavoro. Il poema fu compiuto nell'arco di circa un decennio: esso dell'autore, che però è giustificato dal fatto che la prima
risulta ultimato nell'aprile del 1575. Il titolo, forse provvisorio, versione del poema, la Gerusalemme liberata del 1575, era già
assegnato dal poeta alla sua opera era quasi certamente perfetta, mentre la Conquistata risulta un poema diverso,
Gottifredo (o Goffredo), dal nome del condottiero cristiano nettamente superato artisticamente dalla prima.
protagonista. Ma questo titolo non avrebbe mai accompagnato
nessuna delle molte edizioni successive. La Gerusalemme liberata è suddivisa in venti canti. Questi
hanno in genere una lunghezza prossima alle cento ottave. Nella
Primi lettori, e anzi ascoltatori, del poema furono il duca Alfonso disposizione dei fatti è stato riconosciuto il modello della
II e sua sorella Lucrezia. Alfonso, dedicatario del poema, ne tragedia classica quale è descritta dalla Poetica di Aristotele: i
desiderava la pubblicazione immediata, ma il poeta mostrava di venti canti sarebbero raggruppabili in cinque parti,
non esserne interamente soddisfatto, e voleva rassicurarsi sulla corrispondenti ai cinque atti della tragedia.
sua effettiva validità e tenuta.
La trama si presenta piuttosto semplice. Tasso si limita a 12. Clorinda e Argante si apprestano a incendiare la torre
narrare la fase conclusiva della prima crociata, relativa bloccata. Inutilmente Arsete narra a Clorinda delle sue origini
all'entrata dell'esercito cristiano in Palestina e all'assedio di cristiane. L'impresa riesce, ma Clorinda resta poi chiusa fuori
Gerusalemme, infine vittorioso. della città e, non riconosciuta, è uccisa in duello da Tancredi.
Questi è consolato da Pier l'Eremita.

13. La selva di Saron è incantata a opera del mago Ismeno.


1. Proemio e dedica. Dio invia l'arcangelo Gabriele per invitare Inutili tentativi dei paladini (e di Tancredi) di vincerne l'incanto.
Goffredo a riunire i principi cristiani, che lo eleggono I cristiani sono prostrati dalla siccità e dal caldo; ma le preghiere
comandante dell'esercito crociato. Rassegna dell'esercito di Goffredo ottengono infine la pioggia ristoratrice.
cristiano. Goffredo manda un messaggio al principe dei Dani. A
Gerusalemme il re Aladino si appresta alle difese. 14. Dopo un sogno, Goffredo manda Carlo e Ubaldo a liberare
Rinaldo. Carlo e Ubaldo vengono condotti dal buon mago di
2. Il mago Ismeno prepara inganni. Olindo e Sofronia si offrono Ascalona - che narra loro degli amori di Rinaldo e Armida - nelle
come capi espiatori e vengono salvati dal rogo per intervento di viscere della Terra.
Clorinda. Alete e Argante si recano al campo cristiano come
ambasciatori per offrire l'alleanza del re d'Egitto, rifiutata da 15. Condotti dalla nave della Fortuna nelle isole Fortunate, Carlo
Goffredo. e Ubaldo giungono dopo varie peripezie nella dimora di Armida.

3. Giunto a Gerusalemme, l'esercito crociato ingaggia i primi 16. Il giardino di Armida. Carlo e Ubaldo convincono Rinaldo a
scontri con i difensori, Erminia mostra ad Aladino i principi seguirli. Inutili preghiere della maga, che medita vendetta.
cristiani. Tancredi e Clorinda si battono brevemente. Argante,
unitosi ai musulmani, uccide Dudone, cui Goffredo fa tributare 17. Rassegna dell'esercito egiziano. Armida chiede aiuto contro
alti onori funebri. Rinaldo. Questi intanto giunge presso il mago di Ascalona, che
gli fornisce una nuova armatura. Narrazione della genealogia
4. Concilio degli dei infernali. Il mago Idraote invia la maga degli Estensi.
Armida presso il campo cristiano, causando tensioni.
18. Rinaldo, tornato al campo cristiano e perdonato da Goffredo,
5. Accecati dagli inganni di Armida, i paladini si battono tra di si reca sul Monte Oliveto in meditazione; quindi rompe l'incanto
loro, e Rinaldo uccide Gernando, allontanandosi quindi dal della selva. I crociati possono dunque disporre del legname per
campo. Un gruppo di cavalieri segue Armida. Nel campo le macchine da guerra e concertano l'assalto alla città, che si
cristiano mancano i rifornimenti. rivela subito favorevole agli assedianti: Ismeno è ucciso e
Rinaldo (con altri guerrieri) riesce a salire sulle mura. La città è
6. Argante sfida i cristiani e intraprende un duello con Tancredi, di fatto espugnata.
distratto dalla vista di Clorinda. Il duello viene interrotto al
tramonto. Erminia, innamorata di Tancredi, si avvia verso il 19. Duello di Argante e Tancredi e morte di Argante. Rinaldo e
campo cristiano indossando le armi di Clorinda; ma, avvistata gli altri crociati seminano strage dentro la città. Aladino e i suoi
dalle sentinelle, fugge. si rifugiano nella Torre di David. Vafrino, scudiero di Tancredi, è
inviato come spia presso il campo egizio. Incontrata Erminia,
7. Erminia tra i pastori. Tancredi, inseguendo Erminia (che egli insieme si imbattono in Tancredi ferito. La donna lo cura senza
crede Clorinda) finisce prigioniero nel castello di Armida. Non farsi riconoscere; mentre Vafrino svela a Goffredo il tradimento
potendo Tancredi presentarsi alla ripresa del duello con Argante, di Ormondo.
