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LAURA CHERUBINI 4L

Confronto tra “L’Orlando Furioso” di Ariosto, ”La Gerusalemme


Liberata” di Tasso e “Il Cavaliere Inesistente” di Calvino.

L'orlando furioso di ariosto, la gerusalemme liberata di Tasso e il cavaliere


inesistente di Calvino, nonostante siano stati scritti e ambientati in epoche diverse,
sono accomunati dalla tipologia del poema epico cavalleresco. Nei primi due poemi
e nel romanzo questo tema è filtrato attraverso gli occhi dell'autore ed è influenzato
dal periodo storico; perciò, nonostante appartengano alla stessa tipologia e abbiano
molti elementi in comune nella forma e nell'intreccio, presentano differenze
soprattutto nel significato simbolico della storia.
Tutte e tre le strutture narrative presentano un intreccio di vari filoni narrativi (più o
meno numerosi e complicati) che seguono le vicende del protagonista e le storie dei
personaggi che gli orbitano attorno. Nei poemi, i filoni principali si possono
identificare nella forza centripeta che tende a tenere legati al centro gli eventi,
opposta ai filoni narrativi secondari, identificabili in forze centrifughe che tendono ad
allontanarsi dal tema centrale. Nell’Orlando Furioso, Ariosto segue le peripezie di
Orlando, un paladino di Carlo Magno, che per amore impazzisce, ma nonostante sia
il protagonista è messo sullo stesso piano degli altri numerosi personaggi di cui si
seguono le azioni, come Angelica, Bradamante o Ruggiero. Nella Gerusalemme
Liberata invece i personaggi sono meno numerosi e più caratterizzati, ma anche qui
nonostante Goffredo sia il protagonista su carta, effettivamente lo è Rinaldo, il cui
filone affianca e si intreccia con quelli di altri personaggi, come Armida, Erminia o
Tancredi. Anche il Cavaliere Inesistente segue questa impostazione, con Agilulfo
come protagonista teorico ma poco approfondito rispetto agli altri personaggi. Si
potrebbe dire quindi che i protagonisti fungono sostanzialmente da collante per le
storie raccontate. In tutti e tre gli autori abbiamo, inoltre, degli aspetti ricorrenti come
il soprannaturale, in Tasso cristianizzato, la magia, la guerra, l’amore e la religione.
In tutti e tre gli autori, è presente il tema della “quete”: ognuno è impegnato nella
ricerca costante di qualcosa, che sia una donna in Ariosto (Angelica), il
conseguimento della vittoria e la conquista di Gerusalemme in Tasso o la verginità di
una donna in modo da provare che si incarnano tutti i valori della cavalleria (Agilulfo
che ricerca Sofronia).
Mettendo a confronto i tre poemi, quelli con più elementi in comune sono l’Orlando
Furioso e Il Cavaliere Inesistente; per esempio entrambi sono intrisi dell’ironia dei
loro autori rispetto a tematiche come la religione o la materia cortese, mentre
l’elemento fantastico, a differenza di Tasso, non ha finalità religiose.
Mentre Ariosto non caratterizza i suoi personaggi, usando dei “tipi” letterari e
portandone alla luce soprattutto volubilità e instabilità (la pazzia di Orlando), e Tasso
li approfondisce psicologicamente, dando loro anche un background e rendendo la
loro parte più umana, caratterizzata anche dal contrasto tra fede e desiderio della
carnalità; Calvino non si ferma troppo sulla loro psicologia, usandoli soprattutto con
valore simbolico per identificare un determinato gruppo sociale, rendendoli con
iperboli e criticandone soprattutto i difetti, come con i crociati e i paladini di Carlo
Magno.
In tutti i testi troviamo più o meno fusi tra loro sia la materia carolingia sia quella
bretone, intrecciando tra loro episodi di argomento amoroso, in contrasto con la
morale religiosa soprattutto in Tasso, ad episodi dal carattere bellicoso, che
compone il filo conduttore di ognuno dei tre romanzi epico-cavallereschi.
Il tema amoroso è vissuto soprattutto dal punto di vista delle donne, che vivono in
modo più coinvolgente e sentimentale questa emozione, spesso soffrendone; alcuni
esempi sono i personaggi di Bradamante con Ruggiero, Erminia con Tancredi (a
sua volta innamorato di Clorinda, per il cui amore viene meno ai suoi doveri di
cavaliere) e Priscilla con Agilulfo.

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