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IL ROMANTICISMO

La vita e l’arte sono intese dai classici


“staticamente”, come persistenza
immutabile di valori, dai romantici Agli inizi dell’Ottocento le
dinamicamente, come caratteristiche psicologiche e
Il Romanticismo ha contorni trasformazione perenne attuatesi in culturali del romanticismo perenne si
cronologicamente indefiniti. un processo infinito. Classico è cioè precisano ed il romanticismo
Si distingue un romanticismo colui che concepisce la vita in tutte le acquista una consapevolezza critica.
perenne (stato d’animo, sue manifestazioni, e quindi l’arte, La cultura romantica presenta
atteggiamento) da un come continuità –equilibrio ed caratteri di reazione polemica alla
romanticismo storico armonia, imitazione di modelli cultura illuministica nel suo
perfetti-. Romantico, al contrario, è originarsi, ma interpreta, al pari della
colui che avverte un oggi cultura illuministica, le esigenze del
profondamente diverso dallo ieri, che ceto borghese in una mutata
concepisce la vita come “divenire”, situazione storica (rivoluzione
che sente profondamente il senso del francese, Cesarismo napoleonico,
transeunte e del mistero e delle Restaurazione).
lacerazioni insite nella realtà.
« I classici cantano in genere Il romanticismo, come categoria
più che possono la natura, i storica, è un intero periodo nelle
romantici più che possono Per romanticismo perenne sue varie manifestazioni, come
l’incivilimento, quelli le cose e intendiamo dunque uno stato movimento invece indica scuole o
le forme e le bellezze eterne d’animo, che è sempre esistito. gruppi intellettuali legati da principi
sopra la poesia romantica» comuni ed ispirati ad una precisa
Leopardi, Discorso di un poetica, che si esprimono in
italiano sopra la poesia manifesti programmatici e in opere
romantica teoriche. Non si tratta quindi
semplicemente di una categoria
dello spirito.
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Il romanticismo si diffonde in Italia a partire dal 1816. Questo termine può essere usato come categoria storica
e come movimento; etimologicamente deriva dalla parola “romanzo”, la quale, nel Medioevo e nei paesi di
lingua neolatina, indicò una narrazione a scopo di diletto, di carattere avventuroso e cavalleresco, espressa in
lingua romanza, mentre le opere storiche, scientifiche e filosofiche erano scritte in latino. Il termine romantic
venne usato per la prima volta nel Seicento in Inghilterra e designava con tono sprezzante tutto ciò che era
fantastico, assurdo e falso negli antichi romanzi, contrapposto a novel, romanzo di costume e sentimentale.
Nel Settecento, a seguito del riconoscimento dell'importanza della fantasia nell'opera d'arte, Romantic è un
aggettivo che designa "ciò che è atto a dilettare l'immaginazione". Viene usato per indicare anche i paesaggi che
selvaggi, malinconici, solitari sono presenti negli antichi romanzi.
Il termine “romantico” appare già nel Werther di Goethe, una volta come sinonimo di “sentimentale”, un’altra
come sinonimo di “avventuroso”.

Genesi politica del Romanticismo: reazionario e liberale


L’esperienza della Rivoluzione, culminata nel Terrore, L’apologia delle tradizioni, soprattutto nazionali,
induce parte degli intellettuali (Chauteaubriand) ad determinò il rifiuto dell’assetto politico fissato nel
arroccarsi su posizioni reazionarie anche attraverso trattato di Vienna. Ad un Romanticismo reazionario si
l’esaltazione delle tradizioni (medioevo cattolico, contrappose un Romanticismo liberale e libertario,
cavalleresco, feudale) nato in funzione antilluministica e antifrancese prima,
poi anti restaurazione, che si identificò con i
Risorgimenti dei vari Paesi (Italia, Polonia e Germania,
Grecia) mentre in Inghilterra nella promozione dei diritti
sociali.

Premesse al Romanticismo sono da considerarsi i forti eventi che hanno sconvolto l'Europa.
Sul piano politico, la rivoluzione francese, anticipata da quella Americana. Si afferma il principio di sovranità del
popolo, sorretto dagli ideali di uguaglianza, libertà e fraternità. Il potere è assunto da rappresentanti eletti
direttamente dal popolo.

