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La vita Vittorio Alfieri

(1749-1803)

Nasce ad Asti nel 1749 da famiglia


aristocratica.
 
Rimasto orfano di padre nel primo anno di
vita, cresce con la madre in un ambiente
austero. È un bambino sensibile, incline alla
malinconia.
 
Studia alla Reale Accademia di Torino e, al
termine degli studi, nel 1766 compie il Grand
Tour in Italia e in Europa. Un secondo
viaggio lo impegna fino al 1772.
 
Dal 1774 risiede a Torino dove fonda un
circolo letterario. Nel 1776 si trasferisce a
Pisa e l’anno successivo a Siena: sono anni
di intenso studio, in cui scrive i suoi primi
trattati politici e le prime tragedie.

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La vita Vittorio Alfieri
(1749-1803)

Rinuncia al patrimonio in favore della sorella


in cambio di un vitalizio e nel 1780 si
trasferisce a Roma con la compagna, la
contessa Luisa Stolberg d’Albany. Qui scrive
altre due tragedie.
 
Nel 1784 è a Colmar, in Alsazia, e dal 1787
a Parigi, dove avvia una nuova edizione
delle tragedie, pubblica le Rime e redige una
prima stesura della Vita.
 
Gli esiti della Rivoluzione francese scuotono
le sue convinzioni politiche e lo inducono ad
abbracciare un atteggiamento polemico che
si esprime nelle liriche del Misogallo,
composto di ritorno dalla Francia a Firenze
nel 1792.

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La vita Vittorio Alfieri
(1749-1803)

A Firenze scrive le Satire e le ultime Rime, e


porta a termine la Vita.
 
Muore a Firenze nel 1803. Viene sepolto
nella basilica di Santa Croce.

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Le opere Tragedie (1789)

Raccolta di 19 tragedie scritte tra il 1776 e il 1786


e pubblicate a Parigi nel 1789
Nuclei tematici 1

•La raccolta include:


•la prima tragedia che l’autore si attribuisce, il Filippo,
•quattro tratte dai cicli greci di Edipo e di Oreste, Polinice, Antigone, Virginia e
Agamennone;
•le “tragedie della libertà”, Virginia, Timoleone, La congiura de’ Pazzi,
•le ultime due, Bruto primo e Bruto secondo.

•Il tema centrale è lo scontro tra la volontà di potenza e la volontà di rivolta,


incarnate l’una dal tiranno e l’altra dall’eroe che lotta per liberare il popolo dal
despota. Figure titaniche, dotate di grandezza interiore, sono trascinate verso la
tragedia finale dalla forza sconvolgente delle proprie passioni.
 

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Le opere Tragedie

Nuclei tematici 2
 
•Un rilievo a parte ha il Saul (1782), la cui vicenda biblica, tratta dal primo libro di
Samuele, narra di Saul, re d’Israele, che vede minacciato il suo potere dal giovane
David.

•Il tema è sempre l’eroismo, che nasce qui dal suicidio del vecchio Saul e lo riscatta
in quanto atto di coraggio e affermazione di volontà.

•Tragedia dalla lunga gestazione è Mirra (1786), ispirata alle Metamorfosi di


Ovidio. Mirra vive un amore incestuoso per il padre Ciniro, re di Cipro, che si
conclude con il suicidio.

•Il tema centrale è il dramma interiore della protagonista, vissuto nella coscienza tra
passione e senso di colpa. In Mirra come in Saul il tiranno e l’eroe convivono nella
stessa persona conducendo all’inevitabile rovina.

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Le opere Tragedie
Lo stile 1
 
•Il teatro tragico di Alfieri è fortemente innovatore e guarda al teatro classico
francese.

•Mantiene l’impianto classico delle tre unità aristoteliche e della divisione in 5 atti
che gli serve da cornice salda e rigorosa entro cui lasciare esprimere i drammi
vissuti dai personaggi.

•Il metro è l’endecasillabo sciolto, che consente un discorso serrato e un ritmo


sostenuto e che al tempo stesso può spezzare con pause, inversioni e
enjambements.
 

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Le opere Tragedie
Lo stile 2
 
•Lo stile del Saul è aspro, duro e volutamente antimelodico, dato dal verso
frantumato e dai ricorrenti puntini di sospensione (Ah! no: deriva ogni sventura
mia / da più terribil fonte... E che? celarmi / l’orror vorresti del mio stato? Ah! s’io /
padre non fossi, come il son, pur troppo!). Vi concorre anche l’uso retorico di
anastrofi e iperbati (non più mai / snudar vorrei).

