Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
La Secchia Rapita
Si tratta di un poema eroicomico scritto in ottave, il primo di questo nuovo genere,
completato nel
1618, aggiungendo due canti a quelli della prima stesura nel 1614.
L'edizione romana risale al 1624: curiosamente contiene lezioni, la prima per il
Papa , la seconda per il grande pubblico.
L'edizione de nitiva sarà pubblicata a Venezia nel 1630 da
Alessandro Tassoni
Lo schema segue quello dei grandi poemi eroici come era stato teorizzato;
l'argomento è storico ma l'azione è metà eroica metà civile e il poema racconta la
storia tra Bologna e
Modena al tempo dell'imperatore Federico II.
Durante la battaglia di Zappolino, i Bolognesi, dopo un'interruzione nel territorio
modenese, furono respinti e inseguirono il loro paese;
i modenesi si fermarono a un pozzo a dissetarsi e portarono via come trofeo di guerra
una secchia di legno.
Quando i modenesi si ri utarono di restituire il secchio, i bolognesi dichiararono loro
guerra.
Partecipano gli dei dell'Olimpo, divisi tra le parti: Apollo e Minerva si schierano a
anco mentre Marte, Venere e Bacco a Modena.
Anche re Enzo, glio dell'imperatore
Federico II, parteggia per loro.
Un nuovo elemento introdotto da Tassoni è l'ingresso di un esercito di donne, guidato
da Renoppia.
La guerra per il secchio rapito dura per un po' di tempo tra battaglie, duelli, tregue e
tornei, intervallati da episodi comici che hanno spesso il Conte di Culagna come
protagonista.
Innamoratosi di Renoppia, s da a duello il prode Melindo e lo vince, secondo quanto
predetto dalla profezia che aggiudica la vittoria al più debole e vile;
e cerca di avvelenare la moglie, ma beve la pozione sbagliata ed è costretto a
confessare il misfatto.
Alla ne il con itto si conclude grazie all'azione di un legato ponti cio, che ne
stabilisce le condizioni: i bolognesi possono tenere re Enzo, fatto durante la battaglia
di Fossalta;
i modenesi, la secchia.
fi
fi
fi
fl
fi
fi
fi
fi
Alessandro Tassoni
Alessandro Tassoni nasce a Modena nel 1565 da una famiglia nobile. Nel 1597
entra al servizio di
Ascanio Colonna; ammiratore di Carlo Emanuele I di Savoia, nel 1618 diventa
suo segretario
presso l'ambasciata di Roma. Deluso, però, dal rapporto mai consolidatosi,
Tassoni si ritira a vita
privata. Dopo un breve servizio presso il duca Francesco I, rimane alla corte
estense no alla sua
morte nel 1635.
Uomo dal carattere assai bizzarro, amante del paradosso e della
contraddizione, Tassoni è stato un
uomo dall'ingegno nissimo.
Di lui ci rimangono delle notevoli pagine saggistiche: Considerazioni sopra le
"Rime" del Petrarca
(1609), Pensieri diversi (1608-1612), completati da un decimo libro Paragone
degli ingegni antichi
e moderni, in cui propone una discussione che avrà larga fortuna in seguito, la
cosiddetta Querelle
des Anciens et des Modernes. Tra gli scritti politici, vigorose le due orazioni
Filippiche, con
modello i discorsi dell'ateniese Demostene (384-322 a.C.) contro Filippo di
Macedonia; apparse
anonime nel 1615, per incitare l'Italia a liberarsi dallo straniero. Ma a dispetto
delle sue attese, per
noi la fama del Tassoni non è legata a tali opere, bensì al poema La Secchia
rapita.
fi
fi