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ISSN 2421-55130

30021

9 772421 551300
Anno XIII - N. 21 (#599) Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art.1, c1, DCB Milano - Supplemento culturale settimanale, la Lettura con il Corriere della Sera ¤ 2,00 (la Lettura ¤ 0,50 + Corriere della Sera ¤ 1,50) – Nei giorni successivi ¤ 0,50 + il prezzo del quotidiano. Non vendibile separatamente. In CH Tic La Lettura Fr.1,00

IL DIBATTITO DELLE IDEE


NUOVI LINGUAGGI ARTE INCHIESTE RACCONTI

Marinella
per il Corriere
Senatore
per il Corriere della Sera
della Sera
Sohei Nishino
21 maggio 2023
Domenica
#599
2 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023

corriere.it/lalettura Il dibattito delle idee


SSS
Orizzonti .

Il nostro Dna è barocco


(e c’è una spiegazione)
8
ILLUSTRAZIONE DI ANNA RESMINI

di TELMO PIEVANI
e GIUSEPPE REMUZZI

Etnografia .

Amitav Ghosh difende


i diritti di piante e fiumi
10
AMITAV GHOSH (FOTO GETTY)

di ADRIANO FAVOLE

Sguardi
Borges Sembrava destinata alla città di Buenos Aires
.

A Venezia è cresciuto
un bosco di legno e vetro Ora tutta la questione è finita in mano ai giudici

L’eredità
34
FABRICE HYBER ALL’ESPACE VUITTON

di STEFANO BUCCI

Maschere

contesa
.

Markaris va in tv e recita
con il suo commissario
46
DEGLI ESPOSTI, FRESI, MARKARIS

di HELMUT FAILONI

S
Percorsi .

e un classico è un testo che, tra i suoi molti di VANNI SANTONI nel «realismo magico» sudamericano, che ebbe gran-
Coloni e neocoloni poteri, ha quello di non passare mai di mo-
da, i libri di Borges, e in particolare le sue
diosi esponenti anche in due connazionali di Borges,
Julio Cortázar ed Ernesto Sábato, oltre che nel colom-
Il razzismo non è finito tre supreme raccolte di racconti — Finzio-
ni, L’Aleph e Il libro di sabbia — sono un
biano Gabriel García Márquez, ma il cui primo e più in-
tenso picco di luminosità fu certamente l’opera del Cie-

54
classico al cubo, dal momento che Borges co, ancora satura di modernismo eppure già post-mo-
non smette mai di essere di estrema attuali- derna, e allo stesso tempo antichissima, come un mito
tà. Attualità letteraria, si capisce, visto che una delle ca- tardivamente riportato alla luce, tant’è che la stessa defi-
FOTOGRAFIA DI MONICA ZORNETTA

ratteristiche dell’opera borgesiana è il collocarsi fuori nizione di «realismo magico» le sta stretta, strettissima.
dal tempo, dai rivolgimenti delle epoche e da ogni af-
frettato attualismo. E tuttavia, se oggi molti lettori avve-
duti guardano sempre più spesso alla letteratura del-
l’Europa centro-orientale come nuovo epicentro dell’ar- Si comprende allora perché la notizia del mancato te-
te del romanzo e del racconto, alle nuove metafisiche stamento di María Kodama, vedova del sommo autore
dei vari Georgi Gospodinov, Olga Tokarczuk, Mircea argentino scomparsa lo scorso 26 marzo, abbia destato
Cartarescu e László Krasznahorkai (e Ágota Kristóf pri- scalpore in tutto il mondo letterario, anche al di là del
sette pagine speciali mentre si avvicina ma di loro), chi se non Jorge Louis Borges ne è padre e naturale gossip attorno a un gigante del Novecento e a
il decennale di Black Lives Matter padrino? sua moglie. Non è solo questione di soldi: il lascito in-
Il nonno è senz’altro Franz Kafka, ma questa genealo-
gia letteraria trovò un primo e cruciale rinnovamento CONTINUA A PAGINA 5
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 3

{
Il posto (auto) sbagliato
A Parigi, per legge, i nuovi parcheggi saranno pp. 368, $30) dimostra che da quando
Cittadini per metà coperti da pannelli solari. Anche esistono le auto la vita dell’uomo gira intorno
di Edoardo Vigna così cambia il mondo. Henry Grabar spiega al loro «posto»: l’architettura, l’urbanistica, la
che non è poi così diverso: in Paved Paradise. vita sociale. In conclusione? Prima ne
How Parking Explains the World (Penguin, faremo a meno, meglio sarà per tutti.

ILLUSTRAZIONE DI SR GARCÍA

La scomparsa di María
Kodama, il 26 marzo, Hegel Quelle carte erano diventate una leggenda
Serviranno anni per studiarle a fondo

L’eredità
vedova dello scrittore
argentino, senza figli
e senza testamento,
ha aperto un contenzioso
(economico, naturalmen-
te, ma anche letterario,
molto borgesiano) sulla

ritrovata
destinazione dei suoi libri
e delle sue carte, inediti
(?) compresi. Tanto è
vero che sono subito
apparsi dal nulla cinque
nipoti. La scoperta di
cinquemila pagine di

C
appunti sulle lezioni del ome le grandi scoperte archeologiche so- di FRANCESCO scritto tutto. Il biografo visita archivi e ripercorre le tap-
filosofo tedesco, alla fine no spesso legate al caso e alla testardaggi-
ne di qualche studioso affamato di sapere,
DI FRISCHIA pe principali della vita e della carriera di Hegel che lo
hanno portato a diventare filosofo di fama internaziona-

del 2022 (è stato fatto così lo è il ritrovamento delle oltre cinque-


mila pagine di appunti delle lezioni tenute
dal grande filosofo tedesco Georg
le ai tempi di Berlino, quando per ascoltarlo gli studenti
si muovevano da tutta Europa, come fanno oggi i ragazzi
solo per le rockstar. Il risultato è una biografia di 900 pa-
il punto a Roma pochi Wilhelm Friedrich Hegel (1770-1831) al-
l’Università di Heidelberg tra il 1816 e il 1818. La «scoper-
gine che in Germania è già alla terza edizione con Beck
(«la Lettura» #474 ne scrisse il 28 dicembre 2020) e sta
giorni fa), consentirà di ta filosofica del secolo» è stata annunciata il 27 ottobre
2022, ma i media di tutto il mondo hanno diffuso la no-
per uscire in inglese per Stanford University Press: la tra-
duzione in italiano sarà pubblicata nel 2024 da Biblio-

riscrivere pagine fonda-


tizia un mese dopo. Oggi siamo in grado di fare un pun- polis con l’Accademia Vivarium Novum.
to sullo stato delle indagini e degli studi.
Tutto ha inizio con la pubblicazione di una monu-
mentali sulle sue riflessio- mentale biografia dedicata a Hegel in occasione dei 250
anni dalla nascita, nel luglio 2020. Klaus Vieweg, 69 an- Qualche mese dopo, nell’ottobre 2020, nel pieno della

ni su idealismo e libertà. ni, biografo di Hegel e professore emerito dell’Universi-


tà Friedrich Schiller di Jena (260 chilometri da Berlino),
come un instancabile detective va alla ricerca di ogni cu-
pandemia, Vieweg riceve una lettera dal dottor Willi Fer-
dinand Becker di Bonn: incuriosito dalla lettura della
biografia, gli invia un suo saggio scritto nel 1985, intito-
Abbiamo indagato riosità e novità relative alla vita e alla produzione del fi-
losofo tedesco sul quale ormai, si crede, è stato detto e CONTINUA A PAGINA 7
4 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023

ANDREA VITALI
GENITORI CERCASI

Sullo sfondo della ricca


e fin troppo operosa provincia
del Nord Italia, la sfrenata
tragicommedia di un ragazzino
con una famiglia di disgraziati.

EINAUDI
STILE LIBERO BIG
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 5

{
Due tipi di persone
Un distillato dell’umorismo di Robert C. e 15). Non a caso è considerato «maestro»
Risate al buio Benchley (1889-1945), giornalista, di Woody Allen con «lezioni» del genere: «Ci

Il dibattito delle idee di Francesco Cevasco sceneggiatore, attore, regista, è racchiuso in sono due tipi di persone al mondo: quelli che
Qualunque cosa faccia ridere, curato e credono che ci siano due tipi di persone al
tradotto da Carlo Amatetti (Sagoma, pp. 192, mondo e coloro che non lo credono».

Nominata erede universale i


Quando si cominciava allora a credere — in assenza
di scritti testamentari — che l’eredità dell’autore sareb-
be passata semplicemente alla città di Buenos Aires,
della cui biblioteca Borges era stato peraltro direttore,

da Borges dopo un lungo


sono spuntati cinque nipoti, privi di legami di sangue
con lo scrittore — tutti figli di Jorge Kodama, fratello di
María — a pretendere legittimamente l’eredità. L’autore
Così, Mariana del Socorro Kodama, Martín Nicolás Grande visionario, forse

sodalizio culturale
Kodama, Matías Kodama, María Belén Kodama e María perché fin da piccolo accusa
Victoria Kodama — tutti piuttosto esterni alla vita della i sintomi della retinite
zia, che aveva vissuto i suoi ultimi anni da sola, in un al- pigmentosa, malattia
bergo di Buenos Aires, distantissima da suo fratello e ereditaria agli occhi che ha

e affettivo, María Kodama


dal resto dei familiari, spesso lamentandosi con i pochi già reso cieco il padre. Jorge
con cui era rimasta in contatto della propria solitudine Luis Borges (Buenos Aires,
— hanno scritto alla corte: «Ci presentiamo nella nostra 24 agosto 1899-Ginevra, 14
piena capacità di nipoti e soli eredi della defunta sorella giugno 1986) ha creato un

non ha lasciato testamento.


di nostro padre Jorge, e chiediamo [...] la piena deter- immaginario ineguagliabile,
minazione dei contenuti dell’eredità tramite inventario, fatto di biblioteche infinite,
così da poterla appieno salvaguardare». destini circolari, enigmi e
doppi. Bambino precoce
(autore a 7 anni, traduttore

La parola passa ai giudici


a 9), nel primo dei molti
soggiorni europei si
L’eredità di Borges contiene dunque i diritti delle immerge nei classici: dal
opere, pubblicate in ogni Paese e lingua del mondo e 1921, a Buenos Aires, fonda
mai uscite di stampa — diritti che, vigenti le leggi ar- riviste, frequenta amici come
gentine sul copyright, saranno in vigore fino al 2056 —, Victoria Ocampo e Adolfo
SEGUE DA PAGINA 2 diverse proprietà immobiliari, la vasta biblioteca dello Bioy Casares (con lui scrive
delle aporie di Zenone, della filosofia di Schopenhauer, scrittore e, soprattutto, ogni suo manoscritto, e non si
della macchina per pensare di Raimondo Lullo o della opere come Sei problemi per
clude le carte dell’autore e quindi la speranza, o più pro- sa ancora se siano tutti editi o comprensivi di qualche don Isidro Parodi, del 1942,
poesia di William Blake». inedito (l’archivio testuale non è mai stato catalogato
babilmente la fantasia — ma è una bella fantasia, a sua Ma il sodalizio Borges-Kodama fu molto proficuo an- in Italia riproposto da
volta borgesiana, molto borgesiana — che esse includa- ufficialmente, e solo María Kodama ne conosceva l’esat- Adelphi nel 2012), collabora
che dal punto di vista letterario, e non solo per l’aiuto to contenuto).
no qualche testo inedito. che María gli diede quando Borges si ritrovò cieco come a note testate («Sur»,
María Kodama nacque a Buenos Aires il 10 marzo Il materiale è al momento in custodia presso i funzio- «Martin Fierro») e inizia con
suo padre, come suo nonno e come il suo bisnonno pri- nari dello Stato argentino. Non è impossibile, vista an-
1937, trentotto anni dopo Borges, da padre giapponese ma di lui; i due si appassionarono assieme alla letteratu- la poesia, a partire da
e madre tedesca. Conobbe lo scrittore a soli dodici anni, che la distanza che avevano sempre avuto dalla zia Fervore di Buenos Aires
ra norrena, e grazie a Kodama Borges dedicò gli ultimi quand’era in vita, che ai cinque nipoti Kodama interessi
a un convegno letterario: nonostante la giovane età era anni della sua vita agli studi sull’Islanda medievale, che (1923). I primi racconti, in
già una sua lettrice, e amava in particolare il racconto Le solo la parte pecuniaria dell’eredità; ma la comunità let- Storia universale dell’infamia
portarono alla traduzione a quattro mani dell’Edda in
rovine circolari. Quattro anni più tardi, i due si incon- teraria mondiale resta con il fiato sospeso, anzitutto ri- del 1935, Finzioni del 1944 e
prosa di Snorri Sturluson, nonché alla stesura della Bre-
trano di nuovo davanti a una libreria: María ha già deci- spetto al contenuto delle «carte borgesiane»: se non un L’Aleph del 1949, sono già
ve antologia anglosassone (1978) e dell’Atlante (1984).
so che studierà Lettere all’università; Borges, allora cin- Libro di sabbia (o, chissà, un Aleph o uno Zohar dimen- vertici della narrativa
Testimonianza di tale tardiva ma bruciante passione è
quantaquattrenne, non è immune al fascino della ra- ticato nell’angolo di uno scaffale), la speranza di tutti è fantastica e metafisica, cui si
anche la lapide sulla tomba di Borges a Ginevra, dove
gazzina, tanto è vero che la ricontatta e ben presto, no- l’emersione almeno di qualche pagina inedita, o delle ispireranno Umberto Eco,
sono riprodotti i bassorilievi di una nave vichinga e di
nostante l’avversione dei genitori di lei alla versioni precedenti di qualche suo capolavoro. Facile Paul Auster, Roberto Bolaño.
alcuni guerrieri norreni.
frequentazione di un uomo così attempato, nasce capire la ragione di tutta questa trepidazione: terminata Nel 1955 lo scrittore ormai
Nominata erede universale dall’autore dopo la sua
un’amicizia, sempre giocata su solide basi letterarie, ufficialmente la sbornia di realismo del secondo Nove- celebre è direttore della
morte, María Kodama è stata presidente della Funda-
che più tardi diventerà una relazione amorosa a tutti gli cento, oggi si guarda all’opera di Jorge Luis Borges come Biblioteca Nazionale
ción Internacional Jorge Luis Borges per tutta la vita. Ma
effetti. Il matrimonio arriverà solo nel 1986, due mesi giunta la propria, di morte, nello stupore generale non non mai, e non solo nell’Est europeo; anche autori ades- Argentina (si dimette nel
prima della morte dello stesso Borges a 86 anni (a Gine- ha lasciato alcun testamento, né scrittura privata, niente so centrali nella letteratura del Regno Unito — come 1973, alla nuova ascesa di
vra, il 14 giugno): a causa delle leggi argentine, che vie- di niente. Uno stupore dovuto anche al fatto che circola- Tom McCarthy, David Mitchell o Aliya Whiteley — han- Perón). Altre opere, edite da
tavano il divorzio, lo scrittore era rimasto legalmente vano da tempo voci di piani molto dettagliati circa il de- no un evidente debito con il Cieco, e lo stesso vale per le Adelphi: le poesie di L’altro,
sposato con la prima moglie Elsa Millán, sposata nel stino da dare all’eredità di Jorge Francisco Isidoro Luis recenti tendenze new weird, o «novo sconcertante itali- lo stesso, Carme presunto e
1967, nonostante si fossero separati soltanto tre anni Borges Acevedo. Invece, l’avvocato di María Kodama, co» che dir si voglia, che attraversano la nostra lettera- altre poesie; le raccolte di
dopo le nozze. Fernando Soto, pur confermando che la vedova «voleva tura. racconti Il manoscritto di
farlo», ha dovuto spiegare che, invece, non aveva lascia- Ma in realtà tutti sono debitori a Borges: scrittori fan- Brodie e Il libro di sabbia; i
to nulla. Un fatto davvero curioso, secondo alcuni addi- tastici, scrittori realistici, nuovi metafisici, lettori avve- saggi Inquisizioni e Storia
rittura sospetto, vista la gelosia, la riservatezza e la cura duti e lettori d’occasione: il motivo lo spiegò bene il fon- dell’eternità. Candidato al
Come riporta Alberto Mingardi in una bella ricostru- con cui Kodama aveva sempre gestito il lascito borgesia- datore del cyberpunk William Gibson, quando raccontò Nobel, non l’ha mai
zione della relazione Borges-Kodama uscita poco dopo no e la sua eredità materiale e letteraria; lei stessa, inol- che la prima lettura di un racconto di Borges — nel suo ottenuto. Ormai cieco, dal
la morte di lei, Mario Vargas Llosa spiegò che con l’arri- tre, in un’intervista al quotidiano portegno «La Na- caso fu Tlön, Uqbar, Orbis Tertius, contenuto nella rac- 1975 è assistito da María
vo della nuova fiamma nella sua vita, l’autore della Bi- ción», aveva lasciato intendere che considerava l’idea di colta Finzioni, come quelle Rovine circolari la cui lettu- Kodama, allieva e segretaria,
blioteca di Babele trovò finalmente la serenità: «Grazie a destinare tutto a due università, quella di Tokyo e un ra galeotta portò all’amore tra Borges e Kodama — ebbe sua seconda moglie negli
lei — scrive Vargas Llosa — ha vissuto anni splendidi, non meglio specificato ateneo americano, che avesse i la sensazione che gli fosse stato installato un aggiorna- ultimi giorni (in alto insieme
godendo non soltanto dei libri, della poesia e delle idee, requisiti per «tenere corsi di letteratura spagnola» ed mento del sistema operativo. La speranza di tutti, allora, nella foto). Il 26 marzo 2023
ma anche della vicinanza di una donna giovane, bella e «essere stato teatro di conferenze dello stesso Borges», è che nelle carte ora contese sia contenuto un ulteriore Kodama muore senza
colta, con la quale poteva parlare di tutto quello che lo una combinazione che riduceva le indiziate a due facol- aggiornamento del software. testamento (era nata nel
appassionava e che, inoltre, gli ha fatto scoprire che la tà di Lettere: quella di Harvard e quella dell’Università Vanni Santoni 1937): incerto il destino
vita e i sentimenti potevano essere tanto o più eccitanti del Texas. © RIPRODUZIONE RISERVATA
dell’eredità letteraria
6 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 7

{
Chiamami col tuo cognome
Volete conoscere i vostri antenati? Il Museo esposizione che si dimostra istruttiva. Qui c’è
Pazzi da collezione del Cognome di Padula (Salerno) vi può il filo storico e la tavola dei discendenti: con

Il dibattito delle idee di Maurizio Bonassina aiutare. Il percorso museale è la strada per atti civili, catastali e militari. Niente sfugge:
arrivare alle origini partendo secoli addietro. dalle vicende degli emigranti ai vecchi
Michele Cartusciello è il fondatore di questa passaporti e alle carte d’imbarco.

I faldoni hegeliani, proprie- i


da subito al lavoro. Il tesoro contiene manoscritti su Lo-
gica e Metafisica, sulla Filosofia della natura, sulla Filo-
sofia dello spirito, su Estetica e Storia della filosofia.
Per essere sicuri che si trattasse di documenti origi-

tà della diocesi di Monaco,


nali, è stata effettuata una prova di autenticità della cal-
ligrafia di Carové. Poi si è passati all’identificazione e
L’infografica datazione dei manoscritti e adesso si sta iniziando a tra-
Le foto originali di alcune scriverne i testi per poi procedere con l’edizione critica.

sono stati dimenticati per


pagine manoscritte (sono Sull’immenso materiale sono impegnati quattro team:
oltre cinquemila) delle quello di Jena coordinato da Vieweg, affiancato dal ri-
lezioni di Hegel a Heidelberg cercatore Johannes Bräuer che si occupa dei manoscritti
tra il 1816 e il 1818. su Logica e Metafisica, Enciclopedia e Filosofia dello

200 anni. Anche a causa di


Una parte di queste pagine spirito; quello di Bamberga e dell’Università Federico II
sono state dettate di Napoli, coordinato da Christian Illies con la ricerca-
da Hegel e una parte sono trice Federica Pitillo (impegnati sulla Filosofia della na-
appunti dell’assistente tura del 1816-1817 e del 1818); quello dell’ateneo di Roma

un errore di catalogazione
Friedrich Wilhelm Carové Tre coordinato da Francesca Iannelli con il ricercatore
(foto Marius Cormac Theiler Gabriele Schimmenti (che si occupa del manoscritto di
© Diözesanbibliothek Estetica del 1818); e quello di Bamberga coordinato da
des Erzbistums Marco Fuchs con il ricercatore Matthias Scherbaum
München und Freising) (sulla Storia della filosofia). In media ogni studioso tra-
scorrerà circa 6-8 ore al
giorno a esaminare i docu-

Lezioni di filosofia
menti. Si tratta di un lavo-
ro lungo, che potrebbe ri-
chiedere fino a quattro o
cinque anni per arrivare
all’edizione critica delle
trascrizioni complete.

Il documento più atteso


(che sarà tradotto dal
network «Hegel Art Net»)
è probabilmente quello
che si è sempre sperato di
ritrovare: ossia il testo che
ripropone interamente il
primo corso tenuto da He-
gel nel semestre estivo
1818 sull’Estetica, di cui
per oltre 200 anni non si
aveva alcuna notizia. In
particolare questo mano-
scritto, di oltre 600 pagine,
è redatto con una calligra-
fia per lo più ben leggibile
— precisa la professoressa
Iannelli — ma di non faci-
le trascrizione perché ric-
co di sigle e abbreviazioni
che richiedono tempo per
essere chiarite definitiva-
mente. I contenuti sono
estremamente significati-
vi per poter finalmente va-
CdS

lutare l’evoluzione del-


l’estetica hegeliana nella
SEGUE DA PAGINA 3 trovare quei documenti un po’ prima, per esempio du- sua globalità. In questo
rante i cinque anni di ricerche che fino al 2018 ho dedi- ambito, notevole significa-
lato Hegel e Bonn, nel quale si fa riferimento a un lascito cato a scrivere la biografia di Hegel. Poi, naturalmente, to va riconosciuto anche al
nella biblioteca dell’Arcidiocesi di Monaco e Frisinga di ho avvisato il direttore dell’archivio». Il secondo viaggio valore che Hegel attribui-
Karl Joseph Hieronymus Windischmann (1775-1839), a Monaco avviene quasi due mesi dopo, il 18 agosto. sce all’artista come sismo-
teologo e filosofo che Hegel aveva incontrato a Bonn e «Sentivo che avremmo scoperto molto altro e mi sono grafo della sua epoca. An-
con il quale aveva scambiato alcune lettere. Nel saggio fatto accompagnare da un mio dottorando, Johannes che l’arte italiana, già pri-
di Becker si accenna in una noticina del testo a «trascri- Korngiebel, che mi ha aiutato — nota Vieweg — ed è ma dei successivi viaggi
zioni di lezioni di Hegel non esaminate in precedenza». stato il primo testimone del ritrovamento di circa 4.500 artistici e musicali, viene
Ma come mai nessun filosofo si è incuriosito ed è corso pagine dei manoscritti di Carové». I preziosi documenti ampiamente apprezzata
subito dopo la pubblicazione di questo saggio a vedere di proprietà dell’Arcidiocesi di Monaco e Frisinga per dal filosofo. A questo pun-
di che materiale di trattasse? La risposta è più semplice circa 200 anni sono stati dimenticati in banali scatoloni to Vieweg e Iannelli ag-
del previsto: Becker ha pubblicato l’articolo su una rivi- d’archivio. giungono: «Senza alcun
sta di studi storici e probabilmente nessun filosofo ha Perché nessuno ci ha messo il naso prima? Un aned- dubbio, alla fine di questo
mai letto la noticina che faceva riferimento al lascito di doto raccontato da Vieweg, che abbiamo incontrato per lungo studio, sarà neces-
Windischmann. «la Lettura» alcuni giorni dopo il convegno di Roma in- sario riconsiderare l’intero
Facciamo un passo indietro: anche i figli di Hegel, sieme con gli altri membri del gruppo di studio, aiuta a sistema filosofico di Hegel
Karl e Immanuel, cercavano i manoscritti di Friedrich capirlo: «Nel fondo dell’archivio ho trovato la voce: “Fe- alla luce delle notizie con-
Wilhelm Carové, primo assistente di Hegel a Heidel- nomenologia secondo Heyl”. C’è stato chiaramente un tenute in questi mano-
berg, autore di opere poetiche, letterarie, giuridiche e errore di catalogazione — spiega l’esperto di Jena —: si scritti. Il ritrovamento co-
politiche di rilievo. La ricerca, però, era stata diretta a doveva scrivere “secondo Hegel”. Fortunatamente per stituisce una svolta impor-
Francoforte, ossia nel posto sbagliato, come viene docu- me è stato commesso questo errore, altrimenti sono si- tante anche per riflettere
mentato in una lettera del 19 settembre 1870. I mano- curo che altri sarebbero potuti venire a conoscenza di sulle modalità comunica-
scritti di Carové, infatti, erano a Monaco... questi documenti molto prima». tive e pedagogiche di He-
Dopo avere letto la noticina di Becker, Vieweg salta gel. Le numerose lezioni
sulla sedia. Il suo intuito gli dice che bisogna controllare tenute da Hegel a Heidel-
quel materiale. Ma c’è la pandemia e l’archivio dell’arci- berg rappresentano infatti
diocesi di Monaco e Frisinga è chiuso. «Scrissi subito al L’emozione della scoperta traspare anche dalle paro- il suo debutto come pro-
direttore dell’archivio — ricorda l’uomo che ha dedicato le di Francesca Iannelli, docente di Estetica all’Universi- fessore e veicolano un’ine-
la vita a studiare Hegel —. Mi venne detto che la struttu- tà di Roma Tre, membro dell’équipe di esperti che sta dita forma di trasmissione
ra era chiusa per lavori di ristrutturazione. E poi c’era il lavorando ai manoscritti: «Quando Klaus Vieweg la Le immagini del sapere». All’esposizione orale dettagliata in aula, a
Covid, che di fatto mi ha impedito per due lunghissimi scorsa estate mi ha scritto del ritrovamento sono rima- L’équipe che studia volte addirittura dettata agli studenti come nel caso del-
anni di vedere quei manoscritti. Dentro di me ero con- sta esterrefatta. Ho collaborato fin dagli anni Novanta in i manoscritti di Carové. l’Estetica, viene combinato sia il confronto diretto di
vinto che si trattava di qualcosa di molto importante: i Germania con Annemarie Gethmann-Siefert, una delle In alto: Klaus Vieweg, Hegel con i suoi uditori (nel cosiddetto Conversato-
manoscritti di Carové, del resto, sono esplicitamente ci- più autorevoli studiose di Hegel, all’edizione di fonti professore emerito di rium) che l’intermediazione chiarificatrice di Carové
tati nella corrispondenza tra Hegel e Windischmann. dell’estetica hegeliana e post-hegeliana: ho provato una filosofia all’università (nel Repetitorium, gestito da quest’ultimo come assi-
Avrei voluto correre a Monaco, ma non era possibile». gioia immensa. Pensai che per due secoli quei docu- Friedrich Schiller di Jena e stente), per incrementare un insegnamento dialogico,
menti erano rimasti avvolti nel mistero e che finalmente biografo del filosofo, con non usuale per quel periodo. In pratica Carové aveva il
si poteva fare luce su una fase alquanto buia, che di- Francesca Iannelli, docente compito, non facile, di rendere comprensibile la filoso-
schiuderà certamente nuove e preziose prospettive di di Estetica a Roma Tre. fia di Hegel ai giovani studenti di Heidelberg.
La ricostruzione è stata fatta dallo stesso Vieweg il 4 ricerca». Sopra, da sinistra: Lorenzo Non si può trascurare, in conclusione, che un concet-
maggio nel corso di un convegno all’Università di Roma Il filosofo-detective è dunque tanto felice quanto sgo- Ferrari con Ilaria Mannino to ricorrente nei manoscritti è quello della libertà, da
Tre. Vieweg parte da Jena per Monaco in auto il 29 giu- mento: per caso ha scoperto un tesoro, ma per identifi- (membri dello staff di Hegel quella politica a quella artistica, un tema incredibil-
gno 2022. «Il primo manoscritto che ho visto era sulla carne e datarne il contenuto ha bisogno di un’intera Now), Vieweg e Iannelli con i mente attuale. Forse anche per questo Hegel viene con-
Filosofia dello spirito. È stata una gioia immensa: una équipe, nella quale sono coinvolti docenti e ricercatori ricercatori Federica Pitillo siderato ancora oggi il più importante filosofo moderno
scoperta del genere, forse, si fa una sola volta nella vita italiani (che negli ultimi decenni si sono imposti per gli e Gabriele Schimmenti difensore della potenza della ragione e della libertà.
— precisa lo studioso tedesco —. Non credevo ai miei studi innovativi sull’idealismo tedesco). A coordinarli (servizio fotografico Francesco Di Frischia
occhi. Ho subito pensato che mi sarebbe molto piaciuto sono Vieweg e Christian Illies (Università di Bamberga), di Claudio Guaitoli) © RIPRODUZIONE RISERVATA
8 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023

Orizzonti {
Eleonora Amianto è la #twitterguest
Eleonora Amianto (Rimini, 1984), musicista e
autrice, ha collaborato con diverse realtà
editoriali come Purple Press e Mondadori. Ha
scritto il libretto dell’opera lirica Falena di Jue
.

Wang, Okapi e Cristiano Riccardi (illustrazioni


di Nathalie Cohen, Span, 2021) e ha
Filosofie, religioni, costumi, società, visual data pubblicato assieme a Simone Tso il volume a
fumetti Roma terribile (Bizzarrobooks, 2022).
Da oggi su Twitter i suoi consigli ai follower
dell’account de @La_Lettura.

Il Dna barocco
di TELMO PIEVANI e GIUSEPPE REMUZZI
I geni di Homo sapiens con-
tengono una quantità enorme

A di materiale inutilizzato. Perché


bbiamo un Dna barocco, pie- team di ricercatori dell’Università di Pe- rispetto ai macachi, gli autori hanno indi-
no di arzigogoli in sovrappiù. chino guidati da Chuan-Yun Li è riuscito viduato 74 Rna messaggeri che sono co-
Il nostro genoma contiene po- per la prima volta a descrivere il meccani- dificanti nel cervello umano e di scim-
co più di tre miliardi di lettere
AGCT, le basi nucleotidiche.
smo che rende possibile questo ripescag-
gio. Gli imputati sono alcuni complessi
tanta inutile sovrabbondanza? panzé, ma restano non codificanti nel
macaco. La differenza è che negli Rna
Eppure, i geni che vengono trascritti e
tradotti in sequenze di amminoacidi per
costruire le proteine, i mattoni fonda-
enzimatici, chiamati U1, che regolano le
possibilità di movimento dell’Rna mes-
saggero, quello che deriva dalla trascri-
Perché tanta «spazzatura»? messaggeri trascritti da questi nuovi geni
ci sono meno sequenze di legame per
proteine U1 rispetto ai corrispondenti di
mentali dello sviluppo e della fisiologia
di ogni organismo sulla Terra, sono sol-
zione del Dna all’interno del nucleo (ne
abbiamo sentito tutti parlare perché al-
Sappiamo che non conta macaco. Quindi la trasformazione di un
Rna non codificante in Rna messaggero
tanto un’esigua minoranza di tutto il ge-
noma (circa il 2%). Fluttuano come isole
in mezzo a un oceano di sequenze appa-
cuni vaccini contro Sars-CoV-2 sono stati
realizzati utilizzando proprio l’Rna mes-
saggero). La densità dei siti di riconosci-
quanti geni si hanno (la cipolla avviene tramite una riduzione della den-
sità dei siti di riconoscimento U1, con la
conseguente maturazione dell’Rna mes-
rentemente inutili. Come mai? Un inge-
gnere non progetterebbe una macchina
mento delle proteine U1 regola il proces-
so di trasferimento di un Rna immaturo
possiede più del quadruplo del saggero e la migrazione dal nucleo al ci-
toplasma. Questo è stato dimostrato con
in questo modo.
Se paragoniamo tra loro le dimensioni
dei genomi di specie diverse, scopriamo
in Rna maturo che poi migrerà dal nu-
cleo nel citoplasma della cellula: maggio-
re densità equivale a minore maturazio-
nostro Dna), ma come sono l’editing genetico su 14 di questi geni in
cellule umane.
Questi geni sono espressi in modo pre-
che non c’è una corrispondenza lineare
tra il numero di geni attivi e la complessi-
ne dell’Rna.
Gli Rna non codificanti hanno una
connessi. Ora sappiamo che dominante nel cervello e nei testicoli. Per
chiarire il significato biologico di questi
tà delle forme di vita. La cipolla, per
esempio, possiede più del quadruplo del
nostro Dna e, con tutto il rispetto per
maggiore densità di siti di riconoscimen-
to per le proteine U1 rispetto agli Rna
messaggeri codificanti. Comparando il
quell’eccesso «senza senso» geni originatisi de novo, gli autori hanno
utilizzato organoidi corticali del cervello
partendo da cellule staminali embrionali
questa deliziosa pianta bulbosa, non
pensiamo che sia quattro volte più com-
profilo degli Rna codificanti e non codifi-
canti in Homo sapiens e negli scimpanzé
un senso ce l’ha. Evolutivo per mimare lo sviluppo precoce della ne-
ocorteccia umana. Si sono concentrati su
plessa e intelligente di Homo sapiens. Ta-
le stranezza avviene perché nelle piante
le specie nascono talvolta fondendo per
ibridazione i loro genomi, che diventano
grandissimi, e poi perché il Dna è pieno
SSS Tesi
di parole e frasi che non dicono nulla: ri-
petizioni, finti geni, geni disattivati, geni SIAMO TUTTI
introdotti da retrovirus nel lontano pas-
sato (quasi l’8%). Il barramunda, un pesce OPERAI EREMITI
polmonato australiano, ha un genoma
gigante, lungo 14 volte quello umano. di CARLO BORDONI
Quindi, non conta quanti geni si hanno,
ma come sono connessi tra di loro e co-
me sono regolati. I geni umani sono poco
più di 22 mila soltanto, ma mediamente
un gene può produrre, in tessuti diversi,
quattro proteine differenti. Tutte le cellu-
L a società contemporanea è così
articolata che ogni tentativo di
riduzione di complessità rischia
di rivelarsi parziale. Con rare eccezio-
ni, come La società-fabbrica. Digitaliz-
le del nostro corpo hanno lo stesso geno- zazione delle masse e human enginee-
ma, ma poi si differenziano e assumono ring di Lelio Demichelis (Luiss Univer-
funzioni diverse, dipendenti da come i sity Press, pp. 360, e 24), libro denso
geni sono espressi e regolati. e impegnato, che coglie gli aspetti na-
Resta però un punto oscuro. Avere quel scosti dietro le strutture sociali, rive-
Dna in eccesso è un costo. Perché la sele- landone i legami, ma anche le criticità
zione naturale non ha ottimizzato i nostri e i conflitti.
genomi, pulendo via le parti «neutrali» o Demichelis insegna Sociologia eco-
non funzionali? Forse perché svolgono nomica all’Università dell’Insubria ed
funzioni che ancora non conosciamo. è da tempo impegnato a studiare i
Una decina d’anni fa il consorzio interna- rapporti tra tecnologia e capitalismo.
zionale Encode aveva notato che molta Secondo la sua
parte del Dna cosiddetto «spazzatura» tesi, il capitalismo
(junk Dna) è attivo, cioè produce trascrit- — malgrado i mu-
ti di Rna e potrebbe essere coinvolto in tamenti intervenu-
qualche processo biochimico. Insomma, ti — avrebbe strut-
non è inerte come ci aspetteremmo da turato la società
qualcosa che non serve a niente. come una gigante-
sca fabbrica aper-
ta, regolata dalle
rigide leggi del
Innanzitutto, il Dna che non codifica profitto, che non
direttamente per proteine contiene mol- ha smesso di fun-
te sequenze che regolano l’attività dei ge-
ni e dunque sono essenziali. I trascritti di
certe sequenze neutrali potrebbero esse-
re una reminiscenza evolutiva di geni un
zionare neanche dopo l’introduzione
delle nuove tecnologie.
Sono scomparse dallo skyline urba-
no le alte ciminiere, ma rimangono gli
Nelle stanze dell’arte
Dipinti svelati di antichi maestri
tempo attivi e ora dismessi. Inoltre, le zo- effetti collaterali: la mercificazione,
ne presunte inutili potrebbero avere un l’alienazione, il consumismo. Le mas- a cura di Lucia Peruzzi
ruolo strutturale, per esempio distan- se operaie, una volta inghiottite dai
ziando i geni fra loro. Una quarta possibi- grandi complessi industriali, si sono
lità, più sorprendente, è che in quelle re- dissolte in una comunità diffusa di tutti i venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 18
gioni si nascondano sequenze in questo cittadini-operatori, divenuti inconsa- La Galleria BPER Banca | Modena | via Scudari 9
momento inutilizzate, ma che potrebbe- pevoli «eremiti digitali». La pandemia
ro essere ingaggiate e combinate per dare aveva offerto l’illusione di un cambio ingresso libero e gratuito
origine a nuovi geni. In pratica: una riser- di paradigma, ma gli eventi hanno
va alla quale attingere. dimostrato invece un rapido ritorno Informazioni e prenotazioni per visite guidate di gruppi e scolaresche
La spazzatura non è esattamente il luo- all’ordine, suffragato dalla falsa sicu- 059 2021598 | lagalleria@bper.it | www.lagalleriabper.it
go in cui immaginiamo che nascano le rezza dei grandi cancelli della società-
novità più interessanti, eppure in geneti- fabbrica che si richiudono silenziosa-
ca sembra proprio che così accada spes- mente alle nostre spalle. fino al 2 luglio 2023
so. Uno studio pubblicato recentemente © RIPRODUZIONE RISERVATA

su «Nature Ecology & Evolution» da un


DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 9

(
Omaggio all’«ecosofia» di Næss
Il norvegese Arne Næss (1912-2009), Tvergastein a 1.500 metri di altezza. Fu lì che
filosofo, alpinista, fu il fondatore del Næss approfondì lo studio di Baruch Spinoza,
movimento della Deep Ecology. Dopo un del mahatma Gandhi, la filosofia buddhista, il
periodo di formazione al circolo di Vienna e a pensiero di Martin Heidegger e Alfred North
Berkeley, a 27 anni Næss diventò il primo Whitehead, vivendo in modo alternativo ed
professore di Filosofia in Norvegia, elaborando la sua personale «ecosofia»
all’università di Oslo. Radicale la sua scelta di opposta all’approccio antropocentrico. A lui è
vita, divisa fra l’università, le imprese dedicato il volume Riga 46. Arne Næss curato
alpinistiche, l’attivismo ecologista e da Franco Nasi e Luca Valera per Quodlibet
l’eremitaggio nella capanna montana di (pp. 376, e 24).

uno di questi geni de novo (ha una sigla


lunghissima, ve la risparmiamo) che co-
In mostra Dal 24 maggio difica per una proteina di 107 amminoa-
cidi localizzata sia nel nucleo che nel ci-
a Roma «Re:humanism» toplasma, molto espressa nel cervello
umano durante lo sviluppo embrionale.
Digitale e realtà Mutando un sito di legame U1 con l’edi-
ting genetico in cellule progenitori di

scatenano neuroni umani, gli autori hanno visto un


aumento dell’Rna messaggero maturo
nel citoplasma. Infine, gli autori hanno
scintille e frizioni generato topi transgenici che esprimono
proprio quel gene umano e che mostra-
vano cervelli più grandi a causa di
di IDA BOZZI un’espansione della corteccia.

La scoperta, in sostanza, è che attraver-


so questo processo l’Rna non codificante
può diventare Rna messaggero a tutti gli
effetti, un «clandestino di successo». Co-
me era già stato mostrato su «Nature»
nel 2019, questi «geni dalla discarica»
possono evolvere da lunghe porzioni non
codificanti del Dna i cui trascritti comin-
ciano a uscire dal nucleo e a sintetizzare
proteine che poi la selezione naturale raf-
fina. Il team cinese ha mostrato che ben
74 nuovi geni (di cui 45 tipicamente
umani e 29 condivisi con gli scimpanzé)
sono emersi nel corso dell’evoluzione. E
non sono geni qualunque, visto che con-
trollano la velocità dello sviluppo cere-
brale, rendendo il nostro encefalo più vo-
luminoso e complesso. Quindi la geneti-
ca alla base dell’unicità dell’intelligenza
umana deve molto a geni ripescati dalla
spazzatura del Dna.
Alcuni genetisti propongono anche
per questo di abolire l’espressione «Dna
spazzatura». Resta il fatto però che nel
genoma umano ci sono cromosomi che
sono quasi interamente costituiti da se-
quenze ripetute e palesemente inutili.
Quel rumore di fondo esiste, al di là di
tutte le funzioni che noi forse non riu-
sciamo ancora a vedere. Come ipotizzò
nel 1998 il grande biologo molecolare e
Premio Nobel Sydney Brenner, esistono
due tipi di spazzatura: quella che buttia-
mo perché è dannosa (garbage) e quella

L’
che teniamo perché innocua (junk). I
Le immagini arte contemporanea trae processi molecolari che generano Dna
Alcune opere di ispirazione dalle sugge- extra superano quelli che se ne liberano,
Re:humanism, mostra di arte stioni e dagli strumenti ecco perché i genomi sono barocchi. La
contemporanea curata delle nuove tecnologie, selezione naturale pulisce via il garbage,
da Daniela Cotimbo che si ma è anche un occhio ma tollera entro certi limiti il junk.
inaugura mercoledì 24 critico che riflette su eccessivi entu- Ora sappiamo che nel junk ci sono se-
maggio a Roma nello hub siasmi e paure. Sparks and Frictions, quenze di riserva, neutrali, che possono
WeGil (fino al 18 giugno). «Scintille e frizioni», è il tema della essere attivate nel corso dell’evoluzione e
In alto, da sinistra: terza edizione della collettiva Re:hu- convertite a nuove funzioni, come se fos-
Mythmachine di Sahej Rahal; manism, curata da Daniela Cotimbo, sero materiale grezzo su cui la selezione
e Artificial life di Yue Huang. che si inaugura a Roma, mercoledì 24 naturale può agire. Un po’ come quelle
Qui sopra: uno degli scenari maggio alle ore 18, nello hub WeGil cianfrusaglie che teniamo in garage per-
di The Martian Word for (fino al 18 giugno, largo Ascianghi 5, ché non si sa mai, un giorno potrebbero
World is Mother di Alice tutti i giorni ore 10-19; sul web: re- tornarci utili. Questo meccanismo di co-
Bucknell. A fianco: Ai Love, humanism.com). In mostra i lavori optazione da precursori non funzionali,
Ghosts and Uncanny Valleys finalisti del Re:humanism Art Prize: tra intuito già da Charles Darwin, è oggi
<3. I broke up with my Ai and questi, i primi classificati sono l’ingle- chiamato exaptation, cioè il riuso oppor-
will never download them se Joey Holder, con Zoophyte, su un tunistico di strutture (genetiche e fenoti-
again di Mara Oscar mondo marino immaginario; Riccardo piche) evolutesi per tutt’altre ragioni o
Cassiani. Qui sotto: Farming Giaccone con Monologo, che incrocia come effetto collaterale di altri processi.
di Federica Di Pietrantonio teatro di figura e reti neurali artificiali; L’evoluzione non parte ogni volta da zero,
e l’americana Alice Bucknell conThe ma lavora come un bricoleur, facendo di
Martian Word for World is Mother su necessità virtù con il materiale a disposi-
panorami alieni lontani dalle ipotesi zione. Il nostro cervello è un campione di
umane. Ha ottenuto l’Emerging Prize il bricolage e deve la sua plasticità proprio
cinese Yue Huang che ironizza sulle al fatto di aver convertito più volte le sue
conquiste dell’Ai in Artificial Life, con le strutture a nuove funzioni.
evoluzioni di un automa goffo. Dunque la ridondanza del Dna può
Alcuni lavori immaginano un futuro avere un valore adattativo. Non si pensi
di sentimenti tra umani e robot (Mara però che il processo evolutivo possa pre-
Oscar Cassiani, che ha vinto il Premio vedere in anticipo l’utilizzo di una se-
Speciale Salvatore Iaconesi con l’ope- quenza neutrale. L’evoluzione non vede
ra Ai Love, Ghosts and Uncanny Valleys nell’avvenire e non può favorire un tratto
<3. I broke up with my Ai and will never per via di una sua potenziale utilità futu-
download them again). ra. La selezione naturale premia le possi-
Altre opere vedono contatti tra i bilità di sopravvivenza e di riproduzione
mostri dei miti antichi e le creature del singolo individuo qui e ora, nel corso
robotiche (l’indiano Sahej Rahal crea della sua vita. Tuttavia, in natura alla lun-
in Mythmachine un habitat naturale ga vince il compromesso: quella ridon-
per creature artificiali) o analizzano la danza potrebbe essere un costo che la se-
mutazione umana in tempi di mondi lezione in passato ha tollerato perché chi
virtuali (Federica Di Pietrantonio in la possedeva aveva di fatto una maggiore
Farming esplora forme di alienazione evolvibilità, cioè la capacità di evolvere
da piattaforme di gioco). In mostra nuovi geni per cooptazione. Detto altri-
anche due progetti del Premio Digita- menti: noi discendiamo dagli antenati
live che saranno presentati in autun- che hanno assemblato nuovi geni dalla
no al Romaeuropa Festival. spazzatura e così hanno avuto più margi-
© RIPRODUZIONE RISERVATA ni di cambiamento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
10 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023

Orizzonti Etnografia

Il peccato
Lo scrittore
e antropologo
indiano
Amitav Ghosh,

originale
che sarà premiato
al festival
Dialoghi
di Pistoia, mette

della civiltà
sotto accusa
la logica per cui
la Terra non è
altro che un ricet-

europea
tacolo di risorse
da sfruttare.
«Questo atteggia-
mento verso la
natura non è
L
a forza dell’antropologia cultu- di ADRIANO FAVOLE che è anche teatro delle sue ricerche et- del mondo di parlare dei cambiamenti
rale non sta soltanto in quello
che Claude Lévi-Strauss chiama-
va lo «sguardo da lontano», la
nografiche sul tema delle migrazioni dal
Sud dell’Asia.
Professor Ghosh, lei è tra i pochi in-
frutto del pensie- climatici. L’impressione è che la situa-
zione sia molto cambiata negli ultimi
anni, è d’accordo?
presa di distanza dal «noi» che
permette di mettere in discussione idee e
tellettuali a sapersi muovere tra la sag-
gistica e la letteratura. Come si tengo-
ro meccanicista, «Sì, penso che dall’uscita di quel mio
libro sia effettivamente cambiato qualco-
pratiche che ci sembrano normali, natu-
rali e ovvie solo perché ci siamo immersi
no insieme il romanzo e la monografia,
la narrazione e l’adesione a fatti storici ma della violenza sa. Il 2018 è stato un anno di svolta, se-
gnato da numerosi eventi climatici estre-

scatenata dai
fin dalla nascita. La forza dell’antropolo- ed etnografici? mi — mega-incendi, tempeste, inonda-
gia sono gli «sguardi incrociati», i giochi «Saper raccontare storie può tornare zioni — ma anche dall’improvvisa entra-
di specchi che si creano quando noi guar- utile qualunque cosa si scriva. Nella mia ta in scena di Greta Thunberg, dagli
diamo agli altri e viceversa, quando si
crea una moltiplicazione anche scientifi-
esperienza, però, è molto diverso scrivere
narrativa oppure saggistica. Direi che la colonizzatori scioperi dei giovani per il clima, dall’av-
vio del movimento Extinction Rebellion

sulle regioni
ca dei punti di vista. Nato in India, cre- differenza principale è questa: quando o XR, in seno al quale, peraltro, alcuni
sciuto tra Bangladesh, Sri Lanka e Iran; scrivi saggistica, la materia prima esiste scrittori hanno creato un raggruppamen-
formatosi nelle università indiane per poi al di fuori della tua mente — nei libri, ne- to chiamato Writers Rebel. Il 2018 è anche
addottorarsi a Oxford con una tesi sul-
l’Egitto rurale, professore a New York,
gli archivi, “sul campo”, eccetera — e
puoi sempre ricorrere alla ricerca. Invece conquistate l’anno della pubblicazione di Il sussurro
del mondo di Richard Powers. In quel ro-

e sui popoli
Amitav Ghosh è nella posizione — anzi quando scrivi narrativa il tuo materiale manzo, che ha avuto forte risonanza nel
nella dislocazione — ideale per praticare devi inventarlo di santa pianta, il che è mondo letterario, Powers affronta con
il gioco degli sguardi incrociati. E infatti ben più difficile. A volte mi sembra cal- geniale creatività la sfida fondamentale
pochi altri autori hanno come lui la forza
di esprimere le contraddizioni del mon-
zante l’analogia con l’arte del vasaio op-
pure del falegname, e del resto Gabriel nativi. Serve una del nostro tempo, quella di dar voce al
non-umano. Mi sembra degno di nota il
do contemporaneo.
La settimana prossima Ghosh riceverà
il prestigioso premio Dialoghi di Pistoia
García Márquez ha spesso paragonato il
lavoro del romanziere a quello del fale-
gname. Quando fabbrichi un vaso, l’argil-
nuova cultura fatto che Il sussurro del mondo non sia
stato relegato nella categoria della narra-
tiva di genere, bensì accolto nel main-
per il suo impegno nel campo dell’inter-
cultura, ma anche nel difficile compito di
la esiste al di fuori della tua mente, quin-
di pur di non cambiare materia prima, sei dei diritti dei non stream e trattato come un romanzo meri-
tevole della massima considerazione cri-
ristabilire un dialogo tra umani e non
umani. Tra i più noti scrittori indiani in
lingua inglese, Ghosh mostra nei suoi la-
libero di darle la forma che preferisci.
Quando scrivi narrativa, invece, tu stesso
inventi la materia prima e la plasmi a pia-
umani, compresi tica, tant’è vero che è stato finalista del
Booker Prize e ha poi vinto il Pulitzer nel
2019. Non dissimili le tematiche che ho
vori, in gran parte tradotti in italiano, le
potenzialità narrative della storia e del-
cimento».
In «La grande cecità», lei aveva sot- animali, vegetali, affrontato io stesso nel mio romanzo
L’isola dei fucili, edito in italiano nel
l’antropologia. Lo abbiamo intervistato
prima del suo ritorno in Italia, un Paese
tolineato l’incapacità della letteratura e
in generale delle forme di narrazione monti e fiumi» 2019. Ciò detto, ritengo che la considera-
zione da me proposta in La grande cecità
© Agence française de développement

© Jennifer Olson Bassa

LIBRERIA
EDITRICE Media Partner
VATICANA

tutti questi quotidiani, riviste e libri sono frutto del lavoro esclusivo del sito eurekaddl.skin per favore lasci perdere i ladri parassiti che rubano soltanto e venga a sostenerci scaricando da noi, la aspettiamo!
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 11

(
Un mistero a Qanbaliq
Nel 1293, due anni dopo la partenza di medievale al tempo di Marco Polo (Guerini e
Marco Polo dal Catai, il francescano Giovanni associati, pp. 179, e 19,50) indaga i
da Montecorvino a Qanbaliq (Pechino) retroscena di un incontro da cui emerge
incontrò Giorgio, sovrano nestoriano degli l’intreccio geopolitico, culturale e religioso
Önggüd. Maurizio Paolillo in Un enigma che legò Occidente e Oriente.

i
quel contesto, tutto ciò che esisteva al
mondo fu considerato idoneo all’estra-
zione: dalle specie botaniche ai minerali
agli esseri umani. L’albero della noce mo-
scata divenne così una macchina per pro-
durre profitto, e i colonizzatori si misero
a piantarlo ovunque gli facesse comodo,
mentre le persone che lo coltivavano da
secoli divennero completamente sacrifi-
cabili. Insomma l’albero che con i suoi
frutti aveva benedetto gli abitanti delle
isole Banda si tramutò in una maledizio-
ne che condusse alla loro eliminazione
da quelle terre. In questo senso, i banda-
nesi furono fra i primi popoli a cader vit-
time della “maledizione delle risorse”, e
la crisi che oggi conosciamo non è altro
che un effetto di lungo periodo di quella
maledizione su scala planetaria. Ecco
perché ho posto l’albero della noce mo-
scata al centro del mio libro: perché la
sua storia è, per così dire, un condensato
di vicende ben più ampie».