La matrice borghese del romanticismo


Motivi ideali e interessi di classe: i valori di La cultura romantica, come quella illuministica, ha origine
libertà e della patria coincidono con gli borghese: si adegua alle nuove circostanze storiche e produce
interessi della borghesia terriera e nuovi miti, che si presentano opposti alla precedente cultura.
commerciante, ben decisa a instaurare una Siccome però la matrice è identica, lo stesso spirito di libertà
economia libero-scambista che non poteva accomuna illuminismo e romanticismo; uno spirito che, nato
prescindere dall’unione nazionale. con significato politico, si allarga fino a costituire la costante di
manifestazioni poliedriche e talvolta contrastanti, che
interessano la sensibilità, il costume, i vari campi dell’attività
intellettuale.

Sul piano economico, l'industrializzazione ha determinato una vera a propria rivoluzione. Nuovi ceti, prima
destinati a ricoprire un ruolo marginale, adesso si affacciano sulla scena sociale e svolgono un ruolo ben
determinato. E' il momento dell'energia dell'individuo, muta il rapporto città-campagna, entra in crisi il lavoro
artigianale: il lavoro diventa alienato. Alla fase di crescita iniziale subentra però ben presto un periodo di crisi, a
seguito della continua ed incessante necessità di dover far sviluppare il mercato. Iniziano così i periodo di crisi
cicliche, che spesso hanno effetti negativi sull'economia e sulla vita quotidiana delle popolazioni.
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Elementi preromantici (che esprimono una sensibilità romantica) nell’età illuministica


Filosofia di Herder Sturm Und Drang: Filosofia di Rousseau: nel mito Filosofia Kantiana:
(1774-1803): la storia è movimento “tempesta ed di una felicità legata allo “stato di elementi
concepita come un impeto”, dal titolo di un natura”, in cui l’uomo era «senza importantissimi
infinito progresso, dramma del 1776, di natura guerre e senza legami» e in cui della vita dello
dovuto alla “Bontà” del letteraria e filosofica, dominavano sentimenti Spirito sono, oltre
principio divino e non contrappone polemicamente incorrotti, si delineano i alla attività
solo alla ragione; la alla ragione l’esperienza fondamenti della “corrente razionale, la
poesia popolare viene mistica e la fede; all’uomo- sentimentale”, che avrà coscienza morale
esaltata come frutto di ragione dell’Illuminismo un’influenza notevolissima su ed il sentimento.
fantasia ed espressione contrappone lo Übermensch tutta la cultura dell’’800
dei popoli. Modelli: capace di raggiungere la (Leopardi). Tale posizione aveva
Omero, Sofocle, felicità solo nella forza un carattere fondamentalmente
Shakespeare, Ossian. individuale (Goethe, Faust). eversivo delle strutture politiche
Nasce nell’ambito degli e sociali, e quindi del mondo
Stürmer il binomio Amore e aristocratico e feudale
Morte, fondamentale nella settecentesco (alla signorile
cultura romantica. L’arte è “spezzatura” del nobile,
espressione della “libera dell’uomo artificiale viene a
natura creatrice”, contrapporsi la virtù “naturale”
manifestazione della fantasia del cuore, la sensibilità del
e del genio umano; vi è il borghese). Sul piano letterario
ripudio di ogni forma di Rousseau trasmetterà alla
intellettualismo e letteratura successiva due temi
razionalismo. fondamentali: il paesaggio
interiorizzato e la poesia del
ricordo.

Rousseau per primo nella Novella Eloise usa l'aggettivo romantique per descrivere "un non so che di magico, di
sovrannaturale, che rapisce lo spirito ed i sensi".

