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ESTETICA

Prof. Gian Alberto Farinella

appunti di Clarissa Moretto

INTRODUZIONE

L'estetica viene sempre rapportata al bello, quando si fa riferimento anche al brutto.


Viene utilizzata anche per centri estetici.

L'estetismo, l'estesiologo, l'estetista. È un termine ambiguo.

Alexander Baumgarter è il padre del termine Estetica nel 1750, un filosofo tedesco che si
rifà a Leibniz, rifacendosi alla sua teoria delle monadi e dell'armonia prestabilita.
Sottintende l'episteme -> conoscenza scientifica +

Aisthesis -> sensazione =

_________________________________________________

Scienza della sensazione/percezione

Il dominio specifico dell'estetica è la conoscenza chiara e confusa > cognitio sensitiva.

Cartesio parlava già dalla coscienza nel momento in cui si ha una conoscenza chiara e
distinta:

- Coscienza chiara e confusa : distingue le cose in maniera distinta ma con una


certa confusione.
- Conoscenza senza contorni netti e ascrivibili.

Nascendo e vivendo il secolo dei lumi della ragione (Kant: l'uomo esce dal suo stato di
minorità cogliendo i pregiudizi culturali, religiosi ecc…).

L'Estetica nasce come movimento di contrasto per il dominio della sensibilità. La cognitio
sensitiva porta all'Arte. Partendo da Kant ad Hegel si parla di una sensibilità dell'Arte.

-Teoria della conoscenza sensibile;

- filosofia dell'Arte e del Bello (e del brutto). Abbattendo i canoni classici l'Arte si evolve
diventando un'analisi filosofica dei mutamenti in rapporti con la realtà, il nostro modo di
sentirla e, per questo motivo, in continua evoluzione.

L'Estetica non si può ridurre in campo razionale.

In sintesi parlare di esperienza estetica vuol dire non coincidere con l'esperienza del
bello o dell'Arte.

La "Grande Teoria" di Wladyslaw Tatarkiewicz è la teoria della concezione di bellezza


nell'antichità; il bello nella storia che fa della bellezza l'esplicitazione dell'ordine che
possiamo cogliere nel cosmo. Il mondo manifesta una bellezza nella proporzione, nella
appropriata disposizione delle parti, nella grandezza, la qualità e il numero delle parti e
nel loro rapporto reciproco.

È una bellezza oggettiva, del momento in cui è misurabile e sottostá a delle regole.

Con la modernità vi è un cambio di paradigma. La bellezza diventa soggettiva. David

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Hume sostiene che la bellezza non sia una qualità della cosa stessa: esiste soltanto nella
mente di chi la contempla ed ogni mente percepisce una diversa bellezza.

Proprio nel momento in cui nasce un disciplina che stabilisce i canoni di bellezza, si
definiscono i termini estetici:

- Il tragico;
- Il comico;
- La grazia;
- Il sublime;
- Il pittoresco;
- Il non so che;
- Il gusto (il quale è innato o va coltivato?).

Nascono così i primi critici d'Arte.

DALLA BRUTTEZZA ALL'ESTETICA DEL BRUTTO

La bruttezza veniva adatta all'impersonale i vizi capitali.

Mercificazione e razionalità -> nell'800 con Charles Baudelaire: " come facciamo a
distinguere l'Arte dalle altre merci?" -> nel momento in cui si parla di mercato dell'Arte vi
è un altra concezione estetica.

Con Marchio Duchamp inizia l'Arte contemporanea, cancellando l'estetica rientrando in


una concezione estetica del brutto differenzializzata. L'Arte si scontra con la serialità per
esigenza di mercato.

Andy Warhol ha fatto della serialità un discorso legato alla sua arte, la serialità diventa la
cifra della Pop Art, ma fa comunque riferimento a canoni della bruttezza pubblicitaria.

Negli anni seguenti ha dato adito ad altre categorie:

- Disgusto;
- Ebbrezza;
- Perturbante;
- Kitsch;
- L'inorganico;
- Il trash.

L'estetica investe ogni forma di comunicazione visiva.

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L'Arte Contemporanea è invasa di disgusto, portando una visione dell'Arte come
"interessante".

Inter-essere -> essere tra e entro le cose e perseverante -> preservazione dell'attenzione.

Interessante è, invece, ciò che ci permette, un attimo dopo, di essere già indifferenti e di
pensare ad altro.

L'Estetica diffusa è l'estetica del mondo: le immagini che produciamo costituiscono una
sorta di pagina che tutto ricopre, da cui riusciamo a leggere il reale. Non tutto è estetico,
ma la nostra percezione delle immagini porta ad una estetizzazione, rendendo labili i
confini razionali della realtà.

Nella "colazione sull'erba" di Manet vi è ancora un concetto ideale di bellezza, ma si


percepisce la futura dissolvenza della stessa.

Estetizzando il mondo diviene brutto. Il mondo in cui è difficile respirare, ci sono


tormenti virtuali, distanziamento sociale, iper connessione/distanziamento reale sociale.
I rapporti umani sono alienati.

In questo mondo le immagini costituiscono il bello -> vedi pubblicità della Lancia Thema
con la citazione della poesia di Baudelaire (poesia-alto/mercificazione-basso).
L'importante è la suggestione delle immagini.

L'Estetica copre un dominio vasto comprendendo un ambiente estetico.

Anestetica (AN)-> particella negativa: il mondo si è estetizzato diventando sempre più


brutto.

Il bello non se n'è andato, ma fa riferimento alla perdita di sensibilità. La satura


estetizzazione, la qual sci fa dire che un'opera d'Arte contemporanea non è bella, ma
interessante. Vi è un anestetizzazione del soggetto.

- Selfienomani: una presenzialitá, un diktat imposto dell'esterno, un fattuare


compulsivo (esisto a me stesso e al mondo. Il dispositivo induce all'esibizionismo.
- Chirurgia estetica per aderire ad un'immagine estrema. Vedi La Grande Bellezza
di Paolo Sorrentino.
- Cibo spazzatura;
- Pornografia che porta ad una accettazione del taboo;
- Tattoo mania: ciò che prima apparteneva a riti e simbologie, che diventa sinonimo
di criminalità per giungere ad una omologazione planetaria.

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Il Melting pot è una società che vive e permette la commistione di individui di origini,
religioni e culture diverse con il risultato di costruire un'identità condivisa negli USA ->
tutto è riconducibile ad una concezione della cultura Pop con testimoni i quali ci dicono
cosa fare, come essere, casa metterci, cosa mangiare - figli dei serial.

Il termine Pop nasce da uno scultore inglese, Edoardo Paolozzi, il quale realizza "I was a
rich man's plaything" prima opera Pop.

La filosofia Pop nasce per rendere appetibili discorsi ostici (filosofando con Harry Potter,
pornosofia)

Lolita di Stanley Kubrick del 1962 riprende le Lolita Giapponesi.

POP -> populismo in un periodo in cui vi è un estetismo pop anche la politica non può
che prendere piede. Colui che e parla al popolo dice al popolo ciò che vuole sentirsi dire
con una conseguenza di mancata mediazione tra popolo e politico.

POP O POPOLARE?

Il popular non coincide con il popolare. Il popolo è un concetto ambiguo che significa allo
stesso tempo "il popolo italiano" e da una parte "gente del popolo" -> coloro che non
appartengono alla classe diligente, e quindi la classe subalterna alla dominante. Gramsci
parlava nazional popolare anche secondo Pasolini. Il popolo è depositario di una cultura
che contrasta la casta dominante.

Il Capitalismo ha portato ad essere felici incoscienti. Il mondo è sempre più brutto, ma

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noi lo guardiamo attraverso i filtri dei social.

DAL DEMENZIALE ALLA DEMENZA

"Fare lo scemo/essere scemo" > Elio e Le Storie Tese.

Porta all'analfabetismo funzionale > se leggere e scrivere senza alcuna abilità o spunti
utili.

La Salvezza del Bello

Il seme dell'uomo di Marco Ferreri 1869 temi stratificati, nichilismo e simulacro.

Alcune caratteristiche dell'estetica anestetizzata:

- Non trasgressività e aconfittualitá con conseguente dissoluzione di ogni limite;


oltrepassando di ogni misura. Quando vi è la proibizione c'è trasgressione. Nel 68
la controcultura giovanile poneva al centro la trasgressione. Ad oggi la
trasgressione è mainstream (falsa trasgressione). Il limite è sempre spostato più
avanti, come per la pornografia diventata alla mercè di tutti,come tutte le altre
merci.
- Mediatica. Il Pop come unico orizzonte culturale e politico con l'avvento della
globalizzazione. Vengono abbattute le distinzioni di classe e cultura. Tutto è
livellato con la sola differenziazione economica rimasta > divario economico e
sociale.
- Acefala, incoscientemente felice, che porta alla narcisismo/specularismo e
solipsismo (individualismo di massa)
- Post-ideologia: tutte le ideologie novecentesche si sono estinte, ma il capitalismo
persiste, il quale porta al neologismo (turbo capitalismo)
- Pretoria indistinta che Orta ad implosione e violenza immotivata > realismo e
morte sociale
- Nichilista re-attivo (d-evoluta) vittima della post-veritá
- Schiacciata su un terreno presente, senza passato e senza futuro perché vi è
un'ignoranza sulla storia.

Il reale riproduce attraverso modelli dominati attraverso alcuni di questi esempi. La


realtà viene asperita e conosciuta solamente attraverso la riproduzione in immagini; vi è
così una perdita dell'orientamento storico.

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Louise Brooks > Anna Karenina con Helen Kane > Clara Bow > Betty Boop 1932 (Duke
Kellington > Cotton Club di Coppola)

Cab Calloway si ritrova in un cartone animato di Betty Boop.

Minnie the moocher, compare nel 1980 nei Blues Brothers che riproporrà nel 2000 nella
comparsa dello zio dei blues Brothers cantando la canzone suonata nella puntata
animata.

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La cultura Pop è una miscellanea di cose già viste, già rodate e che funzionano formando
una sorta di unione.

Che Cosa Significa Contemporaneo?

Di chi e a che cosa siamo contemporanei? La contemporaneità per Ernest Bloch: "
l'esperienza dell'attualità non è la stessa di tutti. Alcuni vivono il presente solo
esteriormente, per il semplice fatto che li si può vedere oggi. Ma ciò non vuol dire che
vivono nello stesso tempo degli altri"... Da "Eredità di questi tempo" del 1932.

Una cosa diventa contemporanea alle altre nel momento in cui la ritroviamo stare sulla
stessa piattaforma > l'alto e il basso, il vecchio e il nuovo, sono confusi e si accavallano e
si smembrano perdendo di significati. Ciò è quello che viene proposto nel mondo
digitalizzato.

Nietzsche, sull'utilità e il dono della storia per la vita nelle sue "considerazioni inattuali"
del 1874. Uno scritto in cui lo storicismo è molto importante. Lui era un filologo ; ricerca
nel passato per dare un senso all'attualitá. La storia è anche dannosa per la vita per via
del fatto che non si ha una visione del passato perché il futuro non potrebbe dire nulla di
nuovo. Voleva liberare energie sopite sotto la coltre della storia. Riflessione derubricata
sotto l'inattualitá perché rivolta verso il futuro. Appartiene veramente al suo tempo, è
veramente contemporanei colui il quale mi coincide perfettamente con esso. I
contemporanei sono inattuali perché ciò che dicono e vedono non viene compreso da
coloro che abitano il suo tempo.

Contemporaneo è colui che tiene lo sguardo nel suo tempo per percepirne no la luce, ma
il buio (vedi Giorgio Agamben "che cos'è contemporaneo" 2008).

Il CONTEMPORANEO si definisce attraverso una relazione con il tempo, cone seguenti


caratteristiche:

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- Sfasatura;
- Non coincidenza;
- L'anacronismo.