Agli antropologi dell’ambiente si


chiede di dar voce a popoli e minoranze
che hanno sviluppato relazioni di in-
Lo studioso terdipendenza con gli altri esseri viven-
Nato a Calcutta nel 1956, ti e non viventi che abitano con noi il
Amitav Ghosh (qui sopra pianeta. Crede anche lei, come Philip-
nella foto Getty Images) ha pe Descola, che dobbiamo lavorare per
studiato Antropologia a una «ecologia delle relazioni»? In que-
Oxford e vive tra l’India e sta prospettiva le nuove tecnologie ci
New York. Scrittore e aiutano o sono l’ennesimo tentativo di
giornalista, ha pubblicato affermare un progresso distruttivo?
romanzi e libri di saggistica. «Trovo molto ricco di spunti il lavoro
Lo scorso anno è uscito di Descola, ed è del tutto possibile che
per Neri Pozza il suo libro nella diffusione di una sorta di biofilia
La maledizione della noce (certi studiosi la chiamano “religione ver-
sia ancora valida: il cambiamento clima- moscata (traduzione di Anna de”) sia da scorgere l’avvio di una “ecolo-
tico resta tuttora fuori dalle categorie Nadotti e Norman Gobetti), gia delle relazioni”. Certe convinzioni si
“normali” della narrativa, come fosse an-
cora giudicato estraneo all’immaginario
della nostra modernità».
IL FRONTE ISLAM-INDUISMO in cui ricostruisce la vicenda
del genocidio compiuto nel
XVII secolo dai colonizzatori
diffondono non per un improvviso risve-
glio degli esseri umani, ma perché la Ter-
ra ha fatto il suo ingresso nel dibattito

PASSA DAL MARE ARABICO olandesi che sterminarono


gli indigeni delle isole
Banda, nelle Molucche
pubblico con violenza. Stiamo capendo il
carattere profondamente fuorviante di
quasi tutte le idee in cui alle persone
La noce moscata è la grande prota- da Manama (Barhein) e New Delhi MARCO VENTURA indonesiane molto istruite è stato insegnato a credere.

I
gonista del suo libro più recente. In ef- Il premio Se ad esempio per il pensiero “moderno”
fetti, fin dai suoi primi lavori, lei ha sot- giovani affollano la sala del cinema coste occidentali dell’India ai Paesi del Sabato 27 maggio a Pistoia era impossibile attribuire una soggettivi-
tolineato l’importanza di riconoscere di New Friends Colony, quartiere Golfo, dove vivono e lavorano tanti in- (piazza del Duomo, ore tà o una personalità a un fiume o a un
che anche i non umani sono protagoni- sud-orientale di New Delhi. Kerala diani, molti musulmani del Sud. È una 21.15, ingresso e 3) Amitav ghiacciaio, in questi ultimi anni molti tri-
sti della storia. Vulcani, tsunami, terre- Story, il film uscito il 5 maggio, sta rotta percorsa da traffici in cui si confon- Ghosh riceverà il premio bunali, con le loro sentenze, hanno con-
moti, spezie e oceani hanno scritto la dividendo il Paese. Per il primo dono affari e politica. Proprio al largo internazionale Dialoghi di fermato la tesi che fiumi e ghiacciai ab-
storia insieme a noi. È tempo, anche ministro Narendra Modi e i suoi sosteni- del Kerala, mentre il film usciva nelle Pistoia per il suo impegno biano una personalità, cosa che sarebbe
nelle scienze umane, di abbandonare i tori il regista Sudipta Sen denuncia giu- sale, le autorità indiane hanno seque- nel campo dell’intercultura, stata inimmaginabile anche solo dieci
paradigmi antropocentrici? stamente la piaga del love jihad, le con- strato un maxi-carico di metanfetamine. ma anche nell’ambito del anni or sono. Da questo punto di vista, il
«Sì, assolutamente. Per come la vedo versioni forzate all’islam di migliaia di È però anche la rotta del dialogo tra confronto tra umani e non movimento per i “diritti della natura” mi
io, l’assunto centrale dell’antropocentri- ragazze indù, e in particolare le conver- l’islam progressista indiano — quello umani. Lo scrittore e sembra di primaria importanza. Sono
smo — cioè che la Terra sia un ricettacolo sioni finalizzate al reclutamento da parte ignorato dal film, come denuncia sul antropologo indiano molto importanti anche i vari movimenti
inerte di risorse che esistono principal- dello Stato islamico (Isis), soprattutto «New Indian Express» lo scrittore C.P. dialogherà con Paolo guidati da indigeni e imperniati su una
mente per essere sfruttate da (alcuni) negli Stati del Sud come il Kerala. Per Surendran — e degli accenni di dialogo Di Paolo sul tema certa concezione del rapporto fra gli
umani — non affonda le radici né nella l’opposizione si tratta invece di un gros- tra fedi promossi in Paesi come gli Emi- Voci non umane, storie umani e determinati spazi. Penso al mo-
“natura” né nel pensiero meccanicista, solano film di propaganda, furbamente rati Arabi Uniti e il Bahrein. Per questo la più che umane vimento che in anni recenti, nello Stato
né in certe tradizioni scritturali, come ta- a cavallo tra giornalismo e finzione, teso rotta del Mar arabico sta attraendo la Il festival indiano dell’Orissa, ha visto gruppi triba-
lora si sostiene. Trae invece origine, per a destabilizzare i pezzi di società indiana diplomazia religiosa. Dialoghi di Pistoia si tiene li lottare contro progetti di estrazione mi-
me, dalla violenza apocalittica che gli eu- che rifiutano la radicalizzazione induista Ad inizio maggio l’Unione Europea e il quest’anno dal 26 al 28 neraria della bauxite dal sottosuolo delle
ropei hanno scatenato nelle Americhe e e la demonizzazione dell’islam governo del Bahrein hanno tenuto maggio. Il tema della colline Niyamgiri; penso alle grandi pro-
in Africa contro i loro “altri” umani. In promosse dal governo. la seconda tappa del loro dia- rassegna, ideata e diretta da teste degli ambientalisti del Canada e de-
particolare, è stato il violento “assogget- Riassunto di un Paese in A N logo sulla libertà religiosa. Giulia Cogoli, è Umani e non gli Stati settentrionali degli Usa contro il
tamento” dei popoli delle Americhe a in- cui il 75% ha meno di 35 ST La settimana dopo si è umani. Noi siamo natura. Al progetto del gasdotto Dakota Access.
IRAN A NI
durre le élite europee a ritenersi in diritto anni, il pubblico in sala Bahrein FGH riunito a New Delhi il centro dei tre giorni di Quelle proteste hanno raggiunto i loro
di conquistare, asservire e persino ster- si identifica all’inizio A AN G20 interfedi (G20 In- eventi, l’interdipendenza tra obiettivi perché non avevano motivazioni
K IST
minare tutto ciò che il pianeta conteneva, con l’allegria delle tre ARABIA PA terfaith Forum), ospite gli umani e gli altri esseri prettamente politiche, bensì prendevano
come è effettivamente avvenuto nelle iso- protagoniste. Hanno SAUDITA INDIA dei bahá’í presso il loro (viventi o inorganici) che di mira proprio i paradigmi dominanti
le Banda (oggi Indonesia, ndr). In altre lasciato le loro fami- OMAN Tempio del Loto. L’In- abitano la Terra. Il festival della “modernità”. Una componente cen-
parole, la stessa violenza che ha permes- glie per studiare, con- YEMEN Kerala terfaith Alliance for sarà aperto venerdì 26 (ore trale di questi movimenti è rappresentata
so alle élite europee di pensare i loro “al- dividono un alloggio, Mare
Safer Communities, 18.30) da una conferenza di dal riconoscimento della sacralità della
tri” umani come esseri puramente mate- parlano di make up e Arabico piattaforma sponsorizza- Carlo Petrini dal titolo Un terra».
riali, mancanti di raziocinio, di pensiero ragazzi. All’arrivo di Asifa, km 1.000
ta dagli Emirati, ha soste- pianeta prezioso, cui seguirà C’è una relazione tra le guerre in cor-
e di capacità di agire autonomamente coetanea velata complice nuto l’iniziativa. al Teatro Manzoni (ore 21, so e i cambiamenti climatici? In «La
(“metà dèmoni e metà bambini”, scrisse della rete di reclutamento jihadi- La tensione tra indù e musul- ingresso e 7) uno maledizione della noce moscata» lei
Kipling), ha permesso loro di pensare al- sta, l’atmosfera si incupisce sullo scher- mani oltrepassa i confini del Paese più spettacolo di e con Marco denuncia l’impatto devastante degli
lo stesso modo anche il pianeta Terra e i mo e in sala. Allah è più forte delle vostre popoloso al mondo, che ha superato Paolini. Sabato 27 alle ore eserciti nelle emissioni atmosferiche.
suoi doni. Sia i non-umani, sia gli “altri” divinità indù, proclama Asifa. Il dio Ra- demograficamente la Cina nell’anno in 15, sempre al Teatro Lavorare per la pace e per l’ambiente
umani sono stati così rappresentati come ma piange quando deve separarsi dalla cui presiede il G20, e investe i cristiani. Manzoni (ingresso e 3), è in sembrano due attività connesse…
atti a essere “sottomessi” o “assoggetta- moglie: come potete affidarvi a un dio Nimah è una delle tre protagoniste di programma un confronto tra «Sì, penso che un rapporto fra cambia-
ti”, termini questi che ricorrono spesso che piange? Solo l’islam può proteggervi Kerala Story. Grazie alla sua fede cristia- il presidente della Cei mento climatico e militarizzazione esi-
nei testi dell’epoca coloniale». sulla Terra e salvarvi nell’aldilà. na resiste alle pressioni meglio delle Matteo Maria Zuppi e sta, e anzi si sia fatto ancor più evidente
Il suo libro porta a tal proposito un Sedotta, convertita, drogata e una amiche che il film vuole deboli perché l’antropologo Marco Aime. rispetto a quando ho scritto in La maledi-
esempio illuminante. volta incinta costretta al matrimonio con ormai prive delle radici indù. Nimah L’evento conclusivo, zione della noce moscata. In quelle pagi-
«Trovo che il genocidio perpetrato nel uno sconosciuto, Shalini, una delle tre viene infine drogata con l’inganno dai domenica 28, vedrà lo ne si legge: “È un grave errore credere che
1621 alle isole Banda illustri con chiarezza ragazze, segue il marito in Sri Lanka e jihadisti e poi stuprata, ma ha ancora il scrittore Paolo Giordano il mondo non si stia preparando alle de-
l’intersecarsi dei due processi di assog- poi in Siria e Iraq attraverso il Pakistan e coraggio di presentarsi con la croce al intervenire sul tema Noi e vastazioni del futuro. Semplicemente,
gettamento. Per conquistare il controllo l’Afghanistan. Ridotta a schiava del ses- collo dalla polizia per denunciare il suo l’impensabile. Capire il nostro non si prepara assumendo misure di mi-
sui commerci dei prodotti dell’albero so, riesce a liberarsi solo per venire arre- caso e quello di «trentamila» altre giova- tempo (piazza del Duomo, tigazione o riducendo le emissioni: si ap-
della noce moscata, gli olandesi decisero stata e detenuta dalle forze dell’Onu al ni. Al termine del film i giovani spettato- ore 18.30, ingresso e 3). Tra presta invece alla guerra”. In tutto il mon-
l’asservimento e lo sterminio della popo- confine afghano. Le traiettorie delle ri se ne vanno in silenzio. Si mischiano gli altri ospiti: Guido do, negli ultimi anni, abbiamo assistito a
lazione di quelle isole. A rendere conce- ragazze si intrecciano con la geopolitica propaganda e realtà nelle teste e nei cuo- Barbujani, Nicola Gardini, un massiccio aumento delle spese milita-
pibile l’obiettivo fu la consapevolezza che regionale. L’opposizione tra indù e mu- ri. La diplomazia dei governi, delle orga- Elisabetta Moro, Andrea ri e delle attività belliche, mentre le spese
un analogo fenomeno era in corso all’al- sulmani domina la finzione e la realtà. nizzazioni religiose, della società civile si Staid, Emanuele Trevi e per la mitigazione del clima restano tra-
tro capo dell’impero olandese, nell’Ame- Le rotte del film si intrecciano con fa ancora più cruciale. E più ardua. Francesco Tullio Altan scurabili. Mi sembra chiaro che il mio
rica di Nord Est, dove a quel tempo le po- quella del Mar Arabico che unisce le © RIPRODUZIONE RISERVATA pronostico era azzeccato».
polazioni indigene furono sottoposte a ILLUSTRAZIONE (traduzione di Marina Astrologo)
violenze e stermini. Improvvisamente, in DI ANGELO RUTA © RIPRODUZIONE RISERVATA

tutti questi quotidiani, riviste e libri sono frutto del lavoro esclusivo del sito eurekaddl.skin per favore lasci perdere i ladri parassiti che rubano soltanto e venga a sostenerci scaricando da noi, la aspettiamo!
12 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023

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la popolazione mondiale
del gatto domestico
supera i 400 milioni Panthera Neofelis Catopuma Pardofelis Caracal Leptaiurus Leopardus

POPOLAZIONE
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LINEE EVOLUTIVE
Ocelot
PESO MEDIO DI UN ESEMPLARE
MASCHIO ADULTO Caracal
8,5 milioni di anni fa
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9,4 milioni di anni fa

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10,8 milioni di anni fa
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Panterini
STATO DI CONSERVAZIONE , INDICE IUCN *

in pericolo critico (CR)


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in pericolo (EN)
vulnerabile (VU)
quasi minacciata (NT)
minor preoccupazione (LT) * Unione internazionale per la conservazione
non valutato (NE)
della natura (dall’inglese: International Union
for the Conservation of Nature)
Felidi

Zoologia I casi del ghepardo e del leone,


Q i
uaranta anni fa, un’epidemia da coro- fuso con la velocità di un incendio, causando la
navirus, scoppiata in un allevamento completa distruzione di estesissime coltivazioni
il problema dell’uniformità genetica di ghepardi nell’Oregon, causò in
brevissimo tempo la morte di molti
di quel cereale. In entrambi gli episodi, alla po-
tenziale virulenza dell’attacco si era sommata la

Grandi belve
esemplari. Questo episodio aprì un mancanza di variabilità genetica delle popola-
filone di indagini divenuto sempre più impor- zioni colpite. Nel caso del mais, questo era dovu-
tante. Non tanto in materia di patologie da coro- Il fumetto to alla scelta, apparentemente vincente ma rive-
navirus, quanto a riguardo dei problemi di con- Nell’universo Marvel c’è latasi poi sconsiderata, di partire da semi geneti-
servazione degli animali a rischio di estinzione. anche una tigre dai denti a camente uguali: garanzia di produzione unifor-

minacciate
All’epoca, i coronavirus erano già noti da tempo: sciabola. Si chiama Zabu e si me, ma anche condizione di rischio estremo. Di
quelli umani, da un paio di decenni. trova nella immaginaria fronte all’attacco di Bipolaris maydis, capace di
Rilievo all’episodio qui ricordato fu dato da un Terra selvaggia, abitata da fulminare le piante colpite, nelle campagne non
importante articolo sulle basi genetiche della animali preistorici. Qui Zabu ce n’erano altre, con caratteristiche genetiche di-
vulnerabilità del ghepardo pubblicato due anni ha salvato un bambino, verse, alcune delle quali avrebbero sopportato
dopo, nel 1985, sulla rivista «Science». Questo Kevin Plunder, che ha preso meglio l’attacco del fungo.

di estinzione
studio sottolineava l’eccezionalità della circo- il nome di Ka-Zar («figlio Analogamente, gli effetti del coronavirus sui
stanza: mentre nel gatto domestico un’epidemia della tigre») ed è diventato ghepardi segnalavano la grande uniformità ge-
da coronavirus provoca al massimo una mortali- un supereroe simile a netica di questi felini. Fu il punto di partenza per
tà dell’1 per cento, gli effetti sui ghepardi dell’al- Tarzan. Zabu, dotata di una serie di studi, condotti ben presto anche sul-
levamento interessato erano stati devastanti. un’intelligenza quasi umana le popolazioni selvatiche, che dimostrarono
L’episodio era paragonabile a quanto era avve- perché esposta a nebbie l’estrema omogeneità genetica dei ghepardi afri-
nuto nel 1969-70, sempre negli Stati Uniti, quan- radioattive, affianca Ka-Zar cani. Questa situazione insolita suggeriva che le
di ALESSANDRO MINELLI do un piccolo fungo parassita del mais si era dif- nelle sue avventure popolazioni selvatiche di questo felino avessero
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 13

(
Italo Calvino e il bestiario parlante
Dal Sentiero dei nidi di ragno a Palomar, nei sui suoi equilibri tanto da determinare
suoi libri Italo Calvino non ha mai smesso di una nuova età geologica: l’Antropocene.
raccontare animali. E si tratta di animali che Sono i temi al centro di Gli animali di Calvino.
parlano di noi umani e del modo in cui la Storie dall’Antropocene di Serenella Iovino
nostra specie abbia così inciso sulla Terra e (Treccani, pp. 213, e 18)

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Felis silvestris

Lynx Puma Herpailurus Acinonyx Prionailurus Otocolobus Felis

Gatto domestico
3,4 milioni di anni fa

Felidi
Gatto leopardo dell’Asia
6,2 milioni di anni fa
Puma
6,7 milioni di anni fa
Lince
7,2 milioni di anni fa L’albero dei gatti
8 milioni di anni fa I Felidi, colloquialmente chiamati gatti,
sono una famiglia di mammiferi
dell’ordine dei carnivori che comprende
8 linee evolutive e più di 40 specie.
La visualizzazione mostra l’albero
filogenetico dei felidi, indicando le
dimensioni e lo stato di conservazione
di ciascuna specie. Per gli individui
rappresentati in foto è indicata la stima
della popolazione presente in natura.

Felini lunghezza media


di un gatto domestico
(esclusa la coda)
46 cm

s o t t o fa m i g l i a

Fonti: felidaefund.org, national geographic, WWF-worldwildlife.org, wildcatfamily.com

attraversato quello che in gergo tecnico viene sima distanza dalle popolazioni africane, in due più antichi della quale sono vissuti circa 25 mi-
chiamato un collo di bottiglia, vale a dire, una zone dell’Iran. lioni di anni fa, include anche un certo numero
fortissima riduzione numerica, seguita da una
modesta espansione fino al raggiungimento dei
Purtroppo, quello del ghepardo non è un caso
isolato, all’interno della famiglia dei Felidi, so-
La visualizzazione di rami estinti. Il più notevole è quello delle tigri
dai denti a sciabola, dall’aspetto inconfondibile
numeri attuali, che sono comunque limitati.
Nel periodo di massima riduzione numerica,
prattutto fra quelli di maggiori dimensioni. Per il
leone è documentata una riduzione del numero I gatti sono felini, per le straordinarie dimensioni dei due canini
superiori. I rappresentanti più antichi di questa

i leopardi no
buona parte della variabilità genetica sarebbe degli individui viventi allo stato libero di circa il linea evolutiva sono noti da diverse località del-
andata perduta e le generazioni successive si sa- 40% fra il 1993 e il 2014, un arco di tempo che cor- l’Europa e dell’Asia, ma le tigri dai denti a sciabo-
rebbero così trovate a condividere, e a trasmette- risponde a tre generazioni. Animale simbolo la hanno colonizzato anche le Americhe. Spetta-
re a loro volta, un patrimonio genetico sostan- della savana africana, il leone era diffuso un tem- colare è l’ammasso di resti di questi grandi carni-
zialmente identico. po anche in Europa e ne danno testimonianza, di GIULIA DE AMICIS vori trovato nei pozzi di catrame di Rancho La
tra gli altri, Aristotele ed Erodoto. In quella che Brea presso Los Angeles, databili fra i 10 mila e i

L
oggi è la Grecia, il leone era ancora presente nel a visualizzazione mostra le relazioni 20 mila anni fa.
primo secolo dopo Cristo, nel Caucaso fino al X all’interno della famiglia dei Felidi, La specie di maggiori dimensioni (Smilodon
Fortunatamente, questa ridotta variabilità ge- secolo. In Turchia si sarebbe estinto verso la fine comunemente chiamati gatti, dei quali il populator) visse invece in America del sud: alta
netica non ha impedito al ghepardo di sopravvi- del XIX. Ancora più a Est, la presenza del leone è gatto domestico è solo una delle circa 40 al garrese fino a un metro e venti centimetri, co-
vere fino ad oggi, perlomeno nella parte meri- testimoniata in Iran fino al 1941. Ai nostri giorni, specie esistenti, tra i più recenti a essersi me una grande tigre siberiana, il più grande feli-
dionale del suo areale africano, che però è fram- una piccola popolazione è ancora presente nel evoluti. I colori indicano le linee evolutive di de vivente, superava per peso anche quest’ulti-
mentato in una quindicina di popolazioni, solo Gir Forest National Park and Wildlife Sanctuary ciascun genere, da sinistra a destra. La ma, arrivando a oltre 400 chilogrammi — 250
quattro delle quali contano più di duecento indi- nello Stato indiano del Gujarat. dimensione dei cerchi, in alto, restituisce il volte il peso di un grosso maschio di gatto ruggi-
vidui. Drammatica è invece la condizione di due In queste due pagine sono illustrate tutte le peso medio di ogni individuo. Per ogni specie noso, il più piccolo fra i quaranta rappresentanti
piccolissime popolazioni relitte (una decina di specie di Felidi viventi al giorno d’oggi, ma l’albe- è indicato lo stato di conservazione in natura. viventi di questa famiglia.
individui ciascuna) che sopravvivono, a grandis- ro genealogico della famiglia, i rappresentanti © RIPRODUZIONE RISERVATA
14 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023

Libri {
La capitale dei fumetti
Dove si trova la collezione più grande del
mondo di materiali legati a fumetti e
vignette? In Ohio. È quella del Billy Ireland
Risvolti Cartoon Library & Museum, che è parte della
Ohio State University. Attualmente il
di Giulia Ziino
.

patrimonio della biblioteca conta 300 mila


Narrativa, saggistica, poesia, ragazzi, classifiche disegni originali, 45 mila volumi, oltre 6 mila
scatole di materiali d’archivio e 2,5 milioni di
ritagli di fumetti. Nel nome di Billy Ireland
(1880-1935), cartoonist dell’Ohio.

i
conversazione tra ANDREA MARCOLONGO
e SYLVAIN TESSON a cura del nostro
corrispondente a Parigi STEFANO MONTEFIORI

P
omeriggio di primavera parigina, Café Ne-
mours di place Colette a pochi passi dal Lou-
vre. Ai tavolini all’aperto si incontrano Andrea
Marcolongo, Sylvain Tesson e, tramite loro,
Lord Elgin e Lord Byron, ovvero l’ambasciatore
britannico che rubò i marmi del Partenone per portarli
al British Museum, e il poeta romantico che partì da
quello scempio per invocare il risveglio della Grecia e
lottare per la sua indipendenza, fino alla morte, a Misso-
longhi, nel 1824.
Marcolongo, nata nel 1987 a Crema ma parigina da or-
mai quattro anni, è autrice del bestseller mondiale La
lingua geniale. 9 ragioni per amare il greco (Laterza), di
altri saggi tradotti in 28 Paesi e adesso di Spostare la lu-
na dall’orbita (Einaudi), che fa parte della collana «Ma
nuit au musée» (Stock) ideata in Francia da Alina Gur-
diel: un autore passa una notte in un museo di sua scelta
e scrive quel che le opere gli suggeriscono. Dopo, tra gli
altri, Kamel Daoud, Adel Abdessemed e Christophe
Ono-dit-Biot, Enki Bilal, Leila Slimani e Christophe Bol-
tanski, tocca a Marcolongo che racconta la sua notte al
museo dell’Acropoli ad Atene, trascorsa un anno fa in
una tenda da campeggio «sotto le briciole», cioè quel
poco che resta dei marmi del Partenone: il piede di una
dea, la mano di Zeus, la testa di un cavallo. Lord Elgin
all’inizio del XIX secolo portò via quasi tutto, in Inghil-
terra. E Andrea, a farle sinistra compagnia nella notte in
tenda, si è portata una sua biografia.
Tesson, suo amico, due anni fa ha condiviso con lei
un dibattito all’Accademia di Atene sulla Grecia, «nostra
madrepatria». Scrittore e viaggiatore, erudito alpinista,
a sua volta autore del bestseller internazionale Nelle fo-
reste siberiane (Sellerio), poi di Un’estate con Omero
(Rizzoli) e di In viaggio con Rimbaud, appena uscito
sempre per Rizzoli, due anni fa Tesson è andato in Gre-
cia per il «Figaro» sulla tracce di Byron a Missolonghi,
ha scalato la parete di Varasova e trascorso una notte con
i fantasmi del passato, nella grotta Saint Nicolas.

Qui vicino, al Louvre, nel dipartimento delle Anti-


chità greche, sono esposti una metopa e un fram-
mento di fregio del Partenone. Marcolongo nel libro
si ripromette di compiere un pellegrinaggio in tutti i
luoghi dove si trovano pezzi trafugati dal Partenone,
ed eccoci qui. Che cosa pensate del cattivo di questa
storia, Lord Elgin? Lo condannate?
ANDREA MARCOLONGO — Sì ma con molte atte- ANDREA MARCOLONGO
nuanti. Provo quasi pietà per la sua fine drammatica, la Spostare la luna dall’orbita.
morte tra i debiti, la malattia che gli ha sfigurato il volto, Una notte
abbandonato dal governo britannico e persino dal Bri- al museo dell’Acropoli
tish Museum. Alla fine Elgin è diventato il capro espiato- EINAUDI
rio perfetto, anche se agì mosso soprattutto da spirito di Pagine 152, 17
servizio, per fare quel che credeva essere il bene dell’In-
ghilterra. Il furto dei marmi del Partenone è un atto SYLVAIN TESSON
ignobile, ma non fu sua l’idea e comunque non ne ha In viaggio con Rimbaud.
tratto alcun vantaggio personale. E tu Sylvain? Lo con- Da Parigi all’Africa
danni ancora il ladro del Partenone, di cui in passato mi sulle tracce di un genio
hai parlato malissimo? Traduzione di Chicca Galli
SYLVAIN TESSON — No, ho cambiato idea. Ho appe- RIZZOLI
na avuto una conversazione con Pierre Rosenberg, ex di- Pagine 192, e 17,50
rettore del Louvre e membro dell’Académie française,
che mi ha aperto gli occhi. Prima condannavo Lord El- Gli autori
gin perché usavo il cuore, e da cattolico non potevo che Andrea Marcolongo (Crema,
biasimare il furto. Rosenberg mi ha fatto ragionare. Se Cremona, 1987) dopo studi
condanniamo sulla base di criteri morali, e ci mettiamo alla Scuola Holden è
a riparare i torti, dove ci fermiamo? Crediamo forse che diventata bestseller con La
tutti i Tiziano, Tintoretto, Canaletto, Carpaccio custoditi lingua geniale. 9 ragioni per
dai musei francesi abbiano le carte morali in regola? Se amare il greco (Laterza,
ci mettiamo a ragionare in termini di purezza morale, 2016). Tra i libri: La misura
cosa davvero tipica della nostra epoca, dobbiamo chie- eroica (Mondadori, 2018) e
derci due cose: chi siamo noi per giudicare? E poi, se co- per Laterza La lezione di Enea
minciamo a restituire le opere, dove poniamo il limite? (2020) e De arte gymnastica
Il titolo del libro, «Spostare la luna dall’orbita», ri- (2022). Sylvain Tesson
prende l’espressione usata dai greci per definire (Parigi, 1972) ha pubblicato
quell’espropriazione, una specie di catastrofe. Ma al- Nelle foreste siberiane
lo stesso tempo l’esergo di Marcolongo è «Per i miei (Sellerio, 2012), Beresina
debiti verso la Grecia», come se esistesse un furto (Sellerio, 2016) e Un’estate
collettivo da espiare. In un passaggio racconta che con Omero (Rizzoli, 2018)
quando qualche anno fa è riuscita a comprarsi i suoi La vicenda
venti metri quadrati scarsi con vista su Montmartre, Nel 1801 il conte Thomas
un amico le ha fatto notare che «ti sei comprata una Bruce di Elgin (1766-1841)
casa a Parigi con dei libri sul greco, che prodigio!», ebbe dagli ottomani, che
risvegliando senza saperlo il senso di colpa. occupavano la Grecia, il
ANDREA MARCOLONGO — Quell’amico era proprio permesso di asportare i
Sylvain. E nel libro parlo molto del mio senso di colpa, marmi dell’Acropoli per
anzi della «sindrome dell’impostore» che mi affligge. venderli al British Museum.
Perché questo scrupolo? Il poeta George Byron
ANDREA MARCOLONGO — Perché sono laureata in (1788-1824) fu tra i primi a
Lettere classiche ma non sono un’accademica, ho avuto contestare l’operato di Elgin,
successo a 29 anni con un libro sul greco antico e quindi nel poema Il pellegrinaggio
devo tutto alla Grecia, ma non parlo il greco moderno. del giovane Aroldo (1812).
SYLVAIN TESSON — È uno scrupolo che è alla base di Le trattative tra Londra e
questo bellissimo libro molto potente, pieno di sfuma- Atene sono aperte
ture e di passaggi toccanti, come quello sul rapporto tra
Andrea e suo padre. Riconoscere i debiti verso la Grecia ILLUSTRAZIONE
è una cosa che dovremmo fare tutti. Dovremmo essere DI FRANCESCA CAPELLINI
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 15

{
Gli italiani di Bruno Barbey
L’Accademia delle Belle Arti di Francia dedica
una mostra a Bruno Barbey (1941–2020), il
fotografo di origine marocchina divenuto
Scatti flessibili membro della Magnum a 25 anni. Sessanta
immagini dal suo primo grande reportage Les
di Fabrizio Villa Italiens dedicato alla cultura e allo spirito
degli italiani realizzato tra il 1961 e il 1964.
Un lavoro fortemente ispirato da Robert
Frank con il libroThe Americans (fino al 2
luglio al Pavillon Comtesse de Caen, Parigi).

La Grecia è (in)finita
anche in fondo al mare Andrea Marcolongo ha trascorso una
tutti affetti da questa sindrome dell’ultimo della classe,
perché la Grecia antica non si può dimenticare e non si notte nel museo dell’Acropoli sotto ciò nuto a mancare: «Sono stata la figlia di un uomo che
non aveva studiato. Non il greco antico né il latino:

che resta dei fregi del Partenone porta-


può oltrepassare. Puoi essere degno dell’oggetto dei mio padre non aveva studiato niente».
tuoi studi se ti occupi di animali, di geografia, dei temi SYLVAIN TESSON — Sono pagine bellissime, con
che affronto io che al confronto sono cabaret. Ma ogni quel passaggio dove Andrea dice che da quando suo pa-
persona intelligente che pretende di parlare della Grecia
antica non può che essere colta da questa sindrome del- ti a Londra da Lord Elgin. Sylvain dre è morto non è più una figlia ma «un moncone di fi-
glia». Spiega di sentirsi come quelle persone amputate
l’ultimo della classe, è un segno di grandezza.
L’idea è che siamo tutti dei Lord Elgin?
ANDREA MARCOLONGO — Credo di sì, anche per
Tesson ha dedicato un documentario che continuano a sentire un arto fantasma. Dopo la
morte del padre continua a volergli telefonare, magari
per dirgli dell’articolo uscito su qualche giornale che lui
questo alla fine non mi sento di gettargli la croce addos-
so. E poi meglio il furto dell’indifferenza. a Byron che denunciò la spoliazione. avrebbe ritagliato per metterlo nella solita cartelletta.
Il rapporto con il padre amatissimo, che non parla-
SYLVAIN TESSON — Possiamo dire che Lord Elgin è
stato un ladro ma almeno è stato un ladro di talento e di
gran gusto. C’è chi ruba motociclette o televisori, lui si è
«La Lettura» li ha fatti dialogare: va italiano ma dialetto veneto ed era quasi analfabeta,
ha qualcosa a che fare con quella «sindrome dell’im-
postore» di cui parlavamo all’inizio? Quella sensazio-
dedicato all’arte classica.
Che cosa pensate della restituzione delle opere nel
freddi sull’idea di restituire le opere ne di non essere legittimata a scrivere, tantomeno di
Grecia antica, cosa che tanti autori francesi assoce-
Paese d’origine?
ANDREA MARCOLONGO — Nel libro parlo della feri- trafugate, rivendicano l’universalità rebbero alla definizione di «transfuga di classe»?
ANDREA MARCOLONGO — Immagino di sì. Mio pa-

della bellezza e dell’accesso all’arte


ta gravissima inflitta alla Grecia ma non so se restituire i dre che non ha mai letto un libro mi ripeteva «studia»,
marmi ad Atene potrebbe sanarla. È una questione mol- voleva che io parlassi l’italiano e non il suo dialetto ma
to complessa, c’è il rischio che lo si faccia con la pretesa anche tante altre lingue, chiamava il greco antico «quel-
oltretutto di essere ringraziati, con quella voglia un po’
sospetta di presentarsi sotto una buona luce. C’è chi so- indicando una nuova frontiera dei la lingua scritta come i geroglifici» eppure è stato lui a
insistere perché scegliessi il liceo classico. Da quando
stiene che l’idea stessa di museo sia neocolonialista:
aprire musei in Africa perché accolgano opere restituite
dagli europei secondo alcuni è un atto paternalista.
recuperi archeologici. Con spedizioni non c’è più non riesco neanche più a coltivare il mio rap-
porto con l’Italia, è un universo che mi sembra essersi
chiuso con lui. L’Italia per me era mio padre. Mi sarebbe
SYLVAIN TESSON — A me la restituzione delle opere
sembra il sintomo perfetto della nostra epoca: a nessu-
subacquee a caccia dei tesori perduti piaciuto parargli della mia notte al museo dell’Acropoli,
lo avrebbe raccontato a tutti i suoi amici.
no interessano davvero la cultura classica, il greco e il la-
tino, ma non si è mai parlato così tanto della questione
della restituzione. Mi sembra un perfetto tema woke,
un’ambizione di purezza e moralità che si scontra con la
realtà. Più la cultura crolla, più la volgarità avanza, e più
Saggi Giorgio Ieranò Sfide Panattoni e Ronchi Se Lord Elgin, verso il quale provate alla fine la
compassione che si deve ai mediocri, è l’eroe negati-
si vogliono redistribuire le vestigia del passato a destra e
a manca. Forse è perché non interessano davvero più a A tu per tu Dopo Kafka vo, quello positivo è Byron. Sulle cui tracce Tesson ha
realizzato due anni fa un grande reportage.

con Nausicaa ci sono due punti


nessuno. Anche nella scelta degli studi si pensa per pri- ANDREA MARCOLONGO — È Byron a lanciare la ma-
ma cosa all’utilità, a quanto quel che si studia sia più o ledizione di Minerva che ho messo all’inizio del libro:
meno legato al mondo del lavoro. Goethe, se non sba- «Contemplate questo santuario, solitario e violato, con-
glio, diceva: «Abbiate cura del bello, perché tanto l’utile tate le rovine che ancora si possono vedere. [...] La mia

N M
prenderà sempre cura di sé stesso». el sesto canto dell’Odissea, do- a quale sensibilità attiva Franz maledizione cadrà sulla testa di colui che ha commesso
Qui vicino, al Louvre, c’è la «Gioconda», oggetto di po una tempesta, il re di Itaca si Kafka (1883-1924) in noi che, questo crimine, su di lui per primo e su tutti i suoi di-
perenni lamentele dei turisti italiani che troverebbe- risveglia sulle rive di una terra leggendolo, siamo trascinati scendenti». Ha fatto del furto di Lord Elgin uno scanda-
ro più giusto vederla agli Uffizi, a Firenze. sconosciuta. Odisseo è rimasto solo, nel gorgo del suo sentire? Per rispon- lo tale da mobilitare le coscienze in favore dell’indipen-
ANDREA MARCOLONGO — «Ridateci la Gioconda» è ma incontra la principessa Nausicaa: dere a questa domanda Riccardo Pa- denza della Grecia.
il commento che si sente ripetere spesso in Italia per ac- figura femminile diversa da tutte le nattoni, che insegna Etica e psicoana- SYLVAIN TESSON — Quel che amo di George Byron è
compagnare la rivalità verso la Francia. altre. Non è una dea né una maga, lisi all’Università di Verona, e Rocco il suo essere uomo di poesia e uomo di lotta, insieme.
SYLVAIN TESSON — Quel che scrive Andrea a propo- non è ancora sposa né madre. È sem- Ronchi, filosofo e professore di Filoso- Era davvero un tipo incredibile, un folle. Un inglese.
sito della Gioconda è l’altra idea formidabile del libro. plicemente un’adolescente, un perso- fia teoretica all’Università degli studi Un eccentrico inglese?
Questo è un passaggio decisivo, voglio leggerlo: «L’arte naggio incantevole nel cui carattere si dell’Aquila, hanno deciso di rivolgersi SYLVAIN TESSON — Eccentrico inglese è ridondante.
non conosce diritto di proprietà esclusivo, poiché non è alternano innocenza e desiderio. Nau- a poeti, scrittori e filosofi che avessero Inglese è sufficiente. Sono andato a Missolonghi dove
soltanto l’oggetto, la parte materiale di un quadro di tela sicaa abita la terra Kafka nelle loro poi morì per rendergli omaggio. Da cinque secoli la Gre-
o di una scultura in bronzo, a costituire l’opera, bensì dei Feaci: un reame corde. Che lo sen- cia era dominata dall’impero ottomano e lui ha saputo
l’immaginario che da essa s’irradia fino a formare la co- misterioso e felice, tissero «non come ribellarsi a qualcosa che per molti era un dato di fatto.
scienza artistica di un popolo. La Gioconda in quanto lontano dalle rotte un problema teori- Quella era ancora un’epoca nella quale un poeta poteva
quadro a olio su tavola è proprietà della Francia perché degli uomini, un co da risolvere», avere un’influenza sulla politica. Oggi i poeti, i letterati,
fu Leonardo da Vinci in persona a cederla al re France- paradiso remoto piuttosto «come gli intellettuali, non hanno alcuna influenza.
sco I in cambio di una rendita; allo stesso tempo la Gio- dove l’utopia confi- destino al quale, in Però i vostri libri sull’antichità hanno grande suc-
conda in quanto arte è proprietà indiscussa del Rinasci- na con il sogno. quanto poeti, cesso.
mento italiano e dell’immaginario collettivo dell’Italia, Tuttavia, alla fine scrittori e filosofi, ANDREA MARCOLONGO — È vero, sono segnali con-
per il quale nulla cambia se il quadro più famoso del Odisseo riprenderà non è dato loro di traddittori. La cultura classica sembra poco presente nel
mondo sia custodito al Louvre, agli Uffizi, in Cina o ru- il suo itinerario evadere». mondo contemporaneo ma ogni tanto le persone si ap-
bato da Arsenio Lupin». Credo che questo sia verissimo, verso Itaca e il rac- Ne è nato il vo- passionano.
vale per la Gioconda al Louvre che però resta legata al- conto di Omero diventerà anche quel- lume Kafka: (Mimesis, pp. 194, e 18), SYLVAIN TESSON — Possiamo parlare di successo in-
l’immaginario italiano nel mondo, e vale per tutte le al- lo di un idillio mancato. in cui il nome del titolo è seguito dai dividuale e fallimento politico.
tre opere d’arte che per le vicissitudini della storia si tro- Omero. Nausicaa e l’idillio mancato due punti. Edoardo Albinati, Antonella A proposito di politica, Lord Byron era impegnato
vano in un Paese che non è quello di origine. è proprio il titolo di un saggio di Gior- Anedda, Matteo Bonazzi, Alessandro anche a favore dell’Armenia.
Che fare dei marmi greci finiti in fondo al Mediter- gio Ieranò, che si sofferma su questi Carrera, Umberto Fiori, Federico Leoni, ANDREA MARCOLONGO — Grecia e Armenia aveva-
raneo, nel naufragio delle navi che li trasportavano? aspetti dell’eroina e dell’avventura di Gianluca Solla, Silvia Vizzardelli, insie- no un oppressore comune, l’impero ottomano. Alcuni
ANDREA MARCOLONGO — Questa mi sembra la sfi- Odisseo nella sua terra. Ieranò inse- me con i due curatori Panattoni e arrivano a dire che il rapporto difficile dei greci con le
da più interessante, la causa per la quale mobilitarsi: sa- gna Letteratura greca all’Università di Ronchi, sono gli autori dei saggi con- tasse, e pure la gastronomia poco ricercata, affondino le
rebbe bello organizzare una spedizione archeologico- Trento; saggista e traduttore teatrale, tenuti in questo libro. Saggi che, nel radici nel desiderio di non compiacere i dominatori.
subacquea per andare a ritrovare quei tesori. Lì davvero si occupa in particolare di mitologia e loro insieme, vanno a configurare un SYLVAIN TESSON — Oggi mi batto per l’Armenia per-
varrebbe la pena unire le forze e restituire le opere per- dramma greco. Il nuovo libro (pp. 160, percorso originale disegnato attorno a ché è tuttora minacciata. L’Armenia è stato il primo re-
dute non a un Paese ma all’umanità. In un momento di e 14), pubblicato dall’editore il Mulino, una figura cardine della letteratura e gno cristiano, bisogna salvarla non certo per ragioni di
ottimismo e di entusiasmo ho pensato di scrivere a Elon sarà disponibile dal 2 giugno. Il testo del pensiero. E dicono qualcosa in più utilità. Quando era a Venezia, nel monastero di San Laz-
Musk, talmente ricco e folle che potrebbe persino ap- sarà corredato anche dalla traduzione anche di chi li ha elaborati e si è la- zaro, Byron lavorò a un dizionario anglo-armeno, ho vi-
passionarsi al progetto. da parte dello stesso autore dei Canti sciato catturare dal complesso uni- sitato il monastero e ho visto la scrivania alla quale si se-
Un altro aspetto interessante del libro è che è l’oc- VI e VII dell’Odissea. verso dello scrittore. deva. Anche qui, Lord Byron è l’esempio da seguire.
casione per Andrea di parlare di suo padre che è ve- © RIPRODUZIONE RISERVATA
16 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023

Libri Civiltà

S Noitemiamoiclassici
e in Occidente i «classici» vengono sempre più
spesso trascurati, in Cina gli intellettuali politi-
ci li leggono. Con un obiettivo: dichiarare la su-
periorità morale della Repubblica popolare.
Con il saggio Plato Goes to China. The Greek
Classics and Chinese Nationalism — da poco pubblica-

LaCinalisasfruttare
to da Princeton University Press e recensito su «la Lettu-
ra» lo scorso aprile dal sinologo Maurizio Scarpari —
Shadi Bartsch, docente di Lettere classiche alla Chicago
University, esamina il modo in cui Platone, Aristotele,
Tucidide e altri filosofi e storici del passato vengono in-
terpretati in Cina e usati per diagnosticare i «mali» del-
l’Occidente e il primato della tradizione confuciana.
«Sono stata una studiosa dei classici per la mia intera
carriera — spiega Bartsch a “la Lettura” — e, forse un po’
tardi nella vita, ho capito che avevo vissuto in una bolla.
Conosco questi testi perché sono cresciuta in Occidente
e mi sono specializzata in questi studi ma mi sono chie- dalla nostra ricchi di idee. C’è chi usa Platone per condannare l’Occi- seri viventi, l’importanza dei rituali che legano la comu-
sta se c’è qualcosa che possiamo imparare guardando al corrispondente dente, dicendo che la sua idea di uno Stato gerarchico è nità, gli eventi condivisi — che siano i funerali, la reli-
loro possibile significato dal punto di vista di una cultu- a New York migliore delle idee occidentali di democrazia e che la Ci- gione, andare a giocare a bowling. E anche per il fatto
ra completamente diversa. Quando ho imparato la lin- VIVIANA MAZZA na è più vicina ai valori platonici e dunque più saggia, che Confucio, a differenza del cristianesimo, credeva
gua abbastanza da poter capire, sono rimasta molto sor- mentre l’Occidente ha preso le distanze da questi ideali. che gli esseri umani siano inerentemente buoni,
presa, perché mi sono resa conto che c’erano due ragio- Ma poiché ci sono stati teorici occidentali di sinistra, co- l’Oriente sarebbe diventato moralmente superiore al-
ni per cui i cinesi pensavano che fosse importante stu- me Max Horkheimer e Theodor W. Adorno, che hanno l’Occidente: non dico che questa argomentazione sia ve-
diare i classici dell’Occidente». affermato che gran parte della teoria filosofica di Plato- ra, ma si tratta di una posizione retorica costruita attra-
ne è basata sulla presunta razionalità e i suoi metodi so- verso una certa lettura di alcuni testi occidentali».
no basati sul principio di non contraddizione, sulla de-
duzione e l’euristica, alcuni studiosi cinesi hanno sug-
Quali sono queste due ragioni? gerito che quest’attenzione alla logica porti a una forma
«La prima è che la stessa cultura cinese dà valore al- di efficienza senza considerazioni morali che chiamano La sfida tra gli Stati Uniti e la Cina, oltre che una
l’antichità: la vede come fonte di saggezza, e non solo “razionalità strumentale”. Insomma, ci si interroga su lotta economica e militare tra superpotenze, è anche
per la Cina stessa che è fortemente influenzata dalla tra- come andare da A a B nel modo più razionale, senza pre- una battaglia per la superiorità morale.
dizione confuciana. Come risultato ci si aspetta che noi occuparsi troppo se B sia un buon posto dove andare. «Dopo la Seconda guerra mondiale, forse anche legit-
occidentali diamo valore alle nostre tradizioni e siamo Per Horkheimer e Adorno, e in seguito per studiosi ci- timamente, gli Stati Uniti sentirono di avere acquisito
ugualmente influenzati da esse. Forse questo era vero nesi come Gan Yang, si può argomentare che l’Occiden- una posizione di leadership globale, specialmente a
nell’Illuminismo o nel Rinascimento, ma penso che og- te sia così accecato da un’efficienza e da una razionalità causa della sconfitta di Hitler e dei giapponesi. Ma poi ci
gi non solo gli americani ma in generale molti occiden- riconducibili in qualche modo a Platone che ha consen- sono state altre guerre moralmente ambigue — il Viet-
tali non considerino l’Occidente come erede diretto del- tito che accadessero cose come l’Olocausto. È una tesi nam, l’Iraq, l’Afghanistan. Perciò la rivendicazione di un
la Grecia e di Roma: molti direbbero che è un’esagera- estremamente controversa». ruolo morale speciale nel mondo da parte degli Stati
zione. Ma i cinesi lo vedono così. In passato cercavano di In che modo la Cina chiama in causa le proprie tra- Uniti, e forse in generale dell’Occidente, non è più dav-
mettersi al passo con l’Occidente, oggi tentano di supe- dizioni? vero sostenibile, ma la politica estera americana è anco-
rarlo: in entrambi i casi, hanno pensato che fosse im- «L’Occidente si sarebbe talmente concentrato sulla ra bloccata in questa visione degli Stati Uniti come forza
portante capire e padroneggiare i classici per acquisire razionalità, l’efficienza e il capitalismo da perdere di vi- morale positiva. I cinesi invece osservano che gli ameri-
una piena comprensione del suo sviluppo». sta le questioni morali più ampie, mentre nella tradizio- cani sono piuttosto cinici in politica estera. E peraltro
In che modo gli intellettuali cinesi individuano nei ILLUSTRAZIONE ne confuciana, che non è mai stata ossessionata dalla ra- anche i cinesi lo sono. La nuova “Via della seta” che do-
classici i «mali» dell’Occidente? DI CIAJ ROCCHI zionalità o dall’efficienza, le principali considerazioni vrebbe aiutare così tanti Paesi del Terzo Mondo dal pun-
«Questi testi sono facilmente manipolabili, perché E MATTEO DEMONTE sono sempre state l’umanità nei confronti degli altri es- to di vista finanziario è stata anche uno strumento di do-
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 17

(
In italiano il maestro zen Eihei Dogen
È la prima traduzione in italiano di un libro di Marradi, abate del tempio Soto Zen Shinnyoji
uno dei massimi maestri del buddhismo zen di Firenze (Bompiani, pp. 615, e 25),
del Giappone, Eihei Dogen (1200-1253): raccoglie 107 testi che ruotano intorno al
Shobogenzo Zuimonki. Discorsi informali, principio che il vero impedimento sulla via
curato da Aldo Tollini e Anna Maria Shinnyo della saggezza è l’io in tutte le sue forme.