Caratterizzazione storica del Romanticismo


Romantische Schule (Germania) Romanticismo inglese Romanticismo italiano
Gruppo di poeti, studiosi e scrittori Byron, Shelley producono un Presenta elementi indipendentistici
che trascorsero del tempo a Jena, “romanticismo sepolcrale”, e liberatori, estranei al
nella casa dei fratelli Schlegel e secondo un’atmosfera che poi romanticismo tedesco. La data
che diedero vita a delle influenzerà il romanticismo italiano. ufficiale è il 1816 con la
conversazioni sull’arte, pubblicate Manifesto dei poeti romantici pubblicazione, da parte di M.de
dalla rivista Athenäum tra il 1799 (1800, Worsdword e Coleridge). Stael, del saggio Sull’utilità delle
ed il 1800. traduzioni.

Tutti gli scrittori ed i filosofi legati alla rivista Athenäum usarono il termine romantico per definire la letteratura
moderna, basata sul recupero delle opere medievali e contrapposta alla letteratura classica, contraddistinta
dall'armonia, dalla pienezza.
Schlegel aveva parlato di una lacerazione dell'anima, senso doloroso di mancanza, che era tipico dei poeti
moderni e che contraddistingueva tutta questa categoria di letterati, frutto del pensiero condizionato dalla
religione cristiana, quindi riscontrabile già dalle opere medievali. L'uomo classico infatti aveva la particolarità di
sentirsi in armonia con tutto l'essere, dal momento che si sentiva unito ad una totalità originaria. Il cristianesimo
invece aveva prodotto il distacco dell'uomo dal divino, del finito dall'infinito del cosmo, quindi inevitabilmente era
presente questo senso di lacerazione, di incompiutezza dell'uomo rispetto alla Natura. Con Romantico si intende
questo senso di malinconia per qualcosa che si è perduto inevitabilmente, la nostalgia per ciò che è lontano,
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indefinito, sconosciuto, riassumibile nel termine SEHNSUCHT.


In Italia il termine, apparso nei manifesti programmatici, servì per indicare la poesia dei moderni poeti, i vivi,
contrapponendola a quella di coloro che imitavano pedantemente i classici.

Sul piano culturale, l’aspirazione alla libertà informa di sé una nuova valutazione del popolo e della storia –miti
entrambi legati a quello politico delle libertà nazionali.

Nel popolo si ravvisa la forza, l’energia storica indispensabile alla lotta per il riscatto: il
Libertà espressa nei popolo non è più una massa inerte, la plebe da difendere e guidare (sebbene Manzoni
concetti di popolo e assuma posizioni diverse).
di storia Nella storia si ricercano le tappe di un’evoluzione progressiva delle singole “patrie” verso
la libertà (storicismo romantico); da qui la rivalutazione e la conseguente moda culturale
del Medioevo, età che gli Illuministi giudicavano barbara, e nella quale invece i Romantici
vedono le radici delle moderne nazionalità
La libertà sul piano psicologico si manifesta come infrazione dei rigidi schemi della
Ragione Illuministica che sembrava aver fallito i suoi scopi e come esaltazione del
sentimento.
L’affermazione della individualità sulla base del sentimento (che, a differenza della
ragione, caratterizza il singolo) sposta l’attenzione su stati d’animo non razionalmente
Libertà sul piano definiti e squisitamente “soggettivi”, come la malinconia, la sehnsucht o “nostalgia del
psicologico: il lontano”, la noia; emergono atteggiamenti tipici, come il titanismo ed il vittimismo. Il
sentimento titanismo è la volontà di ribellione e di lotta dell’individuo contro le forze esterne
(individualismo soverchianti (la società, il destino) – e nasce così l’eroe romantico, il novello Prometeo
romantico e (Byron); il “vittimismo” è legato alla dolorosa coscienza dei limiti umani.
religiosità) Il senso religioso del vivere si pone anch’esso come superamento del materialismo
razionalistico. E’ una religiosità che ha una vasta gamma di articolazioni; può sfociare
nell’idealismo che esalta l’io e la storia, cioè l’individualità del singolo e quella dei popoli, o
nell’adesione a un credo o, più genericamente, in una vaga aspirazione al divino e
all’infinito.
Libertà sul piano Libertà rispetto al passato: rifiuto Diviene quindi arte popolare, Manzoni: il
dell’arte: duplice e della mitologia e dell’imitazione realistica, oggettiva, percorsa romanticismo
contrastante dei classici, quindi delle regole, in da una tensione sentimentale, coincide con le
tendenza nome di una arte concepita come ricca di contenuti sociali e aspirazioni nazionali
“divenire”, al pari della vita, della politici (temi: la patria, la (Risorgimento)
società e della storia; un’arte religione, l’umanità, il popolo, la
attuale nei temi e nelle forme storia; generi: romanzo e
teatro)
Libertà rispetto a contenuti L’arte diviene individualistica e Leopardi: è un’arte
predeterminati - filosofici, fantastica, percorsa da una che predilige
scientifici, morali-: si afferma ora forte inclinazione al sogno. l’aspetto lirico. E’
che l’arte, lungi dall’essere lirica.
un’attività razionale, scaturisce
dal sentimento e dalla fantasia,
cioè dalla libera creatività del
singolo.

