1. La donna malata
bene mettere preliminarmente in chiaro che le malattie della donna
di cui tratter, sia quelle presenti nella letteratura (cio proprie della donna-personaggio), sia quelle causate dalla letteratura (cio della donna-lettrice), sono malattie metaforiche, di natura psicologica: morbi della volont e dellimmaginazione,
volutt dello spirito, desideri e bisogni dellanima.
Se possibile indagare sui sintomi di tale morbo a partire dalle letterature antiche, mi soffermer pi a lungo sulle malattie presenti nella narrativa al femminile,
vale a dire in quel particolare romanzo damore, sviluppatosi in Europa tra 800 e
900, di cui autori (o lettori) possono anche essere uomini, ma che rivolto soprattutto a donne o, in ogni caso, ad un pubblico allargato, meno raffinato culturalmente.
Lanalisi di tali malattie (la cenerentolite, la rossellite, il bovarismo) pu e deve
effettuarsi su due piani: quello della malattia indotta (testi-droga), cio provocata
nel lettore, e quello della malattia descritta (testi-terapia), cio osservata nei personaggi. Tra i primi testi citerei come esempi per la cenerentolite la produzione di
Delly o di Octave Feuillet, e per la rossellite la collana Harmony (o altre serialit
del genere) oppure Via col vento della Margareth Mitchell, cio testi abilmente costruiti per suscitare e alimentare la malattia. Tra i secondi paradigmatico Madame
Bovary di Gustave Flaubert (da cui il termine bovarismo): la crudezza con cui lautore analizza gli effetti deleteri delle suggestioni pseudoromantiche conduce inevitabilmente il lettore (la lettrice) alla guarigione.
Che cos dunque la letteratura al femminile? Una produzione romanzesca in cui lamore il tema dominante. Dice la Rasy che la letteratura popolare delle donne.1 Il romanzo al femminile pu essere chiamato rosa o annoverato nella paraletteratura, quando il tema appartiene allarea del kitsch, cio
trattato in forme schematiche e ripetitive, e mira a creare dipendenza acritica
nel lettore.
Tuttavia la letteratura rosa ha oggi bisogno di strumenti di analisi pi sofisticati: non pu essere sbrigativamente liquidata come prodotto di pratica bassa o
solo sfruttata dal punto di vista commerciale. Occorre compiere con rigore scientifico due operazioni in apparenza contrastanti: da un lato saper distinguere con
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acume critico la narrativa damore di pratica alta da quella kitsch e pseudoconsolatoria (ad es. capire perch Orgoglio e pregiudizio non un romanzo rosa bench ne abbia tutte le apparenze e che cosa lo rende totalmente diverso da Via col
vento o da un serial della Blue Moon); dallaltro sfumare lopposizione dal sapore
snobistico tra le due tipologie narrative (alta e bassa) e riconoscere alla seconda
le qualit proprie di altri generi devasione, come il giallo e la fantascienza.
vero altres - come osserva Ermanno Detti - che per il romanzo rosa avviene un fenomeno singolare: la qualit ne determina automaticamente luscita dal
genere.2 Mentre un giallo o un racconto di fantascienza di pratica alta (pensiamo
alle opere di Georges Simenon, di Agatha Christie, di Isaac Asimov) rimangono
sempre e comunque appartenenti al loro genere, nessuno ha mai sostenuto ad esempio che Middlemarch di George Eliot, o Anna Karenina di Lev Tolstoj o Orgoglio
e pregiudizio di Jane Austen, pur essendo storie damore, siano romanzi rosa.
La distinzione tra le due tipologie non avviene, com ovvio, unicamente sulla
scorta dei contenuti, ma anche e soprattutto degli elementi formali, della qualit della
scrittura, che - quando alta - apre alla mente del lettore un orizzonte problematico
di riflessioni e di emozioni, che non si esaurisce con il tempo della lettura, ma marchia
con segni indelebili la sua personalit. La letteratura consolatoria, invece, una volta
che i nodi dellintreccio sono chiariti, chiude il discorso con la parola fine.3
2. La cenerentolite
La cenerentolite - come daltra parte la rossellite - una malattia della psiche
che nasce da un processo di identificazione esasperata del lettore/lettrice con leroe/
eroina della storia. Capostipite letterario di tutte le cenerentole moderne pu considerarsi la Cendrillon di Charles Perrault del 1697, che si rif alla nota novella de
Lo cunto de li cunti (1643) di Giovan Battista Basile, scritta in un dialetto napoletano straripante e barocco; e a sua volta la Cendrillon influenzer la versione pi
diffusa dei fratelli Grimm (Fiabe, 1812).
