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A La peste di Firenze A2
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Giovanni Boccaccio
Decameron
a cura di C. Salinari, Laterza,
I l passo seguente, tratto dalla Introduzione alla Prima giornata, descrive l’evento
terribile della peste che imperversò a Firenze tra il marzo e il luglio del 1348.
I nuclei narrativi del testo sono stati suddivisi in sequenze e contrassegnati da titoli
Roma-Bari, 1985
che guidano alla lettura.
1. fruttifera... di Dio: per i per correggere le nostre azioni 7. purgata: pulita. 17. in ogni... venire: in tutte le
cittadini di Firenze l’anno aveva peccaminose. 8. uficiali... ordinati: funzionari parti del corpo (di quello) a nasce-
inizio il 25 marzo, giorno dell’An- 4. davanti... incominciata: incaricati di questo compito, cioè re e svilupparsi.
nunciazione e quindi ricorrenza dapprima iniziata nelle terre della pubblica igiene. 18. da questo... livide: dopo ciò i
dell’incarnazione del Messia, d’Oriente. Secondo alcuni docu- 9. né ancora: né inoltre valendo. bubboni (la qualità: letteralmente,
detta fruttifera nel senso che ha menti storici, la peste sarebbe 10. in altre guise: con altri modi. la manifestazione esterna) della
dato agli uomini la possibilità cominciata in Asia nel 1346. 11. miracolosa maniera: modo malattia cominciarono a trasfor-
della redenzione dei peccati. 5. senza ristare... ampliata: la straordinario, impressionante. marsi (permutare) in macchie nere
2. Fiorenza... bellissima: Firenze, peste senza fermarsi dilagò da 12. nella anguinaia... ditella: o violacee.
la più illustre tra le città d’Italia. un luogo all’altro diffondendosi all’inguine o sotto le ascelle. 19. a cui: a chi.
3. per operazion... mortali: in tutta Europa (navi provenienti 13. enfiature: gonfiori. 20. vertù di medicina: potere di
mandata sui mortali o per dalla Siria la portarono in Sicilia). 14. comunal: comune, normale. farmaco.
influsso negativo degli astri (corpi 6. in quella: contro di essa (la 15. i volgari: la gente del popolo. 21. facesse profitto: desse qual-
superiori) o dalla giusta ira di Dio pestilenza). 16. gavoccioli: bubboni. che risultato.
22. nol patisse: non lo permet- che) fa il fuoco. a crederlo. agitatili con i denti.
tesse. 29. più... male: l’epidemia 35. fededegna: persona degna 42. avvolgimento: contorsione.
23. debito argomento: efficace successivamente (più avanti) pro- di fede. 43. amenduni... stracci: entram-
rimedio; debito: letteralmente, dusse un male anche più grave. 36. la cosa... stato: gli oggetti di bi sopra gli stracci che avevano
dovuto, adeguato. 30. l’usare cogli infermi: il chi era stato contagiato. strappato per loro.
24. infra: entro. frequentare gli ammalati. 37. tocca... dell’uomo: toccata 44. ciò era di schifare: cioè di
25. chi più tosto... meno: chi più 31. tocca: toccata. da un altro animale non apparte- evitare.
rapidamente chi meno. 32. pareva... trasportare: sem- nente alla specie umana. 45. avvisavano: ritenevano,
26. accidente: sintomo. brava portare con sé il contagio 38. infra: in. erano dell’avviso.
27. per ciò che: poiché. e trasmetterlo a chi aveva toccato 39. presero... esperienza: fecero 46. il viver... resistere: il tenersi
28. per lo comunicare... il fuoco: (nel toccator) il materiale infetto. una volta questa esperienza alla larga da ogni eccesso aiutasse
per i reciproci contatti dai malati 33. Maravigliosa: Straordinaria, diretta. molto a preservarsi (resistere) dal-
si attaccava ai sani non diversa- stupefacente. 40. avvenendosi: imbattendosi. la pestilenza (così fatto accidente:
mente da come (non altrimenti 34. appena... crederlo: stenterei 41. scossiglisi alle guance: letteralmente, tale evento).
145 venti e ottesimo anno passato avea né era minor di diciotto, savia ciascuna e
di sangue nobile e bella di forma e ornata di costumi e di leggiadra onestà93. Li
nomi delle quali io in propria forma racconterei94, se giusta cagione da dirlo
non mi togliesse95, la quale è questa: che io non voglio che per le raccontate
cose da loro, che seguono, e per l’ascoltate, nel tempo avvenire alcuna di loro
150 possa prender vergogna, essendo oggi alquanto ristrette le leggi al piacere96,
che allora, per le cagioni di sopra mostrate, erano, non che alla loro età, ma a
troppo più matura larghissime97; né ancora dar materia98 agl’invidiosi, presti
a mordere99 ogni laudevole vita, di diminuire in niuno atto100 l’onestà delle
valorose donne con isconci parlari101. E però102, acciò che103 quello che cia-
155 scuna dicesse senza confusione si possa comprendere appresso, per nomi alle
qualità di ciascuna convenienti104 o in tutto o in parte intendo di nominarle;
delle quali la prima, e quella che di più età era, Pampinea chiameremo e la
seconda Fiammetta, Filomena la terza e la quarta Emilia, e appresso Lauret-
ta diremo alla quinta e alla sesta Neifile, e l’ultima Elissa non senza cagion
160 nomineremo.
