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Giuseppe Ungaretti

Figlio di Toscani che si erano trasferiti ad Alessandria d'Egitto per questioni di


lavoro nacque e trascorse la sua infanzia e la sua adolescenza frequentando
scuole in lingua frncese. Infatti una volta terminata l'istruzione liceale decise
di trasferirsi a Parigi e non in Italia per iscriversi in lettere a la Sorbonne. E
proprio a Parigi che avr la possibilit di incontrare i grandissimi autoti
decadenti da cui verr notevolmente influenzato nella sua poetica. Allo
scoppio della Prima Guerra Mondiale decise di tornare in Italia (duplice
cittadinanza perch fliglio di italiani), fu un acceso interventista come gli
intellettuali di quel periodo (influenzati dalle correnti nazionaliste) che lo
spinsero a chiedere il reclutamento nell'esercito italiano. Fu inviato
sull'Altopiano del Carso, in prima linea e proprio li che fece tutta una serie di
esperienze molto crude che lo portarono ad elaborare delle poesie che hanno
un'alta valenza lirica. Infatti la maggior parte delle posie composte nel
1915/16 furono composte al fronte e costitueranno la prima raccolta intitolata
Porto Sepolto; poi successivamente nel 1919 decise di far confluire all'iinterno
della prima raccolta anche altre poesie composte in precedenza che non
erano necessariamente legate all'esperienza della guerra ma che
presentavano pi o meno la stessa poetica, giungendo ad elaborare un nuovo
titolo "Allegria di naufragi" per poi arrivare a modificarlo in "Allegria". Quindi
la prima raccolta ungarettiana Allegria. Con la prima raccolta Ungaretti
attua un recupero della parola poetica. Questo recupero dovuto soprattutto
all'esperienza vissuta dall'autore al fronte. Infatti l'esperienza della guerra lo
spinge a toccare con mano i bisogni materiali dell'uomo: il sentimento della
paura, del dolore, della sofferenza, dell'amore, della solidariet nei confronti
degli altri soldati e soprattutto lo spinge ad attuare uno scavo interiore che lui
definir la "recherche" che lo accompegner nel corso della sua vita. Diciamo
che l'esperienza della guerra climatata di questa ricerca intereriore di tipo
esistenzale, quindi Giuseppe Ungaretti inizia a dare delle risposte pi
significative a differenza degli autori delle nuove avanguardie. Queste
esperienze lo spingono ad elaborare una nuova poetica: la poetica del
frammento, del versicolo, della scarnificazione linguistica. Cio l'autore
adotta dei versi esatt brevi che sono il risultato della frantumazione dei versi
tradizonali per raggiungere un lirismo pi intenso rispetto a quello della
tradizione poetica e permettere al poeta dopo le esperienze delle
avanguardie di recuperare la parola poetica e fare in modo che questa parola
possa acquisire un nuovo significato ed esprimere la sua interiorit. Lui alla
ricerca di quella poesia pura(espressione pura del poeta). All'interno della
prima raccolta ungarettiana fondamentale la correlazione che si crea in
maniera analogica fra lo spazio bianco e la parola: lo spazio bianco pi
esteso rispetto alla parola poetica e non solo un vuoto linguistico ma
simboleggia il silenzio che acquista pi significato quindi in qualche modo
interpretato dal lettore (silenzio eloquente). Le parole sono ridotte ai minimi

termini. Ma amche fra le parole si crea una forte correlazione analogica


perch comunque G.U. figlio del Decadentismo (i suoi primi componimenti
poetici sono all'insegna del linguaggio analogico tipicamente decadente, ma
non si rif al decadentismo italiano bensi a quello francese( perch era la sua
patria). La scarnificazione viene ridotta ai minimi termini nel discorso logico
che determina un accrescimento del senso dele parole utilizzate: la nascita di
quella definita Poesia pura, cioe una poesia che rispecchia senza che
vengano inseriti elementi narrativi.. che riesca a rappresentare l'interiorit
del poeta stesso. anche ungaretti come i futiristi non utilizza la punteggiatura
ma preferisce utilizzare pause( spazio bianco che scandisce un'alternanza fra
la parole poetica e silenzio anzich le figure retoriche).

