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LE METAMORFOSI E lunico romanzo latino pervenutoci integro.

Lopera, in 11 libri, nota con un doppio titolo: Metamorphoseon libri XI e Asinus aureus. STRUTTURA e TRAMA Il romanzo narra le avventure di Lucio, traformatosi in asino per errore e infine, dopo molte avventure, tornato uomo e rinato a nuova vita grazie alliniziazione ai misteri di Iside e Osiride, di cui diviene infine sacerdote. Pur nel gran numero di excursus e digressioni novellistiche loper mantiene una struttura unitaria, garantita dalla presenza di una cornice unificante affidata alla voce dellio narrante Lucio. Il libro XI, assai differente dai precedenti per tono e temi costituisce la quarta e ultima macrosequenza. Lucio sogna la dea Iside, che gli suggerisce il modo per recuperare le fattezze umane. Attraverso una triplice iniziazione, Lucio diviene prima adepto della dea e infine, a Roma, sacerdote di Osiride. IL PROBLEMA DELLE FONTI Il romanzo apuleiano pone una complessa questione circa loriginali t o meno della narrazione in esso contenuta. Possediamo unopera attribuita a Luciano si Samosata, ma certamente spuria, dal titolo Lucio e lasino, redatta in greco e contenente in forma assai sintetica la medesima vicenda delle Metamorfosi. La maggior parte degli studiosi ritiene che apuleio si sia ispirato al testo pseudolucianeo o comunque a a un modello greco per la vicenda delluomo-asino, ma che sia la favolo di Amore e Psiche sia il finale isiaco siano apuleiani. Lautore ha quindi tratto ispirazione da una narrazione di per s non originale per costruire intorno ad essa una narrazione di fatto personalissima. DUE CHIAVI DI LETTURA Nelle Metamorfosi sono presenti due possibili livelli di lettura. Fino al libro X il romanzo apuleiano appare come un romanzo realistico di ispirazione milesia, che si propone come fine esclusivo lintrattenimento del lettore. A posteriori, il romanzo si rivela come la storia di uniniziazione religiosa, che ripercorre le prove cui il protagonista viene sottoposto prima di poter elevare la propria anima facendosi seguace del culto di iside. Lautore intende rispondere alle esigenze di un pubblico ampliato con una narrazione piacevole ma si propone di giovare ai suoi lettori con un messaggio di salvezza. UN EPOCA DI CRISI SPIRITUALE Apuleio forse lintellettuale che meglio incarna la confusa aspirazione al trascendente di quellepoca di angoscia che fu il II secolo d.C. Let in cui egli visse fu segnata da una marcata crisi spirituale. Il progressivo venir meno dello stretto legame tra cittadino e res publica, favor lemergere di atteggiamenti individualistici. Luomo si trov cos da solo a fronteggiare unossessiva paura della morte, che tento di allontanare attraverso il ricorso a forme diverse di irrazionale misticismo. FILOSOFIA E MAGIA Una caratteristica evoluzione della filosofia a questepoca rappresentata dal medioplatonismo. Questa filosofia non era per intesa come indagine razionale, ma tendeva ad assumere tratti misticheggianti. In questo clima di confuso misticismo rientra poi anche linteresse per i rituali magici, senza dubbio ben noti al nostro autore. IL PREDOMINIO DELLA RETORICA Apuleio fu per anche e soprattutto un letterato, e in quanto tale si distinse come vero mago della parola. Egli fu de l resto seguace del movimento della cosiddetta Seconda sofistica, sviluppatosi ad opera di brillanti conferenzieri itineranti, esperti nelleloquenza di apparato e pronti a offrire a pagamento il loro servizio. UNO STILE BAROCCO Lo stile utilizzato da Apuleio nel romanzo, pur estremamente originale, si pone del tutto in linea con le tendenze manieristiche dellepoca. Influenzato dallassoluto predominio della retorica, lautore conia infatti un linguaggio ibrido ed elaborato, alternando abilmente arcaismi e arditi neologismi, termini poetici ed elementi tipici del latino africano. Anche sul piano sintattico il giro della frase assai variato, e trascorre senza difficolt da espressioni colloquiali a sequenze descrittive che costituiscono veri pezzi di bravu ra stilistica. Nelle Metamorfosi Apuleio prende marcatamente le distanze dallideale di concinnitas classico e ciceroniano a favore di uno stile mosso ed evocativo , che sfrutta, attraverso le frequenti figure di suono (omoioteleuti, assonanze, ridondanze ed effetti ritmici), la musicalit della lingua. APULEIO E IL MEDIOPLATONISMO Apuleio si definisce pi volte come un filosofo platonico. Infatti oper allinterno del movimento del cosiddetto medioplatonismo, corrente filosofica sviluppatasi, specie in ambiente greco, tra il I secolo a.C. e il II secolo d.C.. Essa riprendeva in particolare le dottrine esoteriche di Platone e le contaminava con spunti di derivazione aristotelica e stoica, interpretando la filosofia come progressiva ascesi spirituale. FILOSOFIA E MISTICISMO Pur respingendo le accuse specifiche di stregoneria (nel corso dellApologia), indirettamente ammette di essersi occupato della teurgia, o magia bianca. Questa forma di magia va intesa come forma di comunicazione con il dio supremo e come tale strumento della filosofia stessa. Nellatmosfera di diffuso misticismo che caratterizza il II secolo del resto i confini tra filosofia, magia e irrazionalismo apparivano assai incerti. Alla ricerca razionale operata attraverso la filosofia sempre pi spesso si univano modalit di ricerca della verit che coinvolgevano la religione o il ricorso di pratiche occulte di varia natura, intese come strumenti per favorire lascesi e

