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Letteratura italiana Einaudi

Marzo 1821
di Alessandro Manzoni
Letteratura italiana Einaudi
ii
Edizione di riferimento:
Tutte le poesie 1812-1872, a cura di Gilberto Lonardi,
Marsilio Editori, Venezia 1987
Introduzione di Gilberto Lonardi
Commento e note di Paola Azzolini
1 Letteratura italiana Einaudi
1. arida sponda: la riva del Ticino che segnava il confine tra
Piemonte e Lombardia; landamento marziale subito alluso dalla
sequenza allitterante: Soffermati sullarida sponda.
3. Tutti assorti nel novo destino: lode guerriera si colloca, pro-
prio come i Cori delle vicine tragedie, nella pausa riflessiva di una-
zione: Soffermati ... assorti. Per assorti, cfr. Pentecoste (1817, Firpo,
14), Invan chei piomba assorto; ove la stessa concentrazione,
ma qui, nel Marzo 1821, su una speranza, l su un pericolo.
4. Certi ... dellantica virt: ricorda Petrarca, Rer. vulg. frag.
CXXVIII, 95, lantico valore; con ben diversa tonalit, quasi
angosciata, la stessa virt nel primo Coro dellAdelchi solo un
bagliore (9, Traluce de padri la fiera virt).
5. Han giurato: il verbo, esattamente a met della strofa, equi-
libra, come un fulcro, i due gruppi tetrastici, mentre la tensione
dellenjambement fa da argine alla tessitura scandita dei versi pre-
ALLA ILLUSTRE MEMORIA
DI
TEODORO KOERNER
POETA E SOLDATO
DELLA INDIPENDENZA GERMANICA
MORTO SUL CAMPO DI LIPSIA
IL GIORNO XVIII DOTTOBRE MDCCCXIII
NOME CARO A TUTTI I POPOLI
CHE COMBATTONO PER DIFENDERE
O PER RICONQUISTARE
UNA PATRIA
Soffermati sullarida sponda,
volti i guardi al varcato Ticino,
tutti assorti nel novo destino,
certi in cor dellantica virt,
han giurato: non fia che questonda 5
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Letteratura italiana Einaudi
cedenti. Subito dopo londa ritmica si scinde nel raggruppamento
binario, segnalato dalla pausa di due punti e increspato di nuovo
dai due leggeri enjambements.
6. due rive straniere: la riva piemontese e quella lombarda del
Ticino.
9. Lhan giurato: in posizione esattamente speculare con il pre-
cedente Han giurato, regge i quattro versi successivi (12); forti:
lepiteto dei guerrieri pi volte ripetuto nel primo Coro
dellAdelchi. Una precisa eco di questo luogo in Giovanni Berchet,
Il giuramento di Pontida, Lhan giurato. Gli ho visti in Pontida,
uscito nella raccolta Le fantasie del 1829.
10. fraterne contrade: variante di Petrarca, Rer. vulg. frag.
CXXVIII, 18, de le belle contrade; nel Coro del Carmagnola,
esattamente replicata invece in Alle belle contrade. Ma non la
sola allusione al Coro, canto di deprecazione dellodio fraterno, in
questo inno alla concordia: basti vedere la frequenza, in ambedue,
del termine fratello/i.
11-12. nellombra ... al sol: la congiura s mutata in lotta
aperta (Momigliano, 1936), ma questa antitesi fra ombra e luce
anche in Aprile 1814, 69-71.
14-16. gi le sacre parole ... su libero suol: il giuramento degli
altri italiani che ribadisce quello dei piemontesi, simile allimpre-
sa dei proclami e delle bandiere del tempo O Libert o Morte
(Curto, 1930); gi in Trionfo della Libert I, 80, Il patrio amor che
scritto ha in petto: O Libertade o Morte.
scorra pi tra due rive straniere:
non fia loco ove sorgan barriere
tra lItalia e lItalia, mai pi!
