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Il saxofono

STRUMENTO IN TRE PEZZI


DISCUSSIONE SULLA MUSICA DI GIACINTO SCELSI
Abstract 2

 un punto di vista su alcuni ambiti della musica contemporanea del


primo Novecento
 Il compositore Giacinto Scelsi
 le attitudini personali
 il contesto storico
 le vicende più significative
 L’estetica
 I «Tre pezzi» per sax soprano o tenore
 Conclusioni.
Il Novecento 3

 periodo storico mutevole e ricco di


mille forme artistiche, politiche e
sociali
 Soprattutto nei ceti più agiati, entra
in voga la cultura orientale
 Dall’unione delle nuove invenzioni
industriali, della ricerca di un passato
arcaico e del fascino dell’Oriente
ignoto e misterioso, il sax fornisce ai
compositori un “ponte sonoro”
nell’immaginario collettivo.
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 Nasce nel 1905
 Da giovanissimo si dimostra molto aperto
avanguardie nascenti nei primi del ‘900.
 nel 1931 viene eseguito a Parigi il suo poema
sinfonico «macchinista Rotativa», in linea con
l’estetica di Avanguardia del primo Novecento.

Giacinto  Studia in Svizzera la musica di Scrijabin e a Vienna


quella di Alban Berg, e nel '37 è il primo italiano a
scrivere in linguaggio dodecafonico.
Scelsi  Trascorre il periodo del secondo conflitto
mondiale in Svizzera, dove sposò Dorothy-Kate
Ramsden.
 Si dedica prevalentemente ad approfondire i suoi
interessi per poesia, arti visive, lo Zen e il misticismo
orientale e le dottrine esoteriche.
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 Tornato a Roma, l’abbandono della moglie gli causò


un forte esaurimento nervoso. Come terapia suonò una
singola nota di pianoforte in continuazione.
 Iniziò a concepire l’esplorazione timbrica, dinamica e
microtonale delle singole note come delle “attivazioni”.
Giacinto  Sviluppò un metodo di composizione registrando su
nastro magnetico, affidando la trascrizione a
Scelsi 
collaboratori sotto la sua guida
Nel 1958 Ravi Shankar, fu invitato da Frances Mc Cann
e Scelsi a tenere un concerto a Roma, nell’ambito della
Rome-New York Art Foundation. Dopo di lui moltissimi
altri artisti folk internazionali furono chiamati a
collaborare.
L’estetica 6

 La scrittura scelsiana spesso viene suddivisa in periodi, il primo


periodo vicino al serialismo rigoroso di cui “La Nascita del Verbo”
del 1948 segna l’ultima composizione, il secondo periodo dedito al
misticismo, la composizione non è più su spartito.
 L’esperienza dell’esaurimento nervoso, dovuto all’abbandono della
moglie, ha avuto un ruolo fondamentale nella sua percezione del
mondo sonoro
 Al fine di comprendere al meglio la sua estetica, è fondamentale
conoscere alcune definizioni derivate dalla cultura orientale.
Concetti fondamentali 7

 Piano mentale: stato dell’essere nel quale si vive quotidianamente,


in cui esiste la percezione del sé
 Piano devico: stato dell’essere in cui si manifesta la natura
dell’anima, si percepisce lo spirito che abita il corpo, i pensieri e le
emozioni sono “materiali” la percezione è espansa
 Piano coscienziale: stato dell’essere in cui risiede la natura più
espansa ed integrata dell’essere impersonale.
Concetti fondamentali 8

 Piano mentale: stato dell’essere nel quale si vive quotidianamente,


in cui esiste la percezione del sé
 Piano devico: stato dell’essere in cui si manifesta la natura
dell’anima, si percepisce lo spirito che abita il corpo. I pensieri e le
emozioni sono “materiali” la percezione è espansa
 Piano coscienziale: stato dell’essere in cui risiede la natura più
espansa ed integrata dell’essere impersonale.
 l’attivazione: comunicazione verticale tra i piani dell’essere, in un
discorso, toccare un argomento particolarmente forte dal punto di
vista emotivo tanto da suscitare un cambiamento fisico.
Che schifo di
strumento da
Concetti fondamentali barboni! 9

 Piano mentale: stato dell’essere nel quale si vive quotidianamente,


in cui esiste la percezione del sé
 Piano devico: stato dell’essere in cui si manifesta la natura
dell’anima, si percepisce lo spirito che abita il corpo, i pensieri e le
emozioni sono “materiali” la percezione è espansa
 Piano coscienziale: stato dell’essere in cui risiede la natura più
espansa ed integrata dell’essere impersonale.
 l’attivazione: comunicazione verticale tra i piani dell’essere, in un
discorso, toccare un argomento particolarmente forte dal punto di
vista emotivo tanto da suscitare un cambiamento fisico.
L’estetica 10

 gioco di prospettive costante tra suono e spiritualità umana


 si discute di "raggiungere il cuore del suono” nel brano-manifesto
"Quattro Pezzi per Orchestra (ciascuno su una nota sola)" del 1959
 «Concepisce l’esplorazione timbrica, dinamica e microtonale delle
singole note nei suoi lavori come delle “attivazioni”, ovvero delle
proiezioni definite temporalmente di una realtà sonica
atemporale.»(Gregory Reisch)
 Suoni che arrivano dal piano devico, schiacciati sul piano mentale
per poter essere uditi, ma che diventano attivazioni per poter
tornare nel piano devico.
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La firma : Il simbolo

