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PLAUTO

Plauto il primo autore della letteratura latina di cui conserviamo opere intere. Grazie alla sua
originale sintesi della commedia nuova latina (na) e di elementi presi dalla tradizione della farsa
italica e per le sue capacit espressive, riconosciuto come uno dei pi grandi geni comici di tutti i
tempi.
DATI BIOGRAFICI E CRONOLOGIA DELLE COMMEDIE
Di lui sappiamo ben poco, a partire da suoi tre nomi (tria nomina) Tito Maccio Plauto, anch'essi
incerti. Si quindi ipotizzato che egli abbia usato nomi differenti in momenti diversi della sua
carriera. Sappiamo che nacque prima del 250 a.C. a Srsina (attualmente in Romagna) e che mor
nel 184 a.C.. Scrisse e port sulle scene le sue commedie a partire dagli anni della seconda guerra
punica. Le sue commedie con data conosciuta, conservate in un codice antichissimo, sono lo
Stichus (200 a.C.) e lo Pseudolus (191 a.C.). Tra le commedie pi tarde vi sono le Bacchides e la
Casina, in cui troviamo allusioni ai riti bacchici.
IL CORPUS DELLE COMMEDIE: I TITOLI E LE TRAME
La fama di Plauto fu cos grande che, dopo la sua morte, Marco Terenzio Varrone si occup di
autentificare le sue opere, contando centotrenta commedie ed individuandone ventuno sicuramente
plautine (le cosiddette commedie varroniane), giunte a noi grazie alle continue trascrizioni. Ma,
di venti intatte, una, la Vidularia, composta soltanto da esigui frammenti. Inoltre vi sono gravi
lacune nell'Aulularia, nell'Amphitruo etc.
Le trame plautine, tipiche della commedia nuova greca, sono degli intrecci complicati molto
ripetitivi, in cui ricorrono situazioni e personaggi convenzionali. Su venti commedie, sedici
presentano la stressa trama fondamentale: un giovane (adulescens) innamorato di una donna e
ostacolato nel suo amore. L'ostacolo pu essere il ceto sociale della donna amata, la mancanza di
denaro o l'opposizione della famiglia di lei/lui al matrimonio. L'adulescens, svantaggiato essendo
economicamente dipendente dal padre, fa valere i diritti della giovent e dell'amore, sostenuto da
degli aiutanti: un giovane amico, un parassita (uno squattrinato) o un servo intelligente e audace.
Tramite degli stratagemmi, gli antagonisti da raggirare o truffare sono: il padre avaro, il lenone o il
soldato, tutti bersagli ideali del servus callidus (servo astuto). Tutto si concluder con
l'immancabile lieto fine. Questo un tpos frequentissimo nella commedia nuova (e in sei di quelle
plautine).
LE COMMEDIE DEL SERVUS CALLIDUS
Il tpos descritto si riflette (senza la conclusione matrimoniale, essendo le donne meretrices) nelle
commedie plautine ritenute tra le pi celebri: lo Pseudolus, le Bacchides, la Mostellaria e il Miles
gloriosus. Come si gi detto, tra rapimenti e situazioni sgradevoli, l'adulescens riuscir nel suo
obbietivo, mentre agli antagonisti toccheranno i danni e le beffe. Ma il vero protagonista delle
commedie il servo, il personaggio a cui Plauto affida pi volentieri l'ingegno e tutte le risorse
della sua comicit. Dunque il servus callidus, che aiuta il giovane innamorato e che rappresenta
l'eroe comico sul quale si concentra maggiormente l'attenzione del pubblico, oltre ad essere un
geniale orditore di inganni anche spavaldo e sicuro di s, fino a giungere addirittura ad
autoglorificazioni e a fare battute su amici e avversari. Non meno divertenti sono gli antagonisti, in
particolare i personaggi iperbolici, come il Miles Gloriosus della commedia omonima.
LA COMMEDIA DI CARATTERE, LA BEFFA, LA COMMEDIA DEGLI EQUIVOCI
Variazioni nella trama si hanno in alcune commedie, come ad esempio l'Aulularia, nella quale le