Parla Shadi Bartsch, che ha dedicato un saggio alla ricezione di minazione e di soft power. Storicamente ogni Paese non
solo cerca di imporre il proprio dominio, ma anche di

Greci e Latini a Pechino: «In Occidente condanniamo gli autori avvolgerlo in un linguaggio morale».
Come viene letto Aristotele?

antichi, ma perché dobbiamo buttare via testi con cui abbiamo


«All’inizio le sue idee furono importanti, siamo intor-
no al 1900, per via della sua tesi che l’uomo è una creatu-
ra della città e, senza la partecipazione nella polis —
interagito per duemila anni, leggendoli sempre diversamente? parlare in assemblea, votare, avere responsabilità anche
militari — l’individuo non può realizzarsi pienamente.
Sui giornali cinesi si ride di come critichiamo volumi che non Questo è un tema che i cinesi hanno fatto proprio quan-
do pensavano alle riforme. Erano molto interessati an-

riteniamo più rappresentativi della nostra cultura, in Oriente che alle valutazioni aristoteliche dei diversi sistemi poli-
tici della polis. Come sappiamo, per Aristotele, la demo-
crazia non era la forma migliore di governo. Ma all’inizio
usano il confucianesimo per affrontare questioni di oggi» del secolo, dopo la caduta della dinastia Qing (1911), i ci-
nesi vedevano gli Stati Uniti come modello al punto che

i
citavano Aristotele, ma aggiungevano che se il filosofo
avesse potuto vedere la democrazia americana l’avrebbe
giudicata la forma migliore di governo. Oggi, cent’anni
dopo, gli intellettuali politici interpretano Aristotele in
modo negativo. Affermano che l’idea stessa che gli esse-
ri umani abbiano bisogno della città li rende servi dello
Stato e li priva delle libertà individuali, visto che “se non
lavori per lo Stato” la tua vita non è realizzata. Lo critica-
no inoltre in quanto il suo è un sistema che giustifica la
schiavitù e per il fatto che Aristotele tratta chiunque non
sia greco come un barbaro (benché i cinesi abbiano fat-
to lo stesso). Insomma, Aristotele oggi in Cina è persona
non grata: e questo è un esempio di come le interpreta-
zioni cambino secondo l’agenda politica».

Quali classici erano un modello per i Padri Fonda-


tori degli Stati Uniti? E che cosa è rimasto?
«I Padri Fondatori guardavano specialmente alla Ro-
ma repubblicana, non tanto alla Grecia; erano sospetto-
si dei ribelli. Ammiravano i valori rappresentati dagli
eroi romani: il lavoro della terra (nella democrazia ame-
ricana di allora era necessario possedere terreni per vo-
tare), l’austerità, l’autocontrollo, la devozione alla re-
pubblica, la virtù civica e la virtù privata erano cose di
immensa importanza. Vedevano un parallelismo tra i
propri rapporti con la Gran Bretagna e la situazione del-
la Repubblica a Roma in relazione a Cesare. Cesare era
l’impero, la corruzione, cose contro le quali l’America
SHADI BARTSCH doveva opporre resistenza. Quindi si vedevano vicini a
Plato Goes to China. Catone che lavorava la terra e non beveva il vino, a Bruto
The Greek Classics e Cassio che uccisero Cesare nel nome della libertà: sic
and Chinese Nationalism semper tyrannis. Oggi non siamo interessati alle virtù
PRINCETON UNIVERSITY civiche, all’autocontrollo e al servizio allo Stato. Penso
PRESS che siamo circondati da una cultura individualista. È
Pagine 304, $ 33 e £ 28 una mentalità completamente diversa. L’agricoltura e il
possesso della terra non sono più visti come un fattore
L’autrice che contribuisce alla qualità morale di una persona. Og-
La classicista Shadi Bartsch- gi nei classici vediamo altre cose che vogliamo vedere:
Zimmer (1966; qui sopra) l’abuso delle donne, la presenza della schiavitù, la cele-
insegna all’università di brazione dello stupro, il predominio culturale di un pic-
Chicago ed è autrice di saggi colo gruppo di cittadini bianchi che considerano tutti
e di edizioni critiche. gli altri inferiori. Consideriamo questi valori sbagliati, e
Specialista di letteratura lo sono, ma ancora una volta siamo noi che decidiamo
latina di età imperiale, ha tra come rappresentare l’antichità».
l’altro pubblicato nel 2021 Non siamo in grado di guardarla nella sua totalità?
una versione dell’Eneide. È «Esatto: non siamo in grado di guardarla nella sua to-
stata visiting professor in talità. Tralasciamo Erodoto, che è interessato alle altre
diverse università, comprese culture e al relativismo culturale, o Saffo, che presta at-
Taipei (Taiwan) e Roma. Sul tenzione a una sessualità più fluida al di là della distin-
suo libro ha scritto su «la zione binaria maschio-femmina. Ignoriamo la grande
Lettura» #589 del 12 complessità di scrittori e pensatori che non facevano
marzo scorso il sinologo parte dell’élite romana ma di cui sono rimaste tracce: ex
Maurizio Scarpari mentre sui schiavi come Epitteto. Quando la gente condanna i clas-
rapporti tra antica Grecia e sici e dice che i loro valori sono superati, io mi domando
Cina è disponibile nell’App perché mai dobbiamo buttare via testi con cui le perso-
de «la Lettura» l’articolo I ne hanno interagito per duemila anni, leggendoli sem-
greci nell’esercito di terracotta pre diversamente. Nel Medioevo l’Enea di Virgilio è il
(# 280 del 9 aprile 2017) perfetto cristiano; sotto Mussolini è il perfetto rappre-
sentante della civiltà e dell’impero; oggi Enea, almeno
per me, è un po’ mascalzone. Cambia continuamente.

SSS Tesi
Anziché gettare questi testi, dovremmo continuare a in-
terpretarli per creare qualcosa di ricco e significativo.
Nei giornali cinesi si ride di come gli occidentali siano

DIECI RACCONTI AMERICANI pi in cui «erano tutti compagni, tutti eroi»;


le aspirazioni (piccolo)borghesi di un ceto
medio molto acerbo; l’alienzione di un prole-
così inclini a criticare sé stessi e incolparsi per testi che
non ritengono più rappresentativi della propria cultura,
mentre la Cina usa le idee del confucianesimo per af-
SU COME SI VIVE SOTTO XI JINPING tariato impiegatizio costituito da giovani
vessati e già esausti; la micidiale efficacia
della sorveglianza poliziesca attraverso i
frontare questioni del nostro tempo, come la sostenibi-
lità e i cambiamenti climatici. A mio parere è un po’ una
forzatura dire che Confucio si preoccupava per l’am-
di MARCO DEL CORONA social (ma non è la «dissidenza» che interes- biente, ma questo è un modo con cui lo ritengono rile-
sa all’autrice); l’adesione sincera a criteri

C’
vante. Anche in Cina ci fu un momento di rottura nel-
è la Cina, non ci sono i cinesi. È il perché Chen sia una sino- estetici che alla wilderness americana fanno l’apprezzamento della propria storia e della propria cul-
paradosso delle narrazioni che ri- discendente, ma perché le preferire «centinaia di tulipani» piantati in tura, con l’avvento del Partito comunista nel 1921 e del
guardano la superpotenza asiatica: trame fotografano in un parco («non era naturale, ma era bello»); potere di Mao Zedong nel 1949: Mao odiava Confucio e il
abbiamo davanti agli occhi Xi Jinping ma il modo credibile destini l’eterna capacità di adattarsi a una relazio- confucianesimo, lo incolpava per l’arrertratezza cinese e
corpo sociale del Paese è come sfocato, rele- minimi e plausibili di ne sentimentale non esaltante; e, ancora, le distrusse persino le tombe della sua famiglia. Ma oggi
gato sullo sfondo. Dove non arriva la narra- cittadini qualsiasi della frequentazioni tossiche e ricattatorie che Confucio è tornato a essere parte del nuovo nazionali-
zione, però, arriva la narrativa. Terra dei Repubblica popolare. funzionano con schemi universali; la ri- smo cinese sotto Hu Jintao e Xi Jinping».
grandi numeri è un libro uscito due anni fa e Terra dei grandi nume- schiosa seduzione dei giochi in Borsa, infida Nella crisi di identità come Paese che vivono gli
ora arrivato in Italia ( traduzione di Milena ri infatti non si muove soprattutto se i soldi che ci metti non sono i Stati Uniti, un ritorno ai classici può essere utile?
Sanfilippo, Racconti edizioni, pp. 239, e 18) nei terreni che più spesso tuoi. Nel racconto finale Chen rappresenta la «Non so se davvero si possa dire che se leggiamo i
che provvidenzialmente sembra colmare si visitano leggendo nar- società cinese per via metaforica, con i pen- classici avremo migliori risposte per affrontare la realtà.
qualche lacuna. Si compone di dieci short rativa cinese: qui né la lotta antigiapponese dolari che restano chiusi in una stazione del Ma penso che in America si sia perso il senso di identità
story e sono americane, perché americana di né la guerra civile né le brutalità del maoi- metrò per giorni, settimane, e pur non poten- condivisa, non c’è più la ricerca di terreno comune, per
Oakland è l’autrice, Te-Ping Chen, giornali- smo né allegorie o trasfigurazioni oniriche. do uscire, si fanno andare bene la nuova questo assistiamo a divisioni tra due campi politici che
sta che ha lavorato dal 2014 al 2018 per il Chen si ispira alle cronache reali e propone, situazione (e vedrete che cosa succede appe- considerano l’altro il demonio. Non so se questo terreno
«Wall Street Journal» a Pechino. Eppure le allora, l’inventore di campagna che prova a na finalmente un treno si ferma di nuovo). comune si possa ritrovare nell’antichità greco-romana,
short story sono profondamente cinesi, e non sublimare le sue frustrazioni e ricorda i tem- © RIPRODUZIONE RISERVATA ma forse si può ritrovare in un misto di tradizioni».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
18 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023

Libri Narrativa straniera


Una coppia di ebrei torna in Europa da Buenos Aires dove ha fatto fortuna e si trova coinvolta in grovigli amorosi
e criminali. In «Max e Flora», finora inedito in volume, lo scrittore premio Nobel inventa una trama pirotecnica

Quei pasticciacci
di GIORGIO MONTEFOSCHI emigrare negli Stati Uniti. «Com’è questa

A
Rashka di cui mi parlavi?», lo interrompe
Varsavia la mattina primaveri- Max. Meir risponde: «Esile come un fu-
le, quale appare dalla finestra scello, occhi azzurri, capelli d’oro»; e non
dell’Hotel Bristol, è davvero voglio che tu faccia di lei una puttana.
splendida col sole che, al di là «No», Max lo rassicura, vivrò con lei un
della Vistola, «accende fuochi paio d’anni a Buenos Aires e poi le troverò

brutti (ma belli)


scarlatti sulle finestre del palazzo di fron- un marito. Lui, amante dell’avventura e
te». Max Shpindler è estasiato. Chi lo del presente, non lo sa ancora. Ma è già in
avrebbe mai detto che un poco di buono trappola.
come lui, chiamato Mottele il bastardo, Esiste un proverbio yiddish che recita:
sarebbe tornato un giorno dall’Argentina dieci nemici non possono fare a un uomo
nella sua città ricco e con una bella mo- il male che può fare a sé stesso. Qual è il
glie, Flora, e sarebbe sceso addirittura al male che l’irrequieto Max, ingenuo come
Bristol, anche se la stanza, che è la più un bambino, può fare a sé stesso? Non ac-

nella Varsavia
lussuosa, non ha il bagno? Insieme, lui e contentarsi di una sola moglie, perché
lei, a Buenos Aires gestiscono una fabbri- arriva il momento che avere una sola mo-
ca di borsette, svariate proprietà immo- glie è noioso, «anche la pera più dolce fi-
biliari, e un traffico di ragazze per il bor- nisce per stomacare»? È questo: l’inge-
dello di una tale Berta. In Europa, sono nuità e le donne, una miscela esplosiva
tornati dopo svariati anni per visitare Pa- che può scatenare il finimondo.
rigi e Berlino, risentire l’aria di casa — Appena vede Rashka, una quindicenne

di Isaac B. Singer
quell’inconfondibile profumo di birra, più sprovveduta di lui, Max se ne inna-
mostarda e bagel caldi che esce dalle mora. Ti porterò in Argentina, le dice, ti
osterie —, rivedere i vecchi amici e pro- sposerò, e vivrai come una principessa.
cacciare per Berta un po’ di merce fresca. Ma non ha fatto i conti con Flora che, sa-
Flora ancora dorme. Ma per poco, perché puta la notizia da Leah Lingualunga, si
loro due si svegliano sempre contempo- incupisce e, sentendosi ancora belloccia
raneamente. Lei, analfabeta, è stata un’at- — «gli uomini mi divorano con gli oc-
trice; e non le dispiacerebbe tornare sul chi» — medita vendetta. Quell’attore,
palcoscenico. La camicia da notte le è Feivele Schechter, il «demonio», perché
scesa, svelando un seno bianco e sodo. non rintracciarlo?
Max l’abbraccia. Lei, tutta insonnolita, gli «Non è possibile! Flora!», esplode al
bacia il viso. Quindi fanno l’amore. Poi telefono sentendo la sua voce. E lei: «Sì,
Flora si riaddormenta, o fa finta, muo- sono io». La matassa ora vieppiù si ingar-
vendo le labbra «come quelle di un neo- buglia. Nel frattempo, marito e moglie
nato che sogna il latte della madre». continuano a svegliarsi alla stessa ora, a
Siamo all’inizio di Max e Flora (Adel- fare il bagno nella stessa vasca, a fare
phi), il romanzo finora inedito in volume l’amore. Perché Max ama Rashka, ma

ISAAC BASHEVIS
SINGER SSS
Max e Flora
Traduzione
Dramma e pochade
di Elisabetta Zevi Morale della storia: buoni e
ADELPHI
Pagine 226, e 19
cattivi non esistono; il bene
è difficile stabilire cosa sia;
A destra: foto di il male, pure; quanto
Alex Gotfryd/Corbis
a Dio, è buono e cattivo
nel quale Isaac Bashevis Singer (1902- non smette di amare Flora. E Flora ama
1991, Nobel nel 1978) dipinge un fenome- Max, pur desiderando il demonio.
nale affresco della malavita ebraica in Po- Ma non c’è solo questo. A Varsavia —
lonia attorno agli anni Dieci del secolo dove sui giornali antisemiti che incitano
scorso; racconta, in un crescendo avven- a boicottare i negozi degli ebrei, si leggo-
turoso, e comico talvolta, la storia di un no titoli come: «Restiamo fra noi!» — gli
amore forsennato e indissolubile, prova a anarchici hanno deciso di scavare un
esplorare il bene e il male; interroga l’in- tunnel che dalla loro libreria sbuca in una
finita lontananza e la silenziosa presenza banca; e chi hanno individuato fra tanti
di Dio. Al Bristol le stanze sono senza ba- per finanziare l’impresa se non Max, l’ex
gno; ma in corridoio c’è il telefono. Che Mottele il bastardo? Quindi, Max c’è den-
meraviglia parlare in quella cornetta e tro fino al collo. Trema di paura. Trema
annunciare ai vecchi amici: «Siamo Max pure davanti a Ida, la giovane anarchica
e Flora, appena arrivati dall’Argentina»! I imperiosa, proveniente da una famiglia
vecchi amici sono Meir Panna Acida e sua di ricchi, che ha occhi neri come le cilie-
moglie Leah Lingualunga: lui, ex ladro, è gie, una bocca carnosa, e non ride mai,
un ricettatore e usuraio rispettatissimo, per cui lui un po’ se ne innamora — an-
quasi come un rabbino; lei ha interessi in che se a casa sua fa miseramente flop. Ma
vari bordelli. Abitano in via Krochmalna, fa flop perché ha telefonato in albergo e
la strada principale del quartiere ebraico, Flora ha passato la notte fuori, lui che ha
ingombra di rifiuti e di bancarelle. Vestiti prenotato i biglietti per fuggire con
a festa, Max e Flora vanno a casa loro. Rashka, è geloso, teme di essere arrestato
Quanti abbracci! Quanti baci! Quante se la polizia scopre il tunnel, quello che
promesse di non separarsi mai più! E doveva essere un placido viaggio per pro-
quante cose da raccontarsi! Prima, tutti cacciare merce fresca al bordello di Berta
insieme; poi, le due robuste cinquanten- sta diventando un manicomio. Com-
ni in camera da letto, gli uomini in salot- prensivo della botta finale. Quale? Le voci
to. Max — racconta Flora — non ha sen- prima o poi emergono. E questa, comun-
so pratico, in compenso venera la terra su que, la sapevano tutti, a cominciare dal-
cui cammino. In Argentina, a causa del l’amico Meir: e cioè che Flora lo aveva in-
clima, il sangue è bollente. Max è un don- gannato, non era la casta sposina che ave-
naiolo fottuto, ma io non sono gelosa va voluto fargli credere, bensì veniva da
perché mi confida tutto e se ha successo un bordello.
io sono contenta per lui, partecipo del Descrivere l’ultimo tratto della trama
suo piacere. Del resto, mi dice sempre: di Max e Flora fino alla sua conclusione,
«Un solo Dio, un solo Max». Quell’attore, trama che in alcuni momenti accosta il
Fleivele Schechter — domanda Lea — col dramma o addirittura la tragedia, in altri
quale stavi qui a Varsavia: perché vi la- la pochade, è praticamente impossibile,
sciaste? «Perché non è un attore — ri- considerato il ritmo impresso dall’unica
sponde Flora — è un demonio. Ti suc- penna che poteva sostenerlo, vale a dire
chia il sangue e ti sbatte via». In salotto. quella sfarzosa di Singer. Dunque, e in
Meir, malconcio in salute, spiega che a definitiva: non si può non provare tene-
Varsavia la situazione è bruttissima; gli rezza e amore per Max, così come per
anarchici fanno continui attentati contro Flora; buoni e cattivi non esistono; il be-
i russi; la polizia è terribile; i russi caccia- ne è difficile stabilire cosa sia; il male, pu-
no gli ebrei dai loro villaggi e quelli ven- re. Quanto a Dio: è buono e cattivo. A vol-
gono qui; sono spuntate le «suffragette»: te sembra che si preoccupi del suo popo-
donne che escono in pantaloni e vorreb- lo. A volte viene da pensare che stia dalla
bero fare il medico o l’avvocato; le condi- parte dei gentili.
zioni di vita sono dure; non tutti possono © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 19

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Lezioni di montagna
La 68ª edizione dei David di Donatello ha all’evento organizzato a fine 2022 dall’Anteo
WeTube sancito il trionfo de Le otto montagne, di Milano che aveva riunito i registi Felix van
di Filippo Motti adattamento del romanzo (Einaudi) di Paolo Groeningen e Charlotte Vandermeersch e gli
Cognetti premiato con 4 statuette, tra cui attori Luca Marinelli e Alessandro Borghi per
miglior film. Anche lo scrittore era presente una lezione di cinema, ora su YouTube.

A mezzo secolo dall’uscita in Francia, «Giorno di vacanza» di Inès Cagnati — autrice d’origine italiana ma straniera per
entrambe le sue due patrie — scava in uno tra i sentimenti più ambivalenti: quello che lega una figlia alla propria madre

La più amata, la più detestata buona madre, non come una madre vam-
piro.
Figlia di immigrati italiani trasferiti in
Francia in cerca di fortuna, sempre stra-
niera, ovunque — in Italia perché emi-
grata, in Francia perché cresciuta parlan-
do l’italiano in famiglia — Inès Cagnati
ha raccontato in tutti i suoi scritti que-
st’estraneità alla vita; questa difficoltà di
vivere. Ha raccontato sempre l’amore to-
tale per la madre e la difficoltà di cresce-
re, la difficoltà dell’età infantile (per
esempio nel bellissimo Génie la matta,
che racconta la devozione completa di
una figlia per la madre), ha raccontato
sempre quel nodo che ci attanaglia tutti,
il nodo che ha che fare con la terra da cui
proveniamo, con la famiglia in cui siamo
nati, con la madre che ci ha generati e che
amiamo e odiamo, senza alcuna soluzio-
ne di continuità, perché così fa la natura.
Ti fa generare da una donna, e ti lega a lei
per sempre: e quella donna la ami perché
è tua madre, e la detesti come non detesti
nessun altro; per lo stesso motivo.
Nella freddezza del paesaggio, nella
crudezza del racconto, nell’amore che co-
me tutti i desideri castrati, come tutte le
parole inesplose, come tutti i pensieri
che è meglio non pensare, per non soffri-
re, e che quando viene fuori distrugge
tutto e illumina tutto e brucia tutto, Inès
Cagnati ricorda le atmosfere e i perso-
naggi di Ágota Kristóf, sua coetanea, an-
che lei costretta a lasciare la terra natale,
anche lei costretta a misurarsi con una
lingua straniera, anche lei impastata in
una lingua che ci parla con rabbia, che ci
interroga, che ci accusa. E noi leggiamo e
non possiamo che essere travolti. Dal do-
lore, certo, perché né in Kristóf né in Ca-
gnati c’è luce, il cielo rimane scuro anche
di giorno e la pioggia ti impregna le ossa

i
e il fango ti trascina giù. Dal dolore, certo,
di ANTONELLA LATTANZI cidenti orribili per i quali lei non può fare ma, l’ho detto, pure dalla rabbia: che è un

P
niente. Non può fare niente per nessuno, sentimento pieno di vita. E da questi
ubblicato per la prima volta nel
1973, Giorno di vacanza è il pri-
Racconti Alejandra Kamiya Galla; o forse per qualcuno sì: sé stessa.
Galla ha cercato di andarsene per sem-
amori totali, incandescenti, che i perso-
naggi fanno di tutto per negare — a sé
mo romanzo di Inès Cagnati,
vincitore del premio Roger Ni- Il Giappone pre da quella pioggia che ti entra nelle
ossa, da quel padre senza pietà che im-
stessi e a noi lettori — ma che irrompono
in tutto il loro splendore dalla pagina.

va in Argentina
mier. Cagnati è sempre stata picca i cani quando sono vecchi, da quel-
una scrittrice sfuggente, antiretorica nel la madre che aspetta che le galline invec-
suo stesso essere al mondo, in sottrazio- chino per fare il brodo e che la ama, ama
ne come tutti i suoi scritti (tre romanzi e Galla, la ama moltissimo, ma la ama ma- Amare è sempre una questione dolo-

V
un libro di racconti), cresciuta in una co- oce della narrativa argentina, le. Succede così spesso di amare male, di rosa; anche quando viviamo un amore
munità agricola come quella che raccon- Alejandra Kamiya non era mai essere amati male. Galla ha cercato di la- bellissimo. Il desiderio brucia, sempre,
ta nel suo primo libro, straniera ed esclu- stata tradotta in italiano. Ed è sciarsi tutto alle spalle iscrivendosi al li- oltre che illuminare. Ma è possibile an-
sa a scuola come la protagonista Galla. una voce peculiare, perché è figlia ceo, in città, una trentina di chilometri che dire il contrario. C’è un’ineluttabilità
Rabbiosa — così la penso, così me l’im- della diaspora giapponese in Suda- che potrebbero segnare il confine tra la verso il sacrificio umano, in Giorno di va-
magino — come Galla. Nei confronti del merica come l’ex presidente peruvia- disperazione e la felicità. Ma sua madre canza, che ricorda certe pagine di Sotto il
mondo, di tutti, e pure di sé stessa. Ma se no Alberto Fujimori e piange ogni volta che lei va via, la vorreb- vulcano di Malcolm Lowry. C’è una resi-
dalla disperazione non nasce niente, dal- come — lo abbiamo be sempre con sé, la vuole sempre con sé INÈS CAGNATI stenza, nello stesso tempo, alla morte no-
la rabbia possono nascere i romanzi. scritto nelle primis- e la distrugge in quella volontà totale, e Giorno di vacanza nostante tutto, che fa venire in mente l’at-
sime pagine di que- l’ultima volta che Galla l’ha vista le ha ur- Traduzione di Lorenza taccamento alla vita, la forza per non af-
sto numero de «la lato: «Vorrei che non fossi mia madre! Di Lella e Francesca Scala fogare nel fango e nei proiettili di Milton
Lettura» — la moglie Che non fossi mia madre!». Non lo pen- ADELPHI di Una questione privata di Beppe Feno-
Galla viene da un paese di campagna la di Jorge Luis Borges, sava davvero, era solo che non ne poteva Pagine 151, e 18 glio. In ogni romanzo che ami, non c’è
cui terra non produce niente, solo sassi. María Kodama. An- più di tutta quella disperazione, di quel In libreria dal 23 maggio mai solo quel romanzo. Ci sono tutti i ro-
Sua madre ha avuto un gregge di figlie, che Kamiya è di pa- freddo, di sua madre che non accettava manzi che hai amato, tu, come lettore, e
tutte femmine. L’unico maschio è morto dre nippodiscen- che lei cercasse altrove la felicità e prova- L’autrice ci sono tutti i romanzi che l’autore ha
prima di nascere, ma Galla, che è la sola dente e si affaccia va sempre a riportarla indietro, mendi- La scrittrice Inès Cagnati amato. Giorno di vacanza, pur sotto l’in-
che lo ha visto perché lo ha seppellito nel nostro Paese con cando la sua presenza e il suo amore. «Mi (Monclar, Francia, 1937- combenza di un cielo di metallo che por-
(«L’ho messo in una pozza della palude una raccolta di 12 racconti, Anche gli sono pentita di averlo detto. Per tutta la Orsay, Francia, 2007) era ta pioggia ma non vita, che genera solo
in mezzo all’erba alta»), non ha detto a alberi caduti sono il bosco, tradotti da settimana ho avuto ancora più paura del figlia di contadini veneti sassi, pur in mezzo alle botte e alla solitu-
nessuno che era un maschio; sarebbe Serena Bianchi per la casa editrice solito. Allora ho preso una cartella da Pri- emigrati in Francia. Pur dine e alla vergogna e alla povertà, lucci-
stato insopportabile, l’unico maschio: Ventanas (pp. 141, e 14). sunic e delle cose al liceo e stasera sono vincendo numerosi premi, ca. Mentre leggi intuisci che c’è nascosto,
morto. Le altre sono femmine. Sono tan- Kamiya, nata nel 1966 a Buenos tornata. Mia madre capirà che le voglio era sempre rimasta qui dentro, il racconto di cos’è veramente
tissime. Come Antonella, la più piccola, Aires, nelle sue short story parla di bene, che non pensavo affatto quello che appartata dalla società l’amore. Quello che abbiamo così tanta
fragile, cieca, sempre sul punto di mori- amicizia segreta, guerra, abusi fami- ho detto, che vorrei tanto che non fosse letteraria. Nel 2022 Adelphi voglia ma anche così tanta paura di leg-
re. O come Maria, l’unica amata e ben ve- liari, maternità e suicidio. La colazione mia madre. Lo sa, ma devo dirglielo». ha pubblicato per la prima gere; di conoscere. Inès Cagnati rabbio-
stita e che il padre di Galla, che è lo stesso perfetta, il racconto che apre la silloge, Quando il romanzo inizia, Galla è ap- volta in Italia il suo romanzo samente se ne infischia, di cosa fa paura
padre di tutte, non picchia ogni giorno. contiene per esempio un omaggio alla pena arrivata a casa. Ma non riesce a en- Génie la matta (1976), nella raccontare. Rabbiosamente ci mitraglia
Invece Galla e sua madre vengono pic- poetessa e scrittrice statunitense Syl- trare, il padre rifiuta di lasciarla passare, traduzione di Ena Marchi. con tutti i sentimenti primordiali, li fa ro-
chiate sempre. Il bastone si alza sempre via Plath. Si tratta di sei veloci pagine non le parla nemmeno. C’è un presagio di Tra i suoi libri: Mosé ou le manzo, e quindi storia anche nostra, an-
su di loro come avesse ormai una propria scandite da capoversi brevi e dall’uso disperazione che Galla non vuole in al- Lézard qui pleurait (1979) e che nostra esperienza; usciamo dal ro-
volontà, crudele e ripetitiva. Il cielo è della seconda persona: «Non aspette- cun modo affrontare — lei opera una te- la raccolta di racconti Les manzo turbati, sì, provati, sì, ma più vivi
sempre buio e c’è fango e piove e fa fred- rai che la luce si intrufoli dalla finestra. starda rimozione, noi lettori capiamo da Pipistrelles (1989) che mai.
do, fa sempre più freddo, e Galla, con la Guarderai Takashi dormire accanto a subito cos’è successo, ma speriamo di L’immagine © RIPRODUZIONE RISERVATA

sua bicicletta vecchissima che raglia co- te...», recita l’incipit della storia. Su sbagliarci, speriamo ardentemente di Giusy Lauriola (1960),
me un asino ma che lei ama, pedala dalla tutto, il disagio di essere «giapponese trovare una luce — e l’unica consolazio- Chiudi gli occhi (2023,
campagna alla città, dalla città alla cam- in Argentina e argentina in Giappone, ne, l’unico calore, l’unica morbidezza acrilico, smalto, resina su Stile UUUUU
pagna, ogni due settimane. Cadendo sui così, con la lettera minuscola per me e gliela dà Daisy, il cane di famiglia, che la tela, particolare), in mostra
sassi, ferendosi alle ginocchia, rischian- la maiuscola per il Paese». lascia dormire nella sua cuccia perché fino al 26 maggio a Roma, Storia UUUUU
do di morire affogata, incappando in in- non abbia freddo, che la ama come una all’Aranciera di San Sisto Copertina UUUUU
20 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023

Libri Narrativa straniera


Una neolaureata vola da New York al Cairo, sua città d’origine, dove montano le proteste di una primavera destinata
a spegnersi. Inquieta e spaesata, prova a salvarsi grazie all’amore di un ragazzo delle campagne. Il romanzo di Noor Naga

i
inglese né francese né tedesco, che cerca-
no l’amplesso con un figlio di faraoni non
contaminato dalla modernità. La rivolu-
zione come grande orgia. Dove il ragazzo
di Shobrakheit diventa un tossicodipen-
dente, in cerca di anfetamine, cocaina,
eroina. E poi gli stranieri vanno via, la ri-
voluzione evapora, arriva un regime. Una
lenta discesa che il ragazzo di Sho-
brakheit descrive con le sue foto, le sue
clip, che ora non vende più come prima.
Noor Naga attraverso questo personag-
gio ci fa vedere le illusioni perdute e le
sparizioni coatte di tanti giovani egiziani.
Ed è alla fine di un sogno che si incontra-
no l’egiziana-americana e il ragazzo di
Shobrakheit. Che storia d’amore mai po-
NOOR NAGA tranno avere? Si nota che quella città, il
Come dividere una pesca Cairo — che, con le sue paure e la sua bel-
Traduzione di Francesca Pè lezza di catrame, aveva fatto capolino qua
FELTRINELLI e là tra le righe — quasi sparisce. Diventa
Pagine 240, e 18 tutto claustrofobico. Tutto nell’apparta-
mento di lei. Nella chiusura delle aspetta-
L’autrice tive che l’uno ha per l’altra. Lei attraverso
Di origine egiziana, lui vuole ritornare a essere completamen-
trentenne, la scrittrice Noor te egiziana, quasi ripudiando il suo essere
Naga è nata a Filadelfia, in diasporico, lui invece vuole ripudiare le
Pennsylvania, ha trascorso sue origine, Shobrakheit, la povertà.
l’infanzia a Dubai e ha
studiato in Canada, a
Toronto. Ha iniziato come
poetessa, pubblicando i suoi

Egiziana e americana
È uno scontro di classe, tra chi è privi-
versi su numerose riviste legiato e chi no. Ma può durare? Lui la ve-
prestigiose («Granta», de troppo occidentale, non sopporta che
«LitHub», «Poetry»,
lei dia l’elemosina ai bambini come le
«BOMB», «The Walrus»). La
straniere con cui andava a letto durante la
sua prima opera edita è un
rivoluzione, la vorrebbe più egiziana, lei
«romanzo in versi», il poema
lo vorrebbe meno maschio dominante.

cioè né l’una né l’altra


Washes, Prays (pubblicato da
La rottura, la crisi, l’ossessione sono tutte
McClelland & Stewart nel
cose che Noor Naga racconta nella secon-
2020) sulla crisi di una
donna figlia di immigrati da parte del romanzo.
impegnata in una relazione Ma quello che colpisce in questo testo
con un uomo sposato. Con il è l’esuberanza della scrittura. Paragrafi
poema Noor Naga ha vinto il brevi, alternati tra lui e lei, all’inizio. Cor-
Pat Lowther Memorial redati da domande che forse non avranno
Award, l’Arab American mai una risposta; poi una seconda parte
Book Award, ed è apparsa di IGIABA SCEGO più tradizionale, anche perché lei lascia il

B
nella classifica Best ragazzo di Shobrakheit per un collega
Canadian Poetry della Cbc rillante. Questa la parola adatta un altro essere umano. Punto fisso delle se sarà questa sua voglia di Egitto a spin- britannico e quell’inglese, cacciato via, ri-
per il 2020. Come dividere per definire Come dividere una tre parti del romanzo, ognuna con un suo gerla tra le braccia di un ragazzo che ha torna nella sua bocca, fino alla tragedia;
una pesca (il titolo originale è pesca di Noor Naga. L’autrice — stile, sono un ragazzo e una ragazza. un profilo agli antipodi dal suo. Nel ro- infine una terza parte dove Noor Naga
If an Egyptian Cannot Speak poetessa nomade e diasporica Non hanno un nome. Lei è un’america- manzo lui è semplicemente il ragazzo di mette in scena una pièce teatrale in una
English, «Se un egiziano non — riversa parte del suo vagare na di origine egiziana laureata alla Co- Shobrakheit. Viene da un’area rurale del scuola di scrittura creativa statunitense,
sa parlare inglese») è il suo tra le lingue e le identità in questo roman- lumbia di New York e subito ci viene fatta Paese, zona di povertà e di sogni mancati. dove i colleghi di corso derubricano la
primo romanzo in prosa: ha zo dove nessuna delle tre parti in cui è di- notare l’estraneità del suo corpo con Attirato anche lui da quella città tentaco- storia a memoir e giudicano i personaggi
vinto il Graywolf Press viso assomiglia all’altra. quell’Egitto che in qualche modo (forse) lare che è il Cairo, con la sua promessa di con parametri occidentali, a tratti vuoti.
African Fiction Prize 2019, il Noor Naga si carica sulle spalle l’Egitto si era illusa fosse la sua patria. Già dall’ae- rivoluzione. Il ragazzo di Shobrakheit ar- Anche le note giocano un ruolo nel ro-
Center for Fiction’s First delle sue origini e gli Stati Uniti della sua roporto «quello che vogliono davvero sa- riva con la primavera araba, con l’esalta- manzo, sottolineano questa volontà di
Novel Prize ed è arrivato nascita. Oggi vive al Cairo e, di fatto, è pere è se ho la testa rasata perché ho il zione di un momento in cui ci si era illusi mostrare che lo sguardo può intrappola-
finalista al Scotiabank Giller questa città fumosa, irruenta, impenetra- cancro o perché sono una pervertita» e che sarebbe potuto cambiare tutto. Ma re. Di fatto Noor Naga costruisce un ro-
Prize 2022. Attualmente bile e ribelle il centro propulsivo della poi quella domanda: «Come mai qui?». già nel racconto della rivoluzione c’è il manzo che è un rebus: non c’è morale, o
Naga Noor vive nella città narrazione. Ed è un romanzo che si inter- suo fallimento. Vengono descritti «gli ini- soluzione. C’è solo la vita come conflitto
del Cairo con la nonna roga su come possa avvenire uno scontro zi, innocenti ed elettrizzanti: proteste, permanente.
L’immagine e un incontro di civiltà. Ma qui la linea di complotti, graffiti sui carri armati del- © RIPRODUZIONE RISERVATA

Abdel Hadi El-Gazzar demarcazione non è una linea del colore, La sua esistenza diviene subito para- l’esercito, gas lacrimogeno e sesso in ten-
(Alessandria d’Egitto, 1925- non è bianco/nero, musulmano/cristia- dossale. Non ha una spiegazione sul suo da». In quell’inizio c’è già il germe della
Il Cairo 1966), Popular no, straniero/nativo, ma è un incontro/ essere lì. L’unica spiegazione è il deside- corruzione. Di lui, il ragazzo di Sho- Stile UUUUU
Chorus (1948, olio su tela, scontro che avviene nell’ambito di una te- rio di quella terra, ma anche di quella lin- brakheit, che diventa un oggetto sessuale Storia UUUUU
particolare), courtesy orica appartenenza in comune. Teorica gua araba che lei parla male. Nella sua per donne occidentali che si esaltano
Collezione Naguib Sawiris perché nessuno è davvero mai uguale a bocca l’arabo risulta rotto. Sbilenco. E for- quando scoprono che non sa parlare né Copertina UUUUU

Torna una raccolta di racconti del premio Nobel jugoslavo di origine bosniaca Ivo Andric
i
prescelti dall’autore per raccon-
tare le tante vite vissute da Sa-

Tutte le identità di Sarajevo, fino alla fine


rajevo e dai suoi abitanti negli
ultimi 150 anni di storia.
L’editore Crocetti ci ha fatto
senza dubbio un bel regalo nel
di MARCO OSTONI riassemblare (con l’eccellente
traduzione di Alice Parmeggia-

A leggere i nove magnifici


racconti dedicati da Ivo
Andric alla capitale della
Bosnia-Erzegovina sembra dav-
vero di starci, a Sarajevo. Si sfo-
figlie di tradizioni, di culture, di
lingue e di religioni differenti…
Eccoci dunque, già nelle pri-
me pennellate di questi avvol-
genti affreschi, al fianco della
Novecento, popolano il vivace
bazar del centro cittadino, e le
cui giornate tutte uguali vengo-
no d’improvviso scombussolate
dal passare per i vicoli di una
mostruoso edificio di tutte le
classi e dei ranghi impiegatizi»,
ma soprattutto incapace di
smuoversi per alcunché, se non
per le improvvise brezze d’aria
ni) i racconti usciti trent’anni fa
per Newton Compton, resti-
tuendo ai lettori la possibilità di
godere nuovamente della mae-
stria di Andric. Con lui, e insie-
gliano le pagine composte fra il vecchia Kata, cui la vista di un ragazza bionda, «snella e forte» sfuggite agli infissi malandati me al medico-filosofo del visir
1946 e il 1975 dal grande scritto- tappeto persiano riccamente (e fa nulla che sia di un’altra della scuola in cui insegna… protagonista del sesto racconto,
re e diplomatico jugoslavo (bo- lavorato fa riemergere alla men- fede…), la cui magica scia di Potremmo andare avanti a godiamoci allora «il sole che
sniaco, premio Nobel per la te le tragiche ore dell’ingresso bellezza e fascino regala voli di lungo così, scena dopo scena, tramonta dietro Sarajevo: sem-
Letteratura nel 1961 grazie a un delle truppe austroungariche fantasia e il preludio di impro- bozzetto dopo bozzetto, sino a IVO ANDRIC bra che sia l’ultimo e che si
romanzo come Il ponte sulla nella Sarajevo ottomana del babili e piccanti emozioni a raggiungere il termine di questa Racconti di Sarajevo spenga sopra l’umanità per
Drina) e in pochi istanti si viene 1878, quando nell’ordalia dei quei semplici e laboriosi botte- preziosa silloge che si chiude Traduzione sempre», ma non è così. Legge-
catapultati senza nemmeno saccheggi e delle uccisioni a gai. con il racconto Buffet Titanik, di Alice Parmeggiani re per credere.
accorgersene nel cuore pulsan- spiccare (e a vincere) fu la di- Pochi istanti ancora e si è ambientato nei terribili anni CROCETTI © RIPRODUZIONE RISERVATA

te della città multietnica per gnità dimostrata dall’anziana proiettati, con un nuovo balzo dell’occupazione nazista e della Pagine 143, e 16
antonomasia dei Balcani: tra le nonna nel rifiutare un bene indietro nel tempo, nelle classi caccia agli ebrei; ma ci fermia-
sue inafferrabili malie, i suoi sottratto al nemico del momen- liceali in cui insegna un infelice mo qui, per non togliere al let- Ivo Andric (Travnik, ora Stile UUUUU
molteplici suoni e odori, i suoi to. e insulso professore di latino, tore il gusto della scoperta, fos- Bosnia-Erzegovina, 1892-
reconditi anfratti, i suoi vario- Un attimo dopo ci si ritrova «piegato e ricurvo, come se s’anche solo quello di indivi- Belgrado, ora Serbia, 1975) Storie UUUUU
pinti colori e le sue infinite voci, fra i sellai che, ormai in pieno sulle spalle portasse l’intero, duare i temi di volta in volta vinse il Nobel nel 1961 Copertina UUUUU
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 21

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La lettura è servita
Un locale dove rivivere i ricordi attraverso i tutte richiamano momenti speciali vissuti
Audioteca sapori. In Le ricette perdute del ristorante in passato, come il primo incontro amoroso.
di Sara Erriu Kamogawa (Einaudi Stile libero, 2023), di La lettura lenta di Mosè Singh accompagna
Kashiwai Hisashi, padre e figlia accolgono i tra le emozioni di ogni storia: l’atmosfera è
clienti preparando ricette cucite su misura: calda (Audible, 4h 30’).

Con una prosa poetica, la spagnola Ana María Matute (scomparsa 9 anni fa) riprende il protagonista di un libro
precedente e, alla fine della Guerra civile, lo segue alla conquista del proprio passato: solo così può darsi un domani

Inventarsi un futuro
ne tra questo ragazzo e Marta che ha solo
tre anni più di lui. Ha anche un bambino
tra le braccia, figlio di Jeza, che non ha
mai conosciuto il padre. E riceve la notizia
di quella tragica morte come la depriva-

val bene una follia


zione di quel tutto che, tanto a fatica, ave-
va trovato. Come vivrà senza di lui che
aveva ridato un senso alla sua vita, che
non aveva ascoltato le chiacchiere su di
lei, che con la sua sola presenza le aveva
spiegato il mondo? Ma guardandosi, i
due giovani, senza dirselo, si chiedono
anche se fosse stato veramente così o se
entrambi fossero stati soggiogati dal fa-
di ROMANA PETRI scino di un uomo deciso e di poche paro-

iR
le. Tante cose devono ancora scoprire.
omanzo molto metafisico, I mente svuotato. Il suo corpo è un involu- Marta lascia il bambino a Marcela che vi-
soldati piangono di notte della cro che non contiene niente. È di nuovo ve con lei. Le dice: Tornerò presto. Pensa-
spagnola Ana María Matute. Il sull’isola, dove attraccata al porto c’è an- Miti Bernard Grandjean ci tu. E parte con Manuel.
protagonista Manuel l’aveva- cora la barca, L’Antínea, del suo padre ve-
mo già trovato nel Ricordo di
un’isola, romanzo definito da Mario Var-
ro, del marinaio. Nel vederla pensa che gli
eroi hanno sempre fatto affidamento sul- La storia turba
gas Llosa «uno dei libri più belli scritti
nella nostra lingua durante il ventesimo
secolo». Non a caso l’autrice ha ottenuto
la loro buona stella ma ora sa che spesso
di stelle non ce ne sono. Ha un improvvi-
so ricordo della sua infanzia. Sembra un
la dea del Nepal È un viaggio alla scoperta dei disastri
della guerra, e per scoprire se veramente
Jeza fosse stato quell’essere ultraterreno

S
in vita premi di grande importanza come momento felice: sta giocando alla guerra che avevano sempre creduto o un uomo
il Cervantes, il Nadal, il Planeta e il Quijo- con altri bambini. Ma ora sa che quando i econdo un mito nepalese, chi
scrive in gran segreto la storia come gli altri. Arrivano in una delle due
te. Morta nel 2014, è stata anche candida- bambini giocano alla guerra, spesso sono case di Manuel, ad attenderli c’è un servi-
ta al Nobel, e nel 1996 nominata membro assetati di un eroismo che non conosco- della propria vita prima che la
Luna sia piena, otterrà il dominio su tore petulante che ha sentito parlare di
della Real Academia Española. no. Era così anche lui? È tutto così terribil- Marta e non gli piace. Eppure, i due ra-
Questo nuovo romanzo si divide in due mente vicino e lontano. In due anni di Srin-mo, la potente dea supina il cui
corpo si confonde con il paesaggio. Il gazzi, uniti dalla memoria di Jeza, si rac-
parti. La prima, più ombrosa, trasognata, carcere gli sembra di aver scavallato il contano la loro vita, soprattutto Marta
è il ritorno di Manuel che ingiustamente, tempo, o forse è il tempo ad averlo abban- romanzo La regina
nepalese del fran- parlerà della sua infanzia e adolescenza
ANA MARÍA MATUTE per un furto mai commesso, era finito in donato. Lo ha lasciarlo indietro. nascoste. Sì, chiusa in una stanza da una
I soldati piangono di notte carcere. Ha solo 19 anni e ora deve fare i Ma in questi anni di lontananza, fuori cese Bernard Gran-
djean (Strasburgo, madre che non voleva mai farla vedere a
Traduzione di Gina Maneri conti con un’infanzia e un’adolescenza dall’isola, dalla casa, da tutto, ha cono- nessuno. Una madre che vendeva ragazzi-
FAZI EDITORE difficili. È indurito, fatto di una strana sciuto Jeza, un leader repubblicano che è 1946) edito da
ObarraO nella tra- ne a uomini vogliosi e che gestiva un ban-
Pagine 216, e 18,50 glacialità. Il suo passato è complicato: è il stato brutalmente giustiziato in carcere.
duzione di Maurizio co di pegni. Con semplicità, Marta gli rac-
figlio di due padri. Il figlio adottivo di José Agli occhi del ragazzo che era stato, quel-
Gatti (pp. 168, conta della sua storia d’amore con Raúl, il
L’autrice Taronjí, trucidato dai franchisti, ma an- l’uomo aveva rappresentato l’unica possi-
e 15), racconta giovanissimo, torbido e corrotto fidanza-
Di padre catalano e madre che del padre naturale, il marinaio Jorge bilità di dare un’identità al mondo, l’uni-
insieme il mito anti- to della madre cinquantenne. Lo fa in una
castigliana, Ana María di Son Major che lo riconoscerà solo in ca verosimile interpretazione. Prima di
co, l’antica storia del specie di confessione/santificazione. Lo-
Matute (Barcellona, 1925- punto di morte. Siamo alla fine della tornare era andato tante volte a trovarlo in
2014) scrisse racconti fin da Guerra civile, in una Spagna irriconosci- carcere, e nell’ascoltarlo gli era sempre regno e le vicende ro due sono la scatola nera di Jeza. Devo-
bambina e fu testimone bile, martoriata dalla furia falangista. sembrato di riuscire a far parte del mon- della storia novecentesca. no scoprilo più che mai ora che è morto.
degli orrori della Guerra do. Era così affascinante Jeza, non aveva L’avventura inizia nel 1948, allorché E così, dopo tre notti trascorse in un mo-
civile spagnola. I suoi lavori mai una sola un’incertezza. Guardava lon- un giovane studioso di antichità tibe- nologo che li ha uniti come fratelli, deci-
furono spesso censurati dal tano, diceva poche eraclitee parole che lì tane trova durante una spedizione deranno di prendere la barca del vero pa-
franchismo: narrava le vite Manuel torna e visita le sue due case per lì cadevano nel vuoto, ma poi cresce- una statua di Buddha in cui è nascosto dre di Manuel. Hanno solo una scelta:
dei deboli in opere oppresso da tanti ricordi che spesso si vano, gli montavano dentro. Certe volte si un manoscritto. Si tratta dell’autobio- compiere un’azione folle.
considerate neorealiste, per confondono, sembrano quasi appartene- chiedeva se fosse proprio quell’uomo co- grafia di una regina nata nel 624 d.C. , Con una scrittura simile a poesia, Ma-
le quali fu candidata al re a un’altra persona. Una cosa però vede sì assente da sembrare un dio a fargli per- Bhrikuti Devi: in una terra minacciata tute ci accompagna in un racconto che
Nobel nel 1970. Tra i suoi ancora nitidamente: il momento in cui in cepire il mondo. Per questa ragione scri- dai Paesi vicini, la donna deve insieme sembra un sogno letargico, fatto di neb-
romanzi usciti in Italia: Festa piazza alla sua povera madre, una donna veva lunghe lettere per dare sue notizie combattere la minaccia di invasione e bie e cortine di fumo. Con un’abilità quasi
al Nordovest (Einaudi, 1961), sempre chiusa in sé e di poche parole, alla sorella del rivoluzionario che poi, a legare a sé l’amato Anu. Tenta così di inverosimile, la sua lingua si trasforma in
Piccolo teatro (Sellerio, donne inferocite tagliarono le sue bellis- sua volta, le leggeva a Marta, la sua com- ottenere il favore della dea Srin-mo, una vorace lettura del pensiero. E il letto-
2004) e Ricordo di un’isola sime trecce rosse e la presero a calci e pu- pagna chiacchierata, quella che tutti in seguendo i dettami del mito: prima re ne viene rapito, cammina su questa su-
(Fazi, 2021) gni per poi lasciarla lì, viva, ma disartico- paese sfuggivano e della quale lui aveva della Luna piena redige la storia della perficie ondivaga, viene assorbito da que-
L’immagine lata nel corpo come nell’umiliazione a uno strano ricordo. La prima volta, ve- propria vita, poi sigilla e nasconde il sti ragazzi. Forse accetta di essere man-
Joaquín Sorolla (1863- toccarsi quei solchi in testa. L’hanno tosa- dendola, aveva pensato che quella ragaz- manoscritto (e lo spirito della dea). E giato vivo. Quasi fosse lui a poter dare lo-
1923), Barche di Valencia ta come una pecora, e ora che giace vinta za, fisicamente tanto delicata, avesse oc- vince i nemici. ro la forza per compiere quell’ultimo,
(1904, olio su cartone, in terra se ne vanno vittoriose, cantando, chi da maschio. In quel ritorno alla vita, Mentre studia il manoscritto della indimenticabile, gesto di follia.
particolare), in mostra fino sputando. Manuel sente di non avere scelta, deve regina, il giovane studioso moderno © RIPRODUZIONE RISERVATA

all’11 giugno alla Real Ora che è tornato, Manuel si sente cam- andare da Marta e dirle che il suo uomo è non immagina di aver liberato anche
Academia de España di biato, quasi insensibile, come se il suo morto. Quello diventa il suo compito, la dea cattiva: ma nel 1950 osserva
Roma per Joaquín Sorolla. cuore si fosse fatto di pietra. Fa visita ai l’ossessione di chi sfugge dalle ombre del sbigottito l’inizio dell’invasione del
Stile UUUUU
Sprazzi di luce e colore, a cura vecchi servitori dei suoi due padri, parla passato, ma dalle ombre viene sempre Tibet da parte della Cina. (i. bo.)
Storia UUUUU
di María López Fernández e con loro che ancora usano per lui nomi- perseguitato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Blanca Pons-Sorolla gnoli insopportabili e si sente completa- È un incontro magico quello che avvie- Copertina UUUUU
22 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 23

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Galeotto fu Tolstoj
Siamo nella Russia del 1941, l’Operazione passare i tedeschi, ma il chirurgo Bauer ama
Viva Liala! Barbarossa è a un passo dal suo epilogo e Guerra e pace come lei. E allora... Non poteva

Libri Narrativa italiana di Roberta Scorranese nella tenuta di Jasnaja Poljana c’è una donna che intitolarsi All’ombra di Tolstoj (traduzione
che si prende cura della memoria e dell’ere- di Alessandro Zabini, HarperCollins, pp. 448,
dità di Lev Tolstoj. Katerina non lascerà e 19,30) il romanzo di Steven Conte.