il suo posto è preso da Raimondo; ma i demoni trasformano lo
scontro in battaglia generale, scatenando poi una tempesta che 20. Schieratosi l'esercito egizio sotto la città, si apre il terribile
si abbatte sui crociati. scontro finale. Inutili, eroiche imprese di Solimano, che viene
ucciso da Rinaldo, e di Aladino, ucciso da Raimondo. Armida e
8. Il danese Carlo narra della morte di Sveno. Giunte al campo Rinaldo si riconciliano, e la donna si converte al cristianesimo.
le armi insanguinate di Rinaldo, lo si crede morto. La furia Aletto Terminato lo scontro, Goffredo adora il Santo Sepolcro,
spinge Argillano a sobillare i cavalieri italiani, convinti che sciogliendo il voto.
Goffredo abbia fatto uccidere Rinaldo; ma infine il capitano placa
la rivolta. La Gerusalemme Liberata fonda la propria struttura narrativa sui
caratteri dei personaggi. Mai forse prima di Tasso un'opera
9. Solimano, al comando dei predatori arabi, assale di notte il narrativa si era affidata in modo altrettanto radicale ai
campo cristiano. Da Gerusalemme gli danno man forte Argante meccanismi dell'interiorità, a virtù e passioni, a cedimenti e a
e Clorinda. L'arcangelo Michele respinge i demoni all'inferno. riscatti. Ciò vuol dire che il tema fondamentale del poema è
All'arrivo di cinquanta cavalieri armati in soccorso dei crociati, costituito in ogni senso dall'interiorità dei protagonisti. Il poeta
Solimano si ritira. segue e rappresenta minuziosamente i loro pensieri, i loro
desideri, anche quelli più nascosti, affondando lo sguardo sugli
10. Solimano è condotto su un carro alato a Gerusalemme dal aspetti più irrisolti, problematici e conflittuali. La dimensione
mago Ismeno, apparendo nel consiglio di Aladino per incitare a della coscienza non si esaurisce in una prospettiva morale, di
resistere. I cinquanta cavalieri ( fra i quali è anche Tancredi) tipo religioso e magari edificante; cioè non è soggetta
narrano la loro liberazione dal castello di Armida a opera di all'ideologia controriformistica pure accolta nella sostanza da
Rinaldo, che è dunque vivo. Tasso. Piuttosto la coscienza è lo spazio di una tensione tra forze
e valori moralmente positivi e forze connotate negativamente.
11. Processione al Monte Oliveto. Assalto crociato a
Gerusalemme, eroicamente difesa da Argante, Solimano e È a questa zona oscura dell'interiorità che si oppone l'eroismo
Clorinda. Goffredo è ferito; ma subito risanato per intervento dei combattenti. E ciò vale, sia pure in modi diversi, tanto per i
divino. La notte interrompe la battaglia. I cristiani lavorano a guerrieri cristiani quanto per gli "infedeli", anche se la lotta
riparare una torre d'assalto rimasta bloccata. contro l'insensatezza compiuta dai secondi è destinata poi
sempre a ripiombare nella vanità, essendole preclusa la dalla Riforma protestante; e questa urgenza si riflette nella
sublimazione dei valori cristiani. Proprio per questo gli eroi integrazione tra punto di vista religioso e specifici orizzonti di
pagani sono i portatori di un sentimento tragico e disperato che ricerca. La cultura della Controriforma consiste anzi innanzitutto
rappresenta il più cupo sfondo espressivo e ideologico in questo bisogno di integrazione: ogni momento della vita
dell'universo tassesco. In ogni caso l'eroismo è rappresentato umana deve rendere conto alla generale prospettiva cristiana e
come un'immane lotta contro l'insensatezza, come una sfida alla giustificarsi davanti a essa.

casualità e all'irrazionalità dei rapporti umani e delle leggi della Queste premesse spiegano, sul piano storico, la costante
materia e della storia. esigenza tassesca di accompagnare la propria attività di scrittore
alla riflessione teorica, cioè al chiarimento concettuale
Infatti la stessa zona d'ombra ce si annida dentro l'individuo è (filosofico) delle ragioni e del significato generale delle proprie
presente anche nella realtà esterna, e da questa di continuo scelte artistiche. D'altra parte questa esigenza esprime anche il
minaccia l'integrità e l'equilibrio dell'uomo. Non casualmente il bisogno psicologico di Tasso di riferirsi a un'autorità o a una
tema della magia ha nel poema una presenza e un'importanza normativa con funzione di autorità; bisogno cioè di dare un
eccezionali; la magia rappresenta il ricorso, per prevalenti fini controllo alla materia incandescente della scrittura e di
maligni, alla dimensione sovrannaturale. giustificarne così gli aspetti rivoluzionari.

