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POETICA

La poesia di Ungaretti si muove su un piano autobiografico, cioè rappresenta una sorta di diario di
esistenza che poeta scrive nell'arco di tutta la sua vita, ecco perché alla fine decide di pubblicare le poesie
scritte tutte insieme.
Attraverso la raccolta è possibile vedere l'evoluzione dello stile della sua poetica nel corso del tempo, si
parte da poesie che hanno una struttura più regolare e tradizionale, aperte discorsive, che diventano via
via sempre più sintetici contraddistinti da una grande concentrazione lessicale in cui un'unica parola
allude a molteplici significati che sta lettore interpretare.
Frequente l'utilizzo delle figure di trasferimento in particolare l'analogia che ha il compito di mostrare
l'intuizione del senso profondo della realtà, Infatti lui come D'Annunzio crede che si debba fare un salto
irrazionale per comprendere il segreto e senso della realtà però il suo è un atteggiamento più
pessimistico perché al contrario di D'Annunzio non crede di poter comprendere appieno la verità e
poterla rivelare agli altri foto, pensa che la verità possa essere soltanto fugacemente intuita percepita per
un istante e non trasferita agli altri.
Ecco perché le sue poesie diventano con il tempo sempre più enigmatiche, le parole mi spiegano ma
alludono al senso profondo delle cose e lettore insieme al poeta che deve cercare d'interpretare come te
la verità fosse rimasta intrappolata dentro di loro con una poesia diventata molto sintetica e asciutta.

L’ allegria
Ungaretti esordì nel 1916 con la raccolta intitolata Il Porto Sepolto, composta da trentuno liriche.
Poco dopo, Il Porto Sepolto divenne parte di una più ampia raccolta, stampata nel 1919 ed intitolata
Allegria di Naufragi, titolo che dà un senso di esultanza per un attimo che poi viene portato via
dall’incombere della morte (“naufragar” termine usato da Leopardi).
Quel nuovo titolo intendeva sottolineare che sia nell'esperienza di guerra, sia, più in generale, nella
condizione umana, gli estremi (vita e morte, felicità e dramma) si toccano e si intrecciano.
E così, dal disastro della guerra e dal naufragio dell'umanità, si può forse dischiudere la gioia di
ricominciare, l'allegria di riassaporare più intensamente il gusto e il valore della vita.
Infine una terza versione dell'opera rivisitando alcuni testi, pubblicata a Milano nel 1931: il titolo
definitivo divenne L'Allegria, probabilmente elimina il secondo termine per sottolineare l’elemento
positivo dell’opposizione.
La raccolta avrebbe ricevuto ulteriori, pur se lievi, modifiche da parte del poeta fino all'edizione del 1969.

STRUTTURA
L’opera è suddivisa in cinque sezioni: Ultime, Il porto sepolto Naufragi, Girovago, Prime

TEMI
- ESPERIENZA DELLA GUERRA= che permette di vivere una situazione precaria al confine tra la vita e
la morte, ciò crea un attaccamento alla vita più profondo.
- ANGOSCIA DELLA MORTE
- CADUCITà DELLA VITA
- SOFFERENZA DEL SOLDATO= emblema della sofferenza umana
- FRATELLANZA= unico appiglio in questa sofferenza
- TEMPO= entità discontinua fatta di un insieme di attimi separati e la poesia fissa l’istante in cui si
manifesta la vita
- ARMONIA CON LA NATURA

STILE Per quanto riguarda la versificazione c’è una distruzione del verso tradizionale e l’adozione di
versi liberi e brevi.
La sintassi rifiuta le costruzioni complesse per favorire l’essenzialità, infatti spesso la strofa è costituita
solo dalla frase principale e le subordinate sono rare. Invece, è frequente l’uso dello stile nominale
perché l’assenza del verbo toglie un senso di concretezza e durata.
La parola viene fatta risuonare nella sua autonomia, per questo la sua posizione viene profondamente
studiata, a volte viene isolata e viene fatta coincidere con la misura del verso, ciò crea una sorta di
“silenzio” intorno alla parola.
La punteggiatura è assente e gli spazi bianchi prendono il suo posto; c’è un monolinguismo

Sentimento del tempo


PUBBLICAZIONE E CONTESTO Contiene i testi scritti a partire dal 1919 (dopo la 1GM) in pieno
fascismo, c'è un regime dittatoriale ed anche la poesia si adegua a questo rigido clima, infatti, torna alla
tradizione letteraria classica con l’uso della metrica. Venne pubblicata nel 1933 a Venezia presso
Novissima

STILE Dopo una rilettura attenta e appassionata di Petrarca e Leopardi l'autore decide di recuperare le
strutture sintattiche e le forme metriche tradizionali. I versi sono endecasillabi o settenari, la sintassi è
complessa e con molte subordinate ritorna la punteggiatura e le parole usate appaiono difficili. Anche le
figure retoriche rispecchiano questa difficoltà, Mentre per quanto riguarda i versi non sono quasi mai al
presente e non si usa la prima persona.
L'ambientazione è classica e l'antica civiltà romana diventa una fonte di ispirazione per la sua poesia,
infatti in numerose liriche fanno la loro comparsa alcune divinità della mitologia greca-romana.

TEMI
➢ sentimento della decadenza di un’epoca (=Leopardi)
➢ ripristinazione dell’antico (= Petrarca)
➢ viaggio
➢ crisi religiosa e Dio invocato per liberarsi dall’inquietudine (vita come incessante processo di
costruzione e distruzione)
➢ amore-morte

ROMA E IL TEMPO In questa raccolta si discosta dalla prima per la percezione del tempo, mentre
nella prima è percepito come discontinuità, in questa è sentito come durata , come causa del mutare
delle cose Per il poeta Roma, la città eterna, permette con i suoi monumenti permette questa percezione
del tempo perché è il luogo della memoria che crea un legame con il passato.
Inoltre Roma è piena di monumenti barocchi, l’epoca barocca era segnata da una forte consapevolezza
sullo scorrere del tempo accompagnata dal sentimento cupo e incombente della morte.
In questa stessa opera di Ungaretti si può parlare di stile barocco per la perdita della secchezza e
dell’essenzialità dei componimenti precedenti.
Ungaretti distingue tre fasi del tempo:
1. in cui si coglie la profondità del tempo
2. tempo dell’uomo rispetto all’eternità
3. invecchiamento Il dolore e le ultime raccolte

PUBBLICAZIONE E CONTESTO La raccolta viene pubblicata nel 1947 e contiene i testi a partire subito
dal 1933, periodo della Seconda Guerra Mondiale. La raccolta di una voce di questo tormento collettivo
di tutto ciò di doloroso che aveva portato la guerra, ma anche di un tormento più personale quello del
poeta che deve ascoltare la morte del fratello e del figlio.
TEMI
➢ Morte come trauma
➢ impossibilità della comunicazione
➢ Resoconto senile ➢ topos del viaggio

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