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Il Dolce Stil Novo

Area Bolognese e Toscana, 1280/1300


Dante, Purgatorio, XXIV (golosi):
 Qui Bonagiunta Orbicciani (che in un sonetto a Guinizzelli aveva accusato la nuova
poesia di intellettualismo) dopo uno scambio di battute con Dante dice: “…vegg’io… il
nodo che’l Notaro e Guittone e me ritenne di qua dal dolce stil novo ch’i’odo!”
e ancora (vv.55-60):

 “Io veggio ben come le vostre penne di retro al dittator sen vanno strette, che delle
nostre certo non avenne”

DITTATOR = AMORE

Gli stilnovisti non si riconoscono in una scuola, perché caratterizzati da elementi personali e
originali.
I PUNTI DI COESIONE SONO:
 l’appartenenza a uno stesso ambito intellettuale
 la coscienza di costituire un’elite intellettuale
 la polemica nei confronti del vecchio modo di fare poesia
 i legami fra loro di amicizia e solidarietà

La scelta della lirica d’amore è segno di eccellenza culturale:


 È il genere che nell’età precedente si era segnalato per impegno intellettuale e
nobiltà delle elìte
 Gli stilnovisti sono intellettuali di primo piano (rapporti con l’Università di Bologna)
 Partecipano alla vita politica delle loro città (rappresentano l’emergente civiltà
urbana)

I temi
Tratti in parte dalla poesia trobadorica e siciliana, ma con fisionomia nuova

Elementi provenzali
 PERMANENTI: iconografia d’amore; temi come l’amore non corrisposto…
 RISEMANTIZZATI: termini come “servitore, signore” non più feudali, solo amorosi
 ASSENTI: termini feudali/cavallereschi, topos primavera, marito, maldicenti...
Siciliani e Stilnovisti

 NOVITA’:

 Amore e poesia = valori assoluti

 L’amore è strumento di elevazione spirituale

 Scopo dell’amore non è la sua realizzazione pratica (conquista dell’amata), ma la


“continua tensione verso un valore inafferrabile” (Ferroni)

Amore assoluto, Dio  Stilnovisti


Conquista amorosa  Siciliani

 LODE DELLA DONNA > ineffabilità della sua bellezza, scomparsa dei dati fisici
 APPARIZIONE DELLA DONNA > miracolo (“tenne d’angel sembianza”)
 SALUTO > non è solo segno di benevolenza, ma causa di salvezza

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*GENTILEZZA d’animo, non di nascita
 Superamento della concezione feudale/cortese della poesia amorosa*

Carattere astratto della lirica stilnovistica


 Amore purificato da riferimenti autobiografici, con valore conoscitivo

 Descrizione del processo di affinamento/nobilitazione prodotto dall’amore nel “cuor


gentile” dell’amante

Le scelte linguistiche
 Volgare depurato dai municipalismi

 Abbandono dei toni aspri e polemici e delle oscurità da trobar clus

 Ricerca di dolcezza > lessico alto e nobile - regolarità sintattica - melodicità del dettato
poetico - compostezza, ordine, proporzione, armonia

“DOLCE”

Vere e proprie DICHIARAZIONI DI POETICA sono le CANZONI-MANIFESTO:


 Guido Guinizzelli: Al cor gentil rempaira sempre amore
 Guido Cavalcanti: Donna me prega
 Dante: Donne ch’avete intelletto d’amore
Amore e cor gentile
 Al cor gentil rempaira sempre amore
 come l’ausello in selva a la verdura:
 né fe’ amor anti che gentil core,
 né gentil core anti ch’amor, natura”

AMORE E COR GENTILE COESISTONO, L’UNO NON VIVE SENZA L’ALTRO


 Per il cuore gentile l’amore è inevitabile e non può essere rifiutato (giustificazione
dell’amore terreno = Amor Mundi)

PERCIÒ L’AMORE NON PUÒ ESSERE DISPERSO

Angeli e intelligenza divina


 Splende ‘n la intelligenzia del cielo
 Deo criator più che ‘n nostr’occhi ‘l sole:
 ella intende suo fattor oltra ‘l cielo,
 e ‘l ciel volgiando, a Lui obedir tole;
 e con’segue, al primero,
 del giusto Deo beato compimento,
 così dar dovria, al vero,
 la bella donna, poi che ‘n gli occhi splende
 del suo gentil, talento
 che mai di lei obedir non si disprende.

DIO  ANGELI  MEZZI PER MANIFESTARE L’INTELLIGENZA DIVINA

*Come l’intelligenza divina si manifesta attraverso gli angeli, che obbediscono a lui, così la
donna infonde all’uomo un analogo senso di obbedienza e di amore*

Donna angelo e intelligenza divina


 Donna, Deo mi dirà: “Che presomisti?
 Siando l’alma mia a lui davanti.
 “Lo ciel passasti e ‘nfin a Me venisti
 e desti in vano amor Me per semblanti:
 ch’a Me conven le laude
 e a la reina del regname degno,
 per cui cessa onne fraude.”.
 Dir li porò: “Tenne d’angel sembianza
 che fosse del Tuo regno;
 non me fu fallo, s’in lei posi amanza”.

DIO <-- DONNA ANGELO <-- AMANTE

*Dio si stupisce del paragone precedente.


Ma il poeta risponde che la donna è come un angelo che sembra appartenere
al regno di dio, dunque non c’è errore nell’amarla.
L’amore verso di lei è allo stesso tempo amore verso dio: l’amor mundi è
completamente sublimato e giustificato*

Guinizzelli, io voglio del ver


 Sonetto di lode delle bellezze fisiche (quartine) e spirituali (terzine) della donna>
tramite fra mondo naturale e mondo interiore.
 Tema del SALUTO (salutem dare= “salutare” ma soprattutto “trasmettere la
salvezza”, da cui derivano le conseguenze dei vv.10-14)
 Seguendo lo schema di Guinizzelli (io voglio del ver), Cavalcanti loda la donna
secondo la tecnica del plazer (elenco di cose piacevoli: momenti di vita cortese,
elementi naturali, oggetti decorativi)

BILTÀ DI DONNA

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