Solamente la religione indica un itinerario di salvezza, lungo il Alla base della teorizzazione tassesca sta la tradizione ferrarese
quale possano venire preservati l'identità e l'equilibrio individuali del poema cavalleresco. Ma agli occhi di Tasso si tratta di un
e contemporaneamente il soggetto sia posto in condizione di modello ormai superato e improponibile. Ciò dipende da tre
agire, di vincere la resistenza durissima che la realtà materiale ragioni fondamentali:
offre alle sue imprese. È anzi soltanto attraverso l'unione di
eroismo e di religiosità che può realizzarsi una qualche 1) La concezione aristotelica, che Tasso fa propria anche per
attribuzione di senso. l'epica, esclude la varietà e la discontinuità strutturale, e impone
all'azione unità drammatica e organicità compositiva. L'intreccio
Il paesaggio naturale entro il quale si svolge l'azione ben di azioni, personaggi e avvenimenti sui quali si fonda il metodo
esprime questo sentimento di aspra conquista, da realizzarsi fra di Ariosto deve dunque cedere il posto a una narrazione ordinata
le minacce dell'insensatezza e dell'insuccesso. Il paesaggio e coerente, dotata di un chiaro centro spaziale e tematico,
avvolge le gesta della Liberata di un sentimento prevalente di nonché di compattezza temporale.
estraneità o di mistero, con frequenti manifestazioni di ostilità
sovrannaturale. 2) L'invenzione poetica deve tenere conto della verità storica e
dunque il ricorso al fantastico e al meraviglioso deve essere
Centrale da ogni punto di vista è poi il tema dell'amore; esso è limitato e ridotto. Se la storia ha il dovere di rispettare il vero,
anzi il vero motivo conduttore del poema, e proprio per questo il alla poesia spetta di narrare il verosimile, cioè fatti che
campo più denso di significati e di contraddizioni. Da una parte sarebbero potuti succedere e che rappresentino lo spirito degli
l'amore esprime la dimensione felice e rasserenante pur avvenimenti storici.
presente in quella zona d'ombra, soggettiva e oggettiva. In
questo senso esso disegna una opportunità di incontro tra gli 3) Al poema compete una funzione educativa, in senso anche
uomini che fondi sull'armonia e non sullo scontro i rapporti spiccatamente morale e religioso. La prospettiva laica della
sociali; e ciò allude, anche, a una sorta di apertura utopica, con tradizione cavalleresca ferrarese deve cedere il posto a una
valenza anche sociale. prospettiva cristiana.

D'altra parte, però, l'amore è anche il canale privilegiato seguito A questa esigenza di rinnovamento si unisce però la
dalle forze oscure che dall'inferno minacciano l'individuo allorché consapevolezza del rapporto che il genere del poema epico
erompono e lo dilaniano, fuorviandolo dai doveri sociali e dai intrattiene con il pubblico. Tale rapporto impone di perseguire il
valori religiosi. Ed è anche per questa ambivalenza e per questa fine del diletto, cioè dell'interesse e del divertimento.
contraddittorietà che l'amore occupa il centro tematico del
poema e ne rappresenta in modo completo la complessità La narrazione (la favola) deve rispettare l'unità dell'azione, ma è
ideologica ed espressiva. anche previsto un arricchimento del racconto con il contributo di
episodi secondari. La varietà costituisce un modo di tenere conto
Nella Liberata la guerra acquista la dimensione dolorosa che ne dei gusti del pubblico. L'essenziale è però inserire gli episodi
qualifica spesso la rappresentazione dei secoli successivi. Il che secondari dentro una struttura che li contenga in modo
non significa che Tasso svolga una critica della guerra: dello organico. La varietà deve essere giocata dentro l'unità
scontro militare egli anzi decreta la necessità proprio sul piano complessiva del poema.
filosofico, non esistendo altra strada che quella eroica per
vincere l'insensatezza della vita e della storia; ma proprio in Il rispetto della verità storica impone di scegliere come
questa unione di atrocità e di necessità si annida lo spessore fondamento del racconto un evento realmente accaduto e di
tragico della rappresentazione tassesca, e acquista significato rispettarne i caratteri. Esso non deve essere né troppo lontano
ogni spiraglio che si mostri aldilà di questa condizione: fuga né troppo vicino nel tempo.
pastorale dalla civiltà o utopia amorosa.
Il ricorso al meraviglioso deve essere giustificato dal punto di
vista religioso; deve cioè rispondere ai precetti della fede
cristiana e mostrarne la fondatezza e la validità. Ciò definisce il
L'attività artistica di Tasso si inserisce in una cultura meraviglioso cristiano sostenuto da Tasso, al quale spetta di
attraversata da un intenso bisogno di ridefinire i propri punti di attrarre il pubblico grazie all'elemento fantastico e
riferimento. Ciò dipende dalla crisi profonda delle strutture sovrannaturale, e che però si fa carico di veicolare le categorie
sociali che caratterizzavano la civiltà delle corti rinascimentali e canoniche della ortodossia religiosa.
si riflette su tutti i campi del sapere. C'è fra l'altro l'urgenza di
ridare sistematicità e coerenza alla cultura cattolica, minacciata
La funzione educativa del poema si esplica innanzitutto precetti desunti da Aristotele e secondo quanto egli teorizza nei
attraverso la scelta di un argomento di forte significato Discorsi. Anche se la materia vuole essere varia, non vi è
culturale. La prima crociata diviene nella Liberata sia un modo molteplicità di azioni, ma un’azione unica, costituita dall’assedio
per riflettere sul bisogno di unità della cristianità minacciata dai di Gerusalemme e dalla conquista del Santo Sepolcro, e vi è un
Turchi, sia un modo per rappresentare lo scontro tra forze eroe centrale, Goffredo. A lui si affiancano bensì molti altri eroi,
positive e divine e forze negative e diaboliche. che sono spinti da forze centrifughe ad allontanarsi dall’impresa
ma Goffredo riesce a contrastare queste tendenze disgregatrici e
L'intenzione di dominare il molteplice riducendolo a unità, garantisce l’unità del campo cristiano, e con essa l’unità della
ovvero di ricondurre il complesso al semplice, risponde a una struttura del poema. Pertanto quella della Gerusalemme è una
delle esigenze di fondo della cultura manierista. E così pure il struttura chiusa, che ha un principio, un mezzo ed una fine. La
bisogno di fare i conti con il tema del piacere (o del diletto), narrazione della Gerusalemme è tutta rigorosamente racchiusa
misurato sul gradimento del pubblico. La finalizzazione morale entro i suoi termini estremi: tutto quanto precede l’arrivo dei
del meraviglioso cristiano è anche un modo di controllare e crociati dinnanzi a Gerusalemme non è rilevante per l’azione, e
giustificare dati perturbanti e percepiti come minacciosi (o viene evocato solo di scorcio; dopo la conquista del Santo
colpevoli). sepolcro l’azione del poema non avrebbe più alcun motivo di
continuare.
