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1.Storia o romanzo? Larrigo di Abbate di Giuseppe Di Cesare.

1.Chi :storico napoletano


2. Pubblic la STORIA DI MANFREDI Re di Sicilia e di Puglia,opera
conosciuta e apprezzata,come una vera e propria opera storica,che
testimonia la sua devozione e passione per la ricerca storica.
Quest opera strettamente legata con lArrigo di Abbate ovvero la Sicilia
dal 1296 al 1313: per la ricerca storica, la struttura e il contenuto
Avvertenze ed epigrafe:
Nellavvertenza del romanzo Di cesare aveva preso le distanze dalla
tipologia romanzesca dello Scott e del Manzoni,rivendicando tra i modelli
la Ciropedia. Non un romanzo storico si avuto in mente di comporre,
bens una vera Storia
Le strutture compositive:
La storia di Manfredi: suddivisa in 2 volumi,composta da 7 libri:nel primo
tomo sono raccolti i primi 6 libri,nel secondo il 7ettimo libro. Lopera
caratterizzata da un fitto apparato di note,in cui Di Cesare
spiega,commenta e cita le fonti documentarie.
Stesso discorso per Larrigo di Abbate, composta da 7 libri,e ricca di note.
Entrambe le opera mostrano il rispetto dell autore per la verit storica: x
egli la storia doveva essere narrata con tutta la verit che si doveva trarre
dai documenti certi e dalle autorit accreditate.(come il caso dello storico
Niccolo speciale a cui si riferisce piu volte nelle note esplicative)
Un esempio:
dato dal Libro 1 dove la voce narrante elenca il nome di 3 ambasciatori
siciliani,la cui veridicit storica attestata da un pregevole storico sincrono
di tali avvenimenti:Niccolo Speciale, lo stesso che fu testimone oculare
dell eruzione dellEtna a cui dedicata un ampia descrizione nel libro 2, e
dellincoronazione di Federigo d Aragona.
Storia moralizzatrice:
Narrando la storia, lintento di Di Cesare era moralizzare,mostrare virt e
vizi nei governanti, e lo fa inserendo disparati interventi moralizzatori.(in
Arrigo di Abbate) Ad esempio:
la figura di Padre Ieronimo,eremita dellEtna,esegue un mandato presso
bonifacio VIII x comunicargli la volonta del Signore,il cui discorso un
vero e proprio attacco alla politica papale.

Un altro attacco alla politica papale presente attraverso linserimento nell


opera della ffigura di Dante Alighieri,per la sua posizione anticuriale,che
lo spinge a difendere la tirannide di Federico II giustificandola come unico
mezzo di opposizione al potere curiale.
Dante Alighieri e Arrigo,entrambi ambasciatori presso Bonifacio
8.Entrambi recatisi a Roma ma in collera per non avre ottenuto ludienza
del papa si incamminano verso il foro romano,ed in qsta cornice che
Dante scaglia una invettiva che occupa diverse pagine del romanzo contro
la condotta simoniaca di Bonifacio 8,parlando delle enormi somme di
denaro che il papa traeva dai fedeli,una invettiva che delinea con accenti
negativi la situaz politica dell italia spaccata tra PAPA e Imperatore.
Un eroe medio
Arrigo il personaggio che ha tutti i connotati delle virtu, del coraggio
,della fedelta alle proprie idee,di valori familiari,di onore. Eppure un eroe
medio cosi come lo sono anche altri che asumono le medesime
caratteristiche di eroicit e si tramandano valori da rispettare a costo della
vita.
Corrado Capece rappresenta lemblema delleroicit: amico e devoto di
Mnafredi,che rappresenta l eroica fermezza dei Siciliani alle forze
angioine.
I veri protagonisti del romanzo sono il vero storico,che con le verita
taciute,le macchinazioni,si staglia sullo sfondo del romanzo.E qsto viene
ottenuto attraverso la precisione con cui l autore sottolinea le date e gli
avvenimenti storici.
Dal punto di vista sintattico il romanzo si caratterizza per l ampio
periodare, ed frequente il ricorso alla clausula del tre,tecnica tipicamente
toscana,che consiste nell aggettivazione trimembre.

