Sei sulla pagina 1di 2

LEOPARDI

INFINITO
Primo e più celebre tra gli idilli, Leopardi comincia a dare forma alla sua liricità cge fosse
incentrata la sua ricerca di un linguaggio che tendeva al vago, indefinito
Parla in prima persona, recupera alcune memorie personali e riprende alcuni ambienti a lui
familiari, ma soprattutto si nota una ripresa concettuale che si manifesta in modo parallelo
anche nelle note dello Zibaldone
Illusione dell’infinito METAFISICA, fonte di dolcezza
Composta a Recanati nel 1819, anno della CONVERSIONE FILOSOFICA, pubblicato nel
1825 e poi apparve in volume nei Versi pubblicati nel 1826 e nei Canti pubbicati nel 1831
Restano due autografi che riportano l’anno, ma siamo all’oscuro del processo di
produzione del componimento
Prima delle liriche che risultano denominate da L come IDILLI, lui stesso ci dà la
definizione di questa parola, sono poesie di carattere intimo contrapposto alle canzoni che
hanno carattere eroico civile, e anche per stile, lessico e stile. Sono in endecasillabi sciolti,
parte dall’idillio tipico della tradizione alessandrina a cui aggiunge le esperienze europee
Il concetto di idillio amplia i suoi confini tematici, diventa una visione di cose ma ambisce
anche alla conoscenza, quindi a dare una visione capace di offrire una conoscenza.
Ambiscono ad ottenere qualcosa di più universale e pure, partendo da qualcosa di più
personale e l’Infinito ne è un esempio evidente.
Tema del finito e del non finito, del desiderio di infinito
Sensismo e cultura settecentesca, al centro del suo discorso pone la PSICOLOGIA DEL
SOGGETTO, di colui che pensa e immagina e ha un’attenzione particolare per quelle
modificazioni che le scoperte scientifiche hanno cambiato la psicologia dell’uomo. L’uomo
ha perso la concezione mitica della natura e gli interessa di capire come l’uomo perduto il
sentimento di essere al centro dell’universo, si senta.
Tempo è un tempo che non ha né inizio e fine
Immagini ricorrenti come i silenzi, la quiete, che hanno connotazioni che rimandano
quasi ad un contesto di morte, ma ci sono anche suoni che rompono il silenzio, analizza
spazio e tempo insieme.
Precarietà soprattutto nella descrizione del tempo, movimento storico che diventa subito
passato, senso di annullamento dell’individuale e sensazioni ambivalenti (soprattutto
Infinito)
Fonti: le Confessioni di Sant’Agostino, Rousseau, Alfieri e anche i pensieri d’amore di
Vincenzo Monti.
ZIBALDONE suo diario, dove ci sono appunti che fanno riferimento .ad aspetti che
riprende nell’Infinito, anche successivi alla composizione del canto. Sono appunti per altre
composizioni sempre sullo stesso argomento.

Potrebbero piacerti anche