Ma una cenerentola, una fanciulla buona e bella, perseguitata ingiustamente
dalla malvagit e dalla sfortuna, che vede alla fine riconosciute le sue virt, non
forse presente nella letteratura latina nelle splendide pagine delle Metamorfosi di
Apuleio dedicate alle tormentate vicende di Amore e Psiche?
E prima ancora possiamo trovarla nel romanzo damore greco-ellenistico, nella fabula milesia, o magari, risalendo nella notte dei tempi, possiamo supporla raccontata ai propri figliuoli dalla mulier sapiens, che scopre nellinvenzione affabulatoria
il farmaco contro le paure e un mezzo per sognare. Daltronde il mito di Cenerentola
un archetipo junghiano: e nella favola apuleiana di Psiche si concentrano motivi
2
3
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Giovanna Irmici
4
Per lanalisi proppiana, cfr. Teresa MANTERO, Amore e Psiche. Struttura di una fiaba di magia, Universit
degli Studi di Genova, Istituto di Filologia classica, 1973, ripresa da Francesca PALISI, Analisi morfologica di Amore e Psiche,
prefazione di Giovanna IRMICI FIDANZA, Quaderni dellAICC, Foggia, 1985, pp. 127 137.
5
Apuleio, Metamorfosi, IV, 28.
6
Ibid.
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di una domestica, al servizio presso una ricca famiglia londinese, che dopo la morte
della padrona resiste abilmente alle profferte amorose del figlio di lei, e per questo
si fa apprezzare per le sue virt e portare allaltare.
Si tratta di un vero e proprio manuale comportamentale: la castit della donna merce di scambio per ottenere il matrimonio e per ascendere socialmente.
Pamela - come daltronde Moll Flanders (1721) di Daniel Defoe, in cui moltissimo
conta il denaro, o Tom Jones (1749) di Henry Fielding, pi satirico ma sostanzialmente attratto dal potere che la ricchezza conferisce - il tipico romanzo borghese,
in quanto espressione delle aspirazioni della middle class alla scalata socio-economica nellInghilterra dei processi preindustriali.
Ma Pamela, pur avendo le caratteristiche del rosa, rosa non . Non gratifica e consola solamente, ma, pregevole per la vivacit dello stile e la qualit del lessico, altres intellettualmente stimolante. Richardson coglie, nello spazio della
domesticit, imprevedibili connessioni: la donna, nel chiuso della propria dimora,
si ritaglia uno spazio per scrivere. Anzi, per vivere, come direbbe Flaubert. la
stanza tutta per s di cui ci parla Virginia Woolf. La scrittura, per le donne vocazione e necessit, diventa conquista e sfida; mestiere femminile per eccellenza, in
quanto laltra faccia della lettura, anchessa ritenuta passatempo da donne non
in grado di occuparsi di cose pi serie,7 ma tuttavia controllato e giudicato dagli
uomini, per troppo tempo abituati a scrivere i romanzi che le donne leggevano
(paradosso della letteratura!).
Il mito di Cenerentola - e la potenza di suggestione della cenerentolite - sembrerebbero presenti persino in un romanzo come Orgoglio e pregiudizio della Austin
(1813), che in realt agli antipodi del rosa. Basti vedere la trama: Elizabeth, una
fanciulla graziosa e intelligente, di media condizione sociale, senza nessuna sicurezza economica, dopo una serie di equivoci e schermaglie convola a nozze con sir
Darcy, un nobile ricchissimo, bello, generoso, innamorato. Unico difetto, lorgoglio, che ritarda linevitabile lieto fine.
In realt Orgoglio e pregiudizio un meta-romanzo: insegna come non si
scrive un romanzo rosa.8 La Austin una demistificatrice degli stereotipi romantici: con sottile, elegante ironia si prende gioco della donna fragile, emotiva, passiva,
che sviene ad ogni minimo approccio sessuale, ad ogni emozione men che prevedibile.