2.TRA CONGIURE E PIRATI:I CORSI RIVENDICANO


LINDIPENDENZA.
Nel 1838 Il recensore Stanislao Gatti recensi lopera di Giuseppe Gallotti:
Sampiero. Romanzo Storico,asserendo di prediligere la tipologia
romanzesca del Manzoni(che consisteva nello studio di un intero secolo e
nell immaginare una vicenda,il cui intreccio rispecchiasse tutte le possibili
condizioni dell epoca) e del Gallotti ne pone in evidenza lo scopo morale,
di rappresentare le virtu civili dell epoca.
Alla recensione del Gatti rispose Nicolo Garoni,che non riconosce alcun
valore morale al romanzo, rammentandoci solo le antiche nostre sciagure
sia dei corsi che degli italiani.laccusa piu grande fatta dal Garoni la
pretesa eroicit del protagonista,che, pur di difendere la propria patria,
arriva a strangolare la moglie Vannina. Ma:
Garoni riconosce nellopera una parte di interesse che la presenza di
schemi narrativi tipici del romanzo scottiano,ma anche le rappresentazioni
dal sapore romantico, come le numerose atmosfere notturne disseminate
nel corso della narrazioni,del cielo puntellato di stelle,della luce della luna
e cosi viao il mare in tempesta che riflette lo stato danimo degli uomini
pronti a combattere:
loscurit notturna, la descrizione della luna, le tempeste risentono
dellinfluenza di Scott e Byron, di cui molti scrittori romantici italiani ne
subirono l influenza, soprattutto nelle descrizioni di fatti atroci e spettacoli
di torture fisiche,x cui lo stesso Gallotti non resto insensibile al fascino
romantico della notte e delle tempeste.
Byron
Gallotti, cosi come altri intellettuali dellItalia meridionale,furono
influenzati dalla popolarit che godette Byron in Italia, soprattutto dalla
sua opera Manfred,opera pubblicata da Pasquale De virgilii.
Gallotti nella sua opera(Simposio) esplicita il suo modello letterario,
riferendosi esplicitamente a Byron ed alcune sue opere: ad esempio
troviamo l esplicito richiamo al Corsaro,cui si ispira l episodio che narra l
avventura di Sampiero sullisola dei corsari.
Tra storia e romanzo

Gallotti nella sua opera per poter rivendicare la storicit dei fatti narrati,fa
ricorso alle numerose note a pie di pagina x spiegare e citare le fonti, ma fa
anche riferimento allopera del Filippini, storico della corsica,fonte per la
narrazione di diversi avvenimenti.
Trama: il romanzo narra della lotta del popolo corso che rivendica l
indipendenza dal dominio dei Genovesi che durava dal 1481.
Alla base del romanzo vi un messaggio di libert ed unita che trasforma
la vicenda di Sampiero in simbolo della lotta per lindipendenza.Si tratta di
un tema tra i piu tipici del romanzo storico.
il romanzo ambientato nel XV sec.
Sampiero-bruschino: due diversi modelli di eroe
Sampiero e Bruschino incarnano due diverse tipologie di eroe:
Sampiero disposto a morire per la patria,giurando davanti a Dio di
compiere opere solo per il bene pubblico,che per lui superiore al bene
privato. Cio spiega xke Simposio uccide la moglie Vannina,che era scesa a
patti con loppressore.
Leroismo di Bruschino,invece ben diverso,lo rendeva uno dei piu
valorosi,leali e d onesti cittadini della Corsica, di indole buona;Ma x egli
era ingiusto nuocere agli innocenti per punire i colpevoli; egli era
segretamente innamorato di Vannina e cerco con tutti i mezzi di impedire
che Sampiero commettesse un simile omicidio.
Dunque,un eroismo di tipo classico,incarnato da Sampiero e che lega il
proprio valore al destino della patria; ed un eroismo romanzesco
impersonato da Bruschhino,disposto a morire pur di non commettere
atrocit nei cfr degli innocenti.
lesilio
Lesilio il tema dominante di tutto il romanzo e Sampiero incarna lemblema del patriota costretto
ad allontanarsi dalla propria terra. Cio richiama la vicenda personale di Gallotti, costretto allesilio
dopo il nonimestre costituzionale del 1820,1821.Anche Vannina, costretta ad abbandonare la
propria patria e veraa accolta nella citt di Marsiglia,stessa citt in cui si erano recati molti esuli
della repubblica napoletana.

Costantinopoli
Come un eroe classico,Sampiero vaga di terra in terra,cercando appoggi per la sua lotta.Durante qsti
viaggi nella narrazione si inseriscono descrizioni di luoghi incantevoli come Costantinopoli,che
suscito grande stupore in Sampiero per la sua moltitudine di cose e persone.In qsta descrizione
Gallotti inserisce termini stranieri,come: seeraglio, divan e dervish:si tratta di prestiti linguistici che
ritroviamo ricorrente nella scrittura di Gallotti.

