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VIRGILIO Nasce nel 70 a.C. aMantova da una famiglia agiata e conclusi gli studi pot recarsi a Roma.

Tra il42 e il 39 a.C. egli compose le Bucoliche, opera che lo pose subitoall'attenzione dell'opinione pubblica e proprio nel 39 entr a far parte delcircolo di Mecenate. Augusto successivamente lo indusse a cimentarsi nellastesura di un poema epico, quale l'Eneide. La formazione culturale di Virgilionon rimase statica nel tempo,and progressivamente cambiando indirizzo versouna poesia pi seria, dai contenuti pi alti e profondi aliena dalle frivolezzedello stile neoterico, sotto l'influenza di Lucrezio e Cornelio Gallo. Dalprimo apprese locuzioni, cadenze ritmiche e la seriet dei temi, mentredall'altro trae il soggettivismo e una sofferta interiorit. Lafilosofia di Virgilio mut verso lo stoicismo . L'APPENDIX VERGILIANA Se le Bucoliche appaionoun'opera di grande spessore artistico, facile che Virgilio si sia dovutoesercitare prima di potersi esprimere ad un livello cos alto. L'umanistaGiuseppe Scaligero pubblic col titolo di Appendix Vergiliana cinque poemetti equattordici poesiole che costituirebbero la produzione giovanile del poeta.Tuttavia non mancano le argomentazioni per negare l'autenticit di tali opere,anche gli antichi consideravano alcune di esse false: alcune appaiono troppolontane, altre rivelano uno spirito non propriamente virgiliano. Molto incertaappare l'attribuzione a Virgilio di opere come la Ciris (l'Airone) e il Culex (La zanzara). La Ciris tratta il mito di Scilla, che invaghitasi diMinosse, nemico che assediava la sua citt, finisce col tradire la propriapatria. Successivamente, dopo essere stata abbandonata da Minosse, Scille vienetrasformata da Giove in un airone bianco. Il Culex narra la storia di unpastore che mentre assopito all'ombra di un albero sta per essere punto dauna vipera. Una zanzara si accorge del serpente e punge il pastore, svegliandoil pastore che uccider poi la zanzara e il serpente scampando la morte.Riaddormentandosi, gli appare in sogno la zanzara che lo rimprovera per la suaingratitudine e gli descrive il mondo dell'oltretomba. Il Catalepton (versi spiccioli)sembra recare invece riferimenti alla vita del poeta e alla sua formazionefilosofica epicurea. Sicuramente non autentiche appaiono la Copa (Lossessa) e il Moretum(La torta rustica).LAppendixVergiliana, se consideriamo autentiche alcune operette, dimostra lattivitgiovanile del poeta, in caso contrario altrettanto importante perch sipresume siano opere composte da qualcuno che si adoper molto verosimilmente alpoeta. LE BUCOLICHE Il titolo significa carmi pastorali ed di chiaraderivazione greca (da boukoloi=pastori)sono una raccolta di 10 ecloghe inesametri con struttura prevalentementeamebea (termine greco che significa dialogica, nella quale di solitodialogano i pastori). E opportuno, per comprendere bene lopera, consideraregli anni in cui esse fu composta: anni drammatici per la societ romana,successivi allo scontro di Filippi (42 a.C) nel quale gli uccisori di Cesare,Bruto e Cassio, furono sconfitti da Antonio e Ottaviano, anni in cui siricercava una pace duratura. Si tratta di anni in cui era frequente la violazione del diritto, che indussi itriunviri a decidere la confisca di grandi appezzamenti di terreno dadistribuire ai milites per limpegno a Filippi. Questo procedimento di confiscacolp anche Virgilio che venne privato del suo podere, che appunto nelleBucoliche espresse questo dolore. La prima ecloga costituita dal dialogo tra i pastori Titiro eMelibeo; questi esprime al primo la sua amarezza per essere costretto adabbandonare i propri possedimenti che sono stati assegnati ad un empio soldato.Nella quarta ecloga non si fa nessunriferimento al mondo pastorale, ma si cantano argomenti paulo maiora pi elevati, da qui sar tratta Myricae di Pascoli. Lasesta ecloga, dedicata ad AlfenoVaro, in essa Virgilio fa una dichiarazione in favore della poesia tenue eleggera, mentre sembra ricusare quella epica. Nellottava ecloga poi emerge la concezione dolorosa e funesta dellapassione amorosa a tal punto da suicidarsi per amore. Tutte le ecloghe checompongono le Bucoliche sono ambientate in un paesaggio agreste idealizzato,nel quale la natura vista come un luogo che fornisce serenit e pace; cos lescene paesaggistiche sono rappresentate con le caratteristiche topiche econvenzionali del locus amoenus.Questa idealizzazione ha come modello gli Idilli del poeta Teocrito, vero e proprio inventordel genere pastorale. Infatti lintento in questopera emulare il realismo teocriteo attinendosi alprincipio del realismo fotografico edella semplicit. A volte nei canticompiono riferimenti geografici abbastanza precisi, altre il paesaggio delleBucoliche rappresentato soprattutto dallArcadia,ragione greca del Peoloponneso, famosa nellantichit come terra dei pastori,che lui intruduce nella poesia per la prima volta e pi volte ripresasuccessivamente. Tuttavia, lArcadia non visto