Gli ingredienti sono quelli del romanzo storico, l’incalzare è quello del giallo: Luca Saltini immagina una donna
che nel 1960 parte per la Germania comunista sulle tracce del padre, del quale non ha notizie dalla Grande Guerra

Il passato va cercato oltrecortina


i
di ERMANNO PACCAGNINI to altre persone felici di amarla». Tanto

D
che, quando, necessitando la signora di
al 17 al 20 febbraio 1960. Sono ricovero, grazie a lei Aimée va a vivere in
questi i giorni che vedono Ai- un Convitto di suore, è qui (e si è negli
mée, cinquant’anni, in viaggio anni Trenta) che apprende il lavoro di le-
tutta sola verso Halle, nella vatrice; e dove nel frattempo conosce
Germania comunista, predi- Giovanni, col quale convola a nozze gra-
sposto anche nella documentazione nel zie anche all’aiuto, di nascosto dalla mo-
segno d’una menzogna: partecipare a un glie, dello zio Armando.
congresso di ostetricia. Un viaggio origi- Ci pensa poi la guerra a toglierle il ma-
nato invece da talune cartoline giunte rito che, arruolato la lascia sola coi tre fi-
due anni prima in Valsolda da lassù — da gli in una Milano subito oggetto di bom-
cui il titolo Scrivimi dal confine, di Luca bardamenti degli aerei inglesi; tanto da
Saltini — con una firma sconosciuta, ma scegliere nel luglio 1940 di tornare in Val-
nelle quali intravede la possibilità che si solda, da quella zia sempre più «induri-
sciolga un mistero che la tormenta da 42 ta», mantenendosi come levatrice grazie
anni. Un viaggio che gliene ricorda un al- a un medico, che le sarà poi di aiuto per
tro: il suo primo in treno, a cinque anni, LUCA SALTINI quel viaggio tedesco. E dove, nei giorni
nel giugno 1915, quando si trova a lasciare Scrivimi dal confine della guerra partigiana, troverà in un mu-
Parigi con la madre Marie e il suo compa- PIEMME sicista tedesco chi potrà farle da supporto
gno Andrea, di 33 anni, che rientra in Ita- Pagine 368, e 19,90 16 anni più tardi in quel febbraio 1960,
lia per subito partire per il fronte. quando, tra paure e pensieri, prende co-
L’autore scienza di «dover sciogliere» il «nodo»
Luca Saltini (Milano, 1974) del mistero della scomparsa del padre,
vive in Svizzera, a Lugano, che da due anni la divora, rendendola
Di qui una struttura narrativa che viene dove è responsabile «ombrosa» e scostante anche coi fami-
cadenzando, con le difficoltà della sua vi- dell’attività culturale della liari. Dal gennaio 1958: quando dalla Ger-
ta passata, i momenti del viaggio attuale Biblioteca cantonale. Ha mania giunge all’osteria, nel frattempo
nella cittadina tedesca, sempre accompa- scritto molti racconti per restaurata da un Giovanni rientrato dalla
gnata da un membro della Stasi che la so- bambini, pubblicati in riviste prigionia, una prima cartolina indirizzata
spetta di spionaggio; e dove invece Ai- e in progetti scolastici. Nel ad Andrea Pizzi, suo padre, a firma d’un
mée deve incontrare persone che le chia- campo della narrativa ha certo Arno Seidel, che chiede notizie di
riscano quel suo tormentoso mistero. pubblicato Tattoo lui. Una missiva, come altre successive,
Quattro giorni intervallati da flashback (Fernandel, 2012), Il con risvolti che hanno accenti tali di mi-
che si presentano a blocchi di anni; a par- demolitore di camper stero da non darle «più la possibilità di
tire dal padre che parte per il fronte e da (Fernandel, 2013), Periferie scegliere. Ora deve affrontare quella pro-
una certa data non invia più lettere, co- (Adv, 2015) e Una piccola va, qualsiasi conseguenza le porti»; an-
noscendo della sua morte a Caporetto so- fedeltà (Giunti, 2018). Nel che perché quel nome, Arno Seidel, «en-
lo più tardi. Una Aimée nel frattempo di- 2004 è uscito da Guerini il trato nella sua vita due anni prima, come
venuta orfana per la morte, a 34 anni, di suo saggio Il Canton Ticino un’infezione», ora brucia «in profondi-
Marie, d’«una delicatezza innata», ma af- negli anni del Governo di tà». Per questo «partire era cercare di
fetta da tubercolosi. E tutto questo in una paese, 1922-1935. Con guarire»; pur col dubbio se l’incontro con
situazione che le vede vittime del di- Ruggero D’Alessandro ha Arno «le consentirà davvero di chiudere
sprezzo di Teresa, sorella del padre, che pubblicato Il Paese degli il conto con suo padre o se invece porterà
col marito Armando (invero sempre gen- spazi e della polvere. Un nuove domande, ancora più difficili».
tile e bella figura, ma succube della mo- viaggio negli Usa con 13 Una tensione da giallo, dentro una cor-
glie) gestisce un’osteria, per quella unio- scrittori, 1920-2000 nice da inappuntabile romanzo storico,
ne non matrimoniale che ha prodotto (Mimesis, 2017) che Saltini, poggiando su una scrittura
una «figlia della colpa». La situazione va L’immagine funzionale alla narrazione e figure deli-
col tempo inasprendosi, con Aimée au- Martina Biolo (1996), catamente delineate (lo zio, Ivano, la si-
tentica cenerentola, che trova conforto Sipario (2021, installazione, gnora, il musicista tedesco), scandisce
soprattutto nelle salite all’alpe, dal vec- particolare), fino al 17 con tempi adeguati e sapiente capacità di
chio Ivano, «il solo luogo del paese dove
si era sentita sempre bene, da quando ce
l’aveva portata suo padre».
SSS leggendo e discutendo di quanto leggo-
no, che «aveva eliminato la distanza tra
loro, le aveva permesso di abbandonarsi
settembre al Museo d’Arte
Contemporanea di Lissone
(provincia di Monza e della
rendere emotivamente momenti, siano
essi di felicità o dolore, di una donna, Ai-
mée, che sa reagire con tenacia e grande
La vita si riapre quando la zia se ne li- Il dubbio e di farsi accogliere tra le braccia di qual- Brianza) per la mostra umanità alle cadute che la vita le procura.
bera collocandola a servizio presso una La protagonista non sa se cuno che l’aveva a cuore». Un rapporto curata da Francesca © RIPRODUZIONE RISERVATA

ricca e colta signora di Milano, che non che riesce «a farle trovare la stima per sé Guerisoli che presenta i
tarda ad apprezzarla, facendone a tutti gli l’incontro le consentirà «di stessa, la fiducia, a farla sentire impor- finalisti dell’edizione 2023
effetti una dama di compagnia, dove Ai- chiudere il conto con suo tante per qualcuno. Le aveva permesso di del Premio Lissone, vinto, Stile UUUUU
mée viene a conoscere «la ricchezza del padre o se invece porterà capire che non era più sola, perché era di- quest’anno, da Marion
pensiero, la letteratura», vivendo insie- ventata abbastanza forte da affrontare la Baruch (1929) e Marco Storia UUUUU
me un’autentica «avventura di parole», nuove domande» vita, nella certezza che avrebbe incontra- Eusepi (1991) Copertina UUUUU

Nella trama di Vito Catalano le indagini di un botanico settecentesco virano nel mistero
i
appesantito la trama. Non esiste
campo metaforico stravagante

Gotico alla siciliana, con l’ombra di Sciascia


né l’esaltazione delle figure
retoriche, solo lo studio minu-
zioso della realtà circostante
eccitato dalla portata dei delitti
di ORAZIO LABBATE e dall’aura sospettosa che gravi-
ta attorno a ogni storia crimina-

L a figlia dell’avvelenatrice
di Vito Catalano possiede
la stessa lingua puntiglio-
sa ed efficace di Il conte di Ra-
calmuto, pubblicato nel 2021
cipali. Siamo ancora in Sicilia,
nel 1763, il protagonista è un
giovane nobile palermitano,
Emanuele Rinaldi, botanico e
naturalista. Dopo varie soste
cui il padre nutre un nascosto
timore che non cela durante le
cene. È l’improvviso ratto della
contessina a sconvolgere ancor
più il soggiorno di Emanuele il
ca, Catalano consegna un’opera
che oscilla tra il romanzo stori-
co criminale e il giallo raffinato
e perturbante. È innegabile la
lezione sulla concisione stilisti-
le. «Ci ritirammo ciascuno nella
propria camera e, prima di spo-
gliarmi, sostai un momento
davanti al grande specchio ap-
peso a una delle pareti. Control-
dallo stesso editore, Vallecchi. presso le più squallide locande, quale, oltre al terribile imprevi- ca — nonché sullo stringato, lai il mio aspetto. L’incontro
Uno stile nitido, puntuale, con- raggiunge, scortato, il tetro sto, viene a conoscenza, dalla ma elegante, sviluppo narrativo con Rosa aveva confuso i miei
trario alla tensione del barocco, castello del conte Paruta, il vec- gente del bosco, di una diceria consimile alla forma della no- progetti. Ero andato lì per stu-
che accompagna una storia chio migliore amico del padre attorno alla figura di una strega vella — del nonno Leonardo diare le piante e gli animali.
avventurosa e criminale. La Guglielmo, con lo scopo di stu- che si trasforma in animale. Ma Sciascia. Proprio in virtù di que- VITO CATALANO Adesso avevo trovato un altro
narrazione risulta orizzontale, diare la flora e la fauna della non sarà una mera superstizio- sta nobile parentela, si scorge in La figlia dell’avvelenatrice motivo che mi avrebbe trattenu-
fino a ricordare quella di una Sicilia occidentale per integrare ne a cambiare la vita amorosa e La figlia dell’avvelenatrice l’om- VALLECCHI to in quel palazzo bello ed ele-
fresca novella del mistero. il famoso volume, Panphyton professionale di Emanuele, bra di due opere di Sciascia, La Pagine 112, e 16 gante, ma dall’atmosfera tetra».
Per quanto riguarda i temi e il siculum, del grande erudito bensì una segreta storia fami- strega e il capitano e I pugnala- © RIPRODUZIONE RISERVATA

prototipo dei personaggi scelti, Francesco Cupani. gliare che avvolge di delitti si- tori. Da esse Catalano ha ricava- Vito Catalano (Palermo,
Catalano non si allontana, an- A inquietare la visita di Ema- lenziosi, subdoli tradimenti e to la prosa a sfondo indagatorio 1979) ha esordito con
che in questo caso, dal giallo nuele è, però, la presenza della amori avvelenati l’esistenza di e il rapido spostamento degli L’orma del lupo (Avagliano, Stile UUUUU
condito latamente di supersti- figlia del conte, Rosa, di cui Rosa. equilibri narrativi, senza troppo 2010) e pubblicato, tra gli
zione e dal sangue aristocratico l’ospite si innamora gradual- Attraverso un linguaggio perdersi dentro intricate densi- altri, Il conte di Racalmuto Storia UUUUU
delle figure romanzesche prin- mente. Una strana figura verso svelto, dall’esattezza diagnosti- tà descrittive che avrebbero (Vallecchi, 2021) Copertina UUUUU
24 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 25

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Un quarto di secolo senza frontiere
Dai primi ambulatori per stranieri alle navi e 17) non è un libro autocelebrativo dei 25
Altri altrove dei soccorsi nel Mediterraneo, fino alla anni di Medici Senza Frontiere in Italia, ma la

Libri Narrativa italiana di Silvia Perfetti pandemia di Covid-19; a Lampedusa e storia, dal ’98 a oggi, di un impegno accanto
Pozzallo come a Roma e Torino. Umanità in ai più fragili, raccontata da chi lavora sul
bilico di Giuseppe De Mola (Infinito, pp. 224, campo per un’assistenza sanitaria inclusiva.

Emanuela Canepa accompagna la parabola di un’orfana intercettata all’alba del fascismo: una situazione familiare
drammatica, una detenzione ingiusta, una faticosa riemersione. Il nocciolo del romanzo sta nell’ambiguità dei rapporti

i
dalla disciplina carceraria, preferibile alla
compagnia di donne abbrutite dalla vita e
dalla reclusione, Anita viene impiegata
per lavori di fatica perché le sue cono-
scenze a nulla servono lì dove non c’è una
scuola, le detenute sono per lo più analfa-
bete e la biblioteca del carcere è chiusa da
anni. E quando viene chiamata ad aiutare
la suora che si occupa della contabilità,
su di lei si abbattono le invidie e le perfi-
de ripicche delle compagne, ma a salvarla
da un tranello interviene la coprotagoni-
sta della vicenda, Noemi, bellissima e im-
periosa, un’abilità straordinaria nel rica-
mo tanto da essere conosciuta e apprez-
zata fuori dalle mura della Giudecca.
EMANUELA CANEPA
Resta con me, sorella
EINAUDI STILE LIBERO Tra le due nasce un legame ondivago,
Pagine 408, e 19 fatto di distanze, riavvicinamenti e la pro-
messa di cominciare una nuova vita in-
L’autrice sieme, forti delle rispettive competenze
Emanuela Canepa (Roma, professionali. Nelle ore di lavoro Anita
1967) lavora come conosce Clelia Berlendis, una benefattri-
bibliotecaria a Padova. ce che impara ad apprezzarla e la accoglie
Ha debuttato nella narrativa nel palazzetto dove vive con il marito e la
con il romanzo L’animale suocera, malata e ossessionata dal pecca-
femmina (Einaudi Stile to. Per le sue incombenze la giovane si ag-
libero, 2018), con il quale gira in una Venezia affascinante ma per
l’anno precedente aveva lei foriera di continui spaventi, con le sue
vinto il Premio Calvino

Matrigna è la vita
calli labirintiche e brulicanti di un’uma-
nità afflitta, avvolta in un grigiore umido
che pare di sentire sulla pelle ed è duplice
metafora storica e di condizione indivi-
duale, del dramma dell’incipiente ditta-
tura e di un’interiorità provata dal carcere
e dall’abbandono, lacerata fra il bisogno e

nella città che odia le donne


il desiderio di diventare finalmente pa-
drona di sé stessa.
Finalmente libera, sperimenta tuttavia
quell’ambiguità dei rapporti che è il cuo-
re nevralgico della scrittura di Emanuela
Canepa, investe tutti i legami e fra silenzi
e ipocrisie talvolta perfino li travolge: Cle-
lia rivela una doppiezza equivoca che
di MARZIA FONTANA sconcerta la giovane e perfino Noemi di-

C
sattende alla promessa pronunciata in
i sono scrittori che ritornano fardello di dolore di cui sarà capace di ta nei minimi particolari in un romanzo L’esordio carcere. Ma la città lagunare, che impara
insistentemente su alcuni nu- sgravarsi. Orfana di madre fin da bambi- in cui la cura del dettaglio convive con un Il primo libro è la storia di a scoprire con nuovo ardimento, si rivela
clei tematici, da angolazioni na, Anita ha perso anche il padre, ucciso passo narrativo ad alto tasso di tensione e una giovane che dalla per Anita anche lo scrigno di una pro-
prospettiche diverse ma sem- dalla febbre spagnola, e vive con la matri- dalla tenuta impeccabile: in quel carcere provincia si trasferisce a gressiva consapevolezza dì sé, dei propri
pre convergenti verso un mede- gna, il figlio di lei, Biagio, disonesto nul- gelido, gestito dalle suore, dove si viene Padova, manipolata da un desideri e della propria forza, grazie alle
simo centro. È il caso di Emanuela Cane- lafacente, e l’amatissima sorellina. I due spogliate di tutto, perfino della dignità, misogino datore di lavoro. ritrovate letture e al denaro guadagnato e
pa che al suo terzo romanzo si concentra fratellastri sono stati assunti per carità al- fra la fame e i rari momenti di riposo si Nel secondo romanzo, risparmiato con tenacia, perché l’indi-
ancora su personaggi femminili e conti- la «Gazzetta delle Venezie», dove il geni- lavora per espiare colpe spesso commes- Insegnami la tempesta pendenza delle donne passa innanzitutto
nua a indagarne l’ambiguità delle relazio- tore della giovane era stato responsabile se per disperazione e raggranellare un (Einaudi Stile libero, 2020) attraverso quella economica. E mentre la
ni, siano esse madri, figlie, sorelle o ami- della contabilità. Lei, che dal padre ha piccolo gruzzolo per quando la ritrovata Canepa investiga sulle rete bufera del fascismo soffia più forte e la
che. Tuttavia, dopo L’animale femmina e imparato a leggere, scrivere e gestire i libertà si spalancherà sull’ignoto di dei legami, in particolare tanto attesa uscita di Noemi dalla Giudec-
Insegnami la tempesta, la scrittrice ab- conti, con quell’impiego contribuisce alla un’esistenza da ricostruire, sempre a ri- su quello tra una madre ca ancora non ne dischiude il segreto,
bandona la contemporaneità e, fra Pado- faticosa sopravvivenza della famiglia e schio di tornare a delinquere. Le storie e la figlia adolescente Anita trova il coraggio di osare e di getta-
va e una Venezia ricostruita così minuzio- sperimenta con orgoglio l’indipendenza tragiche e lo stato di deprivazione delle L’immagine re le prime, timide fondamenta di una
samente che pare uscita da un dipinto di in un contesto in cui le donne lavorano detenute aprono così uno spaccato stori- Meris Angioletti (1977) e nuova vita.
Canaletto, innesta la vicenda sullo scor- per necessità e per lo più senza alcuna co e sociologico sulla detenzione e sulla Ulla von Brandenburg © RIPRODUZIONE RISERVATA

cio finale del primo conflitto mondiale e soddisfazione. Ma quando Biagio ruba condizione delle donne all’epoca, nel mi- (1974), Sul vestito lei ha un
l’alba degli anni Venti, nella cupa atmo- dalla cassa del giornale e la convince ad gliore dei casi confinate nel ruolo di mo- corpo. Note su Sonia Delaunay
sfera del fascismo nascente. addossarsi la colpa, per Anita si aprono i gli e madri, per lo più vittime della pover- (2023, installazione), a cura Stile UUUUU
Protagonista e voce narrante del ro- cancelli della Giudecca, il carcere femmi- tà, della violenza maschile, dell’ignoran- di Paola Nicolin, fino al 18 Storia UUUUU
manzo è la giovane Anita Calzavara, per- nile veneziano. za e del pregiudizio. giugno a Xnl Piacenza
sonaggio scavato nel profondo con il suo Qui scopre una realtà atroce, ricostrui- Dopo l’iniziale isolamento previsto Arte Contemporanea Copertina UUUUU

L’esordio di Marta Cai su un’insegnante che s’invaghisce di un ex allievo fannullone: un guaio


i
che cancella il tempo fino al
loro appuntamento. La stessa

La zitella in amore ha i soldi nel materasso


lingua che è poi una chiave di
lettura fondamentale per le
relazioni familiari: Teresa è
invasa da quella di Maria («mia
di ALESSANDRO BERETTA madre parla tantissimo, sem-
pre, non smette mai, fuori dalla

U n giorno la faraona dal-


l’Eldo, un altro le coniglie
dal Sergio, sempre di
corsa, la vita di Teresa è scandi-
ta dal cibo e dalle faccende di
ta e non ha avuto ragazzi, che
fuma tante sigarette, che sem-
bra non aver mai voluto niente,
fino a che non incontra Ales-
sandro, suo giovane ex studente
voialtri è il ventunesimo secolo,
secolo liquido, senza ingranag-
gi, ma qui è all’incirca il 1950».
Gli ingranaggi sono inesorabili,
anche perché Alessandro è un
Non capisce che è un gioco e si
chiede: «E se lui fosse pazzo e io
bella?». C’è poi la tensione di
Teresa («desidero con molto
dolore») che decide di agire,
mia testa e dentro la mia testa»)
e ha studiato Lingue per schi-
varla («i segreti è inutile na-
sconderli, bisogna scriverli o
pronunciarli in una lingua stra-
casa per i genitori: la cinica «così gentile, così biondo, ep- tormentato fannullone, sa che scrivendogli per incontrarlo e niera»), mentre il padre nel suo
Maria e il padre Piero perso pure castano nei modi» per cui Teresa è debole e punta ai suoi scontrandosi con i genitori per- usarla da folle sembra uscito da
nelle «nuvolaglie mentali» del- nasce un amore segreto e tota- soldi che immagina nascosti ché «la famiglia è guerra». Watt, il secondo romanzo di
l’Alzheimer. Un mondo sempli- lizzante. Lo confessa in un dia- nel materasso — i «centomilio- Se gli eventi in sé sono pochi, Samuel Beckett. Una lingua che
ce e crudele accoglie il lettore in rio, in pagine in corsivo che tra i ni» di lire del titolo, arrivati in a renderne unico lo svolgimen- MARTA CAI infine è sede di speranza e illu-
Centomilioni, sorprendente 16 capitoli chiudono quelli in modi che non sveliamo — e per to è lo stile di Marta Cai, cesella- Centomilioni sione, perché in fondo solo le
romanzo d’esordio di Marta Cai, cui lei è protagonista, alternati cui è pronto a tutto: «Questo to con una mano poetica bella e EINAUDI parole di un diario salvano
un teatro che è un archetipo ad altri dedicati ad Alessandro e amore come lo vuoi? Innocente, riconoscibile: denso e ritmato Pagine 144, e 14,50 l’amore impossibile di Teresa.
della provincia — «una cittadi- ad alcuni alla comunità. violento, manageriale, devozio- tra risate grottesche e momenti © RIPRODUZIONE RISERVATA

na né grande né piccola, né A raccontare è un io narrante nale, country, metropolitano? epigrammatici, cadenzato da Marta Cai (Canelli, Asti,
nota né ignota» — al cui centro onnisciente che talvolta si rivol- Avanti, comprami». C’è la pro- un uso brillante del discorso 1980) vive in Brasile ed è
c’è «Tére», 47 anni, zitella che ge al lettore, lo ringrazia per la messa di vedersi per un caffè e libero indiretto e da metafore traduttrice. Presenta il suo Stile UUUUU
insegna inglese in un Istituto pazienza e chiarisce il tempo lo stupore di lei per il cambio calzanti. Una lingua che espan- libro mercoledì 24 maggio
per il recupero degli anni scola- delle vicende: «Tutto questo continuo dell’immagine profilo de il divario simbolico tra Tere- alla libreria Le Nuvole di Storia UUUUU
stici. Teresa che non si è sposa- succede oggi, un oggi che per di Alessandro su Whatsapp. sa e Alessandro in un crescendo Fossano (Cuneo) alle 18 Copertina UUUUU
26 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 27

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Il cane di De Amicis
«No, non credevo che un cane potesse amico, a cura di Enrico De Luca, Caravaggio,
Classicamente occupar tanta parte ed entrare così addentro 2019), smentendo ogni luogo comune contro

Libri Narrazioni di Nuccio Ordine nella vita di un uomo. Me ne persuasi a poco gli animali, conferma che l’amicizia con un
a poco, vedendo crescere questo [Dick] in cane può renderci felici arricchendo la nostra
casa mia»: Edmondo De Amicis (L’ultimo vita e aiutandoci a essere migliori.

La crisi climatica, le migrazioni, le tonnare, le donne pescatrici, le imprese oceaniche, la biologia: Evelina Santangelo si è
messa in ascolto di tante voci, e poi di sé stessa siciliana, e ha dato vita a queste esplorazioni. Metaforiche e concretissime
di ALESSANDRA anatomia patologica, oceanografi, sub e
SARCHI nuotatori in apnea — e infine della pro-
pria voce, di scrittrice siciliana cresciuta
fra Palermo e Castellammare del Golfo, di
donna che si trova ad affrontare tre inter-
venti al cuore, rischia la vita, e trova infine
sconvolto il proprio mondo affettivo. Ap-
prodata a Lipari, in una giornata d’autun-
no, è nella disponibilità dei pescatori e
degli avventori dell’unico bar aperto che
comincia a intuire come «il mare possa
essere anche questa generosità. Questo
prendersi carico delle delusioni altrui,
senza nemmeno sapere», perché chi va
per mare fa i conti con i propri limiti, con

i
la possibilità della sconfitta, con il perico-
lo, con la morte e con la perdita, per que-
sto sa riconoscerle nel prossimo e rispet-
tarle, con un silenzio buono o uno sguar-
do che accoglie.
Il mare che Santangelo esplora è con-
cretissimo e metaforico al tempo stesso;
ci sono pagine piene di sapere nautico su
come si conduce un peschereccio o un
gozzo, su come e dove si pescano i miglio-
ri gamberi rossi del Mediterraneo, e al-
trettante su come si sopravvive al lutto di
una persona cara persa in un naufragio o
durante l’immersione in una tonnara.
Il mito di Ulisse rivive nelle sue pagine
proprio come quel tipo di viaggio e di
scoperta che può avvenire solo allonta-

Una carezza al mare


nandosi dalla terraferma, quindi dalle
EVELINA SANTANGELO proprie certezze, e andando verso l’igno-
Il sentimento del mare to, immergendosi nell’elemento da cui si
EINAUDI è originata la vita e che al tempo stesso è
Pagine 160, e 17,50 diventato per gli umani un luogo incom-
In libreria dal 23 maggio mensurabile, dove ci si può perdere per-

(fuori e dentro di noi)


ché «non esiste confine nell’acqua» e per-
L’autrice ché, come l’autrice apprende dai som-
Scrittrice e traduttrice, mozzatori, esiste viceversa l’ebrezza dei
Evelina Santangelo è nata a fondali che sdoppia la vista, fa perdere le
Palermo il 27 ottobre 1965. coordinate e ti consegna alla morte.
Da un altro mondo, il
romanzo precedente
pubblicato da Einaudi nel

P
2018, è stato libro dell’anno
Lo impara sulla propria pelle, in ogni
della trasmissione er molto tempo, millenni a dire Leggendo il nuovo libro di Evelina San- no, l’innalzamento delle temperature,
bagno invernale in cui mette in gioco la
Fahrenheit di Radio 3 il vero, la raffigurazione dei ma- tangelo (Einaudi), Il sentimento del mare, l’estinzione di molte specie ittiche sono
propria capacità di resistenza al freddo,
L’appuntamento ri e degli oceani è stata appros- si ha l’impressione che l’autrice abbia ri- lo specchio immediato, alle rotte migra-
l’euforia e il rischio più o meno calcolato,
L’autrice partecipa sabato simativa; un grande cerchio blu percorso quella medesima fatica e che lo torie che attraversano il Mediterraneo, al
poiché andare per mare significa guar-
20 maggio al Salone del intorno alle terre al quale si ri- abbia osservato con un senso di stupore pericolo del lavoro in una tonnara, alla
darsi dentro, ma anche avere a che fare
Libro di Torino alla congiungevano i fiumi, una striscia az- antichissimo, consapevole che «il mare è misconosciuta presenza delle donne pe-
discussione Il sentiment zurra delineata sopra e sotto i contorni un narratore che intaglia le storie nel suo scatrici tanto sulle nostre coste quanto su con un’entità sempre più grande, ingo-
del mare. Un luogo di scambi vaghi dei continenti. Basta guardare le ostinato andirivieni persino sulla roccia, quelle giapponesi, fino alle folli imprese vernabile e misteriosa. Ne nasce un senti-
e civiltà (ore 13, Sala Viola, mappe medievali o la tabula peutigeria- che sia ritorno di schiuma o furia dei ven- velistiche in solitaria, come quella di John mento, quello che dà il titolo assai appro-
in una conversazione na che riproduce nel XII secolo l’antica ti e correnti». A comporlo ci sono molti Crowhurst che nel 1968 finse di avere toc- priato al libro, che riunisce in sé una va-
con Cecilia Strada, Carlo carta romana dell’impero per rendersi racconti che vanno dall’attualità della cri- cato in tre settimane tre capi, Buona Spe- rietà di esperienze e di emozioni; paura,
Vecce e Helena Janeczek) conto di come fosse difficile mettere in si climatica, di cui l’inquinamento mari- ranza, Leuwin e Horne, e finì disperso gioia, liberazione, sfida convivono e si al-
Il museo scala e dare un confine all’elemento che con la sua barca temerariamente improv- ternano e infine sono dominate da una
A Zarzis, in Tunisia, sorge il
Musée de la Mémoire de la
Mer et de l’Homme:
domina il nostro pianeta: l’acqua.
Eppure l’umanità ha sempre attraver-
sato i mari, a nuoto, su zattere di fortuna,
SSS visata. forma di pietas che il mare stesso insegna
nel suo incessante moto di togliere e dare,
disfare e rimodellare. Così mentre Europa
raccoglie gli oggetti restituiti su navi attrezzate per la guerra o per il tra- La cura del ricordo e Paesi del Nord Africa non trovano accor-
di veramente efficaci per frenare quel-
dal mare appartenuti a chi sporto di merci imponenti; lo ha fatto per Alla furia degli elementi, A tenere insieme queste narrazioni cu-
l’emorragia di vite che su barche e gom-
non ce l’ha fatta a volontà di conoscenza, per sfida a vedere alla perdita degli affetti, cite con sapienza fra memoria letteraria,
raggiungere l’altra sponda cosa si celasse dietro l’orizzonte blu, per cronaca e testimonianza personale, è la moni di fortuna cercano scampo da guer-
del Mediterraneo, i pescare e nutrirsi, per arricchirsi col com- al saccheggio delle risorse, postura stessa dell’autrice che si è messa re e miseria, e troppo spesso annegano a
poche centinaia di metri da riva o in mare
«Mamadou», pseudonimo mercio, per andarsene da una terra ostile la scrittrice contrappone in ascolto di ogni voce — pescatori, guar-
aperto, c’è chi costruisce un museo a Zar-
riferito ai migranti senza vita sperando in un migliore approdo, sem- die costiere, madri in lutto, migranti, me-
(nella foto uno dei locali) pre con meraviglia, ingegno e fatica. la pietas della memoria diatori culturali, biologi marini, esperti di zis, sulle coste tunisine, per raccogliere
tutto quello che le onde riportano a riva:
corpi, vestiti, oggetti personali, fram-

i
menti di imbarcazioni, legni e metalli, o
chi in laboratorio a partire da un fram-
La distopia industriale di Ferruccio Mazzanti parte prima della prima pagina mento di tessuto organico cerca di resti-

Anche la copertina è un pezzo della storia


tuire l’identità di una vita annegata.
Il sentimento del mare è anche un libro
sul raccogliere i cocci della propria esi-
stenza, e più in generale delle azioni uma-
di SIMONE INNOCENTI ne così capaci di portare distruzione. Alla
furia degli elementi, alla perdita degli af-

Q uesto libro tiene assieme la sag-


gistica, la filosofia, l’economia, la
poesia, la letteratura, il fumetto,
amore, in una stampante multimediale
da quello che si fregia di essere il suo
fidanzato, l’ingegnere Alessandro. In
che non hanno neppure un volto, come
immaginava Giovanni Testori, sembra
l’unica via di fuga, che però è scelta per-
fetti e al saccheggio delle risorse, Santan-
gelo contrappone in un sommesso con-
trocanto la pietas della memoria e la cura,
la fantascienza e la componentistica. È questo mondo — che sconfina in un sonale e solitaria. Libro denso e colto — anche quella tenacemente folle con cui il
un libro per certi versi ardito, sicura- incubo dato per normalità — Ferruccio ci sono infiniti richiami a scrittori con- biologo marino Carmelo Isgrò recupera i
mente destinato quasi esclusivamente a Mazzanti assembla sedici personaggi e li temporanei e a classici — ha per con- resti putrefatti di un capodoglio spiaggia-
un pubblico composto di lettori forti: M. fa ruotare attorno alla grande cifra della trappasso una scrittura quasi colloquia- to a Capo Milazzo e per due anni ne ripuli-
C. rimane però un romanzo, quello che civiltà contemporanea: la mancanza di le, una prosa scarna. Mazzanti al tempo sce le ossa dal grasso, conservando la pla-
Ferruccio Mazzanti ha scritto per la col- sentimenti. In questo romanzo si uccide stesso si muove su un terreno che va a stica ingerita che aveva causato la morte
lana «Orso Bruno» di Wojtek. Un roman- per avere un posto di lavoro e va benissi- destrutturare il concetto stesso di ro- FERRUCCIO MAZZANTI del cetaceo: tutto verrà esposto in un mu-
zo che è, di base, una lunga riflessione mo se poi si finisce a fare il cane, come manzo: riuscitissima l’idea di fare della M. C. seo per sollecitare rispetto, responsabili-
sul mondo dell’azienda e su che cosa ha accade a Giuffrida che viene impiegato copertina stessa un passaggio significa- WOJTEK tà, amore, poiché questo è anche ciò che
prodotto — e produrrà — questo univer- nel reparto animali. tivo nella costruzione della storia. Pagine 414, e 18 il mare ha da insegnarci.
so che formatta le persone in operai. Lo scrittore — che già si era distinto © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA
Nella Cosmodemonic, di fatto unica nell’ambiente letterario col suo romanzo Ferruccio Mazzanti (Firenze,
realtà produttiva, chi comanda è M. C., d’esordio Timidi messaggi per ragazze 1983), laurea in Filosofia,
che nessuno ha mai visto e del quale il cifrate (Wojtek) — organizza in uno Stile UUUUU
nel 2020 ha esordito con Stile UUUUU
lettore può avere qualche traccia sulle spazio claustrofobico una società desti- Timidi messaggi per ragazze
schede dei lavoratori prodotte da Moni- nata ad accartocciarsi su sé stessa. Il gran Storia UUUUU cifrate (Wojtek). M. C. è il suo Storia UUUUU
ca, una ex psicologa trasformata, per rifiuto nei confronti dei nuovi potenti Copertina UUUUU secondo romanzo Copertina UUUUU
28 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023

edizioni
in una
settimana
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 29

{
Una via d’uscita
In un tempo ovattato, al crepuscolo, si cerca Alberto Toni (Roma, 1954-2019), che indaga
Soglie conforto: la speranza un giorno di venir presi il mistero della vita, l’umana fragilità, la

Libri Personaggi di Franco Manzoni per mano. Tra sonno e veglia nasce la consapevolezza della fine, la pulsione verso
richiesta di una via d’uscita temporanea. È la l’essenza metafisica (Tempo d’opera, Il ramo e
soave atmosfera della raccolta postuma di la foglia edizioni, pp. 112, e 13).

bri del suo appartamento a due piani di

In Olanda, dove vive e scrive, incontriamo Marino Magliani. questo sobborgo, nella zona notte al pia-
no superiore sono nati i reportage di Sog-

«Qui diventa orizzontale anche la letteratura più verticale»


giorno a Zeewijk, Amsterdam è una far-
falla, Il cannocchiale del tenente Du-
mont, candidato al Premio Strega; è in

Liguria, mare del Nord


queste stanze che Marino combatte ogni
giorno con le sue ossessioni, i sogni, e
con i molti libri che continua a scrivere
febbrile, instancabile e con senso di ri-
scatto, e con tutti gli altri che continua a
tradurre dallo spagnolo (César Vallejo,
Haroldo Conti, Roberto Arlt).

da Ijmuiden (Paesi Bassi) ANGELO FERRACUTI Nel pomeriggio mi invita a seguirlo


nella sua passeggiata al Parco nazionale
Zuid-Kennemerland, un polder prosciu-
gato che dalla spiaggia prosegue verso
Haarlem, riparato dal vento; lì va a cam-
minare tutti i giorni, a fare «la ginnastica
degli occhi», osservare per immaginare
nuove storie, «ogni proiezione olandese
è farmi restituire qualcosa della mia ter-
ra, Dolcedo e il Ponente ligure, la nostal-
gia è memoria, qui c’è la sabbia, mi piace,
è il mio bosco multietnico, irregolare,
fatto di castagni, querce, pini», dice men-
tre costeggiamo le mura di un vecchio
bunker della Seconda guerra mondiale,
iceberg di mattoni che nascondono cuni-
coli sommersi; tutta la spiaggia e la bo-
scaglia sono pieni di queste architetture
sotterranee.
Prendiamo un viottolo che scende ver-
so una radura, e Magliani mi racconta
della sua attrazione verso questo territo-
rio, «la duna di sabbia è la cosa più mute-
vole che ci sia, arriva il vento, la scava, la
sposta», è questo paesaggio che ha nutri-
to l’immaginazione per scrivere il suo
nuovo libro Il bambino e le isole
(66thand2nd), recensito su queste pagi-
ne da Simone Innocenti, una favola sur-
reale ambientata in una Liguria pianeg-
giante, «del genere nederlandese», come
la definisce, uno degli artifici letterari
che ha usato in un impianto narrativo re-
alistico dove il protagonista, un flâneur
ferroviario calviniano che vaga tra le rota-
ie delle stazioni, sembra anch’esso nato
da una costola di Marcovaldo, di Palomar
o di quel Cosimo Piovasco di Rondò che
dopo un litigio con i genitori s’inerpica
su un albero del giardino senza scendere
mai più per il resto della vita.
«Tutto è nato — aggiunge — leggendo
un libro di Romano Lupi, La città visibi-
le, dove un amico di Italo Calvino raccon-
tava di un sogno fatto dallo scrittore e il
desiderio di narrare la storia di un bam-
bino che giocava a pallone nei carruggi di
Sanremo, una cosa che poi non ha mai
fatto». La letteratura che nasce dalla let-
teratura, gli dico. «Anche se io sono un
autore poco metaletterario», risponde
mentre continuiamo a camminare fianco
a fianco sulla strada sterrata.

È un romanzo molto ispirato che attra-


versa tutto il Novecento, dove nella narra-
zione si incontrano Calvino e Walter
Benjamin, ci sono scene di guerra parti-

Q i
giana, «una mappa» l’ha definita, dove
uando a metà mattinata arrivo ci fosse una missione nel Dipartimento conosciuta in Spagna. Mi ha invitato qui convivono latitudini e storie impossibili
con l’autobus 300 dall’aero- urbanistico: cambiare continuamente la dove ho subito trovato lavoro come scari- che però riescono ad accadere solo per il
porto di Schiphol, Marino toponomastica», aggiunge sarcastico. catore al porto. Vivendoci, partito con la miracolo della letteratura. Dopo si scopre
Magliani mi aspetta alla fer- verticalità della letteratura ligure, la mia una enorme pianura di alberi dai tronchi
mata nel quartiere di Zeewijk narrativa s’è fatta orizzontale, così ha pre- esili e una prateria dove pascolano le
Passage, a Ijmuiden, dove abita dal 1998, so il sopravvento la pianura delle dune, mucche Highlander, importate dalla Sve-
città del Mare del Nord a venticinque chi- Marino Magliani, 62 anni, è arrivato da della sabbia». zia, con il manto lungo rossiccio e le cor-
lometri da Amsterdam. È una periferia si- queste parti all’età di trent’anni dopo ave- Continuiamo a camminare controven- na piuttosto minacciose.
lenziosa e spaesante ai lati della tangen- re viaggiato in mezzo mondo e ha deciso to, stretti nei giacconi, lungo la banchina Lentamente risaliamo verso la strada,
ziale, fatta di strade larghe con grandi pa- di fermarsi: «Pensavo che solo qui, in dove sono ormeggiate le navi da pesca in lontananza si vede già il quartiere dove
lazzine, il cielo plumbeo e, oltre il porto questo clima rigido, con il vento, le nuvo- colorate che tornano all’alba cariche di abita, oltre la tangenziale, mentre le auto
dei pescherecci, il più grande d’Olanda, le che vedi, il freddo e zero vita sociale, merluzzi, di aringhe e di sgombri da sti- transitano a velocità molto lenta. «Qui
la zona industriale con gli altiforni e i fu- mi sarebbe stato permesso di scrivere, di vare. Lui sgobbava proprio qui, nei bassi- conosco tutti — dice Magliani indicando
mi bianchi delle acciaierie che si alzano tradurre e di vivere di letteratura, per la fondi, a trenta gradi sottozero, «alla fine le case —. Conosco le loro abitudini,
nel cielo. letteratura», precisa. degli anni Ottanta si lavorava in squadra, quando escono con il cane, il cane è un
Corpulento e mite, dall’aria (anch’egli) Erano gli anni in cui con i suoi amici molti miei compagni erano rifugiati poli- alibi, altrimenti non esci, fa troppo fred-
spaesata, calvo con i capelli bianchi ai la- andava alle Canarie o in Sudamerica, do- tici cileni, si scendeva nelle celle frigori- do, io invece sono l’unico che esce senza
ti, le sopracciglia folte, gli occhi intensa- ve lavorava duro d’estate nei locali nottur- fere e si lavorava otto ore, anche dieci», MARINO MAGLIANI cane. Si chiedono: ma che fa tutto il gior-
mente azzurri, Magliani indossa un giac- ni, «oppure si veniva a vagabondare nel racconta di quella sua epica lontana. Il bambino e le isole no in casa questo qua? Con due berretti
cone pesante. Ogni via di questo quartie- Nord Europa. Allora ci si iscriveva all’uni- «Mentre lavoravi non potevi fermarti, al- (Un sogno di Calvino) sulla testa — sostiene ancora sibillino —
re prende il nome di una stella o di una versità per ricevere un sussidio», raccon- trimenti ghiacciavi, le cassette erano di 66THAND2ND io li conosco tutti, i bambini che poi cre-
costellazione, satellite o nebulosa; lui ta mentre ci dirigiamo verso il porto, do- trenta chili; alla fine della giornata quan- Pagine 192, e 17 scono, solo io devo essere invisibile,
abita con la famiglia in Bellatrixstraat ve è forte l’odore della salsedine e della do tornavo a casa provavo a scrivere, ma ignoto».
175, tutte insieme formano la via Lattea, ruggine delle imbarcazioni. È una gior- le braccia erano talmente stanche, tre- Le immagini Adesso cerchiamo un bar, andiamo a
«stiamo entrando nel campo della Sirius- nata rigida, il vento soffia e spinge in manti, che dopo mezza pagina, sopraf- In questa pagina Marino «birrare» (come dicono da queste parti),
straat — annuisce — dall’altra parte c’è avanti i corpi mentre camminiamo, in al- fatto dalla stanchezza, ero costretto a Magliani fotografato perché — ha scritto questo magnifico
Orion, è un quartiere nuovo; ogni tren- to volteggiano i gabbiani, si sentono gli smettere». a Ijmuiden. La recensione outsider della nostra letteratura — «la
t’anni buttano giù i palazzi e lo ricostrui- echi dei loro garriti, la colonna sonora di La fatica portava via troppo tempo alla di Simone Innocenti birra fa ridere prima ancora di essere be-
scono, è un luogo senza memoria, una questo posto. Di Ijmuiden è anche sua scrittura, così dopo due anni mollò il col- è uscita su «la Lettura» vuta. La birra è complicità».
terra desolata fuori dal tempo, è come se moglie Anita, figlia di pescatori: «L’avevo po. In una piccola stanza ingorgata di li- # 595 del 23 aprile © RIPRODUZIONE RISERVATA
30 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 31

(
La voce del Liechtenstein
«E ardere di desiderio/ — perfino la pioggia Donhauser (scelta, traduzione e cura di Gio
con la pioggia/ aumenta di umidità»: è, Batta Bucciol, Molesini Editore, pp. 165, e

Libri Poesia russa


questo, uno degli haiku contenuti, con testi 16). Poeta nato a Vaduz in Liechtenstein nel
metricamente diversi e prose liriche, in E 1956 ma cittadino austriaco, Donhauser è
come mani erano i miei occhi di Michael molto apprezzato nei Paesi di lingua tedesca.