 Scelsi aveva delle conoscenze


tecniche, richieste per poter suonare
l’ondiola, tra queste anche le
proiezioni su piano
La firma : Il simbolo 12

 Scelsi aveva delle conoscenze


tecniche, richieste per poter suonare
l’ondiola, tra queste anche le
proiezioni su piano
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La firma : Il simbolo

 Scelsi aveva delle conoscenze


tecniche, richieste per poter suonare
l’ondiola, tra queste anche le
proiezioni su piano
 consiste in una sfera simbolo
dell’eterno, schiacciata in due
dimensioni, un cerchio, che collassa
sulla dimensione singola della linea.
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Il metodo compositivo

 registrava su nastro magnetico le proprie


improvvisazioni principalmente all’ondiola (primo
strumento elettronico capace di riprodurre i
quarti e gli ottavi di tono), affidando poi la
trascrizione a collaboratori che operavano sotto
la sua guida.
 Il passaggio dal nastro magnetico all’esecuzione
doveva essere saggiato dall’ambientazione
dell’esecuzione
L’importanza dell’ambiente 15

 Il film di David Ryan indaga diversi aspetti della casa di Scelsi a


Roma, in via San Teodoro 8, le relazioni tra suoni e ambienti, e la sua
atmosfera unica di fronte al Foro Romano.
 Scelsi scriveva nella sua autobiografia:
"Vivo a Roma in una casa situata di fronte al Palatino che poggia
esattamente su una linea ideale di demarcazione tra Oriente e
Occidente - e per chi intende - spiega la mia vita e la mia musica [...]
come ad ogni persona, ad ogni uomo per respirare ed esprimersi è
necessario uno spazio vitale [...], così il suono ha bisogno di uno spazio
vitale ad esso proporzionato per poter risuonare, vibrare ed esplicare il
suo potere creativo".
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I tre pezzi

 Il titolo TRE PEZZI fu usato da Scelsi in diverse occasioni.


 Nel 1956 egli scrisse, per differenti strumenti soli, alcune opere
indipendenti con lo stesso titolo (il numero esatto è difficile da
stabilire in quanto l'opera di Scelsi è ricca di confusione,
dovuta all’innovativo metodo compositivo ed al suo carattere
singolare).
 Tutti i Tre pezzi utilizzano delle formule melodiche, un numero
limitato di note ripetute con delle formule ritmiche variate.
 Ognuno dei pezzi presenta al suo interno una sorta di ciclicità,
in cui inizio e fine sono simili e possono essere ripetuti senza
notare una vera e propria conclusione, riprendendo il
concetto di infinito, di 8, di nastro di Moebius.
I tre pezzi 17

I pezzo
 La voce acuta contiene il RE sostenuto. La voce più grave ha
differenti note sostenute unite fra loro da arabeschi fraseggi,
suggeriti dalla musica araba.
I tre pezzi 18

I pezzo
 La voce acuta contiene il RE sostenuto. La voce più grave ha
differenti note sostenute unite fra loro da arabeschi fraseggi,
suggeriti dalla musica araba.
I tre pezzi 19

I pezzo
 La voce acuta contiene il RE sostenuto. La voce più grave ha
differenti note sostenute unite fra loro da arabeschi fraseggi,
suggeriti dalla musica araba.
I tre pezzi 20

II pezzo
 Il secondo pezzo è più melodico degli altri due pezzi. Qui siamo
facilmente rimandati a dei metodi compositivi di Scelsi ispirati dalla
pratica dello yoga.
 Il pezzo “dondola” in un registro medio, alla costante ricerca di
equilibrio tra LAb e SOL. Anche questa volta la struttura è circolare.
I tre pezzi 21

II pezzo
 Il secondo pezzo è più melodico degli altri due pezzi. Qui siamo
facilmente rimandati a dei metodi compositivi di Scelsi ispirati dalla
teosofia spirituale e dalla pratica dello yoga.
 Il pezzo “dondola” in un registro medio, alla costante ricerca di
equilibrio tra LAb e SOL, maggiormente esplicita, anche questa
volta la struttura è circolare.
I tre pezzi 22

III pezzo
 dal carattere brillante incentrato sul LA, forse per portare nella
frequenza d’impianto una costante salita di rinascita che va dal I
grado (RE) al V (LA).
I tre pezzi 23

III pezzo
 dal carattere brillante incentrato sul LA, forse per riportare nella
frequenza d’impianto una costante salita di rinascita che va dal I
grado (RE) al V (LA).
I tre pezzi 24

III pezzo
 dal carattere brillante incentrato sul LA, forse per riportare nella
frequenza d’impianto una costante salita di rinascita che va dal I
grado (RE) al V (LA).
Conclusioni 25

 La musica di Scelsi oggi è come un punto fisso in continua


evoluzione, dato che la prospettiva di ascolto è cambiata
radicalmente nei decenni.
 Nonostante al primo ascolto le sue composizioni appaiano prive di
logica, difficili da ascoltare, esplorandone l’estetica, è strabiliante il
modo da lui usato per suscitare sensazioni forse tutt’ora inesplorate.
 Giacinto Scelsi muore l’8/8/1988
Grazie per
l’attenzione
Il saxofono
STRUMENTO IN TRE PEZZI

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