Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
Secondo Pascoli l’uomo e il mondo sono avvolti nel mistero, che né la religione né la
scienza può svelare, e minacciati costantemente dal male, in tutte le sue forme. Solo
i poeti intuiscono il significato della vita perché una parte della loro anima rimane
fanciulla. Il poeta “fanciullino” conserva infatti, l’ingenuità di un bimbo ed è capace
di commuoversi. La poesia di Pascoli è dunque la poesia delle cose semplici e in essa
figurano molti caratteri del Decadentismo:
-la sfiducia nei valori della storia e della tradizione
-l’individualismo esasperato, quindi la solitudine e malinconia
-l’infanzia sentita come la sola età felice della vita
Pascoli, al contrario di Carducci, rifiuta gli schemi della poesia tradizionale:
-crea strofe e versi di misura inedita
-utilizza un linguaggio nuovo, formato da vocaboli quotidiani accostati a termini
letterari
- mira ad ottenere un’intensa musicalità dei versi, per esempio con le onomatopee
POESIA: LAVANDARE
«Nel campo mezzo grigio e mezzo nero A
resta un aratro senza buoi, che pare B
dimenticato, tra il vapor leggero. A
ASSONANZA
ENJAMBEMEBNT
ONOMATOPEICO: scia…scia…
POESIA: LA MIA SERA