La passione erotica per Vladimir Majakovskij Dio emerge ovunque, Gesù è un minatore: Elena
rappresentava tutt’altro che un ripiegarsi intimo Švarc attraversa il mondo con toni metafisici

Sembra amore Nel giacimento


però l’amore dove s’estrae dolore
è la rivoluzione qualcuno ci salva
di ROBERTO GALAVERNI di DANIELE PICCINI

L’una passata…

L’Okuna passata – sei di certo a letto.


a d’arge nto è la Vialattea a notte.
Io non ho fretta, né motivo
di svegliarti
i Nfam
on cessare di crearm
i,
mi girare sulla ruota
divento più guizzan
quanto più serra la go
Non stancarti di mu
del vasaio,
te e variopinta
la la Vita.
o con lampi di telegrammi tarmi,
angustiarti. sennò la morte mi rag
Come si dice, l’incidente è grumerà,
chiuso, e se mi soffi dentro
la Barca-Amore sul tran-tra il cuore
n si è infranta. lieviterò come vetro
Noi siamo pari, e non ha sen iridescente
so il conto e nella Tua celeste ma
delle reciproche ferite e off gione
ese. irromperò come una
Guarda che quiete è scesa trottola rotante.
sulla terra. Lascia che questo mo
La notte tributa di stelle il ndo si crei,
cielo. anche di sabato, per
È in ore simili che ti alzi e congedo,
apostrofi secondando la Tua isp
la storia, i secoli, il creato irazione –
intero. negli alberi è di nuov
1928-30 VLADIMIR MAJAKOVSKIJ o gorgoglìo.
19 96
Poesie d’amore
1913-1930
Il testo di Vladimir Majakovskij Il testo di Elena Švarc (Leningrado, oggi San Pietroburgo,
(Bagdati, Russia, ora Georgia, 7 luglio 1893 – Mosca,
A cura di Paola Ferretti Urss, oggi Russia, 17 maggio 1948 – San Pietroburgo,
14 aprile 1930) è tratto da Poesie d”amore 1913-1930, EINAUDI Russia, 11 marzo 2010) è tratto da Mattino della seconda
curato da Paola Ferretti per Einaudi, Pagine 174, e 14,50 neve, curato da Alessandro Niero per Bompiani,
con il testo originale a fronte: nella foto con il testo originale a fronte: nella foto
Archivio Corsera l’autore nel 1915 L’autore Archivio Corsera l’autrice negli anni Sessanta
Majakovskij si trasferì dalla

S L
Georgia a Mosca nel 1906
e Vladimir Majakovskij è stato, Quanto più la voce poetica spinge in fuo- iscrivendosi al Partito a grande poesia è spesso un questi frantumi in movimento, queste
più e meglio di ogni altro poeta ri o verso l’alto, come a riconoscere un bolscevico e venendo discorso sulla creazione: basta brevi e struggenti traiettorie, questa
del suo tempo, il cantore della respiro, una consistenza, una misura arrestato tre volte. Aderì alla pensare a come il Prologo del incerta durata? Il libro che più di tutti
Rivoluzione d’ottobre, si potreb- epica alla passione e alle figure verso cui Rivoluzione e ai suoi ideali, Vangelo di Giovanni («In prin- traspare nel dialogo dell’autrice con la
be supporre che i suoi versi d’ar- questa di volta in volta s’indirizza, tanto centrali in molte opere, entrò cipio era il Verbo…») solleciti e parola è quello sacro: la Bibbia e i Vange-
gomento amoroso costituiscano il rove- più se ne avverte il mancamento, l’inso- in contatto con il gruppo dei ispiri la scrittura poetica. Sembra aggi- li, che sembrano come invadere il mon-
scio privato, intimista e sentimentale, e stenibilità, come se quel fiato — quella futuristi russi e ne divenne rarsi in questi dintorni Elena Švarc, la do, comparire ai suoi margini e nei suoi
come tale più nascosto, della sua ispira- spinta titanica che si dilata e dilata e dila- presto la figura centrale. poetessa russa nata nel 1948 nell’allora spazi interlineari, trasparire. Tutto lascia
zione di carattere pubblico e civile. Sem- ta — non appoggiasse altro che su sé Morì nel 1930 togliendosi la Leningrado (l’attuale San Pietroburgo) e scorgere la presenza creatrice, a cui la
bra proprio, invece, che le cose non stia- stessa, sulla forza pura del sentire e del vita con un colpo di pistola al scomparsa prematuramente nel marzo poetessa chiede, in una delle poesie-cul-
no così, cioè nel modo forse più prevedi- desiderio, e pertanto fosse destinata a cuore. Tra i molti titoli 2010. La sua arte si fissa matericamente mine della sua carriera, di continuare a
bile; e che anzi la spinta a dire, che la crollare solo un istante dopo la sua cessa- tradotti: 150.000.000 (La sulla sostanza del mondo: pelle e scorze, crearla, a modellarla, riprendendo l’im-
maniera di fare poesia, che l’intonazione zione. È un caso forse unico quello di Vita Felice, 2022), Se anatomia e cortecce, filamenti, anelli magine appunto biblica del vasaio.
di Majakovskij sia stata di fatto una sola. Majakovskij: un poeta che è riuscito a accendono le stelle. Le liriche circolari di alberi e insieme, in sottofon- Dio emerge in ogni forma e ha preso
parlare ai posteri, «a coloro che verran- (Rizzoli, 2021), La mia do, in una specie di basso continuo, il su di sé, nella persona di Gesù, tutto il
no», come poi avrebbe detto Bertolt Bre- scoperta dell’America tema del Divino, la sua presenza-assen- dolore degli uomini («L’intero mondo è
cht, non attraverso un monumento poe- (Passigli, 2020) e La nuvola za che soffia attraverso il creato. un giacimento/ dove si estrae dolore./ Il
Introducendo l’antologia Poesie tico più duraturo del bronzo, come vole- in calzoni (Einaudi, 2012) A lungo poetessa diffusa solo nei cir- nostro Salvatore è un minatore —/ e,
d’amore 1913-1930, che ha curato e tra- va Orazio, ma in virtù del suo stesso re- cuiti non ufficiali della Russia sovietica, anche non volendo, tutti noi lo siamo»):
dotto per Einaudi, Paola Ferretti ha pun- spiro, cioè appunto di quel suo fiato a Švarc pubblica il primo volume in patria torna e ritorna la scena della Passione,
tato dritto su questo argomento così im- tutti gli effetti prodigioso. nel 1989 e conosce poi una crescente che traspare anch’essa come una specie
portante. «Il furore del Majakovskij poeta Majakovskij, o meglio la sua poesia, fama internazionale. Appartiene a quel- di filigrana nelle situazioni. Se tutta la
d’amore», scrive in apertura, «non è scor- non è una pietra e nemmeno un albero la che lei stessa ha definito, una volta, realtà, se il tempo stesso sono invasi
porabile da quello del Majakovskij poeta con radici ben salde. È un vento, invece, come «scuola metafisica di Leningra- dalla presenza del Divino, a spingere
della rivoluzione. E quello amoroso è il una corrente impetuosa che non si esau- do», insieme anche al primo Iosif Bro- verso la concretezza del dolore dell’uo-
tema per eccellenza in cui egli innova e si risce proprio perché non coincide mai dskij. Su questa definizione è bene in- mo-Dio è l’arte, ammirata dalla Švarc
distacca dalla tradizione, è ribelle e anti- fino in fondo col proprio oggetto, nem- tendersi: il metafisico è per lei l’attraver- anche nella sua esperienza di viaggiatri-
conformista, riuscendo a dare voce alla meno con le stesse parole che ne offrono samento del corpo, dei corpi, del mon- ce in Italia. Oltre all’amatissima, come
bellezza grazie ai più antiestetici timbri». testimonianza. È come se cercasse conti- do com’è, la sua piena e dolorosa per Brodskij, Venezia, sono altre città a
Questo significa che la sua rivoluzione nuamente prove di sé all’esterno, nella accettazione nella parola poetica, che rivelarle i loro tesori di sacralità, che la
poetica — vale a dire di forme, di lin- ELENA ŠVARC solo a quel punto può tentare il guizzo
realtà fenomenica, nel mondo aperto, e Mattino della seconda neve riconnettono a quell’interminabile dia-
guaggio, di toni, e insieme d’inclinazione così nella città, nelle folle, nella gente, o verso l’Altro, l’altrove. logo con il Tu creatore che la poetessa
emotiva, di contenuto sentimentale, di A cura di Alessandro Niero
spesso, come in queste poesie, nelle don- BOMPIANI russa svolge dentro di sé. Tra queste
passioni — non solo era iniziata molto
ne amate, nei tanti amori impossibili e Pagine 484, e 22 Bologna e la folgorante scena del Com-
presto, ma aveva anche trovato proprio
così spesso straziati. Marina Cvetaeva, pianto sul Cristo morto di Niccolò del-
nel tema amoroso la sua condizione di È insomma una dialettica e forse, più
che con Boris Pasternak è stata quella che L’autrice l’Arca in Santa Maria della Vita: «Là una
possibilità. E se le cose stanno così, si ancora, un dramma a generare la poesia
lo ha capito di più, sosteneva che Le prime poesie di Elena calva Maria,/ torcendosi le mani,/ ulula
dovrà dire che per Majakovskij il cuore è insieme concreta, puntuale e cosmica
stato, in ogni senso, una rivoluzione. «Le «Majakovskij è tutto Maiuscolo», ma che Švarc apparvero nel 1973 della Švarc, la cui intera parabola creati- disperata / in uno strazio di bocca./
ragazze/ adorano i poeti./ Io sono intel- pure lui nelle sue poesie è come se non ci su un giornale studentesco, va si può ora seguire, in forma antologi- Innanzi giace il Figlio, bellissimo, quie-
ligente/ e forte è la mia voce,/ so mettere fosse. Ci sono invece le figure che la sua ma fino al crollo dell’Unione ca, nel bel volume curato da Alessandro to./ E lei, quasi la morte l’avesse invec-
nel sacco —/ se solo/ mi si sta a senti- passione ha elevato per noi. Di qui la sua Sovietica le fu impedito di Niero Mattino della seconda neve (Bom- chiata in un baleno,/ come una belva
re./ [...] Eppure io/ in eterno/ sono feri- figura espressiva più ricorrente, se non pubblicare in patria piani). Forse può venirci in aiuto per piange forte».
to dall’amore». continua: quella dell’iperbole, cioè del nonostante una fama comprendere l’arte della poetessa una Il dramma di cui si parlava è qui con-
Già da questi pochi versi si può ricono- mondo, delle donne e degli uomini ap- crescente dovuta sua dichiarazione: in uno scritto intito- densato potentemente. Difatti «Egli, il
scere la spinta di forze contrarie e, di punto al Maiuscolo. alla diffusione clandestina lato Iniziazione osserva che la poesia nostro Dio, dorme, sapendo che si sve-
conseguenza, la drammaticità intrinseca È quello che troviamo anche in queste dei suoi versi in samizdat russa «ha ancora un significato sacrale». glierà/ e che Maria troverà consolazione
della voce di questo poeta: il gioco sotti- poesie: «Non la donna amata, non Lilja e sulle riviste letterarie Ed è dentro il bozzolo dell’anima poetica e sorriso». Ma occorre soffrire e perdersi
le, sempre lì lì per trapassare in equivoco, Brik», ovvero la grande passione della dell’Occidente. Quando russa, dentro il suo perturbamento che con lui: recarsi nei cimiteri, riferire la
tra la vita e l’arte poetica, la tensione se sua vita; «ma una Lilja Brik elevata all’en- con la perestrojka trasforma e rigenera materia provenien- promessa del Risorto «alle ossa e alla
non la smentita reciproca tra l’esuberan- nesima potenza dall’amore di Majako- le fu concesso di dare te da ogni tradizione, che l’autrice deve polvere» e poi assopirsi «per breve tem-
za intellettuale e una natura quanto mai vskij». alle stampe una raccolta, essere letta e intesa. Švarc, parlando di po/ nella neve».
esposta e vulnerabile, tra la capacità im- © RIPRODUZIONE RISERVATA
questa andò esaurita Leningrado-San Pietroburgo, dei suoi © RIPRODUZIONE RISERVATA

pressionante di mettere in forma di paro- il giorno stesso dell’uscita. quartieri, delle stagioni e delle forme
le la propria esistenza e l’incapacità non In Italia è apparsa la raccolta del mondo, ha un costante retropensie-
meno sorprendente di governarla. Una Ispirazione UUUUU
di versi San Pietroburgo ro o punto di fuga che ha a che fare con Ispirazione UUUUU
simile ambivalenza nelle sue poesie e l’oscurità soave la salvezza: che cosa ne resterà, chi e che
Traduzione UUUUU (Edizioni del Leone, 2005) Traduzione UUUUU
d’amore s’avverte praticamente sempre. cosa può battezzare nella luce dell’essere
32 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023

{
(2) posizione precedente S stabile A parità di percen-
tuale di vendita, la
Legenda 1 in salita R rientro posizione è deter-
5 in discesa
Libri Le classifiche N novità minata dal valore
decimale non in-
100 titolo più venduto (gli altri in proporzione) dicato in classifica

Vince il romanticismo delle «Sette sorelle», Harry torna a correre


Il crimine (in libreria) paga sempre: Jo Nesbø e Stefano Nazzi

La pagella
di Antonio D’Orrico
Top 10 ebook
di Alessia Rastelli Narrativa italiana

1
Gian Marco Griffi voto
Ferrovie
del Messico
Chiuso per
1 Lucinda Riley
(1) S 14
Marco Malvaldi
2 (3) 1 11
Laurana inventario (-) Harry Whittaker Oscura e celeste
Lorenza Gentile
Le cose
Atlas. La storia di Pa’ Salt che ci salvano
La moltiplicazione N 100 Giunti, € 23 Giunti, € 19 Feltrinelli, € 19
batte la sottrazione
2 Pera Toons In vetta Pera Toons (al secolo Alessandro Perugini) è
protagonista con un libro a fumetti in vetta ai 3 (6) 1 10

L’
arte si fa a forza di levare, sot-
(-) Divertimenti Lucinda Riley Ragazzi e al secondo posto assoluto. L’unico titolo
di Narrativa italiana in Top Ten è Marco Malvaldi
Francesca Giannone
La portalettere
traendo e dividendo, diceva
Michelangelo della scultura.
N 32 Tunué, € 15,50 con il figlio che racconta lo scienziato Galileo Galilei. Nella
classifica di categoria salgono Lorenza Gentile e
Francesca Giannone, rientra Francesco Sole. Nord, € 19
Vale anche per la scrittura che,
però, si fa pure a forza di addi-
zione e moltiplicazione. Ne è esempio stu-
3 Prince Harry Novità e fai-da-te domi-
nano sul Kindle Store di
pefacente Ferrovie del Messico di Gian (9) Spare. Il minore
Marco Griffi, il romanzo dove si trova tutto.
Amazon, la libreria online
del gruppo di Seattle (che Narrativa straniera
1 Mondadori, € 25

1
Procedo a un inventario (senza beneficio). 23 non rende note le pro-
C’è Giustina, prostituta, bella come lo sono porzioni di vendita tra i
«soltanto i reietti che hanno provato a es-
sere felici». C’è un tizio sparito «con il viso 4 Jo Nesbø
titoli). In vetta vola Lucin-
da Riley (1966-2021)
(-) N 100
Lucinda Riley
2 (-) N 18
Jo Nesbø
che pareva quello di Federico da Montefel- (-) Luna rossa con Atlas. La storia di Pa’
Harry Whittaker Luna rossa
tro». C’è un tricolore a cui hanno tagliato Salt. Si tratta dell’ultimo
via lo stemma dei Savoia lasciando un bu- capitolo della serie be- Atlas. La storia di Pa’ Salt
co al centro che è il blasone dell’Italia al N 18 Einaudi, € 21 stseller delle «Sette so- Giunti, € 23 Einaudi, € 21
tempo di Salò. C’è il protagonista, «milite relle». Prima di morire, la
della Guardia nazionale repubblicana fer-
roviaria» di Asti, che scrive una lettera: 5 Salvatore Giannella
Michele Ferrero.
scrittrice aveva lasciato
alcune parti già pronte e
In vetta alla Top Ten sale l’ultimo atto della saga
romantica delle «Sette sorelle» di Lucinda Riley 3 (2) 5 13
«Care Ferrovie del Messico, mi chiamo (-) note dettagliate, oltre (1965-2021). Altri quattro i titoli di narrativa Carley Fortune
Magetti Francesco e mi trovo nella spiace- Condividere valori... all’indicazione che la straniera sono tra i bestseller: il giallista Jo Un’estate dopo
vole situazione di dover R 14 Salani, € 18 storia sarebbe stata Nesbø, Carley Fortune, Cormac McCarthy e Tillie l’altra. Every
produrre, per ordine completata dal figlio Cole. Nella classifica di categoria arriva la nuova summer after
dei miei superiori, una maggiore. Così Atlas è serie urban fantasy di Jennifer L. Armentrout. Newton Compton, € 9,90
mappa delle vostre
linee... Non ho idea del
6 Marco Malvaldi
Oscura e celeste
uscito in contemporanea
mondiale l’11 maggio
perché». Ci sono i fiam-
(5)
con la firma dell’autrice e
miferi controvento
S.a.f.f.a. che accenden- 5 14 Giunti, € 19
di Harry Whittaker, con-
duttore radiofonico della
Saggistica

1
doli fanno il rumore Bbc, con il quale la madre

Gian Marco Griffi


«d’un razzo della con-
traerea». C’è, a Berlino,
Bardolf Graf, «impiega-
7 Carley Fortune
Un’estate dopo l’altra
aveva già scritto la serie
per bambini «My An- (3) 1 23
Prince Harry
2 (8) 1 14
(4) gels». Segue Luna rossa Salvatore Giannella
(Alessandria, 1976) to amministrativo pres- Every summer after di Jo Nesbø, il nuovo Spare. Il minore Michele Ferrero.
so la Divisione ferrovia- romanzo con il poliziotto Condividere
ria della Orpo, Dipartimento suicidi statali 5 13 Newton Compton, € 9,90 Harry Hole. E si fa largo valori…
assistiti (Bahnschutzselbstmordepolizei)», Daniela Volonté con Em- Mondadori, € 25 Salani, € 18
che il 7 giugno 1943 riceve in regalo dalla
8 Cormac McCarthy ma’s Theory. Il libro è
nobildonna Marie Agnete von Thurn und
Taxis un libro, Poetische und malerische (2) Il passeggero
uscito con Kindle Direct
Publishing, la piattaforma
La biografia del principe Harry torna fra i libri più
venduti in assoluto. In Top Ten rientra la vita del
«papà» della Nutella, Michele Ferrero, raccontata
3 (-) N 12
Stefano Nazzi
Geschichte der Eisenbahn in Mexiko, che è di autopubblicazione di
da Salvatore Giannella (il genere biografia rientra Il volto del male
il vaso di Pandora della più folle e travol-
gente delle avventure. Ci sono molti odori
5 12 Einaudi, € 21 Amazon, ed è uno dei
sette romanzi rosa che
nella Saggistica) ed esordisce il giornalista
Stefano Nazzi su crimini efferati. Nella Varia vince
(è un romanzo olfattivo) tra cui «quel pu-
9
un gruppo di altrettante il benessere spiegato da Daniel Lumera. Mondadori, € 18
trido odore d’eugenolo, olio di garofano e Stefano Nazzi autrici indipendenti — la
ossido di zinco» degli studi dentistici (-) Il volto del male Austen Society — sta
(Margetti Cesco soffre di una carie che non dedicando a libere rivisi-
gli dà tregua perché è anche metaforica: la
«carie ideologica che aveva scavato una N 12 Mondadori, € 18
tazioni della scrittrice
inglese. Infine, due ebook
Varia

1
fenditura nel cemento dell’Italia»). C’è in sconto per un giorno a
Hitler, in marsina per una prima a Bayreu-
th, con Eva Braun che gli dà «un’aggiustata 10 Tillie Cole
Dammi mille baci
e 0,99: il thriller Sangue
freddo di Robert Bryndza (-) N 11 2 (1) 5 8
ai baffi con un paio di forbicine da un- (10) e il romanzo storico Il Daniel Lumera Paulo Coelho
ghie». L’inventario continua al prossimo leone di Svevia di Roberto 28 respiri Maktub. Destino
numero. Genovesi. per cambiare vita
S 11 Always Pub., € 13,90 @al_rastelli
Mondadori, €21
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La nave di Teseo, € 16

La classifica
1 L. Riley, H. Whittaker
Atlas. La storia di Pa’ Salt Ragazzi
Giunti, e 14,99

1
Formato Kindle
2 Jo Nesbø
Luna rossa
(-) N 32
Pera Toons
2 (5) 1 9
Umberto Galimberti
Einaudi Stile libero, e 10,99
Formato Kindle Divertimenti Ludwig Monti
Le parole di Gesù
3 Robert Bryndza
Sangue freddo Tunué, € 15,50 Feltrinelli, € 20
Newton Compton, e 5,99
Formato Kindle
4 Daniela Volonté
Emma’s Theory
Kindle Direct Publishing, e 2,99 Tascabili
Formato Kindle

1
5 Roberto Genovesi
Il leone di Svevia
Newton Compton, e 5,99
(2) 1 9
Felicia Kingsley
2 (7) 1 9
Formato Kindle Paolo Cognetti
Innamorati pazzi Le otto montagne
(8-14 maggio 2023)

Newton Compton , € 3,90 Einaudi, € 13


DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 33

Francesco Fiore Melacrinis (Lamezia Terme,


Catanzaro, 1992) è assegnista di ricerca al 1 2 3
dipartimento Metodi e Modelli per l’economia, il Emanuele Felice Deirdre McCloskey Kyle Harper
Il podio territorio e la finanza della Sapienza di Roma.
Storico economico, studia l’impatto delle epidemie
Perché il Sud
è rimasto indietro
Bourgeois equality
Univ. of Chicago
Contagi
di Francesco Fiore Melacrinis

2
sui sistemi economici nel breve e lungo periodo. il Mulino, € 13 Press, € 41 Einaudi, € 40

Confidenze editoriali
Di saggi sull’editoria appartenenti a quella categoria (Marsilio); il secondo è dell’allora responsabile della Einaudi gli aveva sottratto qualcosa dal piatto e gli aveva
Il numero speciale che definirei dei «confidenzialmente deliziosi» germanistica di Einaudi e Adelphi, Roberto Cazzola, Un restituito un quarto di pera. Per dire uno dei tanti
mi è capitato finora di leggerne soltanto due. Il primo è quarto di pera di Giulio Einaudi. E altre memorie editoriali particolari gustosi dell’editore, con il ritratto suo e dei
di Giuliano Vigini del manager di lunga esperienza mondadoriana, Gian (Edizioni Seb27), altrettanto «confidenziale» e numerosi personaggi (Bazlen, Calasso, ecc.) che l’autore
Arturo Ferrari, Storia confidenziale dell’editoria italiana «delizioso». Il riferimento del titolo è a un pranzo in cui estrae dalla custodia dei ricordi. Decisamente da leggere.

(Elaborazione a cura di GfK Italia. Dati relativi alla settimana da lunedì 8 a domenica 14 maggio 2023)

4 (2) 5 8
Milo Manara
6 (5) 5 7
Matteo Strukul
8 (14) 1 5
Erin Doom
10 (15) 1 5
Ada D’Adamo
12 (-) R 5
Francesco Sole
14 (11) 5 4 16 (-) N 4
Alessandro Barbero Paola Barbato
18 (17) 5 3
Gianluca Gotto
20 (20) S 3
Gian Marco Griffi
Umberto Eco Il ponte dei delitti Fabbricante Come d’aria La storia d’amore Brick for stone Il dono Succede sempre Ferrovie
Il nome della rosa di Venezia di lacrime che ti cambierà qualcosa del Messico
Vol. 1 la vita di meraviglioso
Oblomov, € 20 Newton Compton, € 9,90 Magazzini Salani, € 15,90 Elliot, € 15 Sperling & Kupfer, € 18,90 Sellerio, € 16 Piemme, € 19,90 Mondadori, € 19 Laurana, € 22

5 (4) 5 8
Niccolò Ammaniti
7 (7) S 7
Beatrice Salvioni
9 (10) 1 5
Marco Balzano
11 (8) 5 5
Luca Argentero
13 (13) S 4
Carlo Vecce
15 (9) 5 4
Andrea Camilleri
17 (16) 5 14
Rosella Postorino
19 (18) 5 3
Carrie Leighton
La vita intima La Malnata Café Royal Disdici tutti Il sorriso di La paura Mi limitavo Better.
i miei impegni Caterina. La madre di Montalbano ad amare te Dannazione
di Leonardo
Einaudi, € 19 Einaudi, € 17,50 Einaudi, € 14,50 Mondadori, € 18,50 Giunti, € 19 Sellerio, € 15 Feltrinelli, € 19 Magazzini Salani, € 16,90

4 (1) 5 12
Cormac McCarthy
6 (-) N 11 8 (-) N 6
Jennifer L. Armentrout Julia Quinn
10 (8) 5 4
Valérie Perrin
12 (10) 5 25
Holly Jackson
14 (-) N 4 16 (-) N 4
Toshikazu Kawaguchi Ken Wakui
18 (14) 5 4
Colleen Hoover
20 (17) 5 3
Kathy Reichs
Il passeggero Un’ombra fra le braci Shonda Rhimes Il quaderno Come uccidono Finché il caffè Tokyo revengers It starts with us Freddo nelle ossa
Flesh and Fire. Vol. 1 La regina Carlotta dell’amore le brave ragazze è caldo Vol. 26 Siamo noi l’inizio
perduto di tutto
Einaudi, € 21 HarperCollins Italia, € 17,90 Mondadori, € 22 e/o, € 16 Rizzoli, € 17 Garzanti, € 16 Edizioni Bd, € 6,50 Sperling & Kupfer, € 16,90 Rizzoli, € 19

5 (3) 5 11
Tillie Cole
7 (9) 1 7
Valérie Perrin
9 (5) 5 6
Daniel Pennac
11 (7) 5 4
Melissa Da Costa
13 (6) 5 4
Holly Jackson
15 (-) N 4 17 (4) 5 4
Isaac Bashevis Singer Kohei Horikoshi
19 (-) R 4
Hishashi Kashiwai
Dammi mille baci Cambiare l’acqua Capolinea Bucaneve Una brava Max e Flora My Hero Le ricette perdute
ai fiori Malaussène ragazza è una Academia. Vol. 36 del ristorante
ragazza morta Kamogawa
Always Pub., € 13,90 e/o, € 18 Feltrinelli, € 22 Rizzoli, € 19 Rizzoli, € 17 Adelphi, € 19 Star Comics, € 5,20 Einaudi, € 16,50

4 (4) S 9
Susan Nolen-
6 (2) 5 9
Antonella Viola
8 (5) 5 6
Carlo Rovelli
10 (6) 5 5
Mario Giordano
12 (11) 5 4
Vincenzo Schettini
14 (10) 5 3
Gaia Tortora
16 (-) N 2
Walter Veltroni
18 (-) N 2
Vasilij Grossman
20 (-) R 2
Michela Ponzani
Hoeksema La via Buchi bianchi. Maledette iene La fisica Testa alta, Matteo Maria Zuppi Ucraina Processo
Donne che dell’equilibrio Dentro l’orizzonte che ci piace e avanti Non arrendiamoci senza ebrei alla Resistenza
pensano troppo
Pienogiorno, € 18,90 Feltrinelli, € 16 Adelphi, € 14 Rizzoli, € 19 Mondadori Electa, € 17,90 Mondadori, € 17,50 Rizzoli, € 16 Adelphi, € 5 Einaudi, € 28

5 (1) 5 9
Dario Bressanini
7 (-) N 6
Massimo Recalcati
9 (9) S 5
Antonio Caprarica
11 (7) 5 4
Emmanuel Carrère
13 (14) 1 3
Bruno Vespa
15 (13) 5 2
Agnese Pini
17 (12) 5 2
Vittorio Lingiardi
19 (-) N 2
Guia Soncini
Fa bene A pugni chiusi Carlo III. Il destino V13. Cronaca Kennedy. Un autunno L’ombelico Questi sono i 50
o fa male? della corona giudiziaria Fu vera gloria? d’agosto del sogno

Mondadori, € 20 Feltrinelli, € 20 Sperling & Kupfer, € 19,90 Adelphi, € 20 Rai Libri, € 21 Chiarelettere, € 18 Einaudi, € 12 Marsilio, € 18

3 (2) 5 6
Gianluca Gotto
4 (3) 5 6
Mark Manson
5 (5) S 5
Faith G. Harper
6 (-) R 4
Benedetta Rossi
7 (6) 5 3
Anna De Simone
8 (8) S 2
M. Diane Vogt
9 (-) R 2
Pediatra Carla
10 (-) R 2
Fulvio Marino
Profondo come La sottile arte Spegni sto c***o Benvenuti Ana Maria Sepe Crimini e misteri Lo svezzamento Pizza per tutti
il mare, leggero di fare quello di cervello in casa mia! Riscrivi le pagine da risolvere è vostro!
come il cielo che c***o ti pare della tua vita mentre fai la cacca
Mondadori, € 19,50 Newton Compton, € 10 Pienogiorno, € 16,90 Mondadori Electa, € 19,90 Rizzoli, € 17 Newton Compton, € 5,90 Sonda, € 18 Mondadori Electa, €22,90

3 (1) 5 5
Mauro Corona
4 (3) 5 5
Pera Toons
5 (9) 1 5
Alberto Pellai
6 (2) 5 4
Pera Toons
7 (4) 5 4
Pera Toons
8 (7) 5 4
J. K. Rowling
9 (6) 5 3
Pera Toons
10 (-) R 2
J. K. Rowling
Le cinque porte Ridi che è meglio Io gomitolo, tu filo Ridi a CreepyPelle Giochi e risate Harry Potter e la Sfida all’ultima Harry Potter
pietra filosofale battuta e la camera
dei segreti
Mondadori, € 17 Tunué, € 14,50 De Agostini, € 14,90 Tunué, € 15,50 Tunué, € 14,50 Salani, € 10 Tunué, € 15,50 Salani, € 12

3 (1) 5 9
Stefania S.
4 (4) S 8
Felicia Kingsley
5 (5) S 6
Michael McDowell
6 (3) 5 6
Stefania Andreoli
7 (6) 5 5
Danielle Steel
8 (-) R 4 9 (8) 5 4
Ana Huang
10 (-) R 4
Genki Kawamura
Felicia Kingsley
Love me love me Due cuori La piena Perfetti o felici Nove vite Prima regola: Twisted love Se i gatti
Vol. 1. Cuori in affitto Blackwater. Vol. 1 non innamorarsi scomparissero
magnetici dal mondo
Sperling & Kupfer, € 15 Newton Compton, € 3,90 Beat, € 9,90 Rizzoli, € 17 Sperling & Kupfer, € 15,90 Newton Compton, € 3,90 Mondadori, € 15 Einaudi, € 10
34 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023

Sguardi {
A oriente di Alessandro
L’Egitto dei faraoni, il Medio Oriente, la Persia,
l’India leggendaria. Con la mostra Alessandro
Magno e l’Oriente, curata da Filippo Coarelli
Greche ed Eugenio Lo Sardo, il museo Archeologico
nazionale di Napoli narra l’incontro tra il
di Alice Patrioli
.

condottiero macedone con le grandi civiltà


Pittura, scultura, architettura, fotografia dell’Oriente antico e, attraverso 170 opere,
ne evidenzia gli aspetti che affascinarono la
cultura greca al punto da esserne assimilati.
Dal 29 maggio al 28 agosto.

Una città costruita su mi-


lioni di alberi, su ontani
e larici affondati nel
fango... È partito da qui il
francese Fabrice Hyber
— da sempre attento al
dialogo tra arte e scienza
— per allestire in Laguna
all’Espace Louis Vuitton,
alle spalle di piazza San
Marco, un bosco speciale
di un vetro molto
speciale, un vetro dipinto
con il vetro. «Ecco,
dobbiamo ricominciare
da un’architettura
e un’urbanistica vive»

Venezia è una
di STEFANO BUCCI

I
l progetto nasce da una certezza: «Venezia è una
città costruita su milioni di tronchi d’albero, onta-
ni e larici affondati nel fango delle isole paludose
che preesistevano all’attuale città». Ma anche da
un’esperienza diretta di vita: «Avendo piantato io
stesso una foresta nella regione della Vandea una trenti-
na d’anni fa e osservando i miracoli della vita degli albe-
ri, ho visto come a volte gli alberi rinascono quasi dal
nulla in ambienti estremi dopo un momento di appa-
rente silenzio» (dagli anni Novanta a oggi sono stati cir-
ca 300 mila i semi di alberi di specie differenti piantati
dall’artista nelle terre della fattoria di famiglia).
Su questi presupposti (o forse con queste radici) Fa-
brice Hyber ha creato, nell’Espace Louis Vuitton alle
spalle di piazza San Marco, una nuova, immaginifica Fo-
resta Invisibile per Venezia. Un’installazione che occupa
tutto l’Espace con dipinti, tronchi e rami fatti di un vetro
speciale chiamato Hyberglass (qualcosa di simile al Blu
Klein di Yves Klein). Un’installazione che vuole (molto
poeticamente) dare vita a un sogno, ma anche interro-
garsi (più concretamente) sulle future minacce ecologi-
che che il mondo dovrà affrontare, seguendo un percor-
so creativo — il suo — assai articolato che spesso Hyper
ha paragonato al lento crescere delle piante.

«Semino gli alberi come semino i segni e le immagi-


ni» racconta Hyber (nato a Luçon, in Vandea appunto, il
12 luglio 1961) a «la Lettura». Assemblando campi diver-
si del sapere (matematica, neuroscienze, commercio,
storia, astrofisica) Hyber continua così a esplorare (e a Le immagini so l’Ecole des Beaux-Arts di Nantes, mescola dunque, da
superare) i confini tra arte e scienza, corpo e anima, uo- In queste pagine: i disegni sempre, arte e scienza. Dal 2015 collabora con l’Institut
mo e natura con un’attenzione specifica per gli alberi e preparatori di Fabrice Hyber Pasteur al progetto Organoïde: un dialogo tra artisti co-
per il colore verde. Un percorso di sperimentazione che per La Foresta Invisibile me Barthélémy Toguo, Orlan e Hervé Di Rosa e scienziati
lo ha portato al Leone d’Oro della Biennale di Venezia all’Espace Louis Vuitton di per dare vita a una nuova visione della ricerca biomedica
del 1997 per l’installazione Eau d’or, eau dort, Odor (che Venezia fino al 7 gennaio. La (dal 2021 Hyber è anche ambasciatore del fondo «Onf-
di fatto aveva trasformando il padiglione della Francia in monumentale installazione Agir pour la forêt» che finanzia progetti di valorizzazio-
uno studio televisivo) e nel 2005 alla Chaosgraphie des è composta dai dipinti ne dei boschi e di difesa della biodiversità in Francia).
Quatre Saisons (una molto speciale coreografia dei dell’artista e da alberi Negli stessi spazi dove per la precedente Biennale
quattro concerti di Vivaldi firmata assieme a Angelin realizzati con un vetro d’architettura erano stati messi a confronto i progetti (e
Preljocaj). Hyber, che ha iniziato a produrre opere d’arte (l’Hyberglass) brevettato le intuizioni) di Charlotte Perriand e di Frank O. Gehry,
negli anni Ottanta per poi seguire studi scientifici pres- dallo stesso Hyber Hyber ha inventato la sua Foresta Invisibile: «Ho imma-
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 35

{
Un gatto a Taipei
Taipei, capitale di Taiwan, nasconde un animo
dinamico, «propenso a gentilezza e affetto».
LeHo, artista taiwanese che impiega figure
Sulla strada di animali per trasmettere storie ed emozioni,
ha scelto di raccontare la città attraverso
di Davide Francioli l’immagine di un gatto. Le tonalità vivaci
dell’opera rimandano alle luci del centro
urbano, illuminato da grattacieli, alle vie
dello shopping e ai vitalissimi, irresistibili
mercati notturni.

le metri quadrati all’interno del Parc de La Villette (Pari-


gi) che con le sue coloratissime piastrelle in ceramica
vuole mantenere sempre viva l’attenzione sull’Aids; era
successo per Le Cri, l’Écrit (2007), la scultura in bronzo
per commemorare l’abolizione della schiavitù nel cuore
del Jardin du Luxembourg, sempre a Parigi. Le Printem-
ps de Cahors del 2000 era nata invece dichiaratamente
come «un manifesto politico per gli alberi»: per l’occa-
sione Hyber aveva fatto piantare 200 alberi da frutto nel
centro di Cahors, piccolo comune francese dell’Occita-
nia, davanti a ognuno dei quali una piastrella in cerami-
ca indicava tempi di fioritura e di raccolta: «Gli alberi
delle nostre città sono lì solo come immagini, mentre
gli alberi da frutta danno informazioni — dice Hyber —.
C’è modo più bello di scandire il ritmo della vita in città
dei fiori, dei frutti, delle foglie che cadono?» (Hyber uti-
lizzerà poi i frutti per fare marmellate di mele cotogne,
more, mandorle, prugne...).
Che Venezia potesse essere una foresta di alberi non è
un’idea così impossibile, visto che nel primo volume
dell’Atlante storico della Serenessima di Giuseppe Di-
stefano (Supernova, 2010) si legge: «Le fondamenta di
tutti gli edifici si fanno di fortissimi pali di quercia o di
rovere, che durano eternamente sotto l’acqua». Anche
per questo, ricorda ora Fabrice Hyber, «quando Suzan-
ne Pagé, direttrice artistica della Fondazione Louis Vuit-
ton, con la quale avevo realizzato nel 1995 la mostra
L’Hybermarché (1-1=2) al Musée d’Art moderne de la
Ville de Paris, mi ha chiesto di immaginare una nuova
esperienza per l’Espace, ho subito pensato ai tronchi
d’albero che sostengono tutti gli edifici di Venezia. Se
tutti gli alberi ricrescessero, la foresta invisibile di Vene-
zia sarebbe composta da mangrovie miste a ontani, sali-
ci, a volte lecci e rampicanti, giunchi, molto densi. Ho
pensato che sarebbe una foresta inaccessibile dove la vi-
ta animale abbonderebbe». A incorniciare lo spazio
espositivo, che contiene sia una casa che una radura, ci
sono alberi di vetro spettrali e corpi celesti che formano

foresta
una monumentale vetrata dove, nelle intenzioni di Hy-
ber, «le ombre danzano e diventano luce, invitando il vi-
sitatore a sognare a occhi aperti in una foresta cristalliz-

i
zata, a osservare la storia della città e la sua memoria».

Questa nuova foresta inaccessibile occupa in pratica


lo stesso spazio dove nel 2022 (in contemporanea con la
Biennale d’arte) Katharina Grosse aveva creato Apollo,
Apollo: una superfice nera che ricopriva gran parte del
pavimento e delle pareti dell’Espace «macchiata» dalle
impronte delle mani dell’artista stampate su una maglia
metallica che rifletteva i movimenti dei visitatori, dando
vita a un effetto a specchio tipicamente veneziano. Con-
fermando la regola (non scritta) per cui ognuno degli
otto Espace Louis Vuitton deve mantenere un legame tra
il lavoro dell’artista ospitato e la città ospite.
Se il futuro di Venezia sembra essere costantemente a
rischio tra alte maree, passaggi di mastodontiche navi
da crociera, inquinamento ambientale, la foresta di Hy-
ber sembra poter fornire qualche possibile via d’uscita:
«Perché Venezia continui a vivere, è necessaria una ma-
nutenzione permanente. Una foresta, se la si abbandona
non produce più ossigeno, diventa sterile; ma una fore-
sta viva è un grande giardino. L’architettura di domani, e
L’appuntamento
non solo quella veneziana o della Laguna, potrebbe es-
Fabrice Hyber. La Foresta
sere un’architettura che integra il vivente e le sue trasfor-
Invisibile, a cura di Suzanne
mazioni. Per ricostruire le nostre città dobbiamo guar-
Pagé, fino al 7 gennaio,
dare di nuovo alle foreste con un occhio diverso. È terri-
Venezia, Espace Louis
bile passare per Venezia, vedere quelle finestre che po-
Vuitton (calle del Ridotto
1351) da lunedì a domenica trebbero ricordarci l’acqua dei canali, ma che sono
(10.30-19), ingresso libero, invece prive di vita».
aperto nei giorni festivi (Info Per Hyber, artista-artigiano, Venezia offre anche altre
Tel 02 00 660 88 88; possibili vie per il futuro: «Ho sempre trovato complici-
info_espace.it@louisvuitton. tà con gli artigiani, come con i ricercatori e gli esperti. Il
com). La mostra si svolge in loro vocabolario, i loro gesti, le loro richieste e la loro
contemporanea con la precisione li rendono partner essenziali dell’evoluzione.
Biennale Architettura 2023 Sono dei relè, dei “raccordi” che rendono visibili i pen-
nell’ambito del programma sieri. I miei lavori sono la dimostrazione che questi
Beyond the Walls scambi non codificati e in qualche modo imprecisi sono
della Fondation Louis possibili e molto utili». A renderli ancora più utili, visto
Vuitton che si svolge negli che siamo a Venezia, contribuisce il vetro, un vetro co-
Espace di Venezia, Monaco munque molto speciale che lo stesso Hyber ha inventa-
di Baviera, Tokyo, to: «Il vetro è un materiale facile, rende tutto lucido, ma
Osaka, Pechino e Seul è raro trovare vetri ricchi di luce come un acquerello. Da
L’artista questa mia esigenza nel 2010 è nato l’Hyberglass, un ve-
Fabrice Hyber (Luçon, tro dipinto con il vetro, un materiale che unisce traspa-
Francia, 1961; sopra) renza, colore e materia con un risultato magico», il vetro
ha studiato scienze prima dunque come un acquerello, come una superfice da di-
di iscriversi all’École pingere vetro-su-vetro. A poco a poco.
ginato che a Venezia gli alberi fossero ancora vivi — dice des Beaux-Arts di Nantes. Alla fine con quale spirito entreremo in questo bosco?
—, che fossero in qualche modo riusciti a sopravvivere Tra le sue mostre recenti: «La mia idea era quella di creare nuovi spazi di libertà.
fisicamente o in un’altra dimensione. Ho visto i loro La Vallée (Fondation Cartier, Per farlo ho immaginato che in tutte le finestre di Vene-
spettri e le loro ombre congelati nel vetro veneziano. Ve- Parigi, 2022); Formes zia fossero inscritti gli spettri delle foreste da cui la città
nezia è costruita come un set, perché queste meraviglio- des mots (Muhka, Anversa, ha preso origine. La libertà di chi entrerà nell’Espace sa-
se facciate veneziane poggiano su un terrapieno che po- Belgio,2015); Raw Materials rà quella di non sapere se è dentro o fuori la realtà, se
teva essere considerato temporaneo. Ho visto Venezia (Baltic/Centre quello che sta vivendo è frutto della verità o dell’imma-
come un concetto provvisorio che è riuscito a durare nel for Contemporary Art, ginazione, se quelli che vedrà alle pareti saranno quadri
tempo». Newcastle, Regno Unito, dipinti come finestre disegnate oppure finestre dipinte
La contaminazione arte-natura proposta da Hyber na- 2013); Matières premières come quadri. L’unica certezza saranno gli spettri che af-
sconde spesso anche una «lezione morale». Era succes- (Palais de Tokyo, follano questa foresta invisibile chiamata Venezia».
so nel 2006 per L’Artère, il giardino perenne di oltre mil- Parigi, 2012) © RIPRODUZIONE RISERVATA
36 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023

(
Obrist, domande e risposte
«L’arte è speranza», dice l’artista tedesco (con Gianluigi Ricuperati, Marsilio, pp. 126,
Gerhard Richter. «La varietà dei linguaggi e 16) è un romanzo di idee sulle domande

Sguardi Veneziani
delle arti contemporanee è una resistenza al necessarie (Obrist è un ottimo intervistatore,
conformismo», chiosa Hans Ulrich Obrist, suoi dialoghi sono usciti su «la Lettura»)
curatore globale. Il suo A che cosa serve l’arte e la capacità di evitare risposte sbagliate.

Come ogni pri-


mavera, in occa- Palazzo Ducale L Ca’ Pesaro
F
a mostra Vittore Carpaccio. ino al primo ottobre la Galleria
Dipinti e disegni (fino al 18 internazionale d’arte moderna

sione della Bien- Carpaccio Laguna d’Africa


giugno a Palazzo Ducale, (capesaro.visit muve.it) accoglie
Appartamento del Doge, palazzo Africa 1:1, esposizione di opere site-

nale (quest’anno ricompone Le visioni


ducale.visitmuve.it) è la prima specific create da cinque artisti
monografica che Venezia dedica a africani appositamente per Ca’
Carpaccio (1465-1525) dal 1963. Pesaro. Pamela Enyonu (Uganda,

tocca all’architet- le sue «Dame» di cinque autori


Quarantacinque dipinti di tema 1985), Alexandre Kyungu
religioso, profano o di genere che (Repubblica Democratica del Congo,
con il folto nucleo di disegni 1992), Boniface Maina (Kenya, 1987
tura), Venezia dimostra la speciale capacità di
Carpaccio di studiare in maniera
Kenya), Ngugi Waweru (Kenya,
1987), Option Nyahunzvi

si affolla minuziosa la realtà, rivelando i suoi


interessi per la natura, per la
(Zimbabwe, 1992; a sinistra: Black
Gondola, 2023). Attraverso lo studio

di mostre,
prospettiva, per i costumi del tempo, della storia della galleria, dei
per gli effetti della luce. La mostra documenti originali e delle opere
offre l’occasione per ammirare della collezione permanente, il
eventi d’arte, finalmente riunite le Due dame
veneziane (Le Cortigiane) del Museo
progetto (nato dalla collaborazione
tra Akka Project, Africa First e Ca’

performance, Correr (a sinistra, 1490-1495 circa,


particolare) e la Caccia in laguna del
Pesaro) ha portato i cinque autori in
residenza a costruire dialoghi inediti

proposte
Getty Museum di Los Angeles, tra l’arte africana contemporanea e
separate alla fine del Settecento. la tradizione visiva della città.

culturali, La figlia di Charles, collezionista che lanciò gli Young British Artist, ha una galleria a Londra.
viaggi inediti, Ora porta alla Fondazione Bevilacqua La Masa le opere di Pascal Sender. La tela oltre il digitale

Il quadro è in movimento:
geografie
sorprendenti...
In queste pagine

espone Phoebe Saatchi


ne abbiamo scel-
ti alcuni: classici,
contemporanei...
e futuri dal nostro corrispondente a Londra LUIGI IPPOLITO
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 37

(
La verità di John Berger su Guttuso
«Sono convinto che Renato Guttuso sia il sosteneva lo scrittore e artista John Berger
pittore più importante attivo oggi in Europa (1926-2017) in Guttuso (a cura di Maria
occidentale» e «appartiene alla tradizione Nadotti, nota di Marco Carapezza, Sellerio,
artistica che va dal Rinascimento italiano» pp. 232, e 14), il suo primo libro, mai uscito
arrivando a «Van Gogh e Picasso». Lo in inglese, perduto, ritrovato l’anno scorso.

Palazzo Grimani
I Fai/Negozio Olivetti
P M9/Mestre
l restauro, realizzato grazie a iù un dialogo tra forme d’arte
Venetian Heritage, si è concluso che una semplice mostra: è

«Ecce Homo» lo scorso novembre. Ora il Cristo


Ecce Homo (1683-1689; a sinistra, Vasi di parole quella che il Fai/Fondo per
l’ambiente Italiano propone fino al Il Novecento
riappare Micheluzzi rivoluzionario
particolare) dello scultore genovese 24 settembre nello storico Negozio
Filippo Parodi (1630-1702), Olivetti progettato tra il 1957 e il
conservato nei depositi delle 1958 da Carlo Scarpa (1906-1978)
dopo il restauro Prigioni di Palazzo Ducale, sarà in
mostra fino al 29 ottobre nel museo incontra Scarpa in piazza San Marco. Massimo
Micheluzzi al Negozio Olivetti, a cura di Vedova
di Palazzo Grimani (polomusealeve- di Cristina Beltrami (fondoambiente.
neto.beni culturali.it/musei/museo- it) presenta una collezione di
di-palazzo-grimani). Raffigurante il cinquanta vasi eseguiti in opus
busto di Cristo con corona di spine in sectile (l’antica tecnica che utilizza
testa, mani legate e bastone, l’opera marmi o paste vitree per realizzare
è probabilmente del periodo in cui oggetti, decorazioni, pavimenti) e
Parodi era coinvolto in progetti mosaico in vetro soffiato, che
scultorei a Padova e a Venezia. Il Massimo Micheluzzi (1957) ha
restauro ha interessato in particolare realizzato a partire dal 2022 (a
il busto coperto da uno fine strato di sinistra: Mosaico, 2022). Un dialogo
polvere: in alcuni punti (i capelli, la che, per Micheluzzi, si gioca prima di
corona di spine, le sopracciglia) lo tutto sull’essenza del linguaggio di
sporco appariva più consistente e di Scarpa e sul profondo legame di
colore grigio scuro, quasi unto. entrambi con Venezia.

C’ P
è di nuovo una galleria X le opere dei grandi maestri e si indi- rogettata dalla Fondazione
Saatchi nel centro di Lon- viduano versioni nascoste: lui, grazie Emilio e Annabianca Vedova e
dra che promuove giova- al digitale, prova ad «aggiungere strati coprodotta con M9 (il Museo
ni artisti emergenti: ma invisibili sulla pittura, invece che sot- del ’900 di Mestre) la mostra
questa volta la guida Pho- to». Rivoluzione Vedova (fino al 26
ebe, la figlia 28enne del mitico Char- È qualcosa che chiama lo spettatore novembre, m9museum.it) apre in
les Saatchi, il collezionista che negli alla partecipazione attiva e lo integra qualche modo un percorso inedito
anni Novanta lanciò la carriera stellare nel processo creativo: «Ci sono dipinti che sceglie l’arte contemporanea
degli Young British Artist, tra i quali che rivelano altri dipinti quando qual- come strumento per esplorare e
Damien Hirst e Tracey Emin. Phoebe cuno li guarda: e quando nessuno li interpretare la storia sociale,
fa coppia col marito, il 32enne Arthur guarda tornano allo stato originario. culturale, politica ed economica del
Yates: assieme hanno aperto nell’otto- Lo spettatore attiva il dipinto quando Novecento. Curata da Gabriella
bre del 2020, a Mayfair, Saatchi Yates, punta il telefono sul quadro e trova un Belli e allestita dallo Studio Alvisi
il loro spazio espositivo e commercia- contenuto aggiuntivo o diverso, o an- Kirimoto la mostra conferma il
le che all’inizio di quest’anno si è tra- che informazioni sull’opera, su come è ruolo centrale di Emilio Vedova
sferito a St James’s, cuore della Londra stata creata». È un gioco che parte dal (1909-2006), la cui opera
artistica classica e contemporanea. titolo della mostra, Captcha, che fa ri- «mantiene oggi la forza di una
Sono oltre mille metri quadrati de- ferimento ai sistemi digitali di ricono- costante attualità, restando
dicati alla scoperta di nuovi talenti, scimento e protezione: nel poster del- interprete e testimone di un forte
spesso del tutto sconosciuti, a volte in- la mostra c’è un «captcha» che i visita- legame storico e civile con gli
dividuati su TikTok o su Instagram: un tori possono provare a risolvere, e se ci eventi che hanno segnato il XX
esempio è la pittrice coreana 33enne riescono trovano contenuti extra. secolo». Un legame reso evidente
Sujin Lee, che non aveva mai venduto da un allestimento (sopra: Tondi e
un quadro nella sua carriera e dopo Dischi, 1985-1995) che punta sul
avere esposto alla Saatchi Yates, due coinvolgimento del pubblico.
anni fa, si è vista subito quotata oltre le Intanto a Londra Phoebe Saatchi e
30 mila sterline (35 mila euro). suo marito si preparano alla prossima
Quest’anno a Venezia, in concomi- mostra della galleria, che si inaugura
tanza con la Biennale Architettura, il 1° giugno: si tratta di Bathers, espo-
Phoebe e Arthur portano i lavori di Pa-
scal Sender, artista originario di Lo-
sizione collettiva ispirata alla ricca tra-
dizione pittorica dei bagnanti. Accan-
Le Stanze del Vetro
carno che si è formato tra Düsseldorf e
la Royal Academy School di Londra:
to ai lavori di maestri — Turner, Cé-
zanne, Picasso, Hockney — verranno Dalla Boemia
non decorazioni
Captcha 2826 è una mostra (da sabato esposti artisti contemporanei per ri-
20 maggio alla Fondazione Bevilacqua flettere l’ampiezza e la diversità del te-
La Masa), ma anche un’esperienza ma dei bagnanti nella storia dell’arte:
multisensoriale in cui si fondono pit-
tura, scultura e installazioni. Sender
fra di loro anche sei pittori lanciati
dalla Saatchi Yates, come l’etiope Te- ma sculture
varca i confini della pratica pittorica sfaye Urgessa, che intesse i temi della
tradizionale grazie all’uso del digitale: razza e dell’identità nella sue configu-
ha creato una App tramite la quale gli razioni classicheggianti, o la femmini-
spettatori, utilizzando il telefonino, sta svizzera Angela Santana, che capo-
possono dare vita a una fruizione tri- volge lo sguardo maschile, o la succi-
dimensionale delle sue opere. Il risul- tata coreana Sunjin Lee.
tato è una «realtà aumentata» nella Il nuovo spazio a St James’s era stato
quale le creazioni balzano fuori dalla inaugurato con una mostra di 18 di-
tela e interagiscono con l’osservatore, pinti su larga scala del libanese Omar
che diventa partecipante attivo della El Lahib: ma accanto agli artisti con-
mostra, allestita come una smart ho- temporanei, a marzo la galleria ha lan-
me, una casa intelligente. ciato anche Saatchi Yates Masters, una
nuova divisione specializzata in capo-
lavori dal XVIII alla metà del XX secolo.
In più, ci sono stati i programmi inter-
«Mi considero ancora un pittore — nazionali, da uno spazio temporaneo

L
spiega Sender a “la Lettura” — ma aperto a Torino nel 2021 a una mostra a mostra Vetro boemo: i grandi
provo a utilizzare tutti gli strumenti a allo Chateau Saint Maur, nel sud della maestri, curata de Caterina
disposizione. Usiamo i telefonini quo- Francia, nel 2022, seguita da una per- Tognon e Sylva Petrová, porta
tidianamente: per cui per me non esi- sonale di Tesfaye Urgessa al Miami De- fino al 26 novembre negli spazi de
ste l’opzione di non usare il telefono sign District. Le Stanze del Vetro, sull’Isola di San
come se fosse un pennello. All’inizio Inutile osservare che il pedigree di Giorgio Maggiore (lestanze
ho creato lavori esclusivamente digi- Phoebe ha aiutato non poco: lei è pra- delvetro.org), le opere di sei grandi
tali, poi ho capito che non volevo fare ticamente cresciuta nella galleria del maestri della scultura in vetro:
opere puramente digitali, volevo crea- padre, assorbendo arte come per Václav Cigler (1929; sopra:
re ibridi, volevo esplorare ludicamen- osmosi, e il suo cognome schiude por- Piramide blu, 2020); Vladimír
te questo nuovo campo: e in questa te e contatti. Phoebe stessa ha ammes- Kopecký (1931); Stanislav
mostra ho trovato molte buone solu- so di consultare il padre «almeno die- Libenský (1921-2002); Jaroslava
zioni, dove non si adopera più solo il ci volte al giorno» e che Charles è una Brychtová (1924-2020); René
telefono, ma dove ho integrato il digi- fonte costante di ispirazione. Roubíek (1922-2018); Miluše
tale stesso nella pittura». Nonostante ciò, all’inizio Phoebe Roubíková (1922-2015). Un modo
Un esempio è un quadro in cui è in- aveva preso una strada diversa, dedi- per raccontare l’emancipazione,
serito un ventaglio olografico che ruo- candosi ai video pubblicitari. Arthur dopo la Seconda guerra mondiale,
ta sulla tela: «È ancora un lavoro a olio lo aveva conosciuto a 17 anni e i due si del vetro in Boemia dalla
— illustra Sender — con un colore sono sposati quattro anni fa sul lago di tradizionale definizione di «arte
denso, è un dipinto che è ancora tale: Como: assieme frequentavano la gal- applicata e decorativa» a quella di
ma che ha poi un secondo strato che leria del padre, poi hanno cominciato «scultura in vetro». A completare il
vola sul dipinto e che ci mostra uno a seguirlo nel suo lavoro e da lì un percorso della mostra, con il Museo
strato digitale». Sender concepisce in- hobby è diventata passione e infine di arti decorative di Praga, 19
fatti la pittura come qualcosa di «mul- Due opere di Pascal Sender e, qui impresa comune. Adesso il nome Saa- fotografie di Josef Sudek (1896-
tistrato», in un procedimento inverso sopra, Phoebe Saatchi e il marito tchi, a Londra, ha un significato in più. 1976) dalla serie Glass Labyrinths.
a quello con cui si esaminano ai raggi Arthur Yates (© Rory DCS) © RIPRODUZIONE RISERVATA
38 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 39

{
Oltre il nocciolo c’è di più
Un frutto e un territorio tra storia e mito. Al è la Liguria, con il suo ecosistema agricolo
Cotture brevi centro un’oliva e la sua cultivar, la Taggiasca. speciale. E l’elogio va anche alla tenacia degli

Sguardi Connessioni di Marisa Fumagalli Si gusta a tavola in salamoia e poi c’è l’olio eroici olivicoltori d’alta quota (Roberto De
fragrante per condire i cibi, protetto da Andreis e Alessandro Giacobbe, Storia della
un’attestazione di origine. Il luogo degli oliveti Taggiasca, Olioofficinabook, pp. 106, e 18).