Lhan giurato: altri forti a quel giuro
rispondean da fraterne contrade, 10
affilando nellombra le spade
che or levate scintillano al sol.
Gi le destre hanno strette le destre;
gi le sacre parole son porte:
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17. della gemina Dora: la Dora Baltea e la Dora Riparia, ambe-
due affluenti del Po; inizia qui un adunaton che riprende il tema
ricco di allusioni simboliche e primigenie dellacqua.
18. Della Bormida al Tanaro sposa: il Tanaro (altro affluente del
Po) riceve acqua dalla Bormida.
19. dellOrba selvosa: affluente della Bormida, dalle rive coper-
te di boschi, ma lepiteto generico ed esornativo, come il succes-
sivo rapido (21).
21. del rapido Mella: il biondo Mela del Pindemonte (Bertoldi,
1957).
20-23. Scerner ... ritorglierli i mille torrenti: la sequenza verba-
le (scerner, stornargli, ritorglierli) indica, con unattenta variazione
sinonimica, lazione del dividere, in puntuale antitesi allirresistibi-
le confondersi dei mille rivoli delle acque (confuse, miste, mille tor-
renti vers), indicato, per altro, anche da una serie di funzioni sin-
tattiche (al Tanaro sposa, confuse nel Po).
24. Che ... vers: lAdda formata da parecchi torrenti che scen-
dono dalle Alpi Rezie, bagna la Valtellina, entra nel lago di Como
e sbocca nel Po, poco prima di Cremona.
25. Una gente risorta: in opposizione simmetrica a volghi spre-
giati; potr scindere: variazione del precedente scerner.
o compagni sul letto di morte, 15
o fratelli su libero suol.
Chi potr della gemina Dora,
della Bormida al Tanaro sposa,
del Ticino e dellOrba selvosa
scerner londe confuse nel Po; 20
chi stornargli del rapido Mella
e dellOglio le miste correnti,
chi ritoglierli i mille torrenti
che la foce dellAdda vers,
quello ancora una gente risorta 25
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26. volghi spregiati: volgo nel senso spregiativo raddoppiato nel
participio aggettivale, di derivazione machiavellica cfr. Coro del
Carmagnola, 65, primo Coro dellAdelchi, 57, Aprile 1814, 23.
27. a ritroso ... dei fati: lunit italica appare ormai come voluta
dal fato, inevitabile: anche questo fa parte non solo delle speranze,
ma della logica del genere tirtaico.
28. Risospingerla ai prischi dolor: riportarla allantico dolore del
servaggio; ma risospingerla conserva leco delladunaton: impossi-
bile che la corrente del fiume risalga verso la sorgente.
29-30. libera tutta o fia serva: continuano le antitesi gi iniziate
ai vv. 15-16 (sul letto di morte; sul libero suol) e su cui si gioca tutta
lode, tesa in una dinamica opposizione tra il passato e il futuro, tra
la condizione dei volghi spregiati e quella della gente risorta; nel
mezzo il vuoto del presente in cui si levano le spade che scintillano
al sole. Cfr. anche il Proclama di Pellegrino Rossi, gi citato a pro-
posito di Aprile 1814: Trattasi di decidere, se lItalia potr essere
libera, o dovra piegare ancora per secoli la fronte umiliata al ser-
vaggio.
30. tra lAlpe e il mare: cfr. Petrarca, Rer. vulg. frag. CXLVI, 13-
14 il bel paese ChAppennin parte e l mar circonda e lAlpe, gi
nel Coro del Carmagnola, 23-24. Ma vedi anche il Proclama di
Pellegrino Rossi: Mari e monti inaccessibili: ecco i limiti vostri.
Non aspirate mai ad oltrepassarli, ma respingetene lo straniero che
li ha violati; e non si affretta di tornare ne suoi.