Come corrente letteraria e di pensiero, non è possibile ascrivere il Romanticismo all'interno di una precisa
categoria, in quanto si tratta di un movimento che investe un periodo storico molto vasto, dalla metà del
Settecento, tutto l'Ottocento e per alcuni aspetti anche del Novecento. La Rivoluzione Francese, le guerre
napoleoniche ed il post Rivoluzione avevano determinato distruzioni e sconvolgimenti politici e personale in tutte
le nazioni europee, che avevano favorito la circolazione di idee e scambi culturali e linguistici in tutto il
continente. Quindi nei primi anni del XIX sec. uno degli elementi prevalenti in letteratura è proprio quello dei
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Romanticismi, come afferma L. Mittner.


Due elementi sono costanti in tutti questi romanticismi:
1. Compresenza, contemporaneità della poetica romantica con le altre poetiche (Ugo Foscolo è un
esempio: da un lato scrive i Sepolcri, risentendo del romanticismo inglese, usando però un linguaggio
che è espressione della cultura tardo illuminista e neoclassica; dall’altro pubblica lo Jacopo Ortis ed i
Sonetti, legando elementi e matrici neoclassiche ad una poetica tipicamente romantica e tedesca).
2. Introduzione del concetto di “moderno”, da parte dei fratelli Schlegel (scuola di Jena): l’arte moderna
viene contrapposta all’arte antica, classica. I moderni non sono però gli autori contemporanei, bensì le
poetiche che nascono dall’universale umano.
E' possibile tuttavia evidenziare delle tematiche comuni agli autori, alle opere e riassumibili in delle costanti che
ci permettono di definire una composizione appunto romantica. Il romanticismo come definizione sintetica è
infatti un'astrazione. Si deve partire dalle entità concrete, quindi da scrittori, pensatori, compositori per arrivare a
definire delle categorie che insieme a loro volta indicano tutto ciò che è romantico. Lo spirito romantico pur
tuttavia si può dire che è fondato su due elementi ricorrenti:
1. Individualismo
2. Necessità di fondare una nuova tradizione espressiva.
Accanto a queste due matrici ricorrenti, una delle prime costanti delle opere da ricercare è la tematica negativa:
dolore, malinconia, tedio, inquietudine, angoscia, paura, infelicità individuale e cosmica, delusione, rifiuto della
realtà, fascino del male, dell'orrore, del mistero sono le tematiche negative più ricorrenti. Non a caso l'opera che
inaugura il nuovo clima culturale sono I dolori del giovane Werther di Goethe.
Il sistema economico che sembrava fondato su una rigida razionalità e sul calcolo invece è minato da una
irrazionalità oscura e minacciosa.
Irrazionalità ---> DETERMINA INSICUREZZA, PAURA, SENSO DI IMPOTENZA. Frankenstein: l'uomo
artificiale sfugge al controllo del suo creatore.
L'irrazionalità muove il mercato: la borsa in realtà è il frutto dell'immaginazione umana, che non riesce più a
prevedere i movimenti perché troppo vasti ormai si rivelano i rapporti umani. E' come se le cose trionfassero
sull'uomo. Accanto alle cose, si delinea una forza antagonista non controllabile: il proletariato. Infine la natura
viene aggredita dalla nuova realtà. In una società, fino a poco tempo prima agricola, la Natura appariva come
sacra, inviolabile, fonte dei valori autentici. Adesso viene contaminata dalla fabbrica. Nella coscienza collettiva si
associa al senso di colpa per aver abbattuto gli istituti politici e sociali anche quello di aver violato Madre
Natura. La novità consiste nel considerare la Natura come un organismo vivente, di cui l'uomo fa parte. La
natura non è più considerata mossa dal meccanicismo, ma al contrario è permeata di uno spirito simile a quello
dell'uomo, che la fa soffrire, reagire e vivere così come avviene per l'individuo. Il principio spirituale è dettato da
concezioni neoplatoniche ed ermetiche. La poesia è il mezzo per poter comunicare con queste forze viventi che
si trovano in natura. Essa ha bisogno di particolari strumenti di comunicazione, quali il simbolo, che condensa
fasci di immagini e significati profondi, e l'analogia, che crea corrispondenze più lontane tra la natura e lo spirito.