Per ricucire la frattura tra creatività e Scritture, un docente di Londra ha chiesto a un


gruppo di esperti di abbinare un passo del «Libro» a tre opere e due saggi. È nata così una
straordinaria galleria di 900 immagini. A metà del progetto abbiamo fatto un bilancio

L’arte della Bibbia


ha inviato a un ampio gruppo di storici
dell’arte e di biblisti passaggi dell’Antico
e del Nuovo Testamento. A ciascun con-
tributor è stato chiesto di illustrare una
specifica vicenda attraverso tre opere di
qualsiasi epoca (dall’antico al contempo-
raneo). Su ciascun «fotogramma» i vari
collaboratori hanno redatto un saggio
storico-artistico e uno teologico. Ne è na-
di VINCENZO TRIONE to un ricco database, che sarà completato

L
entro il 2028. Ora, a metà del progetto, è
ondra, 2000. La National Gallery tempo di bilanci: un archivio di circa no-
ospita Seeing Salvation, una vecento immagini ad alta risoluzione, in-
mostra curata da Neil MacGre-
gor. Un’originale indagine criti- IL MUSEO te g r a to d a f i l m s u G e s ù e M a r i a
(Unlocking Christian Art) e su angeli,
ca sulle diverse declinazioni alle
quali, nei secoli, è stata sottoposta la fi- VIRTUALE profeti e patriarchi (Interfaith Discus-
sions). Una galleria virtuale, divisa in sale
gura di Cristo, spesso trattata dai pittori monografiche, in cui confluiscono situa-
come metafora di questioni metafisiche zioni e personaggi biblici, accompagnati
e, insieme, troppo umane: amore, soffe- dalle trasposizioni artistiche.
renza, compassione, speranza, dispera- In questo museo senza pareti — una
zione. Accolta da un notevole successo, sorta di Bibbia Revisited — omaggi con-
quell’esposizione ha spinto molti studio- Marc Quinn, Shqipe Kamberi, Emmanuel Garibay, sapevoli, ma anche riprese indirette che
Alison Lapper Pregnant, 2005 Bride, 2017 Emmaus, 2012
si a misurarsi con un tema a lungo rimos- (Vangelo di Luca, (Vangelo di Giovanni , (Lettera
dimostrano come la Bibbia possa essere
so: il nesso arte-religione. Si tratta di una «Magnificat») «L´adultera») ai Galati) attraversata anche in maniera laica. Sia-
relazione difficile e controversa. Che, nel mo dinanzi al libro dei libri, nel quale, ha
Novecento, progressivamente, si è andata osservato Claudio Magris, è iscritto il
indebolendo. Al punto che, dopo essersi grande codice della civiltà occidentale.
intersecati dal Medioevo, i due sentieri si Uno straordinario sillabario per interpre-
sono sempre più divaricati. tare il mondo e le sue contraddizioni: la
Da un lato, gli artisti hanno oscillato verità della vita e della morte, l’eros e la
tra profanazione e spiritualità, come è violenza, l’incanto e la cenere, la colpa e
stato documentato in una mostra del la salvezza, la tragedia e la redenzione, la
2008 al Centre Pompidou, Traces du sa- volontà di potenza e lo stupro del nulla,
cré. Ecco, allora, tra gli altri, Nitsch, Kip- l’esilio e il ritorno, l’altezza cui possono
penberger, Serrano, Hirst e Cattelan, i Roger Fenton, Charlie Mackesy, giungere gli uomini e l’infame bassezza a
quali assumono alcuni simboli divini per Valley of the Shadow of Death, 1855 Crucifixion, 2016 cui sono condannati. Cronaca nera del-
deriderli e immetterli in un gioco di de- (Salmo 23) (Salmo 22) l’umanità — che parla del nascere, del
sacralizzazioni. Ed ecco Fontana, Stella, desiderare, dell’errare, del distruggere
Kounellis, Kapoor, Kiefer, Parmiggiani, patrie, dell’amare e dell’odiare il fratello,
Turrel, Elíasson, Laib, Spalletti e Sugimo- del vivere intensamente l’esistenza, la sua
to, accomunati, sulle orme del Kandin- gloria e la sua vanità —, la Bibbia fornisce
skij de Lo spirituale nell’arte, dal bisogno le chiavi per capire chi siamo, celebrando
di lambire l’invisibile, proponendo mo- la centralità dell’uomo come unità indis-
nocromi astratti o iconografie senza ico- solubile di carne fragile e di spirito. È qui
ne. Dall’altro lato, la Chiesa, la cui azione, la radice dell’identità europea, secondo
sovente, è stata caratterizzata da un certo Magris. Ma la Bibbia è anche altro, come
disinteresse nei confronti delle avan- suggeriscono gli esercizi di stile radunati
guardie, come dice il residuale coinvolgi- Harmonia Rosales, Regina Galindo, nel Visual Commentary on Scripture. Un
mento degli artisti nelle committenze ec- The Creation of God, 2017 La Sombra (The Shadow), 2017 prodigioso Liber figurarum. Uno stermi-
clesiastiche. Certo, non sono mancate le (Genesi) (Esodo) nato scrigno di iconografie. Un deposito
aperture. 1964: Paolo VI auspica una nuo- di rappresentazioni e personaggi desti-
va alleanza, nella consapevolezza che nati a riaffiorare in modi sempre diversi.
l’anelito intimo di ogni artista consista Un patrimonio di tutti, non solo dei fede-
nel «carpire dal cielo dello spirito i suoi li. Un repertorio di eroi e simboli offerto a
tesori e rivestirli di parola, di colori, di chi è venuto secoli dopo.
forme, di accessibilità». 1999: Giovanni
Paolo II pubblica la Lettera agli artisti,
dove ricorda che «l’arte (…), anche al di là
delle sue espressioni più tipicamente re- Per dare un volto alle drammaturgie
ligiose, quando è autentica, ha una pro- Ben Shahn, Wheat Field, 1958 Tracey Emin, Alison Saar, testamentarie, gli artisti che incontriamo
fonda affinità con il mondo della fede». (Vangelo di Matteo, «In quel tempo Gesù passò I Fell in LOve Here, 2014 Blood Sweat Tears, 2011 in Vcs si affidano a due indirizzi prevalen-
Momenti rilevanti, ma quasi isolati. tra le messi in giorno di sabato, e i suoi (Deuteronomio) (Lamentazioni) ti: coabitazione e trasloco. In alcuni casi,
discepoli ebbero fame e cominciarono prevale una necessità consapevolmente
a cogliere spighe e le mangiavano») illustrativa: maestri come Masaccio e Mi-
Corriere della Sera chelangelo avviano con la fonte una rela-

i
Abbiamo assistito così alla rottura di zione dialogica, improntata a un parziale
un patto. Eppure, anche in un tempo co- rispetto. Artisti contemporanei come
me il nostro incline a disincantarsi, resta Hirst e Alÿs, invece, selezionano singoli
urgente e necessaria la tensione verso la
religione. Un ambito che è possibile fre-
Pescia (Pistoia) Ferrara eventi, personaggi e invenzioni, rielabo-
rando criticamente questi «materiali»
quentare e interrogare anche situandosi
in un orizzonte non confessionale, ma
Bentornata a casa Essere ebrei in Italia non senza disinvoltura. Alcuni esempi.
La sezione sul giorno della creazione: la
secolarizzato, senza confondere piani e
discipline. È quel che ha invitato a fare il
Madonna di Raffaello La storia, i luoghi Il progetto
Vcs, The Visual Commentary
Cappella Sistina di Michelangelo insieme
con un arazzo dell’XI secolo. La genesi:
docente del King’s College di Londra, Ben on Scripture, ideato da Ben una tempera di Giovanni Di Paolo e un al-
Quash: «La teologia è la tradizione del Quash, docente di Teologia tro momento della Sistina. La fase del
pensiero che permette di affrontare in al King’s College di Londra, è fuoco: opere di Tacita Dean, di Regina
modo accademico le domande legate a un museo virtuale Galindo e di Francis Alÿs e Julien Devaux.
Dio. Se ci si chiede se sia ragionevole cre- accessibile a tutti che abbina Espulsione ed esilio: una pergamena del
dere in Dio, quali idee su Dio abbiano opere d’arte e commenti Trecento, un affresco di Masaccio e
plasmato le civiltà umane e come esse si- teologici sulla Bibbia. Come un’installazione «medica» di Damien
ano state espresse nella pratica, nell’etica recita il sito, thevcs.org, Hirst. L’Arca di Noé e il Diluvio: una mi-
e nella liturgia, si stanno ponendo do- questo museo virtuale niatura di Walter de Brailes, una xilogra-
mande teologiche e per farlo non è ne- «aiuta a riscoprire la Bibbia fia di Michael Wolgemut e un olio di Jaco-
cessario essere credenti». attraverso l’interazione tra po Bassano.

F C
Muovendo da questa differenza, nel ino al 30 luglio la Madonna del urata da Andrea Morpurgo e arte, storia ed esegesi». Omaggi? No, disletture. Che raffigura-
2018, Quash ha avviato un progetto, The Baldacchino (sopra: 1506-1508, Amedeo Spagnoletto la mostra Nato nel 2018, il progetto ha no l’epica biblica non solo in una pro-
Visual Commentary on Scripture (Vcs), particolare) di Raffaello (1483- Case di vita. Sinagoghe e cimiteri coinvolto storici dell’arte e spettiva allegorico-morale, ma soprattut-
promosso dal King’s College insieme con 1520) torna dopo oltre 320 anni dalla in Italia è aperta fino al 17 settembre biblisti ai quali è stato to come un fatto reale, concreto, intrinse-
la National Gallery e il Victoria&Albert Galleria Palatina di Palazzo Pitti a al Meis di Ferrara (meis.museum). Per chiesto di abbinare un passo camente interno alla cultura visiva del-
Museum di Londra e con il Bode-Mu- Firenze alla Cattedrale di Pescia un itinerario che vuole approfondisce dell’Antico o del Nuovo l’Occidente cristiano. Riscritture quasi
seum e la Gemäldegalerie di Berlino, ma (Pistoia), che l’aveva accolta tra il rapporto tra i luoghi sacri (sopra: Testamento a tre opere scandalose. Che, tuttavia, con una mossa
aperto anche a ricercatori di altre istitu- Cinque e Seicento. Per un confronto Lele Luzzati, 1921-2007, Bozzetto per d’arte e di aggiungervi un poco ortodossa, sembrano sottrarsi a
zioni internazionali e a curatori di tanti (nell’ambito del progetto Uffizi diffusi, le vetrate della Sinagoga di Genova, saggio storico-artistico e quell’anti-idolatria presente in tanti luo-
musei. È stato scelto uno studio di caso uffizi.it) con la copia commissionata a 1959 circa) e i cambiamenti affrontati uno teologico. Vcs sarà ghi biblici. «Non ti farai idolo né immagi-
«totale»: la Bibbia. In che modo que- Pier Dandini proprio per sostituirla al dell’Italia in oltre duemila anni di completato nel 2028. Per ne alcuna di quanto è lassù nel cielo, né
st’opus magnum ermetico è stato letto, momento del suo ritorno a Firenze. storia dell’ebraismo italiano. ora sono state raccolte circa di quanto è quaggiù sulla terra».
decifrato, reinventato. Dapprima, Quash novecento immagini © RIPRODUZIONE RISERVATA
40 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 41

Maschere (
Discografia
Non è semplice districarsi nella discografia
che raccoglie esecuzioni di brani composti da
Berio. Scegliamo tre incisioni che sono punti
fermi in un percorso per avvicinarsi alla sua
.

musica: Coro (Deutsche Grammophon, 1980)


con il coro e l’orchestra sinfonica della radio
Teatro, musica, danza, cinema, televisione di Colonia; Berio Sequenzas (3 cd Deutsche
Grammophon, 1998) con l’Ensemble
InterContemporain; Recital for Cathy. Folk
Songs con Cathy Berberian (Bmg, 1995).

Il 27 maggio Ci ha lasciato
di vent’anni fa tracce preziose
scomparve che possiamo
un compositore ancora seguire:
italiano tra i più l’importanza
importanti delle relazioni
del dopoguerra. fra le discipline e
Un autore di oggi fra i loro maestri,
ricorda per «la la curiosità
Lettura» come per la tecnologia
si sia chiusa allora al servizio
una pagina della creatività,
culturale molto l’attenzione
più ampia al puro piacere
del suo specifico dell’ascolto e, sì,
ambito d’azione le sue partiture

Il suono del desiBerio di NICOLA CAMPOGRANDE

L i
a sera del 27 maggio 2003 tocca- asta); negarlo era fuori discussione. anche le sue costruzioni più intellettual- musicisti considerano come la più im-
va a me condurre Radio3 Suite. Mentre oggi, onestamente, è difficile mente ardite, anche i suoi brani che ri- portante, è naturalmente la sua musica.
E ricordo l’agitazione, mista alla mettere a fuoco qualcosa di analogo. chiedevano una performance di ascolto Che oggi abita due mondi, separati in
necessità di non sbagliare nulla, Una seconda eredità viene dalla sua at- impegnativa, inseguivano un’idea di mu- modo netto. In quello riservato alla «mu-
quando ci arrivò la notizia della tenzione all’elettronica. Prima fondando sica, di vera musica, intesa come modo di sica contemporanea», declinato attraver-
morte di Luciano Berio. Scegliemmo di lo Studio di Fonologia presso la Rai di Mi- rappresentare il mondo attraverso suoni so festival, stagioni, rassegne specifiche,
far saltare la scaletta prevista, riorganiz- Il personaggio lano, poi lavorando all’Ircam di Parigi, organizzati, che chiedono di essere la presenza di Berio è allineata a quella di
zando rapidamente l’intera trasmissione. Luciano Berio (Imperia, 24 poi ancora dando vita al centro di ricerca ascoltati, che provano a suscitare una no- altri autori della sua generazione, venera-
In regia ci raggiunse il responsabile della ottobre 1925 – Roma, 27 Tempo Reale a Firenze, per tutta la vita stra reazione emotiva, empatica. Certo, ti come maestri e dunque eseguiti nel-
programmazione. E fu immediatamente maggio 2003; qui sopra, Berio si è fatto affascinare dalle nuove oggi l’estetica delle vecchie avanguardie è l’ambito di concerti dove, come è giusto,
chiaro a tutti che stavamo vivendo un foto Errebi/Archivio Corsera) possibilità sonore offerte dalla tecnolo- dietro le spalle, e molti nuovi modi di la musica dei compositori più giovani
momento grave, perché se ne andava il è uno dei compositori gia, lavorando gomito a gomito con inge- comporre sono diventati moneta corren- cerca le proprie radici. Nel mondo della
più importante compositore italiano ma fondamentali del secondo gneri e tecnici, spingendo verso la co- te; ma la sua lezione rimane chiara, forte, musica classica tout court, dove si esegue
anche perché — e solo con Berio avrebbe Novecento: con la sua struzione di strumenti e piattaforme che ed è una bussola preziosa per chi viene per lo più musica di autori morti prima
potuto accadere — si stava chiudendo musica orchestrale, da ancora non esistevano. E così facendo ci colto da qualche smarrimento. che lui nascesse e molto raramente si ac-
una pagina culturale molto più ampia di camera, teatrale, elettronica, ha impartito una lezione che, si badi, non La quarta eredità di Berio, quella che i colgono in modo stabile brani più recen-
quella che in genere è dato di scrivere a ha influenzato decine e va vista come un generico incoraggia- ti, Berio ha invece conquistato una posi-
un musicista. Oggi, vent’anni dopo, viene decine di compositori (Steve mento all’abitare il progresso, magari zione solidissima con almeno tre lavori: i
da dire che non ci eravamo sbagliati. Reich fu suo allievo). Berio quando ci semplifica la vita come prova a Folk songs per soprano e piccolo ensem-
Certo, adesso possiamo osservare con
più chiarezza l’eredità di Berio, ciò che è
ha studiato al Conservatorio
di Milano: lì conosce e sposa
fare oggi l’intelligenza artificiale; al con-
trario, lo stimolo che ci ha lasciato va nel-
Mercoledì 24 maggio ble, Rendering, che è il completamento
creativo di appunti sinfonici lasciati da
ancora vivo, palpitante, e ciò che si pen-
sava sarebbe rimasto e invece appare
(1950) lo straordinario
mezzosoprano Cathy
la direzione dell’imprevedibile, di ciò che
sfugge a regole e algoritmi, di pensieri
La Filarmonica Romana Franz Schubert (alcuni estratti costitui-
scono gli stacchi musicali identificativi di
sbiadito. Ma la forza, l’unicità della sua fi-
gura sono ancora là, ben salde; ed è dun-
Berberian (1925-1983). Nel
1951 va negli Stati Uniti, al
musicali dove oscillatori e computer — e
oggi le app — non hanno configurazioni
lo celebra in un concerto Radio3) e il piccolo Wasserklavier, amato
ed eseguito da una miriade di pianisti
que bello provare ad annotare, tra i tanti, Tanglewood Music Center a pronte per l’uso ma costringono a inven- che spesso lo scelgono come unico
almeno quattro doni che ci ha consegna- studiare con Luigi tare il modo nel quale li si può sfruttare. esempio di musica scritta negli ultimi
to, come in un breve, sintetico inventario. Dallapiccola, che gli Un terzo dono che Berio ci ha affidato è decenni. Vent’anni fa qualcuno scom-
trasmette l’interesse per la un modo di comporre musica che, anche metteva che anche le sue Sequenze, cia-
musica dodecafonica. nelle esperienze dove l’estetica dei suoi scuna per un diverso strumento, sareb-
Frequenta poi i corsi estivi di anni spingeva verso l’estremismo, riman- bero entrate stabilmente in repertorio;
Un primo lascito è esemplare, non so- Darmstadt, dove incontra dava sempre a una relazione con la no- ma al momento non è accaduto, così co-
noro, e risiede nella capacità di relazione Pierre Boulez, Karlheinz stra percezione, con un certo piacere del- me non accade di ascoltare regolarmente
che Berio possedeva come nessun altro. Stockhausen, György Ligeti e l’ascolto — a dirla in modo semplice: a la geniale Sinfonia, oggettivamente com-
Sapeva dialogare con un mondo intellet- Mauricio Kagel. Si avvicina un rapporto con le orecchie. Perché da plessa da eseguire per la necessità di un
tuale ampio, variegato, fatto di persone alla musica elettronica e, con un lato la sua figura era un riferimento ottetto vocale di altissimo profilo oltre

M
che consideravano anche la musica come Bruno Maderna, nel 1955 universalmente riconosciuto (per dire: ercoledì 24 maggio alle 19.30 che di una grande orchestra, oppure Cal-
uno degli specchi nei quali si riflette fonda lo Studio di fonologia Berio negli Usa fu invitato a tenere le mi- l’Accademia Filarmonica mo o Coro del quale si prendono cura so-
l’esperienza umana. Lavorava con Edoar- musicale Rai di Milano (fra il tiche sei conferenze della cattedra di poe- Romana ospiterà un concerto lo interpreti specializzati.
do Sanguineti, con Umberto Eco, con Ita- 1974 e l’80 avrebbe diretto tica Charles Eliot Norton, ad Harvard, co- dedicato a Luciano Berio, che ne fu Vedremo al prossimo giro di boa in che
lo Calvino, con Renzo Piano; con loro ra- anche l’Ircam di Parigi), dove me era capitato a Igor Stravinskij, a Leo- direttore artistico. La violoncellista direzione sarà andato il mondo, magari
gionava, scambiava idee, costruiva pro- invita compositori quali nard Bernstein…); ma dall’altro la sua po- Elide Sulsenti (sopra) aprirà la serata con lo stimolo dei molti concerti che ora
getti e, soprattutto, sapeva porsi come Henri Pousseur e John Cage. sizione è stata sempre laterale rispetto ai con la Sequenza XIV per violoncello celebrano quest’anniversario. Ma intanto
rappresentante di un ambito espressivo Dal 1962 inizia a insegnare, suoi colleghi «duri e puri», a compositori (2002). Nella seconda parte il pianista possiamo ricordare con gratitudine un
che aveva la stessa dignità degli altri. Un in California e a New York, per i quali, cioè, gli esiti concreti di una Andrea Lucchesini, che di Berio è stato compositore che continua a essere
compositore, affermava nei fatti Berio dove fonda il Juilliard partitura, ciò che il loro pensiero musica- uno dei prediletti interpreti, eseguirà un’icona della cultura italiana e uno sti-
con il suo lavoro, è importante quanto un Ensemble, un gruppo dedito le diventava quando qualcuno suonava e la Sequenza IV per pianoforte (1966) e molo, potente, per tutti noi che ogni gior-
filosofo, uno scrittore, un architetto (o un alla contemporanea. ascoltava un loro pezzo, parevano irrile- Six Encores (1965-1990). no sprofondiamo nella musica.
antropologo, un economista, un cine- Info: lucianoberio.org vanti. A Berio questo non è mai accaduto: © RIPRODUZIONE RISERVATA
42 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023

Maschere Musica

I
più si lasciano intimidire già dallo
sguardo glaciale che dice chiara-
mente: «Non osare fare un altro
passo». Quelli che invece non han-
no ancora incrociato i suoi occhi se-
veri e si avvicinano ignari al violino ven-
gono scoraggiati da una gestualità rapida
e secca che li inchioda sul posto. Gli im-
pavidi, o meglio gli incoscienti che addi-
rittura tentano di toccare il prezioso stru-
mento di legno vengono bloccati fisica-
mente: dallo schiaffetto sulla mano alla
spintarella. D’altronde il lavoro del «Ma-
resciallo» Max è questo: proteggere Stra-
divari. E quando è in servizio è implaca-

rd
bile, cinico, sembra non stancarsi mai,

a
scrupoloso ben oltre la maniacalità e non

g u
guarda in faccia nessuno, se non per dis-

y
suaderlo dal compiere gesti «sbagliati»

od
nelle vicinanze dello strumento sotto la

Il b
sua protezione.
Succede dal 2007, quando a Mauro Iva-
no Benaglia, direttore dell’Accademia

ri
concertante d’archi, è venuta l’idea di

va
«Uno Stradivari per la Gente», cioè un

di
programma di appuntamenti pensati per

ra
portare la grande bellezza della musica in

St
luoghi diversi dai teatri in cui gli intendi-

li
tori pagano centinaia di euro per sentire

deg
le note di un violino uscito dalle mani del
leggendario liutaio di Cremona. E allora
ecco i concerti organizzati in case di ripo-
so, antiche ville, palazzi storici, parroc-
chie, con ingresso gratuito o finalità be-
nefiche. «I collezionisti che possiedono
uno Stradivari lo tenevano in banca o
chiuso in una teca, ma i violini sono fatti
di legno e il legno è vivo: se non li fai suo-
nare, muoiono — spiega il Maestro —.
Così noi li portiamo in mezzo alla gente
che difficilmente avrebbe la possibilità di
avvicinarsi a questi gioielli e con questo
format riusciamo a valorizzare sia lo stru-
mento sia il giovane musicista che lo suo-
na. E la presenza di uno Stradivari crea at-
tenzione più intensa verso quelle note,
emoziona». Da quel momento dall’asso-
ciazione che ha sede nel Castello di Se-
prio a Mozzate, in provincia di Como,
passano 26 esemplari di Stradivari sui 50-
60 ancora utilizzabili dignitosamente.
Praticamente la metà di tutti quelli rima-
sti nel mondo: per esempio il Cremonese
(1715), Vesuvius (1727), Milanollo (1728),
Greville (1726), Maurin Rubinoff (1731),
Sandars (1695), Napoleone III (1681). I col-
lezionisti e i curatori si rivelano ben di-
sposti a prestare i propri gioielli, natural-
mente soltanto sotto la copertura di po-
lizze assicurative impressionanti e di mi-
sure di sicurezza altrettanto imponenti.

di GIAMPIERO ROSSI spensabile ferro del mestiere. Lo chiama- normale astuccio imbottito, ma per ren- uguali. Non dimenticherò mai la faccia
Portare a spasso un pregiato strumen- no «Maresciallo» per i suoi modi, ma a dere l’idea sul sito dell’azienda produttri- incredula dell’agente». Anche il bagagli-
to del Settecento, infatti, richiede molta osservarlo viene il sospetto che in passa- ce compare una foto in cui un Suv ci pas- aio dell’auto è stato ristrutturato per ospi-
organizzazione precauzioni inimmagi- to abbia indossato una divisa. «Faccio il sa sopra con una ruota senza provocare tare in sicurezza il carico, ma in ogni caso
nabili, compreso il controllo della tem- volontario sulle ambulanze», è l’unica in- danni. Per precauzione, comunque, il gli itinerari sono stabiliti all’ultimo mo-
peratura e del tasso di umidità. «Di nor- formazione che concede. Si muove come Maresciallo Max ha provveduto anche ad mento. Naturalmente li decide lui, il bo-
ma un violino arriva qui da noi sotto la tu- una guardia del corpo, ma l’oggetto della aggiungervi un paio di manette — appe- dyguard degli Stradivari.
tela delle forze dell’ordine –— racconta protezione è uno strumento musicale. na mascherate da un foulard — che usa Si guarda attorno, se deve camminare
Benaglia — e quando poi lo portiamo nel Oggi è in programma un concerto per quando vuole essere sicuro che quella dove si muovono altre persone le scruta,
luogo del concerto provvediamo noi alla gli ospiti della casa di riposo per musici- custodia non possa allontanarsi dalla sua cambia traiettoria, sposta la presa della
sicurezza». A quel punto entra in azione sti che porta il nome di Giuseppe Verdi, a persona. «Una delle rare volte in cui l’ho custodia da una mano all’altra in base al
lui: il Maresciallo Max. Immancabilmen- Milano. I violini ricevuti in prestito dai visto in difficoltà — racconta divertito lato in cui si trova il potenziale «perico-
te in abito scuro e cravatta, guanti di pel- collezionisti sono due: Antonio Stradiva- Benaglia — è stato quando, a Bologna, il lo». Non si rilassa nemmeno in cameri-
le, auricolare appena visibile, e da qual- ri del 1667 e Omobono Stradivari del violino era ammanettato al suo polso e no, quando deve affidare (quasi contro-
che parte sotto la giacca una torcia e una 1730. Una volta avvenuto il passaggio di non trovava più le chiavi. Mancava poco voglia) lo strumento al Maestro Lorenzo
bomboletta di spray urticante. Niente co- consegne, al castello di Mozzate, è sem- all’inizio del concerto; allora sono uscito Meraviglia che si prepara all’esibizione.
gnome e soltanto foto discrete, perché pre lui a maneggiare la custodia che li in strada alla ricerca di un poliziotto, un Lui lo segue come un’ombra e si allonta-
l’uomo che da sette anni protegge gli SERVIZIO FOTOGRAFICO contiene entrambi, a sua volta un pezzo carabiniere o un vigile urbano per chie- na di pochi passi soltanto quando inizia-
Stradivari lavora nel campo della sicurez- DI ROSSELLA pregiato: una Dimitri Musafia, di fabbri- dere una chiave in prestito, perché pare no le prove. Fa così anche durante i con-
za e considera la riservatezza un indi- PAPETTI/LAPRESSE cazione cremonese. Può sembrare un che quelle per le manette siano tutte certi, e infatti può capitare che qualcuno
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 43

{
Moltitudini dal Canada
La cantautrice canadese Leslie Feist (1976) è tratta di un disco intenso e poetico, con dodici
Incisioni una delle più apprezzate artigiane del brani di sognante folk elettroacustico,
di Renzo Matta cantautorato indie folk: collaborazioni di dalla strumentazione essenziale,
valore, profilo alto. Atteso sei anni Multitudes dove Feist si avvicina magnificamente
rivela la maturazione del personaggio: si allo spirito della Joni Mitchell più intima.

Nell’ambiente lo finisca per osservare più lui dei musicisti.


Il Maresciallo Max rimane lì vicino, dritto

conoscono come Virtuosa di uno strumento spesso associato al repertorio sacro, a fissare il violino come se fosse sull’orlo
di un vulcano in eruzione. Però adesso
Anna Lapwood ci spiega come ha conquistato una fama inattesa che la sala è vuota è l’unico momento in
il Maresciallo cui concede qualche parola: «Non sono

L’organo è social
solo — confida — ci sono due persone

Max: niente co- che collaborano con me: voi non li vede-
te, io sì. E comunque se, per esempio, de-
vo andare in bagno, ma evito finché pos-
gnome, fotografie so, il violino viene con me». E così avvie-
ne poco prima che inizi il concerto.
discrete, un’attivi-
e non fa più paura
I più pericolosi non sono i bambini,
bensì i più esperti tra gli addetti ai lavori:

tà di volontariato i liutai. «Perché si considerano autorizza-


ti a esaminare i dettagli di uno Stradivari
e mi tocca bloccarli quando si avvicinano
sulle ambulanze troppo». Ne sanno qualcosa un cardinale
e un generale che, in due occasioni simi-
(l’unica informa- li, si sono presi uno schiaffetto sulla ma-
no che tentava di accarezzare quel prezio-

zione privata che


da Londra PAOLA DE CAROLIS so legno settecentesco. «Quando suo-
nammo per Papa Benedetto XVI — inter-
viene Mauro Benaglia — ci fu un
concede), abito momento di enorme imbarazzo: gli ven-
ne concesso di prendere in mano lo Stra-

scuro e cravatta, divari e lui lo trattenne pensando si trat-


tasse di un dono». Ma quella volta, alme-

guanti di pelle,
no, si riuscì a evitare l’intervento del seve-
ro guardiano. «I luoghi più insidiosi sono
proprio le chiese — spiega il Maresciallo
auricolare appe- — perché non ci sono separazioni e per
arrivare all’altare ci sono sempre dei gra-

na visibile (ci A fianco: Anna Lapwood (foto


di Nick Rutter). Sopra: Benedict
dini. Diciamo pure che se il Maestro ca-
de, e malauguratamente si fa male, non è
un mio problema, ma per evitare che ac-
sono in giro altre Cumberbatch, suo estimatore;
sotto: Ludovico Einaudi
cada quando ha in mano il violino prefe-
risco consegnarglielo dopo che è arrivato
due guardie del nel punto in cui dovrà suonare». Proprio
tra le navate delle cattedrali si sono con-

corpo, ma non si
sumati molti episodi entrati nell’aneddo-
tica: «Una volta il parroco invitò i fedeli
ad avvicinarsi per vedere bene come era
notano), torcia fatto uno Stradivari e io fui costretto a
prenderlo e allontanarmi velocemente».

e spray urticante, E poi quella volta che in un teatro, «credo


fosse proprio a Cremona», a uno spetta-

un paio di manet-
tore in un palco cadde la macchina foto-
grafica proprio all’altezza del violinista

N
mentre eseguiva, fra il pubblico, il bis. Il
te. È addetto alla el cuore della notte c’è chi, alla Royal Al-
bert Hall, si esercita: un suono ora potente,
studiare ed esercitarci, in quanto durante il giorno gli
spazi in cui si trovano questi organi sono occupati».
Maestro Benaglia ridacchia e racconta
come andò a finire: «Lo spinse via e gli

sicurezza dei ora leggero come una farfalla riempie la


storica sala londinese, deserta se non per il
guardiano notturno. Di fronte alle 4 tastie-
Ogni strumento «ha una sua personalità»: quello
dell’Albert Hall, dove Lapwood è associate artist e
dove quest’estate suonerà da solista nell’ambito della
strappò di mani lo Stradivari, quella mac-
china fotografica lo sfiorò».

violini più prezio- re, la pedaliera, le 9.900 canne e i registri dell’organo


siede Anna Lapwood, 27 anni, oggi tra i musicisti più
prestigiosa rassegna dei Proms, ha «un carattere mol-
to marcato» e un pizzico «di magia». A differenza del
si del mondo. noti del Regno Unito. Un curriculum d’oro le ha per-
messo di distinguersi già da bambina, ma è attraverso
pianoforte, degli archi e così via, l’organo non è mai
sul palcoscenico. Si vedono le canne, ma chi suona
Il Maresciallo Max non stacca gli occhi
dal violino. Ma alla fine — forse sollevato

«La Lettura» il potere dei social che sta compiendo una rivoluzio-
ne, portando la musica classica, e soprattutto l’orga-
no, a un pubblico nuovo. Su TikTok le sue sessioni
generalmente è nascosto. «L’ Albert Hall invece è un
luogo pubblico». La riprova della nuova popolarità è
l’affluenza ai concerti. «Una volta come organisti ci
dall’idea di togliersi di torno una presen-
za di troppo — lascia affiorare qualche
emozione che apre una crepa in quell’at-
lo ha seguito notturne — filmate nell’arco di un turno che va dalla
mezzanotte alle 6 — hanno milioni di seguaci in tutto
consideravamo fortunati se a sentirci venivano trenta
persone». Ora non più. Le esibizioni di Lapwood sono
teggiamento da «ti spiezzo in due» per-
manente.

durante il viaggio il mondo. Al bar viene riconosciuta da una fascia d’età


generalmente più interessata ai divi del pop. Ha stre-
richiestissime, e il fenomeno si sta allargando a tanti
suoi colleghi. L’effetto social, inoltre, non si limita a
Risultano davvero minacce? C’è chi po-
trebbe rubare uno Stradivari? «Sarebbe

che ha portato
gato l’attore Benedict Cumberbatch, che si è sciolto in internet. «È sempre gratificante constatare che ci so- come portarsi a casa la Gioconda — dice
lacrime sentendole suonare Interstellar di Hans Zim- no persone in carne e ossa dietro i like». — ma questo è un capolavoro che suona,
mer. Ludovico Einaudi alcuni mesi fa l’ha raggiunta Nelle sue tante attività — oltre al ruolo all’Albert non ha senso contemplarlo e basta. Io
lo strumento nel suo abitacolo e insieme con lei ha improvvisato un
brano. La violinista Hilary Hahn l’ha voluta per esegui-
Hall, è direttrice musicale del Pembroke College, a
Cambridge — ha un occhio di riguardo per bambine e
stesso, che non sono un musicista, ho
imparato a distinguere dal suono uno

dal Castello di re Bach. ragazze. Tra i suoi slogan, play like a girl, una risposta
al giudice di un concorso che durante gli anni del-
l’università — è stata la prima donna a ricevere una
Stradivari dall’altro. Li riconosco dalla vo-
ce». Mentre parla sembra per la prima
volta intenerito, quasi rilassato. Ma dura
Seprio a Mozzate L’organo, strumento spesso associato ad ambienti
borsa di studio come organista nella storia centenaria
del Magdalen College di Oxford — le consigliò di
un attimo, perché i suoi occhi-radar han-
no già individuato una potenziale minac-
(Como) fino religiosi e musica sacra, con Lapwood sta conquistan-
do territori diversi. «Era mia intenzione — ha raccon-
«suonare più come un uomo». Ecco che a Pembroke
sono nati un coro per sole ragazzine tra gli 11 e i 18
cia: dal fondo della sala un’ospite di Casa
Verdi, vestita elegantemente proprio per

alla casa di riposo tato la musicista a “la Lettura” — rivelare cos’avviene


dietro le quinte. Per noi organisti è normale uscire a
suonare quando gli altri vanno a dormire, ma tanta
anni che frequentano scuole della zona e un’iniziativa
per promuovere l’organo tra bambine e adolescenti
invitandole a provare quello del suo collegio.
il concerto, avanza appoggiata a un de-
ambulatore. Anche per lei scatta la proce-
dura di sicurezza: un passo verso il violi-
Verdi di Milano gente non sa che è l’unico modo che abbiamo per © RIPRODUZIONE RISERVATA no, un’occhiata raggelante.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
44 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 45

{
Non tutte le esperienze sono un bene
«Fare esperienza non è sempre un bene, dall’intelligenza, come può essere cattiva?».
Età di mezzo come per esempio sperimentare dei Per sant’Agostino la scienza supera

Maschere Concerti di Andrea Radaelli castighi», invece «quella che si denomina l’esperienza (Tra experientia ed
scienza con proprietà e purezza di linguaggio, experimentum, a cura di Felice Masi, Roberto
in quanto procurata dalla ragione e Melisi e Fabio Seller, Mimesis, pp. 234, e 24).

Cento artisti, sei palchi, tre giorni di canzoni, un tempo luogo molto indie, oggi tanto altro:
è il Mi Ami Festival, 17ª edizione, all’Idroscalo di Milano. Tra i presenti, anche due grandi
ritorni: i Verdena e Dargen D’Amico. Li abbiamo incontrati, per stabilire intanto che...

La musica non è mai artificiale


di CECILIA BRESSANELLI

L’
elenco dei partecipanti è lun- se sono in questo viaggio per cercare o
ghissimo: cento artisti distri- per essere trovato... Forse più per cercare.
buiti su sei palchi, per un in- Nel momento in cui decido di essere visi-
tero weekend di musica. Ve- bile lo faccio come il sistema di condivi-
nerdì 26, sabato 27 e dome- sione della Apple: visibile a tutti ma per
nica 28 maggio all’Idroscalo di Milano dieci minuti». Alberto ripete a sé stesso la
presso il Circolo Magnolia torna, per la domanda: «Da chi vorremmo essere tro-
17ª edizione (in 19 anni), il Mi Ami Festi- vati? Da Paul McCartney, sarebbe bellissi-
val. Tra gli artisti più attesi ci sono due mo». Ride, e poi più serio: «Oppure an-
grandi ritorni. Quello del rock dei Verde- che da un pubblico che non ci ha mai ca-
na che, a dodici anni dalla prima e unica pito. Ogni tanto qualcuno salta fuori».
volta al Mi Ami, portano la loro musica e
il nuovo disco Volevo magia (uscito a set- A occhi chiusi
tembre 2022, a sette anni dal preceden- Ogni anno il Mi Ami sceglie un tema.
te); e Dargen D’Amico che qui torna dopo Nel 2011, quando da lì passarono i Verde-
dieci anni per ripercorrere una carriera na, era «A occhi chiusi». Alberto Ferrari
ventennale che ha portato al successo di lo sente vicino: «È molto Verdena come
Dove si balla e a un nuovo singolo. titolo. Mi ricorda i Nirvana: a occhi chiusi
«La Lettura» li ha incontrati. Dargen è meno pericoloso, quindi intratteneteci;
D’Amico (vero nome Jacopo D’Amico) ri- anche se la canzone Smell Like Teen Spi-
sponde via Zoom dal Giappone: «Sono rit in realtà diceva: senza luci». With the
contento di esserci, più che tornare. È co- lights out, it’s less dangerous/ Here we
me se fosse una prima volta». Mentre, are now, entertain us… «A occhi chiusi si
qualche ora dopo, a rispondere al telefo- può fare musica, cantare così è bellissi-
no per i Verdena è Alberto Ferrari, voce e mo». Anche Dargen D’Amico a occhi
chitarra della band nata negli anni No- chiusi fa musica: «Dove “a occhi chiusi” è
vanta ad Albino (Bergamo), che condivi- inteso come ingresso in un mondo in cui

i
de con il fratello Luca (batteria) e Roberta l’immaginazione occupa il 51 per cento e
Sammarelli (basso): «L’effetto quando si Il cervello creativo può inventare. Penso che adesso, più che la realtà il 49, rispetto “a occhi aperti” le
sale sul palco è ogni volta diverso». «Il nuovo brano è sperimentale. Avrei altro, possa imitare. Rielabora qualcosa percentuali sono invertite».
In diciannove anni il festival è cresciu- voluto farmelo scrivere dall’intelligenza di già inventato. Sono curioso: vediamo
to. «Cambiato», sottolinea Dargen artificiale. Per comporre il testo ho prova- dove arriva. Non penso che ce la farà mai Pazza idea
D’Amico: «Una volta era il festival della to infinite applicazioni e programmi ma a inventare cose come fa il nostro cervel- Nel 2013, quando Dargen D’Amico fu
musica indie; ma dato che l’indie non esi- niente mi rendeva soddisfatto. Sul testo lo, perché il cervello è malato. Abbiamo tra gli headliner, il tema era «Pazza idea»
ste più, si è aggiornato. Non c’è più musi- ritmico c’è ancora molto da fare e alla fine dei problemi, siamo felici, tristi... Stiamo perché al Mi Ami Patty Pravo celebrò i
ca indipendente perché non ci sono più ho abbandonato». Ma l’intelligenza arti- a vedere». quarant’anni della canzone. Proviamo a
canali alternativi: i canali sono identici, ficiale resta presente: a partire da parti di chiedere al rapper/cantautore/produt-
che tu faccia hip hop sfrenato o musica di testo ha generato la copertina, tre gatti Chi cerca trova tore quale sia l’idea più pazza che ha rea-
ricerca. In questi anni l’indie, insieme al- dai grandi occhi gialli su raggi blu. «Da La frase-faro, il tema, di questa dicias- lizzato in carriera. «Già il fatto che si dica
la musica di matrice urbana, è diventato un punto di vista emotivo mi sarebbe pia- settesima edizione del Mi Ami è «Chi cer- che io ho una carriera è sufficientemente
di fatto il pop italiano». Ma oltre generi ciuto fare scrivere il brano alla tecnologia ca trova, chi non cerca viene trovato», che pazza come idea; comunque: il fatto che
ed etichette, «quello che conta è che resti ma, non essendoci riuscito, ho cercato di ribalta la prima parte del kafkiano «Chi io sia protagonista di un progetto musi-
la musica», sottolinea Alberto Ferrari. farlo scrivere all’ambiente, a quello che cerca non trova, ma chi non cerca viene cale, cosa che spesso mi sembra di osser-
avevo intorno in quel momento. Pelledo- trovato». «Bellissimo, potrebbe averlo Il festival vare dall’esterno». Per Alberto Ferrari è
Cibo per la mente ca è un ristorante che c’è tornado da Lina- creato l’intelligenza artificiale», esclama La 17ª edizione di Mi Ami ricerca: «Ogni volta che faccio qualcosa
E questo è il festival che apre l’estate e te verso Milano». Quindi — per citare il Dargen D’Amico. Ma lui che cosa cerca? Festival - Musica importante cerco l’idea più pazza. È il mio scopo nel-
mette insieme band e cantanti molto di- titolo del primo album solista di Dargen, «Non lo so. Il mio codice binario viaggia a Milano, organizzata da la vita trovare le cose pazze, nel senso più
versi tra loro. Sottotitolo: «Musica impor- uscito nel 2006 —, può esserci «musica tra l’esserci e il nascondersi. Se non ti na- Better Days, si svolge il 26, nobile del termine: ciò che è diverso».
tante a Milano». Ma i protagonisti che co- senza musicisti? «C’è già. La musica esi- scondi in qualche modo vieni trovato e 27, 28 maggio al Circolo
sa metterebbero sotto questo cappello? ste in uno spazio altro ed è questo che la oggi è praticamente impossibile occul- Magnolia (Idroscalo). Cento Magia
Per Alberto Ferrari: «Tutta la musica è rende così affascinante all’orecchio». tarsi». E per quanto riguarda i Verdena? artisti su 6 palchi, tra cui: Infine, che cosa rende magico esibirsi
importante, anche quella che non mi pia- Giriamo la domanda ad Alberto Ferra- «Cerchiamo di stupirci sempre. Cerco Coma_Cose, Naska, Le luci davanti a un pubblico? «Negli anni credo
ce. Io sono succube della musica da sem- ri: la musica generata dall’intelligenza ar- l’entusiasmo, se non ci fosse più dovrei della centrale elettrica, di avere costruito un bellissimo rapporto
pre, le ho dedicato tutta la vita. Ad altri tificiale può sostituire quella suonata dai smettere di suonare». Fulminacci, Cosmo, Levante, con la squadra con cui faccio i live: quindi
magari piace ascoltarla, ma io ne sono musicisti? «Mettiamola alla prova perché Mecna, Lovegang126... gli a farmi da traino sono le persone con cui
ovviamente innamorato. Amo anche il fino a oggi non ha detto niente. Ma se riu- Chi non cerca viene trovato inglesi Jockstrap, gli svedesi li faccio e quelle che incontro nei vari
fatto che è intoccabile, non puoi vederla, scirà a batterci allora vorrà dire che senti- E da chi vorreste essere trovati? «Io non Deki Alem. I Verdena si luoghi», risponde Dargen D’Amico: «La
puoi solo sentirla. La musica è ricordo, è remo della musica incredibile. Comun- so cosa cerco e non so neanche fino a che esibiscono il 26 alle 23.05; musica dal vivo è per me il modo di inte-
immagini, immaginazione. È tutto». que la vedo dura. Magari può aiutare con punto voglio essere trovato», prosegue Dargen D’Amico il 27 alle grarmi con la collettività, di fare parte di
Sulla stessa lunghezza d’onda anche le voci... Però l’intelligenza artificiale non Dargen D’Amico: «Non ho ancora capito 22.25. Info: miamifestival.it questa società, perché altrimenti non ri-
Dargen D’Amico: «La musica è importan- La band cerco occasioni per mescolarmi con gli
te in generale. Credo che le sensazioni Storica rock band, i Verdena altri». La voce dei Verdena pensa ai mo-
che il mio cervello mette in circolo ascol- — in alto da sinistra: Alberto menti prima di salire sul palco, in came-
tando Lucio Dalla siano le stesse di chi (1978) e Luca (1981) rino: «Mi agitano sempre, poi attacco il
ascolta l’ultimo artista post-trap. Ferrari e Roberta Sammarelli jack alla chitarra e basta, il pubblico
L’espressione dell’animale umano è fon- (1979), foto di Paolo De scompare, e diventa una questione tra
damentale, se no la vita si ridurrebbe a Francesco — sono nati nel me, lo strumento e gli altri componenti
procacciarsi il cibo e i compagni». 1995 ad Albino (Bergamo). del gruppo: dobbiamo riuscire a fare il
Volevo magia (2022) è il meglio che possiamo».
Storia e novità settimo disco. Tra i concerti:
Venerdì 26 i Verdena porteranno nuovi 22 giugno Sherwood Ancora si balla
brani e vecchi successi: «Meno male che Festival, Padova; il 24 Oltre Abbiamo ancora bisogno di ballare, di
siamo tornati con nuova musica, perché Festival, Bologna; lasciarci travolgere da un concerto?
se no non avremmo più suonato. Fare un il 1° luglio L’Umbria «Sempre», replica Alberto Ferrari: «È un
nuovo disco è bellissimo perché è tutto Che Spacca, Perugia rito». Dargen usa la stessa parola: «È un
diverso. Vorrei sempre ringraziare ogni Il rapper rito che non abbiamo mai abbandonato
persona del nostro pubblico perché in Cantautore e produttore, dall’inizio dei tempi. Ed è anche un modo
tutti questi tempi vuoti continuano a se- Dargen D’Amico (Milano, per combattere le nostre paure. Que-
guirci e crescere con noi». 1980; a fianco, foto di st’epoca è fortemente penetrata dal terro-
Sabato 27 sarà il turno di Dargen Lorenzo Barassi/Lnz) ha re, quindi credo proprio che abbiamo bi-
D’Amico con «un po’ di brani che mi han- all’attivo dieci album: da sogno di ballare. Avremmo anche biso-
no portato fino a qui, il mio percorso in Musica senza musicisti gno di passare dallo stare insieme al sen-
piccole dosi, ma non dico altro, in questi (2006) a Nei sogni nessuno è tirci definitivamente un’entità collettiva.
casi l’effetto sorpresa funziona sempre». monogamo (2022). Dopo il E poi prendere in considerazione solu-
In scaletta Dargen, che dopo un anno di Mi Ami, sarà il 15 giugno al zioni a lungo termine che possano ren-
pausa (in mezzo è stato anche giudice di We Make Future di Rimini; dere più equo e piacevole il passaggio de-
X Factor) ha ricominciato a scrivere, ci sa- l’8 luglio a Messina; il 26 gli esseri umani su questo pianeta».
rà il singolo appena uscito: Pelle d’oca. a Jelsi (Campobasso) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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46 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023

Maschere Televisione

C i Wagner narratore
hi osserva dalla platea lo scrittore greco Petros nuova”. E sa cosa faceva? Mica modificava la sceneggia-
Markaris (1937) mentre dialoga con il suo tra- tura, la buttava direttamente via. Si riscriveva da capo».
duttore e interprete Andrea De Gregorio, co-
glie molto facilmente l’empatia e l’intesa fra di
Vicenza In scena la novella del 1840 Un ricordo in particolare con lui?
«Un giorno mi dice: “Siamo da così tanto tempo ami-
loro. Siamo al cinema Lumière di Bologna, do- ci, abbiamo fatto così tanti film insieme, ma tu da me
ve i due parlano del libro dell’autore uscito nel 2022, La non hai imparato niente”».

incontra Beethoven
congiura dei suicidi (La nave di Teseo) — ma è in uscita E lei?
già il prossimo La rivolta delle Cariatidi — e introduco- «Allora non dissi nulla, ma anni dopo durante un in-
no poi la proiezione del bellissimo Lo sguardo di Ulisse contro pubblico all’Università di Venezia narrai l’episo-
(1995) di Theo Angelopoulos, alla cui sceneggiatura col- dio e dissi che in realtà da lui avevo imparato molto. I

