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Marx (1818-1883)

Di origini ebree, convertitosi al protestantesimo per ragioni di opportunit politica sebbene agnostico,
riceve un'educazione razionale-liberale ed intraprende gli studi giuridici per mezzo di un padre avvocato
colto. Per mezzo di un club "giovani hegeliani" entra in contatto con la filosofia di Hegel. Dopo la laurea
inizia a dedicarsi alla carriera giornalistico -politica, divenuto caporedattore del giornale "Gazzetta
renana" e si sposa con una giovane appartenente all'aristocrazia renana. Marx inizia a misurarsi
polemicamente con i problemi della filosofia politica moderna. A Parigi fa pubblicare una gazzetta francotedesca dove espone due sue saggi che testimoniano il suo passaggio al comunismo. Sempre a Parigi
conosce Engels e in seguito viene espulso dalla Francia dal governo prussiano e si trasferisce a Bruxelles
dove con Engels scrive l'opera "Sacra famiglia". A Londra si unisce alla "Lega dei comunisti", e viene
incaricato di elaborare un documento teorico- programmatico , pubblicato in collaboraiOne con Engels,
"Il Manifesto del partito comunista" (1848), ma la vittoria dei controrivoluzionari in Germani lo costringe a
lasciare il territorio, cos si rifugia in Francia una una zona paludosa della Bretagna e in seguito emigra in
Inghilterra dove si ritira dalla politica e lavora al British Museum.La sua situazione economica sopperisce
in parte con i compensi tratti dal "New York Tribune" e da Engels. Nel 1864 viene fondata l'Associazione
Internazionale dei Lavoratori dove figura Marx come uomo dominante. Nel 1866 inizia a scrivere il primo
libro Il Capitale, pubblicato nel 1867. Nel '75 scrive "Appunti sul libro di Bakunin "Stato e Monarchia" e la
Critica del programma di Gotha.
I caratteri del marxismo
1.Totalit
Marx va inteso nella sua globalit ovvero il suo pensiero non riducibile al piano filosofico, sociologico,
economico, teorico giuridico e dello Stato, bens come pensiero che investe l'assetto strutturale e
sovrastruttura le del capitalismo, ovvero il mondo borghese nella molteplicit delle sue espressioni.
2. Prassi
Marx cerca di fornire un'interpretazione dell'uomo e del suo mondo inteso anche come impegno di
trasformazione rivoluzionaria. La chiave del marxismo ' tradurre per mezzo della prassi l'incontro tra
realt e razionalit, ovvero quell'incontro teorizzato dal secondo caposaldo di Hegel "ci che razionale
e' reale, e ci che ' reale e' razionale" e "ci che ' deve necessariamente razionale" : dove la realt '
intesa come il dispiegarsi delle strutture razionali e non caotiche, e dove tutto necessariamente
razionale. Affinch avvenga tale identit tra realt e razionalit, deve avvenire l'unione tra la teoria e la
prassi mediante la costruzione di una nuova societ.
Le influenze culturali alla base del marxismo sono tre:
1. La filosofia classica tedesca da Hegel a Feurbach
2. L'economia politica borghese da Smith a Ricardo
3. Il pensiero socialista da Saint-Simon a Owen

Critica al misticismo logico di Hegel


Inizialmente il pensiero marxista si affianca a quello Hegeliano, sebbene alcuni critici assumano posizioni
differenti in tale dibattito: Lukcs ha visto la continuit fra i due pensatori, mentre Althausser ha insistito
sulla rottura nel rapporto fra i due. ' innegabile che il pensiero di Hegel abbia influenzato notevolmente
Marx.
Nello scritto filosofico-politico "Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico" (1843), vengono
distinti due momenti uno ' di matrice filosofica-metodologico e l'altro di tipo storico-politico.
Misticismo logico
Nel primo momento Hegel sfrutta una sorta di identit inesistente tra il piano logico e quello ontologico,
facendo delle realt empiriche delle manifestazioni necessarie dello Spirito. Per cui lo Stato secondo
Hegel lo Stato presuppone necessariamente una sovranit che non pu che esser incarnata nella figura
del monarca, sovranit statale personificata, pensiero che segue l'idea per cui "ci che esiste '

necessariamente ci che deve essere" e dunque ' anche razionale: cos che Hegel deduce la piena
logicit della monarchia identificandola con la razionalit politica in atto. Per cui le istituzioni non
compaiono per ci che effettivamente sono ma diventano allegorie o personificazioni di una realt
spirituale occulta dietro di essi. Seguendo il pensiero di Feurbach conclude che questo misticismo logico
non ' che il cavoli mento idealistico tra soggetto e predicato, concreto e astratto: un idealismo che
pretende di far del concreto la manifestazione dell'astratto.
Soluzione? Metodo trasformativo-> ricapovolgimento dell'idealismo hegeliano, riconoscendo ci che
soggetto come tale e veramente come predicato.
Nel secondo momento Marx riconosce che questo misticismo fallisce anche sul piano storico-politico, in
quanto conservatore porta a razionalizzare i dati di fatto, trasformandoli in manifestazioni razionali e
necessarie dello Spirito.
Un aspetto che Marx vede positivo nella dialettica hegeliana, ' la concezione della realt come totalit
storico-processuale, costituita da elementi concatenanti fra di loro e mossa dalla opposizioni.
Critica globale della civilt moderna e dello Stato liberale
Documenti: Critica e Annali franco-tedeschi 1844
Matura la convinzione che la categoria del moderno si identifico con quella della scissione, attraverso la
frattura tra societ civile e Stato. Se nella polis greca individuo si trovava in un'unit sostanziale con la
comunit di cui faceva parte e non conosceva antitesi tra ego pubblico ed ego privato, fra societ e Stato.
Nel mondo moderno l'uomo vive due vite: una in terra come borghese calato nel suo egoismo e nei suoi
particolarismo della societ civile e l'altra nel cielo dello Stato dell'interesse comune come cittadino.
La falsa universalit dello Stato
In questo cielo la concezione dello Stato come organo che persegue un l'interesse comune mediando tra
i particolarismi della societ ' un'affermazione falsa, sebbene Hegel dica che lo Stato sia superiore sul
piano logico-sociale, poich non ' lo Stato che guida la societ civile, ma ' quest'ultima che lo guida
sviandola dall'obiettivo maggiore dello Stato, ovvero quello del bene comune abbassandolo ad un mezzo
egoistico che persegue, riflette, e sanziona gli interessi particolari delle classi pi forti, quelli della classe
borghese. Lo Stato per proclama l'uguaglianza "formale" dei cittadini di fronte alle legge ovvero di
fronte allo Stato(grande conquista della Rivoluzione francese), e ratifica la disuguaglianza sostanziale nella
societ civile.
La civilt moderna esprime i tratti dell'individualismo e dell'atomismo (separazione del singolo dalla
comunit a cui appartiene): ovvero diviene la rappresentazione della societ dell'egoismo e della
particolarit sostanziali e reali che lo Stato tutela, e della fratellanza e delle universalit teoriche, illusorie.
Legalizzata dallo Stato Post-rivoluzionario che riconosce come diritti dell'uomo: libert individuale, e la
propriet privata.
Obiettivo di Marx: rendere l'uguaglianza degli individui della societ sostanziale.
Sistema borghese: societ del bellum omnium contra omnes, quasi una ripresa del Homo homini lupus di
Hobbes.
Lo Stato di tale societ, post-rivoluzionario

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