31-32. Una darme ... e di cor: cfr. Proclama di Rimini, 34; il
ritmo ternario suggerito dalla cadenza del decasillabo, come nel
Coro del Carmagnola, 57; Una, qui sostantivato, riprende in anafo-
ra, ma equivoca, larticolo indefinito di 29. In questi versi si ha
una mirabile definizione del concetto moderno di nazione (Russo,
1959); ma si noti il rilievo dato a cor in fine di verso e di strofa.
potr scindere in volghi spregiati,
e a ritroso degli anni e dei fati,
risospingerla ai prischi dolor:
una gente che libera tutta,
o fia serva tra lAlpe ed il mare; 30
una darme, di lingua, daltare,
di memorie, di sangue e di cor.
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questo lelemento pi nuovo e moderno (cio romantico) della
definizione manzoniana, e cio lunit di intenti e di desideri, la
coscienza, anche emotiva, del proprio scopo; cfr. anche 81-88.
33. sfidato e dimesso: dittologia sinonimica che ribadisce la idea
della umiliazione (dimesso) e dellassenza della speranza (sfidato);
cos anche atterrato ed incerto (34), rivolto a terra e sfuggente (cfr.
primo Coro dellAdelchi, 7 e 16).
35-36. un mendico sofferto per mercede: cfr. Proclama di Rimini,
21-24.
37. in sua terra: in antitesi e chiasmo rispetto a nel suolo stranier;
cos nei due versi successivi: voglia / legge; suo fato / un segreto dal-
trui, mentre la conclusione (40) ribadisce la condizione del mendi-
co con una nuova dittologia, servire e tacer.
41. O stranieri: inizia lappello o perorazione (cfr. Coro del
Carmagnola, 97; primo Coro dellAdelchi, 31).
44. che madre non v: nel Coro del Carmagnola, invece, compa-
re lappello alla terra di tutti nudrice, contro gli odi fratricidi (21).
Anche di questa strofa si ricord il Berchet nel Giuramento di
Con quel volto sfidato e dimesso,
con quel guardo atterrato ed incerto,
con che stassi un mendico sofferto 35
per mercede nel suolo stranier,
star doveva in sua terra il Lombardo;
laltrui voglia era legge per lui;
il suo fato, un segreto daltrui;
la sua parte, servire e tacer. 40
O stranieri, nel proprio retaggio
torna Italia, e il suo suolo riprende;
o stranieri, strappate le tende
da una terra che madre non v.
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Pontida, Perch ignoti che qui non han padre Qui staran come in
proprio retaggio? con la significativa variante del padre rispetto al
motivo materno manzoniano. Daltra parte in questa lirica ber-
chettiana vi un fitto tessuto di rimandi manzoniani.
46. Dal Cenisio alla balza di Scilla: da un capo allaltro della
penisola: forse un richiamo alle insurrezioni che scoppiarono in
tempi ravvicinati dal Piemonte alla Sicilia. Ma ricorda anche il
Proclama di Pellegrino Rossi: Dalle Alpi allo stretto di Scilla, odasi
un grido solo: lindipendenza dItalia.
47. infida vacilla: il terremoto delle insurrezioni scuote tutta la
penisola.
50. lobbrobrio dun giuro tradito: le promesse di libert, con cui
gli Austriaci cercarono di catturare le simpatie politiche degli
Italiani nel 1814, alla caduta di Napoleone, quando le potenze coa-
lizzate avevano proclamato guerra al dispotismo francese (cfr.
Aprile 1814, 64-65; Il Proclama di Rimini, 13-14). Non sfugga tut-
tavia leco che questo giuramento infranto rappresenta, rispetto al
giuramento dei fratelli che apre la lirica.
51. Un giudizio da voi proferito: quello riportato subito sotto e
in nome del quale i Tedeschi avevano combattuto contro
Napoleone, a Lipsia.
52. alliniqua tenzon: la battaglia ingiusta; cfr. Coro del
Carmagnola, 27, Del conflitto esecrando.
53. a stormo: tutti insieme, tempestosamente, dal tedesco Sturm,
tempesta (Bertoldi, 1957).
