kermes
Associazione per il Restauro
A.R.P.A.I. Associazione per il Restauro
del Patrimonio Artistico Italiano, ha
pubblicato l’anno scorso la sua rivista-
catalogo, sintesi dei principali interventi
di restauro finanziati dall'Associazione
nel corso dei suoi lunghi anni di attività,
prima come Associazione Comitato Ita-
liano World Monuments Fund e quindi
col nome attuale.
Non troverete in essa i programmi più
recenti, le opere restaurate tra il 2001 e
l'anno in corso, interventi estremamente
importanti che saranno presentati al
pubblico con le prossime edizioni “I Qua-
Cultura per i Beni Culturali
derni di A.R.P.A.I.”, con i quali si vuole
proporre agli studiosi un valido suppor-
to scientifico e al pubblico più vasto la
possibilità di conoscere la storia del
manufatto e i differenti passaggi esegui-
ti, le scoperte che si sono fatte in corso
d'opera, fino alle indagini preliminari al
restauro prodotto in ultimo, corredando-
ne le varie fasi con il materiale fotografi-
co, i dati tecnico-scientifici, le metodolo-
gie applicate.
Sovente il ritorno di un’opera in sito
richiede ulteriori interventi per prevenire
il danno che può conseguire dallo stato
proprio del sito della collocazione primi-
tiva, i suoi vecchi problemi di umidità, la
mancanza di strutture che difendano l'o-
pera dall'aggressione o dal furto, la
necessità di aggiornare il sistema di illu-
minazione. Si deve quindi procedere al
restauro del luogo stesso, che per secoli
ha ospitato la statua, il dipinto, l'orefice-
ria preziosa, ecc.
A.R.P.A.I. si prende cura anche di
questi aspetti collaterali al restauro del-
l'opera.
Entro la fine dell'anno apparirà il
"Quaderno A.R.P.A.I." dedicato al
restauro del paliotto d'altare di Nicola da
Guardiagrele della Cattedrale di Teramo
e si prepareranno quelli dedicati al ciclo
pittorico della Via Crucis di Bernardino
Ferrari al Duomo di Vigevano. Una serie
di grandi tavole, 6 per la precisione, due
delle quali restaurate dalla nostra Asso-
ciazione e quattro da Banca Intesa SpA,
con la quale ci auguriamo di collaborare
in futuro per altri interventi.
Alla fine dell'autunno sarà presentata
al pubblico la grande Pala peruginesca
dell' Assunta del Duomo di Napoli, poi il
paliotto trecentesco dell'altare maggiore
del Duomo di Ascoli Piceno attribuito ad
un maestro slavo bizantineggiante non
ancora individuato.

Cultura per i Beni Culturali
del Patrimonio Artistico Italiano
In occasione della mostra Duccio, Alle
origini della pittura senese A.R.P.A.I. ha
scelto di finanziare il restauro di una
serie di opere di grande rilevanza: tredi-
ci tavolette dipinte da Duccio di Buonin-
segna nel 1308-1311 per la Maestà, con-
servate nel Museo dell’Opera del Duomo
di Siena, e la grande Croce dipinta intor-
no al 1330 da Ugolino di Nerio nella
chiesa dei Servi di Siena.
Il lavoro sulla Maestà ha concluso
l’impresa iniziata dall’Istituto Centrale
del Restauro fra gli anni cinquanta e i
primi anni sessanta, sotto la guida di
Cesare Brandi e Pasquale Rotondi ed ha
riguardato tredici tavolette della Maestà
(una della parte tergale e le altre del coro-
namento e della predella). Il restauro è
stato diretto da Alessandro Bagnoli della
Soprintendenza per il Patrimonio Storico
Artistico e Demoetnoantropologico di
Siena ed eseguito per la parte pittorica da
Daniele Rossi, con la collaborazione di
Laura Amorosi e Gloria Verniani, e per il
supporto ligneo da Roberto Buda. Si è
trattato di eseguire operazioni di tipo
conservativo e di presentazione estetica
su tavolette che portavano ancora un
denso strato di sporcizia, vecchie vernici
alterate e persino sfiguranti ridipinture.
