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L’allegria (1931)
Il titolo dell’opera
• IL PORTO SEPOLTO (1916) • L’ALLEGRIA DI NAUFRAGI L’ALLEGRIA (1931)
(1919)
«Ciò che di segreto rimane in
noi, indecifrabile»
• Il titolo allude ad un fatto ▪ Espressione
leggendario sulle origini ossimorica: allude alla • Volontà di sottolineare
della città di Alessandria e
simbolico: leggenda di un volontà di superare il maggiormente l’elemento
porto sommerso precedente pesante senso di positivo
l’epoca tolemaica e che sconfitta
provava l’esistenza di
Alessandria prima di
ricominciando da
Alessandro Magno, ma della capo:
quale non si sapeva nulla se
non quel che restava in «E subito riprende il
fondo al mare. Il titolo del /viaggio/ come/dopo il
libro deriva da quel porto ed
è questo il valore simbolico.
naufragio/un
superstite/lupo di mare»
• IL PORTO SEPOLTO è IL
SEGRETO DELLA POESIA. Il (dalla lirica «Allegria di
poeta si immerge nell’abisso
per svelare ciò che vi è naufragi»
nascosto
Esplicita dichiarazione di poetica. Lo stesso Ungaretti spiegò il titolo ricordando
il racconto, ascoltato dalla voce di due giovani ingegneri francesi, di un porto
sommersa di epoca pre-tolemaica
• Fratelli: termine chiave della
poesia di cui è anche il titolo
• Tema fondamentale del primo
Ungaretti: la fraternità degli
uomini nella sofferenza
• La poesia sembra il commento
all’interrogazione iniziale
• Ma l’interrogazione rimane senza
una risposta perché ciò che conta
non è la domanda, ma la
definizione, non il «reggimento»
ma l’appellativo « FRATELLI».
• Sul piano formale: assenza di verbi
(solo essere al v. 1); assoluta
centralità degli aggettivi e dei
sostantivi; assenza di rime ma
presenza di una trama di
assonanze e allitterazioni;
circolarità della poesia con la
parola «Fratelli».
Da Il porto sepolto
• Temi legati alla giovinezza: infanzia ed
L’allegria: struttura e temi adolescenza trascorse ad Alessandria
d’Egitto, il deserto, il mare, il porto , il
• La raccolta definitiva è divisa in 5
viaggio con i motivi dell’esilio, del
sezioni: nomadismo, dell’estraneità (cfr. Girovago,
“Ultime” = testi più antichi, del In memoria), il viaggio verso una felicità
1914-1915 non ancora raggiunta, la ricerca di una
identità perduta
“Il porto sepolto” (dall’omonima • Esperienza del fronte: la consapevolezza
lirica contenuta nella raccolta) di una ritrovata identità (cfr. I fiumi); il
“Naufragi” (dall’omonima lirica confine precario tra la vita e la morte (cfr.
Soldati).
contenuta nella raccolta)
• La natura (nella quale si ricerca un senso
“Girovago” (con la poesia dal per la condizione umana > dialogo intimo
titolo omonimo) tra soggetto e natura, cfr. “Soldati”);
• la parola poetica, che consente di
“Prime” = testi risalenti al 1919 riconoscere la propria identità, dare un
segnanti il passaggio verso una senso all’esperienza
nuova poetica (cf. Sentimento del • La poesia come improvvisa
tempo). folgorazione e «illuminazione» (cfr.
Mattina)
ricerca poetica ungarettiana
nella sua riduzione e
semplificazione che,
arrestandosi alle soglie del
silenzio, cerca di raggiungere
l’assoluto
• Corrispondenza analogica tra il titolo e il
testo
• Il titolo indica il momento di
un’improvvisa folgorazione che comunica
l’infinito
SOLDATI
• Il senso di solitudine e di abbandono
• La precarietà e la fragilità dell’esistenza
L’ALLEGRIA
❖ Carattere autobiografico e concezione di un legame intimo tra
letteratura e vita
❖ La letteratura ha il compito di svelare il senso nascosto delle cose,
selezionando alcune esperienze fondamentali nella vita di un uomo
❖ Novità formali della poesia de Il porto Sepolto:
estrema riduzione della frase alle funzioni essenziali della sintassi e della parola
uso del mezzo espressivo dell’analogia: a differenza dei poeti
dell’Ottocento che avevano usato simboli e metafore chiare e immediatamente
comprensibili Ungaretti contrappone un nuovo modo di fare poesia
«rapido», «sintetico», «analogico», che mette in contatto immagini lontane.
La strada era stata additata in parte dalle parole in libertà dei futuristi, dei quali però
rifiutava il caos, in parte dai simbolisti e in particolare da Mallarmé (per il potere
evocativo della parola)
L’ALLEGRIA
❖ La poesia si caricano di un forte potere evocativo, la poesia è
intuizione dei nessi segreti delle cose.
❖ Il poeta diventa un sacerdote della parola che assume un significato
magico
❖ La parola poetica come illuminazione
❖ Sul piano formale la poesia come illuminazione comporta:
a livello metrico distruzione del verso tradizionale e adozione del
verso libero e breve
Sintassi semplice e lineare per cogliere l’attimo dell’illuminazione
frequente uso della frase principale, senza subordinate
Stile nominale
Parola isolata –parola verso (che risuona con il suo significato
-concentrazione semantica delle parole- nel resto dello spazio bianco al quale
viene dato molto risalto)
Punteggiatura assente (sulle orme di Apollinaire e dei futuristi)
IL SENTIMENTO DEL TEMPO (1933)
Comprende poesie scritte a partire dal
1919
Raccolta che segna un mutamento di
prospettiva
diversa concezione del tempo rispetto
all’Allegria
1. ALLEGRIA: tempo come insieme di
attimi-folgorazioni in cui si manifesta il
mistero della vita
2. SENTIMENTO DEL TEMPO: tempo
sentito come durata, come un processo
continuo di distruzione e rinascita, il
sentimento dell’effimero in relazione
con l’eterno
IL SENTIMENTO DEL TEMPO (1933)
Roma: lo scenario in cui si collocano le liriche della raccolta (soggiorno
del poeta)
Avvenimenti politici e privati mutano l’animo del poeta, che si cala nuovamente nella
tragica realtà di tutti i giorni. La sua poesia è dolente, rispecchia le sofferenze di
un uomo che ha veduto due guerre ed ha sofferto molti lutti.
Il suo «dolore pubblico» è quello dovuto alla Seconda Guerra Mondiale, alla
deportazione di connazionali ebrei e dissidenti. Questi fatti influiscono enormemente sul
suo spirito, che diventa più cupo e addolorato.
A tutto questo si aggiunge il grande dolore privato, causato dalla morte del fratello
Costantino e poi del figlio Antonietto, di nove anni.
La tragedia della guerra ispira poesie che ripropongono il valore della fede religiosa e
dell’umana solidarietà contro la barbarie che pervade la storia