vicende sono le stesse delle altre commedie, ma la figura che spicca quella del vecchio avaro,
tanto che l'Aulularia verr indicata come commedia di carattere, incentrata quindi sulla
psicologia di un personaggio e sull'accentuazione iperbolica del difetto dello stesso. In questo
caso si parler, quindi, di una deformazione comica di un tipo psicologico. Anche nella Casina si
ha la ripetizione della trama di base, ma la vicenda dell'innamorato rimane sullo sfondo. Il
potagonista il senex libidinosus, il vecchio ridicolmente innamorato che si fa rivale del figlio per
la conquista della stessa donna. La Casina infatti la tipica commedia della beffa, caratterizzata
da una comicit licenziosa in connessione anche con il motivo delle nozze maschie. I Menaechmi
e l'Amphitruo, invece, sono incentrati su un tipo particolare di equivoco, scambio di persona. Il
tema dei simillimi (gemelli, ad esempio) fu ripreso numerosissime volte, come il cosiddetto
sdoppiamento dell'io (Anfitrione -paura di aver perso la propria identit- ; Sosia -che incontr il
proprio doppio, rimanendo sconcertato).
I RAPPORTI CON I MODELLI GRECI
Plauto adatta, riprende e rielabora commedie greche. Per questo ci sono state critiche su quanto lo
stesso sia stato attinente alle trame greche e quanto, invece, sia stato originale. Gli autori a cui
Plauto si ispirato sono prima di tutto Menandro (per Bacchides, Cistellaria, Stichus), Filmone,
Dfilo e Demfilo, esponenti della comedia greca nuova. Citandoli Plauto usa l'espressione vortere
barbare volgere dal greco in latino (quindi il latino una lingua barbara, straniera, non greca).
Plauto si comunque mantenuto, per certi aspetti, fedele alle opere greche. Un esempio il fatto
che le sue commedie hanno ambientazione greca, con il vantaggio di attribuire comportamenti
moralmente discutibili ai Greci e non ai Romani. Ma non si neanche trattenuto dal fare delle
modifiche, rielaborava liberamente poich, oltretutto, il pubblico greco era sicuramente diverso da
quello romano. Innanzitutto bisogna dire che Plauto faceva uso della cosiddetta contaminatio,
l'inserzione, cio, all'interno di una commedia, di personaggi o scene tratte da un'altra commedia
greca. Un altro elemento importante che differenzia le commedie plautine da quelle greche nuove
il maggiore spazio dato alla musica e al canto. Un altro elemento tipicamente plautino , ad
esempio, lo spaesamento del pubblico, ottenuto tramite frequenti riferimenti a costumi ed usi
romani. Infatti per Plauto in una commedia non tutto deve tornare. La trama non deve
rispecchiare per forza la realt. Infatti anche le scene sono a volte viste da Plauto come delle
entit a s stanti, con aggiunte di tipo comico fini a se stesse. Questa comicit buffonesca andava
incontro ai gusti del pubblico meno colto. Inoltre per Plauto i personaggi non devono per forza
essere verosimili, ma anzi, vengono caricaturizzati, per accentuarne le qualit comiche. Ma
l'originalit di Plauto soprattutto rivolta allo stile delle sue opere. Le commedie di Menandro sono
quasi dei serbatoi dai quali Plauto attinge per creare i suoi capolavori.
IL TEATRO COME GIOCO
Uno degli aspetti pi importanti del teatro plautino la tendenza a sottolineare l'aspetto fittizio e
ludico dell'evento teatrale. Plauto non voleva assolutamente che il pubblico si immedesimasse
nei personaggi delle vicende portate sul palco. Plauto vuole solo che il pubblico si diverta, e cos si
ha una vera e propria rottura del teatro tradizionale e dell'illusione scenica. Una forma di rottura
di quest'ultima ad esempio il Metateatro, il teatro nel teatro, il teatro che parla di se stesso.
La forma pi completa di metateatro l'inserzione di una rappresentazione di secondo grado
rispetto a quella di primo grado. Un'altra forma di metateatro , come detto in precedenza,
l'evidenziamento del carattere fittizio del teatro. Infine, una forma di metateatro molto particolare
quella del servus callidus come poeta comico. Infatti esso viene rappresentato mentre escogita e
mette in scena i propri intrighi.
- aggiungere parte del discorso su Plauto che non univoco e sul ribaltamento burlesco della
realt + principio di piacere che prevale sul principio di realt -

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