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Cos’è il manierismo

Con il termine manierismo si indica un periodo storico artistico molto lungo, tanto che questa
espressione serve a volte per significare in modo generico l’arte di tutto il Cinquecento. La
definizione maniera venne impiegata per la prima volta dal biografo Giorgio Vasari nelle sue Vite
(1550) con il significato di stile che riguarda alcuni artisti come Michelangelo e Raffaello.
Barocco
Dalla fine del Seicento, l’aggettivo francese baroque, tratto dal portoghese barroco (irregolare,
riferito alla forma della perla scaramazza), acquisì il senso generico di «stravagante», «bizzarro».
è così definita la pittura che non segue le tradizionali regole sulle proporzioni ma il capriccio
dell’artista; tipica dell'arte barocca è la grandiosità dei particolari con l'effetto di sovraccarico di
tantissime figure retoriche. l arte barocca vuol suggerire l idea di uno spazio infinito che evoca i
nuovi illimitati orizzonti aperti dalla rivoluzione cosmologica ideata da Nicolò Copernico è stato un
astronomo, matematico e presbitero polacco; laureato in diritto canonico presso l'Università degli
Studi di Ferrara nel 1503, è famoso per aver propugnato, difeso e alla fine definitivamente
promosso l'evidenza del sistema eliocentrico contro il sistema geocentrico fino ad allora sostenuto
nel mondo cristiano.

GIAMBATTISTA MARINO(Napoli, 14 ottobre 1569 – Napoli, 25 marzo 1625) è stato un poeta e


scrittore italiano.
È considerato il fondatore della poesia barocca, nonché il suo massimo esponente italiano. La sua
influenza sulla letteratura italiana ed europea del Seicento fu immensa.
La sua opera più famosa è certamente l'Adone che viene composta durante il periodo di soggiorno
in Francia 1623 ci impiego 25 anni. Il poema "Adone" narra l'amore di Venere e del
giovane bellissimo Adone che finirà per essere ucciso da un cinghiale, lanciatogli
contro dal geloso Marte. La trama si stende per 20 lunghissimi canti, per un totale di
45.000 versi in rima, tre volte di più della "Divina Commedia", poiché il Marino
coltivava l'ambizione di scrivere non "un" poema, ma "il" poema che superasse tutti
gli altri. Nella sua poetica ritroviamo tutti gli elementi del gusto barocco
(concettismo, metafore, argutezza) e dalla trama principale che funge da filo
conduttore dell’opera, nascono diversi episodi secondari e molte divagazioni
fortemente allegoriche, caratterizzate da una raffinatissima esteriorità linguistica, che
conferiscono all'opera un'opulenza squisitamente barocca. E proprio per questi aspetti
l'"Adone" ha anche una grandissima valenza e legittimità storica, in quanto rispecchia
fedelmente il gusto prevalente nel secolo e perché, come osserva il Getto, “insieme
con la meraviglia ricercata come emozione per il lettore, il poema esprime una
meraviglia spontanea, che è l'emozione, lo stupore, la gioia del possesso che il
Marino prova nel raccogliere, come in una raffinata e stupenda galleria, gli aspetti
più svariati della realtà, gli oggetti più rari e preziosi”, poiché egli, come la maggior
parte dei suoi contemporanei, “indifferente al mondo interiore, è proiettato verso quel
che è esterno all'uomo”.
Un passo famosissimo dell'Adone è l'elogio della rosa da parte di Venere che, punta a un piede dalle
sue spine, si reca a lavarsi la ferita presso una fonte, nelle cui vicinanze scorge l'adolescente
pastorello Adone, addormentato sull'erba, di cui subito ella s'innamora, non dimenticando però di
ringraziare la rosa senza la quale non sarebbe avvenuto il suo innamoramento. Questo passo rivela
quante soluzioni potesse un seicentista ricavare virtuosisticamente dalla tecnica della metafora,
basta pensare al primo verso “Rosa, riso d'amor, del ciel fattura” dove il poeta con sole undici
sillabe riesce a paragonare la rosa ad un sorriso d’amore e ad una creazione celeste. Sono in esso
presenti, peraltro, i tratti essenziali della poesia del Marino: le balenanti metafore, un voluttuoso
languore e la vena musicale, ora intima e suadente, ora e più spesso risolta in fastose architetture
sonore.

TASSO
Torquato Tasso nasce a Sorrento nel 1544 da una nobildonna toscana e da un cortigiano.
Nei primi anni della sua vita soffre molto l’assenza del padre, spesso via a causa del proprio
lavoro di segretario del principe. Nel 1551 la famiglia si trasferisce a Napoli, dove Tasso studia
presso i gesuiti. Nel 1556 muore la madre, e Tasso raggiunge il padre ad Urbino.
Tasso fu, si può dire, il poeta della Controriforma e della transizione tra due mondo molto diversi,
Rinascimento e Controriforma.
Questo appartenere a due epoche diverse, scisso tra classicismo e ansia religiosa, rese il suo operato
artistico e la sua esistenza molto tormentati. Tasso visse in uno stato d’angoscia perenne, vedendo
solo i lati tragici della vita e la lotta come qualcosa che si risolve sempre con una sconfitta. Questo
possiamo appunto notarlo nella testimonianza la canzone del Metauro 1578.
poema tassiano ricco di enjabemants da un ritmo irregolare e frantumato, ricco di pause e
sospensioni.
Tra le opere ricordiamo L’Aminta è un dramma pastorale o meglio una favola “boschereccia”,
ovvero una azione teatrale ambientata nel mondo dei pastori. che tratta dell’amore, fino alla
conclusione non ricambiato, di un pastore di nome Aminta per Silvia, una ninfa mortale.
La sua opera più importante:
Gerusalemme Liberata ultimata nel 1575 fu composta presso la corte degli estensi di Ferrara
come l'orlando furioso di Ariosto , considerata il capolavoro del poeta, si tratta di un poema
epico da 20 canti scritti in ottave. tratta di un fatto storico realmente accaduto, la prima
crociata. Tasso narra la conquista del Santo Sepolcro da parte dei soldati cristiani avvenuta
tra il 1096 e il 1099. Nello specifico, l’ultimo anno di permanenza dei crociati in Terrasanta e
l’assedio finale alla città di Gerusalemme, che si conclude con la conquista del Sepolcro ad
opera di Goffredo di Buglione. Si tratta di un poema epico cavalleresco che riscosse molto
successo tra i lettori a lui contemporanei, nonostante ricevette molte critiche per la presenza
di alcuni idilli amorosi che spinsero l’autore a sottoporre l’opera al giudizio dell’Inquisizione
a tal punto da provocare all'autore disturbi pscihici
tanto da rinchiuderlo nell ospedale di Sant'Anna.

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