Il tempo della moda ha uno sguardo nella storia con uno sguardo nel futuro. Essa
introduce nel tuo una peculiare discontinuità, il suo Essere o il suo Non-Essere più alla
moda. Il tempo della.moda è continuamente in anticipo e in ritardo di se stesso perché
viene presentata prima di essere realizzata.

Il Kairos della moda è inafferrabile. Suo presente diviene il tempo secondo un "non Più"
e "non ancora". Può citare attualizzando qualunque momento del passato (il classico,
l'intramontabile, l'eleganza, il modo di indossare il vestito).

L'ARCAICO

Il contemporaneo porta con sè delle tracce di arcaico, proiettandolo oltre l'attuale.

La contemporaneità si iscrive nel presente segnandolo come arcaico.

Es. Lo Skyline di Manhattan, città simbolo del contemporaneo, il quale ricorso una
fortezza medievale come San Gimignano o Noli, con un certo senso di potenza.

Solo chi percepisce nel più moderni e recente gli indici e le segnalatore dell'arcaico può
essere contemporaneo.

Brian Eno -Achille Lauro

Post come Postumi

Post- Moderno: il moderno diviene il nostro passato ma il "post" prende un altro


significati

Moderno/post-moderno

Finalità/gioco

Progetto/caso

Opera finita/processo

Distanza/falsa partecipazione, visualizzazione

Creazione/decostruzione

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Profondità/superficie

Narrazione (grandi storie)/antinarrazione (microstorie)

Fallico/trans

Tipo/mutante

Metafisica/ironia

Trascendenza/immanenza

L'opera aveva una finalità anche ciò piano estetico e morale. Alla finalità si contrappone
il gioco con determinate regole già prestabilite.

L'opera era un corollario del progetto. Di contro, ora vi è la casualità.

Ora è importante il processo e non l'opera finita, la quale deve sempre essere realizzata.

Era importante la differenza nel potere e nella fruizione estetica - es. Solo il Re poteva
permettersi una carrozza d'oro. Si contrappone la nostra visualizzazione che ha demolito
la distanza, il potere elimina la distanza con falsa partecipazione.

Si prendeva l'opera che aveva uno scopo ben preciso con la creazione. Ora si
decostruisce nel processo (Deridá nella poesia per cogliere il non detto). Anche. Cibo è
decostruito perdendone la traccia originale.

Ora vi è la dispersione dei concetti con l'argomento dei concetti.

In Superficie, nel post-moderno, vengono stemperati i linguaggi.

La Grande Storia porta con sé ideologie che inglobano le vite dell'individuo proiettandolo
nel futuro, l'antistoria è composta da micro storie che sembrano Significato.

Fallico, permanente, costituzione, rigido si contrappone al trans con identità che mutano.

Il mutante era una categoria molto Utilizzata negli anni '90 > cyberpunk/postumano >
dislocazione temporale e di luogo.

Caratteristiche del Post-moderno

Dibattito Ghost World con protagonista interpretato da Steve Buscemi è contemporaneo


nella sua inattualità.

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Postumi come eredità >Seme dell'uomo moderno/ Ghost World Post-moderno > stessi
temi trattati in maniera differente.

Nell'era moderna si era "nani sulle spalle dei giganti" > idea della scolastica, verità come
conoscenza data.

Nel cristianesimo vi è l'ora di rinnovamento > Vecchio e Nuovo Testamento, in cui il


nuovo è diventato l'attuale.

La Modernità ha la concezione del nuovo come migliore, i contrapposizione al vecchio,


con una concezione di attualità di nuovo > concetti legati al progressismo.

Il Post-moderno consuma la concezione del nuovo

> Rocco Ronchi sulla dispensa cita Gilles Deleuze che scrive sull'esausto con chiave
interpretativa di Ronchi sulla nostra esistenza anestetizzata.

POST come POSTUMI: dopo la morte del padre scritti postumi editati dopo la morte
dell'autore.

Essere generato da un padre già morto. Presente è postumo e quindi si sente esaurito di
forze provenienti dal passato.

POSTUMO: vendere dopo la morte del padre/essere generato da un padre morto.

Platone scrive che lo scritto è qualcosa di necessario per la parola e il ricordo, ma in


mancanza di un dialogo dato dalla parola viva. Lo scritto è sottoposto ad interpretazione.

Esee generato da un padre morto si rifà ad una esistenza postuma, è la traccia della sua
assenza che diviene esaurita > vedi Massimo Recalcati sulla tematica della morte del
padre.

Nel Moderno, il padre era un padre padrone, che impone il proprio volere.

Nel Post-moderno il padre viene sostituito dal trans che cambia continuamente forma.

Deleuze ea sua figura dell'esausto contrapposto solo stanco. L'esausto non è stanco. La
loro differenza risiede nel rapporto che entrambi intrattengono nel possibile.

Lo stanco non la fa più ad attualizzare, a realizzare dei possibili. Esaurisce la messa in


atto. Heidegger "l'esistenza è progetto" modalità d'essere che esplica l'atto.

L'esausto ha consumato il possibile in quanto tale. Dice che non si può più, ma al

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contempo mi smette mai di finire, è infaticabile. È il padre morto, già assente.

L'esausto/nichilista attivo > zombie, il morto vivente. Negli anni '80 dall'America, da una
tendenza portata dalla cinematografia. Lo zombie bussa alla porta e destabilizza la vita.

"Zombie" e "La notte dei morti viventi" di Romero. Bauman > consumo e quindi sono. La
sua esistenza è dettata dal consumo la quale è l'unica maniera per affermare la propria
esistenza. Non si può più scindendo dal mondo del marketing.

2001 Odissea nello spazio di Kubrick da un'immagine del nero come spazio infinito.

Dr. Stranamore e War Games > la guerra inizia ad essere guidata attraverso un monitor
dagli anni '80.

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In quegli anni, per la guerra fredda, si pensava a una guerra nucleare, combattuta con
euromissili USA contro l'unione sovietica. Il ragazzino del film War Games è diventato
padre della generazione delle multinazionali del computer > Bill Gates, Mark Zuckerberg
ecc… che giocano con le nutre vite. La nostra è un'epoca dei simulacri in cui il gioco ha
un'importanza centrale.

La contemporaneità è la simultaneità dei simulacri.

Simulacri

La fotografia digitale può esserci anche in mancanza dell'originale, perché la


caratteristica del referente estinto, ha un'altra statuto rispetto all'analogico.

L'immagine della guerra del Golfo del 1991 USA per uccidere Saddam Hussein. Erano
immagini in infrarosso trasmesse dalla CNN e Al Jazeera. Era una guerra importante
perché combattuta sul piano telematico, simile ad un videogioco. Potete essere una
guerra anche in combattuta, perché le immagini non rimandano alle morti. Mancava il
referente esterno. Poteva essere una guerra simulata.

N 1947 viene pubblicato La guerra dei Mondi di Welles

Un anno dopo Orosn Welles lesse un brano tratto dal libro, alla radio, come Se fosse un
fatto di cronaca accaduto realmente (> vedi F Come falso). Una simulazione che ha
sortito un effetto reale. La simulazione non si contrappone alla realtà, m ha un effetto
reale, ha un'effettuazione.

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"Il mondo moderno è il mondo dei simulacri" Gilles Deleuze 1968.

Etimologicamente simulacri deriva dal latino simulacri e possiede un significato che


allude alla falsità nella maniera in cui si interfaccia al vero. È ontologicamente vero e
falso allo stesso tempo. Nell'eccezione di ritratti, immagine, immagine alla specchio.

Es. La Johansson. Ne "La ragazza con l'orecchino di perla" è la copia della copia della
vera ragazza ritratta da Vermeer; un simulacro del dipinto.

> La copertina dei Velvet Underground serigrafati da Andy Warhol riproduceva una
banana, la quale, nelle prime copie del disco, si poteva sbucciare; il simulacri si
assoggetta alla realtà.

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Warhol prese i Velvet e all'interno del suo progetto artistico, facendo rientrare la
copertina e il gruppo stesso nel suo concetto di Arte.

> Nico,cantante scandinava che interpreta se stessa ne "La Dole Vita" di Fellini. C'è anche
un suo film biografico. Aveva una particolarità perché giocava sull'ambiguità, la sua voce
era profonda e una delle sue canzoni più famose è "I'll be your mirror" del 1967, che
riporta nel testo la volontà di voler essere il riflesso di ciò che si vuole essere > essere un
simulacro > concetto ripreso da Jean Baudrillard 1927-2007.

Cancellazione del simulacro da riferimento per la realtà > IPEREALTÁ

L'Astrazione fa riferimento a qualcosa di plausibile, ma oggi la simulazione non è più

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astrazione, ma genera modelli autogenerati. Il simulacro ha un effetto di realtà, creando
un effetto reale -reality. Una volta le persone simulavano la realtà ispirandosi ad un
modello. Ad oggi è il modello a modificare le realtà.

TEMPO

ESSERE E DIVENIRE

Synecdoche, New York > “il film è un mosaico fatto di tempo” Andrej Tarkovskij

Il personaggio principale del film, Keden è allo stesso tempo uno stanco ed un esausto

-ESSERE il vero in sé, bello in sé, buono in sé > PLATONISMO

-il mondo delle IDEE > forme incorruttibili, eterne, ingenerate, non soggette a
mutamento.

- mondo sovrasensibile;

- mondo dell’intelletto > secondo Platone il mondo dell’Essere è quello in cui ci rifacciamo
alle forme e alle immagini. Il mondo dell’Essere ci da gli strumenti per il Divenire.

L’essere è il mondo delle

- sensazioni;
- fenomenico;
- tempo

concetto di Astrazione di Jean Baubrillard: "L’astrazione oggi non è più quella della
mappa, del doppio, dello specchio o del concetto. La simulazione non è più quella di
un territorio, di un essere referenziale o una sostanza. È piuttosto la generazione
di modelli di un reale senza origine o realtà: un iperreale. Il territorio non precede
più la mappa, né vi sopravvive. […] È la mappa che precede il territorio -
precessione dei simulacri - è la mappa che genera il territorio […]. L’età della
simulazione comincia con l’eliminazione di tutti i referenti - peggio: con la loro
resurrezione artificiale in un sistema di segni, che sono una materia più duttile dei
significati perché si prestano a qualsiasi sistema di equilvalenza, a ogni
opposizione binaria, e a qualsiasi algebra combinatoria. Non è più una questione
di imitazione, né di duplicazione o di parodia. È piuttosto una questione di
sostituzione del reale con segni del reale; cioè un’operazione di cancellazione di
ogni processo reale attraverso il suo doppio operazionale. […] sarà un iperreale,

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al riparo da ogni distinzione tra reale e immaginario, che lascia spazio solo per la
ricorrenza di modelli e per la generazione simulata di differenze." (Simulacres et
simulation)

DIVENIRE

Il Metro di Ginevra è quello che subisce meno le oscillazioni da parte del Tempo, grazie al
vetro che lo protegge dai mutamenti. Il Metro dei Metri si trova su un altopiano, come
questo mondo dell’Essere fa riferimento ad alcuni valori. La Giustizia fa parte del metro
dell’Essere nel momento in cui dobbiamo soppesare l’Azione. In nome della Giustizia si
compiono battaglie contro le leggi ingiuste.

Il mondo metafisico è al di là del mondo fenomenico, al di là della scienza sensitiva.


Fonda il suo mondo nel divenire. Il mondo metafisico da stabilità al mondo fisico.

Quando noi affermiamo “le cose non sono realmente così”, ci rivolgiamo al mondo in
divenire partendo dall’intelletto.

Es. Lo scanner copia un libro. Il libro originale e le copie appartengono al mondo in


divenire, ma anche il libro è una copia; lo scritto originale testimonia l’operato
dell’autore. Nel nostro tempo, fin dall’avvento della macchina da scrivere manca la
testimonianza dell’originale.

