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Giacomo
Leopardi
La quiete dopo la tempesta
Il passero solitario
• “pessimismo cosmico”
• Il poeta si rivolge alla natura e agli dei in segno di riconoscimento e ringraziamento
affermando: “la natura cortese” (v. 42) e “Umana / prole cara agli eterni!” (v.51 - gli dei).
(ironia)
• La conclusione del poema conferma la dolorosa consapevolezza della condizione umana la cui
beatitudine consiste solo nella morte.
Figure retoriche
• anastrofe - “Passata è la tempesta”
• l’iperbato - vv.7, 23-24, 31, 38-39 e 54
“E chiaro nella valle il fiume appare; il carro stride / Del passegger che il suo cammin
ripiglia; Quando de’ mali suoi men si ricorda?; Fredde, tacite, smorte, / Sudàr le genti e
palpitàr; te d’ogni dolor morte risana”
• sineddoche - v. 8 “Ogni cor…”
• personificazione - v. 19 “Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride”
• metafora - v. 32 “Piacer figlio d’affanno”
CONCLUSIONE
• Giacomo Leopardi è uno dei più importanti poeti della letteratura italiana
dell'Ottocento.
• tre fasi della produzione poetica -> I canti, I grandi idilli e Il ciclo di Aspasia
• Il passero solitario e La quiete dopo la tempesta -> caratteristica fondamentale è il
pessimismo e l'atteggiamento del poeta nei confronti della natura.
• La poesia leopardiana è poesia di dolore, ma nello stesso tempo di rivolta contro il
destino di infelicità a cui la natura ha condannato l'uomo.
BIBLIOGRAFIA
● Cataldi, P., Angioloni, E., Panichi, S., Letteratura mondo 2: Dalla Controriforma al Romanticismo, Palumbo editore, Italia, 2017
● Luperini, R., et al, La scrittura e l’interpretazione: Leopardi, il primo dei moderni, G. B. Palumbo, Italia, 2019
● Petronio, G., Marando, A., Letteratura e società 3.1 – Storia e antologia della letteratura italiana, Palumbo, Firenze, 1987
● Sambugar, M., Salà, G., GAOT+ 2: dal Seicento all’Ottocento, La Nuova Italia, Milano, 2016
● Sapegno, N., Disegno storico della letteratura italiana, La Nuova Italia, Firenze, 1975
● Treré, S., Gallegati, g., Nuovi itinerari nella comunicazione letteraria, Editore Bulgarini, Firenze, 1985