Differenza tra simbolo e analogia


La differenza tra simbolo e analogia è legata al concetto stesso di simbolo. Ogni parola è costituita di un
significato, cioè il contenuto concettuale, ed il significante, ossia quanto la parola indica come immagine
acustica. Attraverso il simbolo il rapporto significato-significante è accentuato: l'oggetto che rappresenta un altro
oggetto è legato ad esso da rapporti di somiglianza, da qualcosa di più intimo, che può essere vago ed
indeterminato, non immediatamente manifesto attraverso il linguaggio comune. Il rapporto tra la figura simbolica
e il suo significato è stabilito attraverso il principio dell'analogia, proporzione, che stabilisce un legame tra due
oggetti della realtà che di per sé non avrebbero alcuna relazione tra loro. Attraverso la stessa relazione si
stabilisce anche la metafora. Questa figura retorica però ha un rapporto più diretto tra simbolo e significato: la
metafora sostituisce al posto di un oggetto che doveva essere nominato direttamente un termine di paragone ad
esso, preso da un'area semantica a volte opposta e da campi di significato legati tra loro da rapporti di
somiglianza già definiti all'interno di un sistema culturale. (Metonimia= rapporto è più diretto. Si sostituisce una
parte di quanto si voleva dire "Leggere Dante"). La letteratura romantica si è fatta produttrice di simboli in quanto
si propone come il luogo in cui sopravvive la creazione simbolica, che è la rivelatrice di verità nascoste perchè
contenute all'interno della natura.
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Il ruolo dell'intellettuale.
I Romantici cercano di creare un mondo nel quale l’uomo “grande” avesse una patria: se la vita reale perde
l’immanenza del senso, l’artista si rifugia nell’interiorità e nella produttività dello spirito. L'artista dunque è colui
che per primo e in maniera sensibile riesce a cogliere le tensioni del suo periodo, anche se distante socialmente
da quanto accade nella sua realtà. Nel romanticismo assistiamo a un mutamento del ruolo sociale degli
intellettuali. Nei precedenti sistemi sociali egli era parte integrante dei ceti egemoni oppure era cooptato come
cortigiano o protetto. La sua funzione era quella di far propria l'ideologia della corte o del ceto dominante e
quindi elaborarla per diffonderla: sostanzialmente si presentava come un mediatore. Dopo la rivoluzione
francese è lo Stato che si assume l'onere di organizzare la cultura più elevata e di attirare a sé le forze
intellettuali più vive. Cattedre ed altri impieghi statali sono offerti agli intellettuali in cambio di un impegno
esplicito a favore dello Stato. Dall’ Ottocento in poi assistiamo alla figura dell'intellettuale ribelle. Con l'avvento
del nuovo sistema borghese perde infatti la sua posizione privilegiata. Deve preoccuparsi di avere un ruolo
sociale che gli permetta di sopravvivere, non gli è più permesso di abbandonarsi all'otium letterario.
Nasce così' un senso di frustrazione, rabbia, risentimento verso la società. Il suo punto di vista non è più quello
di una classe dominante, ma è estraniato, riesce cioè ad essere critico del suo tempo. Diventa il portatore del
valore della bellezza disinteressata. Spesso il concetto di bellezza può essere reso con quello di genialità= l'arte
diventa l'epressione del genio creativo dell'artista, la manifestazione di un'esperienza assoluta ed irripetibile
nella quale si concentra l'esistenza del singolo e della collettività. Il genio quindi riassume in sé anche i valori di
tutto il popolo. Il rapporto però tra culto dell'individuo e valori popolari non sempre è così schietto ed
immediato, ma al contrario è contorto e non sempre lineare. A volte la singolarità dell'individuo è affermata su
tutto e tutti, con atteggiamenti di titanismo. Byron e Shelley, ad esempio, cantano il contrasto tra la forza del
sentimento e dell'intelligenza dell'uomo e la dura ostilità della natura cieca, oppure di un Dio indifferente alle
aspirazioni dell'uomo. In Italia Leopardi esalta questo aspetto (negli ultimi Canti). Purtroppo però l'ideale di
bellezza appartiene ormai ad una società declassata, al ceto aristocratico. In una società dell'utile, del calcolo
razionale e della produttività il bello disinteressato è inutile. L'intellettuale dunque è visto come un individuo
improduttivo, oppure che ha il compito di intrattenere e divertire. Tutto ciò accentua la figura del ribelle,
dell'artista incompreso, spesso proveniente dalla classe sociale borghese dalla quale per primo è rifiutato. Il
saggista inglese Thomas Carlyle sintetizza nel 1841 l'idea romantica dello scrittore come "un individuo che vive
in logori panni, in una squallida soffitta e, dopo la morte, governa (perchè questo è ciò egli fa veramente) intere
nazioni e generazioni di uomini le quali gli avrebbero, sì e no, dato un pane mentre viveva."