La teorizzazione complessiva di Tasso non costituisce, infine, un
tentativo di riformare il poema cavalleresco; ma rappresenta
piuttosto la fondazione di un nuovo genere: il poema epico
cristiano. Esso adegua alla nuova cultura del Manierismo i La fondazione del moderno poema eroico cristiano comporta
modelli della civiltà rinascimentale, rielaborandone in parte i l'attuazione, da parte di Tasso, di un'operazione letteraria non
medesimi riferimenti classici. Il moderno poema epico deve troppo dissimile da quella compiuta 250 anni prima da Dante
dunque nascere dalla fedeltà all'esempio epico classico con la Commedia: le strutture e i valori di una civiltà precedente
(teorizzato da Aristotele) e dalla esigenza di adeguarlo alla vengono utilizzati e rielaborati secondo una prospettiva nuova
prospettiva cristiana controriformistica e ai moderni gusti del che li rifonda e riqualifica.
pubblico.
Tasso deve operare sulla civiltà umanistico-rinascimentale la
stessa azione di appropriazione dantesca, secondo la nuova
prospettiva della cattolicità controriformistica. La novità
La scelta del poema risponde puntualmente ai principi che tasso principale intervenuta dopo Dante è, rispetto all'individuo, la
enuncia nei Discorsi dell’arte poetica. Egli abbandona i temi problematizzazione della dimensione interiore (psicologica e
cavallereschi e romanzeschi adottati da Ariosto e si rivolge ad affettiva). La tensione non è più, come in Dante, tra l'individuo e
una materia storica, la sola che possa garantire la una definita gerarchia di valori; ma si è spostata dentro
verosimiglianza richiesta dalle leggi del poema eroico. l'individuo stesso, perché la sua interiorità si è allargata al punto
L’argomento della prima crociata consente anche di introdurre da contenere il conflitto, da portarlo con sé e viverlo.
nel poema un meraviglioso che sia verisimile e credibile, un
meraviglioso che proviene dal soprannaturale cristiano. Inoltre è La modernità del modello proposto da Tasso sta in questa
una materia storica abbastanza lontana nel tempo da consentire problematizzazione della dimensione interiore. D'altra parte lo
al poeta un margine di libertà nell’invenzione poetica, ma anche spazio rappresenta un aggiornamento assai significativo
abbastanza vicina da interessare il pubblico moderno. La dell'orizzonte petrarchesco. La dimensione geografica non è più
necessità di una nuova crociata era un motivo era diventato di quella favolosa della tradizione cavalleresca; ma piuttosto
estrema importanza con l’avanzata dei Turchi nel mediterraneo disegna una centralità del Mediterraneo ben rispondente allo
nel secondo Cinquecento. scenario politico-militare del Rinascimento. E la stessa
prospettiva militare allontana il più delle volte l'idealizzazione
La materia trattata da Tasso non è quindi costituita da belle cortese e cavalleresca (presente anche in Ariosto) per aprirsi
favole collocate in un tempo mitico, in cui il lettore si possa alla dimensione tragica della guerra vera, del dolore e dei
perdere in una deliziosa evasione, ma da una storia vera, seria, mostruosi, in una affermazione della fisicità radicalmente nuova
che deve stimolare la coscienza cristiana del pubblico dinanzi a e sconvolgente. Dietro le tecniche ancora tradizionali di
problemi di grande urgenza, e, narrando lo scontro tra fedeli e combattimento praticate nella Gerusalemme balena l'esperienza
infedeli con la vittoria della croce, spingere l’Occidente cristiano moderna delle armi da fuoco e della guerra di massa, con le
ad una riscossa. relative carneficine.

Anziché ai poemi moderni Tasso guarda al modello dei poemi La dimensione della guerra è quella che meglio definisce la
epici classici, l’Iliade, l’Eneide. Come il Tasso stesso lo definisce, prospettiva eroica del poema voluto da Tasso. Intanto, la
il poema eroico è imitazione d’azione illustre, grande e perfette condizione del conflitto evidenzia il carattere «perfetto» dei
tutta. Il poema abbandona quindi il tono medio del Furioso e protagonisti, implicito, secondo la poetica tassesca, nella natura
punta decisamente verso il sublime, nell’argomento come nello dell'eroismo. Perfezione significa qui esemplarità e radicalità: la
stile, che è lontano da ogni caduta verso il realistico quotidiano e guerra in quanto dimensione estrema conferisce evidenza a vizi
verso il comico così come da ogni mossa colloquiale del e virtù, smascherando i compromessi e le finzioni, e soprattutto
linguaggio. Oltre all’intento celebrativo delle idealità religiose, imponendo una soluzione al conflitto interiore degli individui. Da
della maestà della Chiesa e dell’eroismo guerriero, il poeta punta questo punto di vista, la guerra degli eserciti o fra singoli,
scopertamente ad un fine didascalico e pedagogico. Il “dialetto” comunque la guerra oggettiva, corrisponde alla guerra dentro la
causato dalla poesia vuole essere finalizzato al “giovamento” coscienza, alla guerra nei soggetti. Ma, nello scontro, al
morale del lettore. Le bellezze poetiche servono solo ad allettare soggetto è imposto di riacquistare integrità: la necessità di
chi legge e a disporlo ad assimilare agevolmente la lezione prendere posizione implica la necessità di risolvere le
morale di cui il testo è veicolo. Questa tensione verso il sublime contraddizioni interiori.