S
laborò lo stesso Markaris, amico del regista scomparso. eparati da oltre quarant’anni, Ludwig van Be- miei romanzi non sono suddivisi infatti in capitoli, ma
«La Lettura» incontra lo scrittore in occasione non solo ethoven (1770-1827) e Richard Wagner in piani sequenza. Scrivo usando questa tecnica».
dell’uscita della nuova avventura del commissario Ko- (1813-1883) si sono però incontrati in una no- Sempre?
stas Charitos, il suo originalissimo personaggio lettera- vella. Una visita a Beethoven (1840), prova letteraria «Sissignore, sempre. Se ne esce da sola...».
rio che vive ad Atene, ma anche per farsi raccontare la wagneriana, fa parte del trittico composto anche da Il 20 giugno pubblica il nuovo romanzo «La rivolta
serie televisiva, Kostas, a lui ispirata che la casa di pro- La fine di un musicista a Parigi e Una serata felice. delle cariatidi». Può anticipare qualcosa?
duzione Palomar, in collaborazione con Rai Fiction, sta Domenica 28 maggio alle 20.45 «Arrivano certi stranieri a investire in Grecia per rico-
realizzando per Raidue con Stefano Fresi protagonista. PETROS MARKARIS le Settimane Musicali del teatro stituire l’antica civiltà ateniese. Vengono accolti a brac-
«Sono molto affezionato alla figura di Fresi — spiega a La rivolta delle cariatidi. Olimpico di Vicenza ripropon- cia aperte ma alcune giovani archeologhe, che si chia-
“la Lettura” il produttore Carlo Degli Esposti (sua anche Una nuova indagine gono l’incontro surreale e un po’ mano “cariatidi”, non si fidano e scoprono che gli stra-
la fortunatissima serie sul commissario Montalbano) — di Kostas Charitos trasognato tra i due. Voce reci- nieri in realtà vogliono speculare sul patrimonio cultu-
che ho sempre considerato una grande spalla ma anche Traduzione tante è Paolo Kessisoglu (nella rale ellenico. Li denunciano, alcune di loro vengono
un grande protagonista assoluto. Sono felicissimo del di Andrea Di Gregorio foto), al violino Sonig Tchakerian trovate assassinate... In questo romanzo comparirà an-
risultato». LA NAVE DI TESEO (direttrice artistica del festival), che un nuovo personaggio nel mondo di Charitos, una
La serie, per ora in 4 episodi, in onda dalla primavera Pagine 224, e 19 al piano Leonora Armellini. Nel- collega di nome Antigone».
2024, è ispirata a tre romanzi di Markaris pubblicati in In libreria dal 20 giugno lo spettacolo in prima nazionale Lei dice che quando trova qualcosa che la fa arrab-
Italia da Bompiani: Ultime dalla notte (2000), Difesa a la narrazione si intreccia con biare, riesce a calmarsi solo scrivendone. Capita mai
zona (2001) e Si è suicidato il Che (2006). «Libri splendi- Lo scrittore pagine per violino e pianoforte che lo stimolo arrivi, al contrario, da qualcosa di pia-
di, mediterranei, imprevedibili», prosegue Degli Espo- Il greco Petros Markaris di Beethoven e altre, più rare, di Wagner, nate per cevole, di bello?
sti. «Ho voluto fare una storia del suo commissario in (Istanbul, 1937) è scrittore, pianoforte e qui proposte anche con il violino. Tcha- «No, è sempre ciò che non mi piace, ciò che va storto,
italiano ma ambientata ad Atene e ne è uscito un bel drammaturgo, kerian a «la Lettura»: «Un testo ricco di spunti di ri- che mi disturba, a muovere la mia voglia di scrivere».
connubio fra attori italiani, scrittura e maestranze gre- sceneggiatore e traduttore. flessione e ironia». Assiomatico (e inquieto) lo stesso In questo momento storico cosa la disturba?
che». L’incontro de «la Lettura» con Markaris avviene il La sua celebrità è legata alla Wagner nel suo testo: «Se anche col tempo imparai a «Se allude alla Russia e all’Ucraina, non me ne sto oc-
mattino dopo nel suo (rumoroso) albergo di Bologna. figura del commissario conoscere altra musica bella, pure ho sempre amato, cupando per il semplice fatto che per me è ancora trop-
greco Kostas Charitos, venerato, adorato Beethoven». (giancarlo riccio) po presto. Devo vedere altri e prossimi sviluppi».
protagonista di una serie di © RIPRODUZIONE RISERVATA Ma un’idea se la sarà fatta.
libri di successo, tradotti in «Da una parte c’è una bestia che deve andare di fronte
Markaris, in una puntata compare anche lei. Italia prima da Bompiani e
«Sì, faccio un cameo di me stesso. Entro nel commis- ora da La nave di Teseo
sariato cercando storie per i miei romanzi». L’appuntamento
Se l’aspettava una serie dedicata al suo Charitos? Il 21 giugno alle ore 21
«Beh, no. Ero amico di Andrea Camilleri e quando l’autore sarà ospite della
uscì la sua serie fui molto contento per lui». Milanesiana, ideata e diretta
I romanzi per le puntate li ha scelti lei? da Elisabetta Sgarbi, al
«No, no, hanno fatto tutto loro». Teatro San Rocco di Seregno
Non è la prima volta che lei compare sul set... (provincia di Monza e della
«Il mio amico Theo (Angelopoulos, ndr) mi ha messo Brianza), con l’attore
in una scena di L’eternità e un giorno (1998)». Stefano Fresi, il suo storico
Vuole raccontare come andò? Lei è stato fra l’altro traduttore Andrea Di
sceneggiatore del regista per molti film e gli ha dedi- Gregorio e il giornalista
cato un prezioso libro, «Diario di un’eternità. Io e Piero Colaprico. A seguire un
Theo Angelopoulos» (La nave di Teseo, 2018). concerto del gruppo
«Stava girando nella Grecia del nord. Un giorno mi Extraliscio e Paolo Fresu.
chiama e mi dice di raggiungerlo perché aveva cosa da Introdurrà Elisabetta Sgarbi
chiedermi sulla sceneggiatura. Andai e in realtà di lavo- La serie
ro abbiamo parlato solo qualche ora». La serie si intitola Kostas
Il motivo era un altro dunque? (quattro episodi da 50
«Il giorno dopo mi ha infilato un cappello in testa, mi minuti in onda nella
ha messo una macchina fotografica al collo, mi ha spin- primavera del 2024 su
to sul set dicendomi: “Dai, fai qualche scena”». Raidue) ed è una
Come vi siete conosciuti? produzione Palomar in
«Durante le dittatura dei colonnelli era stata rappre- collaborazione con Rai
sentata a teatro una mia pièce, La storia di Alì Retzos, Fiction, tratta dai romanzi
che ebbe un grande successo. È ambientata in Turchia e Ultime dalla notte, Difesa a
sembrava contro la Turchia: in realtà era contro i colon- zona e Si è suicidato il Che di
nelli. Ma non lo avevano capito (ride, ndr) e per questo Petros Markaris. La serie —
non fu censurata. Una sera, era il 1971, arrivò Theo, ci diretta da Milena Cocozza e
presentammo, mi disse che gli era piaciuta molto la sceneggiata da Salvatore De
pièce e propose una collaborazione». Mola, Pier Paolo Piciarelli,
Con quale film iniziò? Michela Straniero con la
«Con il suo secondo, I giorni del ‘36. Insieme ne ab- collaborazione di Valentina
biamo fatti parecchi, o 9 o 11 se ben ricordo». Alferj — è interpretata da Le immagini
Discutevate spesso? Stefano Fresi nel ruolo del Il produttore Carlo Degli Esposti, a sinistra, e l’attore Stefano Fresi ad Atene. A destra Petros Markaris sul set di Kostas, la
«Oh... un sacco di volte. Gli dicevo sempre quello che commissario protagonista, serie tv ispirata al commissario Kostas Charitos (interpretato da Fresi), protagonista dei suoi romanzi. I quattro episodi sono
pensavo. Poi lui spariva e quando mi richiamava diceva: da Francesca Inaudi stati girati dalla casa di produzione Palomar tra Atene, dintorni e alcune isole, nei luoghi dove l’autore ambienta le storie di
“Continuo a non essere d’accordo con te, ma ho un’idea e da Blu Yoshimi Charitos, capo della sezione omicidi della Polizia di Atene. La serie andrà in onda su Raidue nel 2024 (foto di Elisavet Moraki)
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 47

(
Arturo Benedetti Michelangeli sotto la lente
Cord Garben (1943) per 17 anni ha lavorato Michelangeli. Luci e ombre del perfezionismo
come produttore discografico con Arturo (traduzione di Claudia Graciela Petersen,
Benedetti Michelangeli, al quale ha dedicato pp. 242, e 35) indaga l’(auto)isolamento del
due libri per Zecchini editore, uno nel 2002 e grande pianista e come questo aspetto
l’altro adesso in uscita. Arturo Benedetti influisse anche sulla sua arte interpretativa.

Diventano una serie per la tv le indagini di Kostas Charitos. a un tribunale ma dall’altra dico che si sarebbe dovuto
pressare Vladimir Putin in ogni modo possibile per una

«La Lettura» ha incontrato lo scrittore greco al quale è stata


trattativa. Anche Volodimir Zelensky ha le sue colpe. E
Joe Biden che lo sostiene. L’America non può mica con-
trollare tutto il mondo! Come la si guardi, ora ci trovia-
riservata una parte: «È il mio personaggio a darmi le trame» mo in una via senza uscita. Ma io aspetto, perché acca-

PetrosMarkaris
drà qualcosa che forse non ci aspettiamo. L’Europa è ar-
rivata a un punto che la gente non ha più prospettive. E
questo mi mette in agitazione».

Come è cambiata in questi anni la sua Atene?


«Rispetto a come l’ho conosciuta io, è una città con
molti stranieri. Da una ci sono i turisti, americani so-

Vadosulset
prattutto, che ci vivono tutto l’anno, dall’altra ci sono i
profughi. Questi due gruppi insieme hanno creato una
città sdoppiata, in cui ci sono sempre meno greci».
E dove sono andati?
«Si sono allontanati dalla città, si sono spostati in zo-
ne decentrate, come quella di Markopoulo».
Ha sempre vissuto ad Atene?
«Sì, la conosco bene. È li che ho pensato a Charitos.
Anche se nessuno di noi due è ateniese: è ciò che ci uni-

conilcommissario
sce. Io sono di Costantinopoli, lui è dell’Epiro. Osservia-
mo la città di Atene dal punto di vista di un non nativo».
Ricorda quando ha inventato Charitos?
«Voglio raccontare come ci siamo conosciuti (usa
proprio questo verbo, ndr). Un giorno, davanti al mio uf-
ficio, noto una famiglia: uomo, donna e bambina. Una
famiglia greca tipica, piccoloborghese. L’uomo era de-
terminato, ogni mattina era lì. Mi guardava. Pensai: que-
sto tizio, per continuare a “torturarmi” così, era o un po-
liziotto o un dentista. Quando ho capito che era un poli-
ziotto sapevo già il suo nome, quello della moglie, della
figlia... Lo conoscevo già».
dal nostro inviato a Bologna HELMUT FAILONI Lo «cerca» per trovare una trama?
«Quando inizio a scrivere ho una storia generica in te-
sta. Non voglio di più, mi basta. La storia la scopro capi-
tolo dopo capitolo, con lui. Penso cosa farebbe al posto
mio, perché la storia è sua, la narra lui, mica io...».
Quando inizia a scrivere è veloce o lento?
«Quando inizio so già cosa scrivere per un po’, poi
chiedo a lui. La storia non ce l’ho precostruita in testa. In
alcuni romanzi non so nemmeno chi sia l’assassino».
La scrittura è un lavoro. Che tempi si dà?
«Io lavoro tutti i giorni. Mi fermo solo quando, come
ora, sono in viaggio. Le mie regole: inizio alle 10 e scrivo
fino alle 14 e poi nuovamente dalle 16.30 alle 19.30».
Cestina molto materiale?
«Quando leggo la seconda volta, decido le correzioni.
Poi faccio decantare per sei mesi prima di riprendere».
Musica quando lavora?
«No, siamo solo Charitos e io».
E quando non lavora?
«Ascolto classica, da Mozart fino a Stravinskij».
La musica greca?
«No, non l’ascolto».
E Charitos?
«Poco, sia lui sia la moglie».
La moglie è una grande cuoca...
«Tipica situazione mediterranea...».
Cosa differenzia Charitos dai suoi colleghi?
«Il mio commissario è l’unico che ha famiglia. Gli al-
tri sono tutti da soli. Anche Pepe Carvalho è solo».
Maigret però no.
«Ma Maigret non è un poliziotto mediterraneo».
Parliamo del suo lavoro passato di traduttore dal
tedesco in greco. Cosa l’ha attirata in Bertolt Brecht?
«L’ho scoperto nei miei viaggi quando avevo il passa-
porto turco: passare da Berlino Est a Ovest era molto fa-
cile. Fu lì che scoprii uno scrittore che aveva molto da
darmi. Mi piaceva il suo sguardo sulla società. Uno
sguardo distaccato: devi saper guardare con distacco e
non essere coinvolto sentimentalmente per capire, per
trovare la giusta conclusione e lui lo chiedeva anche ai
suoi attori».
Quando ha smesso di tradurre?

SSS Tesi
«Nel 2005, dopo aver tradotto il Faust di Goethe. Ol-
tre a lui non si poteva andare... Pensi che l’originale e la
traduzione hanno lo stesso numero di 12.111 versi».

UNA VOCE IN MUSICA progetto musicale di Emidio Clementi (1967)


e Corrado Nuccini (1974), che mantiene lo
stesso titolo Motel Chronicles (42 Records,
La Grecia è nota per la poesia — pensiamo a Kava-
fis, Seferis, Ritsos... — ma, a parte Nikos Kazant-
zakis, poco per i narratori. Secondo lei perché?
PER L’AMERICA DI SAM SHEPARD in digitale e, in edizione limitata, in vinile; a
sinistra la fotografia della copertina). L’al-
bum restituisce con sonorità e parole un
«Non c’è una risposta. Lo Stato greco non ha mai crea-
to un sistema per aiutare la scrittura, la letteratura, la
prosa. Quando sei un autore che scrive in una lingua pic-
di SEVERINO COLOMBO affresco di vita crudo e disilluso: dieci tracce cola e sconosciuta come il neogreco, è difficile trovare
che raccontano l’America spietata e crepu- editori. Non è come con l’inglese e il francese. Gli editori

S tanze d’albergo con moquette di velluto scolare che nell’assoluta — apparente — stranieri, poi, non si fidano più di tanto dei giudizi, an-
e corridoi che sanno di disinfettante; mancanza di poesia trova la sua potenza che se positivi, dei “lettori” in greco, e alla fine lasciano
poi strade statali che corrono verso il lirica. La traduzione dei testi è dello stesso perdere, così lo scrittore ellenico rimane sconosciuto».
nulla, praterie infinite popolate di strane Clementi (supervisione di Andrea Bergamini Cosa si dovrebbe fare?
creature, squallidi parcheggi; e ancora, la e Fabio Pedone). I riferimenti musicali per- «La Grecia dovrebbe aprire un fondo per tradurre a
voce di Nina Simone e il sorriso di Burt Lan- corrono ampi orizzonti tra Europa e America proprie spese, senza obbligare le case editrici estere e
caster: è il sogno (l’incubo?) americano fil- dal trip hop anni Novanta alla spoken mu- nemmeno gli scrittori. Come fanno in Israele».
trato attraverso lo sguardo di Sam Shepard sic, dalla suite orchestrale ai ritmi tex-mex. Ci sono molti luoghi comuni sulla Grecia e sui gre-
(1943-2017), scrittore, attore e drammatur- Il lavoro su Shepard completa una trilogia ci. Uno in particolare, abusato, secondo il quale il po-
go, premio Pulitzer (per il teatro) e sceneg- musicale e letteraria iniziata da Clementi e polo ellenico si rialza dalla sofferenza solo «quando il
giatore ( tra i film Paris, Texas di Wim Wen- Nuccini nel 2015 con Notturno americano, coltello arriva all’osso».
ders). Motel Chronicles (1983), opera mag- dai testi di Emanuel Carnevali; e proseguita «Non la posso più sentire questa. Dal giorno in cui è
matica in cui Shepard affastella racconti, nel 2017 con i Quattro quartetti di T. S. Eliot. stata creata la Grecia, se ne parla in termini di una nazio-
poesie e frammenti di autobiografia, non Il progetto Motel Chronicles ha una versione ne o dell’altezza o della profondità. Non ha mai imparato
smette a distanza di quarant’anni dall’usci- live: prossimo concerto il 6 giugno al festival la retta via? Sui greci posso dire una cosa: non ho mai
ta di stimolare indagini personali, pensieri e gARTen a Correggio (Reggio Emilia). visto nessun popolo che se la sa cavare così bene nella
riflessioni. È quanto accade ora con il nuovo © RIPRODUZIONE RISERVATA povertà, ma non con lacrime, bensì con gioia e allegria».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
48 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 49

{
Il talento terapeutico di Rosalia Chladek
Il 21 maggio 1905 nacque Rosalia Chladek, consapevolezza che la portò a creare il suo
In punta di piedi ballerina e coreografa ceca. Da piccola in metodo, basato sulle naturali potenzialità del

Maschere Televisione di Giovanna Scalzo Germania studiò danza in una scuola dove si corpo e sull’esplorazione dei propri limiti. Il
praticava anche ginnastica ritmica. Qui capì suo metodo, d’immediato successo, è tuttora
che ogni movimento può essere arte: una usato in ambito terapeutico e pedagogico.

Va in onda oggi, domenica, su Sky la prima puntata di una docu-serie dedicata all’ex sovrano di Spagna, che ha abdicato
nel 2014. Parlano il produttore e la regista: «Una monarchia che dispone di poteri maggiori di quella britannica»

Juan Carlos segreto


discutendone con i nostri avvocati. Ci so-
no tante altre cose che avremmo voluto
raccontare, ma abbiamo dovuto tenere il
freno tirato per non rischiare troppo».
Naturalmente hanno cercato di intervi-

Il tramonto di un re
stare anche Juan Carlos e i membri della
famiglia reale spagnola, «ma ci hanno ri-
sposto che ricevono troppe richieste e
che per accontentare noi avrebbero do-
vuto fare lo stesso con gli altri», dice von
Petersdorff, roteando gli occhi. «Ma la vo-
ce dell’ex re si sente lo stesso attraverso le
parole degli intervistati della sua cerchia
ristretta, che hanno avuto la sua autoriz-
di PAOLA CASELLA zazione a parlare», chiosa Beetz.

i «J
Difficile, a ridosso dell’incoronazione
uan Carlos: la caduta di un oscuro, e questo è il tipo di storia che ci nel Regno Unito di re Carlo III, non imma-
re è una grande storia, a me- piace. Attraverso di lui abbiamo cercato ginare un parallelo fra la casa reale ingle-
tà fra Shakespeare e House Elettronica Il 25 a Roma di raccontare un sistema che coinvolge se e quella spagnola. «C’è una grande dif-
of Cards, dove tutti hanno politica, finanza e mezzi di comunicazio- ferenza, ed è il livello di potere che il re di
secondi fini e una doppia vi- ne». Spagna ha rispetto a quello d’Inghilterra:
ta». A parlare è Christian Beetz, il produt- «Per questo finora è stato impossibile un potere politico e militare molto supe-
tore tedesco che ha realizzato la docu-se- trovare un partner produttivo spagnolo», riore, in grado di controllare anche i ser-
rie in onda su Sky Documentaries e in continua Beetz, «nonostante io organizzi vizi segreti», dice Beetz. «In più Juan Car-
streaming su Now da oggi, 21 maggio, in- coproduzioni internazionali da vent’anni los e ora Felipe godono di una totale im-
sieme ai registi Anne von Petersdorff e e abbia molte conoscenze in Spagna. Tut- munità». Corinna zu Sayn-Wittgenstein è
Georg Tschurtschenthaler. La serie, in ti mi rispondevano: “Sarò curioso di ve- più Diana, Megan o Camilla? «Non farei
quattro puntate, racconta l’ex re di Spa- dere la vostra docu-serie, ma non posso paragoni così diretti, anche se Corinna
gna che ha abdicato in favore del figlio entrarci”». Anche recuperare il materiale stessa si accomuna alla principessa Diana
Felipe sull’onda delle polemiche sul suo documentario non è stato semplice, ag- per sostenere la sua causa», si schernisce
operato. «Il re che incarnava la democra- giunge Anne von Petersdorff, «soprattut- von Petersdorff, «ma è certo che sembra
zia in Spagna e il potenziale del Paese do- to avere accesso agli archivi ufficiali spa- incarnare molti stereotipi narrativi nega-
La serie
Va in onda oggi, 21 maggio,
po la dittatura di Franco», narra la docu-
serie, si è ritrovato invischiato in «relazio-
Il tocco un po’ retrò gnoli, perché abbiamo dovuto ammette-
re che la nostra non sarebbe stata un’in-
tivi al femminile, dalla femme fatale al-
su Sky Documentaries e in ni tossiche, avidità, abusi di potere». di Dimitri from Paris chiesta necessariamente favorevole all’ex
l’arrampicatrice sociale alla rovinafami-
glie. Molti attribuiscono solo a lei la di-

A
streaming su Now, la prima Le puntate iniziano dal safari in cui sovrano». E sono riusciti a convincere te- sfatta di Juan Carlos, che sarebbe arrivata
delle quattro puntate della Juan Carlos fu fotografato insieme ad un mbasciatore del «French touch», stimoni che non avevano mai parlato di
reinterpretazione transalpina comunque: era questione di tempo».
docu-serie Juan Carlos. La elefante ucciso («pur essendo presidente Juan Carlos davanti alle telecamere pre-
caduta di un re, prodotta da del Wwf», come ricorda von Petersdorff) dell’house music americana, sentandosi «come media indipendenti e,
Christian Beetz (nella foto e diventò pubblico il suo rapporto con assieme a Daft Punk, Cassius e Lau- in quanto stranieri, estranei alle logiche
qui sopra a sinistra), per la Corinna zu Sayn-Wittgenstein, da tempo rent Garnier, Dimitri from Paris (qui della Spagna divisa in fazioni contrappo-
regia di Anne von ritenuta la sua amante, la quale nella se- sopra) porta le sue raffinate selezioni ste fra chi è pro e chi contro l’ex sovrano». Anche dei tempi che cambiano, forse:
Petersdorff (nella foto qui rie fornisce una delle testimonianze più sulla terrazza del romano Naos club «Ero davvero ingenuo riguardo alla la vicenda narrata dalla docu-serie traci-
sopra a destra) e Georg compromettenti. Fra gli altri intervistati (giovedì 25, dalle 23). In consolle an- possibilità che potessimo non venire sor- ma comportamenti oggi messi all’indice,
Tschurtschenthaler ci sono giornalisti del «New York Times», che un veterano della scena capitolina, vegliati», confessa Beetz. «Ma il giorno come la caccia, le presunte «cinquemila
Il sovrano «El País» ed «El Mundo», l’ex primo mi- Marco Moreggia, e il giovane Lorenzo che siamo arrivati a Madrid per registrare amanti» e gli «atteggiamenti machisti».
Juan Carlos, nato a Roma nel nistro José Maria Aznar, l’ex presidente di Bartolo, espressione della rinnovata le prime interviste mi è arrivata una tele- «Juan Carlos veniva da un mondo post
1938, fu designato da banca Mario Conde, l’ex agente dell’Fbi passione per la disco tra i millennial. fonata: “Vi stiamo ascoltando, state atten- colonialista e una società patriarcale di
Francisco Franco come erede Bill McMurry e l’ex collaboratore dei ser- Nato nel 1963 in un sobborgo londi- ti alle domande che fate”». La stessa Co- potenti che facevano accordi segreti in
della corona spagnola nel vizi segreti spagnoli José Manuel Villa- nese da genitori ciprioti di etnia greca, rinna zu Sayn-Wittgenstein nella docu- club per soli uomini, e di donne cui veni-
1969. Divenne re nel 1975, rejo. Dimitri si trasferisce con la famiglia a serie mostra le scatole nere in cui ha cu- vano attribuiti i loro eventuali fallimen-
alla morte di Franco, e nel Parigi dove inizia a sperimentare come stodito il carteggio fra lei e Juan Carlos ti», dice von Petersdorff. «Oggi la società
2014 ha abdicato in favore dj con i vinili funk e disco. Dopo i primi come «assicurazione sulla vita». E a fine spagnola non tollera più certe ipocrisie,
del figlio Felipe remix, negli anni Ottanta il suo gusto si puntate appare un disclaimer che sottoli- ma sono ancora molti i sostenitori dell’ex
Le immagini «Sulle prime, quando mi hanno pro- affina grazie alla contaminazione con nea: «Le opinioni degli intervistati rap- re a difendere il suo stile di vita, conside-
In alto a sinistra: Juan Carlos posto questa docu-serie ho risposto che dischi francesi degli anni Cinquanta e presentano unicamente il loro punto di randolo una questione privata». «Non è il
con il presidente del non ero interessato alle case reali», ricor- Sessanta campionati con jingle dal vista e non quello di Sky o degli autori». solo leader verso cui c’è un sostegno in-
Kazakistan Nursultan da Christian Beetz. «La nostra casa di pro- sapore retrò. Presto la sua miscela Paura delle cause? «Stiamo già ricevendo scalfibile», aggiunge Beetz. «Stiamo pro-
Nazarbayev (sopra) e con il duzione è specializzata in giornalismo in- sonora conquista le passerelle dell’alta lettere di avvocati, la casa reale ha chiesto ducendo una docu-serie in tre parti sul
presidente degli Stati Uniti vestigativo, non in gossip di corte. Ma fa- moda parigina, mentre l’album Sacre- di visionare la serie…», dice Beetz. «Cer- giovane Silvio Berlusconi, intervistando i
Ronald Reagan. In alto a cendo ricerca è emerso che Juan Carlos bleu (1996) entra nella top ten di to, abbiamo paura», ammette von Peters- suoi detrattori ma anche alcuni dei suoi
destra: il re con l’amante non era solo un amante delle belle don- «Mixmag». (maria egizia fiaschetti) dorff. «Per questo abbiamo controllato più cari amici, che lo difendono a spada
Corinna zu Sayn- ne, delle belle auto e della caccia grossa, © RIPRODUZIONE RISERVATA
l’attendibilità di tutte le informazioni rac- tratta».
Wittgenstein ma anche una figura pubblica con un lato colte, cercando conferme e controprove e © RIPRODUZIONE RISERVATA
50 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 51

{
Ritorno all’inferno
Il 4 maggio scorso la regista teatrale e ragazze che, adescate online da membri
Voci dal mondo poetessa pacifista Zhenya Berkovich è stata dell’Isis, hanno lasciato il Paese per sposarli.

Percorsi Teatro di Sara Banfi arrestata a Mosca insieme alla drammaturga Il testo affronta le ragioni sociali che le hanno
Svetlana Petriychuk. L’accusa: apologia di rese vulnerabili, l’inferno vissuto nello Stato
terrorismo per una pièce che racconta di islamico e i processi al ritorno.

«Primavera dei Teatri», festival ormai alla 23ª edizione, torna a Castrovillari, avamposto calabrese dedicato ai nuovi
linguaggi del palcoscenico. Saverio La Ruina: «Un dovere morale verso i cittadini». Abbiamo scelto quattro spettacoli

Vite che si incrociano,


del corpo di inseguirla a passo di danza».
(I greci, gente seria! Come i danzatori,
di Roberto Scappin e Paola Vannoni. Gio-
vedì 1° giugno, ore 21, Teatro Sybaris)

vite che si allontanano


Solitudine
«Si può essere soli ovunque. Ma la soli-
tudine che viene dal vivere in una città,
circondati da milioni di persone, ha un
sapore tutto suo». Quando Olivia Laing,
giornalista e scrittrice britannica classe
1977, intorno ai 35 anni si trasferisce a
New York, si trova ad abitare una quoti-
di LAURA ZANGARINI diana solitudine. Sempre più affascinata

iD
«da uno stato difficile da confessare, dif-
ficile da catalogare», inizia a esplorare la
al 1999 a Castrovillari (Cosen- tra teatro, danza, performance, accompa- di affacciarsi al teatro. Facce, voci, vite do- città solitaria attraverso l’arte. Passando
za) sboccia la Primavera dei gnati da workshop, reading, incontri, la- mandano imperiose di essere raccontate, dai Nottambuli di Edward Hopper alle
Teatri. Nato da un’idea vertigi- boratori, convegni: 16 debutti assoluti, 4 vissute, trasformate. Tutto quello che os- «capsule del tempo» di Andy Warhol,
nosa, portare il teatro contem- anteprime, 4 coproduzioni e 3 progetti servo non viene però restituito come “mi- dall’«art brut» di Henry Darger all’attivi-
poraneo in una provincia del internazionali. A seguire le quattro crea- mesi” della realtà: le vite si incrociano, si smo contro l’Aids di David Wojnarowicz,
Sud, il festival di Scena Verticale, compa- zioni selezionate da «la Lettura». mescolano, così come i volti, gli sguardi, il suo Città sola (edito in Italia nel 2018 da
gnia teatrale fondata da Saverio La Ruina, il modo di muoversi. La realtà si trasfor- il Saggiatore) è un’indagine abbagliante
Dario De Luca e Settimio Pisano, è diven- Giochi di memoria ma in un mondo inventato, un luogo del- su cosa significhi essere soli. «Un libro
tato presto un «avamposto» meridionale «Nel corso dei miei viaggi, durante le l’interiorità dove trovano spazio i conflitti formidabile» cui Lisa Ferlazzo Natoli pre-
della drammaturgia contemporanea e repliche, quando cammino per strada, di potere, gli strazi d’amore, i sogni, le in- sta la voce: «È per il rovistare luminoso
della nuova creatività, un laboratorio di osservo — racconta Elena Bucci, attrice, giustizie e i ricatti, la paura e il coraggio. tra solitudini, individuali e collettive, che
incontri e confronti tra artisti di diversa drammaturga e regista teatrale —. Cado La scena dello spettacolo è semplice, l’ef- Città sola ci somiglia così tanto. Nell’im-
formazione e generazione. nelle vite degli altri fino a perdere me fetto è come di pareti trasparenti in cui pressione che si ha di quel camminare
«Primavera dei Teatri nasce da un do- stessa: per uscirne, devo scuotermi come appaio e scompaio. Gioco con la mia me- quasi notturno tra le strade di ogni città
vere morale verso i cittadini di una regio- da un sogno. Nella mia memoria si sono moria, con i personaggi da essa generati. possibile. Nella forma di una collettività
ne carente di offerta culturale — spiega depositati nel corso del tempo i volti di Parlano dell’equilibrio precario del pia- perduta. Nel riconoscere all’arte — o per-
Saverio La Ruina, attore, regista e dram- persone che chiedono di prendere corpo, neta, di fragilità, di mondi arcaici scom- lomeno a una certa sua declinazione —
maturgo teatrale —. Noi di Scena Vertica- parsi — gli stessi di cui scriveva Pasolini. una capacità sottile di cura e rammendo
Il regista le partivamo da Castrovillari verso Roma Non nostalgia, ma un tentativo di capire delle anime».
Saverio La Ruina o Milano per vedere i debutti degli spetta- cosa abbiamo perduto e cosa possiamo (Città sola, di Olivia Laing, con Lisa
(Castrovillari, Cosenza, coli teatrali più innovativi. Eravamo co- Milano ritrovare». Ferlazzo Natoli, regia di Alessandro Fer-
1960; sopra), attore, regista stretti a questo “sacrificio”, nel senso let- (Canto alle vite infinite, di e con Elena roni e Ferlazzo Natoli. Sabato 3 giugno,
e drammaturgo, dal 1992 terale di sacrificare giorni per un’ora o Bucci. Martedì 30 maggio, ore 20.30, Tea- ore 17,30, Capannone Autostazione)
guida con Dario De Luca e due di spettacolo. Ma a un cittadino che tro Sybaris)
Settimio Pisano la lavora in una bottega, in fabbrica, in
compagnia teatrale Scena un’ente o un’azienda si poteva chiedere la Prove di resistenza Mondi reali e mondi virtuali
Verticale. Dal 1999 è stessa cosa? La grande sfida è stata, e ri- «I nostri spettacoli sono sempre piut- La dipendenza dalla tecnologia ha mo-
direttore artistico del mane, quella di avvicinare la gente comu- tosto “statici” — esordisce Paola Vannoni, dificato l’interazione tra individui e real-
Festival Primavera dei Teatri ne. Come lo eravamo noi in una Calabria che con Roberto Scappin ha fondato nel tà. Il mondo virtuale è sempre più reali-
Il festival distante da tutto e da tutti. È bastata una 2003 la compagnia riminese Quotidiana- stico grazie al feedback tattile, all’intelli-
La 23ª edizione di piccola scintilla ad avvicinarci al teatro, al com —, invece in I greci, gente seria! Co- genza artificiale, agli algoritmi che assi-
Primavera dei Teatri, festival cinema, alla letteratura. Noi volevano es- me i danzatori, progetto di spettacolo milano informazioni sui comportamenti
dedicato ai nuovi linguaggi
della scena contemporanea,
sere quella scintilla».
Emancipare un territorio da una condi-
Plauto e Apuleio vincitore della 16ª edizione del Premio
Tuttoteatro.com alle arti sceniche Dante
tramite input degli stessi utenti. Sui con-
fini sempre più sfumati fra mondo reale e
si terrà dal 27 maggio al 4 zione di subalternità culturale. Dare visi- in scena con Aristofane Cappelletti, balliamo! Roberto ha studia- virtuale, sulle nuove relazioni e sui nuovi
alfabeti emozionali e sentimentali, sul-

C
giugno a Castrovillari (CS) bilità alla parte più «fragile» del teatro to a lungo in video la danza atletica e
Le immagini italiano. «Primavera dei Teatri — riflette lassici greci e latini sono in scena scanzonata di Gene Kelly, per impararne i l’uso e sulle manipolazioni della tecnolo-
Da sinistra, in senso orario: La Ruina — richiama sin dal nome il col- al festival itinerante di teatro passi. Lo spettacolo fonde due figure, il fi- gia si focalizza la performance del coreo-
Roberto Scappin e Paola locamento stagionale della manifestazio- popolare Palchi fioriti, 4ª edizio- losofo e il danzatore, in una sola. Pensiero grafo belga Brandon Lagaert, componen-
Vannoni in una scena di I ne, ma anche il lavoro di scouting esperi- ne, in vari luoghi di Milano (ingresso e danza come prove di resistenza, acco- te e collaboratore di Peeping Tom, tra le
greci, gente seria! Come i to durante l’anno per individuare “fioritu- gratuito, atelierteatro.it. Oggi, 21 munate dal rigore. È il rigore che conduce più importanti compagnie di teatro dan-
danzatori; una scena di re” di nuovi autori e giovani artisti. E dare maggio, due opere di Plauto: alle 11, all’esito e dunque al compimento, all’ap- za contemporanea, per Equilibrio Dina-
Welcome to my Funeral, di agli emergenti l’opportunità di entrare I Menecmi e, alle 17, 30, Gli uccelli (so- prodo, alla fine: senza la fine manchiamo mico Dance Company.
Brandon Lagaert per nella stagione culturale successiva. Una pra nella foto di Lorenzo Boccalari). di senso, come ben sapevano i greci defi- (Welcome to my Funeral, di Brandon
Equilibrio Dinamico Dance scelta mirata di politica culturale». Tra gli appuntamenti successivi: L’asi- nendosi “mortali”. In scena siamo noi Lagaert per Equilibrio Dinamico Dance
Company; Elena Bucci in Il cartellone dell’edizione numero ven- no d’oro da Apuleio e Le rane di Aristo- due, il progetto prende il via dalla rifles- Company. Domenica 4 giugno, ore 21, Te-
Canto alle vite infinite; Lisa titrè, al via dal 27 maggio fino al 4 giugno, fane, rispettivamente 3 e 10 giugno. sione sul rapporto tra corpo e mente, sul- atro Sybaris)
Ferlazzo Natoli in Città sola conta oltre 40 eventi di spettacolo dal vivo la libertà che ha la mente di viaggiare, e © RIPRODUZIONE RISERVATA
52 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023

Percorsi (
L’autore
Lorenzo Palloni (Arezzo, 1987) è uno dei
fondatori del collettivo Mammaiuto e de «La
Revue Dessinée Italia». Docente di Fumetto e
Storytelling, ha vinto diversi premi per le sue
.

sceneggiature. Di quest’anno sono L’ignobile


Shermann (appena pubblicato da Saldapress),
Biografie, inchieste, reportage, racconti Fortezza volante (minimum fax, in uscita il 26
maggio) e Ossario (Feltrinelli, atteso per il 20
giugno); apparirà anche una nuova edizione
di Delusi dalla preda (Mammaiuto).

Graphic novel

Dove il tempo
di Lorenzo Palloni

non è mai cominciato


DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 53

SSS
Immaginiamo che una coppia di nobili portoghesi
del Settecento entri in contatto con una pacifica tribù
amazzonica che conosce solo quattro numeri e ignora
il concetto di tempo... Ma gli Amondawa esistono davvero:
la loro popolazione è stata stimata nel 2010 in 107 individui
54 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023

Percorsi Memoria
Il Pulitzer a un libro sull’assassinio di George Floyd, il Nobel Gurnah sui nuovi razzismi. È l’ora
di un bilancio sui dieci anni di Black Lives Matter. A partire dalla «Ferrovia Sotterranea»

C’era un «treno»
un rifugio; nella stanza tiepida era accesa
una stufa. I proprietari, marito e moglie,
comparvero quasi subito: sulla mezza
età, erano molto devoti e molto attivi in
un network più o meno clandestino co-
nosciuto con il nome di Underground
Railroad, la Ferrovia Sotterranea.

per la libertà
Questa Ferrovia, che dal 1830 al 1863
salvò un numero imprecisato di persone
— fra 30 e 100 mila —, non era composta
da misteriosi treni che viaggiavano sotto-
terra ma da un sistema di percorsi e di
luoghi sicuri costituiti da case, fienili,
chiese, capanni, scantinati, magazzini
che gli abolizionisti del nord e del sud
avevano organizzato per aiutare gli op-
pressi a conquistare diritti e libertà. Con-
tava sul supporto di diversi finanziatori e
testo e foto di MONICA ZORNETTA Il 13 luglio 2013 venne emessa la sentenza che diede tutti gli Usa dopo gli omicidi, nel 2014, di Michael di giornali come il «Liberator» di Boston

S
vita a Black Lives Matter, movimento contro il razzi- Brown ed Eric Garner. Black Lives Matter è nato gra- o l’«Emancipator» di New York e si avva-
eduto su una sedia in legno nella smo. Sei giurate di un tribunale della Florida delibe- zie alle attiviste afroamericane Alicia Garza, Patrisse leva della partecipazione di cittadini
cucina di casa, in una notte così rarono, dopo 16 ore e 20 minuti, che «George Zim- Cullors e Opal Tometi. Con l’omicidio di George bianchi e afroamericani e dell’insostitui-
fredda che il fuoco del camino merman non è colpevole dell’omicidio del 17enne Floyd, il 25 maggio 2020, il movimento è diventato bile aiuto di ex schiavi disposti a rischiare
faticava a riscaldarla, il quacche- afroamericano Trayvon Martin». Il caso aveva riem- globale. Proprio un libro su Floyd ha vinto l’8 maggio di nuovo la vita per salvare quella di altri
ro Levi Coffin, discendente di pito giornali, tv e siti: Zimmerman uccise Martin il 26 il Pulitzer nella saggistica (a pagina 57): è l’occasione esseri umani. La storia ci consegna, tra i
una potente dinastia di armatori balenie- febbraio 2012. Dopo la sentenza comparve l’hashtag per riflettere su questi dieci anni. Anche ascoltando tanti, i nomi di Harriet Tubman, Sojour-
ri di Nantucket, Massachusetts, ascoltava #BlackLivesMatter («Le vite dei neri contano»), da (su colonialismo e neocolonialismo) il Nobel per la ner Truth, Frederick Douglass, John
il racconto della giovane donna che gli cui sarebbe sbocciato il movimento che si affermò in Letteratura Abdulrazak Gurnah (a pagina 62). Parker, William Still.
stava di fronte. Si chiamava Eliza Harris,
aveva con sé il figlio, arrivava dal Ken-
tucky ed era molto, molto coraggiosa.
Aveva affrontato un viaggio rischioso
per approdare in quella casa di Newport,
nell’Indiana, e sapeva bene che i pericoli
non erano finiti perché il nord, il nord
della libertà, era ancora lontano.
Lassù, infatti, nelle colonie britanni-
che del Canada, la schiavitù era fuorileg-
ge. Eliza era una schiava ed era di pro-
prietà di un uomo di Dover, Kentucky, la
cui fattoria quasi lambiva il fiume Ohio,
quella frontiera naturale che divideva il
Southland, dove lo schiavismo era tal-
mente radicato da costituirne l’ossatura
dell’economia, dagli Stati del nord in cui
era illegale.
Aveva deciso di fuggire pochi giorni
prima, una volta saputo che il padrone, a
corto di soldi, l’avrebbe venduta, sepa-
randola dal figlio. Eliza era sposata ma il
marito non era con loro: in quell’inverno
del 1838 era scappato dalla piantagione e
le aveva promesso che si sarebbero ritro-
vati in Canada. Era disposta a morire pur
di non finire in mano ai cacciatori di
schiavi, assicurava a Levi, seduta in quel-
la cucina semibuia e vestita con uno degli
abiti che Catherine Coffin, la moglie del
quacchero, aveva cucito utilizzando le
stoffe del negozio di famiglia.
All’uomo che l’ascoltava raccontò così
il suo viaggio disperato.

Era una notte di febbraio dalla luna fle-


bilissima quando attraversò il fiume in
disgelo per raggiungere l’Ohio, uno Stato
libero, o almeno così era sulla carta poi-
ché, sebbene la compravendita di uomini
e di donne non fosse permessa, la schia-
vitù non era ancora stata bandita. Lo per-
corse furiosamente, con il bambino tra le
braccia, saltellando sui banchi di ghiac-
cio sparpagliati sulla superficie dell’ac-
qua che il sole del giorno aveva quasi del
tutto sciolto. All’anziano abolizionista
spiegò che in quel tempo, che sembrava
infinito, non aveva avuto paura né si era
soffermata granché sui pericoli che stava
correndo: aveva però capito che avrebbe
preferito annegare piuttosto che essere
catturata, riportata dal padrone e separa-
ta dal suo piccolo.
Quando arrivò sulla sponda opposta,
nel villaggio rurale di Ripley, era strema-
ta. Uno sconosciuto le disse che poco più
in là avrebbe trovato una lunga e vecchia
scala di legno che dalla riva erbosa del
fiume saliva sul fianco di una collina per
terminare in una casa. Quella casa, su due
piani, era in effetti visibile da lontano
grazie a una lanterna collocata in cima a
un palo e a un’altra, più piccola, che bril-
lava a una finestra. Percorsa la scala, Eliza
e il bambino entrarono dalla porta sul re-
tro, lasciata socchiusa per consentire l’in-
gresso notturno a chi, come loro, cercava
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 55

(
Anche l’Italia ha la sua Africa
Fin dall’Ottocento l’Africa è stata per la esotico e avventuroso. Il saggio Visioni
società italiana un’immagine, i cui contorni si d’Africa. Cinema, politica, immaginari di
definivano a mano a mano che Maurizio Zinni, docente di Storia
aumentavano le informazioni su quelle terre, contemporanea alla Sapienza, indaga
la curiosità dell’opinione pubblica, il mito quest’universo (Donzelli, pp. 279, e 30).

Ad essa ci si riferiva con termini e codi- Ferrovia Sotterranea: uno di questi, Wil- attribuirà i nomi di Simeon e Rachel Hal- Baia Oltre ai musei e a una vasta letteratura
ci mutuati dalle prime ferrovie america- liam Seward, aveva svolto il proprio man- liday. Il «presidente» lo ricorderà nel suo di Hudson anche accademica e scientifica, a svelarci
ne: le tratte identificavano le rotte verso il dato al Senato offrendo allo stesso tempo corposo memoir, Reminescences, com- i dettagli di questo sistema di coopera-
nord; le stazioni o depositi, gli alloggi si- ai perseguitati un rifugio nel seminterra- pletato nel 1876 alla soglia degli ottan- zione è stata di recente un’imperdibile
curi; i conducenti/conduttori e i macchi- to. t’anni. Insieme al resoconto del viaggio di CANADA Québec serie tv prodotta da una delle maggiori
nisti erano le guide lungo le rotte; chi na- Eliza e delle vicende di alcuni tra gli oltre piattaforme digitali: The Underground
scondeva le persone nella propria casa duemila schiavi aiutati dalla famiglia fino Railroad, tratta dal romanzo di Colson
era chiamato capo stazione e chi sovven- allo scoppio della Guerra civile, il libro Indiana New York Whitehead, l’unico scrittore vivente ad
zionava il sistema, azionista; coloro che Torniamo ora al villaggio di Ripley. Da contiene anche il drammatico racconto USA Ohio avere vinto per due volte il premio Pulit-
cercavano la libertà erano i passeggeri o i qui il viaggio di Eliza e del figlio proseguì del giorno in cui, a sette anni, incontrò Kentucky zer per la narrativa (il primo, grazie a
bagagli; i bigliettai erano gli organizzato- verso l’Indiana. A Newport. Lì, in quella nella natia North Carolina un gruppo di Fiume Ohio questo libro). Edito nel 2016 da Double-
ri dei viaggi, i capolinea le mete finali: so- cucina, scoprì che Levi Coffin era il «pre- uomini in catene e di quando, a quindici day e pubblicato in Italia da Sur, è la sto-
prattutto il Canada e gli Stati più setten- sidente» della Ferrovia Sotterranea e che anni, ne aiutò uno per la prima volta. Le immagini ria della straziante fuga verso il Canada
trionali del Paese ma anche, in misura il compassionevole proprietario della ca- Proprio nel periodo in cui Eliza si tro- Nella pagina accanto: la della giovane schiava georgiana Cora, del
minore, il Messico. sa sulla collina (oggi museo nazionale), si vava in quella che oggi è diventata la cit- finestra della casa suo inseguimento da parte di un caccia-
Era un sistema che violava la legge: i chiamava John Rankin, era un reverendo tadina di Fountain City, i Coffin avevano dell’abolizionista John tore di taglie e del magico aiuto offerto al-
Fugitive Slave Acts approvati dal Con- presbiteriano nato nel Tennessee e uno cominciato a costruire un’altra casa — su Rankin, pastore la fuggitiva da una vera linea ferroviaria
gresso nel 1793 e 1850 stabilivano, tra le dei conducenti e dei capi stazione più at- questo dato i documenti sono tuttavia di- presbiteriano, che si affaccia attiva nel sottosuolo.
altre cose, che chi aiutava le persone in tivi insieme con la moglie Jean e i tredici scordanti — allo scopo di accogliere sul fiume Ohio, nel villaggio
schiavitù a scappare o interferiva con la figli. Per questa attività era stato molte quanti più fuggitivi possibile. Anche di Ripley, Ohio. Dall’altra
loro cattura e restituzione ai master, ai volte minacciato di morte. Quando un questa abitazione è oggi un museo nazio- parte della riva si trova il
padroni, commetteva un crimine federa- suo fratello, mercante in Virginia, acqui- nale. In mattoni rossi, affacciata sulla Kentucky. Qui sotto: il Ma che cosa ha lasciato in eredità la
le e per questo rischiava mesi di prigione stò degli schiavi, il religioso scrisse una strada principale, ha una cucina semin- murale in una casa a Ferrovia Sotterranea agli Stati Uniti e al
e una multa di diverse centinaia di dolla- serie di lettere che più tardi ispireranno terrata in pietra, un pozzo interno che Fountain City, nello stato mondo? A provare a spiegarlo è Carol
ri. Ciononostante, erano parecchi gli Stati la nascita della Società antischiavista consentiva di avere l’acqua fresca sempre dell’Indiana, che raffigura il Lasser, professoressa emerita di Storia al
che si opponevano a queste misure: per americana; inoltre, sarà lui a raccontare a disposizione (evitando di insospettire i «presidente» della Ferrovia college di Oberlin, Ohio, a quel tempo tra
esempio, impedendo agli sceriffi delle la storia di Eliza alla scrittrice e attivista vicini attingendola troppo di frequente al Sotterranea, il quacchero i più importanti snodi delle rotte verso la
contee di assistere i cacciatori di schiavi del New England Harriet Beecher Stowe, vicino ruscello) e ha, tra le sue otto stan- Levi Coffin, e la moglie colonia britannica grazie alla sua posizio-
assoldati dai proprietari per ritrovare la che nel 1852 ne ricaverà uno dei perso- ze, quella del «circolo del cucito», dove Catherine. In basso a ne geografica e allo spirito progressista
«merce» e varando «leggi della libertà». naggi principali del suo La capanna dello Catherine e altre donne confezionavano sinistra: parte di un murale ed egalitario con cui, nel 1833, è stata fon-
Inoltre, come ha ricordato lo storico Eric zio Tom. gli abiti per gli ospiti segreti. Nel sottotet- del National Underground data. «Molti oggi, in America, vogliono
Foner nel suo libro del 2015, Gateway to Importante soprattutto per avere diffu- to, i Coffin avevano ricavato altre piccole Railroad Freedom Center di ricordare che i loro antenati hanno aiuta-
Freedom. The Hidden History of the Un- so tra i lettori bianchi la conoscenza del stanze che fungevano da rifugi e adibito Cincinnati, Ohio. Accanto:
to i cercatori di libertà nei viaggi verso il
derground Railroad, c’erano politici che dramma che da secoli corrodeva la loro alcune parti del fienile a nascondigli. due stanze della casa di
nord. Tuttavia, non possiamo dimentica-
pur avendo giurato sulla Costituzione, «terra delle libertà», il romanzo non di- Questa nuova casa diventerà nota nel- John Rankin e la scala che
re che c’è voluta una sanguinosa guerra
compresa la clausola che imponeva il ri- menticherà di citare anche le figure di l’ambiente come la Grande Stazione Cen- terminava sulla riva del
civile per mettere fine alla schiavitù e che
torno dei fuggitivi, avevano appoggiato la Levi e Catherine Coffin, ai quali l’autrice trale. fiume Ohio
gli americani stanno lottando contro un
suprematismo bianco ostinato. Dobbia-
mo essere orgogliosi della resistenza de-
gli afroamericani, di quanti hanno avuto
il coraggio di fuggire con l’Underground
Railroad e di coloro che, neri o bianchi, li
hanno aiutati, ma dobbiamo riconoscere
che questo lavoro non è finito. Oggi rico-
nosciamo l’ingiustizia e l’oppressione
della schiavitù; in futuro le persone rico-
nosceranno l’oppressione della fame,
delle persecuzioni politiche e della guer-
ra».
In un simile scenario, il Canada si è fi-
no a oggi distinto per la sua fede nei valo-
ri dell’accoglienza: tuttavia, anche lì qual-
cosa è cambiato.
La Roxham Road è una stretta strada
rurale che attraversa campi di mais, bo-
schi e fattorie. Lunga poco meno di nove
chilometri, collega Champlain, nello Sta-
to di New York, con Saint-Bernard-de-La-
colle, nel Québec canadese. Perciò è di-
ventata la più nota «porta d’accesso» ille-
gale fra i due Stati, utilizzata da moltissi-
mi immigrati in fuga da guerre e crisi
interne come «passaggio per la libertà»;
solo nel 2022 è stata percorsa da 40 mila
uomini, donne e bambini provenienti dal
Medio Oriente, dalla Nigeria e dallo Zim-
babwe, dall’Asia meridionale, dall’Ame-
rica Latina e Centrale.
Questo attraversamento sterrato che si
interseca con una strada dal significato
importante per l’Underground Railroad,
la North Star («Quando trovi la tua Stella
del Nord, sai dove sei diretto», raccoman-
davano i conduttori ai fuggitivi), è stato
chiuso qualche mese fa per effetto di un
trattato bilaterale firmato da Joe Biden e
Justin Trudeau allo scopo di impedire ai
richiedenti asilo di valicare illegittima-
mente le frontiere dei due Paesi. È un ac-
cordo contestato, che amplifica il con-
trollo a tutti i valichi d’accesso, ufficiali e
non, lungo il confine tra Stati Uniti e Ca-
nada e che rafforza la possibilità di re-
spingimento dei migranti prevista dal
Safe Third Country Agreement.
Nonostante Ottawa si sia impegnata a
istituire un programma per accogliere 15
mila richiedenti asilo dal Centro e dal
Sud America (dalla mezzanotte dell’11
maggio è tra l’altro scaduta la misura in-
trodotta nel marzo 2020 dall’allora presi-
dente Trump per sigillare il confine texa-
no consentendo di espellere subito i ri-
chiedenti asilo per l’emergenza Covid), le
polemiche su questa Underground Rai-
lroad contemporanea infuriano. «L’ap-
plicazione dell’accordo non fermerà gli
attraversamenti irregolari ma li renderà
più clandestini e pericolosi», hanno
messo in guardia le oltre duecento orga-
nizzazioni del Consiglio canadese per i ri-
fugiati: «Aspettiamoci sempre più feriti e
morti per superare il confine e sempre
più contrabbandieri che approfitteranno
della disperazione per fare soldi».
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56 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023

Convegno Internazionale di Studi vive.cultura.gov.it


Roma, 24—27 maggio 2023

Il concetto di Rinascimento,
tra la storia e il mito.
Origini, cambiamenti, riletture

The Notion of Renaissance,


Between History and Myth.
Origins, Transformations, New Perspectives
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 57

{
Un secolo di charleston
Esplose cent’anni fa la magia del charleston, scena a New York da una compagnia
Note blu ballo che ancora evoca i ruggenti anni Venti. interamente afroamericana e composto dal

Percorsi Società di Claudio Sessa Ma chi ricorda da dove ha origine? The grande James Price Johnson (1894-1955), il
Charleston fu il brano di maggior successo maggiore interprete dello stride piano, primo
del fortunato musical Runnin’ Wild, messo in stile pianistico della storia del jazz.

i
den si è speso per riformare la polizia.
Non è chiaro se abbia fatto tutto ciò che è
in suo potere.
TOLUSE OLORUNNIPA — Il grande
scoglio incontrato da Obama è stato l’es-
sere il primo presidente nero d’America.
Parte delle resistenze che ha incontrato
nel mondo politico erano dovute proprio
al colore della sua pelle. Donald Trump
era molto più libero di percorrere la sua
strada. Certo, tra gli attivisti rimane il
dubbio se anche Obama avrebbe potuto
fare di più per la causa afroamericana.
Forse il suo timore era perdere l’appog-
gio della maggioranza bianca del Paese,
cruciale per essere rieletto.