L'opera d'arte nasce inoltre come merce di mercato, ha un prezzo. Nasce l'editoria moderna. Quello che per
l'artista ha un valore incommensurabile perchè frutto della propria genialità viene segnato da un prezzo.

L'inquietudine, il senso di fuga, il rifiuto, la rivolta sono le categorie che fondamentalmente


contraddistinguono il Romanticismo in tutte le sue accezioni.
Si è detto che il Romanticismo è un movimento che, come caratteristica fondamentale, pone il senso di rivolta.
Quindi la prima peculiarità del Romanticismo europeo sarà:
il rifiuto della ragione, ma non intesa come semplice negazione del razionalismo illuministico. L'illuminismo è la
forma più eclatante di uso della ragione per spiegare il reale. Il rifiuto della ragione in ottica romantica deve
essere inteso come esplorazione dell'irrazionale, cioè di quella parte della realtà sommersa in una zona
d'ombra. Il simbolo preferito quindi dai romantici sarà la notte, la tenebra, utilizzate come metafora
dell'irrazionale. (Novalis, Inni alla notte). Questa esplorazione dell'irrazionale muoverà gli artisti verso mondi
prima poco esplorati, come quello del sogno, della follia, del delirio e dell'allucinazione, che sono categorie,
dimensioni alternative alla vita quotidiana.
L'esplorazione dell'irrazionale ha come diretta conseguenza un soggettivismo esasperato, grazie anche agli
influssi della filosofia idealistica che riduce la realtà a puro soggetto e considera il mondo esterno come
negazione dell'io. L'interiorità è l'unica realtà esistente, dal momento che il mondo esterno è solo proiezione
dell'io oppure sua creazione. Nella letteratura tedesca si manifesta così l'ironia romantica, cioè la volontà di
guardare il mondo con distacco poiché esso altro non è che creazione dell'io.
Le barriere del reale, dell'io sono quindi continuamente superate e tutta la produzione romantica è caratterizzata
da questa tensione verso l'infinito nel tentativo di congiungersi con la totalità. Il Romanticismo segna il ritorno
alla spiritualità ed alla religiosità (Manzoni, Chateaubriand), ma anche all'indagine verso il sovrannaturale,
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all'esoterismo, alla magia. L'immagine del male, quindi del suo signore, diventa preponderante: esercita un
fascino prepotente sull'anima romantica. Goya diceva: "Il sonno della ragione produce mostri".
Il senso di ricerca, il desiderio del male, il desiderio del desiderio, la Sehnsucht, spingono però gli artisti in uno
stato d'animo inquieto che si concretizza non solo nella fuga nell'io, ma anche nella fuga nel tempo e nello
spazio, attraverso l'immaginazione e la fantasticheria. Si sviluppa così l'esotismo. Esso può essere spaziale,
vagheggiamento in luoghi mitici, ignoti, lontani, oppure temporale, cioè il trasferimento in epoche diverse, cioè il
Medioevo cavalleresco oppure l'Ellade antica. Molto spesso però anche il mondo dell'infanzia acquista un
valore straordinario poiché il mondo infantile è visto come un paradiso perduto di gioia ed innocenza. L'infanzia
può essere quella individuale oppure quella collettiva, quindi il mondo primitivo. In questa luce è visto anche il
popolo, perchè depositario dell'anima originaria e spontanea della nazione (fiabe, racconti). Nasce così anche
l'esigenza di produrre opere con temi e linguaggi accessibili anche alle persone non colte, che rispettino il fine di
una letteratura utile da un punto di vista sociale, che ha come scopo l'educazione del popolo.