eroico e questa serietà d’intenti moralistici danno luogo ad una
struttura formale molto diversa da quella del “romanzo” La guerra è la condanna della condizione umana; e la sua
cavalleresco. Tasso mira ad una rigorosa unità, secondo i assurdità viene amplificata dai tragici scenari delle tecniche
belliche moderne. E' però solamente dentro questa condanna simmetrie e di antitesi, di chiasmi e inversioni, di perifrasi e
che il destino umano può realizzarsi, e il pericoloso conflitto anafore testimonia l'agitarsi, nella scrittura tassesca, di quelle
interiore può oggettivarsi e risolversi. Tale concezione mostra la stesse tensioni manifestate dalla miscela lessicale: è perlopiù
radicalità (e l'inclinazione socialmente pessimistica) del pensiero impossibile, nella Liberata, la valorizzazione del dato lessicale
tassesco, al quale è estranea la prospettiva della mediazione. semanticamente più produttivo. Ciò comporta e rivela un
coinvolgimento costante e ravvicinato del narratore, cioè una
Alla guerra può contrapporsi solamente una prospettiva di componente lirica, anche nelle parti più propriamente epiche ed
soluzione radicale dei conflitti (una soluzione perciò non storica, eroiche.
processuale, dialettica, relativa, mondana). Tale soluzione si
disegna come dimensione integralmente "altra", presagita in La tensione riscontrabile nello stile e nel lessico, teorizzata da
termini di tensione utopica; ed è affidata in prevalenza al tema Tasso come «parlar disgiunto», ha nella metrica uno dei suoi
dell'amore (sul tema dell'amore, e sulle ambivalenti strumenti fondamentali. L'endecasillabo è nella Liberata spesso
rappresentazioni nel poema). sonoro e avvolgente, ma la sua autosufficienza musicale è
sempre minacciata dalla scarsa o mancante corrispondenza tra
respiro metrico e respiro logico-sintattico. Ne consegue una
presenza eccezionale di enjambement, nella cui valorizzazione
La Gerusalemme liberata si colloca all'incrocio di vari generi Tasso risentì certamente della lezione di Della Casa. Attraverso
letterari: rinnovando la tradizione del poema cavalleresco, essa l'enjambement, Tasso arricchisce di effetti patetici e intensi la
collabora di fatto a fondare la narrativa moderna, operando la sonorità della propria pagina. D'altra parte, la spezzatura che
funzione che in altri paesi europei è assunta dal romanzo l'enjambement impone nella sintassi ottiene il duplice effetto di
(assente in Italia), e costituisce anche un punto di riferimento mostrare l'artificialità dell'intelaiatura metrica e la
importante per la nascita del melodramma. Questa centralità convenzionalità di quella logico-sintattica. Ciò significa esibire il
della Liberata è dovuta anche alla sua difficile riconducibilità a rispetto delle regole compositive; ma proprio in questo si
un genere letterario definito (così come avviene per la manifesta un'alterazione della classicità, per la quale tale regole
Commedia dantesca). Il poema eroico come viene concepito da vivono nella loro dissimulazione, cioè naturalizzate. La
Tasso deve anzi abbracciare in modo costitutivo più dimensioni sottolineatura del carattere artificiale della scrittura definisce
rappresentative e formali, proprio per poter adempiere in effetti ancora una volta l'appartenenza di Tasso alla grande arte
la propria modellizzazione del mondo e per poter, d'altra parte, manierista, e annuncia l'esperienza del Barocco.
congiungere unità e varietà.

La varietà si definisce anche come compresenza di diversi


registri espressivi e formali. Nel poema tassesco si ripropone Con il suo poema, carico d’intenti pedagogici, edificanti e morali,
dunque, per la prima volta dopo il severo monolinguismo Tasso si presenta come il perfetto poeta cristiano. Vuol essere il
petrarchesco, una prospettiva stilistica plurima.È anzi questo celebratore della maestà della vera religione e delle istituzioni
uno degli aspetti in cui più netto risulta il distacco dal modello della Chiesa che n’è depositaria, del potere regale assoluto che
formale di Petrarca. riceve la sua investitura direttamente da Dio. Questa
celebrazione da vita ad una serie di scenografie fastose e
Il pluristilismo della Liberata si nutrì senza dubbio anche della magnifiche, permeate da uno spiccato senso coreografico dello
lezione dantesca. Ma la distanza dalla Commedia è significativa: spettacolo e del decoro, che è proprio del gusto dell’età
il pluristilismo di Dante risponde a un'istanza prevalentemente controriformistica e che investe sia la sfera della politica e del
realistica, ed esprime dunque una forma di controllo, attraverso principe sia quella della religione. Un’analoga scenografica
la rappresentazione, sul mondo; in Tasso la compresenza di maestosità presentano certe cerimonie liturgiche.
