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I COLORI NELL’ARTE: VASSILY KANDINSKIJ

Vasilij Vasil'evič Kandinskij, noto anche come


Vassily Kandinsky nasce a Mosca, il 4
dicembre 1866 e muore a Neuilly-sur-Seine il
13 dicembre 1944. Proviene da una agiata
famiglia borghese di Mosca amante della
musica, passione che sarà trasmessa al pittore.
Infatti, durante la sua infanzia, si dedica allo
studio del pianoforte e del violoncello e il
contatto con la musica si rivelerà fondamentale
per la sua evoluzione artistica come pittore. La
sua concezione musicale si mostrerà attraverso
le sue opere artistiche e anche la teoria dei
colori da lui elaborata, risulterà essere l’unione
di arte e musica. Dopo aver conseguito la laurea
in Giurisprudenza, gli viene offerta una cattedra
all’università che però rifiuta per dedicarsi alla
pittura. Vassily Kandinsky viene considerato il
creatore della pittura astratta e quindi il miglior
portavoce di questo movimento.

Percorso Artistico:

Kandinskij è un pittore russo che appartiene all’Avanguardia chiamata Astrattismo.


Questa corrente artistica consiste nell’eliminazione totale della realtà, ed è la tappa
finale di un processo iniziato già nel Romanticismo, nel quale l’artista vede la realtà
come un limite e per questo desidera superarla. Kandinskij si avvicina alla pittura
astratta per la prima volta nel momento in cui desidera riprodurre artisticamente non
solo il paesaggio della sua città, cioè Mosca, ma le emozioni che essa trasmette , che
non sono raffigurabili attraverso la fotografia o le rappresentazioni tradizionali.
La spinta definitiva che lo induce a scegliere la via dell’arte astratta è la visione di un
quadro di Monet ,“I covoni”, esposto in una mostra espressionista tenutasi a Mosca
nel 1895. Il pittore rimane colpito da questo quadro e per la prima volta mette in
discussione l’importanza del soggetto come elemento necessario al dipinto, il quale
può essere considerato solo un pretesto per focalizzare l’attenzione sui colori usati.

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“La pittura mi apparve dotata di una favolosa
potenza e inconsciamente l’oggetto trattato
nell’’opera perdette per me parte della sua
importanza come elemento indispensabile”

Elemento importante che influenza in modo decisivo l’arte di


Kandinskij è la musica, in particolare le liriche di Wagner. Il
pittore è ossessionato dalla ricerca di un’opera completa che
racchiuda tutte le forme d’arte e ritiene che la musica sia quella
che più si avvicina all’obiettivo. Sosteneva che la pittura debba
essere in grado di esprimere contenuti con la stessa immediatezza
e astrattezza della musica.
La musica, infatti, è pura espressione di esigenze interiori e non
imita la natura: è astratta. Così anche la pittura, deve essere astratta, abbandonando
l’imitazione di un modello. Solamente una pittura astratta, cioè non figurativa, dove
le forme non hanno attinenza con alcunché di riconoscibile, liberata dalla dipendenza
con l’oggetto fisico, può dare vita alla spiritualità. Sottolinea che come la musica si
esprime attraverso le note e la legge dei suoni Kandinskij ritiene che la pittura si
debba esprimere attraverso le leggi del colore, della linea e della composizione.

“Il più ricco insegnamento viene dalla musica. Salvo poche eccezioni, la musica è già da alcuni
secoli l'arte che non usa i suoi mezzi per imitare i fenomeni naturali, ma per esprimere la vita
psichica dell'artista e creare la vita dei suoni".

Ulteriore influenza ebbero gli studi sul nucleare condotti in quel periodo da parte di
Henry Becquerel che misero in crisi il positivismo, la fiducia nella scienza e la realtà
materiale.

“Ai miei occhi la frantumazione dell’atomo fu


un tutt’uno con la frantumazione del mondo
intero. All’improvviso crollarono le mura più
solide. La scienza mi sembrava distrutta”

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La formazione artistica del pittore russo vede diverse tappe: la prima nel 1896,
quando da Mosca si trasferisce a Monaco e inizia a dipingere quadri con soggetti
fantastici risalenti al Medioevo. La tecnica utilizzata ricorda il Neoimpressionismo,
poiché ogni elemento viene frantumato in particelle di colore. Inoltre i contorni sono
dissolti, la bidimensionalità viene accentuata e gli sfondi sono quasi sempre scuri.
Intorno al 1906 entra in contatto con un’altra avanguardia, i FAUVES, la cui
caratteristica principale era una libertà totale nell’uso del colore a cui Kandinsky
aggiunge la dissoluzione totale delle forme.