Come faccio a risalire all’originale di un testo scritto al computer? e quando invio una e-
mail? L’originale non c’è. Se volessimo certificare un atto di eredità passando dal notaio,
il quale certifica l’originalità del documento, anche per l’ufficialità scientifica ecc…

EIDOLON > figura, spettro;

IMMAGINE > copia dell’apparenza;

EIKON > icona; immagine (copia) del vero (originale)

Per Baudrillard è l’apparenza a fare il vero essere.

Es. Marilyn Monroe di Andy Warhol del 1962 è una foto scattata da Niagara,
un’immagine da un’altra immagine > Eidolon ed Eikon si ribaltano > ICONA POP

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Confusione tra Eidolon ed Eikon del SAMARA “ l’originale è sempre meglio della copia.
SOlo da Samara’s vere emozioni.

ROVESCIAMENTO DEL PLATONISMO

Significa negare il primato di un originale sulla copia, di un modello sull’immagine,


glorificare il regno dei simulacri.

Significa esaltare la simultaneità della scissione dell’identità, la distanza positiva, la


quale immediatamente unisce, senza negatività, né violenza, i contrari.

Qualsiasi copia identificata si basa su qualcosa che è qualcos’altro - io mi baso sui miei
genitori…

Cogliere gli effetti positivi dei contrari. Ad es. il protagonista di Synecdoche è sia stanco
che esausto; mette a repentaglio anche la propria identità.

Superare un pensiero che passa attraverso due concetti di identità > io sono figlio di mio
padre, altro da mio padre, ma al contempo conservo qualcosa di mio padre > identità che
unisce i contrari mettendo alla pari in concetto di ESSERE E DIVENIRE. Il simulacro è il
concetto di simultaneità > ESSERE = DIVENIRE. Tutto ciò che creo sui social è una realtà
virtuale. Essere e Divenire coincidono > reality o iperrealtà o surrealtà.

Hegel sosteneva che noi superiamo i nostri genitori perchè la nostra identità è mutevole.
L’identità è data dal processo dell’unione tra tesi ed antitesi > seme in cui vi è contenuto
tutto ciò che ci sarà, ma non è ancora dispiegato; crescendo diventa altro, manifesta ciò

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che racchiudeva. Il fiore conserva parte della sua essenza superandola con il frutto.

L’Arte Simbolica viene superata dall’Arte Classica, la quale verrà superatA dall’Arte
Cristiana. La trinità è intrinsecazione del concetto di continuità > padre, figlio e spirito
santo. Questa dialettica racchiude in sé anche la negazione del processo nella sua sintesi.
L’identità è il processo nella sua sintesi. L’opposizione in quanto contrari genera
movimento ed indentità. > Hegel guarda ad Eraclito. L’eesenza delle cose è un equilibrio
nel contrasto.

es. L’intro di 2001 odissea nello Spazio di Stanley Kubrick è il Così parlò Zarathustra di
Strauss da Nietzsche ( egli è il primo a rovesciare il platonismo con la sua visione del
pensiero occidentale.

F. Nietzsche, Crepuscolo degli idoli

Come il “mondo vero” finí per diventare favola

Storia di un errore
1. Il mondo vero, attingibile dal saggio, dal pio, dal virtuoso, – egli vive in esso, lui stesso è
questo mondo.
(La forma piú antica dell’idea, relativamente intelligente, semplice, persuasiva.
Trascrizione della tesi “Io, Platone, sono la verità”).
2. Il mondo vero, per il momento inattingibile, ma promesso al saggio, al pio, al virtuoso
(“al peccatore che fa penitenza”).
(Progresso dell’idea: essa diventa piú sottile, piú capziosa, piú inafferrabile – diventa
donna, si cristianizza...).
3. Il mondo vero, inattingibile, indimostrabile, impromettibile, ma già in quanto pensato
una consolazione, un obbligo, un imperativo.
(In fondo l’antico sole, ma attraverso nebbia e scetticismo; l'idea sublimata, pallida,
nordica, königsbergica).
4. Il mondo vero – inattingibile. Comunque non raggiunto. E in quanto non raggiunto,
anche sconosciuto. Di conseguenza neppure consolante, salvifico, vincolante: a che ci
potrebbe vincolare qualcosa di sconosciuto?...

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(Grigio mattino. Primo sbadiglio della ragione. Canto del gallo del positivismo).
5. Il “mondo vero” – un’idea, che non serve piú a niente, nemmeno piú vincolante –
un’idea divenuta inutile e superflua, quindi un’idea confutata: eliminiamola!
(Giorno chiaro; prima colazione; ritorno del bon sens e della serenità; Platone rosso di
vergogna; baccano indiavolato di tutti gli spiriti liberi).
6. Abbiamo tolto di mezzo il mondo vero: quale mondo ci è rimasto? forse quello
apparente?... Ma no! col mondo vero abbiamo eliminato anche quello apparente!
(Mezzogiorno; momento dell’ombra piú corta, fine del lunghissimo errore; apogeo
dell’umanità: INCIPIT ZARATHUSTRA).

NICHILISMO E SIMULACRO

Il Nichilismo è stato annunciato e profetizzato secoli prima che ci manifestasse. Non può
non avvenire. Avviene proprio per necessità del tempo storico.

Nichilismo > distruzione dei valori [l’ infedele di Gad Lerner 2004]

Il radicalismo islamico si è contrapposto alla globalizzazione occidentalizzata.

La pandemia si diffonde attraverso il mercato globalizzato > rientrando in una


concezione nichilista.

La gioventù occidentale vive in un sistema di competizione e, quindi individualismo,


mentre il radicalismo islamico ha una visione di morte sacrificale illusoria > per trovare
un senso alla propria esistenza.

> film l’Onda del 2008 di Dennis Gansel “c’è qualche motivo per ribellarsi?” > perdita del
senso porta ad una ricerca del senso > autocrazia attraverso un esperimento > potere nel
gruppo. creazione di un Loro coeso attraverso l’azione:

- profilo MySpace;

- logo; ⇨ partecipazione attiva attraverso la propaganda ⇨ nichilismo*

spillette

*laddove c’è una mancanza di senso c’è una volontà di ricerca di senso aggrappandosi a
qualsiasi situazione.

Heidegger diceva che Nietzsche pensava che il Nichilismo fosse lo spaesamento peggiore.
Non serve a nulla mettere alla porta il Nichilismo Perché p sempre stato presente. ma
prenderne atto ed osservarlo con attenzione.

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Nel Nichilismo i valori supremi perdono ogni valore, non c’è risposta al perché?
Tentativo di Nietzsche è dare risposta ale perchè. Non è mai esistito un mondo vero, ma
l’abbiamo creato noi per dare un senso al tutto. Dobbiamo toglierci di mezzo questa
verità.

Siamo gregari per nostra natura, siamo followers e abbiamo followers a nostra volta.

TEMPO

Il tempo si dice in molti modi.

Il nuovo regime illuministico di temporalità storica, ovvero delle storie della Storia
(1759-1850) e denaturalizzazione della temporalità.

La Storia cessa di essere narrazione veridica di eventi passati (la storia verum gestorum
latina) per trasferirsi in corso storico in atto (Geschichte).

Si passa dalla storia raccontata da chi l’ha vissuta ad una differenza tra Antico e
MOderno; un processo che ha una direzione nella sua processualità: processo nel tempo
che trova senso nel suo attrarsi. Il quadruplice movimento del concetto di Storia; la
modernità come epoca nuova e epoca del Nuovo (a partire dal ‘700 vi è un senso della
secolarizzazione:

- singolarizzazione: flusso unitario dotato di senso interno, sostantivo “singolare


collettivo” - soggetto;
- Linearizzazione; successione del “prima” e del “poi” a senso unico, senza alcuna
possibilità di emersione del “già stato”;
- Futurizzazione: tensione verso la direzione del “non ancora”;
- Ipostatizzazione: storicizzazione in ambito della vita, forza autonoma capace di
essere una trama di eventi - “la storia che avanza”, “L’ironia della storia”...
Universalizzazione, astrazione e razionalizzazione.

Aion: tempo come eternità, intero durare della vita, istante che si allarga fino a
comprendere la totalità del tempo, un presente senza durata; il divino principio creatore,
eterno, immobile e inesauribile, infinitamente aperto.

Gilles Deleuze - rovesciamento del Platonismo > non più essere prima di divenire, ma
mescolamento tra Essere e Divenire.

La critica dell’istante come condizione logica di un’esperienza del tempo > critica
all'istante concepito da Platone e Aristotele: l'istante non ha dimensione, ma tiene

20
all’interno di sé passato e futuro in un susseguimento continuo.

Per Gilles Deleuze vi è il rovesciamento con “La logica del Senso”, in cui espone come
l’Istante tenga insieme il passato ed il futuro. Ciò che l’istante estrae dal presente, come
dagli individui e dalle presenze che occupano il presente, sono le singolarità, i punti
singolari proiettati due volte; una volta nel passato e una volta nel futuro.

> Three studies for portrait di Lucian Freud > impossibilità di rappresentare il tempo >
l’identità - “Chi sono? chi che ero o ciò che sarò?” > il principio di identità ci dà la
possibilità di conoscerci, ma anche di avere un contratto (la polizia vuole identificare).

I ritratti Freud sono perturbanti; volti sfigurati, deformi, che parlano più al notro
inconscio che al nostro conscio.

> Strade Perdute di David Lynch o lo scarafaggio di Kafka.

Carmelo bene nel teatro ha portato una destrutturazione del teatro di rappresentazione.

Le caratteristiche del teatro di Bene:

- dis-fare/fare (teatro o altro): prendere ciò che è scritto (il mondo reale). Per
rendere vivo bisogna forzare la scrittura;
- dis-scrivere/scrivere o descrivere;
- non-luogo(assenza)/presenza: non sono io ciò che sta parlando, Bene è in un’altra
parte (il presente è già passato);
- irrappresentabile/rappresentabile o rappresentazione;
- porno/eros: assenza di ruoli, togliere di scena e non mettere in scena. Porno è
obsoleto, ciò che non può essere visto;
- essere agiti/agire: non sono io che parlo ma è il linguaggio che parla; è l’azione che
mi determina;
- essere detti/dire
- significante/phoné: è più importante il significato delle parole che dico;
- atto/azione: data una determinata causa non si esaurisce ad una finalità;
- Aion/Chronos
- Arte/comunicazione (manipolazione): il suo teatro non cerca la comunicazione,
ma la destrutturazione della comunicazione

Es. Carmelo Bene a Bologna recita Dante.

Carmelo lettere con Gilles Deleuze e collaboratori > corrispondenze tra paradossalità del
tempo di Deleuze e la destrutturazione di Carmelo Bene.

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Al Maurizio Costanzo Show Carmelo Bene espone la sua concezione del tempo attraverso
Deleuze, citando gli Stoici (Seneca): Aion come istante paradossale tra presente e passato.
Il presente è l’istante che dura talmente poco da essere coincidente tra passato e futuro.

Il teatro è ancora concepito nella dimensione aristotelica del Chronos. Un atto si disdice
continuamente; l’istante viene dilatato nel dire “questo è il presente”, altrimenti
saremmo sian nel passato che nel futuro; non riusciremo ad avere un punto fisso. Parla
di macchina attoriale, in riferimento all’attore, il quale fa parte del meccanismo del
teatro.

Un atto che non diventa azione come succede per il biglietto ferroviario: se compro un
biglietto alle 23:45, ma il treno parte a mezzanotte e dieci, il biglietto è per il giorno dopo,
ma paradossalmente è la notte dello stesso giorno.

L’aion si sottrae al dominio del tempo Chronos a favore del paradosso dell’istante che è
passato e futuro allo stesso tempo.

> In Alice in Wonderland, nel capitolo VII un tè da matti è L’aion ripreso da Bene
riprendendo Deleuze e gli stoici.