Veglia
Unintera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene damore.
Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita
Analisi: la disposizione dei termini determina un'accrescimento dell'intensit
e una frammentazione del linguaggio- E' come se l'autore volesse riprodurre
il pianto la disperazione di coloro che assistono alla lenta morte di un

compagno al''interno della trincea. Quindi il lingauggio poetico si fa


singhiozzato, viene continuamente interrotto dallo spazio bianco.
L'interruzione fa si che le espressioni completamente isolate (massacrato,
digrignata ect.) aquistino un significatico pi profondo e siano
particolarnmente incisive e riescono ad esprimere la sofferenza del poeta
che si fa interprete della sofferenza di tutti i comoagni che assistono ad una
situazione di questo genere.
Una notte intera lunga forse invernale, butatto vicino ci da l'idea dell'essere
completamente abbandonato, dell'impossibilit di reagire di fonte a quella
situazione. Buttato un participio passato e appartiene alla diatesi passiva
del verbo, come se l'autore subisse un'azione a cui l'autore non si pu
assolutamente ribellare. Questa situazione di passivit non fa altro che
accrescere angoscia nel poeta. L'avverbio vicino molto importante, indica la
vicinanza non solo a livello fisico ma anche a livello psicologico tra lui e il
compgano. Lo chiama compagno nel senso etimologico del termine: vivere
un'esperienza a stretto contatto( in questo caso negativa) e sembra quasi che
nonostante il poeta sia vivo che lui viva della morte angosciante del
compagno stesso. Il compgano massacrato, ha subito una violenza, stato
straziato dalla violenza della guerra, una parola molto forte ricca di
significato. Lo strazio del compagno messo ulteriormente in evidenza: con
la sua bocca digrignata, non la bocca digrignata ma i denti (stringi i denti
che riproduce un sorriso che non lo , sorriso espressione di sofferenza,
terrore che attribuisce al volto che lo esprime una connotazione macabra che
ci ricorda la morte, lo scheletro, la rigidit della morte),. Quando uno viene
ucciso/massacrato con la morte abbiamo il rigor mortis che detrmina la
stretta dei denti che esprime nella poesia la sofferenza e lo stupore del
soldato. V.7 "volta al plenilunio" ha la sfortuna di vedere bne in faccia del
compagno e questa immagine ancora pi macabra, la luce bianca della
luna che illumina la bocca. V.8 con la congestione delle sue mani: si riferisce
alle mani fredde e livide(simbolo di rigor mortis); penetrata (altro participio
passato) nel mio silenzio: descrive una situazione concreta, sdraiato vicino
al compagno morto espresso con i versi 8-9-10-11 ed come paralizzato dal
senso di morte che si trova affianco a lui. La sofferenza, il senso della morte
lo spinge a rivaluatare la vita. Le lettere sono per quei destinatari per
trassmetere la sua esperienza al mondo intero. Nell'ultima strofa abbiamo
quel "tanto" che si isola per sottolineare quanto egli abbia riflettuto sulla vita
che diventa qausi indescrvibile quel suo rapporto con la vita poi l'ultima
esprrssione importante nel campo storico: siamo in pieno esistenzialismo,
gli autori come i crepuscolari nonostante la loro ricerca esistenziale non
riescono a dare nessun senso alla vita e lui stess che aveva aderito alla
poetica delle avanguardie si era fatto interprete ma con l'esperienza della
guerra lui riesce a dar senso alla vita. Non solo parla di quei valori
dell'umanit di cui si parlava nella poesia della tradizione che veniva rifiutata

da tutte le avanguardie ma giunge a dare un significato all'esistenza che gli


esistenzialisti non riuscivano pi a dare. Usa il participio passato, indica un
azioni di impossibilit dell'autore che non pu reagire. Non usa rime ma il
ripetersi di alcune sillabe crea una sorta di fonosimbolismo sulla scia della
poetica decadente: suoni forti, lugubri, suoni che rimandano all'angoscia del
poeta, -ata rimanda all'immagine della morte che percorre analogicamente e
fonicamente tutto il componimento.