Non vedete che tutta si scote, 45
dal Cenisio alla balza di Scilla?
Non sentite che infida vacilla
sotto il peso de barbari pi?
O stranieri! sui vostri stendardi
sta lobbrobrio dun giuro tradito; 50
un giudizio da voi proferito
vaccompagna alliniqua tenzon;
voi che a stormo gridaste in quei giorni:
56. Della spada liniqua ragion: ripresa in parallelo del verso
della prima quartina (alliniqua tenzon). Cfr. Coro del Carmagnola,
25, sacrilego brando, ove i due termini di brando e conflitto sono
ugualmente avvicinati dallidentit dellattributo (esecrando).
57-58. ove oppressi ... de vostri oppressori: torna tre volte la
stessa radice verbale (oppressi, preme, oppressori) nel poliptoto che
allude alla problematica intercambiabilit dei ruoli nella storia, qui
per come motivo di speranza, altrove solo come allusione stilisti-
ca al changement terreno.
64. Saria sordo quel Dio che vud?: si annuncia il tema della giu-
stizia e vendetta divina, tema biblico gi presente nella sua terribi-
lit nella Passione, 78-80; nel Proclama di Rimini, 39-48 e anche nei
Promessi Sposi VI, 91, qui stilizzato in unantitesi (sordo ... vud).
65-66. Si, quel Dio ... che inseguiva Israele: Dio che pun il
Faraone che inseguiva gli ebrei, mentre fuggivano dallEgitto. Sui
persecutori si chiuse londa del Mar Rosso, prima miracolosamen-
te aperta a far strada al popolo eletto. Lo stesso esempio nel
Proclama di Rimini, 39-48.
67-68. in pugno ... e il colpo guid: nel libro dei Giudici si narra
che Jahel uccise Sisara, un re di Chanaan che tiranneggiava gli
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Dio rigetta la forza straniera;
ogni gente sia libera, e pera 55
della spada liniqua ragion.
Se la terra ove oppressi gemeste
preme i corpi de vostri oppressori,
se la faccia destranei signori
tanto amara vi parve in quei d; 60
chi vha detto che sterile, eterno
saria il lutto dellitale genti?
chi vha detto che ai nostri lamenti
saria sordo quel Dio che vud?
s, quel Dio che nellonda vermiglia 65
chiuse il rio che inseguiva Israele,
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ebrei, piantandogli un chiodo in testa con un martello (il maglio
deriva da Jud. XV, 21). Il motivo genericamente presente nello-
ratoria sacra e patriottica; infatti cos esordisce il Proclama di
Pellegrino Rossi: La Provvidenza vi chiama infine ad essere una
nazione indipendente e Giuseppe Mameli nellinno nazionale,
ricordato da Trombatore (1970), Ch se il popolo si desta Dio si
mette alla sua testa, Le sue folgori gli d.
71. Va, raccogli ove arato non hai: il campo arato il simbolo
della fatica degli uomini, di ci quindi che, se d frutto, ad essi giu-
stamente appartiene. Cfr. il Coro del Carmagnola, 44. probabile
fonte Matth. XXV, 24.
72. Spiega lugne: evoca limmagine del rapace nel momento in
cui sta per cogliere la preda e ben si adatta allaquila bicipite dello
stemma asburgico (cfr. anche Trionfo della Libert I, 185).
63. Cara Italia!: il grido affettuoso lespressione del rapporto
filiale con la propria terra, nei versi precedenti solo additato, qui
invece drammatizzato in un intervento diretto.
77-79. Dove ... unalta sventura: lanafora sottolinea la concita-
zione; per il v. 79, forse probabile il ricordo di Foscolo, Sepolcri,
293-94, Ove fia santo e lagrimato il sangue Per la patria versato.
quel che in pugno alla maschia Giaele
pose il maglio, ed il colpo guid;
quel che Padre di tutte le genti,
che non disse al Germano giammai: 70
va, raccogli ove arato non hai;
spiega lugne; lItalia ti do.