diversi registri stilistici è invece il segno, ancora una volta, di
una lacerazione, di una impossibilità di mediare dimensioni Entro le coordinate della civiltà di corte del tempo si iscrive
distinte o stati d'animo contraddittori. parimenti il gusto della tecnica e della regola, che domina molte
pagine del poema, come ha persuasivamente indicato Getto: la
Un primo livello di tensione è tra raffinato magistero classico e tecnica del governo e della ragion di Stato, i numerosi duelli
tendenza alla forzatura, all'eccesso, allo smisurato, il che implica descritti sulla base di un’attenta conoscenza delle leggi della
una carica di espressività (e perfino di espressionismo) in urto cavalleria e della scherma, le battaglie rappresentate con la
con la ricerca di compostezza classica. Anche da questo punto di precisione dei trattati di tattica e di strategia negli schieramenti,
vista, la proposta di un poema eroico cristiano, in quanto nei movimenti, nell’uso delle macchine belliche, i discorsi
incontro di classico e di moderno, sconta una contraddizione costruiti sull’ossequio più scrupoloso delle norme della retorica.
interna tra equilibrio ed inquietudine, tra idealizzazione ed
esperienza mondana. Vi è insomma nel Tasso una volontà conformistica, di totale
adeguazione ai codici dominanti nella sua epoca. E questo non
Il pluristilismo tassesco non abbraccia l'intera gamma delle solo a livello dei contenuti affrontati, a anche a quello delle
possibilità, e ruota attorno ai due registri dell'epica e della lirica. forme: Tasso con la Gerusalemme vuol dare non solo il perfetto
L'epica e la lirica corrispondono alle due istanze fondamentali poema cristiano secondo i canoni controriformistica, ma anche il
della scrittura di Tasso: quella eroica (orientata verso il sublime, perfetto poema epico in obbedienza all’autorità di Aristotele e
l'equilibrio e la compostezza) e quella intimistica (orientata alle leggi della sua Poetica. Il progetto del poema è un insieme
verso l'espressività più accesa e la raffigurazione psicologica). coerente, in cui ogni livello deve corrispondere esattamente a
tutti gli altri. Ma la realtà effettiva è qualcosa di ben diverso e di
Da una parte il linguaggio epico tassesco si costruisce sui infinitamente più complesso. Si manifesta in primo luogo
maggiori modelli classici, nella ricerca di altezza e nobiltà un’ambivalenza nei confronti della corte, che del discorso
espressiva; dall'altra la classicità di tale linguaggio è di continuo poetico della Gerusalemme è il riferimento ideale e il privilegiato
minacciata da qualcosa di eccessivo, di sproporzionato, di ambiente di risonanza. Da una lato Tasso è attratto dalla corte
turbato. I due momenti, inoltre, non sono semplicemente come sede del potere regale, come luogo di magnificenza e di
alternati, ma fusi in modo indissolubile e spesso anche con fasto, di pompa e di lusso, il solo che consenta il raggiungimento
effetti contraddittori. La frequenza, a livello stilistico, di delle gloria, dove solo può nascere e brillare l’eccellenza poetica;
dall’altro lato però prova un’incontenibile insofferenza per tutto
quanto in essa vi è di rigido e artificioso, il peso dell’autorità, il
rispetto delle gerarchie, i rituali dell’etichetta, gli intrighi, le
invidie e i sordi rancori, e si rifugia nel segno idillico di un Questo bifrontismo tassesco investe la struttura più profonda del
mondo pastorale remoto dalla storia e conforme solo a natura, poema, lo scontro stesso tra cristiani e pagani. Non si tratta in
libero, semplice e autentico. È il sogno affidato alla favola realtà di uno scontro da due religioni e due culture diverse,
pastorale dell’Aminta, che ritorna anche all’interno di un’opera come vorrebbe l’impianto intenzionale dell’opera, ma del
appartenente ad un genere così diverso come la Gerusalemme. conflitto tra due codici all’interno della stessa cultura, quella
occidentale e cristiana. I pagani infatti sono i portatori di una
In secondo luogo all’intento di costruire un’opera tutta ispirata visione laica, che si rifà ai valori rinascimentali: esaltazione
ad un rigoroso didascalismo moraleggiante, che esalti il sacrificio dell’individualismo energico, della forza dell’uomo che è artefice
eroico dei guerrieri tesi al loro santo fine, si contrappone del proprio destino. Al contrario i cristiani sono portatori del
l’attrazione per il voluttuoso, per un amore svincolato da ogni codice culturale tipico dell’età della Controriforma: rigida
legge morale, ispirato solo ad una ricerca del piacere dei sensi. subordinazione di ogni fine individuale al fine religioso.
In altri casi invece l’amore si presenta come sofferenza; è il caso L’antagonista della religione cristiana non è un’altra religione,
degli amori impossibili e infelici che sono la regola del poema. La ma una negazione ad essa interna, l’errore, il male, l’eresia.
sofferenza d’amore è raffigurata coi toni di un morbido Contro Dio si colloca Satana. I valori rinascimentali e laici
patetismo, percorso dalla voluttà delle lacrime e reso dal poeta vengono visti come prodotti di forza demoniache, che
con musicale abbandono. In entrambi i casi ne nasce una poesia minacciano di disgregare la salda unità dell’universo cristiano.
lontanissima da ogni ispirazione eroica e moraleggiante, una Tali valori si delineano anche nel campo cristiano: alcuni eroi si
poesia fortemente soggettiva ed autobiografica, che vede la sviano dal loro alto compito e perseguono fini di gloria mondana
forte immedesimazione emotiva del poeta nei suoi personaggi. puramente individuale, o ricercano l’amore e il piacere dei sensi.