John Tenniel realizzò le illustrazioni originali. Alice è nel tempo Chronos, ma la lepre
marzolina e il cappellaio matto sono nell’aion.

Gilles Deleuze pone l’accento anche su un altro punto: Alice può diventare piccole e
grande:

- tempo dell’Essere diviene Chronos: successione, stabilità dell’ordine es. Alice


cresce - è più grande rispetto a prima, prima era più piccola rispetto ad ora.
- tempo del divenire diventa Aion: Il crescere di Alice è l’atto in questo verbo che
non sarà mai nè prima nè dopo, L’accento è sul verbo e non sull’essere. é il
crescere di Alice, non è ALice che cresce. L’aion diviene la dimensione temporale
del divenire.

Nel film di David Lynch ciò che conta è il tempo in divenire. Il tempo dell’Aion è
metafisico.

L’eternità del divenire, è l’istante paradossale tra due infiniti (passato e futuro). Non
implice un atteggiamento contemplativo, quanto l’ardire di essere inattuali, solo così
l’evento è suscettibile di farsi irruzione di un senso significativo in seno alla finitudine
umana dominata dal presente vasto di Chronos. Irruzione che è il presente. Questa volta,

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senza spessore dell’Aion, il presente dell’attore, del ballerino, del puro “istante” >
Marinetti diceva i verbi all’infinito; un movimento nell’atto > performance artistica.

Noi siamo dominati da Chronos, il tempo del consumo. Una Volta il senso era nel futuro.
Questa visione di futuro è ora archiviata perché il futuro sarà peggio del passato.

Ora il presente (l’Aion, l’attimo) è il tempo della produzione che non prevede nessun
futuro. Devi lavorare sempre, consumare.

Nei centri commerciali vi è una sospensione del tempo. Il tempo del consumo è eterno.

La creazione è l’Aion che cerca il differente nell’istante. Il presente che sfugge al potere
della fissità e al consumo (superamento del Nichilismo e del potere del consumo). L’aion
è creatività come un sacchetto pieno di spore, il quale se viene aperto rilascia
liberamente queste spore. é senza finalità commerciali (l’action painting di Pollock, il
free jazz, le jam sessions).

Gilles Deleuze è convinto si possa ritrovare una innovazione nella ripetizione. Es con
Duchamp nasce l’Arte Contemporanea grazie al suo orinatoio, in cui viene scardinata
l’idea della concezione dell’Arte > ready made > creativo, piano immanente, stratificato
come se fosse un’era geologica.

Immagine del movimento e del tempo > due libri di Deleuze in cui viene enunciato una
presa d’atto come il Cinema.

Debbo dire due cose sul tempo:

- Movimento: cinema classico, tradizionale, dove il montaggio non deve essere


visto, i personaggi sono coerenti e deve garantire una finalità;
- Tempo: emancipa l’immagine stessa da qualsiasi subordinazione di tipo narrativo;
capace di aprire ai tempi vuoti. Il tempo emerge come elemento del racconto, cede
la compostezza al “tutto”, i personaggi si dispongono nell’ambiente, si oppongono
ad esso dimostrano una loro perpetua estraneità.

Nell'immagine movimento il tempo si addiziona all’immagine,

Nell’immagine tempo, il tempo è già nell’immagine. Fellini “noi siamo allo stesso tempo
infanzia”.

LA SOCIETà DELLO SPETTACOLO

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Guy Debord fu profetico nella stesura de La società dello Spettacolo nel 1967. Una Delle
tesi fondamentali del libro è una citazione al contrario Hegel “Il vero è momento del
falso”; l’apparire è il falso generalizzato.

- Lo spettacolo è il capitale ad un tale grado di accumulazione da divenire


immagine;
- Lo spettacolo non è un insieme di immagini, ma un rapporto sociale tra individui,
mediato dalle immagini.

Fu il teorico del NAZIONAL SITUAZIONISTA un movimento che guarda a 360° il campo


della cultura in ambito internazionale, attraverso bollettini. Nasce nell’entroterra a Cosio
d’Arroscia, fondato assieme a Piero Simoni e Elena Verrone. nell’Aprile del 1967 > porta
l’arte nella vita, l’arte è vita. UNa trasposizione della vita attraverso l’arte.

Con i movimenti del ‘68 il manifesto “la beauté est dans le rue” - la bellezza è nella
strada; luogo in cui si riuniscono le persone che non si riconoscono nel sistema.

LA DERIVA un modo di comportamento sperimentale legato alle condizioni della società


umana: tecnica di passaggio frettoloso attraverso vari ambienti. Si dice anche, più
particolarmente, per designare la durata di un esercizio continuo di questa esperienza.

Per fare una deriva, andare in giro a piedi, senza meta o orario. Scegliere man mano il
percorso non in base a ciò che sapete, ma in base a ciò che vedete intorno. Un modo per
agevolarlo è camminare con passo cadenzato a sguardo leggermente inclinato verso
l’alto, in modo da portare al centro del campo visivo l’architettura e lasciare il piano
stradale al margine inferiore della vista. Dovete percepire lo spazio come un insieme
unitario e lasciarsi attrarre dai particolari.

- PSICOGEOLOGIA: studia gli effetti precisi dell’ambiente sul comportamento


affettivo degli individui, disposto coscientemente o meno. es. the naked city, i
quartieri di Parigi. Smembrati e ricollocati secondo una mappa concettuale posti e
ricollocati per costituire gli spazi di Parigi;
- TECNICA LINGUISTICA - DÉTOURNEMENT: da detour “deviazione”, dal verbo the
tourner “girare”. Detourne “sottrarre”, “distogliere”, “sviare”. Modificazione,
spaesamento; il vero diviene il falso e il falso diviene il vero assumendo nuovo
significando, creando uno spaesamento > MEME degradazione di questa pratica.

BODY ART, PUNK, FEMEN, BLOB

“il mondo è già stato filmato, si tratta ora di trasformarlo” > Marx

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“I filosofi si sono limitati ad interpretare il mondo in modi diversi”.

1. Tutta la vita della società nella quale predominano le condizioni moderne di


produzione si presenta come un’immensa accumulazione di spettacoli. Tutto ciò
che era direttamente vissuto si è allontanato in una rappresentazione. Guy
Debord

“La ricchezza della società, nella quale predomina il mondo di produzione capitalistico,
si presenta come una immane raccolta di merci e la singola merce si presenta come sua
forma elementare” Carl Marx

Lo spettacolo p capitale ad un tale grado di accumulazione da divenire immagine.

ESSERE/AVERE > AVERE/DIVENIRE > necessità primaria garantita, Capitalismo>


disgregazione e degradazione:

- Distanziamento sociale - comunicazione per immagini > comunicazione mediata


per immagini > social media > isolamento acustico di spotify > mascherina
- folla alienata che trova nell’apparire la realizzazione della realtà. Alienazione
data dalla falsa iperconnessione. Più aumenta la possibilità di entrare in
connessione tra gli uomini, maggiore sarà la sua frammentazione, la sua
alienazione > IL VERO è IL MOMENTO DEL FALSO > “con il mondo vero abbiamo
cancellato il mondo apparente” Nietzsche.
- non ci possiamo opporre astrattamente allo spettacolo e l’attività sociale effettiva;
questo sdoppiamento è esso stesso sdoppiato. Lo spettacolo si inverte in reale, è
effettivamente prodotto. Nello stesso tempo è la realtà vissuta e materialmente
invasa dalla contemplazione dello spettacolo e riprende in se stessa l’ordine
spettacolare, offrendogli un’adesione positiva. La realtà oggettiva è presente su
entrambi i lati. Ogni nozione così fissata non ha per fondo che il suo passaggio
all’opposto: la realtà sorge nello spettacolo e lo spettacolo è reale. Questa
reciproca alienazione è l’essenza e il sostegno della società esistente.

Lo spettacolo è la fase ………… del capitalismo. Trasformazione dell’avere all’apparire


con i totalitarismo degli anni ‘20 e ‘30 del ‘900

Vi sono tre forme di spettacolo:

- concentrata: adottato dai regimi totalitari di destra e sinistra; oome simbolo


potrebbe avere la tromba acustica, altoparlante, i quali diffondono una singola
voce a più persone. Espressione di una forma di spettacolo che prevede

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l’emissione di un unico messaggio ripetuto da un’unica fonte diretta a più persone
possibili.

“la concentrazione dello spettacolare è parte essenziale del capitalismo


burocratico [...] proprietà burocratica in effetti, è essa stessa concentrata, nel
senso che il singolo burocrate non rapporti con il passato dell’economia globale, se
non tramite la comunità burocratica, in quanto membro di questa comunità. La
dittatura dell’economia burocratica non può lasciare alle masse sfruttate nessun
valido margine di scelta, poiché essa ha dovuto scegliere tutto da sé, e ogni altra
scelta esteriore relativa all’alimentazione o alla musica, è dunque già la scelta
della sua distruzione completa. Essa deve accompagnarsi ad una violenza
permanente. Nel suo spettacolo, l’immagine imposta del bene raccoglie la totalità
di ciò che esiste ufficialmente, e si concentra di norma su un solo uomo, che è il
garante della sua coesione totalitaria. [...] si tratta del padrone del suo non-
consumo, e dell’immagine eroica in un senso accettabile per lo sfruttamento
assoluto che è la realtà dell’accumulazione primitiva accelerata dal terrore. [...] là
dove domina lo spettacolare concentrato domina anche la polizia. > vedi Benito
Mussolini con i discorsi dal balcone. Dannunzio, Salvini, i 5 Stelle, il papa.

La radio era un grande mezzo di comunicazione di massa (radio balilla, radio


rurale) “ il ricevitore del popolo” VolksEmpfanger. Hitler teatralizzata la mimica
oratoria.

> copertina dei Kraftwerk “radioactivity” del 1975

- diffusa; prende piede nel periodo del dopoguerra, con la società americana dagli
anni ‘50 ai ‘60; “accompagna l'abbondanza delle merci, lo sviluppo non perturbato
del capitalismo moderno. [...] delle affermazioni inconciliabili fanno ressa sulla
scena dello spettacolo unificato dell'economia abbondante alla stesso modo,
merci-vedettes differenti sostengono simultaneamente i loro progetto
contraddittori di aspetto della società, per cui lo spettacolo delle automobili vuole
una circolazione perfetta che distrugge i vecchi centri storici, mentre lo spettacolo
della città stessa ha bisogno di quartieri-museo. Dunque la soddisfazione, già
problematica, che si presume derivare dal consumo dell’insieme è
immediatamente falsificata per il semplice fatto che al consumatore reale non è
dato afferrare direttamente che una successione di frammenti di questa felicità
mercantile, frammenti da cui ogni volta la qualità attribuita all’insieme è
evidentemente assente.”
- integrata; quella che ci appartiene dalla fine degli anni ‘80 con punto di

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riferimento alla società italiana con il Berlusconismo > mediaset > potere
mediatico.

tempo
Il film Time di Kim Ki Duk ha una linea temporale lineare > un eterno presente della
nostra contemporaneità, il tempo del consumo.

Caratteristiche del film: contrapposizione tra interiorità (bello morale) ed esteriorità


(bello estetico); decostruzione dell’identità; contrapposizione tra Essere ed Apparire: è
sufficiente cambiare l’apparire per cambiare l’essere?

Forma integrata dello spettacolo domina la nostra contemporaneità dal momneto in cui
lo spettacolo è dominato dal capitalismo.

Il tempo spettacolare di Guy Debord

Di nostro non abbiamo che il tempo, nel quale vive chi non ha neppure dimora (Baltassar
Graziano - L’uomo di Corte > tutti possiedono il tempo; sia il ricco che il povero.

