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MICHAIL JUREVIČ LERMONTOV (1814 – 1841)

Premessa:
Può essere considerato uno degli esponenti del romanticismo russo.
Vita breve, ma intensa dal punto di vista letterario > poeta, prosatore, drammaturgo.
Secondo Gasparini*, è una meteora, cioè una figura che passa molto rapidamente, che
rimane sulla scena letteraria per un tempo troppo breve per esercitare un’influenza, a
differenza di Puškin. Anche perché, come vedremo più avanti, è un grande
anticipatore di temi e modalità di trattazione, che non risultavano comprensibili e
compresi alla sua epoca. Rappresenta infatti quasi un’avanguardia, e proprio perché
non presenta un modello, sia il personaggio sia la sua opera, vivono in isolamento, è
un essere solitario.

*Evel Gasparini fu uno dei primi studiosi di letteratura russa del tempo > una delle
sue opere più importanti è “Il matriarcato slavo”, opera di carattere a antropologico,
dove affronta i temi della cultura russa: religione + teoria dell’importanza della
cultura patriarcale.

Vita:
Nasce a Mosca nel 1814, figlio di un capitano in congedo, quindi la carriera militare
fa già parte della famiglia. Sul cognome ci sono vari studi, lui stesso dice di essere
scozzese. La madre appartiene a una famiglia della nobiltà terriera. Trascorre i suoi
primi anni in campagna, nella tenuta a Tarchany, oggi chiamata Lermontov, proprio
in suo onore.
1. La sua infanzia è contrassegnata da un grave lutto che avrà conseguenze sulla
sua vita, perché muore la madre quando aveva solo 3 anni, ma “perde” anche il
padre, perché la nonna materna (nobile, persona influente) allontana il padre
della cerchia familare, quindi non potrà educarlo. È il primo elemento
fondamentale per capire la vena di malinconia che attraversa la sua vita e la sua
opera. Nonostante ciò, la nonna, donna intelligente, gli permetterà
un’educazione di ottimo livello.
2. Secondo elemento importante della sua biografia è il rapporto con il Caucaso >
tra il 1818-1825 (ancora in età infantile) per problemi di salute, la nonna lo
porta con sé nel Caucaso, a Pjatigorsk, una città termale dove il poeta cerca
rafforzare la sua salute. La natura del Caucaso colpisce l’ispirazione di
Lermontov, perché è un paesaggio intenso, forte, caratterizzato da alte
montagne, corsi d’acqua > una natura tipicamente romantica. Nell’animo di
Lermontov si forma una aspirazione a godere di questo paesaggio, ma anche
l’ispirazione, infatti spesso le sue opere sono ambientate qui (o a Tarchany).
Inizio della formazione: La nonna nel 1826 sceglie un precettore francese che aveva
partecipato alla campagna napoleonica, cosa frequente > spesso i soldati francesi
sopravvissuti alla campagna napoleonica si trattenevano in Russia e diventavano
precettori.
In questo anno riceve la notizia del moto decabrista, che lo colpisce, per il loro
sacrificio e il fallimento della rivolta.
Nel 1827 Lermontov inizia a frequentare Mosca e nel 1828 viene iscritto a una scuola
privata, per accedere all’università.

1828 (in poi) primi poemi influenza byroniana evidente, ancora più che in Puškin
(Puškin > ha più una funzione ironica, l’elemento byroniano non viene preso sul
serio). In Lermontov, l’elemento byroniano è consapevolmente acquisito, rielaborato,
e fa parte della sua produzione. Alcune opere di questo periodo sono:
 I Circassi = (etnia; ancora il Caucaso è il luogo della Terra con la maggior
densità di lingue, molte etnie stabilitesi nelle valli > il Caucaso è la “montagna
delle lingue”); vediamo l’elemento del
Caucaso
 Il prigioniero del Caucaso = anche qui il Caucaso è ispirazione
 Il demone (1929) = prima stesura; si può dire sia “dèmone”, che “demòne” >
inizio di un grande lavoro poetico, lavoro estremamente complesso, che subirà
molte stesure. L'idea iniziale, sotto influsso ultraromantico, prevedeva un
angelo caduto come protagonista , di cui una monaca si sarebbe innamorata.
Innamorata della stessa, il demone, che non ricambiato avrebbe trasmutato
l'amore in odio ed avrebbe fatto di tutto pur di sedurla e sconfiggere il rivale.
1830: accede all’Università (indirizzo umanistico) e continua a scrivere, ormai
consapevole della sua figura di poeta.
-Il demone, seconda stesura