Cara Italia! dovunque il dolente
grido usc del tuo lungo servaggio;
dove ancor dellumano lignaggio, 75
ogni speme deserta non ;
dove gi libertade fiorita,
dove ancor nel segreto matura,
dove ha lacrime unalta sventura
non c cor che non batta per te. 80
82. Lapparir dun amico stendardo: Lespressione generica,
ma vi implicito un riferimento preciso alle speranze riposte prima
in Napoleone e poi nellAustria e nelle potenze coalizzate contro di
lui (Trombatore, 1970).
85. dal tuo seno sboccati: continua la metafora materna, sottesa
un po a tutta lode; sboccati: sorti improvvisamente dalla terra-
madre.
86. santi colori: la bandiera.
87. armati de propri dolori: non solo la sofferenza della schia-
vit, ma la delusione subita, quando speravano laiuto di altri (cfr.
il primo Coro dellAdelchi).
89. o forti: variazione e intensificazione di forti di 87.
90. Il furor delle menti segrete: cfr. Proclama di Rimini, 48, lira
e la gioia de perigli; menti segrete: C qui il contrasto fra la
necessaria dissimulazione del proprio animo e la libera e aperta
manifestazione di esso, che era gi stato uno dei motivi di Aprile
1814 (Trombatore, 1970).
92. Il suo fato sui brandi vi sta: cfr. limmagine iniziale (11-12),
di cui questa espressione rappresenta la ripresa metaforica.
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Quante volte sullAlpe spiasti
lapparir dun amico stendardo!
quante volte intendesti lo sguardo
ne deserti del duplice mar!
ecco alfin dal tuo seno sboccati, 85
stretti intorno a tuoi santi colori,
forti, armati de propri dolori,
i tuoi figli son sorti a pugnar.
Oggi, o forti, sui volti baleni
il furor delle menti segrete: 90
per lItalia si pugna, vincete!
il suo fato sui brandi vi sta.
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93. O risorta: ancora un richiamo allinizio dellode (25): una
gente risorta.
94. Al convito dei popoli assisa: diviene esplicita, in antitesi alla
similitudine del mendico (34-36), lallusione alla parabola evange-
lica del ricco epulone, gi evidente nel Proclama di Rimini, 18-20.
Meno diretto, ma certo, il ricordo dellesclusione dellItalia dal
Congresso di Vienna (cfr. ancora Proclama di Rimini, 15).
96. lorrida verga: lespressione pu essere intesa come allusione
alle bastonature che la polizia austriaca infliggeva ai liberali (Russo,
1959). Tuttavia il termine petrarchesco (Rer. vulg. frag. CIII, 21,
lonorata verga) e significa scettro o altra insegna dautorit; cfr.
Proclama di Rimini, 49-51.
97. O giornate: lesclamazione d per trascorso, e quindi com-
piuto, levento auspicato dallode. Le giornate saranno le battaglie,
le giornate campali (Stampa, 1885) e non leco delle Cinque gior-
nate di Milano del 1848, come alcuni interpreti hanno creduto,
seguendo lipotesi, errata, della stesura del testo in quella occasio-
ne.
101. Che a suoi figli narrandole un giorno: cfr. Risurrezione,
45-46, Come il padre ai figli intenti Narra i casi che gi furo; la
storia diviene tradizione e coscienza nel passaggio delleredit dei
ricordi da una generazione allaltra.
O risorta per voi la vedremo
al convito de popoli assisa,
o pi serva, pi vil, pi derisa, 95
sotto lorrida verga star.
Oh giornate del nostro riscatto!
oh dolente per sempre colui
che da lunge, dal labbro daltrui,
come un uomo straniero, le udr! 100
che a suoi figli narrandole un giorno
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dovr dir sospirando: io non cera;
che la santa vittrice bandiera
salutata quel d non avr.
Alessandro Manzoni - Marzo 1821

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