“Il tempo nel capitalismo, il tempo-merce, è un’accumulazione infinita di intervalli


equivalenti. é l'astrazione del tempo irreversibile, in cui tutti i segmenti devono provare
sul cronometro la loro solo uguaglianza quantitativa. Questo tempo è tutto e l’uomo non
è niente; egli è tutt’al più la carcassa del tempo. é tempo svalorizzato, l’inversione
completa del tempo come “campo dello sviluppo umano”.

Il tempo generale del non sviluppo umano esiste insieme all’aspetto complementare di
un tempo consumabile che ritorna verso la vita quotidiana della società, a partire da
questa produzione determinata come un tempo pseudociclico.

Il tempo pseudociclico non è che il travestimento consumabile del tempo-merce della


produzione. Esso ne contiene le caratteristiche essenziali di unità omogenee scambiabili
e di soppressione della dimensione quotidiana. Ma essendo il sottoprodotto di questo
tempo destinato all’arretramento della vita quotidiana concreta - e al movimento di
questo arretramento.

Questa epoca, che mostra a se stessa il proprio tempo essenzialmente come il ritorno
precipitoso di molteplici festività, è ugualmente un’epoca senza feste. Ciò che, nel tempo
ciclico, era il momento della partecipazione di una comunità della spesa lussuosa della
vita, è impossibile per la società senza comunità e senza lusso. Quando le sue pseudo

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feste valorizzate, parodie del dialogo e del dono, incitano ad un sovrappiù di spesa
economica, non riportano che la delusione sempre compensata della promessa di una
nuova delusione. La realtà del tempo è stata sostituita dalla pubblicità del tempo.

FORME “ESPERIENZE” DEL TEMPO

“ che cos’è allora il tempo? se nessuno me lo chiede, lo so; se cerco di spiegarlo a chi me
lo chiede, non lo so più.” Sant’Agostino.

Martin Heidegger è il filosofo del ‘900 che più ha focalizzato l’attenzione sul tempo
(1889-1976).

“Noi non siamo nel tempo, ma siamo noi stessi il tmepo. Il tempo non è la misura del
movimento secondo il prima e il poi (Aristotele) bensì il come del nostro relazionarci al
mondo.”

Igno cosa ha il suo tempo.

IL tempo si riduce in molti modi: dicono il come ci relazioniamo al mondo:

- Chronos: è lo scorrere delle ore, il tempo logico, consequenziale, misurabile, che si


quantifica in istanti che si susseguono e può essere contrattuabile (il tempo del
profitto, del lavoro, dell’interesse);
- Aion: rappresenta l’eternità, l’intera durata della vita, ma anche l’istante sulla
linea del tempo lineare, un presente senza durata;
- Kairos: é la buona occasione, il momento propizio, indeterminato, concentrato si
di sé con i vari tempi. “ il tempo(Kairos) è compiuto” Marco I,15

ICONOGRAFIE DEL TEMPO

- Per Esiodo Chronos divora i suoi figli (Goya) è il tempo lineare in cui il tempo
seguente mangia il tempo precedente;
- L’aion è una figura umana con testa di leone e corpo avvolto da un serpente;
l’eternità che comprende tutti gli altri tempi;
- Kairos è un fanciullo alato con in mano una bilancia; il momento propizio, il “capr
diem”.

Chronos è il tempo spaziale che può essere rappresentato con linea e cerchio.

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↻ ciclico: dal punto di vista storico rimanda all’antico; non prevede un atto creativo,
L’inizio e la fine coincidono (tempo di Atene);

→ Lineare: rimanda al tempo biblico, in cui vi è un principio ed una fine (tempo di


Gerusalemme). “comune è il principio e la fine” Eraclito DK, fr. 103

Per Aristotele, se avessimo una concezione del tempo ciclico, potremmo avere una
concezione di una vicinanza maggiore al principio.

L’inizio Aukè e la fine Eskelon nel tempo lineare. Dio crea il mondo e anche il tempo e ci
sarà un momento in cui ci sarà una fine; in quel momento il tempo avrà una curvatura in
cui la fine coinciderà con il principio.

ESSERE = Aion> uno ed eterno a sé > è Dio, eterno, che si manifesta nel suo ritorno.

DIVENIRE = Chronos > visione moderna, la quale porta al nulla, entra nell’essere e
diviene di nuovo nulla; tutte le cose divengono altro da sé, ogni cosa é divenire.

“ Il divenire trova il fondamento dell’uno solo in termini circolari

Platon de Timeo: “ Il tempo trascendente è assoluto” eternità contrapposta a Chronos, il


tempo empirico, il continuo movimento, che è immagine mobile dell’eternità.

“Principio cosmico, immobile e immutabile, qualità stessa del cielo (Aristotele) in


opposizione al tempo Chronos come principio del movimento e della mutazione.

Gli istinti sono dei punti inestesi perchè il tempo è il suo limite che congiunge e divide il
passato con il futuro. Il presente è un istante senza dimensione, l’istante è la continuità
del tempo. Questa continuità sfugge, è inafferrabile se non come qualcosa che è sempre
altro da sé. Il tempo ha un carattere distruttivo. le cose vengono dal nulla, diventano
qualcosa e divengono di nuovo nulla, si nientificano. Il tempo nientifica se stesso. Il
tempo è sempre altro da sé. Un insieme di istanti che nientifica il tempo.

Sant’Agostino introduce una nuova esperienza del tempo, interiore. Dall’avvento della
venuta di Cristo. Il tempo lineare della creazione ha un senso di salvezza e della novità,
istante che che mangia il tempo precedente, che non ritorna (Il NUovo Testamento). Il
Catechismo impone regole per seguire la retta via.

Interiorizza l'esperienza del tempo; se gli astri nel cielo si fermassero e la riota del vasaio

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continuasse a girare, mancherebbe la possibilità di misurare quanti giri compie la ruota.
Non sono i movimenti degli astri a misurare il tempo.

La concezione del tempo occidentalizzata è irreversibile, ma viene scissa da ogni idea del
fine. Il tempo è svuotato del senso strutturato del prima e del poi. NO è più il tempo della
salvezza, ma il tempo della processualità. Il tempo diventa vuoto. Il lavoro industriale
sancisce la linearità del tempo rispetto alla circolarità dello stesso, difatti, pensato in
termini di infinito progresso infinito e costante > fallimentare, il pianeta è finito, se non
cambiamo la concezione del tempo, siamo destinati al declino e all’estinzione.

ESSERE SENZA TEMPO

“Il calcolo del tempo è cominciato nel momento in cui l’uomo pervenne
improvvisamente all’inquietudine di non avere più tempo. Questo momento è l’inizio del
tempo moderno.

La fretta patologica si è continuamento mobilitata a ritmi esistenziali all’insegna del


produttivismo febbrile. La fretta è la cifra che caratterizza l’esistenza dell’uomo
moderno.

Il futuro latitante di Paul Valéry: “Il guaio del nostro tempo, è che il futuro non è più
quello di una volta. Il futuro è un tempo carico di aspettative, ambizioni progettuali, un
avvenire in nome del quale pensare ed agire erano un ponte mobile verso il futuro.
Determino le mie azioni odierne in funzione del futuro.”

PARADOSSI DELLA NOSTRA CONTEMPORANEITà

Mentre il tempo accelera, il futuro si consuma e viene meno la dimensione progettuale


del futuro. In questo affermarsi senza sosta si riproduce ciclicamente il presente stesso
senza più futuro.

La ciclicità che trovavamo nella concezione antica, viene sganciata da questi ritmi
naturali. Si ripropone come pseudo ciclicità, che rimanda sempre se stessa ad ogni
istante.

Le stesse cose ritornano presentandosi come nuove nel loro incalzare > effimero.

ciò ha un risvolto soggettivo:

- fretta: processo di accelerazione della modernità;


- impazienza: patologia stress e ansia.

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MODERNITÀ. ACCELERAZIONE, PROCESSO si possono spiegare attraverso tre tipi diversi
di beni materiali di consumo;

- cioccolata: nel periodo del ‘700 l’aristocrazia viveva tempi liquidi, immersi nella
mollezza della vita pre moderna, che impone tempi lunghi.
- caffè: è la bevanda della borghesia produttiva, che produce, lavora e consuma. Ciò
impone tempi scattanti, che necessitano di menti lucide (consumo casalingo è
cambiato: dalla caffettiera napoletane si è passata alla moka per poi finire con le
macchine espresso in cialde e capsule);
- acquavite: riservata ai proletari, i quali lavorano 13/14 ore al giorno e per “godersi
la vita” s ubriacano nelle bettole (fuga momentanea dalla condizione alienata >
Marx - aperitivi e movida).

si ripropone anche in una semplificazione ed abbreviazione dei processi utilizzati per


fumare:

- pipa e sigari per benestanti;


- sigarette industriali borghesi; ⇨ scandisce il tempo informale in unità di tempo
- tabacco da rollare per poveri

Anche le tipologia di droghe sono soggette alla tipologia di classe sociale in base al tempo
di assunzione delle stesse:

- eroina: effetto e rito lungo;


- cocaina: effetto contrario dell’eccitazione estrema e sensazione di onnipotenza;
- droghe sintetiche o smart drugs hanno tempo di assunzione e consumo ristretti e
compressi. Dalla destabilizzazione del sistema è entrata ad essere sistematica
l’assunzione di droghe per rimanere sempre sul pezzo.

STORIA E TEMPO

Il tempo prevede una certa esperienza del tempo stesso. Questa concezione fonda la
relazione nella storia profonda. Viene meno il senso della storia nella riproduzione della
storia.

La storia può essere utile o dannosa (Nietzsche) se viviamo nella storia non riusciamo ad
avere una visione del futuro. Abbiamo perso anche l’utilità della storia, Soltanto sapendo
da dove arriviamo possiamo porci una visione di futuro.

ETERNO RITORNO DELL’UGUALE

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Smoking/No Smoking di Alain Resnais > il tempo è Kairos

Nel Salomè di Carmelo Bene il tempo è Aion > nel finale vi è la saturazione accentuata di
tutti i colori > Biaco, oltre; morte.

I entrambi i film vi è un estraneazione totale per via delle interpretazioni multiple da


parte degli stessi attori.

Nietzsche e la suprema formula: l’eterno ritorno dell’uguale

Martin Heidegger è noto per aver scritto “Essere e Tempo” in cui scrive come “noi non
siamo tempo, ma siamo noi stessi il nostro tempo. Il tempo non è la misura del nostro
tempo. Il tempo non è la misura del movimento secondo un prima ed un poi, bensì il
come del nostro relazionarci al mondo (l’uomo è ontologicamente temporale, nel suo
temporalizzarsi si relaziona al mondo).

L’eterno ritorno dell’uguale di Nietzsche prevede una modificazione del nostro stare al
mondo.

La formulazione dell’eterno ritorno si presenta con il “così parlò Zarathustra” utilizzato


da Nietzsche pseudonimo per esprimere il suo pensiero filosofico. 1883-1885

Nel capitolo La visione e l’enigma espone la sua visione della circolarità diversa da quella
degli antichi.

Ne “La Gaia Scienza” libro IV n°341 pone la sua tesi di come la scienza si sia liberata del
peso più grande > "Che accadrebbe se, un giorno o una notte, un demone
strisciasse furtivo nella più solitaria delle tue solitudini e ti dicesse: «Questa
vita, come tu ora la vivi e l'hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e
ancora innumerevoli volte, e non ci sarà in essa mai niente di nuovo, ma
ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente
piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te, e tutte nella
stessa sequenza e successione - e così pure questo ragno e questo lume di
luna tra i rami e così pure questo attimo e io stesso. L'eterna clessidra
dell'esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello di
polvere!». Non ti rovesceresti a terra, digrignando i denti e maledicendo il
demone che così ha parlato? Oppure hai forse vissuto una volta un attimo
immenso, in cui questa sarebbe stata la tua risposta: «Tu sei un dio e mai

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intesi cosa più divina»? Se quel pensiero ti prendesse in suo potere, a te,
quale sei ora, farebbe subire una metamorfosi, e forse ti stritolerebbe; la
domanda per qualsiasi cosa: «Vuoi tu questo ancora una volta e ancora
innumerevoli volte?» graverebbe sul tuo agire come il peso più grande!
Oppure, quanto dovresti amare te stesso e la vita, per non desiderare più
alcun'altra cosa che questa ultima eterna sanzione, questo suggello?" (da La
gaia scienza, Libro IV, n. 341).