Leroina della Austin invece indipendente intellettualmente, colta, libera nei giudizi, fornita di acume critico, capace di trarre esperienza dagli errori.
vero che anche i suoi romanzi si concludono col matrimonio - lamore qui
come nel rosa il tema principale -, ma questa meta, bench auspicabile, non
considerata il vertice delle proprie aspirazioni e il culmine della fortuna: Elizabeth
ben conscia di meritarlo per le speciali doti della sua personalit e la qualit della
sua intelligenza, che offre in uno scambio alla pari con le indubbie attrattive di
7
8
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una giovane, altrettanto bella, nobile, virtuosa, Marguerite, che essendo ricchissima
lo crede inizialmente uno squallido cacciatore di dote. Alla fine, dopo il chiarimento
degli equivoci e il superamento di intricate difficolt, finalizzate a provocare nel lettore la sospensione del giudizio in attesa dello scioglimento, i due potranno amarsi:
succeder che non solo verranno constatati il disinteresse e la generosit danimo di
Maxime, ma anche che un repentino colpo di scena lo render erede di un enorme
patrimonio, risolvendo il problema della disparit finanziaria tra i due innamorati.
A livello linguistico e stilistico elementi di ascendenza letteraria si mescolano
ai facili effetti melodrammatici: Caddi in ginocchio presso il luogo dove lei suole
sedersi e l, battendo la fronte contro il marmo, piansi, singhiozzai come un fanciullo. Dio! come lamavo!. Personaggio di sesso maschile questo Maxime, opera questa di uno scrittore-uomo, ma quante analogie col rosa femminile! Le caratteristiche che connotano questi cenerentoli sono quelle concernenti la sfera intima, emotiva, delle donne, depauperata nei termini riduttivi dello stereotipo.
Il pianto, il singhiozzo, il sospiro, il languore, sono i tpoi che costellano
questo tipo di produzione, anche quando sembra animato da larvate inquietudini
sociali. A me pare strettamente affine, per leffusione lacrimosa, alla famosa novella
in versi di Giovanni Prati, Edmenegarda (1841), che tanto scalpore provoc nellItalia risorgimentale per i suoi riferimenti agli amori adulterini delleroe della resistenza veneziana, Daniele Manin. La protagonista, di umili origini, sposa di un uomo
ricchissimo, non sa resistere alla seduzione dellamour fatal e cade nella rete di un
amore adulterino. LEdmenegarda in quegli anni in Italia il corrispettivo - riduttivo!
- del romanzo patetico inglese (il gotic, Richardson, ecc) e tedesco (il Werter di
Goethe, ad es.) e del feuilleton doltralpe, e sar la matrice di una serie di prodotti
lacrimevoli letterari (vedi Una peccatrice e Storia di una capinera di Giovanni Verga) e paraletterari (Delly, Liala, Mura, ecc.).
3. Il bovarismo
Ne Il padrone delle ferriere di Ohnet (uscito nel 1882, lanno dei Malavoglia!) il populismo si mescola agli ingredienti che gi conosciamo. Si intrecciano
elementi di cenerentolite al maschile (il protagonista, di umile estrazione sociale,
diventa ricchissimo e pu cos sposare la donna che ama, altrimenti inaccessibile) e
di rossellite (la protagonista, bellissima, altera e raffinata, disdegna la rozza personalit del marito, a cui rifiuta ogni approccio sessuale e ogni contatto men che formale, fino a quando, conosciuta la nobilt del suo comportamento, se ne innamora
perdutamente). E non mancano punte di bovarismo del personaggio, se pensiamo
che la protagonista, giovane e ingenua, in un primo tempo vittima dei fantasmi
della sua immaginazione, con cui costretta a confrontare il mondo reale della vita
matrimoniale, impostale dal padre per necessit economiche, rimanendone delusa:
si convertir allamore (il lieto fine dobbligo!) solo al termine della storia, dopo
colpi di scena e badilate di suspence per il lettore.
Emma Bovary invece non si salva.
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Perch in Flaubert leroina soccombe? perch il finale della storia lascia lamaro
in bocca?
Perch Flaubert non scrive per coinvolgere emotivamente il lettore, annullandone le facolt critiche; Flaubert scrive per mettere in guardia. Come fa Dante,
quando colloca Francesca da Rimini nella schiera dei dannati, dal momento che
anche lei vittima della sindrome di Emma. Francesca crede illusoriamente di poter
trasferire nella vita reale lamore letterario di Lancillotto e Ginevra, incapace di
distinguere la realt dalla fantasia, di scegliere tra ragione e talento, inadeguata a
controllare listintualit.