L'eroe romantico: si evolve in due personalità contraddistinte. Il ribelle, cioè colui che non accetta il ruolo
frustrante del letterato, la società in cui opera, consapevole della sua forza spirituale e del suo genio creativo; la
vittima, cioè l'incompreso, il deluso, conscio della sua superiorità, quindi allontanato, perché diverso, dalla
società in cui vive, ma che non riesce a realizzare i suoi ideali e quindi muore legato a dei sogni utopici
(solitudine, tristezza, malinconia, vittimismo). Dalla prima figura nascerà quella del nobile fuorilegge, che
calpesta le leggi umane nel tentativo di superare ogni barriera fino a disprezzare Dio (da qui poi la letteratura su
Lucifero); dall'altra invece si articola la figura dell'esule, lo straniero, ma anche il poeta, che è il genio
incompreso.

Il senso della storia


Gli Illuministi pensavano che ogni epoca fosse sempre migliore della precedente, tanto che la società civile ad
un certo punto si sarebbe congiunta a Dio, alla perfezione umana. Il presente ovviamente era sempre concepito
come momento migliore. I Romantici sostituiscono a questa concezione lineare della storia quella legata ad una
percezione a spirale del tempo: Novalis ad esempio diceva che il periodo migliore di tutta la storia dell’umanità
fosse stato il Medioevo, sia per motivi religiosi che politici (la cristianità e la presenza di una unica Europa).
Ovviamente si trattava di una lettura falsata di tutto il periodo medioevale. Accanto alle tematiche negative,
proprie del romanticismo inteso come categoria storica, si sviluppa un Romanticismo positivo, contraddistinto
dai grandi ideali, dall'impegno civile, patriottico,che rivaluta la positività della storia e delle tradizioni nazionali e
popolari. Con il Romanticismo infatti nasce il senso moderno del concetto di nazione, intesa come unione
geografica, politica ma soprattutto culturale e spirituale di un popolo. Ogni nazione è una grande individualità,
un'anima contraddistinta da un unico spirito (Volksgeist). Quest' anima si è formata attraverso il passato storico
di quel popolo, che deve essere conosciuto affinchè una nazione possa avere a fondo una forte coscienza di se
stessa. L'idea di nazione richiama direttamente l'idea di popolo, cioè il rifiuto di una cultura di elitè, limitata agli
ideali ed alle convenzioni delle corti e dei salotti. Il popolo è il luogo mitico di realizzazione delle ispirazioni
dell'epoca.
Si sviluppa così il senso della storia romantico, contrapposto al senso illuministico: nel 'Settecento si
svalutava il passato perchè non pregnato dalla razionalità; il romanticismo ora recupera la storia come processo
evolutivo contraddistinto da precise e specifiche fasi. Ogni momento è indispensabile. Le generazioni adulte
nella prima metà dell'Ottocento assistono a trasformazioni politiche e sociali così repentine che sembrò ovvio
concepire la storia come un fluire perenne. Lo storicismo, idea centrale dell'idealismo tedesco, prevede lo
sviluppo dello Spirito, che passa attraverso varie fasi in rapporto dialettico tra loro; questi momenti dello Spirito si
manifestano in successive espressioni filosofiche, artistiche, culturali della civiltà umana.
Anche lo storicismo può essere annoverato tra gli aspetti negativi del Romanticismo, all'interno di quella cultura
della negatività che contraddistingue il movimento, perché si tratta pure sempre di una evasione dalle realtà, di
un rifiuto diretto di essa.