L’AFORISMA è un pensiero concentrato che restituisce l’autenticità del


discorso fatto ai marinai nel Così parlò Zarathustra > le opere di Nietzsche
sono un mosaico.

Con questo intendeva esprimere come ogni attimo ha in sé un significato


eterno; L’eterno ritorno non implica nessun fatalismo: gli attimi della vita
presente non sono quelli già vissuti che tornano, ma quelli che diventano
eterni. L’eterno ritorno non deve essere interpretato come destino.

Il selfie sembrerebbe qualcosa che si rifà all’eterno ritorno dell’uguale, ma


in realtà reinterando il medesimo istante. Si vorrebbe eternizzare l'istante,
ma riproponedolo, senza modifiche alcune, denunciando il fatto di esistere.
Pura presenzialità, priva di senso e significato. Un eterna riproposizione di
sé stessi. Non modifica la propria esistenza, non rispondi ad una volontà di
dare significato al momento; é un'imposizione data da una cosa esterna, un
volere esterno> é il social Network tramite l’utilizzo dello smartphone ad
importi l’istante da ripetere. L’eterno ritorno di Nietzsche è un istante
voluto e deciso che da significato all’istante.

“La trasmutazione di tutti i valori. Non più il gusto della della sicurezza, ma
quello dell’incertezza; non più causa ed effetto; ma la creazione continua;
non più volontà di conservazione, ma di potenza. Non più l’umile
espressione “tutto è soltanto soggettivo” ma: é anche opera nostra! siamone
fieri!. Non si gode più del concerto, ma lo registriamo tramite smartphone.

Nella linea del tempo bisognerebbe disegnare un cerchio per ogni istante,

33
per riproporre l’eterno ritorno di Nietzsche schematicamente.

Jacque Derrida porterà all’estremo questo concetto: L’attimo è la traccia di


qualcosa che non c’è mai stato, perchè se c’è un concetto è la concezione di
qualcosa che non c’è mai stato. Cerchiamo di definire la cosa,
classificandola, ma in realtà è solo un gioco di parole di differenziazione.

Kairos, come abbiamo già esposto in precedenza, è il fanciullo che ha un


grande ciuffo, ma il capo pelato e regge una bilancia: un attimo il quale può
essere colto al volo prima che sia troppo tardi. La bilancia simboleggia
l’equilibrio del momento propizio; indica il tempo opportuno in cui in sé tutto
accade concentrando su di sè tutti i tempi.

Schematizzazione del tempo nei film di Resnais:

➟.(attimo di decisione = valorizzazione)➘(cambio di direzione)

In Smoking e No-Smoking la realtà aleatoria in cui il Kairos impone il cambiamento

Sesso e filosofia del 2008 di Mohsen Makhmalbaf nette in scena un istante che si fa
eterno. Nel giorno del compleanno il protagonista vuole riunire le due amanti.
Cronometra così, quanti sono stati i momenti di felicità vissuti in 50 anni di vita (1 ora in
50 anni). “I minuti sono pezzi di vite e, quindi bisogna dargli un senso” un lampo di luce
rossa è un attimo di felicità che comincia e il protagonista inizia a cronometrare.

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Nella cultura indiana il Mahabharata è la raccolta di storie narrate di due famiglie che
procedono la creazione del mondo. Pandora figlia di Rendu, Kaurana discendenti di
Kuna.

Alla fine vi sarà una guerra tra le due famiglie Bhagavan Digita (tra Arsuna contro
Khrishna). Mahabharata il film che narra al vicenda nel Mahabharata . Durante la
battaglia il momento propizio viene segnalato allo spettatore, viene dilatato, acquisce un
senso e viene colto da entrambe le parti.

Cosmopolis di David Cronenberg del 2012 è tratto da un romanzo di Don Delillo. Gran
parte del tempo è girato su una limousine. Racconta di come un miliardario, un genio
della finanza, decida di volersi tagliare i capelli il giorno in cui infuria una
sommossa.Riceverà alcune ripercussioi. Il barbiere ha lo studio dall’altra parte della
città.

- Nel realismo capitalista (Mark Fischer) tracima sia il successo che il fallimento;
- Disperazione e orrore (dice alla ragazza come mai non gli avesse mai detto di
avere gli occhi blu)
- l’interazione tra tecnologia e capitale > non vuol dire che il capitalismo si serva
della tecnica, ma la tecnica ha come finalità la produzione di sè stessa (capitalismo
> formula M D M (mezzi, denaro, mezzi > Guy Debord)
- La tecnica soggioga il capitale (Heidegger e Severino si occupano della tecnica).
- Gli strumenti sono mezzi per la realizzazione di scopi, il capitale si serve della
tecnica per creare profitto. I mezzi hanno la tendenza a diventare scopi.
- Inizialmente il denaro ha lo scopo di comprare dei mezzi. Il denaro diventa il
mezzo per comprare i mezzi per accrescere altro denaro > capovolgimento di
mezzo che come strumento diventa fine.
- La tecnica non ha altra potenzialità di incrementare se stessa.
- L’interpretazione della pausa, ovvero il fiato dell’economia (è bastato che salisse
Draghi affinchè planasse le Borse italiane > il capitale finanziario oltrepassa il fine
di incremento di se stesso.
- L’eterno processo del consumo che tutto consuma > anche il computer ha perso il
suo significato ed è ormai oltrepassato; > L’idea è tempo, ma è stato perso il
concetto di eternità di consumo per concentrarsi sull’ora; il tempo è produttivo, il
futuro ha perso senso.
- perfezione e anomalia (finale del film) il cyber capitalismo è il sistemo che pare
inespugnabile, ma il protagonista incontra un suo dipendente che reclama un
biscotto. Il protagonista si spara ad una mano per provare qualcosa. “la mia

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prostata è asimmetrica” “anche la mia” ma niente vuol dire niente, hai cercato di
portare tutto alla perfezione, ma avresti dovuto focalizzarti sull’anomalia >
BELLEZZA è SIMMETRIA E ARMONIA

Strade perdute di David Lynch presenta una linea temporale circolare

FETICISMO E FETICISMI

>Film Crash di David Cronenberg del 1996

L’origine del termine è legato alla storia delle religioni comparate. Va ad identificare uno
stadio dell’umanità e delle sue manifestazioni religiose. Legato ad oggi e alla società dei
consumi (Marx).

Gli oggetti ci scelgono dall’altra parte dello schermo e noi li adoriamo. “Gli oggetti
possediamo alla fine ci posseggono” Tyler Durden in Fight Club.

Il feticismo trova anche un impiego nello studio della psicoanalisi di Freud.

La nostra società è diventata feticista. Partendo dallo spettacolo diffuso, dal dopoguerra
in poi, quando si impone la società dei consumi, il cosiddetto neocapitalismo (guy
Debord).

Siamo acquirenti, utenti, fruitori di servizi.

IL CONSUMATORE:

Nel film RO.GO.PA.G di Jean Luc Godard del 1963 (il titolo sta per la collaborazione di
Rossellini, Godard, Pasolini e Gregoretti). Caratteristiche del film:

- saturazione del mercato e induzione al consumo;


- strategia di marketing;
- schiavitù volontaria e neo liberismo > Adorno nel 1938 ha osservato la società dei
americana nel consumatore di massa, consumatore perchè non gli p rimasto nulla
da amare. Ciò porta ad un individualismo di massa, le merci non sono più gli
oggetti, ma i nostri dati, che porta ad un feticismo anche nei comportamenti.

>La ricotta di Pasolini

> valore di scambio nella società dei consumi di Marx > denaro è veicolo dei
comportamenti sessuali, l’erotismo diventa la merce (La Noia di Damiano
Damiani del romanzo di Moravia 1963).

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Rapporto tra rivoluzione sessuale e libertà del desiderio femminile:

> Brigitte Bardot e Marilyn Monroe;

> Il Disprezzo di Jean Luc Godard del 1963 nel dialogo tra la protagonista e il suo amante
- lei seziona il suo corpo carcando l’approvazione delle parti > feticizzazione del corpo.

> Brigitte Bardot assieme a Roger Vadim producono Una donna come me nel 1973 - un
Don Giovanni in gonnella;

> Con Jane Virgin, Brigitte Bardot (entrambe amanti di Serge Gainsbourg) canta la
canzone Je T’aime… moi non plus nel 1967; la canzone fece scandalo perché è un
amplesso cantato, oltrepassa i limiti.

>Nel 1964 Rudi Gernreich inventa il reggiseno monokini.

>Blow Up di ANtonioni del 1966 - minigonna di Mary Quant;

>Cathy McGowan conduttrice televisiva che presenta un programma televisivo sulla


musica.
>Adie Sedwick

>Diabolik disegnato da due donne - Eva Kant è compagna nel crimine - film di Mario
Bava nel 1968;

>Barbarella; il fumetto gioca un ruolo fondamentale nell’emancipazione femminile e


nella feticizzazione dei corpi > Roger Vadim realizza un film di Barbarella nel 1968; un
film onirico, fantastico, futuristico ed erotico.

>Roland Bart “miti d’oggi” documentario sullo streep tease - coinvolgimento a tutti i
livelli;

>Paco Rabanne disegna i costumi di Barbarella, portando la plastica nella moda come
materiale del futuro.

> UFO serie TV di Gerry Anderson del 1969 con Gabrielle Drake.

DALL ALTERNATIVE AL MAINSTREAM E RITORNO

> Copertina dei Rolling Stones di ANdy Warhol

>Throbbing Gristle - scena industriale con componente femminile “Casey fan tutte”
performance

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BDSM bondage e sadomasochismo > I Vampiri di Louis Feuillade del 1915.

>Faster, pussycat! killi! kill! di Ross Meyer - una versione femminile de Il Selvaggio con
James Dean del 1957;

>Scorpio Rising di Kenneth Anger del 1964 - nessun dialogo, ma immagini contrappuntati
da brani POP - citazione della copertina del Rolling stones di Andy Warhol;

> Village People con YMCA;

> Frankie goes to Holliwood, Relax del 1983 - inciso ad un volume più alto rispetto alle
tracce dell’epoca;

> M-A-R-R-S Pump Up me volume del 1987 - collage di immagini el passato, senza
mostrare i volti dei musicisti.

> Punk reinterpreta la moda bondage;

> Susie and The Band;

>Depesche Mode ad inizio carriera;

>omicidio a luci rosse di Brian De Palma - modelli estremi;

>Batman Return 1992 - Michelle Pfeiffer nei panni di Catwoman;

>Madonna con il suo libro Erotica del 1992; un libro a tiratura limitata che non può
essere sfogliato in libreria perchè incelofanato da packaging specchiante, anche la stessa
copertina è specchiante. All’interno lato “proibito”.

IL FETICISMO PRIMA DI MARX E FREUD

Con il Nichilismo reattivo e la profezia della morte di Dio, egli viene sostituito dalla
paura, dal Dio denaro, dalla chiusura e dalla omofobia - Nietzsche scrisse che dovremmo
far tesoro del Nichilismo, far sì che diventi una spinte nella ricerca, all'avanguardia (es.
teatro di Carmelo Bene) Il Nichilista attivo riesce a comprendere il tempo presente e a
reagire.

Il capitale è diventato immagine, che è simulacro di qualcosa di cui si è perso la traccia


originale, diventando mero feticismo.