Vittima della sindrome di Emma (si pensi alla relazione col paggio) anche la
Gertrude manzoniana, che convinta che fuori dal convento vi sia ci che la sua
immaginazione adolescente le suggerisce, amore, fortuna, felicit, divertimenti spensierati, tutto un mondo che lei coglie in modo distorto e parziale, attraverso assaggi
di vita mondana (e sappiamo bene che Manzoni attribuisce la responsabilit di questi errori anche e soprattutto allottusit storico-sociale e allegoismo parentale).
Al contrario Piccarda, la beata, consapevole della violenza dei tempi in cui
vive e dello status coniugale di soggezione a cui la donna obbligata, con adesione
convinta e vocata sceglie la vita claustrale nellordine delle clarisse, che paradossalmente le consente - come hanno dimostrato con convincenti argomentazioni la
Klapisch-Zuber9 e la Power10 maggiore libert e unautentica realizzazione delle
proprie aspirazioni.
Per Gertrude il prestigio del chiostro, rifugio tranquillo e onorevole, invece la soluzione ultima, una sorta di risarcimento, neppure tanto soddisfacente,
per la pena della sconfitta. costretta a riconoscere non senza sussulti di ribellione
- la relazione con Egidio - che la realt vince sul sogno. Il bovarismo dunque
sconfitto? Non pare, se la sventurata - conclude Manzoni- rispose.
chiaro, allora, il motivo per cui Emma deve uccidersi e per lei non pu
esserci il lieto fine. chiaro perch Francesca punita per leternit. Madame Bovary
e il canto V dellInferno non sono soltanto scritti che producono altissimo godimento estetico, ma manuali di etica comportamentale, trattati di medicina dellanima: descrivono i sintomi di una malattia affinch se ne guarisca, raffigurano una
patologia autodistruttiva che lauctor condanna, pur riconoscendosi in qualit di
agens affascinato, forse compromesso, da essa.
Il punto di vista del narratore-Flaubert non quello manzoniano dellautore
onnisciente: pur sembrando volta a volta identificarsi con langolo di visuale dei
personaggi (Emme cest moi!), permette lo straniamento tramite lalternanza
discorsiva tra diretto, indiretto e indiretto libero (o discorso filtrato). Flaubert, come
Dante, non vuole consolare: quando chiude la storia, apre al lettore un problema,
il problema, quello che investe tutta lesistenza umana. Il suo - e cos quello della
Austin - un meta-romanzo, un meta-rosa, un romanzo cio che parla del roman9
Christiane KLAPISCH ZUBER, La donna e la famiglia, Luomo medievale, Bari, Laterza, 1987.
Eileen POWER, Donne nel Medioevo, Milano, Jaka Book, 1978.
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zo rosa e delle sue conseguenze deleterie. Anche Flaubert, come la Austin, ribalta il
tradizionale rapporto aristotelico tra personaggio e intreccio. Ci che conta per
loro la psicologia del personaggio, in funzione del quale si giustifica levento.
Se questa la patologia del bovarismo del personaggio, qual il bovarismo
indotto nei lettori? stato definito negazione della realt: aggiungerei che una
forma mentis di predisposizione psicologica all accoglienza, cio di disponibilit
ad accettare acriticamente tutto quello che il romanzo damore propina, anche in
ci che di assurdo, inverosimile, ripetitivo, esso presenta.
Anzi, la ripetitivit rassicura.
Il bovarismo una malattia pi generale di cui le altre due - cenerentolite e
rossellite - non sono che manifestazioni parziali, direi varianti. Essa attecchisce quando lautore insidiosamente ne sparge i semi.
Fuor di metafora, Madame Bovary descrive il bovarismo, ma non lo produce (al contrario, distrugge il mito romantico del grande amore). Il rosa, anche quando non ne descrive i sintomi, lo alimenta, dal momento che il suo successo dipende
dalla diffusione della malattia. Malattia contagiosa, perch chi legge vuole essere
contagiato, predisposto allidentificazione con leroe della storia, pretende che si
realizzi. E diffonde i germi dellinfatuazione.
