Facezie e novelle
del Rinascimento
A cura di
Edoardo Mori
Testi originali trascritti o trascrizioni del 1800 restaurate
www.mori.bz.it
MARGHERITA D'ANGOULÊME
Heptaméron
Traduzione di Francesco Picco
Testo restaurato
Bolzano – 2017
Ho creato questa collana di libri per il mio interesse per la sto-
ria della facezia e per riproporre il tesoro novellistico del Ri-
nascimento italiano. Molte opere sono note e reperibili, altre
sono note solo agli specialisti e difficilmente accessibili in te-
sti non maltrattati dal tempo. Inoltre mi hanno sempre di-
sturbato le edizioni ad usum Delphini, adattate a gusti bigotti,
o le antologie in cui il raccoglitore offre un florilegio di ciò
che piace a lui, più attento all'aspetto letterario che a quello
umoristico. Un libro va sempre affrontato nella sua interezza
se si vuole comprendere appieno l'autore. Perciò le opere pro-
poste sono sempre complete; se non le ho trascritte, stante la
difficoltà di fa comprendere ai programmi di OCR il lessico e
l'ortografia di un tempo, ho sempre provveduto a restaurare il
testo originario per aumentarne la leggibilità.
Edoardo Mori
F igura 1.*
. . . il frate saltò nell’ isola per attendere il ritorno
del suo compagno .. . (Nov. 111).
sfatto di me, noi Io lascieremo qua, e ce ne andrem o
insieme.
Il giovane saltò nell’ isoletta per attendervi il suo
com pagno, che la barcaiola condusse in altra isola.
Q uand’ essi giunsero alla sponda, la donna fingendo
di legare la barca ad un albero, disse al frate:
— Amico mio, cercate un luogo adatto per i
nostri amori.
E n trò il buon padre nell’ isola per scegliere un
bel sito; m a non si tosto ella lo vide a terra, subito
diede un colpo col piede contro l’ albero, e abban
donando quei due pii fraticelli in luoghi deserti, si
ritrasse con la barca nel mezzo del fiume, gridando
loro a più non p osso:
— Aspettate, signori miei, che venga a conso
larvi 1’ angelo di Dio, poiché per oggi voi non otter
rete da me cosa alcuna che possa piacervi.
C om presero allora i due poveretti in quale in
ganno fossero caduti e gettatisi in gin occh io sulla
riva del fiume, pregarono la barcaiola affinchè vo
lesse risparm iare loro quest’ onta, prom ettendole che
se ella avesse accettato di condurli chetam ente al
porto, essi più non l’ avrebbero importunata con
domande indiscrete.
Ma ella, allontanandosi sempre più, rispondeva
lo ro :
— Com m etterei doppia pazzia, se dopo esser riu
scita a uscirvi di m ano, venissi da me stessa a ri
darmi in vostra balìa.
E rientrata che fu nel villaggio, ne diede avviso
al proprio marito e a quelli della giustizia, affinchè
si recassero a catturare quei due lupi arrabbiati, dai
denti dei quali, per grazia di Dio, era riuscita a
scampare. Essi colà si recarono in ben numerosa
compagnia non essendovi stato alcuno, nè grande
nè piccolo, che abbia voluto rinunciare a questa
caccia strana e piacevole.
Come i poveri frati videro giungere sì grande
stuolo di gente, si nascosero nella loro rispettiva
isola, al par di Adamo allorché si trovò nudo in
cospetto di Dio.
La vergogna pose loro sott’ occhio il lor peccato,
e il timore d’ esser castigati li fece tremar sì forte
mente da renderli tramortiti. La qual cosa però
non impedì che essi fossero presi e condotti in
carcere tra le beffe e i dileggi degli uomini e delle
donne presenti alla scena.
Dicevano alcuni :
— Ecco i nostri bravi padri, che ci van predi
cando la castità e vorrebbero invece carpirla alle
nostre mogli.
— Eccoli, soggiungevano altri, sono sepolcri im
biancati esteriormente e, nell’ interno, pieni di cada
veri e di putredine.
Poi s’ udì una voce, che gridò :
— Dai frutti, potete conoscere qual sorta di pianta
essi siano.
Insomma, credete che tutti i passi del Vangelo
contro gli ipocriti vennero citati a scorno dei due
disgraziati prigionieri, che furono consegnati al padre
guardiano, giunto, con tutta sollecitudine, a recla
marli. Egli promise a quelli della giustizia eh’ ei li
avrebbe puniti con maggior rigore di quanto non
avrebbero osato fare i secolari, e per dar soddisfa
zione agli offesi, dichiarò che essi erano disposti a
dir tante messe e a recitar tante preghiere, quante
quelli avessero loro ordinato.
Il giudice aderì alla sua richiesta e gli rimise i
prigionieri; e il padre guardiano, da quel dabben
uomo che era, inflisse loro una sì severa riprensione,
che nessun d’ essi più non traghettò giammai fiume
alcuno senza farsi il segno della croce, e senza rac
comandar l’ anima a Dio.
N O V ELLA Q UARTA.
La moglie di Thogas, sicura che suo marito non amava che lei,
non trovava nulla a ridire vedendo che una sua ancella si
prendeva spasso con lui e rideva quand’ egli la baciava in
sua presenza, proprio sotto gli stessi suoi occhi.
F igura 7 .a
L a pe rl a d e i V a l o i s .............................................................pag. ix
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