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Torquato Tasso

Dopo la riforma protestante la chiesa crea il tribunale dell’inquisizione, che


prevedeva che ogni opera fosse revisionata per garantire che non andasse contro i
principi del cristianesimo (concilio di Trento). L’italia è dominata in gran parte dal
regno di Spagna, forte difensore del cattolicesimo. Gli elementi magici del romanzo
cavalleresco vengono ritenuti dannosi dalla chiesa. Nasce a Sorrento nel 1544.
Viaggia molto per l’Italia a causa del mestiere del padre (letterato cortigiano)
andando al servizio di varie famiglie. Rimane per molto tempo a Ferrara alla corte
degli Estensi. Le sue opere vengono continuamente criticate per motivi religiosi. Nel
1577 si sottopone volontariamente al giudizio del tribunale dell’inquisizione per
verificare di essere nel giusto religioso, che lo assolve. Tuttavia non trova pace e
inizia a sprofondare nella follia. Il duca d’este lo fa rinchiudere all’ospedale per malati
mentali Sant’Anna. Esce dal manicomio nel 1586 e passa gli ultimi anni a Roma
dove muore nel 1595.

Gerusalemme Liberata
Il poema è una sintesi tra epica eroica e romanzo cavalleresco. L’argomento del
poema è ispirato a fatti storici e sono moralmente utili al lettore. Gli elementi magici
del romanzo cavalleresco non compromettono l’unità del poema.
Il poema viene pubblicato all’insaputa dell’autore, che non lo riteneva pronto alla
critica del pubblico. Il titolo era inizialmente “il Goffredo” ma un letterato attribuirà il
titolo ad oggi in uso. Questa versione avrà molto successo. Una commissione
incaricata dal cardinale Scipione di Gonzaga doveva revisionare l’opera per
garantire la legalità religiosa, ma non giungerà a nessuna conclusione.
Tasso revisionerà l’opera e la ripubblicherà col nome di Gerusalemme Conquistata,
ma la sua versione non avrà fortuna.
Struttura
Il poema è composto da 20 canti in ottave endecasillabe. Tratta della prima crociata
e in particolare di Goffredo di Buglione che con i suoi crociati riesce a conquistare
Gerusalemme nel 1096, caduta nelle mani del sultano Aladino.
Intreccio
- Scontri a Gerusalemme
- Lucifero complotta per ostacolare in ogni modo i Cristiani
- La prigionia di Rinaldo e la sua purificazione
- La battaglia finale e la fine della guerra
Intento dell’autore
Tasso vuole che l’argomento del poema sia storico così che risulti verosimile e
gradito al lettore, non troppo lontano ne troppo vicino nel tempo. Tasso sviluppa la
trama dell’opera secondo una un’unica fabula principale, attorno alla quale si
sviluppano le avventure tipiche del romanzo cavalleresco. L’intento è di
rappresentare in questo modo un “micromondo” verosimile, per dare al contempo
unità e varietà all’opera.
Trama
L'opera narra la storia della Prima Crociata, in cui i cavalieri cristiani cercano di
riconquistare la città santa di Gerusalemme, saccheggiata dai musulmani.

Il poema si apre con Goffredo di Buglione, il nobile comandante cristiano, che invoca
l'aiuto del cielo per liberare la Terra Santa. Goffredo unisce i vari eserciti cristiani
giunti da tutta Europa e guida i cavalieri nel loro cammino verso Gerusalemme.

La trama si sviluppa attraverso vari personaggi, tra cui Rinaldo, un eroico cavaliere
con un temperamento impetuoso e un'immensa forza. Egli è oggetto del desiderio
della bella guerriera saracena Clorinda, un personaggio complesso che alla fine si
converte al cristianesimo. Rinaldo è anche coinvolto in un triangolo amoroso con
Armida, una maga musulmana inviata per sedurlo e indebolire l'esercito cristiano.
Tuttavia, Rinaldo riesce a resistere al fascino di Armida e ritorna alla sua missione di
liberazione di Gerusalemme.

Tancredi è un altro importante cavaliere cristiano che si distingue per il suo coraggio
e la nobiltà d'animo. Egli diventa amico e alleato di Rinaldo, ma anche suo rivale in
amore per Clorinda.

La storia si svolge all'interno di una serie di battaglie, duelli e strategie militari tra
cristiani e musulmani. Le forze saracene sono guidate dal valoroso ma impetuoso
Argante e da Aladino, un re malvagio, mentre un potente incantesimo protegge le
mura di Gerusalemme.

Durante un'incursione notturna all'interno delle mura della città, Tancredi uccide
accidentalmente Clorinda, che si era travestita da guerriero per combattere al suo
fianco. Tancredi, rimasto all'oscuro dell'identità della sua vittima, è devastato dalla
sua morte e si pente amaramente del tragico errore.

La trama prosegue con l'assedio di Gerusalemme da parte dei cristiani. Goffredo


dimostra abilità militari, saggezza e leadership, rafforzando l'unità tra le diverse
fazioni cristiane. Nel frattempo, Armida cerca di vendicarsi dell'abbandono di Rinaldo
invocando le forze oscure, ma alla fine si converte al cristianesimo grazie
all'influenza di un eremita.

La battaglia finale vede i cristiani emergere vittoriosi, con Goffredo che entra
trionfalmente a Gerusalemme e la città viene liberata dalle forze saracene. I cristiani
ottengono la vittoria, ma senza ulteriori saccheggi o vendette, dimostrando la nobiltà
della loro causa.

Il poema si conclude con la celebrazione della vittoria cristiana e l'incoronazione di


Goffredo come re di Gerusalemme. Tasso elogia la devozione alla fede, l'eroismo e
l'onore dei cavalieri cristiani, ma anche la capacità di comprensione e perdono
mostrata verso i nemici sconfitti.

Spazio e Tempo nel poema


Spazio - duplice movimento nel poema: orizzontale (terreno, verso il peccato) e
verticale (conversione e ascesa)
Tempo - sempre precisato e chiaro
Temi (bifrontismo)
la devianza
Goffredo: incarna il rigore morale e religioso
Pagani: sono rappresentati con pregi e difetti, in balia delle passioni, quindi deviati
l’amore
visto sotto molteplici aspetti, è una forza potente ma perturbante, che esercita
fascino e potenza.
tema religioso
sono presenti sia celebrazioni della religione cristiana, sia riflessioni profonde sul
mistero dell’esistenza
La voce narrante
Tasso vuole che la voce narrante rimanga esterna e lascia che siano i fatti a
raccontarsi da sè, come secondo il modello aristotelico. Tuttavia tasso partecipa in
modo appassionato alla narrazione.
Modelli lingue e stile
I modelli di ispirazione sono l’epica classica, si distacca da Ariosto. il linguaggio è
raffinato e solenne, con frasi ampie e ricche di subordinate.

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