Queste spinte dispersive sono sentite come errori, e sui
La stessa ambivalenza investe il grande tema della guerra, che traviamenti dei “compagni erranti” agisce la forza repressiva dei
occupa tanta parte del poema: all’esaltazione della guerra come rappresentanti del codice cristiano.
manifestazione di eroismo e di forza si contrappone una
considerazione più grave e dolorosa, che vede nella lotta e nella Cedendo ai loro impulsi, i crociati “erranti” si collocano
strage una necessità inevitabile, ma anche qualcosa di atroce e oggettivamente nel campo della paganità. Nel poema è in atto
disumano, che genera sofferenza e lutto. quindi un triplice scontro, che si svolge su tre piani diversi:

Contraddizioni analoghe si manifestano sull’altro versante 1. Cielo contro inferno


fondamentale del poema, quello religioso. Alla celebrazione 2. Cristiani contro pagani
3. Il capitano contro i compagni erranti
scenografica della maestà della religione si contrappone una
religiosità meno esplicita e più intima, autentica e sofferta, che Il rapporto che si insatura tra i vari piani e le varie forze è un
si manifesta nell’avvertimento della precarietà dell’esistenza e processo di riduzione dal molteplice all’uno, dal discorde al
della vanità delle belle apparenze, nel senso della colpa e del concorde, dalla disperazione alla concentrazione.
peccato, nel bisogno di purificazione interiore. Alla religione
fondata su verità razionalmente definite dalla teologia e su riti La contrapposizione molteplice-uno ha radici profonde nel poeta.
consacrati si contrappone poi un’attrazione per un Si è visto come sincera e convinta sia la sua volontà si
sovrannaturale magico e demoniaco, tenebroso e arcano, conformismo, di adeguazione ai codici politici, religiosi, letterari
irrazionale e inquietante, come si coglie nei numerosi episodi in della sua età, che si fondano appunto sul principio di autorità e
cui intervengono le potenze infernali, di regola in lugubri scenari di unità che nega ogni devianza e dispersione. Ma sappiamo
notturni. anche come in lui si contrapponessero forze di segno opposto,
centrifughe e anarchiche, insofferenti dell’autorità.
Queste ambivalenze di fondo si manifestano anche a livello
formale, e vengono ad incrinare lo stesso modello del perfetto Tasso è in realtà affascinato dalla devianza che si manifesta
poema epico conforme alle regole aristoteliche. La sublimità nelle forme della molteplicità: sente il fascino dei valori
epica è continuamente negata dalle note idilliche, voluttuose e rinascimentali, il pluralismo, la tolleranza del diverso, l’edonismo
patetiche; la costruzione centripeta è costantemente messa in naturalistico, l’individualismo teso alla gloria e all’amore. Si è
pericolo da tendenze centrifughe. sempre rilevato come nel poema vi sia un’evidente simpatia per
i devianti, per i nemici, per gli sconfitti. L’identificazione emotiva
La struttura unitaria, percorsa da queste spinte, sembra sempre profonda del poeta è con loro, e ciò fa si che i personaggi
sul punto di dissolversi e di disperdersi in vari filoni indipendenti, “devianti” siano anche quelli più felici. Tasso insomma vuole
proprio secondo i moduli di quel “romanzo” cavalleresco che essere il poeta cristiano per eccellenza, cantore della verità della
Tasso si proponeva di superare. fede che deve trionfare in tutto il mondo, ma sente l’attrazione
per ciò che è fuori dall’universo totalizzante della Controriforma,
Sono questi gli atteggiamenti che Caretti ha definito con la ed in esso proietta tutti quei valori della civiltà rinascimentale
fortunata formula del “bifrontismo spirituale”. Si tratta di che la nuova civiltà stava cancellando.
contraddizioni non solo individuali del poeta, ma proprie di tutta
un’epoca e di tutta una civiltà, che sta vivendo un tormentato Prendendo le distanze rispetto a valori presentati come negativi
processo di transizione: in questo Tasso si rivela un interprete e condannabili, il poeta può farli passare nel testo e proporli
sensibilissimo delle tendenze della sua età. Di conseguenza segretamente alla solidarietà del lettore. La negazione del
quelle contraddizioni conferiscono alla poesia del Tasso tutta la diverso è in realtà la sua affermazione, l’unico modo per
sua straordinaria profondità e la sua forza di suggestione. consentire ad esso legittima cittadinanza nella sua poesia. Nella
Gerusalemme non vi è mai equilibrio ma conflitto sempre
aperto. La Gerusalemme non è il poema dell’armonia ma della
divisione, della lacerazione: e proprio in questa dinamica
perenne consiste il suo fascino.
Gerusalemme, sede dei pagani, e il campo dei crociati che la
fronteggia ed anche qui l’opposizione spaziale traduce in termini
La struttura narrativa del poema è omologa a questa struttura sensibili l’opposizione di valori, tra bene e male, molteplice e
ideologica: anche a livello formale vi è una perenne tensione tra uno.
molteplicità e unità. Tasso aspira costruire un’azione
rigorosamente unitaria, concentrata intorno all’impresa dei Lo spazio terrestre è anche uno spazio limitato
crociati e alla figura di Goffredo; ma in realtà dalla linea centrale quantitativamente: la breve estensione spaziale in cui si
divergono molti altri fili narrativi, che fanno capo ai vari eroi sia collocano la città assediata e l’accampamento crociato è il centro
cristiani che pagani, soggetti di azioni fortemente dell’azione, in cui si svolge la parte preponderante degli
individualizzate, che assumono una spiccata autonomia avvenimenti narrati. Lo spazio ristretto è la proiezione delle
narrativa. Come il poeta sente il fascino dei valori opposti del aspirazioni del poeta alla rigorosa unità epica; ma sappiamo che
pluralismo così, pur vagheggiando una fedeltà assoluta ai canoni a tale tendenza si oppongono forze centrifughe: ed esse
aristotelici, sente il fascino della molteplicità e della dispersione naturalmente vengono a collocarsi in spazi eccentrici rispetto al
romanzesca. Tuttavia come Goffredo contrasta le forze teatro principale dell’azione. I luoghi centrifughi sono quelli
dispersive e riesce a ricondurre i compagni erranti al proprio verso cui si dirigono i personaggi che, spinti dalla forza del
dovere, così il poeta riesce a contenere le spinte disgregatrici desiderio individuale, si allontanano dal centro della guerra.
entro la struttura unitaria.