Il Nichilismo reattivo si è liberato attraverso le immagini e ha portato al contempo ad


una rivoluzione del capitalismo che ne ha fatto merce.

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Charles De Brosses nel 1760 parlava del Culto del feticcio: la mente primitiva (scaturita
dalla paura e dall’ignoranza), mentre una mente illuminata è libera dalle paure - il
Nichilismo reattivo di nutre di ignoranza e paura. Ciò ha portato ad una divinizzazione
degli oggetti - feticcio.

FREUD E IL FETICISMO

Attraverso la sua analisi dei comportamenti sessuali deviati, come il voyeurismo e il


sadismo, è giunto alla stesura dei suoi saggi, nei quali si interroga sull’origine del
feticismo. La sua tesi riguarda la situazione in cui il maschio adulto sarebbe un bambino
che non ha superato la paura della castrazione. Il bambino pensa che anche le donne
abbiano il pene “donna fallica”. Quando, ad un certo punto, il bambino scopre che la
donna è sprovvista di pene, teme della privatizzazione del suo. Il feticista adulto è un
bambino che non ha vinto la paura della castrazione. Il fallo mancante della madre viene
sostituito da un altro oggetto - una presenza prende il posto di un’assenza - un sostituto
di una cosa che non c’è mai stato (Lacan) - per Agamben è una sineddoche, una parte per
il tutto; il tutto che non c’è mai stato viene sostituito con una parte - frammento che
sostituisce un’opera assoluta.

IL CARATTERE DI FETICCIO DELLA MERCE DI MARX

Es. Quando lo smartphone non si accende più diciamo che è morto - una divinizzazione
dell’oggetto - il quale ricorda anche il monolite di 2001 Odissea Nello spazio di Stanley
Kubrick.

“La ricchezza della società, nella quale predomina il mondo della produzione
capitalistica, si presenta come un’immane raccolta di merci e le singole merci si
ripresentano come nuova.”

Valorizzazione del valore - dal consumo al guadagno, nella circolazione delle merci

M-D-M Merce-Denaro-Merce (vendere per comprare) società pre capitalistica;

D-M-D Denaro-Merce-Denaro (comprare per vendere) società capitalistica; il denaro che


grazie alla vendita della merce accresce il capitale - merce con prezzo maggiorato; anche
la forza lavoro diventa merce da vendere per guadagnare.

Marx individua due modalità di manifestazione della merce:

- Oggetto d’uso, valore d’uso, utilità dell’oggetto;

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- Valore d Scambio nel momento in cui viene scambiato con altre merci, con denaro
(Baudrillard sosteneva che fosse solo il valore di scambio a determinare il valore
della merce).

> la bottiglia della Pepsi ne Il seme dell’Uomo - viviamo nella società dei consumi in cui il
denaro ha sostituito Dio, ma ciò che conta è il simulacro - la bottiglia, la rappresentazione
in sé della bottiglia, non il contenuto della bottiglia. Ciò che conta è il valore di scambio,
smaterializzato per natura, ma si è talmenteelevato da perdere il suo valore d’uso; è
mera immagine scambiabile.

IL CARATTERE DI FETICCIO DELLA MERCE E IL SUO ARCANO NEL CAPITALE DI MARX

“A prima vista, una merce sembra una cosa triviale, ovvia. Dalla sua analisi, risulta che è
una cosa imbrogliatissima, piena di sottigliezza metafisica e di capricci teologici. Finché è
valore d’uso non c’è nulla di misterioso in essa, sia che la si consideri dal punto di vista
che soddisfa, sia che ricrea tali qualità soltanto come prodotto di lavoro umano. é chiaro
come la luce del sole che l'uomo con la sua attività cambia in maniera utili a se stesso la
forma dei materiali mutevoli.

Per es. Dal momento in cui voglio costruire un tavolo, la forma del legno viene
trasformata. Nel momento in cui i prodotti non si avvedono più del prodotto umano,
come uno specchio, i caratteri sociali, nel loro lavoro, vengono trasformati in caratteri
oggettivi di quel lavoro; mediante questo quid pro quo, i prodotti del lavoro diventano
merci con carattere sociale. i prodotti dell’uomo paiono figure indipendenti del luogo
avente vita propria,

“ Nella produzione sociale del lavoro sociale, gli uomini entrano in rapporti determinati,
necessari, indipendenti dalle loro volontà, in rapporti di produzione che corrispondono e
determinano il grado di sviluppo delle loro forze produttive materiali. L'insieme di questi
rapporti costituisce la struttura economica della società. Il modo di produzione della vita
materiale condiziona il processo sociale, politico e spirituale della vita. Non è la
coscienza degli uomini che determina il loro essere, ma è, al contrario, il loro essere
sociale a determinare le loro coscienze.” Anche il presidente, anche l’uomo più ricco
della terra fa parte di questo sistema.

FETICISMO - valore di rapporto di dominio tra gli uomini - prendiamo una parte per il
tutto - compriamo le cose in funzione del processo feticistico- le cose ci dominano;

REIFICAZIONE > anestetizzazione - ci sentiamo cose tra le cose (es. Crash; la macchina è
una protesi di noi stessi)

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> anche noi diventiamo un prodotto; siamo dominati dalle cose, dalle merci, le quali
hanno valore di scambio, diventano immagini, come anche noi diventiamo immagini,
quindi merci scambiabili - dalla POP ART l’arte ci racconta tutto questo: siamo simulacri
di noi stessi, che vivono di vita propria e non riescono a sopravvivere ai simulacri di noi
stessi (es. amanti che si lasciano e divulgano foto hot in rete, che porta a conseguenze
disastrose socialmente e a volte anche ad atti estremi - suicidio).

>opera di Gaetano Pesce alla Biennale di Venezia del 2011. Una poltrona in silicone con
seduta al di sopra, una porno star. La donna è rifatta e siliconata. Il titolo dell’opera era
“toccami”, ma l’opera d’arte non si può toccare. Ne deriva un cortocircuito tra titolo e
fruizione e chiude il discorso perchè la porno star non dice che non vuole mercificare il
suo corpo, ma è la merce per eccellenza, si mette come cosa tra le cose, vivendo
maggiormente di vita propria tra le cose, le quali ne hanno già una a loro volta.
Sublimazione attraverso l’arte - un mondo di sovrapproduzione.

> farsi cosa tra le cose - Twiggy per Paco Rabanne scardina la figura femminile, un
manichino tra i manichini.

>Allen Jones con Chairs, table and Hat stand DEL 1969 - trasforma il corpo umano in
oggetti, in complementi d’arredo > FURNIPHILIA L'oggettistica legata all’arredamento,
pratiche erotiche di sottomissione - Arancia Meccanica di Kubrick nelle scene nel locale
in cui bevono il latte plus. 1971.

>Lady Gaga con Elton John in concerto con un pianoforte antropomorfizzato, dotato di
una propria autonomia. Vestito di carne citazione da Jane Sternbeck, flash dress an
albino - Orlon performance di denuncia sull’uso del corpo femminile e video di
operazioni chirurgiche - Lady Gaga anche in Vivienne Westwood 1986 video musicale -
ha dovuto pagare i diritti d’autore.

IL FETICCIO MERCE E LA CONDIZIONE DELL’ESISTENZA

FETICISMO: personificazione delle cose;

ALIENAZIONE: reificazione del soggetto;

ESTRANIAZIONE: perdita del proprio da noi, perdita delle caratteristiche dell’essere


umano.

ESPROPRIAZIONE: dominio della proprietà su di noi, dominio del mercato su di noi.

Il termine resilienza ha sostituita resistenza: dobbiamo assorbire gli urti conformandoci

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alla situazione.

EVAPORAZIONE DEL PADRE (Massimo Recalcati da Lacan);

Lola Astranova, Chopin;

Parossismo: voglio diventare una bambola gonfiabile reportage

RIANSSUNTAZZO BRUTTO BRUTTO lezioni di estetica

La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino - parallelismo con il libro La Salvezza del Bello di
Chul Han: società in cui ci sembra di avere tutto sotto controllo (discorso sulla
levigatezza) > Geppino riesce a comprendere la sua mancanza di approfondimento da
tutto ciò che può essere celato (“perché non hai più scritto?” “Ho passato troppo tempo a
bere”). I temi musicali del film sono contrapposti al silenzio >suono/silenzio.

[Fellini fece causa alla Fininvest per le interruzioni pubblicitarie durante la messa in
onda del suo film - “non si può interrompere un’emozione”.]

La salvezza del Bello > le immagini che hanno un punctum, le quali fanno pensare a
qualcosa che c’è e non c’è. I film vanno visti al cinema. Chul Han riprende Adorno con la
ripresa del bello naturale in contrapposizione all’artificio.

Situazionismo - bisogna usare le armi del nemico per combatterlo > piccole produzioni
indipendenti che diventano poi majors.

L’ESPERIENZA DELLA POST-VERITà > vedi feticcio.merce e le condizione dell’esistenza.


Nasce dall’esperienza giornalistica. Un’attualità che alimenta il nostro narcisismo
attraverso il Like, facendoci diventare dei prodotti. > vedi puntata Report “il prodotto sei
tu” > forma merce di feticcio che si appropria di noi stessi.

MOBILITAZIONE H 24/7 > concetto utilizzato da Ernst Junger in riferimento alla I e II


Guerra Mondiale; periodo in cui la mobilitazione di massa aveva uno scopo. Devi essere
sempre rintracciabile 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e ci sentiamo liberi di comunicare
messaggi ufficiali a qualsiasi ora del giorno. Anche il selfie è una mobilitazione totale.

Sui Social Network ci sentiamo tutti in dovere di confessare i nostri pareri con impatto
virale ed istantaneo.

> Nel primo film di George Lucas i protagonisti sono obbligati ad una vita segregata, a
vivere in cubicoli in dialogo con uno schermo che rimanda una immagine da un set.

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POST-VERITà: la copia digitale del mondo è un simulacro > come il mondo finì per
diventare favola di Nietzsche. La distinzione tra mondo vero e mondo sensibile viene
annullato. Il carattere dell’epoca dove non è importante l’accertamento dei fatti, ma
come questi fatti vengono percepiti dall’opinione pubblica e quali reazioni provocano. La
narrazione è centrale, lo storytelling. La verità è un processo che implica diversi punti di
vista o è il raggiungimento di un’unica visione dei fatti?.

“Non esistono fatti ma solo interpretazioni” frammenti postumi di Nietzsche. Il senso del
mondo va sempre e di nuovo assegnato, è sempre e di nuovo frutto di
un’interpretazione.

Come si fa a fare in modo in cui il consenso abbia un punto di rottura? é produrre il


rumore bianco che annienta le voci del dissenso: con il silenzio, cercato dai regimi
autoritari che mettono in prigione o al confino i dissensi. Del rumore bianco ne parla
Gep Gagliarducci ne La Grande Bellezza, nell’ultima frase del film: “sono belli i trenini
che facciamo alle feste, vero? sono i più belli del mondo, perchè non portano da nessuna
parte.”

Poi c’è il meccanismo opposto “ in un sistema iper-tecnologico, dove si sono tutti


iperconnessi, per far perdere peso a una parola basta affiancarla a milioni di altre, che
soffocano e non la fanno più sentire.

L’Esperienza di qualcosa di compiuto e compreso raggiunto dall’esperienza attraverso il


sacrificio e la fatica si trasforma in: POST-ESPERIENZA come elaborazione tecnologica
della vita - umanità aumentata. Il durante di un movimento, un processo mutevole fatto
di incroci, miscugli, sovrapposizioni, un più di una vita con conseguenza di perdita di
controllo, dispersione, smarrimento, instabilità e sconcerto (multitasking).