La concezione dell'arte e della letteratura.

Il neoclassicismo aveva idealizzato una concezione dell'arte fondata sul principio di imitazione della natura,
desunto dagli antichi: da questa derivava il principio di imitazione dell'opera d'arte. Comporre significa imitare dei
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modelli consacrati.
La poetica romantica al contrario rifiuta le regole precise, i modelli, i generi a cui rifarsi. La poesia non è
esercizio razionale e artigianale, ma libera ispirazione individuale, voce profonda che proviene dall'essere. La
poesia è quasi una follia divina, sorta di invasamento di una forza inferiore più potente di cui la voce del poeta è
il veicolo. L'arte non è imitazione, ma espressione del genio dell'artista, al principio di imitazione si sostituisce il
criterio di originalità e di spontaneità ed autenticità. A questo punto anche ciò che viene considerato brutto,
impoetico, che fa parte della quotidianeità viene considerato come eleggibile al rango di poesia ed arte. La
contraddizione in cui si trova la poetica romantica è quella di volersi liberare dall’elemento mitologico greco-
romano (proprio del neoclassicismo), patrimonio espressivo che accomunava tutta l’Europa, per inventare un
proprio patrimonio culturale, fondato sull’elemento del miracoloso della sperimentazione artistica. La produzione
delle forme viene affidata solo alla creatività del soggetto. Vero fine di ogni creazione poetica è il compimento
dell’opera, ma esso non si raggiunge in quanto ogni elemento vitale ha un significato artistico: l’opera d’arte
salva il particolare. In un mondo in cui non c’è coincidenza tra io e mondo, l’artista deve, attraverso la forma,
riordinare il tutto attraverso una totalità artificiale creata nell’opera d’arte. Viene così superato il Neoclassicismo,
in quanto non si tratta più di emulare, imitare, bensì creare totalmente. L’esempio più concreto è nella
concezione dell’eroe, evidenziata nella differenza che esiste tra Ulisse e Don Chisciotte.

ULISSE DON CHISCIOTTE


Erra in un mondo chiuso, dove non può perdersi Si perde perché inizia la ricerca in un mondo aperto

La scrittura antica nasce come espressione passiva di una realtà già determinata; la scrittura moderna è invece
il fare realtà, il dare forma: il senso non si trova più nella vita, ma nell’opera d’arte.

MONDO ANTICO MONDO MODERNO


esempio perfetto di totalità divario tra l’io ed il mondo. L’uomo
immediata. Mondo chiuso in cui il ricorre alle forme, cioè tenta di dare
particolare coincide con l’universale ordine alla realtà, accennando
continuamente ad altro

L’elemento riflessivo è ciò che permette all’artista di superare e sfuggire la dissonanza irrimediabile tra l’io e la
realtà; gli eroi romantici sono sempre individui problematici in quanto devono dimostrare l’impossibilità di
raggiungere la meta, dal momento che è irreale dare un senso alla vita. Si può solo riflettere sulla vita: da qui la
nascita di “opere aperte”.Lo strumento retorico utilizzato a tal proposito sarà l’ironia, nei confronti degli eroi, che
si muovono senza scampo, e contro lo stesso artista, perché sa di combattere una battaglia perduta.

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