per porsi in comunicazione con la sfera divina. DALLA MAGIA AI MISTERI DI ISIDE Nelle Metamorfosi la magia viene presentata essenzialmente in chiava negativa, come pericolosa stregoneria che induce in errore Lucio, il protagonista del romanzo - in un certo senso un alter ego di Apuleio - causandone la trasformazione in asino. Il riscatto giunger infine non pi dalla filosofia, ma dalla fede nella dea iside e dalliniziazione ai suoi culti misterici, visti ora come unic a via di salvezza.

UN TESTO COMPLESSO Le metamorfosi di Apuleio costituiscono senza dubbio un testo assai ambiguo e sfuggente. Da un lato alcuni studiosi sottolineano la mancanza di originalit rimproverando una scarsa coesione interna allopera (primi 10 libri vs ultimo), daltro canto, molti sostengono invece la profonda u nit del romanzo, in cui il tema misticoreligioso sarebbe anticipato in forma allusiva gi nel proemio e nella favola di Amore e Psiche. UN DUPLICE LIVELLO DI LETTURA Lunit di fondo garantita dalla costante presenza del protagonista e io -narrante, Lucio. Litinerario di Lucio infatti fruibile in s, come gradevole avventura volta a dilettare il lettore, ma al tempo stesso allude allegoricamente a una possibile via di salvezza spirituale e delinea la vicenda di caduta e riscatto di unanima, salvata i nfine dalla benevolenza divina di Iside. CURIOSITAS E DEGRADAZIONE La metamorfosi di Lucio assume un chiaro significato simbolico. Il protagonista viene infatti punito per la sua curiositas. Travolto dalla propria brama di conoscenza Lucio va incontro ad unevidente degradazione : da uomo si imbestia. In questa sorta di discesa agli inferi, egli far esperienza diretta del mondo, purificandosi a contatto con il male che lo circonda. Le sue (dis)avventure forniranno allautore una vivissima materia romanzesca capace di avvincere il lettore. LA REDENZIONE MISTICA Il libro XI Segna uno scarto. Il piano di lettura iniziatico e religioso, richiamato finora solo in forma allusiva, balza in primo piano, determinando il passaggio ad un registro pi solenne. A Lucio viene concessa la possibilit di tornare uomo grazie ad Iside che si configura come forza provvidenziale, come fortuna videns. Lucio non solo ritorna uomo, ma si fa addirittura sacerdote di Iside e del suo sposo Osiride. Apuleio vuole quindi mostrare ai suoi lettori una sorta di itinerario di Salvezza spirituale.

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