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ERMETISMO

Non può definirsi un movimento letterario vero e proprio, ma piuttosto un “atteggiamento” di un gruppo di artisti che condivisero alcune idee e ne svilupparono
altre in maniera autonoma ed indipendente. La caratteristica principale è lo stile che fu oscuro, volutamente difficile, appunto---> ERMETICO.

Sarebbe sbagliato però definire "ermetica" qualunque poesia dal significato complesso o dal linguaggio aulico (altrimenti moltissimi poeti potrebbero essere
chiamati ermetici!) perché l'ermetismo non fu soltanto questo.

E' a Firenze che si ritrovarono, negli anni '30, i maggiori


esponenti di questa corrente

indecifrabilità della realtà e delle nostre stesse percezioni.



I poeti ermetici non hanno più certezze in cui credere, perciò cercano nuove
I MAGGIORI POETI ERMETICI

forme che possano rispecchiare il loro stato d'animo, e le trovano nelle parole


Giuseppe Ungaretti, considerato il caposcuola

essenziali, scabre, secche, in un linguaggio oscuro che ben esprime la loro


Eugenio Montale

angoscia, la tristezza, il necessario ripiegamento verso l'interiorità.  


Salvatore Quasimodo

Umberto Saba

A livello storico-artistico in tutta Europa si assiste ad un progressivo declino delle


avanguardie e ad una regressione sia in ambito sociale che letterario. In Italia, in
quegli anni, governa il fascismo di Mussolini e i rapporti fra il regime e i poeti non
potevano che essere complessi: non potendo contestare apertamente il regime, I poeti ermetici non raccontano, non descrivono, nemmeno spiegano.
molti scrittori trovarono rifugio nella letteratura come un campo di esperienze Essi scrivono “frammenti di verità” a cui sono arrivati in momenti di
alternativo a quello della cultura di regime. illuminazione poetica.

Sono lontani dalla vita sociale e la loro ricerca poetica è riservata a


pochi. Una ricerca poetica priva di impegno politico.

Una poesia composta da poche parole piene di


simbolismi

La poesia deve essere pura e libera da qualsiasi finalità (didattica, didascalica,


Ricerca del significato della vita attraverso la propria vita celebrativa). Essa non deve descrivere o rappresentare, bensì evocare. Deve essere
interiore
l'espressione del proprio io più segreto e profondo.  Per gli ermetici non è tanto
Portare alla luce attimi dell’esistenza di vita e di natura
importante che il messaggio venga immediatamente compreso, quanto è importante,
invece, il valore di esperienza dell’atto poetico, che sarà comunicativo (e avrà quindi
Visione pessimista della vita” l’uomo soffre di “male di valore proprio) solo in quanto capace di suscitare un’analoga esperienza nel lettore.
vivere”  alternativo a quello della cultura di regime.

Christian Esposito 5º C. T.

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