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CONTESTO
Sappiamo che alla fine del primo secolo la tendenza generale di molti era di voler
restaurare una repubblica, cosa impossibile perché se succedesse tutto
collasserebbe (vd. Tacito). Occorre invece un moderatore unico in grado di conciliare
le varie tendenze e ideologie all’interno dello Stato.
Ciò che criticano Tacito, Petronio è l’ascesa di personaggi che non sono in grado di
guidare l’impero e pretendono di avere un potere assoluto. Siamo arrivati ad un
livello in cui l’impero è l’unico sistema possibile per un governo così esteso e
capillare.
I Romani chiamano pace ciò che invece desertificano (Tacito), depredano e
assoggettano le popolazioni conquistate con violenza e imposizioni, in nome di una
pace universale.
LE METAMORFOSI
TRAMA: Lucio si trova invischiato in imprese da fabule milesi e si ritrova a spiare una
donna che ha facoltà magiche, che riesce a trasformare sé stessa in gufo. La sua
curiositas lo porta a replicare di nascosta, in assenza della strega, la stessa forma di
magia: senza le adeguate conoscenze l’unguento che dovrebbe trasformarlo in gufo,
lo trasforma invece in asino. Dal quarto libro rimane asino con coscienza umana:
possibilità di giudicare le vicende che vede dall’esterno, da un’altra prospettiva.
E’ un’opera che spesso è stata attribuita a Luciano (?), in realtà Apuleio fa finire la
vicenda con il riscatto dell’asino che viene ritrasformato perché si unisce alle
celebrazioni per la dea Iside, mangia le rose a lei sacre.
E’ vero che sono fabule milesi dichiarate, ma c’è un portato religioso altissimo
perché nel finale c’è un riscatto in cui addirittura il protagonista diventa sacerdote di
Iside (=PERCORSO PER DIVENTARE SACERDOTE BISOGNA RAGGIUNGERE IL PUNTO
PIU’ BASSO)