•Nella Mirra si fa più stringente la corrispondenza dello stile al dramma interiore


vissuto dalla protagonista: il ritmo è spezzato (E dirmi pur non l’osi, / che amor non
senti? E dirmelo, e gurarlo / anco ardiresti, io ti terria spergiura), i suoni duri (in
mezzo al dolor tuo traluce l’onta), le pause ripetute (Oimè!... che pensi?... / Non
vuoi col brando uccidermi;... e coi detti... / mi uccidi intanto...). All’inversione
retorica si aggiungono le iperboli e gli ossimori (l’oscura fiamma).

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Le opere Della tirannide (1777)
Del principe e delle lettere (1778)

I trattati politici

Nuclei tematici 1

•In Della tirannide trova spazio uno dei temi portanti dell’ideologia alfieriana:
tiranno non è solo il monarca assoluto ma anche i governanti eletti dal popolo, il cui
potere dispotico è reso possibile dalla paura dei sudditi.

•Contro il tiranno tre sono le vie d’uscita: ucciderlo, isolarsi, suicidarsi.

•Del principe e delle lettere affronta il tema del mecenatismo e quello


strettamente connesso dei rapporti tra il potere e i letterati.

•Diversamente dagli esponenti delle arti, che dipendono dalla committenza del
principe, il letterato ha il privilegio di una totale libertà, ma anche il compito morale
di opporsi al dispotismo, in quanto possiede un’alta coscienza civica.

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Le opere Della tirannide
Del principe e delle lettere

Lo stile 1
 
•Pur mantenendo il tono elevato e il vigore tipico dello stile alfieriano, la prosa dei
trattati politici è più diretta e mira alla chiarezza espositiva (Tirannide
indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo in cui chi è preposto
alla esecuzion delle leggi può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle,
impedirle, sospenderle od anche soltanto deluderle, con sicurezza d’impunità).

•Lo stile è asciutto e si affida a periodi brevi ed efficaci (E benché si vendano anche
i libri, si possono pur fare senza venderli; e prima della stampa così accadeva per
lo più).

•Il lessico è colloquiale (Una cosa che si fa per vendersi, abbisogna di compratore)
e attinge talora al registro basso del parlato.

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Le opere Rime (1776-1802)

Raccolta di 351 liriche


(sonetti, canzoni, epigrammi, stanze e capitoli)

Nuclei tematici 1

• La raccolta disegna un ideale diario poetico: le liriche vi compaiono come


registrazioni delle emozioni avvertite dall’autore nelle proprie esperienze di vita.

• Tra i temi predominanti c’è quello dell’eroe vittima del tempo presente, cui occorre
opporsi con fierezza.

• Ricorrente è il dialogo con i grandi spiriti del passato e del mito.

• Allo sprezzo della vita fa da contraltare un sentimento di malinconia che Alfieri


condivide con l’orizzonte romantico europeo. Vi si associa il sentimento del
sublime, che nasce dinanzi alla natura.

• Importanti sono anche i temi dell’amore e della vocazione letteraria.

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Le opere Rime

Lo stile 1
 
•Alfieri si allontana dal classicismo settecentesco per ritornare alle fonti della lirica
italiana, soprattutto petrarchesca e dantesca (Tacito orror di solitaria selva) che sa
interpretare in modo personale.

•Il linguaggio è aspro (i sanguigni suoi feroci / serpi) e il ritmo del verso appare
spezzato (e che in me stesso / mende non vegga).

•Prevalgono nel lessico espressioni concise e lapidarie (non mi piacque il vil mio
secol mai), che servono a dare rilievo monumentale al discorso.

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Le opere Vita (1790)

Autobiografia pubblicata postuma,


suddivisa in 4 epoche secondo le età dell’uomo

Nuclei tematici 1

•L’autobiografia mostra la grande capacità dell’Alfieri di indagare il proprio animo


per coglierne le più diverse sfaccettature.

•Lo sguardo appare lucido e la critica verso se stesso non indulge al rimpianto.

•Un tema centrale è la lotta intrapresa per affermare la propria vocazione letteraria,
che romanticamente si configura come tensione creativa e irrazionale.

•La conversione letteraria rappresenta uno snodo fondamentale: ancora una volta,
secondo la visione romantica, essa coincide con la scoperta della passione
amorosa.

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Le opere Vita

Lo stile 1
 
•Lo stile della Vita è colloquiale e il ritmo della sintassi vivace e incalzante.

•Una vena ironica e lieve accompagna molti passaggi (Mi vi trattenni tutta l’estate, e
non vi imparai nulla) e induce nell’autore felici intuizioni lessicali (genuflessioncella).

•La lingua impiega espressioni forti (due paginucce di prosaccia), neologismi


(plutarchizzando) e termini inusuali (Musa appigionata).

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