Le quali, non già da alcuno proponimento tirate105 ma per caso in una delle
parti della chiesa adunatesi, quasi in cerchio a seder postesi, dopo più sospiri
lasciato stare il dir de’ paternostri, seco delle qualità del tempo molte e varie
cose cominciarono a ragionare106.
Il discorso di Pampinea
165 E dopo alcuno spazio, tacendo l’altre, così Pampinea cominciò a parlare:
«Donne mie care, voi potete, così come io, molte volte avere udito che a niuna
persona fa ingiuria chi onestamente usa la sua ragione107. Natural ragione è, di
91. uditi... richiedea: dopo
aver sentito le funzioni religiose,
ciascun che ci nasce, la sua vita quanto può aiutare e conservare e difendere:
vestite con abiti da lutto e concedesi questo tanto, che alcuna volta è già addivenuto che, per guardar
(lugubre), come si addiceva alla
circostanza. 170 quella108, senza colpa alcuna si sono uccisi degli uomini. E se questo conce-
92. tutte... congiunte: tutte
legate fra loro da amicizia (ami-
dono le leggi, nelle sollecitudini delle quali è109 il ben vivere d’ogni mortale,
stà) o vicinato o parentela. quanto maggiormente, senza offesa d’alcuno, è a noi e a qualunque altro
93. leggiadra onestà: elegan-
te decoro. onesto110 alla conservazione della nostra vita prendere quegli rimedii che noi
94. racconterei: direi. possiamo? [...]
95. togliesse: trattenesse.
96. essendo... piacere: ristret- 175 E per ciò, acciò che noi per ischifaltà o per traccuttaggine non cadessimo in
te le leggi in materia di costumi
morali. quello di che noi per avventura per alcuna maniera volendo potremmo scam-
97. non che... larghissime: pare111, non so se a voi quello se ne parrà che a me ne parrebbe: io giudicherei
molto permissive non solo
rispetto alla loro giovane età ma ottimamente fatto che noi, sì come noi siamo, sì come molti innanzi a noi
anche a una più matura.
98. né ancora dar materia:
hanno fatto e fanno, di questa terra112 uscissimo, e fuggendo come la morte i
neppure voglio offrire pretesti. 180 disonesti essempli degli altri113, onestamente a’ nostri luoghi in contado, de’
99. presti a mordere: pronti
a criticare. quali a ciascuna di noi è gran copia, ce n’andassimo a stare114, e quivi quella
100. in niuno atto: in nessun
modo.
101. isconci parlari: chiacchie-
re prive di decoro e onore. parlare tra loro (seco) con molti e 110. è a noi... onesto: per noi e 112. terra: città.
102. però: perciò. vari discorsi sulla situazione del per qualunque altra persona, è 113. fuggendo... altri: sfuggendo
103. acciò che: affinché. momento (delle qualità del tempo). giusto e onorevole. la morte e gli esempi immorali
104. per nomi... convenienti: 107. a niuna... ragione: chi eser- 111. acciò che... scampare: degli altri.
con nomi adatti alle qualità di cita con onestà i propri diritti non affinché, noi per eccessiva ritrosia 114. onestamente... stare:
ciascuno. arreca offesa a nessuno. (ischifaltà) o per noncuranza (trac- andassimo a vivere con onestà
105. tirate: sollecitate. 108. per guardar quella: per cutaggine), non cadiamo in quella e decoro nelle nostre proprietà
106. lasciato stare... ragionare: salvaguardare la propria vita. sventura (non cadessimo in quello), in campagna (a’ nostri luoghi in
avendo smesso di pregare (dir 109. nelle sollecitudini... è: alle dalla quale probabilmente (per contado), delle quali ciascuna di
de’ paternostri), cominciarono a cui cure è affidato. avventura) potremmo scampare. noi ha abbondanza (gran copia).
115. senza trapassare... ragione: 125. il dispiacere: l’angoscia finché non vediamo, se prima non
senza travalicare in nessun com- della morte. sopraggiunge la morte, quale
portamento i limiti imposti dalla 126. quanto vi sono... rade le conclusione il cielo porrà a questi
razionalità. case: in quanto là sono più rare le eventi.
116. veggionvisi: qui si vedono. case e gli abitanti. 134. E ricordivi... disonestamen-
117. più apertamente: è sottin- 127. noi... abbandonate: noi te: e ricordatevi che l’andare via
teso il si vede. Intende dire che il non abbandoniamo nessuno, anzi (in campagna) con compostezza
luogo è a cielo aperto. possiamo dire piuttosto di essere morale non è per noi più disdice-
118. ancora che... ne nega: noi (ne) abbandonate. vole che per gran parte delle altre
nonostante sia adirato con noi, 128. Niuna riprensione: Nessun donne restare in città a vivere in
non per questo ci impedisce di rimprovero. modo disonesto.
ammirare le sue bellezze eterne. 129. cotal consiglio: tale 135. seguitarlo: seguirlo.
119. vòte: vuote. decisione. 136. avevan già... del modo:
120. évvi: vi è. 130. fanti: giovani servitrici. avevano già cominciato tra sé a
121. aere: aria. 131. domane: domani. pensare nei particolari a come
122. bisognano: sono necessarie. 132. che questo... porgere: che organizzarsi.
123. v’è la copia... noie: c’è la situazione del momento può 137. quasi... cammino: come
maggiore abbondanza, e minore consentire. se avessero dovuto, alzatesi di lì,
la quantità delle cose spiacevoli. 133. e tanto... queste cose: e mettersi subito (a mano a mano)
124. quivi: là (nel contado). vivere in questo modo (guisa), in cammino.
Attività