I fiumi
E' una delle pi famose poesie di Ungaretti che appartiene alla raccolta
Allegria (1916 apparteneva a Porto Sepolto). E' esemplificativo non solo della
poetica ma anche della sua ideologia. L'esperienza dell guerra lo spinge ad
iniziare la recherche che lo porta ad avvicinarsi a Dio, a una rivalutazione a
carattere religioso e si convertir alla religione cristiana cattolica (aveva
ricevuto un'educazione cattolico ma la aveva abbandonata con l'adesione al
decadentismo). Al'interno di fiumi vi sono numerosi riferimenti alla religione.
Mi tengo a questalbero mutilato
abbandonato in questa dolina
che ha il languore
di un circo
prima o dopo lo spettacolo
e guardo
il passaggio quieto
delle nuvole sulla luna
Nella prima strofa Ci descrive la situazione presente: riprende le analogie dei
decadenti . v.1 l'espressione albero mutilato rientra nell'antropomorfismo
della produzione decadente: all'albero viene attribuita una espressione che
risulta ad un essere vivente, la mutilazione indica la violenza della guerra
quindi albero mutilato diventa espressione di questa violenza. V.2
abbandonato in questa dolina( l'acqua nel calcare produce scavi soprattutto
nella roccia del carso)<<in un momento di pausa il poeta decide di riposarsi
in questa dolina affianco all'albero dimenticato ma non riesce a dimenticare
la sua situazione>>; v.3/4 quella condizione di pausa di guerra paragonata
al languore, usato in forma sinestetica, il malessere fisico che sopraggiunge
in noi quando proviamo fame e indica un senso di vuoto e malinconia che si
ha in relazione ed associato allo stato d'animo provato prima o dopo lo
spettacolo di un circo perch il circo diverte ma anche perch crea un

sentimento particolare, malinconia, tristezza per le immagini e situazioni


degli animali. La circolarit associata alla poesia, negli utlimi versi il poeta
pensa a quello che aveva fatto la mattina e si trova in un'ambientazione
notturna per via della luna. La circolarit viene sottolineata dal circo e dolina.

Stamani mi sono disteso


in unurna dacqua
e come una reliquia
ho riposato
Nella seconda strofa ricorre ad un linguaggio religioso: urna un teca dove
sono contenuti i resti dei santi (con correlazione a reliquia), parla di
immergersi nell'acqua e secondo la ideologia cattolica l'acqua ha il significato
di rigenerzione, con l'acqua avviene il battesimo ovvero rinascita in Dio, in un
momenti di pausa l'autore si immerge nell'acqua e si riposa come una
reliquia, un frammenti di essere umano.

LIsonzo scorrendo
mi levigava
come un suo sasso
Nella terza strofa l'autore si rif ad una ideologia decadente in chiave
cattolica: l'io del poeta che si fonde con l'essenza del tutto in una forma di
corrispondenza, infatti si paragona ad un sasso che viene levigato dall'azione
dell'Isonzo. Sasso correlato a reliquia.

Ho tirato su
le mie quattro ossa
e me ne sono andato
come un acrobata
sullacqua
Nella quarta strofa continua l'analogia, le ossa sono frammenti di essere
umano, ridotto all'osso. La scelta dell'acrobata: si collega al circo ma anche

ad una esperiezna evangelica: Ges CRisto che cammina sulle acque una
sorta di miracolo, come s eimmergendosi nell'acqua dell'Isonzo e
identificandosi con gli elementi della natura in una sorta di connubio
universale si sia verificato una sorta di miracolo tanto da sentirsi allegerito
del suo corpo e riuscendo a camminare sull'acqua(ridursi alla spiritualit).

Mi sono accoccolato
vicino ai miei panni
sudici di guerra
e come un beduino
mi sono chinato a ricevere
il sole
Nella quinta strofa: Ungaretti cresce in Egitto e i beduini rientrano nella sua
esperienza personale, lo sceglie per la figura del viaggiatore ma soprattutto
perch riceve il sole ovvero come i musulmani che si rivolgono verso la
Mecca, utilizza questa espressione per parlare della spiritualit in generale
come facevano i decadenti ( non visione laica ma religiosa).

Questo lIsonzo
e qui meglio
mi sono riconosciuto
una docile fibra
delluniverso

Il mio supplizio
quando
non mi credo
in armonia

Ma quelle occulte
mani
che mintridono
mi regalano
la rara
felicit

Ho ripassato
le epoche
della mia vita

Questi sono
i miei fiumi

Questo il Serchio
al quale hanno attinto
duemilanni forse
di gente mia campagnola
e mio padre e mia madre.

Questo il Nilo
che mi ha visto
nascere e crescere
e ardere dinconsapevolezza
nelle distese pianure

Questa la Senna
e in quel suo torbido
mi sono rimescolato
e mi sono conosciuto

Questi sono i miei fiumi


contati nellIsonzo

Questa la mia nostalgia


che in ognuno
mi traspare
ora ch notte
che la mia vita mi pare
una corolla
di tenebre

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