Chi era George Floyd?


TOLUSE OLORUNNIPA — Lo chiama-
vano tutti Perry. Era un uomo complica-
to, amato da tante persone. Aveva una
personalità gentile. Ha commesso degli
errori. George Floyd è l’immagine di una
comunità presa a pugni dal sistema, una
comunità che si rialza sempre e prova a
credere nella promessa americana. Vole-
vamo parlare di George Floyd per riflette-
re sull’America razzista in cui è cresciuto.
Perché l’omicidio di Floyd ha genera-
to più sdegno rispetto ad altri a sfondo
razziale in America?
ROBERT SAMUELS — La prima ragio-
ne è che tutti lo abbiamo visto, grazie a
una ragazza di 16 anni, di nome Darnella
Frazier, che filmò gli ultimi, strazianti, at-
timi di vita di George Floyd. Mise imme-
diatamente il video sui social. Quelle im-
magini contraddissero il rapporto della
polizia. Raccontavano una verità che nes-

Abbiamo ritrovato
suno poteva ignorare. Eravamo in piena
TOLUSE OLORUNNIPA pandemia, non avevamo molte distrazio-
ROBERT SAMUELS ni, eravamo costretti in casa. Tutti abbia-
His Name Is George Floyd. mo visto quel video. La seconda ragione
One Man’s Life and the ha a che fare con la brutalità condivisa,
Struggle for Racial Justice testimoniata: un agente bianco si prende
VIKING la vita di un afroamericano che implora

l’orgoglio nero
Pagine 428, $30 pietà. Ha un significato simbolico: un uo-
mo soffocato dallo Stato. Forse quelle im-
Gli autori magini ci hanno convinto che le lotte dei
Toluse «Tolu» Olorunnipa neri, le loro difficoltà, sono reali, da
(foto in alto), 38 anni, è un prendere sul serio. La violenza che dico-
reporter del «Washington no di subire non è un’esagerazione.
Post»: è a capo della Come immaginate il futuro di Black
redazione politica, per la Lives Matter?
quale segue principalmente TOLUSE OLORUNNIPA — Le fonda-
la Casa Bianca. Insieme con menta sono state posate, ne parleremo
di MARCO BRUNA Robert Samuels (foto qui ancora a lungo. Siamo cambiati, l’Ameri-

L’
sopra) ha scritto il volume ca è cambiata. È un movimento diffuso,
America è un uomo agoniz-
zante che implora per la pro-
pria vita, riverso a terra su
A dieci anni dalla da quando cominciò tutto. Ho assistito
alle prime proteste dopo la morte di
Trayvon Martin. Ero a Tallahassee, c’era-
His Name Is George Floyd
(2022), premiato
quest’anno con il Pulitzer
non c’è una leadership centrale, è diffici-
le immaginare che cosa sarà tra dieci an-
ni. Prenderà nuove forme, a seconda del-
una strada di Minneapolis.
Ha il ginocchio di un agente
creazione di Black no gruppi di attivisti, compresi quelli che
sarebbero confluiti nel movimento Black
nella sezione saggistica.
Olorunnipa ha cominciato a
lo stato di salute del Paese. Si adatterà al
presente. I detrattori del movimento af-
premuto sul collo. Le sue ultime grida so-
no strazianti: «Mamma, ti voglio bene», Lives Matter, Lives Matter, che occupavano gli uffici
dell’allora governatore, Rick Scott. Chie-
lavorare per il «Washington
Post» nel 2019. Prima è
fermano che non c’è sufficiente organiz-
zazione al suo interno. Come ha puntua-

intervistiamo i due
«Non riesco a respirare». devano un cambiamento. Era ancora un stato impiegato per cinque lizzato Robert, Black Lives Matter ha ori-
Undici lettere: George Floyd. Nove mi- gruppo disorganizzato. Poi cominciaro- anni presso l’agenzia ginato un cambiamento cruciale in Ame-
nuti e 29 secondi: il tempo interminabile no a scendere nelle strade, a urlare i nomi Bloomberg, seguendo la rica. Purtroppo ci vorranno altre morti
durante il quale il ginocchio dell’agente
Derek Chauvin rimane premuto sul collo afroamericani delle vittime. Dieci anni dopo, dopo tanti
hashtag, ognuno legato al nome di una
cronaca politica tra
Washington e la Florida.
per vedere il movimento sbocciare anco-
ra, come è successo con George Floyd.

che hanno vinto


di Floyd, uccidendolo, il 25 maggio 2020. persona uccisa dall’odio razziale, abbia- Anche Samuels scrive per il ROBERT SAMUELS — È un momento
L’America, abituata a perdere il suo can- mo visto il movimento sbocciare, creare «Washington Post», dal fondamentale per continuare a riflettere
dore di terra promessa, è anche il volto di un cambiamento, fare condannare un 2011. Si occupa di politica sul valore di ogni vita umana. Il movi-
quest’uomo afroamericano di 46 anni,
diventato il simbolo del nuovo movimen- il premio Pulitzer poliziotto. Oggi gli agenti in servizio in-
dossano piccole telecamere, dieci anni fa
nazionale e di questioni
sociali. Prima lavorava per il
mento è stato centrale per l’educazione di
molte persone, ha prodotto una nuova

per un libro
to per i diritti civili. Un volto che assomi- non era richiesto. Oggi possiamo vedere «Miami Herald», uno dei sensibilità. Quando si parla di questione
glia a tante altre vittime dell’odio razziale: ciò che fanno. L’omicidio di George Floyd principali quotidiani della razziale in America non si può ignorare
Emmett Till, Trayvon Martin, Michael è stato un momento cruciale nella storia Florida meridionale. che cosa sia stato Black Lives Matter.
Brown, Breonna Taylor...
Nel decimo anniversario del movi- dedicato alla del movimento: si è riacceso, è esploso.
Ma c’è ancora molto da fare.
Cresciuto nel Bronx, a New
York, ha studiato alla Medill
Tra le oltre 400 interviste che avete
condotto per realizzare questo libro,
mento Black Lives Matter — nato come
hashtag nel 2013 e diventato protesta glo-
bale dopo l’assoluzione di George Zim-
vicenda tragica ROBERT SAMUELS — L’assoluzione di
George Zimmerman ha rappresentato un
punto di svolta drammatico: è cambiato
School of Journalism a
Northwestern, in Illinois
L’immagine
quale vi ha toccato di più?
ROBERT SAMUELS — Quella ai genito-
ri di Daunte Wright, il ventenne afroame-
merman, il 13 luglio 2013, nel caso del-
l’omicidio del diciassettenne afroameri- di George Floyd, il modo in cui parliamo di razza, il mon-
do in cui pensiamo alla nerezza. Abbia-
Un murale che raffigura
George Floyd a Los Angeles.
ricano ucciso dalla polizia vicino a Min-
neapolis, nel 2021. L’agente che lo uccise
cano Trayvon Martin, ucciso il 26 febbra-
io 2012 —, due reporter del «Washington
Post» hanno vinto il Pulitzer per His Na-
ucciso dalla polizia mo cominciato a condividere l’idea di un
orgoglio nero. Abbiamo cominciato a di-
scutere pubblicamente di razzismo siste-
Lo scatto risale al 31 maggio
2020, quando l’America era
attraversata dalle proteste
disse di avere scambiato il taser con la pi-
stola e gli sparò. Poco lontano Derek
Chauvin veniva processato per l’omicidio
me Is George Floyd (2022), il racconto
della vita e della morte di Floyd, il raccon- nel maggio 2020. mico, del contributo fondamentale dei
neri alla storia di questo Paese. Più di
per l’uccisione da parte della
polizia del quarantaseienne
di George Floyd. Il padre di Daunte mi
disse: «Ho visto mio figlio sotto un len-
to di come il pregiudizio sia alla base del-
le strutture di potere negli Stati Uniti.
Robert Samuels e Toluse Olorunnipa
Robert Samuels quanto succedesse in passato.
Le amministrazioni presidenziali,
Trump escluso, hanno fatto abbastan-
afroamericano, avvenuta a
Minneapolis il 25 maggio
(foto di Ringo H. W. Chiu/Ap)
zuolo bianco, il suo corpo abbandonato
su una strada. Ho visto un poliziotto nero
e ho pensato: spero sia stato lui a uccide-
aprono uno spiraglio sui sogni e sui de-
moni di Floyd: la dipendenza dalle dro-
e Toluse za per i diritti civili?
ROBERT SAMUELS — L’omicidio di
re mio figlio perché un bianco non lo
condanneranno mai». Un afroamericano
ghe, le cure per l’ansia, la depressione, la
claustrofobia, la voglia di emergere attra-
verso lo sport per non rimanere per sem-
Olorunnipa fanno Michael Brown, ucciso da un poliziotto
nel Missouri, ha infuocato il dibattito nel
2014: il tema era se i leader di Black Lives
può sperare che ci sia giustizia solo a spe-
se di un altro afroamericano.
TOLUSE OLORUNNIPA — Ricordo una
pre il ragazzo nato in un quartiere povero
di Houston, Texas. «La Lettura» ha inter-
il punto sulla lotta Matter dovessero essere più impegnati
sul versante politico o se fosse meglio te-
cena passata con i famigliari di George
Floyd. Ascoltare le battaglie che ha com-
vistato Samuels e Olorunnipa pochi gior-
ni dopo la vittoria del Pulitzer.
Black Lives Matter, dieci anni dopo.
per i diritti civili nersi lontani da quel terreno insidioso.
Lo stesso Barack Obama era indeciso. Joe
Biden ha spesso detto di essere in debito
battuto attraverso i loro racconti mi ha ri-
cordato il confine sottile tra la storia e il
presente, tra la schiavitù, la segregazione
Che cosa è cambiato in America?
TOLUSE OLORUNNIPA — Ero in Flori-
negli Stati Uniti con la comunità afroamericana per la sua
elezione a presidente degli Stati Uniti. Bi-
razziale e il tempo che stiamo vivendo.
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58 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 59

(
«Huckleberry Finn» ritradotto, non stravolto
«Tutta la moderna letteratura americana Marino Magliani (pp. 366, e 22). E sì, dicono,
deriva da un libro di Mark Twain, Huckleberry il termine negro c’è: «Adeguare il testo ai

Percorsi Geografie Finn». Partendo dalle parole di Hemingway,


l’editore Oligo ripropone questo classico del
1884 nella traduzione di Riccardo Ferrazzi e
dettami del politically correct stravolgerebbe
un piccolo capolavoro che testimonia la
mentalità nordamericana del XIX secolo».

Nel 1985 Eddy L. Harris percorse il Mississippi da nord a sud, raccontando il viaggio in un libro epocale ora in Italia:
«Il Paese che attraversai purtroppo non è più lo stesso. Ma i neri come me e i bianchi hanno bisogno gli uni degli altri»

Le tappe del viaggio Fiume


Mississippi
3.778 km
bagna
10 Stati federali

Lago Itasca

Cass Lake

St. Cloud

STATI MINNESOTA
Minneapolis

Dubuque
La Crosse
WISCONSIN

UNITI IOWA
Davenport
Keokuk
Hannibal
Quincy
ILLINOIS

St. Louis KENTUCKY


MISSOURI
Cape Girardeau Cairo
TENNESSEE
Osceola
ARKANSAS Memphis
Helena
Greenville
MISSISSIPPI
Vicksburg
St. Francisville
Natchez
Baton Rouge
LOUISIANA
New Orleans

0 400 km

Tutta l’America dentro la canoa


di ANNACHIARA SACCHI

I i
fantasmi del Mississippi continua- che l’America ha delle persone nere. Ne- mi sembra compaiano nell’agenda dei ne di fortuna: «Il messaggio che volevo
no a parlargli. Quelli letterari: Mark gli anni Ottanta e adesso». Precisazione nostri rappresentanti». trasmettere, in entrambi gli itinerari, è:
Twain e i suoi personaggi, «Jim in necessaria: dopo il successo di Missis- È difficile separare il viaggio dall’uo- vai, spegni la televisione e avvicinati alle
particolare». Poi Faulkner, Melville, sippi Solo e una vita di esplorazioni e mo, la politica dallo scrittore, la geografia persone. Più parliamo più capiamo e più
T.S. Eliot «che era di St. Louis come spostamenti («sono un viaggiatore che dall’esploratore. Harris guarda, ascolta, gli ostacoli crollano».
me». Gli spiriti degli schiavi e dei nativi, scrive»), a sessant’anni, nel 2016, l’autore scrive. E anche oggi che ha 67 anni man- Cambiare prospettiva. Capire le posi-
dei pescatori, degli addetti alle chiuse, decide di riprovare le emozioni di quella tiene intatto il desiderio di capire le per- zioni degli altri. Mettersi nei panni altrui.
dei cacciatori. L’anima dell’America è traversata, questa volta facendosi seguire sone, di tentare approcci umanistici e Questo cerca di fare Harris nei suoi libri.
qui, nell’«Ol’ Man River», il fiume che Ed- dalle telecamere: il risultato è River to the umani, di relazionarsi con chi non cono- Anche in quello che ha appena concluso:
dy L. Harris ha percorso in tutta la sua Heart, documentario del 2017 diretto, sce. «Cerco lo sguardo dell’altro, sempre. «Ho riscritto Huckleberry Finn, ma dal
lunghezza: dal lago Itasca nel Minnesota, scritto e interpretato da Harris. Tra i tanti E non voglio avere paura». Aneddoto: punto di vista di Jim, lo schiavo fuggia-
«dove non ci sono neri», fino a New Orle- episodi di quella discesa ricorda: «Busso «Per il primo viaggio avevo con me una sco». Per continuare ad avere fiducia nel-
ans «dove i neri non sono molto amati». a una porta. Una donna apre, mi fa entra- pistola. Non per proteggermi, ma per l’umanità. Per coltivare l’ottimismo, no-
Lo ha fatto in canoa. In solitaria. Nel 1985. re, mi offre la cena, mi dà una camera. cacciare in caso di necessità. Nel secondo nostante tutto. «Ogni giorno le notizie ci
Da quel pellegrinaggio alla ricerca di sé è Ora mi chiedo: e se avessi bussato alla ho fatto uno sforzo per non portarmela. dicono che la società americana è malata.
nato un libro uscito nel 1988 che ora è un porta sbagliata? Perché adesso quel ri- Avere un’arma compromette la conversa- Cosa le serve per guarire? Un politico che
classico della letteratura americana e ar- schio c’è, bussi e ti sparano. E non penso zione: non deve mai avere l’ultima parola. non abbia paura di dire le cose come
riva per la prima volta in Italia. È Missis- sia solo questione di colore della pelle. In nessun confronto». stanno. Il fatto è che sono tutti così sensi-
sippi Solo, reportage, diario, memoir, fo- C’è qualcosa di sbagliato nella società bili, forse è questo il problema, non si
tografia di un Paese (poi ne arriverà un’al- americana. Non c’è più fiducia nel vicino. può dire niente senza offendere qualcu-
tra, filmata, nel 2017) che «allora era più Non era così né la prima né la seconda no: ecco perché voglio raccontare la sto-
razzista, ma adesso è completamente im- volta in cui ho percorso il Mississippi: il I boschi del Minnesota, le colline del- ria di Jim. In America un classico come
pazzito». mio Paese non è un posto felice». l’Iowa «che sbucavano da sopra la neb- Huckleberry Finn viene bandito per le pa-
Eppure, a risentire una sua lectio del bia», le chiatte intorno a St. Louis, le role usate dal suo autore... Il Paese è su
2014 alla Kansas City Public Library, Har- piantagioni del Kentucky. Paesaggi visti una strada sbagliata». Certo, uno scritto-
ris non sembrava così pessimista. «Avevo dal fiume, quel «forte dio bruno» che re nero contro la cultura woke è raro...
Un esploratore a caccia del suo vero io la sensazione che il futuro fosse nelle no- Harris ricorda in apertura del libro citan- «Non sono contrario alla cultura woke: se
e del rapporto con gli altri. Un sognatore, stre mani. Sbagliavo». Ecco perché: do i Quattro quartetti di Eliot. «Mi piace- per woke intendiamo essere sensibili con
un laureato a Stanford che lascia il suo «Mentre pagaiavo lungo il fiume, mi rife- va quell’immagine: alla fine del viaggio il EDDY L. HARRIS la gente allora ci sto, non c’è bisogno di
posto ben retribuito all’Ibm per fare lo risco al secondo viaggio, mi ritrovai a te- fiume era padre, madre, amico, avversa- Mississippi Solo essere cattivi come nel Partito repubbli-
scrittore. Questo è Eddy a 29 anni, quan- mere che qualcuno come Trump potesse rio, mi aiutava, mi parlava, mi diceva chi Traduzione cano, dove sono anti-gay, anti-neri, anti-
do, male equipaggiato, poco allenato e spuntare all’orizzonte e approfittasse del- stavo diventando. Ho rubato a Eliot quel di Nazzareno Mataldi trans, anti-tutto. Ma la censura non va be-
con 75 dollari in tasca, affronta in ottobre la debolezza di Obama, cosa che si è veri- verso perché semplificava le mie emozio- e Clara Serretta ne e dobbiamo trovare un equilibrio. Co-
— una follia — la prima tappa. Un ragaz- ficata. Obama non è stato un granché co- ni: il Mississippi era la divinità che stava LA NUOVA FRONTIERA me in questa mia versione di Huckleberry
zone nero nell’estremo nord del Paese. me presidente. Certo, era intelligente, ca- dando forma a me e alla vita intorno a Pagine 328, e 20 Finn che diventa metafora dell’America:
«Per me il colore della mia pelle — scrive rismatico, bello, tutto quello che vorresti me». Protagonista e simbolo dell’Ameri- Huck serve a Jim e Jim serve ad Huck,
— non ha mai costituito un problema, è in un leader, ma non era politicamente ca «molto più della rotta coast to coast», L’autore questo è il punto, i neri in America hanno
più una caratteristica fisica. È parte della scaltro né abbastanza duro. E l’America perché «il Paese non sarebbe quello che L’americano Eddy L. Harris bisogno dei bianchi e viceversa ed è sem-
mia identità, ma non ciò che sono». Sem- ha bisogno di qualcuno che sia interessa- è» se non ci fosse il Mississippi. «All’ini- (Indianapolis, 26 gennaio pre stato così ed è l’unico modo per anda-
plice, diretto. Come adesso, quando Har- to non solo alla propria ambizione perso- zio è stato una frontiera, poi una barriera, 1956; qui sopra, foto di re avanti».
ris, collegato dalla sua casa nella campa- nale. La caduta di Obama è dipesa dal fat- poi una rotta economica. Entra nel cuore Philippe Matsas) è cresciuto Forse c’è ancora tempo per un terzo
gna francese, dice a «la Lettura»: «Sono to che non voleva essere il bad black guy della nazione, soprattutto in quella di a St. Louis, in Missouri, città viaggio. «Sono troppo vecchio, ma ogni
felice per come sono: nero, vecchio, alto. quando invece avrebbe dovuto mostrarsi Trump. Durante il secondo viaggio vole- natale del poeta poi volta che sto vicino al fiume mi viene vo-
Ma nessuna di queste caratteristiche mi più deciso. Oggi è fondamentale tenere al vo incontrare i suoi elettori». E come è naturalizzato britannico T. S. glia di riprendere la canoa. Il Mississippi
definisce. Allo stesso tempo sono tutte centro del dibattito nazionale il razzi- andata? «Nessuno mi ha trattato male». E Eliot. Vive in Francia. Foto parla alla mia anima».
importanti per mostrare la percezione smo, l’uso delle armi. Tutti temi che non non è — non solo perlomeno — questio- grande: il Mississippi (Getty) © RIPRODUZIONE RISERVATA
60 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 61

{
Nel migliore dei modi
La promessa è impegnativa: vivere più a prolungare la durata della vita e migliorare la
Downtown lungo. Il tema sta attecchendo anche in Italia, nostra salute fisica, cognitiva ed emotiva,

Percorsi Identità di Stefano Righi ma Peter Attia, medico considerato tra i rendendo ogni decennio migliore di quello
massimi esperti di longevità, descrive con Bill precedente. Outlive (Vermilion, pp. 496, $ 32),
Gifford un approccio strategico per significa sopravvivere, nel migliore dei modi.

«Glory» è un’allegoria dello Zimbabwe e delle dittature di tutto il mondo. Ispirata dai
racconti ascoltati da piccola e dalla «Fattoria degli animali», l’autrice dice: credo nei giovani
L’immagine ciato a buttar giù il diario di quei giorni,
Kudzanai-Violet Hwami in forma saggistica, ma poi ho capito che
(Gutu, Zimbabwe, 1993), non era quella la vera storia e che serviva
Family Portrait (2017, olio un’altra forma. Ho spostato il fuoco sulla
e acrilico su tela). All’artista gente. Come racconti la storia di una na-
(presente alla Biennale di zione, le moltitudini che insieme fanno
Venezia del 2022) è stata lo Zimbabwe? Le favole della nonna e la
appena dedicata la mostra A Fattoria di Orwell mi hanno guidata».
Making of Ghosts alla Victoria Il regime del Coccodrillo non è diver-
Miro Gallery di Londra so da quello del Vecchio Cavallo Muga-
be. È stato naïf credere che con lui sa-
rebbe arrivata la democrazia?
«Forse. Ma era umano crederci. I citta-
dini nel ribaltone del 2017 sono stati
spettatori. Ai golpisti serviva una sorta di
legittimazione popolare. Ma abbiamo ca-
pito subito il loro gioco».
Il Paese è al collasso economico.
«Adesso dobbiamo capire come anda-
re avanti. Non siamo liberi e abbiamo bi-
sogno di essere liberi».
Tra luglio e agosto ci dovrebbero es-
sere nuove elezioni in Zimbabwe.
«Elezioni (ride)? È uno scherzo diffuso
nei gruppi WhatsApp. Le elezioni da noi
non hanno mai prodotto risultati positi-
vi, perché non sono libere. Il potere ruba
il voto e si legittima. Dobbiamo trovare il
modo di uscire da questo circolo vizioso.
Serve un movimento di cittadini».
Non spoileriamo, ma in questo sen-
so alla fine di «Gloria» ci sono scene
emozionanti. Possibile una soluzione
senza coinvolgimento internazionale?
«Al mondo esterno non interessa nulla
dei posti come lo Zimbabwe. Nessuno
verrà a salvarci, nessuno l’ha mai fatto.
Dobbiamo farlo da soli».

NoViolet Bulawayo
Ma come ci si libera di un regime vio-
lento? Un rapporto di Acled documenta
126 mila atti di violenza politica nel
mondo nel 2022, 26 mila in più rispetto
a un anno prima...
«Ho fiducia nell’energia delle giovani
generazioni. L’esistenza stessa di un regi-

Mia nonna è Orwell


me significa che un altro mondo è possi-
bile. Un regime è violento perché non tie-
ne a nessuno, se non a sé stesso. In que-
sta situazione tutto diventa possibile. In
Zimbabwe spero che si arrivi al punto in
cui il popolo sarà talmente ricacciato in
un angolo che qualcosa accadrà».
In Sudan sta accadendo che Cavalli
vecchi e nuovi si combattono e a pagare
sono i civili. E le diplomazie mondiali
di MICHELE FARINA cercano improbabili mediazioni...

U i
«Io penso che l’Africa debba liberarsi
n dittatore al tramonto in una ti le pagine in cui la capra Miso racconta da sola. Dobbiamo liberarci dagli appara-
delle sue ultime apparizioni alla figlia Destiny il massacro dei familia- ti militari. Tutte le nostre crisi sono lega-
pubbliche: «“Quello che vorrei
davvero è fare un sonnellino”,
Biografie Il caso Louverture ri, costretti dai soldati a uccidersi l’un l’al-
tro a colpi di ascia). Crimini impuniti: il
te alla militarizzazione della politica».
Darling, protagonista del primo ro-
disse il Vecchio Cavallo, calan-
dosi lentamente come se il suo posterio- L’ex schiavo Vecchio Cavallo con il posteriore di por-
cellana che incontriamo all’inizio del li-
manzo. Destiny, la capra più interes-
sante della letteratura mondiale. E poi

che liberò Haiti


re fosse fatto di costosa porcellana». bro (e alla fine, quando cerca di andare in la sopravvissuta Miso, le Sorelle degli
I personaggi che popolano Gloria, il paradiso), ricorda il dittatore Robert Mu- Scomparsi, la gatta Duchessa...Le figu-
nuovo lavoro di NoViolet Bulawayo, sono gabe, morto di vecchiaia nel 2019. E sotto re femminili sembrano il motore posi-
a quattro zampe (tranne alcuni pavoni, la sciarpa variopinta del «salvatore della tivo delle sue storie.

S
un pappagallo, un anatroccolo e delle ubito dopo la presa della Basti- nazione», che tradendo il suo padrino ne «Me ne sono resa conto tornando do-
fantastiche farfalle rosse). Il libro è frutto glia in Francia (1789), a Saint- ha preso il posto dopo il golpe del 2017, si po tanti anni dall’estero. Lo Zimbabwe è
di un incrocio magico «tra il George Domingue, oggi Haiti, si accende intravede il corpaccione dell’attuale pre- patriarcale, ma le donne fanno quasi tut-
Orwell della Fattoria degli animali e so- la scintilla della rivoluzione contro sidente Emmerson Mnangagwa, detto to. Hanno avuto un ruolo anche nella
prattutto le storie di mia nonna Eliza- l’oppressione dei coloni francesi. Nel anche (e non è finzione) il Coccodrillo. guerra di liberazione. E ora nella resi-
beth: non sapeva né leggere né scrivere, 1791 per primi si sollevano gli schiavi, stenza. Figure come Duchessa, che nel li-
ma a noi bambini ha raccontato la condi- capitanati da un bro mantiene il legame con la cultura e il
zione umana attraverso le sue favole po- personaggio di- passato, il legame tra i vivi e i morti. Le
polate di bestie domestiche». Seduta da- ventato leggenda- «Gloria» è una satira feroce del regi- Sorelle degli Scomparsi usano i corpi
vanti a una parete bianca momentanea- rio: Toussaint Lou- me di Harare (di tutti i regimi) e un in- inermi (con il loro archivio di cicatrici)
mente («vivo da nomade») in qualche verture (1743- no profondo alla ribellione possibile. per affrontare il regime, rifiutando di
posto in Occidente (forse in Germania), 1803), schiavo Non ha un po’ paura? mostrare paura in faccia alla violenza».
la voce roca e in testa un buffo cappellino nero emancipato. «Non penso che il regime l’abbia anco- Com’era sua nonna Elizabeth?
con i colori dello Zimbabwe, una delle La rivolta nel 1793 ra letto. Nelle librerie si trova. Vado e ven- «Mio nonno ebbe quattro mogli, lei era la
grandi scrittrici contemporanee racconta porta le autorità go e quando sono lì la gente mi chiede: maggiore. Ci ha cresciuto con lezioni di
via Zoom la nascita (la crescita) del se- repubblicane ad “Ma non ti hanno ancora arrestata?”». vita avvolte nelle storie di animali diversi,
condo romanzo, a dieci anni dall’accla- abolire la schiavitù. Lei è una scrittrice nota nel mondo, nella sua meravigliosa lingua ndebele,
mato C’è bisogno di nuovi nomi. È Louverture a sarebbe stupido arrestarla... così colorata e potente, che ho cercato di
Gloria narra la storia (satira, favola, guidare il processo che, in 12 anni, «Ma il regime è stupido. Ho scritto NoVIOLET BULAWAYO riprodurre nel libro, per esempio con le
epopea) di Jidada, un luogo immaginario porta alla proclamazione del primo Gloria in Zimbabwe, stando tra la gente, Gloria ripetizioni tipiche della cultura orale».
che potrebbe essere dovunque (dal Su- Stato nero indipendente. E da gover- anche in periodi di forte violenza da parte Traduzione di Maria Baiocchi Il suo atteggiamento verso il potere?
dan in guerra alle regge dei golpisti bir- natore promulga la Costituzione. A delle forze di sicurezza. A un certo punto e Anna Tagliavini «È morta che avevo 15 anni, non ricordo
mani) e che somiglia moltissimo al Paese ricostruire la parabola umana e politi- mi sono chiesta se valesse la pena conti- LA NAVE DI TESEO parole dure. Ma quando era il caso dice-
africano dove Elizabeth Zandile Tshele è ca dell’eroe haitiano è lo storico bri- nuare, e a quale prezzo. Poi mi sono ap- Pagine 423, e 22 va: “Questo non è il modo di trattare le
nata 41 anni fa. C’è bisogno di ricordare le tannico-mauriziano Sudhir Hazaree- pesa nello studio una frase di Toni Morri- persone”. Mia nonna era buffa, aveva un
radici del suo pseudonimo: NoViolet in singh in Spartaco nero. Toussaint Lou- son. I momenti difficili sono proprio L’autrice grande senso dell’umorismo, che al pote-
lingua ndebele significa l’opposto di verture: vita leggendaria di uno schiavo quelli in cui bisogna mettersi a scrivere. Elizabeth Tshele (nota come re dà molto fastidio». E che ha tramanda-
quanto ci sembra, ovvero «con Violet» (la ribelle (traduzione di Daniela e Monica Non c’è tempo per la paura, o per il silen- NoViolet Bulawayo; sopra, to alla nipote scrittrice. Come dice la gat-
mamma morta quando lei aveva 18 mesi); Pezzella, Rizzoli, pp. 596, e 27). Rico- zio. Era una storia che andava raccontata foto di Nye Lyn Tho) è nata a ta Duchessa: «Non è fantastico, Destiny,
Bulawayo è la località e la regione dello struzione approfondita grazie a ricer- e sono contenta di averlo fatto». Tsholotsho (Zimbabwe) nel che a volte le storie resuscitino i morti,
Zimbabwe dove ha vissuto fino ai 18 anni, che condotte su archivi inediti, che La scintilla? 1981. S’è trasferita negli Usa come se non fossero affatto morti ma vivi
teatro nel 1983 di una spaventosa «pulizia non nasconde le ombre di Louverture, «La caduta di Mugabe nel 2017. Lui di- a 18 anni. Il primo romanzo sulla nostra bocca, in attesa solo di essere
etnica» i cui responsabili si sono alterna- a partire dal suo autoritarismo. ceva che soltanto Dio l’avrebbe deposto. E è C’è bisogno di nuovi nomi rianimati dalla nostra lingua?».
ti al potere da allora fino a oggi (folgoran- invece l’hanno fatto i suoi. Avevo comin- (Bompiani, 2014) © RIPRODUZIONE RISERVATA
62 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023

Percorsi Controcopertina

Gurnah
Abdulrazak Lo scrittore premio
Nobel torna con un
romanzo ambientato tra
la Zanzibar in cui è nato
e l’Inghilterra in cui
approdò a diciotto anni.
Una storia di finzione che
nasce da un suo rimpian-

Chi respinge
to reale: non avere potuto
partecipare al funerale
della madre. Una storia
che, ancora una volta,

i migranti è
narra la nostalgia e
lo spaesamento di chi si
sposta attraverso la vita
intima dei personaggi.

neocolonialista
Una storia che parla
anche di oggi, mentre
Londra offre soldi
al Ruanda per trasferire
lì in Africa chi cerca aiuto
L
a perdita della madre, a Zanzibar, mentre lui è di ALESSIA RASTELLI ultimi capitoli ospitano il racconto a ritroso del padre
in Inghilterra, dove è arrivato a diciotto anni e
ha costruito la sua vita. Inizia da qui, «dal senso
del protagonista su una vicenda di sopraffazione che ha
segnato la sua vita e quella della moglie. in Gran Bretagna. «C’è
ancora chi pensa — dice
di colpa, dal rimpianto che provai per non ave- Una struttura tripartita e uno svolgimento tra Londra
re potuto partecipare al funerale», Cuore di e Zanzibar più simili al romanzo del 2001 Sulla riva del
ghiaia di Abdulrazak Gurnah, nono romanzo del Nobel mare, piuttosto che a Paradiso (1994) o al più recente
per la Letteratura 2021, in arrivo da La nave di Teseo. Il
punto di partenza autobiografico, spiega lo scrittore
Voci in fuga (2020), ambientati interamente in Africa.
Così che anche Cuore di ghiaia, pubblicato in inglese — che queste persone
parlando a «la Lettura», «è il dolore per quella mia as-
senza, che mi ha fatto sentire l’esigenza di esplorarlo,
per quanto in una trama romanzesca, di finzione».
nel 2017, incarna perfettamente quell’«intransigente e
compassionevole comprensione degli effetti del colo-
nialismo e del destino del rifugiato nel divario tra cultu-
distruggeranno la società
Al centro di Cuore di ghiaia c’è Salim, un ragazzo che
inizialmente vive nella Zanzibar degli anni Settanta, poi
re e continenti», di cui ha parlato l’Accademia svedese
nella motivazione del Nobel.
e la cultura occidentali.
— come l’autore — si trasferisce in Inghilterra per stu-
diare e, mentre si trova lì, perde la madre Saida. Quel
Una comprensione la cui forza è, ancora una volta, il
non esprimersi attraverso posizioni teoriche o ideologi- Dobbiamo continuare
lutto vissuto a distanza, così cruciale per lo stesso Gur-
nah, nel libro è posto al centro, alla metà. Lo precede
nella narrazione quanto accaduto ai genitori di Salim
che, ma semplicemente raccontando la vita dei perso-
naggi, con sensibilità ed empatia. Gurnah insegue i loro
sogni, delusioni, nostalgie, il dolore per la difficile inte-
a impegnarci per
nel periodo di violenza e sconvolgimento dopo l’indi-
pendenza di Zanzibar dai britannici, nel 1963. Mentre gli
grazione e gli episodi di razzismo. Il tutto con una scrit-
tura sobria ed elegante che ancor meglio lascia emerge- mostrare che non è così»
DOMENICA 21 MAGGIO 2023 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 63

{
Quattro incontri fatali
Non c’è un solo interno nella New York di vagabondo, un operaio, un uomo nella
Sul comodino Orgogliosa sorella morte (1935) di Thomas
Wolfe. Protagonista è la città indifferente agli
metro: quattro volte Wolfe s’imbatte in
«sorella Morte», che magnanima riconosce
di Margherita Marvulli
«squallidi atomi che si trascinano sui suoi dignità ai miserabili, mentre una folla curiosa
duri marciapiedi». Un ambulante, un commenta senza pudore l’accaduto.

SSS
ILLUSTRAZIONE DI MARCO CAZZATO

Una copertina
un’artista

I gesti del pensiero


È un’opera mondo. È
un intenso racconto
sulla contemporaneità,
sul nostro tempo
avvolto dalle guerre,
dalle ingiustizie e dalle
disuguaglianze: un
tempo ingiusto, divoratore, incerto. È un
grande collage con silhouette di donne
e uomini che si stagliano tra frasi
evocative: «I can’t belive I’m still
protesting for this shit» («Non posso
credere che sto protestando ancora per
questa merda»); «War ends» («La
guerra finisce»); «I contain multidude»
(«Contengo moltitudini»); «Breathe, you
are enough» («Respira, che vai bene»).
Parole che Marinella Senatore (Cava de’
Tirreni, Salerno, 1977; vive a Londra e
Roma) ha raccolto nelle discussioni
collettive dei suoi workshop della
School of Narrative Dance, il suo

i
progetto partecipativo più conosciuto:
re le sfumature dei sentimenti. Tragica ma ben riuscita, perialisti». Anche il Bardo è finito in tempi recenti nel per lei veri «atti di pensiero» fondanti.
commovente, è ad esempio in Cuore di ghiaia la figura mirino della «cancel culture», che cosa ne pensa? La ricerca di Senatore, voce tra le più
del padre di Salim, un uomo sconfitto ma dall’animo «Quella frase viene pronunciata in una scena legger- affermate dell’arte internazionale, è
nobile, puro, cui il sopruso di un potente porta via mente comica, mentre Salim, a Londra, sta facendo animata da un potente impegno civile.
l’amatissima moglie e che per questo si ritira in sé stes- un’audizione e spiega quali opere ha già interpretato in Lavora con carta, neon, pittura e
so. Rinchiuso nel retrobottega di un negozio, l’unica precedenza, a Zanzibar, ai tempi della scuola. L’intento performance, mettendo in luce il suo
consolazione è il gesto del figlio che ogni giorno gli con- non è sostenere una sorta di rifiuto di Shakespeare o di rapporto concreto tra azione e pensiero,
segna il cesto del pranzo. Una ritualità che però, inevita- chiunque altro, semplicemente evocare la figura di un tra materia e contenuti. Senatore crede
bilmente, s’interrompe quando Salim parte per Londra. insegnante che avrebbe potuto pensarla così. Mi piace nell’arte come narrazione corale, certa
L’uscita ora in italiano di questo libro, insieme così Shakespeare, lo apprezzo e penso sia stato un maestro che solo grazie a una nuova coscienza
potente e delicato, non può non essere occasione per assoluto in ciò che ha fatto. La letteratura appartiene a collettiva si può rendere migliore il
Gurnah di riflettere anche su quanto sta succedendo in tutti, da qualunque parte provenga, la scrittura è conver- presente. (gianluigi colin)
Gran Bretagna, in particolare sulle durissime politiche sazione con altra scrittura».
sul’immigrazione proposte dal primo ministro Rishi Su- Cosa pensa dei casi di rimozione di figure, opere,
nak. «Quello che sta accadendo è folle, disumano», dice parole del passato in nome della sensibilità di oggi?
lo scrittore nel colloquio con «la Lettura». «Dipende da che cosa si discute e si esclude. Rispetto
ad alcune questioni dobbiamo andare oltre, perché ab-
biamo imparato. Ma non possiamo presumere che basti
COURTESY DELL’ARTISTA/ MAZZOLENI, LONDON -TORINO

solo chiedere scusa e che tutto finisca così, come sta ac-
Iniziamo dall’origine autobiografica del libro. cadendo ad esempio nelle discussioni sulla schiavitù o
«Come il mio protagonista, ho vissuto anche io le riparazioni. Bisogna esaminare e capire ciò che oggi
l’esperienza di perdere mia madre e di non essere rin- reputiamo sbagliato e vedere come superarlo. Esiste tut-
tracciabile. Accadde prima dell’era del cellulare. Ero an- tora un discorso nazionale, autoassolutorio, difensivo
dato via da casa mia in Inghilterra, intorno a Natale e Ca- sul colonialismo, contro i diritti degli stranieri o di con-
podanno, non lontano, ma in una zona diversa, raggiun- cittadini di classi sociali più povere. Rispetto a chi cerca
gendo un’altra parte della famiglia. Quando sono torna- di entrare in Europa, che siano rifugiati o desiderino
to, tre o quattro giorni dopo, ho appreso la notizia. una vita migliore, non sarebbe difficile capire che han-
Anche se mi avessero trovato subito, probabilmente non no il bisogno di farlo, eppure c’è un altro tipo di discor-
sarebbe cambiato nulla. Avrei impiegato almeno due o ABDULRAZAK GURNAH so, abbracciato da molti, secondo cui distruggeranno la
tre giorni ad arrivare a Zanzibar, specie in un periodo di Cuore di ghiaia nostra società, la nostra cultura... dimenticando chi dal-
vacanze, e nell’islam il funerale deve avvenire sostanzial- Traduzione l’Europa se ne andò con analoghe motivazioni».
mente in ventiquattr’ore. Quindi avrei perso comunque di Alberto Cristofori Il primo ministro britannico Rishi Sunak propone
le letture, i riti di passaggio che accompagnano un mo- LA NAVE DI TESEO una linea durissima sui migranti in base alla quale
mento del genere. E quel rimpianto mi è rimasto. Ovvia- Pagine 394, e 20 chi arriva illegalmente non può chiedere asilo e ri-
mente non è un’esperienza solo mia. È uno dei risultati In libreria dal 23 maggio schia anche il trasferimento in Ruanda, piano que-
di questo tipo di movimenti cui le persone sono costret- st’ultimo che già presentò Boris Johnson.
te e in generale dello spostamento altrove, per qualun- L’autore «Quello che sta accadendo è folle, disumano. È il frut-
que motivo. Poi, scrivendo un romanzo arrivano ulterio- Abdulrazak Gurnah, Nobel to del panico generato dalle posizioni difensive di cui Supplemento culturale del Corriere della Sera
ri idee: un tema del libro è anche il potere». per la Letteratura 2021, è parlavo prima, e anche di quello che scrive certa stampa. del 21 maggio 2023 - Anno XIII - N. 21 (#599)
Nella prima parte del romanzo ambientata a Zanzi- nato a Zanzibar nel 1948 ed Il paradosso è che l’attuale premier e la ministra dell’In-
bar, Hakim, figlio del vicepresidente, strappa la ma- è in Inghilterra dal 1967. In terno, Suella Braverman, sono figli di migranti. Propon- Direttore responsabile Luciano Fontana
dre del piccolo Salim al marito. In cambio promette italiano erano finora usciti i gono provvedimenti a effetto, che però potrebbero non Vicedirettore vicario Barbara Stefanelli
alla donna di liberare il fratello arrestato. romanzi: Sulla riva del mare funzionare. Ci sono molti ostacoli, ad esempio, per l’in- Vicedirettori Daniele Manca
«Ho voluto cercare di mostrare il modo in cui il potere (Garzanti, 2002, poi La nave vio dei migranti in Ruanda: gli avvocati stanno lottando Venanzio Postiglione
Fiorenza Sarzanini
può agire anche negli spazi più intimi della vita delle di Teseo, 2021); Il disertore duramente per impedirlo e i medici sostengono che le Giampaolo Tucci
persone, fino a distruggerle. In questo caso, il sopruso (Garzanti, 2006, poi La nave strutture del Paese africano non sono adeguate. Pessi- Supplemento a cura
ha a che fare soprattutto con il potere schiacciante del di Teseo, 2022); Paradiso mo è anche il linguaggio che viene usato: contribuisce a della Redazione cultura Antonio Troiano
patriarcato. Sono generalmente gli uomini a fare quello (Garzanti, 2007, poi La nave rendere i cittadini cinici, piuttosto che esprimere cosa si Pierenrico Ratto
che fa Hakim, in particolare in una società ampiamente di Teseo, 2022); Voci in fuga potrebbe fare in termini di ospitalità, di umanità». Cecilia Bressanelli
senza legge. A Zanzibar cose del genere sono accadute, (La nave di Teseo, 2022) Cosa pensa dell’accordo economico con un Paese Stefano Bucci
Antonio Carioti
ma credo succeda ovunque le strutture civili non pro- Gli appuntamenti povero come il Ruanda in cambio della gestione dei Severino Colombo
teggono chi è più debole e ha meno potere». Il 26 e 27 maggio Gurnah migranti? È frutto di una mentalità ancora coloniale? Marco Del Corona
Questa parte della trama richiama la commedia di sarà ospite del Festival delle «C’è questo aspetto. Inoltre, un esempio c’era già: Helmut Failoni
Alessia Rastelli
Shakespeare «Misura per misura» (1603), da un pas- Culture di Ravenna. Il 29 l’Australia, che ha pagato come centro di detenzione per Annachiara Sacchi
so della quale è tratto il titolo del libro (in inglese della Milanesiana (a sinistra, i propri richiedenti asilo e rifugiati la piccola isola di Cristina Taglietti
«Gravel Heart»). Anche in quel caso un uomo di pote- il logo), ideata e diretta da Nauru, nel Pacifico». Giulia Ziino
re vuole abusare di una donna, una novizia, offrendo- Elisabetta Sgarbi. Riceverà il Che cosa si può fare?
le in cambio di salvare il fratello condannato a morte. Premio Rosa d’Oro della «Chiunque capisca quale sia il dovere dell’umanità fa Cover editor Gianluigi Colin
Solo che, come notano anche Salim e il padre, nella Milanesiana e dialogherà col il possibile. C’è chi scrive, chi protesta... Cinquant’anni fa
commedia un’altra figura, il Duca di Vienna, sistema Booker Ben Okri (moderati quanto sta accadendo non sarebbe stato messo in di- RCS MediaGroup S.p.A. Sede legale: via A. Rizzoli, 8 - Milano
Registrazione Tribunale di Milano n. 505 del 13 ottobre 2011
le cose. Nel loro caso, invece, «non c’era un Duca». da Alessia Rastelli). Nella scussione, mentre oggi il modo in cui si pensa al colo- REDAZIONE e TIPOGRAFIA:
«Misura per misura funziona come intertesto. C’è an- serata (Almo Collegio nialismo, agli stranieri, all’intervento degli eserciti occi- Via Solferino, 28 - 20121 Milano - Tel. 02-62821
che lì l’abuso di potere ma quella è una commedia e l’esi- Borromeo, Pavia, ore 21): dentali in altri Paesi è cambiato. Tuttavia, come dicevo, PUBBLICITA’:
CAIRORCS MEDIA S.p.A.
to è diverso. Lo sottolineano anche Salim e il padre, en- saluti del ministro della c’è un blocco difensivo che rifiuta la nuova visione e se- Sede operativa: Via A. Rizzoli, 8 20132 Milano
trambi appassionati di letteratura, alla fine del roman- Cultura Gennaro Sangiuliano gue certe provocazioni della stampa, sostenute perlopiù Tel 02-25841 – Fax 02-25846848 - www.cairorcsmedia.it
zo: nel loro caso la vita è andata diversamente». e del rettore dell’Almo da persone ricche e di destra. Bisogna continuare a im- © 2022 COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.p.A.
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo prodotto può
Nel libro Salim ricorda un suo insegnante a Zanzi- Collegio Alberto Lolli; con- pegnarsi. In democrazia non basta dire “questa cosa è essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali.
bar secondo il quale «il teatro non è solo Shakespeare certo di Gile Bae, intervento brutta, smettiamola”. Serve convincere le persone». Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge.
e George Bernard Shaw e tutta la banda di esausti im- di Francesco Micheli © RIPRODUZIONE RISERVATA
64 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 21 MAGGIO 2023

Ai ragazzi bisognerebbe chiedere:


“Come è andata
oggi su Internet?”

Un viaggio nelle
fragilità dei fi
figli.
gli.
E, soprattutto,
dei genitori

www.raffaellocortina.it

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