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Università degli studi di Fiume/Rijeka

Facoltà di lettere e filosofia


Dipartimento di italianistica
Corso di Letteratura italiana 4

Giacomo
Leopardi
La quiete dopo la tempesta
Il passero solitario

Anno accademico 2022/2023


INDICE
● Vita di Leopardi
● Fasi della produzione poetica leopardiana
● Il passero solitario
● La quiete dopo la tempesta
● Conclusione
VITA DI LEOPARDI
● nacque a Recanati nel 1798
● Studiò la letteratura italiana, le lingue e le letterature classiche e l’ebraico
● Già a quattordici anni iniziò a scrivere diversi tipi di opere
● Le sue prime opere in prosa sono la Storia dell’astronomia (1813) e il
Saggio sopra gli errori popolari degli antichi (1815)
● Due tragedie in versi: La Virtù indiana e il Pompeo in Egitto (1812)
● Tra il 1809 e il 1816 passò "sette anni di studio matto e disperatissimo”
● 1816 fu l'anno della sua "conversione letteraria", passa “dall'erudizione al
bello”
● Due anni dopo – la conversione filosofica, cioè il passaggio “dal bello al
vero, dalle lettere alla filosofia, dalla poesia d’immaginazione alla poesia
sentimentale.”
● Leopardi morì il 14 giugno 1837 a Napoli
Fasi della produzione poetica
leopardiana
02
01 •

1828-1830
Grandi idilli o poemi
03
pisano-recanatesi
• il tema principale è la • 1831-1837
• Canti - tutte le poesie di Leopardi scritte memoria: il ricordo della • è caratterizzata dalla critica dell'età,
dal 1816 fino alla sua morte nel 1837 giovinezza perduta dall'insoddisfazione per il presente,
• poemi civici scritti tra il 1818 e il 1822 dall'odio profondo per la natura ostile
• il tema dei poemi è prevalentemente di tutti gli uomini.
politico • ciclo di Aspasia
• negli idilli scritti tra il 1819 e il 1821 • contiene testi d'amore, poesie e la
analizza il mondo e se stesso
Ginestra
IL PASSERO SOLITARIO
• è scritto intorno al 1829 e pubblicato per la prima
volta nell'edizione dei Canti del 1835 La terza strofa
• tre stanze in endecasillabi e settenari a rima baciata • la differenza che contraddistingue i due soggetti
e rima al mezzo Figure retoriche: parallelismo, numerose
• il poeta fa un paragone tra il „passero solitario” e allitterazioni, anafore, anastrofi
sé La metafora
La prima strofa • v. 16 “di tua vita il più bel fiore” usa il fiore come
• descrizione di un paesaggio bucolico primaverile e metafora della giovinezza
allegro in cui si inserisce la figura del passero • v. 26 „Passo del viver mio la primavera” usa con
La seconda strofa lo stesso significato la primavera
• paragone del poeta al passero: • vv. 45 e 46 la “sera del viver” è metafora della
"Oimè, quanto somiglia / al tuo costume il mio!" parte finale dell’esistenza
- La descrizione della vita paesana
LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA

• è stata composta nel settembre del 1829 a


Recanati
• tre strofe di settenari ed endecasillabi
• due parti: prima idillico-descrittiva, nella
quale è rappresentata la vita del paese che
riprende dopo lo scatenarsi della tempesta
• seconda riflessiva, che contiene il nucleo
tematico dell’idillio, ovvero il piacere come
cessazione del dolore.
Prima strofa (vv.1-24)
“Passata è la tempesta: / Odo augello far festa - vv.1-2; “Ogni cor si rallegra” - v.8; “Ecco il Sol che
ritorna, ecco sorride" - v.19
Seconda strofa (vv.25-41)
“Sì dolce, sì gradita, / Quand’è com’or, la vita?” vv.26-27
Terza strofa (vv.42-54)
“O natura cortese, / Son questi i doni tuoi, / Questi i diletti sono / Che tu porgi ai mortali.” vv.42-
45).

• “pessimismo cosmico”
• Il poeta si rivolge alla natura e agli dei in segno di riconoscimento e ringraziamento
affermando: “la natura cortese” (v. 42) e “Umana / prole cara agli eterni!” (v.51 - gli dei).
(ironia)
• La conclusione del poema conferma la dolorosa consapevolezza della condizione umana la cui
beatitudine consiste solo nella morte.
Figure retoriche
• anastrofe - “Passata è la tempesta”
• l’iperbato - vv.7, 23-24, 31, 38-39 e 54
“E chiaro nella valle il fiume appare; il carro stride / Del passegger che il suo cammin
ripiglia; Quando de’ mali suoi men si ricorda?; Fredde, tacite, smorte, / Sudàr le genti e
palpitàr; te d’ogni dolor morte risana”
• sineddoche - v. 8 “Ogni cor…”
• personificazione - v. 19 “Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride”
• metafora - v. 32 “Piacer figlio d’affanno”
CONCLUSIONE

• Giacomo Leopardi è uno dei più importanti poeti della letteratura italiana
dell'Ottocento.
• tre fasi della produzione poetica -> I canti, I grandi idilli e Il ciclo di Aspasia
• Il passero solitario e La quiete dopo la tempesta -> caratteristica fondamentale è il
pessimismo e l'atteggiamento del poeta nei confronti della natura.
• La poesia leopardiana è poesia di dolore, ma nello stesso tempo di rivolta contro il
destino di infelicità a cui la natura ha condannato l'uomo.
BIBLIOGRAFIA
● Cataldi, P., Angioloni, E., Panichi, S., Letteratura mondo 2: Dalla Controriforma al Romanticismo, Palumbo editore, Italia, 2017
● Luperini, R., et al, La scrittura e l’interpretazione: Leopardi, il primo dei moderni, G. B. Palumbo, Italia, 2019
● Petronio, G., Marando, A., Letteratura e società 3.1 – Storia e antologia della letteratura italiana, Palumbo, Firenze, 1987
● Sambugar, M., Salà, G., GAOT+ 2: dal Seicento all’Ottocento, La Nuova Italia, Milano, 2016
● Sapegno, N., Disegno storico della letteratura italiana, La Nuova Italia, Firenze, 1975
● Treré, S., Gallegati, g., Nuovi itinerari nella comunicazione letteraria, Editore Bulgarini, Firenze, 1985

Bibliografia dei siti internet:


● Passero solitario, Tutt'arte, https://www.atuttarte.it/poesie/leopardi-giacomo/passero-solitario.pdf , (Pubblicato 24 agosto 2020),
consultato 1° aprile 2023
● La quiete dopo la tempesta, Tutt'arte, https://www.atuttarte.it/poesie/leopardi-giacomo/la-quiete-dopo-la-tempesta.pdf (Pubblicato
1° settembre 2020), consultato 1° aprile 2023

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