come luogo di evasione, macome uno specchio riflettente delletensioni del tempo, sicch la poesia di Virgilio acquista i caratteri delcanto malinconico, sintesi di realt e sogno. Vi una concezione mitopoietica della poesia, intensa comeil pi grande degli strumenti in possesso delluomo per creare una realtmitica, fondata sullequilibrio: un bene superiore agli altri. Un temaricorrente nelle ecloghe lamore, un amorespesso infelice, vissuto come forza irrazionale, come dementia e furor, cheottenebra lanimo di chi ne vittima. Secondo la filosofia epicurea adottata,le Bucoliche dovrebbero prescindere dal mondo politico, tuttavia non mancano leallusione alla politica del tempo. Dalla lettura delle ecloghe emerge un mondocomplessivamente solidale nel quale gli uomini si aiutano reciprocamente nellaconsapevolezza che di fronte alla dura realt che la vita propone occorre unasolidariet che faccia leva sulla fragilit umana in un periodo dominatodallodio. Virgilio sembra anche aderire ad un aspirazione di rinnovamento totale capace diricostruire il mondo verso let delloro.Tale rinnovamento collegato strettamente con la nascita di un puer che avr il compito di traghettarelumanit verso let felice. Questo puer visto nelle vesti del figlio di Asinio Pollione, amico di Virgilio; di unfiglio atteso da Ottaviano; di una rigenerazione aurea che sta per arrivare;del bambino Ges. Virgilio stabilisce conil modello teocriteo un rapporto che possiamo definire di repetitio\inventio: infatti egli da un lato egli si riferiscea quanto lo hanno preceduto nel mondo greco e romano nella composizione diopere bucoliche ripetendone tematiche strutture letterarie, topoi e stilemi,dallaltro sente la necessit di manifestare una certa originalit. Egli sipropone come il poeta che intende dare origine ad un genere bucolico tuttoromano nel quale cultura greca e romana trovino unarmoniosa fusione. Ci chedistingue Virgilio da Teocrito per una maggiore sensibilit affettiva e per unapi diffusa malinconia che pervade lopera. Virgilio solito a proiettare ilsuo stato danimo nel mondo dei pastori e ad inserire la realt contemporaneanellArcadia. Inoltre Teocrito tende a rappresentare la campagna nel periodoestivo, mentre Virgilio preferisce i paesaggi al tramonto, in cui tutto sembraperdere i contorni definiti per acquistare caratteristiche surreali, egliinoltre ama conferire ai suoi personaggi suggestioni allegoriche. Nelle Bucolicheconferiscono due elementi significativi della formazione culturale del poetamantovano: il neoterismo e lepicureismo. Dalla poesia dei poeti noviVirgilio trae il gusto per una poesia dotta e pastorale e linteresse per latrattazione di amori infelici, dimostrando invece un rifiuto per la poesiaintesa come lusus. Lopera denotacontenuti ricchi di pathos,acquistando una tonalit tragica e sofferta. Comincia a comparire il gusto perla simmetria strutturale che pervadetutta lopera secondo i canoni della successiva arte classica augustea e che traghettata dalluso della doctrina.Quanto al profilo filosofico, nelle ecloghe non si riscontra in maniera chiarauna visione del mondo epicurea, ma solo una certa tendenza verso questa. LeBucoliche esprimono lidealizzazione del contingente, proiettandolo in unadimensione metastorica, infatti il vissuto perde i caratteri nitidi dellarealt per acquistare quelli pi sfumati di un mondo favoloso e atemporale. LE GEORGICHE Fra la composizione delleBucoliche e delle Georgiche si verific un evento che ebbe notevoleripercussione sugli orientamenti culturali e sulla produzione poetica diVirgilio: il suo ingresso nel circolo di Mecenate. (38 a.C.) Lavorer infattialle Georgiche dal 37 al 30 a.C., negli anni in cui comincia a declinareAntonio, mentre ha inizio della scalata di Ottaviano al vertice dello StatoRomano. Lobiettivo politico preminente di recuperare il consenso di queiceti di tradizione agraria vessati dalle guerre civili e dalle confische. E daescludere che