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Le vicende e le caratteristiche dei diversi personaggi nell’Orlando Furioso sono abilmente intrecciati tra loro

e con le storie principali con la tecnica dell’ entrelacement, che serve per “intrecciare” vicende, tempi, spazi e
personaggi del poema, stuzzicando l’attenzione del lettore (o dell’ascoltatore) del poema e favorendo il
progredire delle vicende.
A condire il tutto c’è poi l’ironia ariostesca, che, secondo un atteggiamento già visto nelle Satire, riporta
ad un senso d imisura le passioni e gli eventi umani, su cui spesso cala un divertito giudizio d’autore.
Costante è la ricerca dell’equilibrio e dell’armonia, valori tipicamente rinascimentali da cui traspare
pure la visione del mondo di Ariosto e la sua ricerca, evidente anche nelle vicende autobiografiche, di
un’esistenza tranquilla da dedicare agli affetti famigliari e alla letteratura.
La ricchezza delle fonti ariostesche (dalla tradizione dei poemi cavallereschi e dei cantari medievali sino
ai modelli classici di Omero, dell’ Eneide diVirgilio o della Tebaide di Stazio, senza dimenticare le
Metamorfosi ovidiane) si riflette in uno stile limpido ed elegante, che porta l’ottava narrativa al massimo
delle sue possibilità espressive1.
Fondamentale, dal punto di vista stilistico, è anche il processo di revisione del poema che impegna
Ariosto per tutta la vita. Da un lato (tra 1518-1519 o tra 1521-1528, secondo la critica) Ariosto lavora ai
famosi Cinque canti che sviluppano la storia del noto traditore Gano di Maganza e di alcune imprese
secondarie di Ruggiero, e che poi non saranno inseriti nel poema definitivo. Dall’altro, le modifiche
sostanziali sono quelle tra le tre edizioni del 1516, 1521 e 1532. Dal punto di vista contenutistico, la
rielaborazione più significativa è quella tra seconda e terza versione del poema, in cui il numero
complessivo dei canti passa da quaranta a quarantasei, con l’aggiunta diuna serie di episodi2 che hanno
come effetto principale quello di collocarel’impazzimento diOrlando al centro del poema e di sviluppare
meglio il tema encomiastico. Dal punto di vistalinguistico, centrale nelle tre revisioni è evidente
laregolarizzazione verso il toscano letterario,sull’esempio delle Prose della volgar lingua di PietroBembo,
per eliminare soprattutto le forme ele espressioni più “basse” e popolareggianti e per dare maggior
omogeneità stilistica possibileal Furioso.

Amore, gelosia, sentimenti: La trama ruota attorno a diverse storie d'amore e agli intrighi amorosi dei
personaggi. La gelosia è un elemento frequente, spesso portando a comportamenti irrazionali e
situazioni complesse.

Eroismo e cavalleria: Il poema presenta le gesta degli eroi e dei cavalieri, mettendo in luce le virtù della
cavalleria e le imprese valorose. Il personaggio principale, Orlando, è un paladino carolingio che compie
numerose imprese eroiche.

Magia e fantastico: Il mondo dell'"Orlando Furioso" è permeato da elementi fantastici e magici. Ci sono
incantesimi, creature mitiche e oggetti magici che giocano un ruolo significativo nella trama.

Politica e potere: All'interno del poema, sono presenti anche elementi politici che riflettono la realtà
dell'epoca di Ariosto. Le lotte per il potere e le alleanze tra le varie fazioni contribuiscono a dare
profondità alla narrazione.

Religione: La religione è un tema che emerge in diverse parti del poema, con riferimenti a figure sacre e a
eventi religiosi. Tuttavia, la prospettiva sull'argomento può variare a seconda del contesto specifico.

Follia: Un elemento distintivo dell'"Orlando Furioso" è la rappresentazione della follia di Orlando, che è
causata da un amore non corrisposto. Questo tema offre spunti per riflessioni sulla psicologia umana e
sulle conseguenze dell'irrazionalità.

Tema encomiastico o celebrativo, consiste nel difficile amore tra Ruggero, guerriero pagano, e
Bradamante, guerriera cristiana, che riusciranno a congiungersi solo dopo la conversione di Ruggero, al
termine della guerra: da questa unione discenderà infatti la Casa d'Este.
Il poema si presenta molto esplicitamente come una "gionta", ossia continuazione dell'Orlando
innamorato di Matteo Maria Boiardo, in una prospettiva però largamente diversa. Mentre nel
poema boiardesco è possibile cogliere il rimpianto per l'età cavalleresca, ricreata con la fantasia,
nell'opera dell'Ariosto si rispecchiano con pienezza i caratteri della concezione rinascimentale
dell'uomo e della vita.

Anche se una delle linee portanti dell'ampio intreccio narrativo è la guerra tra i cristiani di Carlo
Magno e i musulmani di Agramante, il tema della fede, o delle fedi, non compare se non in modo
esteriore e marginale. I valori ai quali si ispirano i guerrieri di entrambe le parti sono pienamente
terreni, e sono gli stessi, al punto che, nel gran numero di personaggi che percorrono il poema, è a
volte difficile riconoscere il campo al quale appartengono.

I cavalieri cercano sempre qualcosa: la donna amata, l'avversario da battere, il cavallo perduto,
l'oggetto rubato; e in questa perenne ricerca, di volta in volta favorita o frustrata dal caso o dalla
magia, si vede agire l'uomo del Rinascimento proteso alla realizzazione delle proprie capacità (o
"virtù" nel senso che Machiavelli dà alla parola).

In un aggirarsi incessante su sentieri labirintici, i personaggi permettono al poeta di sviluppare i


temi della fortuna, dell'amore (nelle sue più diverse manifestazioni), dell'inganno, della follia.
Quando il lettore sta per immedesimarsi in un personaggio, o per partecipare con emozione alla
vicenda narrata, l'Ariosto interviene con sapienti accenni di ironia, a volte anche di autoironia, a
cominciare dalle ottave del Proemio, in cui accenna alla propria "follia amorosa" accostandola a
quella di Orlando.

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