3. Da VENEZIA A NAPOLI: IL VIAGGIO DI UN PROSCRITTO


NAPOLETANO
Michele Baldacchini,noto come intellettuale napoletano,storico e letterato,
ricordato dai Napoletani per i suoi lavori storici (secondo le parole del recensore
Luigi Settembrini), come infaticabile ricercatore di documenti e manoscritti.
La sua opera storica la trilogia:
1.La rivoluzione di Masaniello nel 1647
2.La congiura del Campanella nel 1600
3.La rivoluzione contro il Sant Uffizio nel 1547.
Nel 1839 fu pubblicata a Napoli dallOfficina tipografica: Il figlio del proscritto.
Racconto storico.
La struttura:
Il romanzo introdotto da un Avvertimento suddiviso in 3 sequenze:
1. viene introdotto il protagonista:un nobile di casa Brancaccio che da Venezia si
reca a Napoli nel periodo in cui i Napoletani si ribellarono contro il governo dei
vicer;
2. una captatio benevolentiae(accattivarsi la simpatia) in cui l autore afferma di
temere il giudizio sulla qualit artistica dell opera e sulluso che nel romanzo era
stato fatto della storia.
3. Lautore si rivolge alla comunit di amici-letterati,ai quali indirizza la propria
opera.
Lopera si compone di 30 capitoli,ciascuno dei quali titolato e corredato di
unepigrafe che anticipa il contenuto del capitolo.
Lio-narrante di Roberto Brancaccio
La narrazione condotta in prima persona dal protagonista-narratore Roberto
Brancaccio.
Il romanzo ambientato nel 1642,allet di 5 anni, e si apre con il ricordo del padre
Lorenzo,che era stato proscritto dai vicer spagnoli, ed egli segu le sorti dellultimo
principe di Salerno, Ferrante Sanseverino( proscritto x aver protestato contro
lInquisizione e x qsto fu esiliato in Francia).
Il padre aveva allevato il figlio nellodio del nome spagnolo e
difatti,Roberto,nonostante fosse nato a Venezia,x tutta la vita continuo a considerarsi
un cittadino appartenente ad una terra dominata dallo straniero.
ed deciso a rientrare in possesso di tutto cio che era stato ingiustamente tolto al
padre.

Lesilio
Il tema dellesilio dominante nellopera e diventa paradigma della condizione
desule che il Baldacchini conosceva bene: il governo restaurato dai Borboni aveva
allontanato dal Regno molti suoi amici;
Il protagonista addirittura un senza patria, costretto a fuggire anche da Venezia x
sottrarsi allInquisizione(anche il padre aveva lottato contro la stessa contro il re
spagnolo a Napoli)(Inquisizione di Stato,un tribunale tremendo).
Allontanato da Venezia,lunica possibilit che gli resta quella di tornare a Napoli,e
lo fa quando la citt infiammata dalla rivolta di Masaniello.
Ma prima di arrivare a Napoli, nel romanzo il protagonista affronta un avventurosa
peregrinazione per litalia che funge da supporto alla trama.
Nella narrazione Baldacchini nn induge su descrizioni,la narrazione risulta essere
molto spedita e asciuttae vi inserisce molto materiale delle sue ricerche storiche:
riferimenti al Campanella e alla rivolta di Masaniello
Storia e romanzo
Roberto incontra fra Anselmo da Padova che nel capitolo 9 il frate rievoca la storia
del suo maestro Tommaso Campanella(la cui opera e figura fu studiata a lungo da
Baldacchini). Il frate lo incoraggia ad andare a Napoli.
Arrivato a Napoli, x la prima volta Roberto vede il golfo di Napoli,la cui descrizione
risulta molto netta e fredda;: dal mare contempla le isole che s incontrano prima di
arrivare a Napoli,la sirena; Sempre dal mare contempla la visione della bocca
dellinferno,ovvero del Vesuvio.
Il capitolo Napoli: viene descritta una citta che ribolle x la rivolta di
Masaniello(pescivendolo damalfi),e vengono descritti xsonaggi come il capopopolo
Gennaro Annese.Ampia descrizione dedicata anche ai Lazzari,figura storica che
nacque proprio con la rivolta di Masaniello. Si tratta di giovani rivoltosi dei ceti
popolari,il cui nome deriva dallo spagnolo lazaros, x designare qsti rivoltosi delli
infima plebe, scalzi coperti di stracci(ma dapprima tale denominazione valeva come
lebbroso).
Ci che Roberto vede in azione a Napoli,non trova riscontro nei racconti del padre:
non trova una nazione unita bensi la plebe che cervava non solo indipendenza dalla
Spagna,ma anche dai nobili,dai Signori;di qsta plebe, i Lazzari erano responsabili di
azioni sconsiderati e contro di loro vi era la fazione delle Cappe nere, semplici
gentiluomini,nemica sia dei baroni che del popolo.
Roberto divento seguace del Guisa, e fu nominato capitano della guardia del duca,ma
dalla cui imperizia(mancanza di esperienza) si sentira tradito.
UN RUOLO FONDAMENTALE nella rivolta fu svolto da due figure:

Il conte di Ognatte,che nellimmaginario di Baldacchini rappresenta il vero spagnolo


E il duca di Guisa che impersona il vero francese.
Baldacchini e Manzoni
Lo spessore narrativo del Baldacchini,secondo alcuni studiosi, evidenzia uno spiccato
influsso manzoniano,rintracciabile in almeno tre punti del romanzo:
Capitolo 3:la conversazione tra Roberto e Tiepolo rimanda ad alcuni versi del coro
dell atto 2 dellAdelchi;
Capitolo 8: losteria della Brigida,sulla strada tra Foligno e Roma,rievoca losteria
della luna piena.
Il romanzo si conclude con la descrizione della peste che aveva colpito Napoli nel
1656. Roberto trovo rifugio a Capri,nel monastero di s girolamo,dove trovo conforto
nella religioen,cercando di trovare pace nella fede in Cristo

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