lopere siano state scritte sotto commissione di Mecenate inquanto rispecchiano unispirazione autentica. Probabilmente lispirazione delpoeta e il programma politico di Ottaviano convergevano nellindirizzarsi versoil mondo della campagna e quindi possibile che Mecenate abbia spinto Virgilioverso il compito dellopera. Le Georgiche sono un opere in quattro libri in esametri. Il mondo virgiliano con il suo altopotenziale di umanit appare molto lontano da quello dei poeti ellenistici; iquattro libri affrontano in totoproblemi connessi con lagricoltura e accordano ampio spazio anche alle digressioni,agli excursus, che svolgono ilcompito di concedere maggiore respiro alla materia presa in esame, conferendoleuna risonanza pi ampia. Il I libro si apre con una dedica a Mecenate e ad Ottaviano. Subitodopo inizia la trattazione dei lavori agricoli e dei diversi aspetti dellacoltivazione dei campi. Da un lato si descrivono le diverse tipologie diterreno, i metodi della coltivazione gli strumenti agricoli; dallaltro si fariferimento alle condizioni atmosferiche che il contadino deve tener presentese vuole evitare che il suo lavoro venga vanificato dalle calamit naturali. Emergela fatica delluomo e il duro lavoro che egli costretto a svolgere perstrappare alla terra avara i suoi frutti . Durante let delloro luomo non aveva alcun bisogno di lavorare, poich laterra produceva spontaneamente i suoi prodotti. Nel passaggio allet del ferro, Giove volle che eglinon si

adagiasse nellozio, ma si adoperasse mettendo in campo tutte le suepotenzialit per sostentarsi con le sue sole forze. Let delloro infatti rappresenta un momento felice e irripetibilenella storia dellumanit; questa si configura come una serie di tappeevolutive che scandiscono il progresso realizzato nel tempo attraverso lo sviluppodelle arti e delle tecniche della coltura. Il II libro si apre con un proemio dedicato a Bacco e tratta lacoltivazione arborea della vite e dellulivo. Comprende anche un excursus sullItalia,sulla Saturnia Tellus, esaltata comela pi bella di tutte le terre. Il IIIlibro parla dellallevamento del bestiame che viene umanizzato, nel sensoche il poeta conferisce sentimenti e stati danimo propri delluomo aglianimali. Il IV libro, infine, siapre con un ulteriore dedica a Mecenate e con uninvocazione al dio dellapoesia Apollo; tratta dellapicoltura ed analizza con cura il mondoperfettamente organizzato delle api. Virgilio si sforza dioperare una sintesi di tutte quelle esperienza culturali e artistiche checontengono in s elementi di vitalit, apportando una notevole dose dioriginalit che nasce dalla sua sensibilit. Per quanto riguarda il riferimentoa modelli greci egli segue da vicino Arato, ma non da meno Esiodo. A questultimosi rif per la concezione del lavoro.Da un lato il lavoro valutato come unapunizione per gli uomini dovuta al fatto che gli dei hanno voluto castigare gliuomini per il furto di Prometeo nascondo al genere umano tutto ci che serveper la loro sussistenza, dallaltro costituisce uno strumento assai nobile conil quale gli uomini riescono a riscattare se stessi e a trovare la salvezza. Ilmondo del lavoro viene visto come uno strumento concesso dal padre degli deialluomo per acuirne le capacit mentali e la forza caratteriale. Con lavventodi Giove, luomo attraverso la faticosa legge del lavoro luomo recupera la suadignit diventando artefice della propria sorte, nel rispetto della volont didio, un dio che appare ben disposto nei confronti delluomo . (Labor omnia vicit) La ricerca dei modelliutilizzati da Virgilio nelle Georgiche investe anche il panorama letterario romanocon Catone, Varrone e Lucrezio. Per quanto concerne il rapporto con Catone e con il suo De agri cultura, si tratta di unrapporto pi apparente che reale. Molti sono infatti gli elementi chedistinguono i due autori al di l di unanalogia tematica. Pi facile invececogliere il debito di Virgilio nei confronti di Varrone e del suo De rustica.Questopera presenta una concezione della natura che presenta gi una certapartecipazione affettiva e sentimentale nei confronti di tutti quegli esseriche fanno parte del mondo naturale. Pi sfumato il rapporto tra Virgilio e Lucrezio laddove Virgilio mostra una concezione bipolare della natura laquale ora appare madre protettricee dispensatrice dei frutti delluomo, ora si mostra matrigna e avara tanto da indurre luomo a sopportare unincessantefatica per sostentarsi.

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