Oggi si parla addirittura di bovarismo collettivo a proposito di suggestioni
televisive di massa, provocate da desiderio di protagonismo e di successo, che ci
attanaglia e ci spinge ad apparire, a smaniare, a sedurre;11 uno dei pi grandi sogni
collettivi del nostro Paese sembra essere quello di Saranno famosi: la ragazzina
provinciale o di borgata (e non solo!) spera di diventare una velina per poter stare
con un calciatore famoso e miliardario.
4. La rossellite
Il successo mondiale, esploso negli anni 80 del 900, dei romanzi di Barbara
Cartland12 e di Rosamunde Pilcher, autrice di decine di best-sellers13 sono un esempio di contagiosa rossellite. La Cartland, meno dotata della Pilcher, che, quando
riesce a non essere banalmente ripetitiva, lascia nel lettore suggestioni ed emozioni
non caduche, la Delly contemporanea.
Ma chi era Delly? Sotto questo nome si cela una leggenda.
I pi di cento romanzi che si diffusero in Europa nel primo 90014 e che
hanno alimentato limmaginario femminile di intere generazioni per lo meno fino
11
Aldo GRASSO su Sette, supplemento del Corriere della Sera del 12/01/2003, p. 50.
Cfr. tra i tanti: Barbara CARTLAND, Rifugio segreto, Milano, Mondadori, 1980 e Barbara CARTLAND, Catturare
una stella, Milano, Mondadori, 1980.
13
TraipinotiinItalia:Rosamunde PILCHER,Sottoilsegnodeigemelli,Milano,Mondadori,1976eRosamunde PILCHER,Icercatori
di conchiglie, Milano, Mondadori, 1990.
14
Cfr. per tutti: DELLY, Orgoglio domato, Milano, Salani, 1960.
12
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16
Ibid., p. 12.
Cfr. Giovanna IRMICI FIDANZA, I silenzi delle donne. La tecnica della reticenza nella Comeda, Dante nella scuola,
Foggia, 1991, pp. 187 221.
18
Vito MORETTI Francesca LAZZARATO, La favola rosa, Roma, Bulzoni, 1981.
19
DETTI, op. cit., pp. 8 - 9
20
Luisa BARBIANI, Pornografia felice, in Alfabeta, n. 28, 1981.
21
Cfr. Gerard MENDEL, Psicoanalisi e paraletteratura, in La paraletteratura, Napoli, Liguori, 1977.
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specifico) sostenuta da una nota classicista francese Florence Dupont22 , che ho trovato di recente citata anche dalla nostra Eva Cantarella nel suo ultimo fortunato
saggio sui viaggi di Odisseo.23 La Dupont sostiene che la cultura orale confluita
nellIliade e nellOdissea, lOmeria, cio quella oralit epica che Platone elogiava
come pi ricca della produzione scritta, oggi rivive nei nuovi cicli mitologici televisivi, nel mondo fittizio di Dallasia. Ad Achille pi-veloce succede J.R. dalla-lungamacchina. La tipizzazione dei personaggi televisivi attraverso qualit visive ed esteriori in un certo modo lequivalente degli epiteti omerici.
evidente che la tesi della Dupont non intende entrare nel merito della qualit: cattivi aedi hanno prodotto in passato, pur usando la formularit di Omero,
opere scadenti, cos come un geniale autore televisivo potrebbe creare, con la tecnica neo-orale di Dallasia, un capolavoro. Leminente classicista francese ci rammenta
soltanto che i classici servono anche per capire soap-operas come Dallas.
Dunque, la cenerentolite e la rossellite possono considerarsi, piuttosto che
malattie, medicamenti? La prima, educando allattesa paziente, aiuterebbe a superare frustrazioni e complessi di inferiorit; la seconda rafforzerebbe lego, offrirebbe sostegno psicologico nelle traversie dellesistenza, servirebbe ad attenuare, se
non ad eliminare, i sensi di colpa che affliggono la psiche femminile.24
Come tutti i farmaci, il rosa preso in dosi massicce pu avvelenare: bisogna
perci adoperarlo con la chiara consapevolezza della sua insufficienza e della sua
provvisoriet. Occorre - come dice la Franco - che ladolescente (e non solo!) sia
educato a concettualizzare un mondo duale fatto di uomini e di donne rispettoso
della propria e dellaltrui differenza.25
Liberato in definitiva da ogni forma di dipendenza.
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