Mentre ci illudiamo di partecipare democraticamente al dibattito pubblico, l’opinione di


uno vale uno, cioè vale l’altro, quindi vale niente. Gaber > “La verità è partecipazione,
ma non vale più per via dell’appiattimento totale”.

La moda ha bisogno di riprodurre oggetti del passato per venderli, ma sono


semplicemente oggetti, non si adatta la mentalità o il concetto del passato.

LA BELLEZZA oggi si divide in due:

- argomentazione della salvezza del bello;


- La Grande Bellezza

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si riassume nella contrapposizione tra il film e il libro:

- perfezione/dolore;
- vista (contemplazione estetica)/tatto;
- distanza/contagio;
- Profondità/superficie;
- Ideale di bellezza/Il Like;
- esperienza estetica/reazione anestetica;
- bello naturale (esteriorità, alterità, futuro)/bello digitale (falsa diversità/presente
senza futuro);
- velamento/trasparenza;
- carattere/attrazione sessuale (sexyness);
- erotismo (allusione)/pornografia (eccitazione;
- tempo delle feste/tempo del consumo;
- punctum (il vuoto della visionem, la ferita - Barthes)/studium (l’interesse(;
- sentimento/emozione (stimolazione;
- narrazione (la relazione segreta tra le cose)/addizione (di informazioni).

SOCIETà DELLA POSITIVITà

L’antichità e La Grande Storia > estetica dell’antichità risalente a Pitagora dice che la vita
è come una gara, in cui alcuni vengono come lottatori, altri come commercianti, ma i
migliori come osservatori.

Ci dice che si eleva il senso della vista come senso capace di meglio restituirci la vita, da
percepire attraverso la vista e il distanziamento dell’oggetto osservato: concentrazione.

Per percepire il bello, in natura o in Arte, si deve fissare su di esso lo sguardo: gli occhi
vedono la simmetria e le orecchie sentono l’armonia.

“ordine e proporzioni sono belli e utili, mentre il disordine è mancanza di proporzione


sono qualcosa di brutto”,

Le leggi numeriche di armonia - correlazione tra intervalli musicali e rapporti aritmetici


(monocorda dello strumento).

Modulo > ritmo > euritmia: sinfonia perfetta del gioco delle proporzioni che dal corpo
umano si estendono fino all’armonia delle sfere celesti, trovando nel senso dei valori
numerici, ad una direzione che parte dal sensibile individuando le armonie che
governano le regolarità del cosmo. Necessità nel valore simbolico del numero.

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L’idea di bellezza dipende nella proporzione e nell’assemblaggio di ogni singola parte.

Iscrizioni sul tempo: il gusto è il più bello, osserva il limite, odia la hybris, nessuna cosa
deve essere in eccesso.

L’uomo nella sua proporzione ritrova Dio > scultura figurativa (discobolo, Venere di
Milo).

Kalokagathia: l’eccellenza (dakolos kai agathos; bello perchè è buono, perchè è valido,
perché è verità). L’uomo esemplare in termini platonici è un essere è essere, dover
esseere buono, bello e giusto.

Ciò che è stabile e permanente è ideale; la bellezza creata dalla natura con l’aggiunta
della creazione artistica (techne e Mneme) tenendo uno sguardo al passato > imitazione
attraverso armonia del tutto con aggiunta delle capacità dell’uomo del saper fare,
portando il creatore dell’opera ad essere ricordato.

A questo ideale di perfezione (Dio Apollo) si contrappone l’ebbrezza (Dioniso), abisso


della profondità dell’animo umano (Nietzsche) > tragedia greca in contrapposizione tra
apollineo e dionisiaco.

PLATONE E ARISTOTELE

Per Platone la vera bellezza non risiede nelle cose, ma nelle idee; occorre una facoltà
dell’anima particolare per percepire il bello ideale: L’intelletto.

Parla di generazione nel bello nel Simposio > matura di Eros: “chi è Ero?” Socrate riporta
l’opinione di Diotima (sacerdotessa): “è sbagliato dire che Eros è bello, perchè altrimenti
non desidererebbe la bellezza, è amante della bellezza, perché si desidera quello che non
si possiede. Ma non è neanche brutto: è a mezza via. è un demone ,ato da Poros e Penia
(tra un desiderio anelato e capacità di ottenere ciò che vuole. Sempre pieno di desiderio
per raggiungere ciò che non ha, ma essendo figlio della povertà non riesce mai a
raggiungere ciò che anela. Il suo desiderio è di creare al bellezza, sia nei corpi
(procreando) che nell’anima (con opere proprie dell’anima)”.

Se gli uomini procreano, lo fanno per un desiderio di immortalità (figli e opere)


attraverso lìeredità tra una generazione e l’altra o la creazione di un’opera d’arte [amore
sacro e amor profano].

> film di Marco Ferreri Il banchetto di Platone del 1989

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Per Aristotele la bellezza è frutto dell’etica eudemic:

- esperienza di intenso piacere;


- provoca una sospensione della volontà;
- ha diversi gradi di intensità

Plotino “ non vedrà mai la luce del sole l’occhio che non sia divenuto solare e
nessun’anima vede il bello prima che essa stessa non sia divenuta bell”.
[esternalizzazione del concetto di Platone].

MEDIOEVO

Tommaso D’Aquino “solo l’uomo trova nella bellezza in sé delle cose sensibili - Boezio “ci
rallegriamo di una adeguata struttura dei suoni, poiché anche noi siamo strutturati allo
stesso modo.

Scoto Eriugena “tutto ciò che è ordinato secondo i disegni della divina provvidenza è
buono, bello e giusto”

Poiché anche le cose brutte si compongono di armonia nel modo per via della
proporzione e contrasto

Sant’Agostino: “ brutto è ciò che c’è di più lontano dalla verità”.

NEL RINASCIMENTO

Posizione centrale dell’uomo che trova come forma di principio se stesso, inscritto in un
ordine materiale e geometrico.

> Leon Battista Alberti - atteggiamento passivo del soggetto: il bello per essere colto ha
bisogno di una lentezza d’animo.

Massimo Ficino “ il bello piace quando corrisponde alla nostra idea innata del bello.

>l'amor sacro e amor Profano di Tiziano in cui il primo sarebbe rappresentato da donna
nuda (amore idealizzato) e quello profano dalla donna vestita.

> la pianta a croce di Palladio e Michelangela con la sua Cappella Sistina >
Neoplatonismo: Dio è iscritto nel corretto)

NEL SEICENTO

Barocco e razionalismo cartesiano. Stile che crea curve e ricrea la piega, la parte

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dell’infinito. Il suo tratto distintivo è dato dalla piega. Il basso la materia è ammassata.

Etimologia di barocco: fuori misura, magniloquente, ampolloso, che privilegia


l’esteriorità e l’apparenza anche per il periodo di Vermeer e di Velasquez > centralità
dell’uomo di pari passo con l’espressione della piega. Epoca dell'arguzia, della sorpresa,
dell’inatteso. Ma all’interno di un certo paradigma, una sorta di bellezza oggettiva, che
comincia a scardinarsi.

NEL SETTECENTO

Hume “La bellezza non è una qualità della cosa stessa; essa esiste soltanto nella mente di
contempla ed ogni mente percepisce una diversa bellezza”. Cosa piace agli uomini, cosa
ritengono bello? Se la bellezza è soggettiva va ritrovato nell’uomo la capacità di cogliere
la bellezza, il Gusto diventa un criterio centrale, una disposizione a giudicare il carattere
degli oggetti. Per Kant “soltanto nell’ipotesi che ci sia un senso comune può essere
pronunziato un giudizio di gusto”

Il senso comune: la capacità generale di sentire, una sorta di visione interiore, attraversi
i sensi “essa sente ciò che vuole che vediamo” - appartenenza ad una comunità estetica;
legata ad una determinata fruizione es. serata a teatro.

Nella storia del termine troviamo diverse eccezione del Gusto:

- discernimento, finitezza di giudizio e sensibilità;


- sentimento piacevole o conveniente;
- maniera in cui una cosa viene realizzata

De gustibus non est disputandum > del gusto non si deve occupare la metafisica e la
logica, ma la medicina e la dietetica.

La dirittura estimativa del gusto; istanza gnoseologica: il buon gusto è il termine che
consente al nostro apparato percettivo di mantenere la rotta nella deriva delle
sensazioni.

Istanza morale: all’uomo va coltivato l’affinamento del gusto permettendo di percepire la


bellezza nel giusto.

Quando si rompono gli argini della raffinatezza, la dirittura estimativa del gusto straripa
e si apre la dimensione dionisiaca dell’eccesso e dell'abbandono, si ha la perdita del
principio del bello.

Per kant c’è un regolamento, delle condizioni di accesso alla bellezza nel giudizio del

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gusto che è:

- disinteressato: perchè piace non la cosa ma la sua immagine; oggetto bello non
deve rispondere né a fini utilizzabili né morali: è formale e contemplativo (es.
cucina molecolare) formale (Platone e Aristotele);
- universale: il bello viene condiviso da tutti, spontaneamente e senza far
riferimento ad un concetto o ragionamento (non bello per me, ma bello per noi,
consenso);
- puro: riguarda soltanto la forma delle cose; si distingue dal semplice piacere dei
sensi; è senza alcun interesse pratico per l’oggetto. è un piacere dell’intero
intelletto mediato dall’immagine (un conto è vedere un cubo, un altro è sapere la
definizione di cubo);
- necessario: evidentemente si tratta non di necessità logica; non esistono regole
esplicite per il giudizio estetico che è sempre singolare.

Sensu communis aestheticus: condizione a priori necessarie dell’universale


comunicabilità della coscienza in senso lato.

Categoria del Sublime: traghetta l’estetica di Kant nel romnticismo. Adorno > autoerotica
del giudizio del gusto.

Rompe con la forma (classicheggiante); si trova bello ciò che prima non veniva ritenuto
tale: es. William Turner con la sua Bufera di Neve e Friedrich con Viandante sul mare di
nebbia > non vi sono armonia e simmetria, ma sublime dinamico e matematico; un
sentimento smisurato nei confronti delle cose. Troppo potente da tenere conto degli
esseri umani. Siamo niente rispetto al tutto. All’uomo gli sfuggono i termini per
descrivere ciò che prova, ma riesce a coglierne la grandezza e la potenza.

NOVECENTO

La fine della bellezza oggettiva.

Viene consumato l'ideale della bellezza dell’arte e delle natura.La bellezza è una Venere
di stracci come quella di Pistoletto, il disgusto e il perturbante diventano tratti ricorrenti
nell’arte contemporanea (Jeff Koons, Blue Diamond, Iphone e depilazione brasiliana >
salvezza del bello).

La salvezza del bello sfugge dalle mani perchè anche nell’arte è venuta meno la bellezza.

Ora è trasmigrata nella pubblicità, nei media.

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Nell’arte contemporanea vi è la massima espressione di feticizzazione, monetizzazione
dell’opera.

Perchè nasce l’estetica del brutto? Nel ‘700 nasce l’estetica del bello. Perchè è iniziata una
codificazione di ciò che era bello e ciò che non lo era. Nel momento in cui viene posta la
ragione, il mondo della mancanza di ragione vuole avere un peso (un mondo legato ai
sensi, alla bellezza, al gusto ecc…). Se osserviamo le cose con distacco, riusciamo ad
osservarle a codificarle. L’estetica nasce da un contrappunto, contraccolpo ad una
centralità della ragione.

Chi vive nelle città sempre più industrializzate hanno una volontà di dare un senso a ciò
che sta prendendo piede: la bruttezza. Ad oggi riconosciamo una certa autonomia,
dettata da una decodificazione delle regole, la razionalizziamo e quindi la apprezziamo -
ci siamo abbruttiti assieme al mondo e del brutto ne facciamo il bello.

L’arte è diventate distruzione di tutto ciò che è venuto prima, vengono rase al suolo tutte
òe concezioni estetiche e vale tutto.

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