1831 altra data tragica > morte del padre, che aveva potuto vedere poco. Questo
fatto viene vissuto con molto dolore, prova angoscia e senso di colpa, perché è
avvenuta in seguito all'alcolismo, quindi all'abbandono di se stesso da parte del padre.
Lermontov ritiene di essere la causa della malattia e quindi della morte del padre.
-Il demone > terza stesura
1832: termina gli studi universitari, si sposta a Pietroburgo ed entra nella Scuola per
allievi ufficiali, quindi segue le orme del padre > la carriera militare, strada segnata
per i nobili appartenenti alla nobiltà terriera che non volevano fare la “vita di
campagna”. Qui ha poco tempo per la poesia, ma compone importanti poemetti
pornografici.
-Inizia a cimentarsi con il genere della prosa: Vadim, primo tentativo di opera di prosa
> Vadim è un personaggio del seguito di Pugačëv, quindi è un dramma storico, tema
(romantico) amato da Lermontov e anche da Puškin come abbiamo visto. Il tema del
condottiero coraggioso che si pone in collisione con il potere è un tema sentito in
questo periodo, romantico, è espressione della tendenza al titanismo, cioè di una
rivolta nei confronti di un potere dal quale sicuramente si sarà schiacciati. In questo
anno c’è la composizione di una delle liriche più famose, Parus (La vela).

1833: Il demone > quarta redazione, vediamo che è un’opera che accompagna tutta la
sua vita.

1834: termina i corsi alla Scuola per Allievi Ufficiali ed entra nel reggimento della
Guardia a Carskoe Selo, luogo della residenza estiva degli zar, quindi era un
reggimento prestigioso > era difficile entrare, ma Lermontov riesce grazie
all'intervento della nonna, che aveva anche potere sociale, perché aveva conoscenze
importanti.

-Il demone = quinta stesura


-Contestualmente scrive molte poesie, che costituiscono una sorta di sottofondo della
sua vita.
1835: Torna ufficialmente alla letteratura seria, è il momento centrale della sua vita,
ricco di avvenimenti, dal punto di vista sociale/personale:

Frequenta assiduamente i salotti pietroburghesi, d’altronde gli ufficiali erano coinvolti


per convenzione sociale nella vita mondana, quindi nelle riunione e nei balli delle
famiglie nobili, erano partiti ambiti dai nobili che avevano figlie giovani.
→ Lettera a Ekaterina Suškova: episodio enigmatico e rivelatore della sua natura:

Lermontov aveva conosciuto Ekaterina nel 1830, era nota per la sua bellezza, grazia,
intelligenza, acutezza e il poeta subisce il suo fascino, si innamora anche se non vuole
ammetterlo a se stesso, le dedica un ciclo di poesie noto come “ciclo della Suškova”.
Non si vedono poi fino al 1834, la corteggia, lei sembra accettare, quindi tutto induce
a pensare a una prossima proposta di matrimonio e conseguente matrimonio. Ma il
contorto Lermontov, per motivi ancora incompresi e incomprensibili (forse
interpretabili come il suo timore di diventare vittima di questo innamoramento), fa
recapitare una lettera scritta da lui, ma anonima, in cui sostanzialmente dichiara di
voler rompere la relazione: è una lettera in cui si dice che l’ha consumato un
tradimento, così fa credere questo per paura di questa relazione e quindi induce
Ekaterina stessa ad allontanarsi da lui >> questo ha poi dei riflessi dal punto di vista
letterario, perché il rapporto con Ekaterina viene riprodotto in vari scritti[Un ballo in
maschera > dramma, prima versione 1835; seconda versione 1838].
Si avvicina al circolo di Puškin, ma non fa in tempo a conoscerlo:
1837: Morte di Puškin. In questa occasione Lermontov compone l’ode Cmert’ poeta,
La Morte del Poeta. Opera di indignazione, colma di dolore, dove accusa l’alta
società russa e gli ambienti governativi, li ritiene responsabili del duello, sfida
portata avanti da parte da Puškin, ma che è indotta dal comportamento dell’alta
società o dallo zar addirittura.
Ovviamente la CENSURA interviene e Lermontov viene mandato in esilio in
Caucaso.

