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Introduzione
La linguistica italiana ha come oggetto di studio luso della lingua, litaliano in tutti i suoi aspetti e registri.
Il dialetto un codice linguistico, un sermo, un idioma che viene riconosciuto come una lingua.
Il dialetos (traslitterazione di dialectus) veniva riferito alla letteratura greca, dove erano presenti codici
linguistici con valenza letteraria. es dialetto attico con differenze regionali -> veniva impiegato nella
scrittura delle tragedie. Durante lUmanesimo il termine dialetto viene recuperato per riferirsi ai dialetti
grechi. Nel 1724 Salvini (grecista) intellettuale fiorentino, usa per la prima volta il termine dialetto,
attribuendoli il significato che concepiamo noi oggi.
Da notare che il dialetto italiano si distingue da quello inglese (dialect) e tedesco (dialekt), inteso come
delle variet dellinglese. Il dialetto italiano viene concepito come una lingua, ovvero un codice autonomo
evoluto dal latino, certamente evidenziano la presenza dellitaliano al loro interno, ma hanno una storia
autonoma. Dunque rispetto allitaliano i dialetti sono delle vere e proprie lingue e non delle variet della
lingua italiana.
Dal punto di vista linguistico non c differenza tra un dialetto e litaliano perch entrambi seguono
delle regole (es.piemontese), poich esiste una differenza solo socio-linguistica ovvero hanno ruoli e
funzioni diverse: i parlanti usano il dialetto indeterminati contesti e usano litaliano in altri contesti.
In Italia presente una frammentazione dialettale enorme-> variazioni del dialetto allinterno dello
stesso paese. Questa frammentazione delle lingue dialettali ha origine dal latino, lingua di Roma.
La grammatica latina stata costruita sulla base del periodo classico, soprattuto su autori come Cicerone.
Latino nel lessico e nella sintassi, pi semplice di quella del latino classico-> apporto latino-cristiano nella
struttura sintattica del latino parlato.
Distribuzione delle lingue Indoeuropee
Derivano da delle popolazioni stanziate nellAsia centrale (Mar Caspio, Mar Nero), si sono diretti ad
Occidente e gli altri siano scesi verso lIndia-> Indo-europei. Compresa parte dei dialetti e parlati
dellItalia con eccezione delletrusco lingua scomparsa, e lunica sopravvissuta il basco.
Le lingue parlate in Europa e ricondotte al ceppo indoeuropeo sono lingue diverse ma simili, perch le
popolazioni presenti erano accomunate da abitudini e da sistemi di parentela simili presenti nel lessico di
tali lingue, come madre, padre etc. Secondo la teoria della continuit si sostiene che tale spostamento
dallAfrica allAsia sia avvenuto gi dal tempo degli ominidi.
Appunti miei:
Rapporti tra le lingue
Influenza dovuta al SOSTRATO: quando la lingua dominante si sovrappone ad unaltra e ne subisce
linfluenza: il caso del latino con letrusco.
Influenza di SUPERSTRATO: quando rispetto alla lingua dominante (il latino) se ne sovrappone
unaltra, che non la copre del tutto ma la influenza: il caso della lingua germanica sul latino a partire
dal IV secolo.
Influenza dovuta allADSTRATO tra popolazioni contigue: ad esempio le parole provenzali entrate
nelluso del volgare italiano nel XIII secolo.
Il passaggio in tre tappe:
La prima consiste nella nascita della nuova oralit: evento che si verifica quando la struttura della lingua
parlata cessa di essere latina per diventare romanza. La seconda costituita dalla presa di coscienza di
questa metamorfosi e dalla coesistenza di una scrittura e di unoralit che non coincidono pi. La terza
sopraggiunge quando la nuova oralit consacrata da una nuova forma di scrittura, la cui natura rivela
che si tratta di un cambiamento radicale; in altri termini occorre che una scripta specifica riveli che i suoi
parlanti letterati hanno preso coscienza del carattere irreversibilmente eterogeneo delle due scriptae:
lantica, la latina, e la nuova, la romanza (M. Banniard, La gense culturelle de l'Europe, Paris, Seuil 1984;
trad. it. La genesi culturale dell'Europa, Roma-Bari, Laterza 1992: 181)
I latini: Popolo latino stanziatosi sui colli di Roma intorno allVIII secolo e si estese in quasi tutta Europa
Latino classico e volgare (vulgus, del popolo)-> fonti scritte
5) Appendix Probi (Montecassino) CORREZIONI ORTOGRAFICHE O CORREZIONI LINGUISTICHE? : testo
composto da 5 scritti grammaticali latini conservati oggi a Napoli (Biblioteca Nazionale, lat. 1, ex
Vindobonensis 17), proveniente dallabbazia di Bobbio. Il testo viene attribuito al grammatico Valerio
Probo, vissuto nel I sec. d.C., copiato da una mano tipicamente bobbiese dellinizio del sec. VIII. E uno
scritto composto da 227 linee suddivise in due colonne A (forma latina corretta) e B ( forma latina
considerata scorretta). Nella colonna B sono contenuti degli errori, sicuramente non di natura logica, ed
da queste forme che discendono le lingue romanze.
Trascrizione interpretativa:
speculum non speclum
masculus non masclus
vetulus non veclus
vernaculus non vernaclus
articulus non articlus
angulus non anglus
acre non acrum
doleus non dolium
ostium non osteum
cavea non cavia
alveus non albeus
camera non cammara