Alla fondamentale unità spaziale si affianca la linearità di quella
Il “bifrontismo” che è proprio della struttura ideologica del temporale. Non si ha più nella Gerusalemme il tempo sinuoso
poema e della sua struttura narrativa si manifesta anche del poema ariostesco, determinato dalla pluralità delle azioni che
nell’organizzazione del punto di vista da cui la narrazione è costringevano il narratore a continui salti nel tempo, per tornare
condotta. Poiché il poema vuole celebrare il trionfo della indietro a riprendere vicende svolgentisi contemporaneamente.
religione cristiana sul mondo pagano ci si aspetterebbe un punto Anche lo sviluppo temporale nella Gerusalemme è unitario, teso
di vista unico, fisso sui crociati. Invece non è così: il punto di tra l’inizio e la fine. Vi si inseriscono solo brevi flash-back, per
vista della narrazione è continuamente mobile, e si colloca informare sulle vicende degli eroi che si sono allontanati dal
alternativamente nel campo cristiano e in quello pagano. Questo campo.
scambio di prospettiva si verifica costantemente nel poema.
Inoltre ad essere presentati dall’interno non sono solo gli eroi
cristiani, ma anche quelli pagani. Se i pagani fossero presentati
solo dall’esterno, dalla prospettiva dei cristiani, la loro statura di Nelle scelte linguistiche messe in atto nel poema Tasso applica
personaggi risulterebbe ridotta ed essi rimarrebbero nei limiti di fedelmente i principi da lui enunciati nei Discorsi del poema
figure del tutto secondarie e subordinate. Invece anche i pagani epico: nel tessuto poetico si ravvisa quindi costantemente una
sono contrassegnati da una profonda psicologia, che conferisce tensione verso il grande, il magnifico, il sublime.
loro alta dignità narrativa.
Il livello stilistico riflette direttamente questa onnipresente
L’alternanza dei punti di vista conferma, sul piano delle tecniche ambiguità, questo “bifrontismo”. al magnifico e al sublime si
narrative, che il dominio del codice controriformistica nel poema contrappone la ricerca di una suggestività indefinita, che si
non è assoluto, e che trovano spazio istanze ad esso contrarie. Il avvolge in morbide cadenze musicali e si armonizza con le
privilegio della “focalizzazione interna” ai personaggi pagani tendenze voluttuose e patetiche.
traduce perfettamente, in termini di costruzione narrativa,
quella “simpatia” per i nemici e gli sconfitti che la critica ha Il prevalere del sentimento sulla chiara e distinta visione degli
sempre riconosciuto nel poema. oggetti si esprime nell’uso sovrabbondante degli aggettivi, che
quasi mettono in ombra i sostantivi a cui si accompagnano.
Il bifrontismo si riflette ancora nella struttura spaziale del Inoltre i frequenti enjambements non solo valgono a creare un
racconto. L’organizzazione dello spazio in un’opera letteraria è effetto di magnificenza e sublimità, ma possono anche assumere
estremamente significativa poiché riflette la concezione del un valore lirico. La stessa funzione assumono i versi spezzati da
mondo del poeta. Nella Gerusalemme si intersecano uno spazio pause forti, che esprimono il pathos, l’intensa partecipazione
orizzontale, teatro dello scontro tra cristiani e pagani, e uno emotiva del poeta alle passioni e alle sofferenze di suoi
spazio verticale, a suo volta diviso in due piani contrapposti, il personaggi, e la sua visione tragica della condizione umana.
cielo e l’inferno. Si ripropone quindi nuovamente, nel poema
tassesco, la dimensione del trascendente, e vi assume un ruolo Il modello linguistico tassiano viene così a infrangere il modello
determinante in coerenza con la religiosità controriformistica che petrarchesco, che il classicismo rinascimentale aveva
lo pervade. Lo spazio orizzontale è lo spazio della terrestrità, dle profondamente assimilato. All’equilibrio armonico di Petrarca,
multiforme, dello scatenarsi delle forze centrifughe del desiderio. fondato su simmetriche architetture di parole e di immagini, e
La prospettiva verticale che è propria del cristianesimo vale a alla levigatezza quasi astratta dei suoi materiali verbali, Tasso
svalutarne il significato. contrappone un modello nuovo, uno stile percorso da tensioni
interne.
Lo spazio verticale è fortemente polarizzato, secondo
un’opposizione di valore: cielo e inferno, bene e male, autorità Secondo il gusto del tempo Tasso non evita però di impiegare
di Dio ordinatrice dell’universo e pluralità immonda delle forze artifici come il “concettismo”, che è un procedimento poetico
demoniache. Lo spazio orizzontale è ugualmente polarizzato, tra consistente nell’istituire un contrasto forzato tra il livello
metaforico e quello letterale, al fine di stupire il lettore.

Potrebbero piacerti anche