Nel 1911 Kandinskij fonda a Monaco insieme ad altri


artisti un nuovo gruppo, “Der Blauereiter”. Non è un
vero e proprio gruppo artistico e gli artisti non hanno
modalità espressive comuni, ma li unisce l’obiettivo,
cioè la diffusione dell’Astrattismo in Europa. Nel 1914
Kandinskij ritorna a Mosca e il suo concetto di
Astrattismo subisce alcune modifiche; questi
cambiamenti sono influenzati dal contesto storico
dell’epoca, che coincide con la prima guerra mondiale,
e dall’incontro con esponenti dell’Astrattismo radicale.
Le opere di Kandinskij risalenti a questo periodo sono
caratterizzate da forme geometriche precise e dalla
ricerca di un linguaggio più razionale.
“Il cavaliere azzurro: il nome lo trovammo mentre eravamo seduti a un tavolino del caffè; ambedue
amavamo l’azzurro, Mark i cavalli io i cavalieri. Così il nome venne da sé”.

Successivamente si trasferisce di nuovo in Germania dove apre il Bauhhouse, una


scuola di arti applicate. Questi anni segnano per lui un cambiamento di stile, infatti
abbandona l’espressività emozionale e fonda la sua pittura sull’analisi dei singoli
elementi e della loro composizione. L’ultimo periodo artistico del pittore, durante il
quale chiude la scuola e si trasferisce in Francia, è caratterizzato dall’astrazione
biomorfa. Questa è una fase caratterizzata da immagini fluide e guizzanti
rappresentate su fondi indefiniti, da colori brillanti e dall’ abbandono di motivi
geometrici a favore di forme biomorfe da cui deriva il nome della fase stessa.

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“Dello Spirituale nell’arte”:
"Il colore è il tasto. L'occhio è il martelletto. L'anima è un pianoforte con molte corde. L'artista è la
mano che, toccando questo o quel tasto, fa vibrare l'anima."

Nel 1911 Kandinsky pubblica a Monaco “Dello Spirituale


nell’arte”, dove enuncia i principi dell’arte astratta.
Espone le proprie idee sulla pittura non figurativa, elabora
la sua teoria dei colori e mostra il legame tra musica e arte.
Kandinsky attraverso il colore si avvicina all'arte astratta e
nelle sue opere lo ritiene fondamentale, a differenza dei
riferimenti naturalistici che di conseguenza perdono
importanza e infine si eliminano. La scelta di un colore,
per questo motivo, non può essere casuale, ma deve
seguire la legge della "necessità interiore" che consente di
stabilire un contatto con l'anima. Kandinskij crede infatti
nell’ esistenza di un nesso strettissimo tra opera d'arte e
dimensione spirituale. Il colore può avere due possibili
effetti sullo spettatore: uno fisico, basato su sensazioni momentanee, determinato
dalla visione di un colore piuttosto che di un altro e uno psichico dovuto alla
vibrazione spirituale attraverso cui il colore raggiunge l'anima.

Nel “Dello Spirituale nell'arte” Kandinsky descrive le


qualità dei singoli colori, il loro significato e i loro
effetti psicologici, e formula un confronto con i suoni
di vari strumenti musicali. Tutte queste considerazioni
si basano su ricerche di studiosi precedenti, tuttavia è
lui il primo a collegare queste intuizioni con lo studio
dell'interiorità dell'uomo. Il colore può essere caldo o
freddo, chiaro o scuro. Questi quattro "suoni"
principali possono essere combinati tra loro. Il punto
di riferimento per i colori caldi è il giallo, quello dei
colori freddi è l'azzurro.
Alle polarità caldo-freddo Kandinsky attribuisce un doppio movimento: uno
orizzontale ed uno radiante. Il giallo è dotato di un movimento orizzontale, che lo fa
avanzare verso lo spettatore rispetto al piano in cui si trova fisicamente; inoltre è
dotato di un movimento eccentrico-centrifugo, perché si allarga verso l'esterno,

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abbaglia, respinge. L'azzurro è dotato di un movimento orizzontale, che lo fa
indietreggiare dallo spettatore, ed è dotato di un movimento concentrico-centripeto,
perché si avvolge su se stesso, e crea un effetto di immersione che attira lo spettatore.

COLORE NOME SUONO/PAUSA STRUMENTO TIMBRO SIGNIFICATO


Squillante, Vivacità, gioia,
Giallo Suono Tromba chiaro, follia e
deciso irrazionalità
Agile, Tranquillità,
Azzurro Suono Flauto brillante, freddezza e
ma pastoso indifferenza
Penetrante, Quiete, riposo,
Verde Suono Violino vibrante, equilibrio e
espressivo opulenza
Ritmico,
Instabilità, mistero
Violetto Suono Fagotto penetrante,
e magia
struggente
Movimento,
Arancione Suono Campane Solenne
festosità e attività
Basso,
Profondità, quiete,
Blu Suono Contrabbasso profondo,
calma e nostalgia
freddo
Dinamico, Irrequietezza,
Rosso Suono Tuba assordante, vitalità, calore e
deciso passione
Ottuso,
Marrone Suono duro, poco Immobilità
dinamico
Pausa tra Silenzio assoluto
Bianco Pausa una battuta e ricco di
e l’altra potenzialità
Pausa
Silenzio di morte,
Nero Pausa finale di
tristezza e dolore
un’opera

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Alcuni Quadri:

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