NB: PICCOLA PARENTESI → Viene mandato proprio nel Caucaso,


perché dalla fine del ‘700 c’è guerra continua trai “montanari del Caucaso”
e l’esercito russo. > il potere zarista dal ‘700 per quasi tutto l’800 ha a che
fare con a resistenza dei montanari, dovuta all’aspirazione da parte del
governo di sottomettere tutto il Caucaso. Non erano ancora note le ricche
risorse naturali, però era necessario al governo russo, perché rappresentava
una via di passaggio con i territori trans caucasici che già erano acquisiti nei
secoli precedenti (Azerbaigian, Georgia, Armenia): quindi per raggiungere
queste terre al di là del Caucaso la via più breve era attraversare proprio la
regione del Caucaso. Quindi periodicamente gli ufficiali venivano mandati
in missioni e tra questi c’erano quelli puniti per comportamento “offensivo”
nei confronti del potere zarista.

Lermontov non la considera una punizione, per lui è una gioia potersi mettere alla
prova in questa circostanza, non si sottraeva a combattimenti anche in prima linea, ma
interviene la nonna materna [raccomandato] perché questa punizione sia di breve
durata e possa rientrare a Pietroburgo l'anno dopo.
Anche quando è in esilio non abbandona la sua attività letteraria:
-Il demone > sesta stesura
-Un ballo in maschera > seconda versione

1839: Inizia a frequentare un gruppo di amici, noti con il nome “Gruppo dei Sedici”,
sono personaggi sospettati di attività politica, sovversiva, quindi sono molto
controllati dalle autorità. In questo periodo il governo di Nicola I è molto rigido.
- Pubblica alcuni racconti di Un eroe del nostro tempo, infatti il romanzo è composto
da parti distinte.

1840, primo duello: Sfida a duello il figlio del console di Francia. In questo duello
nessuno rimane vittima, ma per aver osato, viene nuovamente punito con la stessa
modalità e mandato in esilio nel Caucaso. Qui Lermontov chiede esplicitamente di
essere mandato in prima linea a combattere contro i ribelli montanari >> nel ’40 c’è
un’importante serie di incontri nel Caucaso: gli scontri diventano motivo di
esaltazione della madrepatria.
-Un eroe del nostro tempo > altre narrazioni (prosa)
-Scrive la poesia Profeta
-Prima edizione in volume delle poesie, prima erano state pubblicate in forma
periodica, sulle riviste.
1841: Durante i combattimenti nel Caucaso Lermontov si distingue e ottiene un
congedo temporaneo come premio, quindi torna a Pietroburgo per qualche mese ).
Poi torna nel Caucaso per una missione che viene affidata, ma nel luglio, sfida duello
un suo amico, Martynov, in cui a soli 26 anni, viene ferito mortalmente, come
accadde per Puškin.
-attribuzione, non certa, dell’ultima edizione de Il demone
-scrisse anche poesie fino alla fine della sua vita

STILE:
Si esprime un dubbio nel suo caso, perché è difficile stabilire se è stato più grande
come poeta o come prosatore, perché pur non avendo esercitato una forte influenza,
fu profondamente innovatore in entrambi i casi, meno nella produzione teatrale.
Lermontov per la sua breve vita si trova a cavallo tra due epoche della letteratura
russa:
• da un lato, a livello anagrafico appartiene al periodo di scrittura dei poeti della
sua generazione, come Turgenev
• dall'altro, si trova a far parte della corrente dei poeti precedenti, come Puškin.
Egli è vissuto parallelamente in due periodi, estremizzando le contraddizioni del
clima culturale postdecabrista ed allo stesso tempo presentando già la fase successiva
della letteratura: lo storicismo ed il realismo psicologico.
Ci sono delle caratteristiche che possiamo ritrovare nei suoi componimenti:
1. soggettivismo → egli è al centro di qualsiasi esperienza narrata.
2. Il superamento del precedente sistema dei generi dibattuto tra arcaisti e
karamzinisti riguardanti lessico e genere.
3. Andamento altalenante ed ondivago tra sfere stilistiche differenti ( confessione
intima, oratoria, invettiva ecc...)
4. Predominazione della metafora sul simbolo → le immagini lermontoviane sono
piuttosto degli emblemi di una condizione soggettiva
5. Espressività ed emozionalità dello stile, pulsione allo stile romantico.

!!!!!! Lermontov come romantico: il romanticismo di Lermontov ha un duplice


aspetto:

➢ è visionario > la visionarietà è un elemento connotativo del Romanticismo.


Troviamo questo elemento nella poesia dedicata alla natura, dove il Caucaso è
l’elemento preponderante, ma ci sono anche visioni di eterne contrade, cioè di
paesaggi di estensioni che non sono riferite esplicitamente e limitatamente alla
natura Esse alludono a dimensioni “altre”, al di là del terreno: infatti nella
produzione di Lermontov ricorrono figure di angeli e di demoni, tra cui non c’è
sempre una netta separazione: il demone è una trasformazione o un
decadimento dell’angelo, quindi il bene e il male sono contrapposti, ma non
nettamente separati.

