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Voi che per li occhi mi passaste 'l core (Guido Cavalcanti) Il sonetto descrive i devastanti effetti dell'amore, rivolgendosi
direttamente alla donna. Cavalcanti concepisce l'amore con toni dolorosi e drammatici. Il poeta rappresenta l’innamoramento
attraverso gli occhi. Il sonetto si conclude con la morte figurata del cuore.
Tanto gentile e tanto onesta pare Dante scrive di Beatrice, donna che amava, dipingendola come una dea, che con la sua
grazia, bellezza e gentilezza rende attoniti tutti coloro che la vedono. Con la descrizione che ne fa Alighieri noi riusciamo ad
immaginare questa bellissima donna che appare tra le vie della città come una angelo. Questo sonetto esalta la donna e le sue
caratteristiche principali: l’umiltà, la bellezza, la gentilezza, l’onestà e la bontà d’animo.
Io voglio del ver la mia donna laudare In questo sonetto la donna viene considerata bella come un angelo in quanto rende
umile colui che la guarda; è quindi una creatura idealizzata di cui non viene descritto alcun tratto fisico.