Quanto alla colossale Croce dipinta
da Ugolino di Nerio, il più celebre dei
seguaci di Duccio, l’intervento di restau-
ro, diretto da Alessandro Bagnoli della
Soprintendenza per il Patrimonio Storico
Artistico e Demoetnoantropologico di
Siena ed eseguito da Edith Liebhauser
ed Elisabetta Razzi, ha permesso il recu-
pero di un vero e proprio capolavoro fino
ad oggi dimenticato, perché il mediocre
stato di conservazione e il luogo di ubi-
cazione non permettevano finora di
apprezzare le straordinarie qualità di
questa notevole tavola. Oggi i soci di
A.R.P.A.I. possono ammirare questi favo-
losi dipinti lungo il percorso della mostra
dedicata a Duccio.
Abbiamo deliberato il nostro interven-
to per il restauro del ciclo di affreschi
manieristi della grandiosa sala detta “dei
Giganti” del palazzo del Liviano all'Uni-
versità di Padova. Si tratta della sala
della Reggia Carrarese sopravvissuta alla
distruzione e alle successive trasforma-
zioni, ove Francesco Petrarca commenta-
va gli Antichi e presentava le proprie
opere al suo Signore e Mecenate durante
gli anni padovani, prima di morire nella
villa di Arquà tra i colli Euganei. L'Uni-
versità di Padova darà avvio nel 2004 alle
celebrazioni dell'anno petrarchesco e la
Sala dei Giganti sarà un luogo fonda-
mentale per le attività culturali promos-
se in vista della ricorrenza.
Pensiamo di far appello per trovare tra
i privati, associazioni, istituti, banche,
corporazioni, l'Università stessa, una serie
di co-sponsor per far fronte alla spesa
importante richiesta per il restauro lan-
ciando una campagna di ricerca di fondi
all'insegna di “adottiamo un gigante”.
Stiamo inoltre esaminando un nostro
intervento assieme al F.A.I. Fondo per
l'Ambiente Italiano, nell'immane cantiere
di restauro di Villa Gregoriana a Tivoli,
di cui il F.A.I. ha presentato il progetto
recentemente, in occasione della confe-
renza stampa tenutasi a Tivoli il 12 set-
tembre scorso. Abbiamo inoltre allo stu-
dio il restauro di tre preziose oreficerie di
Nicola da Guardiagrele, propostoci dalla
Sovrintendenza dell'Aquila e quello, pure
ambizioso, del Mitreo di Santa Prisca a
Roma.
Il nostro Comitato Scientifico, forma-
to dai maggiori esperti in problemi ine-
renti il restauro e la conservazione, per-
sonalità di varie università italiane,
vaglia i vari cantieri proposti e il Consi-
glio Direttivo ne prende in esame gli esiti
per deliberarne il finanziamento, il tutto
sotto la scrupolosa regia del nostro Pre-
sidente, Conte Paolo Marzotto e il coor-
dinamento del Prof. Maurizio Diana.
Il panorama degli interventi di
A.R.P.A.I. è dunque a largo spettro, l'im-
pegno è imponente e la buona volontà
non manca, ma la nostra Associazione,
che riunisce circa trecentocinquanta
Soci generosi deve crescere, cresce infat-
ti ogni giorno, con impegno e accurata
gestione dei suoi mezzi che vengono inte-
ramente dalle quote associative, dalle
donazioni spontanee e da quelle legate
all'attività prodotta in forma di Eventi e
Itinerari Culturali in Italia, che produ-
ciamo ogni anno, per dar luogo d'incon-
tro ai nostri Soci, offrire loro lo studio di
numerosi cantieri di restauro che ci ven-
gono proposti da Musei, Chiese, Sovrin-
tendenze o da segnalazioni diverse, spes-
so dai Soci stessi o da altre associazioni
sensibili al problema del restauro e della
conservazione del patrimonio artistico
italiano.
Prof. Gian Antonio Golin,
Direttore di A.R.P.A.I