➢ il suo romanticismo è anche rappresentato dall’elemento retorico, che si


esprime soprattutto in alcuni temi caratteristici (che rappresentano anche
un’ossessione), cioè il disprezzo per il genere umano che si identifica nella
folla ignorante, non in termini sociali, ma in termini spirituali e intellettivi
(NON intellettuali), quindi critica il popolo che non è in grado di capire la
sensibilità del poeta. Una lirica che rappresenta una compiuta realizzazione di
questo sentimento è “La morte del poeta”, che abbiamo citato come motivo di
punizione per le accuse che Lermontov aveva rivolto alla nobiltà di corte
ritenuta da lui responsabile della morte di Puškin.

TEMI DELLE SUE OPERE:

✔ AMORE (Liubov') → amore non inteso come forza fine a se stessa, ma come
meditazione sul senso della vita. Viene percepito non come immediato , ma
come condizione irrimediabilmente trascorsa. L'amore è legato
irrimediabilmente alla morte e spesso ne è la causa, una forza fatale confinante
con la pulsione di morte . Viene percepito inoltre come condizione transitoria.
La sua è una rappresentazione della dialettica eros-thanos : l'Eros è
quell'energia che muove la vita quella che si può chiamare "passione", quella
spinta interiore che ti porta a realizzare i tuoi sogni senza paura e timore, che ti
da quella vitalità che toglie ogni stanchezza, Thanatos rappresenta quell'energia
di conflitto interiore , di sentire un malessere che tende a lacerare dentro al
punto da danneggiare la tua mente o il tuo corpo.

✔ SOFFERENZA: la sofferenza viene intesa come pulsione alla vita, soffrire è


sinonimo di vitalismo, di essere presenti, di essere vivi ed è anch'essa una
costante nella vita dell'uomo.

✔ TERRA E CIELO ( Zemlija i nebo) → antitesi romantica tra questi due


elementi dove la terra è habitat del volgo ed il cielo habitat a cui tende l'eroe.
Nel periodo della maturità, tale antitesi viene sostituita rispettivamente da
quella del VAGABONDO E PATRIA. Dove il vagabondaggio è visto sia come
esilio e condanna, sia come pellegrinaggio verso la patria, dunque verso una
terra promessa indeterminata ed irraggiungibile

✔ PACE (pokoj): la pace è vista come un ideale a cui tendere, come uno stato
psicologico desiderato. Pace ha una valenza positiva con il passare dell'attività
poetica, passa da essere un elemento con cui si può identificare la morte ad un
elemento di umile accettazione della propria vita e dell'equilibrio cosmico.
Accedere alla pace implica un atto di eroismo, un atto di titanismo.
✔ INGANNO e VENDETTA (obman i mest'): l'eroe lermontioviano nasce
deluso, delusione provocata dalla vita una ed una sola volta ma che non offre
possibilità di riscatto. Non esiste passato felice se non nella sfera della
“preesistenza” di cui l'individuo ha qualche sporadico abbaglio. La vita
dunque è un vuoto e stupido scherzo. Legato a tale tema c'è quello della
vendetta : l'eroe non vendica solo se stesso ma tutto l'universo per il gioco della
vita. La vendetta è dunque un importante pulsione vitale.

✔ SOLITUDINE (odinoshestvo) : l'eroe lermontoviano è inevitabilmente solo.


Sempre ed ovunque. La sua è una condizione di solitudine metafisica,
ontologica. Anche nei momenti di comunione con Dio o con la natura, l'uomo è
comunque solo. Anche i rapporti amorosi, sono condanna alla solitudine in
quando caduchi ed effimeri, l'amore è l'anticamera della solitudine, ogni
rapporto umano è destinato a perire.

✔ LIBERTA' (volja) : la libertà per Lermontov non ha niente a che fare con
determinazioni politiche o sociali. Essa è una dimensione spirituale assoluta, il
valore massimo, superiore alla stessa felicità. Il regno della libertà a livello
universale viene fatto coincidere con l'epoca primitiva o con la storia passata. A
livello personale coincide con il Caucaso. Con l'evolvere della personalità
scrittoria , si modifica anche il concetto di libertà, caricandosi di scetticismo e
sentita come irrealizzabile.

OPERE:

Demon:
Dal 1829 al 1841 non smette di scrivere questo poema, che possiamo definire come
un poema incompiuto, nel senso che rimane così perché muore, ma forse avrebbe
subito altre modifiche.
Nella prima redazione è indicato il luogo dove l’azione si svolge, in Spagna, in un
luogo non determinato, ma la natura descritta è la tipica natura caucasica > infatti
nella sesta edizione la Spagna scompare e l’autore dichiara invece che
l’ambientazione è in Georgia.
Tema centrale: l’amore che il demone (per antonomasia, demone potente, forte,
come emanazione del male) nei confronti di Tamara. Tamara > una donna, un essere
umano, giovane, bellissima, figlia di un principe georgiano (quindi è anche nobile).
-Questo demone non è sempre stato emanazione del male, perché in realtà un tempo
viveva nel giardino dell’Eden, quindi in Paradiso, dal quale fu cacciato, e condannato
a peregrinare per sempre sulla Terra: la sua “missione” è quella di compiere il male,
ma si annoia. [Noia > tema romantico.]
-Un giorno sorvolando le alture del Caucaso, per caso scorge Tamara e ne rimane
colpito e folgorato; questo amore diventa un’ossessione, come se Tamara si fosse
impossessata della sua vita. Le compare davanti, si insinua nei suoi pensieri e arriva a
una dichiarazione esplicita > non vuole convertire Tamara al male, la sua aspirazione
è al contrario quella di essere redento da Tamara, tornare un’entità del bene, quindi
Tamara è l’occasione per tornare allo stato di grazia: c'è una nostalgia (romantico)
dell’armonia che ha perso quando è stato cacciato. Il demone fa morire il fidanzato di
Tamara (morte che appare incidentale). Poi il demone bacia Tamara, bacio che è
espressione di questo amore e dovrebbe unirli, ma il bacio del demone uccide
Tamara.
-Il poema termina con il vano tentativo del demone di strappare l’anima di Tamara
ormai morta, che viene accolta immediatamente dall’Angelo custode. Vuole
strapparla all’angelo che la porta in paradiso. In realtà l’angelo trattiene l’anima, la
porta in Paradiso e l’ultima immagine è quella della tomba sulla Terra di Tamara > Ci
sono varianti durante le redazioni, ma questa è la storia.

ANALISI:
• Il racconto del demone ha radici profonde nella psicologia stessa di Lermontov,
infatti ci sono elementi della sua personalità (soggettivismo), del rapporto che
ha con se stesso e con l’universo femminile, ma ha radici profonde anche con
l’opera di Lermontov: le continue redazioni hanno fatto da sfondo alla sua
attività letteraria nel suo insieme e si ritrovano in altre opere letterarie elementi
de Il demone, come il protagonista di Un eroe del nostro tempo, Pečorin, può
essere considerato un personaggio demoniaco, con tratti che lo assimilano al
• demone.
• Altro aspetto interessante è che all’origine ispirativa troviamo Milton (Il
• paradiso perduto), il romanzo gotico, e Byron.

PRODUZIONE LIRICA
La produzione si colloca soprattutto tra 1828 e 1832, quattro anni in cui compone
circa 300 poesie → costituiscono nel loro insieme un autentico diario spirituale >
analizzando le poesie in ordine cronologico si coglie l’evoluzione della (dolorosa)
vita spirituale del poeta.
Tema centrale declinato in modi diversi di natura autobiografica è quello della
sofferenza di un adolescente di intelligenza e sensibilità non comuni, di fronte a un
mondo che non lo comprende. La reazione è quella del chiudersi in se stesso,
scegliere la solitudine amara e orgogliosa allo stesso tempo. Questa solitudine non di
rado ha gli accenti della disperazione. Il tema non è originale, ma è particolare la
precocità della sua auto percezione, cioè da poco più che adolescente è consapevole
di questa condizione e in maniera sapiente fa di questa consapevolezza una creazione
letteraria, poetica.
Temi ricorrenti > solitudine, morte, aspirazione all’immortalità letteraria (in contrasto
con il tema della morte).

EX: Il Caucaso (1829 o 1830)


Poesia dichiaratamente autobiografica, scritta in età adolescenziale in una fase di
estrema precocità > ricorda la sua prima infanzia, in particolare la perdita della
madre: troviamo la nostalgia per la madre. Se prendiamo la versione russa nel primo
verso della seconda strofa c’è tragicità. L’immagine del Caucaso si
lega sin dall’infanzia alla figura della madre, per questo c’è questo attaccamento
intenso al Caucaso. Il paesaggio caucasico nella trasfigurazione poetica diventa la
personificazione della madre.

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